Il muro
1993
dall'album "CONTRO", pubblicato dopo la scomparsa del grande Augusto, pacifista per eccellenza.
dall'album "CONTRO", pubblicato dopo la scomparsa del grande Augusto, pacifista per eccellenza.
Portavi la chitarra sulle spalle come un fucile,
(continuer)
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envoyé par Enzo & Roberto Oliva/Garfield '93 30/9/2007 - 12:01
Parcours:
Le Mur de Berlin, 1961-1989
Flowers of Filastin
Album: Al Mukawama (2003)
Sto cercando di trovare le parole, ho bisogno di parole
(continuer)
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envoyé par adriana 30/9/2007 - 09:16
Parcours:
L'Holocauste palestinien
The retribution
da "Al Mukawama" 2002
Il primo lavoro post 99 Posse di Luca Persico, composto dopo un viaggio in Oriente, contiene anche "The retribution", questo grido di battaglia contro la guerrigliera politica presidenziale statunitense.
Il primo lavoro post 99 Posse di Luca Persico, composto dopo un viaggio in Oriente, contiene anche "The retribution", questo grido di battaglia contro la guerrigliera politica presidenziale statunitense.
Fire fi the whitehouse
(continuer)
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envoyé par Garfield '93/Roberto Oliva 29/9/2007 - 20:32
La historia esta
[1979]
Palabras y música: León Gieco
Parole e musica di León Gieco
Questa canzone è l'ennesimo invito di León a prendere coscienza della situazione, a fare qualcosa, a non lasciare che la storia ci passi accanto e si scriva con il sangue delle persone che la pensano diversamente dal governo, ovviamente fu proibita durante la dittatura militare. [MR]
Racconta León Gieco stesso che, nell'inverno del 1980 il generale Montes, tipico esponente della dittatura militare argentina dell'epoca, lo fece convocare all'improvviso nel suo ufficio del I Corpo dell'Esercito. Alle 7 di mattina, con un vestito prestato dal suo amico Oscar Moro, che gli stava grande, si presentò all'ufficio del generale, che lo minacciò senza tanti preamboli: "Se lei canta ancora questa canzone, "La historia esta", le faccio saltare le cervella io stesso". Nemmeno trent'anni dopo il generale Montes è una dimenticata molecola... (continuer)
Palabras y música: León Gieco
Parole e musica di León Gieco
Questa canzone è l'ennesimo invito di León a prendere coscienza della situazione, a fare qualcosa, a non lasciare che la storia ci passi accanto e si scriva con il sangue delle persone che la pensano diversamente dal governo, ovviamente fu proibita durante la dittatura militare. [MR]
Racconta León Gieco stesso che, nell'inverno del 1980 il generale Montes, tipico esponente della dittatura militare argentina dell'epoca, lo fece convocare all'improvviso nel suo ufficio del I Corpo dell'Esercito. Alle 7 di mattina, con un vestito prestato dal suo amico Oscar Moro, che gli stava grande, si presentò all'ufficio del generale, che lo minacciò senza tanti preamboli: "Se lei canta ancora questa canzone, "La historia esta", le faccio saltare le cervella io stesso". Nemmeno trent'anni dopo il generale Montes è una dimenticata molecola... (continuer)
Alguna vez sentiste en un espacio
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envoyé par Marcia Rosati 29/9/2007 - 18:46
Pitzinnos in sa gherra
straordinaria... senza tempo ritmi e musicalità. è impossibile stancarsi di ascoltarla e leggere la traduzione mentre la si ascolta la impreziosisce. indimenticabile...
PIERANTONIO 29/9/2007 - 18:39
Los Guardianes de Mugica
[2005]
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Por favor, perdón y gracias
Canzone dedicata a Carlos Mugica, prete cattolico assassinato durante la dittatura militare in Argentina, e a tutte le persone che come lui, si prodigano per far sì che i quartieri più poveri ricevano sostegno e le persone meno agiate possano vivere dignitosamente.
Los Guardianes de Mugica è il nome di una banda di "murgueros" della Villa 31 che si batte per i diritti delle persone che vivono in quel quartiere.
