Beh, cosa vuoi che dica? Dico soltanto che un personaggio come quello che ha espresso quei bei concetti nazisti di cui sopra, il signorino di Gladio, lo abbiamo avuto come "presidente della repubblica", esattamente come ora ne abbiamo uno che a suo tempo applause entusiasta alla sanguinosa repressione della rivolta ungherese. Torno a dire: questi sono i prodotti perfetti della cosiddetta "democrazia parlamentare". Cossiga fa vomitare, ma non è uno che è venuto dal mondo della luna. E' un democristiano, un "senatore a vita" che nella scorsa legislatura ha sostenuto il "governo di centrosinistra", spero che tutti se ne ricordino a dovere. E forse non è nemmeno un pazzo: è uno che, con meno ipocrisia degli altri, mette a nudo la vera essenza del potere. Saluti. [RV]
Riccardo Venturi 24/10/2008 - 17:16
Intanto, Controradio, emittente fiorentina collegata a Popolare Network, con la quale questo sito ha uno storico legame grazie alle annuali trasmissioni "sotto Natale" dedicate alle Canzoni contro la guerra e di cui già più volte siamo stati ospiti, continua a trasmettere ogni giorno questa canzone, che viene richiesta da sempre più studenti in lotta. Sta praticamente diventanto una sorta di "inno" della protesta studentesca contro il decreto Gelmini. Ci piacerebbe far sapere anche in Sudamerica che una canzone della grande Violeta Parra non ha cessato di adempiere al suo compito, quello di sostenere battaglie in allegria e con la forza della ragione!
Una traduzione che è stato impossibile condurre, com'erano le intenzioni iniziali, cercando di riprodurre il ritmo allitterante dell'originale, che è un metro classico della poesia in lingua inglese. Oltretutto, il linguaggio assai sostenuto e "barocco" rende ancora più difficile tale compito. Mi sono quindi dovuto limitare ad una versione che, comunque, non è e non può essere "letterale", bensì interpretativa. [RV]
IL SUONO DELLA RIVOLUZIONE (continuer)
24/10/2008 - 19:34
Bellissima traduzione, Riccardo... bellissima la canzone, certamente, ma non avrei potuto apprezzarla senza il tuo intervento... grazie!
"Ringing of Revolution" è quasi la versione tragica di "Love Me, I'm a Liberal"...
Purtroppo non sono riuscito a farla come l'avevo iniziata, con le allitterazioni in rima. Impossibile, è al di là delle mie possibilità. Spero comunque d'avere dato un'idea abbastanza esatta di quel che Phil Ochs voleva dire, il che non è per nulla semplice con quel tipo di linguaggio. E' uno schema metrico che proviene diretto dai virtuosismi di Edgar Allan Poe, e non per niente Ochs mise in musica anche "The Bells" del grande poeta e scrittore americano. Ad ogni modo mi fa piacere che tu l'abbia comunque apprezzata, anche perché mi ci sono voluti 4 giorni :-)
Bravo Bennato !! bellisimo brano..! che mi fa sentire l'italia dei miei nonnni.anche qui in Mar del Plata dove ci sono tantissime italiani chi lavoranno nel mare..
La chanson "française" a perdu depuis longtemps cette verdeur et cette expression assez directe. On peut espérer qu'une telle vérité dans le ton revienne dans les temps proches; on en a besoin...
Dall'intervento di Piero Calamandrei al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950 (pubblicato su "Scuola Democratica", 20 marzo 1950):
"[...] Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.
Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata... (continuer)
Alessandro 24/10/2008 - 09:08
Costituzione Italiana, art. 33, comma 3:
"Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato."
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"[...] Nel 2004, per esempio, lo Stato ha elargito 258 milioni di euro di finanziamenti alle scuole cattoliche, 44 milioni di euro per le cinque università cattoliche, più 20 milioni di euro per il Campus Biomedico dell'Opus Dei, 18 milioni di euro per i buoni scuola degli studenti delle scuole cattoliche. Nel 2005, l'ammontare dei contributi alle scuole non statali è stato di 527 milioni di euro (circolare ministeriale 38/2005). Nel 2006, a fronte dei tagli all'istruzione apportati dalla legge finanziaria, i finanziamenti diretti alla scuola privata sono stati incrementati fino a 532,3 milioni di euro. [...]"
da "La Questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani", di Curzio Maltese (Feltrinelli 2008)