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World At War

World At War
(G. Hannah)
album: New Dark Age Parade, 2006
There’s too many on the sidewalk, too many on the street
(continuer)
envoyé par giorgio 22/8/2008 - 23:51

Editoriale

Editoriale
[2005/forse]
Checchi-Luporini-Palmerini-Vecoli-Agostini
Nell'album "Contadini Marini" [2008]

Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video ascoltabili liberamente.



Editoriale è una canzone d'anarchia dedicata a Fabrizio de André.
(Les Ondes Martenot)

Parlando brevemente di questa acuminata “Editoriale” delle Onde(s) Martenot non si può prescindere dal loro intento dichiarato: una “canzone d'anarchia”, dedicata perdipiù a Fabrizio de André. E credo che il genovese avrebbe gradito non poco questa dedica, introdotta da una dichiarazione di Alexander Langer che riproduce pari pari il “potere scagliato dalle mani”.

Perché si tratta di una canzone di sovversione, ma in senso letterale; una canzone dove Caino e Abele, pur “osteggiandosi con gran dignità”, ad un certo punto si alleano per vendere proprio quelle mele che “aveano portato il padre... (continuer)
Vorrei continuare ad apprezzare gli altri ed esserne apprezzato senza secondi fini.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/8/2008 - 11:41

Semmai la patria non avesse ragione

Semmai la patria non avesse ragione
[2008]
Un "extra" dal DVD di "Contadini Marini"
Testo di Luca Checchi e Leonardo Palmerini
An extra from the DVD included in "Contadini Marini"
Lyrics by Luca Checchi and Leonardo Palmerini

Testo originale trascritto all'ascolto dal DVD da Riccardo Venturi.
The original lyrics have been transcribed on direct listening by Riccardo Venturi.

Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video scaricabili liberamente.



Eccole, le Onde Martenot. O “Les Ondes Martenot”. Sul loro sito si chiamano in francese; sul loro album, appena uscito, “Contadini Marini”, sono invece in italiano. In francese o in italiano, sono loro. Per me, una specie di spiritelli Ariel che aprono e chiudono cerchi; magari non è neanche che lo abbiano voluto o che lo vogliano, ma è così.

Bisognerà che leggiate quel che c'è scritto sotto, che risale a due o tre anni fa. Proviene... (continuer)
Rimuovere dal tappeto
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/8/2008 - 23:31
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Who Are They and Why Do They Hate Us

Who Are They and Why Do They Hate Us
I never thought I'd come under attack
(continuer)
envoyé par giorgio 16/8/2008 - 22:28
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Who Pays For This War?

Who Pays For This War?
Who pays for this war?
(continuer)
envoyé par adriana 16/8/2008 - 16:35
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Petroleum Bonaparte

Petroleum Bonaparte
2006
from Head Full Of Pictures by Jim Page

This song is about George W Bush. The title occurred to me one morning before I'd even had my coffee.
hey George, Im talkin to you
(continuer)
envoyé par adriana 16/8/2008 - 16:30
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The Ballad Of Rachel Corrie

The Ballad Of Rachel Corrie
There's a wall in San Francisco with painted faces you can name
(continuer)
envoyé par adriana 16/8/2008 - 16:05
Parcours: Rachel Corrie
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Sewing Up Crap

Sewing Up Crap
2002
Readymades
Chain, chain, chain
(continuer)
envoyé par giorgio 16/8/2008 - 13:45
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Barboni

Barboni
1992
Figli della stessa rabbia

Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.

Vedo gente che
(continuer)
envoyé par DOnquijote 15/8/2008 - 11:56
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Le condamné à mort

Le condamné à mort
Da una poesia di Jean Genet (1942)
D'après un poème de Jean Genet (1942)
Excerpt from a poem by Jean Genet (1942)
Musica / Musique / Music :
1. André Almuró, 1952
2. Hélène Martin, 1961
3. Christian Olivier, 2013
Interpretazioni / Interprétations / Performances :
1. Marcel Mouloudji, 1954 (1.)
2. Hélène Martin, 1962 (2.)
3. Marc Ogeret, 1970 (2.)
4. Francesca Solleville, 1963 (2.)
5. Têtes Raides, 2013 (album: Corps de mots)

La poesia Le condamné à mort di Jean Genet è, senza ombra di dubbio, tra le più celebri poesie in lingua francese del XX secolo. Fu scritta da Genet nel 1942, all'età di trentadue anni, mentre era detenuto nel carcere di Fresnes per furto; la avrebbe composta, almeno si dice, in reazione a un premio ottenuto da un altro detenuto per una poesia che riteneva facile e convenzionale.

