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Trois soldats revenant de la guerre

Trois soldats revenant de la guerre
Ancora una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.

Il brano di apertura del quaderno inizia con il verso "Trois soldats revenant de la guerre". Si tratta di una canzone, a mio avviso, terribile. Uno dei soldati entrati in una locanda è in realtà il marito dell'ostessa, la quale sulle prime non lo riconosce perchè è passato un sacco di tempo da che è partito. Nel frattempo l'ostessa, credendo il marito morto in guerra, si è rifatta una vita con un altro ed ha messo al mondo altri due figli. La guerra ha annientato la vita di un... (continuer)
Trois soldats revenant de la guerre
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/2/2009 - 21:14
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Chansons de La bande à Bonnot: 02. Les joyeux bouchers

Chansons de <i>La bande à Bonnot</i>:  02. Les joyeux bouchers
“C.A. della provincia di Livorno, anni 23, marinaio, celibe, soldato del 57° artiglieria; condannato a 4 mesi di reclusione.
Nel giugno 1916 spediva un manoscritto dal titolo “S’io fossi mamma – Ai coscritti” che contiene, fra l’altro, le seguenti frasi: “S’io fossi mamma ed avessi un figlio che dovesse andare in guerra ad uccidere esseri umani per i capriccio e l’interesse dei governanti…”, “…hai l’obbligo di rifiutarti di fare l’assassino…”, “…se mio figlio ubbidisse inconsciamente al comando dei macellai di carne umana…”, “… tua madre non ti stillò brutali sentimenti di vendetta nel cuore… non ti viziò il sangue con feroci pregiudizi di superiorità e di oppressione, mai ti inculcò nell’animo canaglieschi sentimenti di patriottismo bellicoso… la guerra è la più feroce esplosione della cagnesca vendetta e della superstiziosa brutalità, l’assassinio legalizzato…”.

Così si legge nella motivazione... (continuer)
Alessandro 5/2/2009 - 13:09
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Spartaco

Spartaco
« ... Il y a dix ans le mot « Précaire » était seulement une chose qui concernait les écoles... Dix ans sont passés et le mot précaire représente 80 % des travailleurs italiens.
Comme il me plaît d'appeler les choses par leur nom, j'ai fait une réflexion : peut-être qu' une chose qui ressemble à une vieille usance qu'on appelle l'esclavage, devrait être appelée par son nom.
Et alors, il m'est venu à l'esprit que si la mode de l'esclavage revient, peut être devrait revenir à la mode aussi les anciens libérateurs.
Telle est la réflexion qu'Alessio Lega faisait dans l'introduction (inédite) à sa chanson durant une entrevue à Radio Popolare. »

Ici commence l'avis de Marco Valdo M.I.

Alessio Lega a parfaitement raison dans son approche de la réalité en définissant le travail, lorsqu'il est précaire, comme une forme de servitude et pour tout dire d'esclavage.
Mais une première constatation s'impose... (continuer)
SPARTACUS
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/2/2009 - 12:17
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Le déserteur

Le déserteur
"G. E., di Torino, anni 21, legatore, celibe, incensurato, soldato nel 2° genio; condannato all’ergastolo per tradimento.
Nell’ottobre 1917 e posteriormente facendo tra i militari propaganda per la conclusione della pace, raccogliendo offerte destinate a sovvenire un giornale che notoriamente propugnava la pace a ogni costo, tentava di togliere alle truppe la necessaria forza di resistenza per agire e per difendersi contro il nemico."

Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro 5/2/2009 - 11:19
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Mike Harding: Christmas 1914

Mike Harding: Christmas 1914
“Era Pasqua, era primavera e c’era la guerra: italiani e austriaci si fronteggiavano sul Carso, rintanati nelle opposte trincee, attenti ad ogni mossa del nemico. Tutta la notte l’artiglieria e la fucileria avevano crepitato e ora, alba del giorno di Pasqua, tutto taceva: sembrava che, per un segreto accordo, italiani e austriaci intendessero festeggiare la ricorrenza.
Durante tutta la mattinata durò il silenzio; i soldati avrebbero potuto mettersi a cavalcioni sull’orlo della trincea a fumare le sigaretta, sicuri di arrivare indisturbati fino alla cicca.
In quel silenzio un soldato italiano, Molòn, salì sopra i sacchetti a terra della trincea e incominciò a fare degli strani gesti verso gli austriaci: con le segnalazioni che si fanno a braccia usando l’alfabeto internazionale augurava la Buona Pasqua ai nemici.
Quasi subito uscì dalla trincea austriaca un soldato che si mise a fare gesti... (continuer)
Alessandro 5/2/2009 - 11:01
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)

anonyme
Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
"Gruppo di 7 giovanissimi contadini della provincia di Belluno, celibi, incensurati; 2 condannati a 5 anni e 7 mesi di reclusione ordinaria, 5 a 2 anni.
Gli accusati la sera del 21 gennaio 1917 si recavano nei pressi dell'accampamento di Bassanese, dove trovavasi a riposo il 2° battaglione del 136° fanteria, ed ivi intonavano ad alta voce una canzone che aveva per ritornello 'prendi il fucile e gettalo a terra, vogliamo la pace e non più la guerra'.
E' rimasto assodato che i prevenuti cantavano quella nefasta canzone, la quale non poteva avere altro scopo che quello di riuscire sediziosamente suggestiva per i soldati, oltre che scandalosa e pericolosa".

Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro 5/2/2009 - 08:16

Signé Vittorugo

Signé Vittorugo
Signé Vittorugo
Chanson française - Signé Vittorugo – Marco Valdo M.I. – 2009
tirée d'un récit de Riccardo Venturi : « Victor Hugo ».

Riccardo Venturi prétend urbi et orbi qu'il est mon camarade et mon ami. Cela me réjouit grandement, j'en augure les meilleures choses et je le remercie publiquement de ces très estimables compliments.
Il m'a fait cadeau de deux photos d'Elbe. Elles ouvrent de sublimes perspectives. Elles me rappellent le couvent abandonné que j'ai failli acheter là-bas au-dessus du Golfe de Gênes. J'ai failli acheter, mais je n'avais pas assez d'argent. On peut toujours rêver, n'est-ce pas. C'était pas cher cependant, mais bien trop cher pour moi. Que faire quand on n'en a pas ? Passer son chemin et continuer en rêvant.
Un vrai potlatch qu'on est en train de faire. Je lui fais , à mon tour, un cadeau, dont j'espère sincèrement qu'il lui chauffera le cœur. C'est une canzone.... (continuer)
Un an de plus, un ami en moins
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I 4/2/2009 - 22:58
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Bergen-Belsen moje

Bergen-Belsen moje
Version française – BERGEN-BELSEN – Marco Valdo M.I. – 2009
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009

Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.

Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
BERGEN-BELSEN
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 4/2/2009 - 19:47
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Emigration song

Emigration song
Per DonQuijote 82. Ovviamente la canzone non te la abbiamo potuta approvare...perché c'era già :-) Cogliamo l'occasione per raccomandare a tutti i collaboratori di verificare con un "cerca" approfondito (ad esempio impostando parole chiave) se una data canzone non sia già presente nel sito.
CCG/AWS Staff 4/2/2009 - 19:09
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Welcome in Occident

Welcome in Occident
da "King of Bongo" (1991)
C'mon you little eastern bird
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/2/2009 - 17:14
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Red Army Blues

Red Army Blues
London April 1982
On "A Pagan Place" and "The Whole Of The Moon"

Years after this song was released I received a letter from a Russian man who said every word of the song was true except the line "It's not how many Germans you kill that counts, it's how many people you set free"(first verse). He told me "people went to the war to kill Germans". I realize that when I wrote the song I allowed youthful idealism to distort the sense and truth of the song with an out of context pacifist sentiment. I have now changed it. Mike Scott)

Al Stewart's 1974 song "Roads to Moscow" tells a very similar story. Both songs are based upon the book The Diary of Vikenty Angorov.
When I left my home and my family
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/2/2009 - 16:35
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#36 (Everyday)

#36 (Everyday)
[1999]
Dal live album "Listener Supported"

Una canzone dedicata a Chris Hani, dirigente di "Umkhonto we Sizwe", l'organizzazione armata dell'ANC sudafricano, assassinato su mandato di un parlamentare segregazionista, Clive John Derby Lewis.
Yeah, yeah I scream...
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/2/2009 - 14:35
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No More War

No More War
Singolo del 1978.

