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Avant le 2008-3-25

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A chi chiama rispondiamo NO

A chi chiama rispondiamo NO
Testo ripreso da il Deposito

Autori:Michele Luciano Straniero
Fausto Amodei

Musica: We Shall Not Be Moved

Cantata da Fausto Amodei e Michele Straniero agli inizi degli anni Sessanta, la versione francese è di Pardo Fornaciari, che la cantava a Parigi nelle estati del 1965 e 66
A chi chiama
(continuer)
envoyé par adriana 25/3/2008 - 18:27
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The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part One

The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part One
Buona sera, avrei piacere di comunicare lo spettacolo Sacco e Vanzetti in programma al Fabbricone di Prato dal 26 al 30 marzo 2008.

La storia di Nick e Bart, ovverro Sacco e Vanzetti, dovrebbe far parte di ognuno di noi. I due anarchici italiani furono condannati a morte nonostante le prove che li scagionavano. Una storia di ordinaria ingiustizia, che divenne qualcosa di più grande e simbolico. Come lo stesso Bartolomeo Vanzetti comprese, quando rivolgendosi alla giuria che lo condannò alla pena di morte, disse: "Mai vivendo l'intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini". Il destino dei due italiani, capri espiatori di un'ondata repressiva lanciata dal presidente W. Wilson contro la sovversione, non solo smosse la coscienza degli uomini dell'epoca, ma come un fantasma continuò ad agitare l'America per... (continuer)
gianna 25/3/2008 - 17:39
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Al Dievel (La marcia del Diavolo)

Al Dievel (La marcia del Diavolo)
vi segnalo questi link: il Comandante Diavolo che parla al raduno dei fans dei Modena City Ramblers nel 2005
matteo88 25/3/2008 - 14:34
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Carcere

Carcere
Da "Ghostwriters" (2008)
Stongo acussì
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/3/2008 - 08:36
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Kanzone su un detenuto politico

Kanzone su un detenuto politico
Da "K Album" (2001)
Conto l’anne ‘adinto e nun conto ll’anne ‘afore,
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/3/2008 - 08:34
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Wait For The Sun

Wait For The Sun
grazie per la traduzione......peccato ke sto cercando le traduzioni di tutte le canzoni dei mitici VANILLA SKY ma dv le posso trovare..help me please!!!!!!thanks
martina 23/3/2008 - 18:36
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Canto dei sanfedisti

anonyme
Canto dei sanfedisti
Molto semplice.
Scusa se sono secoli che non passo da qui.
Ma intendo dire che la discussione "se il canto dei sanfedisti" sia di destra o di sinistra mi appare proprio un voler "devoluire", come direbbe un mio amico, il canto dal suo contesto sociale.
I sanfedisti non erano di "destra"...cosa vuol dire affermare che il loro canto è "destrosso"?
Ridicolo.

Si tratta di voler forzare una serie di concetti che invece vanno, come Riccardo sa e fa, esclusivamente contestualizzati.

La vicenda dei Sanfedisti ha deit ratti in comune con il regno di Masaniello, ed i npaoletani lo sanno bene.
Perchè questi tratti nel "popolo basso" di oggi, si trovano ancora.

Si preferisce un sistema che garantisce dei servizi, a discapito di "idee" che si sentono "non porprie in appartenenza".

Si preferisce, ahinoi, il sistema (ad esempio) camorristico che garantisce servizi, protezione, lavoro (sapete che... (continuer)
Francesco Chiantese 23/3/2008 - 12:26
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La guerre de '14-'18

La guerre de '14-'18
LA GUERRA DEL '15-'18
(continuer)
envoyé par Mincio Attila Eugenio 22/3/2008 - 19:46
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Cruel War

Cruel War
Ho scoperto che nel 1964 Harry Belafonte ha inciso questa canzone, con il testo parecchio differente (ero tentato quasi di inviarvela come se fosse un'altra canzone!).