Le condamné à mort fu scritta da Genet ispirandosi a Maurice Pilorge, ghigliottinato... (continuer)
Sur mon cou sans armure et sans haine, mon cou
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/8/2008 - 23:18
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Yellow Ledbetter

Yellow Ledbetter
(1991)
Lyrics (and improvisation) by Eddie Vedder
Music by Mike McReady and Jeff Ament (with a little help by Jimi Hendrix...)


Mormorii antipatriottici

Da grande appassionato dei Pearl Jam avrò ascoltato Yellow Ledbetter migliaia di volte, tutte le volte senza avere la minima idea di cosa dicessero le parole. Ma per una volta non sono il solo: il testo di questa canzone è un autentico mistero, che da anni i fan del gruppo stanno cercando di risolvere.

Ma andiamo per ordine. La canzone rimane inspiegabilmente fuori dall'album d'esordio della band di Seattle, Ten, e viene pubblicata per la prima volta come lato B del singolo Jeremy. Per essere un lato B, riscuote un incredibile successo, viene trasmessa a ripetizione dalle radio, dal vivo viene riservata spesso per la chiusura. Ma nessuno, neanche chi mastica il dialetto di Seattle, riesce a capire esattamente cosa diavolo stia dicendo... (continuer)
Unsealed
(continuer)
12/8/2008 - 22:25
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The Day They Caught Saddam Hussein

The Day They Caught Saddam Hussein
Album: Soldier By Soldier
The day they caught Saddam Hussein
(continuer)
envoyé par giorgio 11/8/2008 - 22:46
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City Of Immigrants

City Of Immigrants
Livin’ in a city of immigrants
(continuer)
envoyé par giorgio 11/8/2008 - 14:34
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Città Proibita

Città Proibita
[1990]
da "Uomini Soli"
Luna piena a Tien An Men
(continuer)
11/8/2008 - 12:05
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E l'era tardi

E l'era tardi
[1964]
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"

Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci



"E l’era tardi" non è una canzone contro la guerra in senso strettissimo … ma forse lo è, dato che ci racconta – un po’ ricordando, in questo, l’amara “Ballata dell’ex” di Sergio Endrigo (1966: “Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno/vent'anni son passati ma il nemico è ancora là/ma i tuoi compagni ormai non ci son più/son tutti al ministero o alla tivvù/ci fosse un cane a ricordare che/andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano”) – di come persino l’essere stati al fronte da eroi, scampando “ai bumb” e “ai füsilàd”, finisse ormai per contare poco o nulla già nell’Italia immediatamente postbellica (e talvolta persino contasse poco agli occhi di qualcuno degli stessi reduci di guerra, come l’imborghesito commilitone Rino, silenzioso co-protagonista di questo brano jannacciano).... (continuer)
E l'era tardi, l'era tardi
(continuer)
envoyé par Alberta Beccaro - Venezia 10/8/2008 - 16:24
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Bombe su Kabul

Bombe su Kabul
La band non riconosce la proprietà intellettuale sulle canzoni che pubblica. Pertanto "Bombe su Kabul" e' liberamente scaricabile dal sito www.lev02.altervista.org
Un altro respiro.
(continuer)
envoyé par mauro sommella 8/8/2008 - 15:31
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Le chant des Canuts, ou Les Canuts

Le chant des Canuts, <i>ou</i> Les Canuts
[1894]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Lyrics and music: Aristide Bruant
Sanat ja sävel: Aristide Bruant
Recueil de chansons / Raccolta di canzoni
Song collection / Laulujen kokoelma:
Sur la route [1899]


Il "Chant des Canuts" (nota spesso tout court come "Les Canuts") è probabilmente la canzone più famosa di Aristide Bruant, il cantore libertario di Montmartre e dei bassifondi parigini, l'animatore del "Chat Noir" che poi prese a insultare liberamente i suoi spettatori al "Mirliton" di Boulevard de Rochechouart. Erano, i "Canuts", i tessitori delle seterie di Lione, protagonisti del primo sciopero dell'era industriale, nel 1831. E si rivoltarono ancora molte volte, i "Canuts"; nel 1834 fecero fronte per 6 giorni a 12.000 soldati utilizzando le famose traboules, gli oscuri e stretti passaggi interni tra immobili tipici della città (che poi furono... (continuer)
Pour chanter Veni Creator
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/8/2008 - 09:53
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We are the ones who say know

We are the ones who say know
This song is about how the news media excitedly spins us into war. The lyrics are interspersed with the names of popular protest songs that have been a counter voice of reason.