Il musicista e produttore roots reggae giamaicano Prince Far I era certamente uno tosto, uno che cantava le cose chiare e che, seppur politicamente impegnato, disdegnava le battaglie fra partiti e fazioni che alla fine degli anni '70 insanguinavano le strade di Kingston e dell'isola intera... Nel 1983 dedicò il suo ultimo album alla lotta contro l'apartheid in Sudafrica, intitolandolo all'organizzazione di resistenza armata "Umkhonto we Sizwe" (o MK), espressione dell'African National Congress. Ma prima che l'album vedesse la luce, Prince Far I fu trucidato nella sua casa di Portmore da assassini rimasti sconosciuti. Si parlò di una vendetta per un debito non saldato, ma sono molti a pensare che si sia trattato di un omicidio politico...
Demagog rules mean: war
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/2/2009 - 14:19
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Los Macheteros/Spear of A Nation

Los Macheteros/Spear of A Nation
[2009]
Album "Gutter Tactics"

La prima strofa riporta le date delle azioni dei cosiddetti “Macheteros”, i militanti del Boricua Popular Army, organizzazione clandestina armata portoricana, nata sulle ceneri delle FALN (Fuerzas Armadas de Liberación Nacional), che propugna la liberazione di Puerto Rico dalla soggezione statunitense. L’FBI ancora oggi cataloga “Los Macheteros” tra i gruppi terroristi. Il capo storico dell’organizzazione è stato Filiberto Ojeda Ríos, ucciso dagli agenti federali statunitensi nel 2005, citato nella prima parte del coro del brano, insieme ad altri dirigenti dell’organizzazione.

La seconda parte del coro riporta invece i nomi dei dirigenti di “Umkhonto we Sizwe”, “Spear of the Nation” in inglese, il braccio armato dell’African National Congress sudafricano.

La seconda ed ultima strofa si riferisce alle azioni armate condotte dai militanti di Umkhonto we Sizwe e si chiude con la loro sospensione nel 1990, in vista della fine del sistema di apartheid.
December 11th 1974: 336 East 110th Street East Harlem.
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/2/2009 - 13:42
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Who Medgar Evers Was...

Who Medgar Evers Was...
[2009]
Album "Gutter Tactics"
Tell the truth, you never knew who Medgar Evers was...
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/2/2009 - 13:13
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Blessed are They Who Bash Your Children's Heads Against A Rock

Blessed are They Who Bash Your Children's Heads Against A Rock
[2009]
Album "Gutter Tactics"
What Malcolm X said when he got silenced by Elijah Mohammed was in fact true, America’s chickens…are coming home to roost.
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/2/2009 - 13:08
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Opiate the Masses

Opiate the Masses
[2004]
Album "Absence"

Certamente per il percorso "Antiwar Anticlericale"...

"...Blind faith forms fanatical combat..."
"...This Christian Jihad will bleed the poor man..."
"...Genocide from Genesis to last chapter..."
"...Your holy books only increase bloodshed..."
"...The role of religion in the domination and the destruction of African civilization is so shameful..."

... ma soprattutto:

"... Quindi, 'fa 'n culo al vino cattivo ed all'ostia rafferma,
quel pallido hippie nel vostro ritratto non potrà mai essere il mio salvatore..."