Si tratta in realtà del testo originale della canzone tradizionale risalente alla guerra civile americana, The Cruel War Is Raging. [CCG/AWS Staff]
THE CRUEL WAR IS RAGING
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 22/3/2008 - 19:11
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Un giorno qualunque

Un giorno qualunque
2012
Nebbia bassa
feat. Cisco
Ti voglio raccontare
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 22/3/2008 - 16:28
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Novecento

Novecento
2007
Novecento
E mi svegliai un mattino in una vita sconosciuta,
(continuer)
envoyé par Donquijote82 22/3/2008 - 10:27
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O cancellier che tieni la penna in mano

O cancellier che tieni la penna in mano
dallo spettacolo "Ci ragiono e canto" (1966)

cirag




Rielaborazione di Dario Fo su un testo politico polesano del secondo dopo­guerra. Il canto ha delle varianti di carcere. Caratteristico questo canto di banditi raccolto a San Pietro Capofiume (Bologna) da S. Ferrati (Canti po­polari di San Pietro Capofiume in «Archivio delle tradizioni popolari», '89 e '91)

O cancellier che con la penna scrivi,
o scrivi pure una condanna giusta;
ho doi pistòl ch'io tengo carghc a bala
e una curtèla grida: — Scana, scana!
O cancellier che tieni la penna
(continuer)
21/3/2008 - 19:21
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Ero povero ma disertore

anonyme
Ero povero ma disertore
parte dello spettacolo "Ci ragiono e canto" di Dario Fo
SONO POVERO MA DISERTORE
(continuer)
21/3/2008 - 19:11
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Gentle Willie

Gentle Willie
WILLIE IL GENTILE
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 21/3/2008 - 15:26
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Sing Us One Of Your Songs, May

Sing Us One Of Your Songs, May
CANTACI UNA DELLE TUE CANZONI
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 21/3/2008 - 15:20
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Di ritorno dal campo di Dakhla

Di ritorno dal campo di Dakhla


Questo brano nasce da un viaggio fatto da Marco con la sua famiglia nel campo di Dakhla (nella provincia di Tindouf, in Algeria, non va confuso con la vera città del Sahara Occidentale che è sotto occupazione marocchina), uno dei quattro campi profughi nel quale si è rifugiata la popolazione Sahrāwī.
L'impatto di quella visita fu molto forte e Francesco, il padre di Marco, sulla via del ritorno da Dakhla, scrisse una poesia, che poi è diventata il testo di questa canzone.

La Storia del Sahara Occidentale (ex-colonia spagnola che fu invasa dal Marocco nel 1975, al momento del ritiro della Spagna) è una storia angosciosa di sopraffazione e indifferenza per le legittime aspettative di un popolo e per le reiterate risoluzioni delle Nazioni Unite che condannano questa occupazione.

Chiesi alla donna della tenda:
(continuer)
envoyé par adriana 21/3/2008 - 07:55
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Manichini nudi

Manichini nudi


La canzone -che si intitola "manichini nudi", un modo in cui venivano chiamati i deportati sottoposti ai maltrattamenti nei lager- compie una lunga 'carrellata' fra i molti esempi di genocidi e persecuzioni che hanno costellato la storia, con molti riferimenti a volte espliciti a volte metaforici a ciascuno di essi. In rete si trovano anche dei riferimenti ad un libro con questo titolo: Bernadac, Christian- Manichini Nudi, Ginevra, 1976.
La frase ricorrente "cuore di cane" è un espressione che fu usata da un reduce durante il processo di Norimberga per indicare che non avrebbero mai pensato di 'contendere' il pane ad altre persone, anche familiari... ma la fame e l'abbruttimento del lager poterono anche questo.
Quando si parla di "ventre di rana" si adotta un'espressione che usa Primo Levi in "Se questo è un uomo" per descrivere quell'aspetto malaticcio e 'viscido' che avevano i deportati,... (continuer)
Cuore di cane
(continuer)
envoyé par adriana 21/3/2008 - 07:38
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Padroni di sorte

Padroni di sorte


Il brano “Padroni di sorte” racconta una tragedia familiare realmente accaduta nelle campagne pisane durante l’occupazione tedesca. Delle SS presero "in ostaggio" una famiglia (scambiandola per una che, pochi giorni prima, gli aveva rifiutato ospitalità) e dopo aver sparato al padre costrinsero il giovane figlio a seppellirlo, nonostante il padre non fosse ancora morto.
Questa vicenda -molto nota nel pontederese- è sempre stata raccontata nella famiglia di Bettina, che ha scoperto anche di conoscere la nipote di quel capofamiglia dalla sorte così triste.
La vicenda l'ha colpita a tal punto da farle nascere spontanea l'urgenza di raccontarla con una canzone.
L'abbiamo immaginata un po' come una vicenda di draghi e cavalieri neri, dal sapore quasi medievale.