De murgueros y murga...
Secondo Wikipedia la murga è una forma di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione, molto vicina alla tradizione della giocoleria, con una forte connotazione satirica e parodistica.
La... (continuer)
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Por favor, perdón y gracias
Canzone dedicata a Carlos Mugica, prete cattolico assassinato durante la dittatura militare in Argentina, e a tutte le persone che come lui, si prodigano per far sì che i quartieri più poveri ricevano sostegno e le persone meno agiate possano vivere dignitosamente.
Los Guardianes de Mugica è il nome di una banda di "murgueros" della Villa 31 che si batte per i diritti delle persone che vivono in quel quartiere.
De murgueros y murga...
Secondo Wikipedia la murga è una forma di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione, molto vicina alla tradizione della giocoleria, con una forte connotazione satirica e parodistica.
La... (continuer)
Los guardianes de Mugica bajan de lo alto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 29/9/2007 - 17:54
Che il Mediterraneo sia
è una canzone meravigliosa ,sa trasportarmi nel mondo passato delle grandi navigazioni ,ma nello stesso tempo colgo il fascino e la bellezza del nostro mediterraneo
teresa,84 29/9/2007 - 10:47
Le déserteur
GENOVESE / GENOESE - Paolo Bosso / Buio Pesto
Versione genovese di Massimo Bosso (2006). Dall'album Palanche del gruppo Buio Pesto.
A Genoese version by Massimo Bosso. Recorder in the album Palanche ("Money") by the band Buio Pesto.
Versione genovese di Massimo Bosso (2006). Dall'album Palanche del gruppo Buio Pesto.
A Genoese version by Massimo Bosso. Recorder in the album Palanche ("Money") by the band Buio Pesto.
O DISERTÔ
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 29/9/2007 - 10:30
InDifferenze
Testo di S. Parigi/Kaballà
Musica di S. Parigi
InDifferenze
Musica di S. Parigi
InDifferenze
Passano gli schiavi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva 28/9/2007 - 16:03
Los chacareros de Dragones
El fantasma de Canterville - 1976
Canzone dedicata a Victor Jara
Canzone dedicata a Victor Jara
Allá donde todo aquel septiembre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 28/9/2007 - 11:50
Parcours:
Víctor Jara
Симфония нp. 13 "Бабий Яр" / Symphony no. 13 "Babi Yar" / Sinfonia n° 13 "Babi Yar"
Cari amici, sto leggendo un libro molto interessante (non so perchè, ma mi ricorda alcuni politici di destra attuali!), nel quale ho trovato una testimonianza che mi ha molto colpito; non resisto alla voglia di farvela conoscere. Vedete voi se vale la pena inserirla, in questa pagina o in un'altra.
«Moennikes e io andammo direttamente alle fosse. Nessuno pensò di impedircelo. A questo punto udii provenire da dietro una collinetta di terra vari colpi di fucile in rapida successione. Le persone scese dai camion, uomini, donne e bambini di ogni età, su comando di un SS, che impugnava una frusta o uno scudiscio, dovettero spogliarsi e deporre i propri effetti in luoghi prestabiliti, le scarpe divise dagli abiti e dalla biancheria. Il mucchio della calzature comprendeva, da quel che ho visto, da ottocento a mille paia, e c’erano grandi mucchi di biancheria e di abiti. I deportati si spogliavano... (continuer)
«Moennikes e io andammo direttamente alle fosse. Nessuno pensò di impedircelo. A questo punto udii provenire da dietro una collinetta di terra vari colpi di fucile in rapida successione. Le persone scese dai camion, uomini, donne e bambini di ogni età, su comando di un SS, che impugnava una frusta o uno scudiscio, dovettero spogliarsi e deporre i propri effetti in luoghi prestabiliti, le scarpe divise dagli abiti e dalla biancheria. Il mucchio della calzature comprendeva, da quel che ho visto, da ottocento a mille paia, e c’erano grandi mucchi di biancheria e di abiti. I deportati si spogliavano... (continuer)
Renato Stecca 27/9/2007 - 22:46
Stop that train
da NA99 10° (2001)
Con il ritornello sulla musica di Five Hundred Miles
La canzone dei 99 Posse, "Stop that train", usa la metafora del treno per parlare di guerra e globalizzazione.