Boia dè!
Blasphemous breath remains accurate
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/2/2009 - 09:16
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La linea rossa

Mi pare che la versione da Il Deposito sia più corretta e completa...
La linea rossa
LA LINEA ROSSA
(continuer)
envoyé par Alessandro 3/2/2009 - 23:57

Les pas perdus

Les pas perdus
Les pas perdus

(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française - Les Pas Perdus – Marco Valdo M.I. – 2009

Les Pas Perdus est la dixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut une vie passablement agitée. Il connaît et suit... (continuer)
Cinq heures du matin, fin du repos.
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/2/2009 - 22:46

Ir merdaiolo

Ir merdaiolo
Testo di Fabio Meini

Il testo della canzone è ripreso da Rime Pisane
Io mi chiamo John Mc Queen
(continuer)
envoyé par Silva 3/2/2009 - 20:33

La paix

La paix
Versi di Gaston Couté
Musica di Léo Daniderff (nome d’arte di Ferdinand Julien Niquet, 1878-1943), compositore
Conosciuta anche con i titoli alternativi de “Chanson pour les conscrits” e “Grève”
(fonte: “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale delle opere di Couté.)

Gaston Couté naît le 23 septembre 1880 à Beaugency, dans la Beauce. Poète dans l'âme, pacifiste et carrément anarchiste, il monte à Paris pour ses dix-huit ans. Venant de Meung – où passèrent deux autres poètes Jehan de Meung et François Villon, il fait métier de chansonnier à Montmartre, où il meurt rongé dans la misère, rongé par la tuberculose et l'absinthe. À trente et un ans, le 28 juin 1911. Il sera porté vers sa dernière demeure par les ouvriers qui font le métro de Paris. La raison en est qu'il servait une chanson par semaine au journal La Guerre Sociale, de ces chansons qui fleurent bon la révolution... (continuer)
Des gâteux qu'on dit immortels,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I 3/2/2009 - 19:23
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And When They Ask Us

And When They Ask Us
E QUANDO CI CHIEDERANNO
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 3/2/2009 - 10:49
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Fuck Armageddon... This Is Hell!

Fuck Armageddon... This Is Hell!
FANCULO ALL'APOCALISSE, SIAMO GIA' ALL'INFERNO
(continuer)
envoyé par Fabio 2/2/2009 - 18:52
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Il Pescatore

Il Pescatore
Appello a tutti i galliatesi: se trovate errori di qualunque tipo correggeteli!!!!
I PISCADÔ
(continuer)
2/2/2009 - 16:45
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La ballata dell'eroe

La ballata dell'eroe
Se ho commesso qualche errore di scrittura, chi vuole può correggerlo.
A BALÀDA DA L'ERÒE
(continuer)
2/2/2009 - 16:04
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
GALLIATESE / GALLIATE DIALECT

Una versione de "La guerra di Piero" in galliatese, il dialetto di Galliate (provincia di Novara).
Avendo molti fonemi, il galliatese non è facile da scrivere.
Perciò chiunque più esperto di me può, se vuole, rimaneggiarla e correggerla.
A GUÈRA DI PIDRÎN
(continuer)
1/2/2009 - 16:51
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Τα 18 λιανοτράγουδα της πικρής πατρίδας

Τα 18 λιανοτράγουδα της πικρής πατρίδας
Dialogo con un fiore e Ciclamino: quando parecchi anni fa tradussi, per me e i pochi amici curiosi della Grecia, le 18 λιανοτράγουδα di Ritsos, non mi capacitavo, io che sono lombardo e prealpino e che i ciclamini li ho sempre visti spuntare dal muschio umido e ombroso dei sottoboschi, non mi capacitavo di cosa ci facesse un ciclamino "nella fessura della roccia" e di come facesse a "prendere il sole". Finché un giorno d'estate, invece di andare a fare il bagno, presi la bicicletta su per una salitaccia e poi, a piedi, mi arrampicai su un βράχο panoramicissimo, in cima al quale da diverse estati mi chiamava una cappella del solito Profeta Elìa, che abita e denomina uno sterminato numero di monti, colli e rupi della Grecia. E lì, nella fessura della roccia mi vennero incontro i ciclamini, proprio quelli di Ritsos. Non sono profumati come i nostri, ma frullano al vento e bevono il sole. Ritsos ne ha fatto un simbolo dei suoi Greci, che si nutrivano di poco in quella terra dura e assolata, ma che bevevano la vita e davano vita al canto.
Gian Piero Testa 1/2/2009 - 13:25
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La médaille

