Chanson italienne – Delle vostre galere un giorno – Alfredo Bandelli – 1974
DE VOS PRISONS, UN JOUR... Oh, le beau titre... et la belle chanson. En 1974, Bandelli dénonce les prisons et le sort des prisonniers en Italie; plus tard, parmi d'autres, Marco Camenisch dénonce le sort des prisonniers « politiques » dans les prisons italiennes et puis, suisses, les tortures physiques, morales et psychologiques dans les quartiers de haute sécurité... On comprend que les militants exilés ne veulent pas rentrer au pays et réclament l'asile politique à l'étranger.
Oscar Wilde, au dix-neuvième siècle, dénonçait les prisons anglaises. Robert Badinter dénonce les prisons françaises, leur surpopulation, leurs conditions quasi moyenâgeuses, leur insupportable surpopulation. Μ
L'Europe pendant ce temps, bavarde. Elle papote à propos de sa « démocratie », elle s'inquiète du sort du hareng saur, mais laisse... (continuer)
M'informano anche altri agenti provocatori che, ben prima di Riccardo Scocciante, un autore (fortunatamente) ben più noto e geniale, tale Rino Gaetano, si era con successo occupato di pigliare opportunamente per i fondelli Lucio Battisti, i suoi angeli e le sue passioni campagnuole con questa canzoncina al vetriolo, che ovviamente non posso esimermi dall'inserire:
LA ZAPPA... IL TRIDENTE IL RASTRELLO LA FORCA L'ARATRO IL FALCETTO IL CRIVELLO LA VANGA (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/6/2009 - 18:33
Ancora siamo alle prese con 'sta storia di Battisti "saluto romano" ? Nei primi anni (dal 1963) in cui frequentavo il PCI c'era nella Federazione di Como un funzionario che aveva una bella voce tenorile. Quando entrava in contrasto di opinioni con un compagno più giovane, attaccava a cantare: "Damm a trà a mi, damm a trà a mi, che la so lunga, più lunga che tì" ("Da' retta a me, che ne so più di te"). Posso cantarvela io, adesso ? Io li ricordo, quei miei tempi di figiciotto. Si stava come in un'azione cattolica "rossa"; e il giudizio su cosa dovesse essere il bello dipendeva dall'assolvimento dell' "impegno" da parte dell'artista. Insomma il bello derivava dal buono; mentre buono e bello coincidono, ma Togliatti questo non voleva che si sapesse. E così, in certe crape questo non entrava e, come vedo, ancora non entra. Siccome il Battisti aveva la sua vena ( e anche il Mogol finché gli... (continuer)
Caro Gian Piero, mille ringraziamenti per questo tuo intervento che ci riporta davvero indietro a un'epoca; però debbo dirti una cosa. Del tutto personale. A me, in fondo, delle "idee" di Battisti Lucio da Poggiobustone (Rieti) importa poco, e ancor meno se "finanziasse l'MSI" o roba del genere; mi diverto ogni tanto a rinfocolare il luogo comune, senza nessun impegno. Quel che mi preme dire, è che a me Battisti, vale a dire le canzoni di Battisti scritte da Mogol e da chiunque altro fanno venire letteralmente il latte ai coglioni, e non capisco perché lo si debba idolatrare e difendere sempre e comunque. Tutto qui, e poi si fa per fa' du' battute (e magari anche per mettere la canzone di Rino Gaetano, che quello fa sempre bene).
Se poi, comunque, vogliamo spingere un po' più in là la cosa, ti potrei anche dire che dai testi del sig. Rapetti Mogol (e di altri, cantati da Battisti) traspare... (continuer)
"Intanto però ti dico che Battisti è senz'altro l'idolo del candidato di Forza Nuova alle elezioni municipali fiorentine. Te lo dico perché ho la ventura di averlo conosciuto di persona, pensa un po'."
Una conoscenza fatta con manganello da una parte e chiave inglese dall' altra ?
A parte che giudicare la bravura di un artista solo per le sue idee politiche è una stronzata. Scusate il disturbo e buon lavoro
Caro Riccardo, io arrivai abbastanza tardi ad ascoltare le canzoni di Battisti-Mogol; e il fatto che, in età più avanzata mi sia accaduto di apprezzarle, mi fece risentire alquanto contro quella sorta di “divieto” che circolava in quel “milieu” ( chiamiamolo elegantemente così ) cui ho accennato nell’ intervento precedente. Forse il risentimento indirizzato contro la parte censurante mi fece apprezzare più del dovuto l’oggetto censurato. Qualcosa di analogo capita anche a chi, addestrato dalla famiglia a spregiare certi piaceri, ne abbia per conto suo scoperto uno. Allora si mette a maledire chi ne lo ha tenuto lontano e a esagerare nel godimento del nuovo. Dal tuo latte ai coglioni al mio apprezzamento, tuttavia, c’è uno spazio considerevole, che non si spiega interamente con il percorso psicologico che ho cercato di descrivere, perché, se tutte le loro canzoni fossero decisamente brutte... (continuer)
La conoscenza con il tizio in questione è stata fatta senza manganelli e chiavi inglesi, ma in un posto dove entrambi cercavamo di fare del bene al prossimo, ognuno a modo proprio. E in questo rispetto quella persona, nonostante l'abisso che ci divide.