– written and performed by Carole Smart, Ian Drumm aka 'So Shush'
I saw, hard rain is failing again, purple haze, on CNN
(continuer)
envoyé par Ian Drumm 7/8/2008 - 12:49
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Guerrieri

Guerrieri
[1986]
Testo e musica: I Chjami Aghjalesi
Lyrics and music: I Chjami Aghjalesi
Paroles et musique: I Chjami Aghjalesi
Album: Guerrieri di l'eternu


I Chjami Aghjalesi
[i 'ʧami aʤa'lezi]


Alain Nicoli (oghje smaritu)
Mai Pesce
Saveriu Luciani
Camellu Albertini
Patriziu Croce
Petru Fondacci
Tonì Pesce
Francescu Pesce

" Passa un esercito intero. Alla testa i guerrieri "vestiti di lume", di luce, di corazza. Ben dietro cammina l'ultimo soldato, vestito di tutt'altro: di sudore, di sangue e di miseria. E, di tutto l'esercito, la canzone è dedicata soltanto a lui. " [Io Non Sto Con Oriana]
Centu milla guerrieri anu francatu la bocca
(continuer)
envoyé par Io non sto con Oriana 6/8/2008 - 10:41
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Conquistador

Conquistador
Dall'esordio dei Procol Harum, l'omonimo album del 1967.

Commento di RayMan alla canzone, da Songmeanings:

"This track was recorded live with the Edmonton Orchestra, and the atmosphere is electric. Yes, the Conquistadors were the Spanish conquerors of the New World in the 1500's... but the image is a powerful metaphor for the anti-war movement (the Vietnam War in this case). Those who promote war see the Conquistador's gleaming armour, sword and shield as the answer to all of society's problems. But those who live long enough to see the real horrors of war, see the rust and tarnish on the dream. They KNOW that war, once again, is NOT the solution to ANY problem. Alas, it seems each generation has to learn this lesson all over again, and history continues to repeat itself..."
Conquistador your stallion stands
(continuer)
envoyé par Alessandro 6/8/2008 - 08:55
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Seul

Seul
1959
Interpretata anche da Barbara

Il y avait déjà beaucoup de chansons de Brel sur le site... Mais comment a-t-on pu passer à côté de Seul ? Est-elle trop ancienne d'avoir été publiée en 1959 ? On ne sait... Mais quand même "On est mille contre mille à se croire les plus forts... ça fait deux mille morts..."
On est deux mon amour
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/8/2008 - 20:59
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Madres

Madres
Brano che chiude l'album "La paciencia de la araña" (1998)
"Madres" sono, ovviamente, le Madri di Plaza de Mayo.
Van
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/8/2008 - 13:36
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Yo te nombro: Libertad

Yo te nombro: Libertad
E' un post di Jason su La Memoria di Gieco che mi ha indotto a cercare questa canzone ispirata a due poesie di Paul Eluard, "Liberté" e "Au nom du front parfait profond", e cantata da Nacha Guevara e anche dai Quilapayun.
L'autore dovrebbe essere il poeta italo-argentino Gianfranco Pagliaro.
Por el pájaro enjaulado
(continuer)
envoyé par Alessandro 5/8/2008 - 13:00

The Mean Old Pacifist

anonyme
(Unknown author)
2008-08-04

I heard this song at a peace demonstration in 1963, and jotted down the lyrics, but do not know its composer or origin; nor have I found it on the Internet. If you know, or if it is yours, give me a shout. gene.keyes A~T gmail.com

I also sequenced a simple MIDI of the melody from memory today; it and the lyrics are both posted on my website, http://www.genekeyes.com
I am a mean old pacifist; I think the world's diseased.
(continuer)
envoyé par Gene Keyes 5/8/2008 - 03:20

L'amiral Boum

L'amiral Boum
[2008]
Une parodie de Boum de Charles Trenet
Una parodia di Boum di Charles Trenet

"Une chanson sur Boum - de Charles Trenet, mais qui fut chantée aussi par Brassens...
Je l'ai intitulée L'amiral Boum. C'est évidemment Carrero, mais cela pourrait s'appliquer à tout autre candidat cosmonaute." - Marco Valdo M.I.