Scritta al ritorno dalla "Marcia Per La Dignità Indigena" in Messico contiene una parte di un discorso tenuto dal subcomandante Marcos dell'EZLN.
Con il ritornello sulla musica di Five Hundred Miles
La canzone dei 99 Posse, "Stop that train", usa la metafora del treno per parlare di guerra e globalizzazione.
Scritta al ritorno dalla "Marcia Per La Dignità Indigena" in Messico contiene una parte di un discorso tenuto dal subcomandante Marcos dell'EZLN.
La prima versione del pezzo, che tra l'altro è una cover di Clint Eastwood & General Saint, aveva un testo scherzoso, praticamente la traduzione letterale dell'originale. Mi ricordo che quando ero solamente una fan dei 99 Posse e ballavo sotto il palco, impazzivo per questa canzone. Solo che dopo i fatti di Genova e la morte di Carlo Giuliani non aveva molto senso fare un pezzo leggero, non eravamo dell'umore giusto. In più avevamo voglia di cimentarci con il tema della globalizzazione e ci affascinava rappresentarla in modo ironico, sfruttando anche l’immagine del treno. Alla fine è venuto fuori un pezzo malinconico, come diciamo noi a Napoli: cazzimmoso.
– Meg, Rockit
– Meg, Rockit
Stop that train vulimm saglì
(continuer)
(continuer)
envoyé par Garfield '93 (Roberto Oliva) 27/9/2007 - 20:41
Parcours:
Trains
What A Wonderful World
luigi sei un imbecille,anzi di piu,un ignorante..come puoi dire che questo pezzo fa skifo..non c'è altra musica,altra melodia che emoziona piu di questa..
freak 27/9/2007 - 17:18
Yo pisaré las calles nuevamente
Santiago, lettera dall'altro 11 settembre
di Alessandro Portelli
da il manifesto del 13 Settembre 2007
L'altro 11 settembre a Santiago sembra una giornata come tutte le altre. C'è il sole, è quasi primavera. Un giornale dice che per sicurezza le università più turbolente oggi stanno chiuse. Ma per chilometri e chilometri nelle strade commerciali del centro la gente va per fatti suoi, negozi e passeggiate. Non ci sono manifesti né altri segni. Si avvicina il 18 settembre, grande festa nazionale, e lungo weekend di ponte.
A tre isolati dalla Moneda, il palazzo del governo dove fu assassinato Allende, incrocio un piccolo corteo: bandiere rosse, della pace, arancioni, slogan (uniti possiamo, uniti vinciamo). Dietro di loro, la polizia chiude le transenne: non si passa, alla Moneda non si può avvicinare nessuno. Polizia dappertutto, dovunque transenne. Intorno, zona pedonale e negozi, ordinaria... (continuer)
di Alessandro Portelli
da il manifesto del 13 Settembre 2007
L'altro 11 settembre a Santiago sembra una giornata come tutte le altre. C'è il sole, è quasi primavera. Un giornale dice che per sicurezza le università più turbolente oggi stanno chiuse. Ma per chilometri e chilometri nelle strade commerciali del centro la gente va per fatti suoi, negozi e passeggiate. Non ci sono manifesti né altri segni. Si avvicina il 18 settembre, grande festa nazionale, e lungo weekend di ponte.