…avevano pelle chiara,
(continuer)
envoyé par adriana 21/3/2008 - 07:25
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Polish Requiem

Polish Requiem
Un'opera commissionata a Penderecky da Solidarność nel 1980 per celebrare i 10 anni dalla strage di Danzica, quando decine di operai portuali, in sciopero contro il regime del presidente Gomulka, furono uccisi negli scontri con l'esercito.

The Polish Requiem is a musical work written by Krzysztof Penderecki between 1980 and 1984, and revised in 1993. During 1980, Penderecki was commissioned by Solidarity to compose a piece to accompany the unveiling of a statue at the Gdańsk shipyards to commemorate those killed at anti-government riots there in 1970. Penderecki responded with the Lacrimosa, which he later expanded into this requiem, writing other parts in honour of different patriotic events. It has become one of the best known works of his later period.
A first version of the requiem was performed on 28 September 1984 by the Stuttgart Radio Symphony Orchestra under the direction of Mstislav... (continuer)
The text is in Latin, plus a traditional Polish hymn, Święty Boże.
(continuer)
envoyé par Alessandro 20/3/2008 - 15:06

Bambini soldato

Bambini soldato
Guardate questo mondo senza religione…
(continuer)
envoyé par filippo 20/3/2008 - 13:35

Pace

Pace
Pace
(continuer)
envoyé par Filippo 20/3/2008 - 13:29
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Cherokee

Cherokee
1987

La canzone manifesta un chiaro dissenso contro l'avidità dell'uomo occidentale, che ha causato la diaspora della tribù nativo-americana dei cherokee. Destino estendibile a tutte le altre tribù indiane.
They lived in peace, not long ago
(continuer)
envoyé par Ivano 20/3/2008 - 12:15

A Boy Named Bush

A Boy Named Bush
L'articolo di Spitzer sul Washington Post del 14 febbraio 2008


Predatory Lenders' Partner in Crime
How the Bush Administration Stopped the States From Stepping In to Help Consumers

By Eliot Spitzer*
Thursday, February 14, 2008.

Several years ago, state attorneys general and others involved in consumer protection began to notice a marked increase in a range of predatory lending practices by mortgage lenders. Some were misrepresenting the terms of loans, making loans without regard to consumers' ability to repay, making loans with deceptive "teaser" rates that later ballooned astronomically, packing loans with undisclosed charges and fees, or even paying illegal kickbacks. These and other practices, we noticed, were having a devastating effect on home buyers. In addition, the widespread nature of these practices, if left unchecked, threatened our financial markets.

Even though predatory... (continuer)
Alessandro 20/3/2008 - 10:54

Genre humain

Genre humain
[2007]
Paroles et musique: Didier Devos
Testo e musica: Didier Devos
Choeurs: Céline Devos - Corine Ralison
Violon: Simon Devos
Dall'album "Étoiles de Terre"

Testo da piazzacarlogiuliani.org
Je suis du signe du lion
(continuer)
envoyé par adriana 20/3/2008 - 07:34
Parcours: Gênes - G8
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Follow The Leader

Follow The Leader
I was away from home during much of the first Gulf War. While staying in Atlanta, I heard a radio report that a Pakistani child, that was beaten up by her schoolmates. The other kids thought her father was an Iraqi spy...

Children learn from their parents and, in turn, we should examine the reflection of ourselves provided by children's' actions.
We fled Pakistan to find a free land
(continuer)
envoyé par Pete Kronowitt 20/3/2008 - 04:29
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Justice and Independence '85

Justice and Independence '85
Non so, ci può stare nel sito?
Dall'album "Scarecrow" del 1985.
He was born on the fourth day of July
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 19/3/2008 - 21:15
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Did You Hear What They Said?