Ed è con molto piacere, da amante e compositore indefesso di parodie (sia pure sotto un ovvio pseudonimo, che inserisco questa parodia dedicata anch'essa al "volo" di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973. Un'idea già espressa da Marco Valdo M.I. nella relativa pagina e che ha tradotto in realtà non più di due giorni dopo. [RV]
La pendule fait tic tac tic tac
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/8/2008 - 00:36
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Pour me rendre à mon bureau

Pour me rendre à mon bureau
Chanson française de Jean Boyer (1945)
Interprète Georges Tabet.

Cette chanson a été reprise notamment par :

Georges Brassens sur l'album Georges Brassens chante les chansons de sa jeunesse en 1980
Les Ogres de Barback sur l'album Fausses notes & Repris de Justesse en 2000

Une chanson sur la vie quotidienne pendant la guerre (celle de quarante) qui raconte avec humour (humour, toujours l'humour !) les mésaventures d'un péquin (alias, pékin – et pan dans l'olympisme), homme quelconque, et ajoute le Petit Robert (le dictionnaire), le contraire de Militaire... ça tombe bien, c'est ce que je suis, ce que nous sommes : des antonymes du militaire. En tous cas, Georges Brassens lui, il l'était un antonyme du militaire, un antimilitariste pur jus.
C'est donc cet homme rébarbatif à l'armée et au STO (Service de Travail Obligatoire), bref, l'insoumis par excellence, qui a décidé... (continuer)
Pour me rendre à mon bureau, j'avais acheté une auto
(continuer)
envoyé par Marco valdo M.I. 2/8/2008 - 18:05
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La Légion d'Honneur

La Légion d'Honneur
[?]
Paroles de Georges Brassens
Testo di Georges Brassens
Interpretata da / Interprétée par Maxime Le Forestier [1985]

Parenthèse tirée du site officiel de l'Ordre de la Légion d'honneur.

Le 29 floréal an X (19 mai 1802), est promulguée la loi portant création et organisation de la Légion d'honneur, après avoir été adoptée par le Corps législatif par 166 voix sur 276 votants.

Le nouvel ordre, dû à l'initiative du Premier Consul Bonaparte, se voulait un corps d'élite destiné à réunir le courage des militaires aux talents des civils, formant ainsi la base d'une nouvelle société au service de la Nation.
Il élargissait donc à tous les citoyens le principe des décorations nationales établi dans l'article 87 de la Constitution de l'an VIII et réservées « aux guerriers ayant rendu des services éclatants en combattant pour la République ».
Fin de la parenthèse.

La Légion d'Honneur est... (continuer)
Tous les Brummel, les dandys, les gandins,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/8/2008 - 17:51
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Gallo rojo, gallo negro

Gallo rojo, gallo negro
Mi pareva di averla già incontrata da queste parti questa canzone di Ferlosio, ma ho fatto qualche ricerca e non l'ho trovata... Ovviamente è un brano sulla guerra civile spagnola. [A]

[1963]
Canciones de la resistencia española. Año 1963
Il disco fu pubblicato in Svezia, visto che in Spagna c'era la dittatura franchista, con il titolo in svedese "Spanska motståndssånger 1963" sul retro
Disco tra l'altro pubblicato anonimo:
“Namn kan ej anges av säkerhets skäl” (Se silencia el nombre por razones seguridad).




L'ooera di copertina è un dipinto di Josè Ortega, pittore spagnolo, antifranchista in esilo a Parigi ed ispirato a questa canzone di Ferlosio
Cuando canta el gallo negro
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/8/2008 - 13:59

Alla fiera del Nordest

Alla fiera del Nordest
Era un po' di tempo che il nostro “amico” (ehm...) Scocciante non si faceva vivo su questo yneffabyle syto, ma sapete bene che il Nostro è un personaggio alquanto viscido e sfuggente; talmente tanto, da ricomparire un torrido primo d'agosto, con una delle sue “rielaborazioni” che oramai abbiamo ben imparato a conoscere. Come sempre, riceviamo e pubblichiamo con l'avvertenza di essere con le mani legate per certi ricattucci che il tizio svolge oramai quotidianamente nei nostri confronti (tipo quello di rivelare al mondo che nella raccolta ospitiamo roba tipo I bambini fanno oh o Nel perdono). Così scrive per introdurre la sua “fatica”:

Avete presente Salvatore, il monaco ex dolciniano poliglotta (o mistiglotta) del film “Il nome della rosa”, infedelmente tratto dal best-seller di Umberto Eco? Quello che dice “Penitenziagite” e finisce, ohimé, sul rogo per mano del bieco inquisitore Bernardo... (continuer)
Alla fiera del Nordest,
(continuer)
1/8/2008 - 13:28
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Guns Before Butter

Guns Before Butter
Da "Entertainment!", album di debutto della band di Leeds (1979)

Il testo si riferisce ai pilastri della "filosofia" nazista, in particolare, e di quella militarista, in generale: il "sangue e acciaio" di Bismarck che divenne più tardi il "sangue e terra" di Hitler. Fu poi il boia Hermann Goering a coniare il celebre motto: "I cannoni ci renderanno potenti; il burro ci farà soltanto diventare grassi."
All this talk of blood and iron
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/8/2008 - 09:25
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Armalite Rifle

Armalite Rifle
Brano incluso nel cosiddetto "Yellow EP" del 1980.

Una canzone contro l'uso nel conflitto nord irlandese dei fucili d'assalto prodotti dalla statunitense Armalite (per esempio l'AR-15, meglio conosciuto come M16, o l'AR-18). La "banda dei quattro" di Leeds se la prende con entrambe le parti in conflitto, sia i militanti repubblicani sia la polizia dell'Ulster, e pure con i media inglesi.

Il brano potrebbe essere anche una sorta di risposta ad una delle più popolari canzoni di battaglia repubblicane degli anni '70, "My Little Armalite".
Armalite rifle police and ira
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/8/2008 - 09:06
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Stars And Stripes Of Corruption

Stars And Stripes Of Corruption
Il brano che chiude l'album "Frankenchrist" del 1985.
Finally got to Washington in the middle of the night
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/8/2008 - 08:34
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Dead Kennedys: Religious Vomit

Dead Kennedys: Religious Vomit
[1981]
Dead Kennedys
Album: In God We Trust, Inc.

Si tratta del brano di apertura.
All religions make me wanna throw up
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/8/2008 - 08:28
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Nazi Punks Fuck Off

Nazi Punks Fuck Off
Singolo tratto dall'EP "In God We Trust" (1981).

"In the late 1970s, some members of the punk subculture on the West Coast of the United States began to use Nazi symbolism to shock outsiders, and others even adopted neo-Nazism in earnest. Some such listeners of the Dead Kennedys' earlier songs "Kill the Poor" and "California Über Alles" missed the satirical intent behind those pieces and took Biafra's lyrics at face value.

Despite their dim view of fascism, the Dead Kennedys had found favor among the nascent Nazi punk movement as radical right wing polemicists. As a result, their shows began to attract an unwanted audience of neo-Nazis.[1] The Dead Kennedys addressed this segment of their audience with "Nazi Punks Fuck Off!"

(en.wikipedia)
Punk ain't no religious cult
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/8/2008 - 08:09

Passive Resistance

Passive Resistance
(Words and music by Richard Dyer-Bennet c. 1942)

I heard this song from a girlfriend 45 years ago; and just found it posted on the Internet by Charley Noble.
(Gene Keyes)
This is a story of passive resistance,
(continuer)
envoyé par Gene Keyes 1/8/2008 - 06:41
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In All Rwanda's Glory

In All Rwanda's Glory
[2001]
"Progress"
What do you wanna be?
(continuer)
envoyé par Alessandro 31/7/2008 - 15:44
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Anne Braden

Anne Braden
Anne Braden (1924-2006) è stata una giornalista e attivista antisegregazionista e antirazzista. Bianca, proveniente da una famiglia della classe media di Louisville, Kentucky, fu fortemente impegnata nel movimento per i diritti civili fin dai primi anni '50.

Testo preso da Lyricwiki, privo degli inserti in cui è la stessa Anne Braden a raccontare la sua vita.

