Questa versione purtroppo non ha un lieto fine. L'amante del disertore non chiede la grazia ad un compassionevole boia ma ad un colonnello... e sappiamo tutti quanto sono stronzi, i colonnelli!
Il prigioniero politico indigeno Leonard Peltier ha già trascorso 33 anni in carcere, falsamente accusato d'aver ammazzato due agenti dell'FBI ed è in attesa della libertà condizionale. La scorsa settimana è stato trasferito nel carcere di alta sicurezza di Canaan (Pennsylvania) e lì, nonostante i suoi 64 anni, è stato pestato. La sorella e coordinatrice del suo comitato di difesa, Betty Peltier, ha denunciato l'aggressione e chiede un sostegno per Leonard.
(stralci dalla lettera di Betty):
Sono molto indignata perché mio fratello è stato pestato quando è arrivato nel carcere federale di Canaan. Non appena giunto alcuni detenuti lo hanno aggredito, dandogli forti colpi sulla testa e sul corpo. Probabilmente ha un trauma cerebrale, diversi ematomi sparsi sul corpo, un dito gonfio e dolori al torace.
Noi pensiamo che le autorità del carcere, sobillate... (continuer)
Per prima cosa mi scuso con te per non essermi fatto più vivo...
Sei sempre nella mia rubrica del cell. e un giorno di questi ti chiamo....
Volevo puntualizzare che la foto che hai pubblicato non è reale.
E' ritoccata con (mi sembra) Photoshop.
La scritta originale è stata cancellata (male, perchè qualcosa è rimasto) dall'amministrazione di "sinistra".
C'è stata una proposta , da parte del movimento antagonista livornese, per ridipingerla con un "Blitz" ma non ne è stato fatto di niente...
Ciao
Marco
Marco Romoli 23/1/2009 - 15:18
Carissimo Marco, boia dé!
Purtroppo che la foto era stata ritoccata lo sapevo a prescindere; a Livorno ci vengo ancora abbastanza spesso, e quando passo da piazza del Voltone un'occhiata alla fortezza ce la butto sempre. E' pur vero che qualcosina si legge ancora; vorrà dire che prima o poi ir blizze s'andrà a farlo noi!
Beh, come tutti sanno, però, non solo il MSI non è stato messo fuorilegge, ma quei fuorilegge sono attualmente al governo anche se ora, nel nome, ci hanno la "libertà". Dell'amministrazione "di sinistra" di Livorno, di Firenze e delle altre città dove ancora c'è meglio che non ne parli nemmeno.
Quanto a me, sarà meglio che ti dia qualche telefono e indirizzo nuovo perché ho cambiato casa, a Firenze. Chiama allo 055/9060723, cellulare 339/4723095. L'indirizzo è: Riccardo Venturi, via dell'Argingrosso 65/C, 50142 Firenze.
La prossima volta che vengo a Livorno sarebbe bene... (continuer)
Que belle complainte! Grazie Marco Valdo M.I.!
Non sono credente ma vengo dalle Valli anch'io, sopra l'antico confine del Bec Dauphin, e conosco quelle storie...
I miei avi non furono molto coraggiosi e, di fronte alla morte, preferirono abiurare... ma continuarono a vivere nella loro fede semplice, nella povertà e nel rispetto degli altri, in pace.
La Complainte de Valdo a été écrite directement en italien. Pourquoi ? Mystère! Elle est venue comme çà. Elle raconte – à sa manière – la Guerre de Cent mille Ans, que les riches mènent contre les pauvres, et les fils secrets que tend l'histoire à travers le temps.
Pierre Valdo a existé et du moins, on le raconte ainsi, il a décidé – alors qu'il était un riche marchand lyonnais – de donner sa fortune et de s'en aller – pauvre parmi les pauvres – conter l'évangile et appeler à une société plus juste et plus libre.
Il avait créé La Fraternité des Pauvres de Lyon, mouvement qui condamnait la richesse et exaltait une autre forme de vie; mouvement qui ne pouvait rencontrer l'approbation de l'église de Rome. Pierre Valdo et ce qu'il est coutume d'appeler ses disciples : les Vaudois furent excommuniés et poursuivis de persécutions par les armées du Pape.
Faut bien dire que ces révoltés, outre... (continuer)
A Marco Valdo M.I. offro questa versione in inglese della sua Complainte, scritta in una lingua con la quale ho antica e profonda consuetudine. Ma non con l'inglese di Berlusconi, quello delle famose (o famigerate) "tre I"; mi piace cercare di scrivere in un inglese che mantenga le due più belle e storiche cose di quella lingua, la semplicità e la solennità al tempo stesso.
secondo me si traduce...
Sarà davvero bella, perché loro non li si è più rivisti
grazie, cmq!!
Lele Felice