A tre isolati dalla Moneda, il palazzo del governo dove fu assassinato Allende, incrocio un piccolo corteo: bandiere rosse, della pace, arancioni, slogan (uniti possiamo, uniti vinciamo). Dietro di loro, la polizia chiude le transenne: non si passa, alla Moneda non si può avvicinare nessuno. Polizia dappertutto, dovunque transenne. Intorno, zona pedonale e negozi, ordinaria... (continuer)
26/9/2007 - 17:52
Valzer lento
Una nuova rivista dedicata alla canzone d'autore: "Musica & Parole"
Riportiamo il comunicato stampa della nascita di questa nuova rivista che vanta tra le sue firme alcuni amici e collaboratori di questo sito, come Antonio Piccolo e Paolo Talanca (ci agganciamo a questa canzone di Pierangelo Bertoli, a cui il secondo numero della rivista dedica uno speciale)
Diretta da Mario Bonanno ed edita dalla Bastogi, la nuova rivista colpisce per gli approfondimenti colti e l'attenzione alla migliore canzone italiana.
Retrospettive da non perdere su Guccini e il '77
L'editrice Bastogi annuncia la nascita di Musica & Parole. Quadrimestrale di storie, tracce, temi della canzone d'autore italiana, ideato e diretto dal giornalista musicale Mario Bonanno.
All'interno di un panorama editoriale sempre più affollato da pubblicazioni di settore proiettate verso il glamour o comunque espressioni... (continuer)
Riportiamo il comunicato stampa della nascita di questa nuova rivista che vanta tra le sue firme alcuni amici e collaboratori di questo sito, come Antonio Piccolo e Paolo Talanca (ci agganciamo a questa canzone di Pierangelo Bertoli, a cui il secondo numero della rivista dedica uno speciale)
Diretta da Mario Bonanno ed edita dalla Bastogi, la nuova rivista colpisce per gli approfondimenti colti e l'attenzione alla migliore canzone italiana.
Retrospettive da non perdere su Guccini e il '77
L'editrice Bastogi annuncia la nascita di Musica & Parole. Quadrimestrale di storie, tracce, temi della canzone d'autore italiana, ideato e diretto dal giornalista musicale Mario Bonanno.
All'interno di un panorama editoriale sempre più affollato da pubblicazioni di settore proiettate verso il glamour o comunque espressioni... (continuer)
Lorenzo Masetti 26/9/2007 - 10:06
L'Elefante Bianco
Beh, Venturik... buon compleanno!
Per te questa canzone del buon Demetrio (da "Crac!" del 1974), che mancava (magari anche questa come Extra) alle CCG/AWS.
Non so se calzi a pennello, ma comunque è molto bella.
Per te questa canzone del buon Demetrio (da "Crac!" del 1974), che mancava (magari anche questa come Extra) alle CCG/AWS.
Non so se calzi a pennello, ma comunque è molto bella.
Corri forte ragazzo, corri
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/9/2007 - 21:54
Guai a chi ci tocca
da “Guai a chi ci tocca” (1995)
Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse
Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse
Come un bullone che va dritto al suo bersaglio
(continuer)
(continuer)
envoyé par Roberto Oliva 25/9/2007 - 21:16
War Party
[1982]
Lyrics and music by Eddy Grant
Testo e musica di Eddy Grant
Album: Killer on the Rampage
Lyrics and music by Eddy Grant
Testo e musica di Eddy Grant
Album: Killer on the Rampage
Sotto l'apparenza di canzonette facili e motivi sicuramente ballabili, diversi testi di Eddy Grant rivelano un impegno (specialmente contro il razzismo e la guerra) più che notevole. War Party proviene da quello che è unanimemente considerato il suo migliore album.
You invite me to a war party
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/9/2007 - 12:07
Across The Lines
(1988)
dall'album di esordio "Tracy Chapman"
dall'album di esordio "Tracy Chapman"
Across the lines
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 24/9/2007 - 23:20
L'uomo di Monaco
che dire...una canzone meravigliosa...
una canzone che ti apre il cuore, che ti fa scendere le lacrime quando la senti...
pura poesia...
mi auguro che ogni persona che sia per la guerra possa ricredersi ascoltandola...
una canzone che ti apre il cuore, che ti fa scendere le lacrime quando la senti...
pura poesia...
mi auguro che ogni persona che sia per la guerra possa ricredersi ascoltandola...