Did You Hear What They Said?
Da "Free Will" (1972)
Did you hear what they said?
(continuer)
envoyé par Alessandro 18/3/2008 - 08:39
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Cuore malato

Cuore malato
[2008]
Viento, lucha y sol
(angelo conti)
(continuer)
envoyé par adriana 17/3/2008 - 19:06
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Declare Independence

Declare Independence
[2007]
Album: "Volta"


Tour ad alta tensione della cantante islandese in Cina. Sotto accusa "Declare Independence" il cd non gradito a molti Paesi alle prese con i conflitti autonomistici
Bjork a Shangai inneggia al Tibet
polemiche e insulti sui blog cinesi
Un precedente solo pochi giorni fa per la dedica del brano all'indipendenza del Kosovo. La Serbia annuncia di aver cancellato il concerto previsto a luglio

ROMA - Prima la dedica del brano Declare Independence al Kosovo, durante i due concerti giapponesi, poi domenica a Shangai l'invito al Tibet ("Tibet, Tibet, raise your flag", alza la tua bandiera): la tournée della cantante islandese Bjork, che negli ultimi giorni di febbraio è arrivata con successo anche l'Italia, sta creando non pochi problemi, tanto che la Serbia ha annunciato venerdì scorso che il concerto dell'artista previsto per luglio sarebbe stato cancellato.

L'ultimo... (continuer)
Declare independence
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 17/3/2008 - 18:59
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Won't Get Fooled Again

Won't Get Fooled Again
da "Who's next" (1971)

L'ultima traccia del capolavoro degli Who è un classico del rock ma anche una canzone che, nonostante il suo andamento da inno, porta un messaggio fortemente pessimista.

Forse per capire a fondo le parole bisognerebbe capire il ruolo che la canzone svolgeva nel progetto originale, l'opera rock Lifehouse, un progetto fallito le cui canzoni confluirono negli album "Who's next" e "Who are you". Ma di certo la canzone narra la disillusione di un rivoluzionario: dopo l'entusiasmo iniziale affiora l'orrore per i nuovi capi, che si comportano - fucile in mano - come i vecchi. I vecchi slogan sono rimpiazzati da nuove parole d'ordine, ma nella sostanza niente è cambiato e come ieri al protagonista non resta che suonare la chitarra. Ma, al contrario di quanto affermato da qualcuno, non è una canzone conservatrice (il riff furioso di Pete Townshend e la batteria martellante... (continuer)
We'll be fighting in the streets
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 16/3/2008 - 15:48
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Kalachnikov Style

Kalachnikov Style
1995
Album: Tango Massaï
Kalachnikov Style !
(continuer)
16/3/2008 - 14:04
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Tank

Tank
1995
Troupes soviétiques
(continuer)
16/3/2008 - 14:03
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Nations en flamme

Connais tu une seule nation
(continuer)
16/3/2008 - 14:01
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Lieutenants du désordre

Tu étais un grand soldat
(continuer)
16/3/2008 - 13:58
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Mort ou vif

Mort ou vif
album SOUS UN CIEL ÉCARLATE
Ici, pas besoin d'guerres
(continuer)
16/3/2008 - 13:54
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Olaf

Album: "En attendant le demain"
Moi j'ai un grand frère, il s'appelle Olaf
(continuer)
envoyé par Christophe 16/3/2008 - 13:48
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ريتا

ريتا
Un poème de Mahmoud Darwich
Una poesia di Mahmoud Darwish
A poem by Mahmoud Darwish

La poesia che il grande poeta palestinese Mahmud Darwish / محمود درويش, scomparso il 9 agosto scorso all'età di 67 anni, dedicò alla propria compagna israeliana. Una poesia d'amore e di pace che il virtuoso musicista libanese Marcel Khalife ha messo in musica ed eseguito.

Le poème que le grand poète palestinien Mahmoud Darwich, qui a disparu le 9 août 2008 âgé de 67 ans, a dédié a Rita, sa compagne israélienne. Un poème d'amour et de paix que le musicien et virtuose libanais Marcel Khalife a mis en musique et chanté.

