superba la traduzione dal francese all'italiano.Spesso leggendo Rimbaud si nota la poca perizia dei traduttori che,non dimentichiamo,si trovano di fronte ad un componimento spesso intraducibile. Sono dell'opinione,forse sbaglia ta,che rimbaud sia uno di quegli autori intraducibili,o difficilmente traducibili. Ho avuto modo di leggere le bateau ivre,in italiano, comprando un libricino di poche pagine notato tra gli scaffali impolverati di chi sa quale libreria... risultato?rimbaud viene considerato da molti 1 autore inconcludente,che mira a stupirci con un'incredibile retorica,paroloni difficili etc...sonoi davvero commosso da 1 traduzione così esemplare,grazie davvero.
Il boia di Boves si chiamava Wilhelm Mohnke, un ufficiale delle SS talmente invasato che da Hitler fu incaricato della difesa del Reichstag durante le fasi finali della battaglia di Berlino.
Durante la controffensiva tedesca delle Ardenne e durante lo sbarco alleato in Normandia, l'ordine di Mohnke fu di non fare prigionieri fra i soldati nemici catturati, che a centinaia vennero assassinati sul posto.
Catturato dai sovietici, fu poi liberato nel 1955 senza essere mai processato e, come molti altri criminali di guerra, morì nel suo letto nel 2001, alla veneranda età di 90 anni, salutato in patria come un eroe di guerra.
Alessandro 23/4/2008 - 15:17
Doverosa rettifica.
L'eccidio di Boves avvenne il 19 settembre del 1943. All'epoca, a capo della Panzer-Division Leibstandarte SS "Adolf Hitler" non era Wilhelm Mohnke, bensì Theodor Wisch.
Esecutore materiale della strage fu un luogotenente di Wisch, Joachim Peiper.
Durante la guerra Peiper si distinse in efferatezza: oltre al massacro di Boves nel 1943, durante la battaglia delle Ardenne nel 1944 le unità al comando di Peiper avevano l'abitudine di uccidere i prigionieri di guerra. Infatti, terminato il conflitto, Peiper fu processato e condannato all'impiccagione. Poi la pena fu commutata in ergastolo. Poi - come le maggior parte dei criminali di guerra nazisti - fu liberato, nel 1956.
Ma il bastardo ebbe la cattiva idea di stabilirsi in Francia, a Traves nella Haute-Saône, e qui il 13 luglio del 1976 trovò la morte che meritava nell'incendio della sua abitazione appiccato da antifascisti francesi.
La fine di Joachim Peiper, il boia di Boves e delle Ardenne:
An SS is among you
from [[Time Magazine
When the explosion ripped through the hot summer air early one morning last week, residents of the quiet village of Traves (pop. 357) in the Vosges Mountains of France at first thought they were Bastille Day firecrackers. But word quickly spread that Le Renfort, the small, neat vacation home of the quiet, graying man known locally as "the German," was afire. Curious villagers gathered to watch the blaze and were still there when firemen pulled a charred body out of the library. Muttered Ernest Rigoulot, the village mayor: "I wanted him to leave. We pressured him, but he didn't want to. Too bad for him."
Infamous Atrocities. "The German" was Joachim Peiper. He had bought a plot of land in Traves twelve years ago and eventually began spending most of his time there. But his plump wife did... (continuer)
Le stragi di Guadine e Vinca sono da attribuirsi, la prima, alla Decima Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese, la seconda alla 16° SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS, agli ordini del maggiore Walter Reder, e agli uomini della Brigata Nera di Massa.
La Xma MAS si macchiò di innumerevoli crimini di guerra ma Borghese fu poi condannato (12 anni di carcere ed esclusione dai pubblici uffici) solo per "collaborazione militare" coi tedeschi, escludendo la sua partecipazione ai reati di omicidio e saccheggio.
Quando poi, nel 1994, presso la procura militare di Roma fu scoperto il cosiddetto "Armadio della vergogna", contenente i fascicoli occultati per 50 anni relativi ai crimini di guerra nazifascisti in Italia, il coinvolgimento di Borghese e dei suoi in molti assassinii e stragi fu invece acclarato.
Esecutori dell'eccidio di Castelnuovo Val di Cecina, dove venne uccisa la maggior parte dei minatori prelevati a Niccioleta, furono nazisti e fascisti integrati nella formazione mista "III Polizei Freiwilligen Bataillon Italianen" comandata da tale tenente Blok (o Block), reparto alle dipendenze di Karl-Heinz Bürger, comandante della divisione SS und Polizeiführer Mittelitalien.
Lo ignoravo fino a poco tempo fa, ma purtroppo Jacques Douai è venuto a mancare il 7 agosto 2004 a Parigi. Ammalato di cancro e forse anche di dolore, dopo che l'amministrazione comunale parigina aveva chiuso la sua creazione alla quale aveva dedicato buona parte della sua vita, il Théâtre du Jardin pour l'Enfance et la Jeunesse. Lo voglio ricordare col suo bel sorriso di uomo del Nord, di quella terra dove anch'io ho vissuto.