liz 24/9/2007 - 21:40
Afrikaans
[1979]
Lyrics by Glenn Kaiser
Testo di Glenn Kaiser
Album: Rainbow's End
Lyrics by Glenn Kaiser
Testo di Glenn Kaiser
Album: Rainbow's End
I hear the gunfire, see the blood run, feel the rage
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2007 - 21:38
Freedom Now
[1988]
Lyrics and Music by Tracy Chapman
Testo e musica di Tracy Chapman
Album: Crossroads
Lyrics and Music by Tracy Chapman
Testo e musica di Tracy Chapman
Album: Crossroads
Dedicata a Nelson Mandela
Dedicated to Nelson Mandela
Dedicated to Nelson Mandela
They throwed him in jail
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2007 - 21:23
Ultimo discorso registrato
La lettura è quella che avevo dato anch'io.
Purtroppo però, l'album è del '76 e la contestazione risale al '77.
Quindi credo che si possa trattare di un riferimento al periodo critico che in quegli anni coinvolgeva tutti gli intellettuali, ma il riferimento alla vicenda personale non può essere plausibile, per motivi temporali.
Purtroppo però, l'album è del '76 e la contestazione risale al '77.
Quindi credo che si possa trattare di un riferimento al periodo critico che in quegli anni coinvolgeva tutti gli intellettuali, ma il riferimento alla vicenda personale non può essere plausibile, per motivi temporali.
Paolo Andretta 24/9/2007 - 16:06
Asimbonanga (Mandela)
Paroles françaises d'après le site In My African Dream
NOUS NE L'AVONS PAS VU (MANDELA)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2007 - 13:05
Il mio nome è mai più
l'unica cosa che le PERSONE normali possono fare???io penso ed io faccio,quando si vede un inggiustizia di tutti i tipi è di fare in modo di fermarla solo cosi possiamo cambiare il mondo..ricordate che (io sono uno, uno soltanto, tuttavia sono uno. non posso fare tutto e non di meno posso fare qualcosa, ma non mi rifiutero di fare il qualcosa che posso fare.)tony
tony 24/9/2007 - 12:32
Asimbonanga (Mandela)
Sono reduce dal concerto che Johnny Clegg ha tenuto a Basilea e devo dire che quel "vecchiaccio" (53 anni) ancora è coinvolgente come pochi. Complice anche l'atmosfera raccolta, in una sala del casinò dell'aeroporto (ci voleva un concerto del genere per farmi entrare in un casinò -assieme alla Manuela appena...reduce dal Sudafrica e quindi "imbevuta" di questo genere di musica- dato che detesto ogni forma di gioco d'azzardo)...ma proprio una bellissima cosa, condita anche dall'estrema simpatia del personaggio (che ci siamo ritrovati anche come vicino di camera in albergo). Di straforo abbiamo eseguito anche diverse foto del concerto, che saranno inserite rigorosamente non appena disponibili. Ovviamente "Asimbonanga" è stata eseguita...uno dei bis. Bella, bella, bella davvero.
Riccardo Venturi 24/9/2007 - 01:49
Contessa
contessa nn è una canzone di guerra.è una canzone stupenda e nn dev'essere cambiata perchè è perfetta cosi.avete mai sentito la versione cantata da edmonda aldini??vi assicuro che è stupenda!!!!!!!!peccato che nn riesco a trovarla da nessuna parte...ho un vecchio disco di canti rivoluzionari e ogni tanto vado ad ascoltarla...stupenda
Mary 23/9/2007 - 16:11
Biko
Sì, Robert Wyatt ha interpretato "Biko" (di Peter Gabriel); si può trovarla nel cd "Mid-eighties" (uscito nel 1993: si tratta di un cd che raccoglie materiale uscito in vinile in anni diversi e che contiene una bellissima [musicalmente] canzone intitolata "Chairman Mao", di cui non riesco a trovare il testo da nessuna parte; qualcuno lo sa? sarei molto curioso di sapere che cacchio dice) o nei 5 mini cd usciti in unico cofanetto col titolo "EPS" nel 1999 (e anche qui c'è la canzone su Mao).
