Da [[www.repubblica.it10 gennaio 2008
Liberi i due ostaggi delle Farc
Il presidente Chavez: "Stanno bene"
Liberi i due ostaggi delle FarcIl presidente Chavez: "Stanno bene"
Hugo Chavez in tv dà informazioni sulla liberazione degli ostaggi in mano alle Farc
CARACAS - Sono liberi i due ostaggi delle Farc che la guerriglia colombiana aveva promesso di consegnare al presidente venezuelano Hugo Chavez. Chavez ha detto di aver già parlato con Clara Rojas, amica personale e segretaria di Ingrid Betancourt, e con l'ex parlamentare Consuelo Perdomo Gonzales.
In una dichiarazione ai media a Caracas, Chavez ha detto di avere avuto la notizia dal ministro dell'Interno venezuelano Rodriguez Chacin. La liberazione è stata confermata dalla Croce rossa internazionale. "Sono nelle nostre mani. Siamo molto felici e contenti. La prossima fase è la partenza degli elicotteri nelle prossime ore dal luogo... (continuer)
Vorrei segnalarvi un libro, a proposito della genesi della "bestia" e del suo sempre possibile ritorno, che mi ha colpito molto: si tratta di "Come si diventa nazisti. Storia di una piccola città 1930-1935", scritto nel 1968 dallo statunitense William Sheridan Allen (pubblicato da Einaudi, con la prefazione di Luciano Gallino).
Si tratta di una microstoria, alla Carlo Ginzburg, in cui l'autore analizza l'avvento del nazismo e le dinamiche che lo favorirono non a partire dai grandi eventi politici, bensì all'interno di una piccola comunità nell'Hannover tedesco...
Beh, questo libro mi ha fatto venire i brividi perchè dimostra che la storia, anche la peggiore, può ripetersi e che la "bestia" può tornare in ogni momento se, come dice Perret, le si apre la porta.
Qui riporto una recensione tratta da librando.net:
"Nel non molto lontano 1933, Adolf Hitler diventa cancelliere in forma perfettamente... (continuer)
Alessandro 9/1/2008 - 15:08
Perdonate i miei interventi bibliografici...
Il fatto è che la "bestia" mi sembra magistralmente descritta anche in un altro libro: "I carnefici della porta accanto" di Jan T. Gross, edito da Mondadori.
Come per il libro di William Sheridan Allen, anche qui una microstoria ambientata in una piccola comunità, questa volta nella Polonia rurale. A Jedwabne, nel 1941, tutti gli abitanti di fede ebraica (ca 1600 persone) furono trucidati nel giro di poche ore, in gran parte arsi vivi all'interno di un grande fienile dove erano stati rinchiusi. Per 60 anni si credette che l'orribile massacro fosse stato perpetrato dalla Gestapo degli occupanti tedeschi. Jan T. Gross nella sua ricerca riesce invece a dimostrare come i responsabili diretti di quel pogrom furono soltanto i compaesani non ebrei, i vicini di casa, i carnefici della porta accanto, appunto...
Come non essere d'accordo con il monito... (continuer)
Prima ancora che in "Combat Rock", Rock The Casbah (insieme ad altri pezzi celeberrimi, come Should I Stay Or Should I Go, Ghetto Defendant e Know Your Rights) è inclusa nel bootleg dal titolo, significativamente antimilitarista, "Rat Patrol from Fort Bragg"
Qui un articolo che parla di questo semi-sconosciuto disco: http://acid-girls.com
ed una bella foto che mi pare non starebbe male come introduzione alla pagina dedicata a Rock the Casbah: http://whenwetouchedthesky.com
Eccola, a partire dal minuto 32'30'' della prima parte di questo lungo video diviso in due parti, relativo al concerto di presentazione dell'album "Milano 3.6.2005" (disco pubblicato da Ala Bianca e contenente 16 rivisitazioni,in chiave più o meno jazzata, di classici jannacciani in dialetto milanese); il concerto si tenne il 22 ottobre 2004 nella Sala A dell'Auditorium RAI di via Asiago:
Prima parte
00’01’’ Intervista e presentazioni
08’22’’ Ohè! Sun chì
15’53’’ El me indiriss
23’00’’ Chissà se è vero
28’40’’ Per un basin
32’30’’ Sei minuti all’alba
39’45’’ Andava a Rogoredo
43’00’’ T’ho cumpràa i calsett de seda
49’45’’ Ma mi
Seconda parte
00’01’’ Intervista (II^ parte)
09’40’’ Veronica
12’30’’ L’era tardi
19’30’’ La Balilla
25’30’’ M’han ciamàa
32’40’’ Ti te se no
42’10’’ Sensa de ti
48’30’’ El purtava i scarp del tennis
Grazie a tutti e speriamo di non doverne fare altre!
Eddy Cosenza
Tonio Scatigna e la gatta da pelare