Da Wikipedia:

Anne McCarty Braden (July 28, 1924-March 6, 2006) was an American advocate of racial equality. Born in Louisville, Kentucky, and raised in rigidly-segregated Anniston, Alabama, Braden grew up in a middle class family that accepted southern racial mores whole-heartedly. A devout Episcopalian, Braden was bothered by racial segregation, but never questioned it until her college years at Randolph-Macon Woman’s College in Virginia. After working on newspapers in Anniston and Birmingham, she returned to Kentucky as a young... (continuer)
From the color of the faces in sunday's songs
(continuer)
envoyé par Alessandro 31/7/2008 - 11:07
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Stand Up

Stand Up
Dall'album "Fight With Tools"(2007)
Stand up
(continuer)
envoyé par Alessandro 31/7/2008 - 10:43
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L'Homme de Cro-Magnon

L'Homme de Cro-Magnon
(dessin Maurice Felbacq)

La chanson de l'Homme de Cro-Magnon a fait les beaux jours des mouvements de jeunesse et peut-être le fait-elle encore... Allez savoir. C'est là que je l'ai rencontrée pour le première fois.... D'aucuns croient que c'est une chanson populaire, venue d'on ne sait où.
Mais non, elle a un auteur et il raconte lui-même la genèse de L'homme de Cro-Magnon, ci-après.
Cela dit, c'est une chanson liée aux mouvements de jeunesse issus de la Résistance et de l'éducation populaire, mise au point dans les maquis de France et spécialement du mouvement des Auberges de Jeunesse, héritier du Front Populaire de 1936 et des premières vacances ouvrières.
Quant au contenu, plein d'humour et de raison, il flingue à qui mieux mieux l'actuelle civilisation toute empreinte de sa fatuité, de son importance, de son goût pour le progrès et de l'idéologie du travail.

Une chanson hilarante... (continuer)
C'était au temps de la préhistoire
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/7/2008 - 14:30
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Les J.O. du péquin

Les J.O. du péquin
Les duettistes de La Chanson du dimanche sont toujours très en pointe sur l'actualité. C'est évidemment à double tranchant... L'actualité par nature est volatile. Mais les pensées sous-jacentes, les idées, les conceptions, les volontés, les prises de position, la vision morale... elles sont plus durables. Elles restent et s'accrochent dans le temps et dans la tête des gens. C'est là aussi un des secrets de la chanson...
Dès lors, il est temps de diffuser largement hors de France en vue des cérémonials rituels fascistoïdes des Olympiades cette superbe chanson « Les J.O. du péquin. » Le péquin n'est une lointaine ville chinoise, ce péquin-ci, c'est vous, c'est moi, c'est l'homme de la rue, c'est la ménagère, c'est l'homme au foyer, c'est le citoyen lambda, c'est un personnage si insignifiant, c'est l'homme. En tous cas, l'homme pauvre, celui qui doit faire son intendance lui-même, celui qui... (continuer)
Les JO du péquin
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/7/2008 - 12:23
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Whitey On The Moon

Whitey On The Moon
Uno dei brani più celebri dei Last Poets, risalente al 1969 e poi riproposto da Gil Scott-Heron l'anno successivo.

Un sacco di soldi al sistema industrial-militare per andare sulla Luna (nei '60) e per costruire gli scudi spaziali (oggi) e intanto la gente crepa...
A rat done bit my sister Nell.
(continuer)
envoyé par Alessandro 30/7/2008 - 11:37
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Flamenco de Paris

Flamenco de Paris
30 luglio 2008
FLAMENCO PARIGINO
(continuer)
30/7/2008 - 09:16
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Super Pouvoir d'achat

Super Pouvoir d'achat
Super pouvoir d'achat
2 Décembre 2007
Chanson du Dimanche

En effet, si j'avais le pouvoir d'achat... Le rêve qu'on instille aux pauvres, le message de la télévision, des journaux, des magazines... Et les pauvres rêvent. Et dans le rêve s'entremêlent les objets de rêve précisément, ceux que véhicule la publicité...les écrans plats, les objets sans fil... Bref, les derniers gadgets, d'une part et de l'autre, les objets réels, ceux qu'on peut réellement acheter quand on est pauvre : un crayon, un stylo, un cahier et puis, ceux qu'il faudrait vraiment aussi pouvoir assumer : peut-être, l'université, peut-être, l'hospice de la grand-mère...