The poem that the great Palestinian poet Mahmoud Darwish, who passed away on August 9, 2008 at the age of 67, dedicated to his Israeli-born sweetheart, and that the Lebanese musician and virtuoso Marcel Khalife has set to music and performed.
[AWS/CCG Staff]
بين ريتا و عيوني بندقية
(continuer)
15/3/2008 - 18:24
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الطفل والطيارة

الطفل والطيارة
Marcel Khalife è uno dei più inventivi suonatori del 'ud, il liuto arabo. Nato in un villaggio cristiano del Libano, è autore o cantante di alcune straordinarie canzoni:[1] ricordo per tutti la poesia che il palestinese Mahmud Darwish dedicò alla propria compagna israeliana, Rita.

[...]

Girando in rete, ho trovato buone traduzioni in inglese di alcuni testi di Marcel Khalife; e mi permetto di plagiare qui una di queste traduzioni, dando appena un'occhiata al testo in dialetto libanese.

La canzone al-tifl wa al-tayyâra, che potete ascoltare qui, si basa sull'ambiguità della parola araba tayyâra, che indica semplicemente qualcosa che vola, dal verbo târa: in questo caso significa sia aquilone che aereo. Il traduttore è costretto a scegliere a volte un termine, a volte l'altro, ma ricordatevi che nella canzone, la parola è una sola.

Per capire la canzone, siamo quindi costretti a fare uno... (continuer)
كان في مرة طفل صغير...
(continuer)
15/3/2008 - 18:15
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The Home Front

The Home Front
Dall'ultimo album della band di Athens, "Brighter Than Creation's Dark" (2008).

Se That Man I Shot parla della "guerra portata a casa", questa The Home Front parla della "casa portata in guerra"...

"[...] Lei non ha più potuto dormire da quando Tony è andato in guerra [...] Non bastano il 9/11 o l'Uranio per fermare la menzogna. Lei è stata lasciata a casa, in prima linea. Tutti e due da soli."
The hours creep across the face
(continuer)
envoyé par Alessandro 13/3/2008 - 08:39
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That Man I Shot

That Man I Shot
Dall'ultimo album dei DBT, "Brighter Than Creation's Dark".

"[...] And "That Man I Shot" is a blazing, troubling masterpiece in which a soldier home from Iraq can't tear away the memory of a man he killed in combat ("That man I shot, I didn't know him/I was just doing my job, maybe so was he"). It's a tale of the most human consequences of war that's built from equal portions of anger, confusion, and compassion, and it's hard to imagine any other band pulling off its fusion of Southern-fried street smarts and guitar-fueled thunder. It's one of several brilliant moments on Brighter Than Creation's Dark, and less than three weeks into 2008 it's hard not to escape the feeling that with this disc we may already have the best album of the year."
Dalla recensione di Mark Deming su Allmusic.com
That man I shot, He was trying to kill me
(continuer)
envoyé par Alessandro 11/3/2008 - 16:10
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The Sands of Iwo Jima

The Sands of Iwo Jima
Dall'album "The Dirty South" (2004)
George A. was at the movies in December '41
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envoyé par Alessandro 11/3/2008 - 15:41
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Love Vigilantes

Love Vigilantes
Il brano che apre l'album "Low-Life" del 1985.

According to Bernard Sumner, "Love Vigilantes" is one of the few songs for which he started out wanting to tell a story rather than his usual method of listening to a newly composed piece and writing lyrics to match the mood of the music. Having "decided to write a Redneck song", Sumner's lyrics tell a rather "tongue-in-cheek" tale of a soldier returning home from Vietnam only to find that his wife had received a telegram informing her that he had died.[4] Sumner further relates that the ending is open to interpretation. Either the soldier had actually died and returns as a ghost or the telegram was sent mistakenly and he is quite alive. Either way, he finds her lying on the floor having committed suicide with the telegram in her hand, an ending Sumner describes as "a very country tragedy"

Wikipedia
Oh I've just come
(continuer)
envoyé par Alessandro 11/3/2008 - 11:28
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Yo George

Yo George
Canzone inclusa nella compilation Body of War e che apre anche il più recente lavoro di Tori Amos, "American Doll Posse". (2007)
I salute to you Commander
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envoyé par Alessandro 11/3/2008 - 11:20
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Battle Hymns

Battle Hymns
Dalla compilation antimilitarista Body of War
Battle hymns for the broken
(continuer)
envoyé par Alessandro 11/3/2008 - 11:06




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