Per il resto, tutto sommato, credo di aver motivato sufficientemente e argomentatamente i motivi per cui Battisti non mi piace affatto. Non mi piacciono le sue canzoni, il suo modo di fare musica, nulla. Stop. Le "idee politiche" o presunte tali c'entrano poco o niente. Saluti anche a te.
Una Zastava verde fu la prima automobile del mio amico greco Babis, sulla quale imparò quella guida esasperatamente lenta che ancora lo contraddistingue. I Greci più su, ma che non potevano raggiungere la Mertsedès, aspiravano alle Lancia: ma poi si accontentavano delle Ford, Cortina o Escort(se questa parola si può ancora pronunciare). Gli altri disponevano dell'usato yugoslavo; e i primi ingorghi sulla Atene -Corinto avevano qualche cosa di già visto in Serbia. Un altro mio amico, che aveva intrapreso la carriera militare, si fece mandare a Cipro per tre anni, senza un giorno di licenza pena la decadenza dei benefici, per farsi la Mertsedès, che veniva offerta - scontata - agli ufficiali delle forze internazionali di garanzia. Se la fece. Ma la prima ragazza che andò a prendere per uscire una sera, gli obiettò: "Non pensavo che tu fossi un taxista". Cipro infatti rigurgitava di taxi Mercedes... (continuer)
Gian Piero Testa 21/6/2009 - 11:06
Ho visto infatti che su Βικιπαίδεια c'è regolarmente, quasi in tutte le versioni, la foto della Yugo 45 con targa maltese. Tanto per aggiungere qualche notizia, praticamente si trattava di un progetto Fiat che doveva prendere il posto della 127, e che poi fu accantonato in favore di quella che sarebbe stata la Uno; il progetto fu venduto alla Zastava, allora industria di stato jugoslava, che ne fece la Yugo 45. La quale ebbe un successo clamoroso: fino al 1992 fu addirittura esportata negli Stati Uniti. Certo, ne vedessi a giro una per il Treggia's Blog...e la cosa sarebbe possibilissima, dato che dal 1991 al 1993 fu commercializzata anche in Italia con il nome di Innocenti Koral
Mi fa piacere vedere che questa canzone ha suscitato tanto interesse.
Un paio di curiosità: l'ultima Koral a essere prodotta è uscita dalle linee Zastava nemmeno tanto tempo fa (considerando che è in produzione dal '78!): era il 14 novembre 2008, e sul sito della Zastava potete trovare qualche foto e un po' di informazioni.
Altra chicca: la mitica Skala 55 (copia della Fiat 127) viene prodotta ancora oggi, e la si può comprare nuova di pacca a circa 4000 euro. Che aspettate? :-)
Errata corrige: scusate, la Skala 55 non è più in produzione, ma se non sbaglio in Serbia nelle concessionarie si possono ancora trovare le ultime della serie.
D'après la version italienne – YUGO 45 - de Filip Stefanović de la chanson Yugo 45 - Zabranjeno Pušenje.
J'ai bien connu la Yougo, dit Marco Valdo M.I., et même, les Zastava et les Polonez, les Polski, les Mosvicth, les Tatras, les Skodas, les Dacias, les Trabants, les Wartburgs (Ah ! Les Wartburgs !), les Barkas (Les incroyables Barkas...), les fausses vraies Fiat 126, les Volgas (de vrais bateaux) et les très fameuses Ladas... Une bonne partie d'entre elles avaient des allures de Fiat. Cela dit, des bagnoles increvables... Un peu rudes, certes... Mais ça roulait et ça fonctionnait sans tous ces machins électroniques et ces sophistications pour mémères atteintes du retour d'âge.
Juste, dit l'âne Lucien, j'ai croisé un peu partout de ces engins. Et tu as parfaitement raison, Marco, ce n'étaient pas des machines prétentieuses. Et avec de ces couleurs... De vraies couleurs... Et pas chères...... (continuer)
Questa bella canzone di Georges Moustaki fu anche resa in greco dal poeta e romanziere Dimitris Hristodoulou (Atene, 1927 – 1991), che fu non solo un combattente della Resistenza, per la quale ebbe a soffrire l’esilio, ma anche una figura di spicco nell’ambito del rinnovamento culturale della Grecia del dopoguerra, nei campi letterario, teatrale e cinematografico. Durante la Dittatura (1967 – 1974) lasciò il suo Paese e visse e lavorò in Francia. Vicino alle esperienze dei grandi musicisti popolari della sua età, è l’autore di testi di canzoni fondamentali, come Βράχο Βράχο, e Καημός (nota in Italia come “Fiume Amaro”) di Theodorakis, Δεν έχει δρόμο να διαβώ, di Zambetas, Καλημέρα ‘Ηλιε, di Manos Loizos. Trascrivo il testo, come si trova in stixoi.info e la mia traduzione per lo stesso sito. [GPT]
ΜΕΣΟΓΕΙΟΣ (continuer)
envoyé par Gian PieroTesta 21/6/2009 - 10:38
Versione italiana di Gian Piero Testa della traduzione greca
Ιταλικἠ απόδοση της Ελλενικἠς μεταφράσεως, από τον Δζαν Πιέρο Τέστα