A nul n'échappera cet usage léger de la dérision...
Bref, une chanson sur la pauvreté quotidienne en France en 2008.
La guerre sociale continue.
Si j’avais le pouvoir d’achat
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 29/7/2008 - 21:42
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Horoscope

Horoscope
Petit tour dans la chanson française de trottoir... La Chanson qui s'assied sur le trottoir, la chanson de rues, la chanson venue d'en bas... Pas celle des studios, des radios, des maisons de disques... mais une chanson qui a beaucoup de succès, qui est très suivie... Oh, elle n'est pas prétentieuse, elle veut juste divertir et en même temps, elle dit ce qu'elle pense. Car curieusement, elle pense et elle a des choses à dire. Elle est passée de bouche à oreille... Va voir la Chanson du Dimanche sur ton ordi... et les jeunes filles et les jeunes gens, les jeunes quoi sont allés voir et ils ont aimé.
D'accord, souvent, elle est très locale, très franco-française, ses références sont internes à l'hexagone, c'est la chanson du peuple d'ici et maintenant... Mais parfois, elle prend une ampleur qui sort de son quartier et elle dit des choses (joliment) qui sonnent clair ailleurs.
Celle-ci par... (continuer)
Horoscope
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envoyé par Marco Valdo M.I. 29/7/2008 - 21:06
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Nestor Makhno

[2007]
Scritta da Davide Giromini
Written by Davide Giromini
(ancora inedita in album)
(still unreleased)

Nestor Makhno, 1917.

Davide Giromini e i suoi Apuamater hanno dedicato questa canzone, durante il concerto del 7 dicembre 2007 al Teatro degli Animosi, agli Anarchici di Carrara. Su Nestor Makhno rimandiamo, ovviamente, alla Makhnovscina; ora qualche parola su questa breve canzone (forse l'abbozzo di una canzone più lunga che Davide starà preparando? Chi lo sa!)

Certo, anche così com'è, una tipica "canzone a flash" girominiana. La prima strofa la lotta di Makhno, la guerra contro le armate "bianche" di Denikin e contro quelle bolsceviche ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), le condizioni terribili. Nella seconda l'esilio del generale bianco Denikin, a Parigi, solo, dissoluto. Davide ha abituato a questo tipo di composizione, che può sconcertare solo chi non lo conosce. Noi, per fortuna, lo conosciamo bene. [RV]
Nella steppa sconfinata,
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envoyé par Riccardo Venturi 29/7/2008 - 19:55

À celui de 14, à celui de 39

À  celui de 14, à celui de 39
[1973]
Paroles et Musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré

Quello del '14, quello del '39 e del '40, quello dell'Algeria, del Cile e di tutte le guerre giuste ordinate da quella cosa che si chiama Stato quando ti fa pagare le tasse, e Patria quando ti manda a morire, è lo stesso ragazzo. Lo stesso diciotto o ventenne salutato dalla madre, e strappato alla sua vita (gli amici, il cinema, le ragazze) e alle lotte sociali (gli scioperi sindacali). Generazioni intere mandate a morire anche per impedire ogni sorta di ribellione; e, in questo, questa canzone del '73 assume un valore che va anche oltre le semplici guerre. È la canzone scritta da una persona che si era accorta della fine, ancor più subdola, che sarebbe stata riservata alla generazione di giovani del '68 e dintorni, che ribellati si erano. Schiacciata in alcune parti del mondo con le consuete guerre e con la repressione, ed in altre con la galera e con l'eroina. Stesso risultato. [RV]
À celui de 14 à celui de 39
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envoyé par Riccardo Venturi 29/7/2008 - 15:09
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Le bateau espagnol

Le bateau espagnol
J'étais un grand bateau descendant la Garonne
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envoyé par Riccardo Venturi 29/7/2008 - 15:05
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Faith And Hope

Faith And Hope
FEDE E SPERANZA
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envoyé par Kiocciolina 29/7/2008 - 01:52
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
io tempo fa scrissi questa lettera a Rino Gaetano e la dedicai proprio a Riccardo.
La metto qui:
a Riccardo,
perché lo stimo e perché questo tipo di scritti me li ha fatti amare lui

ciao Rino,
come stai? Ti scrivo dopo più di trent’anni perché ieri, dal mio letto bianco di calce di un corridoio d’ospedale – le stanze erano piene –, ti ho pensato. Sai perché ero lì? Ho finalmente trovato il coraggio di operarmi al fegato.
Lo so che starai sorridendo indulgente; starai pensando: «Ma era un gioco verbale! “Non hai il coraggio di operarti” si può anche dire con “non hai fegato”, e allora come fai a operartelo?». Lo so. Però la scienza ha fatto passi da gigante in questi trent’anni e non ci lasciano più nemmeno il fascino delle metafore: hanno trovato un donatore compatibile e dalle sue cellule hanno clonato il fegato e me l’hanno trapiantato; poi birra e whisky hanno fatto il resto e nel... (continuer)
Paolo Talanca 28/7/2008 - 23:17
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Y en a marre !