Scusate se sono sempre io, Peppy Maniglia che m'intrometto, in riguardo al commento di Antonio del 04/02/2007, scritto sulle righe sovrastanti, mi lascia un pò perplesso.. COME FA A BASARSI SU "RICORDI" della bisnonna senza avere del materiale in visione? Su di lui avete scritto che la discussione assume i contorni di un giallo, di un mistero.. mistero? è tutto moooooooooolto chiaro, gli antichi minatori favaresi (Favara-AG), hanno elaborato le parole, il maestro Li Causi le ha modulate e composto una musica suggestiva.. Ma perchè non fate un salto alla SIAE e controllate il fascicolo di Franco Li Causi del 1950 per chiarirvi le idee? certo, troverete notevoli differenze, niente ritmica allegra, tratti in minore, ma la melodia è sempre la stessa anche se l'armonia si è modificata nel tempo.. E NIENTE TRALLALLERU!!! Scusate lo sfogo, ma dopo che vi ho messo in contatto diretto con il figlio... (continuer)
Il boia di Marzabotto, Walter Reder, in una lettera inviata agli abitanti del paese emiliano, nel dicembre 1984, espresse un profondo rammarico e pentimento per il suo gesto. Rilasciato il 24 gennaio 1985, si trasferì a Vienna. Non appena giuntovi, ricevuto con onori militari dall'allora ministro della difesa austriaco, fu solerte nel ritrattare le scuse al popolo italiano, sottolineando il fatto di aver pronunciato le parole di scuse solo per opportunismo politico. Morì, ingiudicato, nel 1991.
Un nuovo processo per l'eccidio di Marzabotto è stato aperto nel 2006 dalla Procura Militare di la Spezia. Dei 17 imputati, tutti ufficiali e sottufficiali delle SS all'epoca dei fatti, 10 sono stati riconosciuti colpevoli e condannati in primo grado all'ergastolo con sentenza del 13 gennaio 2007.
Alessandro 23/4/2008 - 15:46
Ma questa canzone parla anche del massacro di My Lai, durante l'invasione nordamericana del Vietnam.
Il 16 marzo 1968, i soldati statunitensi della Compagnia Charlie della 11a Brigata di Fanteria Leggera, agli ordini del tenente William Calley, uccisero 347 civili - principalmente vecchi, donne, bambini e neonati. I soldati si abbandonarono anche alla tortura e allo stupro degli abitanti.
Le indagini militari sul massacro vennero coperte dai rapporti edulcorati di un giovane Maggiore dell'Esercito, tale Colin Powell (accovacciato, al centro di questa foto di repertorio)... non so se il nome vi dice qualcosa.
Il Tenente William Calley venne dichiarato colpevole nel 1971 di omicidio premeditato per aver ordinato di sparare e venne condannato all'ergastolo, ma 2 giorni dopo, il Presidente Richard Nixon ordinò il suo rilascio dalla prigione. Calley scontò 3 anni e mezzo di arresti domiciliari... (continuer)
Nel febbraio del 2007 l'unico responsabile della strage rimasto ancora in vita, è stato assolto da un tribunale. Il tenente Herbert Hantschy, di anni 87, tenente della Wehrmacht al tempo dei fatti, è stato assolto perché la corte giudicante ha ritenuto che l'imputato non abbia commesso il fatto.
Qui ho trovato la foto del boia di Civitella, il Generalleutnant Wilhelm Schmalz. Il sito è dedicato al Terzo Reich ma pare non essere un sito filonazista...
Mi piacerebbe che in questo percorso riuscissimo a inserire le facce dei boia, perchè questa gente ha avuto un volto e penso sia importante mostrarlo.
Caro Alessandro, premesso necessariamente che a me personalmente non fai nessuno "schifo", e che ritengo la decisione di recarsi a votare semplicemente una scelta così come lo è la mia di non farlo, debbo però formulare una domanda sia a te, sia a tutti coloro che hanno fatto un ragionamento identico o analogo al tuo. Noto infatti una cosa curiosa, a livello "elettorale": l'antiberlusconismo, o la berluscofobia, producono risultati miserandi. Lo stesso vale per il cosiddetto "menopeggismo", perfettamente espresso da Silva. Come "collante" e come impulso, credo che oramai sia abbastanza screditato da meritare una seria riflessione in tutti coloro che, al momento di scegliere di andare a votare, se ne lasciano catturare. Verrebbe quasi da dire, parafrasando certe affermazioni del passato, che l'antiberlusconismo è il peggior prodotto del berlusconismo...senza contare che, stavolta, si è espresso... (continuer)
Riccardo Venturi 23/4/2008 - 06:39
Condivido, ma c'è comunque una cosa che non capisco...
Mi pare che fra le righe delle cose giuste che dici si annidi però un pregiudizio: che chi vota (ed è evidente che in questa democrazia storta, chi lo fa, lo fa "contro" qualcuno o per il "menopeggio") sia uno che delega, "rinunciando ad ogni sorta di partecipazione", uno che "non si rimbocca le maniche", uno che rinuncia a perseguire "visioni, desideri, obiettivi"...
Non è così. Ed è per questo che in un post precedente parlavo di "esistenza disgiunta": contribuire a garantire nell'immediato il "menopeggio" per tutti, e al tempo stesso coltivare i sogni, rimboccarsi le maniche e partecipare (con le persone, nelle strade e nelle piazze, non certo nelle riunioni di questo o quel partito o sindacato)... Condivido molto poco o quasi nulla del PD, qualcosa di più della sinistra... il fatto è che mentre io, te e gli altri ci sforziamo di... (continuer)