La médaille
Video dell'interpretazione di Alessio Lega e Mokacyclope

adriana 1/2/2009 - 09:37
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La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]

La prière [<i>including</i> Il n'y a pas d'amour heureux</i> and <i>Preghiera in gennaio</i>]
Versione cantabile, fedele all'originale, anche se in parte modernizzata. Alcune immagini poetiche infatti, tipiche dei primi decenni del 900,vengono attualizzate. Così il bambino morente mentre gli altri giocano in cortile diviene il ragazzo ucciso in chissà quali tragiche circostanze e l'ubriaco che rientra alla sera diviene il padre violento.
LA PREGHIERA
(continuer)
envoyé par Andrea Buriani 31/1/2009 - 19:23
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Τò Ἄξιόν Ἐστι

Τò Ἄξιόν Ἐστι
Versione italiana di Gian Piero Testa
[1998]
GLORIA [DIGNUM EST]
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 31/1/2009 - 18:51
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Le basi americane (Rossa provvidenza)

Le basi americane (Rossa provvidenza)
Blitz alla base Usa di Vicenza
in 200 occupano l'aeroporto

VICENZA - Gli attivisti del movimento "No Dal Molin" sono entrati nei terreni dell'aeroporto vicentino dove deve sorgere la nuova base militare Usa, occupandoli. Lo hanno reno noto gli stessi rappresentanti del presidio anti-base.

I manifestanti, alcune centinaia, intendono protestare così contro l'avvio dei lavori nel Dal Molin, dove da alcuni giorni sono tornate in azione le ruspe per abbattere le vecchie strutture dell'aeroporto e preparare l'area per la Camp Ederle 2.

I dimostranti, ora controllati dalle forze dell'ordine, sono penetrati da un varco nella recinzione, e hanno occupato pacificamente la parte civile dell'aeroporto.

Fonte :Repubblica
adriana 31/1/2009 - 11:20

Dulce Et Decorum Est

Dulce Et Decorum Est
Thanks for including this. The last line, is not 'patch of brown' but 'patch of land'.
You may also like to link (see below) to another of my songs 'On Morecambe Bay', about the tragedy there some eyars ago.

Best wishes

Kevin Littlewood

MySpace
Kevin Littlewood 31/1/2009 - 09:59
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Carnet de route

Carnet de route
Presa in considerazione la tua ultima nota Riccardo in risposta alla mia (cfr. andrea di de andré), propongo di migliorare questa traduzione con "rompiamo le righe" anziché "rompiamo i ranghi". ciao. :-)
DB.
(Daniel Bellucci 30 gennaio 2009 Nice)

Proposta accolta :-)
CCG/AWS Staff
30/1/2009 - 23:03
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Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί

Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
A VÁROSBA BELÉPETT AZ ELLENSÉG
(continuer)
30/1/2009 - 20:03
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Το σφαγείο

Το σφαγείο
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
A VÁGÓHÍD
(continuer)
30/1/2009 - 19:23
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Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο

Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο
Versione italiana di Gian Piero Testa

(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 30/1/2009 - 18:01
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One World

One World
Singer-songwriter John Martyn has died at the age of 60.

Il suo "Solid Air" del 1973, dedicato ad una altro grandissimo musicista, Nick Drake, è uno dei più bei dischi che io abbia mai sentito...
Alessandro 30/1/2009 - 12:50
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Buchenwald

tirée de la version italienne – BUCHENWALD - IL BOSCO DEI FAGGI d'une chanson allemande, intitulée BUCHENWALD, de Fritz Lettow, un prisonnier de Buchenwald, qui la composa clandestinement durant son séjour au camp.
BUCHENWALD – LE BOIS DES FAYARDS
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/1/2009 - 11:49




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