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Peur de la Liberté

Peur de la Liberté
Peur de la Liberté
 
Canzone léviane – Peur de la Liberté – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 42
 
 
Peur de la Liberté est la quarante et deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Le prisonnier-blessé-guerrier, plongé dans la méditation et dans le songe ininterrompu qui emplit le temps vide de l'enfermement, poursuit son voyage onirique et cette longue marche de la pensée. Vois-tu, Lucien l'âne et mon ami, cette réflexion – au sens profond de ce terme : réfléchir, c'est-à-dire penser, mais aussi réfléchir, redonner l'image, rendre l'image, renvoyer l'écho à celui qui l'a émis... Un temps s'installe entre les deux et c'est précisément lui qui permet la réflexion... Un décalage nécessaire à la pensée. Cette canzone est proprement une canzone léviane. D'abord par son titre : Peur de la Liberté.

Oui, oui,... (continuer)
Quand sonne l'heure de la libération
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/8/2009 - 22:41
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The Soldier Song

The Soldier Song
Album: Shine (2007)
Mother, I'm fine, everything's ok
(continuer)
envoyé par Angela Brett 16/8/2009 - 22:06
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Primo maggio

Primo maggio
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continuer)
"Quando c'erano le manifestazioni ci portavano anche me, e mi piaceva un sacco, perché era come una festa: ci andavano tutti e novemila e vedessi come erano belli, forti, allegri, con le tute blu, coi cartelli, gli striscioni. Lì in mezzo anche l'ultimo arrivato si sentiva invincibile: se toccavano uno toccavano tutti"*
(continuer)
envoyé par Donquijote82 16/8/2009 - 16:14
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Un girotondo di amici

Un girotondo di amici
(M.Lusini, G.Puccio, G.Cento)
La notte era un po' stanca, forse io più stanco di lei.
(continuer)
16/8/2009 - 15:12
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Senza nome

Senza nome
Dall'album Allo specchio (2009)

Dedicata al maresciallo Giovanni Pezzulo ucciso nel febbraio 2008 in Afghanistan in uno scontro a fuoco.

Trovo un po' discutibile e retorica questa canzone, e di una retorica un po' fascistoide se vogliamo. Ma viene dai Nomadi, che di canzoni sulla pace ne hanno fatte tante e anche molto belle. Si potrebbe obiettare che erano i Nomadi di una volta, e non quelli di oggi. Io la inserisco, poi fatene voi quello che credete.
Un giro al freddo come sempre la notte
(continuer)
envoyé par Donquijote82 16/8/2009 - 12:45
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This Is England

This Is England
[1985]
Album "Cut the Crap"

The song makes up an accurate list of the problems in England circa 1984, addressing inner-city violence (particularly knives), urban alienation, life on council estates, unemployment, England's dying motorcycle industry, a South Atlantic winter that had recently killed hundreds of young English people, racism and police corruption as well as two very common subject matters in the mid-'80s from left-wing song-writers, the Falklands War and the consumerist, subservient mind-set of many of English people at the time. (en.wikipedia)
"Four for a pound your face flannels, three for a pound your tea towels!" [market trader shouting]
(continuer)
envoyé par Alessandro 16/8/2009 - 00:05
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White Riot

White Riot
[1977]
Album "The Clash"
Il primo singolo de The Clash!
White riot - I wanna riot
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 23:44
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Intentando crecer

Intentando crecer
[1996]
Album "Historias & Corridas"
Juega un niño en sudamérica
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 23:36
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Historias & Corridas

Historias & Corridas
[1996]
Album "Historias & Corridas"
Corridas en las calles
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 23:34
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Police On My Back

Police On My Back
[1969]
Album "Baby Come Back"

Una canzone scritta da Eddy Grant de The Equals, ma resa celebre nella versione de The Clash dall'album "Sandinista!" del 1980.
Well I'm running, police on my back
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 23:21

A media asta

A media asta
[1998]
Album "A media asta"
Crecí cantando el himno nacional.
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 23:09
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Cómo Despertó Usted Hoy?

Cómo Despertó Usted Hoy?
[2003]
Album "Fake Reaction"

In Argentina, alla fine degli anni '90, la recessione economica si fece grave. La convertibilità tra il peso e il dollaro, stabilita nel 1991, si era rivelata un disastro. Per fare cassa ad ogni costo lo Stato aveva svenduto gran parte delle imprese pubbliche, ma l'ondata di privatizzazioni era andata a beneficio delle multinazionali e dei soliti ricchi e non aveva fermato la crisi.
Ciò nonostante, il governo di Fernando de la Rúa decise di mantenere la parità fra le divise e ciò determinò un'ulteriore impennata del debito estero. Poi, tutt'a un tratto, i grandi investitori internazionali – che avevano già ben ben ripulito le casse del paese – ritirarono i soldi e l'Argentina cadde in ginocchio.
Era la fine di novembre del 2001.
Il governo, per impedire la fuga dei capitali, attuò il cosiddetto "corralito", sigillando i depositi bancari: nessuno poteva... (continuer)
"Buen día mi País,
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 22:48
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Porte dell'Ovest

Porte dell'Ovest
2001
Metropolis
Nona strada e Sesta
(continuer)
envoyé par Donquijote82 15/8/2009 - 17:10
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Strade d’appennino

Strade d’appennino
2006
Onda

The Apennine mountains are the memory lane of Emilia Romagna. They have seen the yearly passing of the shepherds, that spent winters in Tuscany and came back in May to Emilia, begging their food and paying villagers with songs, often devotional ones; during WWII they have looked on the fighting between the Nazi and the partisans, and a lot of suffering of the civil population. The speaking voice interspersed with the song belongs to Alberto's aunt Liliana Delmonte, the sole survivor of a small village in the Apennines south of Reggio Emilia, whose inhabitants were exterminated by Nazi elite troops on the night of June 24th 1944. The theme is based on an Icelandic traditional song
Strade di Appennino immobili sospese sulle valli
(continuer)
envoyé par Donquijote82 15/8/2009 - 17:04
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América Caníbal

América Caníbal
[2003]
Album "Fake Reaction"
¡Hey! No sabes dónde estás, no sabes quién sos
(continuer)
envoyé par Alessandro 15/8/2009 - 07:21
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Surfin' USA

Surfin' USA
[2003]
Album "Fake Reaction"

Parodia "argie" (il dispregiativo con cui i soldati britannici chiamavano gli argentini al tempo della guerra delle Malvinas/Falklands) della celeberrima canzone che Brian Wilson dei Beach Boys scrisse nel 1963 sulla melodia di Chuck Berry "Sweet Little Sixteen".
Wherever someone fires
(continuer)
envoyé par Alessandro 14/8/2009 - 21:26




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