Y en a marre !
28 luglio 2008
CI SIAMO ROTTI
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28/7/2008 - 23:06
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Oh Carmela!

Oh Carmela!
[1977]
Testo e musica di Donatella Rettore e Claudio Rego
Presentata a Sanremo
Carmela regalava caramelle colorate
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envoyé par Botta27_rabbia_HxC 28/7/2008 - 23:00
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Franco la Muerte

Franco la Muerte
28 luglio 2008
FRANCO LA MUERTE
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28/7/2008 - 22:15
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Thank you, Satan!

Thank you, Satan!
28 luglio 2008

Due parole su questa traduzione.
Dico "nuova" perché ne avevo fatta una, due secoli fa, circa a diciassett'anni. Chissà dove diavolo (appunto!) è finita, ma c'era. Di alcuni punti me ne ricordavo e li ho messi in questa traduzione; ma non sono molti.
Cercare una traduzione italiana in rete, già esistente, si è rivelato improbo. C'è questa, ma in diversi punti è purtroppo gravemente sbagliata. Allora è stato opportuno rifarla; e, nel rifarla, mi sono preso qualche libertà.

Nel titolo e nel ritornello. A qualcuno, forse, potrà sembrare un po' azzardato rinunciare al "Thank you Satan" fondante; ma la canzone, palesemente e diabolicamente, è in forma di litania religiosa, un vero e proprio inno a Satana. Da qui il mio ricorso ad una formula italiana pienamente da messa, "Ti sian rese grazie, Satana". Anche in alcuni punti del testo mi sono leggermente allontanato dal significato... (continuer)
TI SIAN RESE GRAZIE, SATANA
(continuer)
28/7/2008 - 21:13
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Quarant'anni

Quarant'anni
Chanson italienne – Quarant' anni – Modena City Ramblers – 1994

C'est une chanson consacrée aux quarante ans de la République italienne.
En fait, elle raconte l'histoire d'une femme de quarante ans qui se retourne sur son passé et sur toutes ses aventures, sur les gens qu'elle a fréquentés, sur la façon dont elle a mené sa vie et le bilan n'est pas des plus reluisants. Quant à ses souvenirs, ils valent ce qu'ils valent, ce sont ceux d'une femme à la mémoire un peu fantasque, un peu embrumée, peut-être s'est-elle trop regardée à la télévision ...
Telle est la chanson de la république parue sous les traits d'une femme de quarante ans dont la vie ne fut pas rose, ni la vie que ceux qui l'avaient portée au jour au travers de la résistance, de la mort de dizaines de milliers d'entre eux... auraient voulu qu'elle ait...
En fait, ses « bons amis » l'avaient déjà déviée du droit chemin en faisant... (continuer)
QUARANTE ANS
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envoyé par Märco Valdo M.I. 28/7/2008 - 14:36
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Lettera dal fronte

Lettera dal fronte
Chanson italienne – Lettera dal fronte – Modena City Ramblers – 1997
LETTRE DU FRONT
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envoyé par Mârco Valdo M.I. 28/7/2008 - 09:51
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Canto allo scugnizzo

Canto allo scugnizzo
LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI
da it.wikipedia

Con il nome di Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) si indica comunemente un episodio storico di insurrezione avvenuto nel corso della Seconda guerra mondiale, tramite il quale la popolazione riuscì a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze armate tedesche.

L'avvenimento, che valse alla città di Napoli il conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare, consentì alle forze alleate anglo-americane di trovare al loro arrivo, il 1 ottobre 1943, una città già libera dall'occupazione nazista, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti, ormai esasperati ed allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città italiane, ad insorgere contro l'occupazione nazista.

Per tutto il primo quadriennio di guerra 1940-43, Napoli fu sottoposta a durissimi bombardamenti da parte delle forze... (continuer)
Riccardo Venturi 28/7/2008 - 07:24




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