Renato Stecca 20/9/2007 - 23:05
Aria di rivoluzione
Battiato, che personalmente stimo moltissimo, si dimostra un grande soprattutto laddove dice che la sua generazione vuole "nuovi valori". E' profetico, poiché dopo trentaquattro anni, i valori non si sono ancora rinnovati....
Paolo Andretta 20/9/2007 - 16:24
Il cuoco di Salò
A prescindere dalla faziosità di questo (Vecchioni) o di quel (De Gregori) musicista, faziosità che io riterrei comunque più opportuno definire coscienza politica e della quale anche il commentatore che si avventa contro Vecchioni dimostra di non essere privo, credo che la bellezza di una canzone non possa mai essere scissa dal suo contenuto, dal suo messaggio.
Certamente De Gregori è un autore "schierato", ma non trovo che questo sia un limite, anzi, semmai è un pregio, quello di avere delle idee e di saperle cantare.
La ferita della guerra civile è ancora aperta, questo è indubbio. Tuttavia, affermare che ai morti spetta pari dignità è un discorso un po' demagogico: io non metterei sullo stesso piano Stalin e Gandhi, solo per il fatto di essere entrambi morti.
Le idee non hanno tutte pari dignità e nobiltà.
Credo sia questo il motivo per cui le persone, prima ancora che farsi la guerra, semplicemente discutono ed, eventualmente, litigano.
Certamente De Gregori è un autore "schierato", ma non trovo che questo sia un limite, anzi, semmai è un pregio, quello di avere delle idee e di saperle cantare.
La ferita della guerra civile è ancora aperta, questo è indubbio. Tuttavia, affermare che ai morti spetta pari dignità è un discorso un po' demagogico: io non metterei sullo stesso piano Stalin e Gandhi, solo per il fatto di essere entrambi morti.
Le idee non hanno tutte pari dignità e nobiltà.
Credo sia questo il motivo per cui le persone, prima ancora che farsi la guerra, semplicemente discutono ed, eventualmente, litigano.
Paolo Andretta 20/9/2007 - 16:19
Darfur
Mi sono dimenticata di scrivere il commento...comunque volevo allacciarla alla violenza sulle donne, agli stupri a Darfur e alla campagna di Amnesty International per garantire i diritti all'aborto in caso di stupro.
"Fuoco che intorno a me
stupra già verità.
L'odio tuo fertile,
cresce già dentro di me..."
La posizione di Amnesty International in tema di aborto
In occasione del XXVIII Congresso internazionale di Amnesty International, che si è svolto in Mesico ad agosto di quest'anno, l'organizzazione per i diritti umani ha ratificato la sua posizione sull'aborto. La discussione su questo tema ha avuto origine nel contesto della campagna "Mai più violenza sulle donne", che ha messo in luce la drammatica realtà di donne e bambine vittime di violenza sessuale e che subiscono ancora oggi conseguenze della violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi. La sua adozione... (continuer)
"Fuoco che intorno a me
stupra già verità.
L'odio tuo fertile,
cresce già dentro di me..."
La posizione di Amnesty International in tema di aborto
In occasione del XXVIII Congresso internazionale di Amnesty International, che si è svolto in Mesico ad agosto di quest'anno, l'organizzazione per i diritti umani ha ratificato la sua posizione sull'aborto. La discussione su questo tema ha avuto origine nel contesto della campagna "Mai più violenza sulle donne", che ha messo in luce la drammatica realtà di donne e bambine vittime di violenza sessuale e che subiscono ancora oggi conseguenze della violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi. La sua adozione... (continuer)
Cade giù dal cielo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 20/9/2007 - 10:39
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interpretata spesso anche dai Pearl Jam
Chitarra solista: George Harrison
Molto prima dello scandalo "Watergate", John Lennon scrisse questa violenta invettiva contro Richard "Tricky Dicky" Nixon, detestato soprattutto per aver favorito l'escalation della Guerra del Vietnam. Nixon cercherà in tutti i modi di far espellere Lennon dagli USA, anche servendosi dell'FBI che lo sorvegliava aprendo anche un dossier su di lui. Recentemente a tal proposito è uscito lo splendido film "U.S.A. contro John Lennon". Imperdibile!