Guai a chi ci tocca
da “Guai a chi ci tocca” (1995)
Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse
Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse
Come un bullone che va dritto al suo bersaglio
(continuer)
(continuer)
envoyé par Roberto Oliva 25/9/2007 - 21:16
War Party
[1982]
Lyrics and music by Eddy Grant
Testo e musica di Eddy Grant
Album: Killer on the Rampage
Lyrics and music by Eddy Grant
Testo e musica di Eddy Grant
Album: Killer on the Rampage
Sotto l'apparenza di canzonette facili e motivi sicuramente ballabili, diversi testi di Eddy Grant rivelano un impegno (specialmente contro il razzismo e la guerra) più che notevole. War Party proviene da quello che è unanimemente considerato il suo migliore album.
You invite me to a war party
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/9/2007 - 12:07
Across The Lines
(1988)
dall'album di esordio "Tracy Chapman"
dall'album di esordio "Tracy Chapman"
Across the lines
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 24/9/2007 - 23:20
L'uomo di Monaco
che dire...una canzone meravigliosa...
una canzone che ti apre il cuore, che ti fa scendere le lacrime quando la senti...
pura poesia...
mi auguro che ogni persona che sia per la guerra possa ricredersi ascoltandola...
una canzone che ti apre il cuore, che ti fa scendere le lacrime quando la senti...
pura poesia...
mi auguro che ogni persona che sia per la guerra possa ricredersi ascoltandola...
liz 24/9/2007 - 21:40
Afrikaans
[1979]
Lyrics by Glenn Kaiser
Testo di Glenn Kaiser
Album: Rainbow's End
Lyrics by Glenn Kaiser
Testo di Glenn Kaiser
Album: Rainbow's End
I hear the gunfire, see the blood run, feel the rage
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2007 - 21:38
Freedom Now
[1988]
Lyrics and Music by Tracy Chapman
Testo e musica di Tracy Chapman
Album: Crossroads
Lyrics and Music by Tracy Chapman
Testo e musica di Tracy Chapman
Album: Crossroads
Dedicata a Nelson Mandela
Dedicated to Nelson Mandela
Dedicated to Nelson Mandela
They throwed him in jail
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2007 - 21:23
Ultimo discorso registrato
La lettura è quella che avevo dato anch'io.
Purtroppo però, l'album è del '76 e la contestazione risale al '77.
Quindi credo che si possa trattare di un riferimento al periodo critico che in quegli anni coinvolgeva tutti gli intellettuali, ma il riferimento alla vicenda personale non può essere plausibile, per motivi temporali.
Purtroppo però, l'album è del '76 e la contestazione risale al '77.
Quindi credo che si possa trattare di un riferimento al periodo critico che in quegli anni coinvolgeva tutti gli intellettuali, ma il riferimento alla vicenda personale non può essere plausibile, per motivi temporali.
Paolo Andretta 24/9/2007 - 16:06
Asimbonanga (Mandela)
Paroles françaises d'après le site In My African Dream
NOUS NE L'AVONS PAS VU (MANDELA)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/9/2007 - 13:05
Il mio nome è mai più
l'unica cosa che le PERSONE normali possono fare???io penso ed io faccio,quando si vede un inggiustizia di tutti i tipi è di fare in modo di fermarla solo cosi possiamo cambiare il mondo..ricordate che (io sono uno, uno soltanto, tuttavia sono uno. non posso fare tutto e non di meno posso fare qualcosa, ma non mi rifiutero di fare il qualcosa che posso fare.)tony
tony 24/9/2007 - 12:32
Asimbonanga (Mandela)
Sono reduce dal concerto che Johnny Clegg ha tenuto a Basilea e devo dire che quel "vecchiaccio" (53 anni) ancora è coinvolgente come pochi. Complice anche l'atmosfera raccolta, in una sala del casinò dell'aeroporto (ci voleva un concerto del genere per farmi entrare in un casinò -assieme alla Manuela appena...reduce dal Sudafrica e quindi "imbevuta" di questo genere di musica- dato che detesto ogni forma di gioco d'azzardo)...ma proprio una bellissima cosa, condita anche dall'estrema simpatia del personaggio (che ci siamo ritrovati anche come vicino di camera in albergo). Di straforo abbiamo eseguito anche diverse foto del concerto, che saranno inserite rigorosamente non appena disponibili. Ovviamente "Asimbonanga" è stata eseguita...uno dei bis. Bella, bella, bella davvero.
Riccardo Venturi 24/9/2007 - 01:49
Contessa
contessa nn è una canzone di guerra.è una canzone stupenda e nn dev'essere cambiata perchè è perfetta cosi.avete mai sentito la versione cantata da edmonda aldini??vi assicuro che è stupenda!!!!!!!!peccato che nn riesco a trovarla da nessuna parte...ho un vecchio disco di canti rivoluzionari e ogni tanto vado ad ascoltarla...stupenda
Mary 23/9/2007 - 16:11
Aria di rivoluzione
Battiato, che personalmente stimo moltissimo, si dimostra un grande soprattutto laddove dice che la sua generazione vuole "nuovi valori". E' profetico, poiché dopo trentaquattro anni, i valori non si sono ancora rinnovati....
Paolo Andretta 20/9/2007 - 16:24
Il cuoco di Salò
A prescindere dalla faziosità di questo (Vecchioni) o di quel (De Gregori) musicista, faziosità che io riterrei comunque più opportuno definire coscienza politica e della quale anche il commentatore che si avventa contro Vecchioni dimostra di non essere privo, credo che la bellezza di una canzone non possa mai essere scissa dal suo contenuto, dal suo messaggio.
Certamente De Gregori è un autore "schierato", ma non trovo che questo sia un limite, anzi, semmai è un pregio, quello di avere delle idee e di saperle cantare.
La ferita della guerra civile è ancora aperta, questo è indubbio. Tuttavia, affermare che ai morti spetta pari dignità è un discorso un po' demagogico: io non metterei sullo stesso piano Stalin e Gandhi, solo per il fatto di essere entrambi morti.
Le idee non hanno tutte pari dignità e nobiltà.
Credo sia questo il motivo per cui le persone, prima ancora che farsi la guerra, semplicemente discutono ed, eventualmente, litigano.
Certamente De Gregori è un autore "schierato", ma non trovo che questo sia un limite, anzi, semmai è un pregio, quello di avere delle idee e di saperle cantare.
La ferita della guerra civile è ancora aperta, questo è indubbio. Tuttavia, affermare che ai morti spetta pari dignità è un discorso un po' demagogico: io non metterei sullo stesso piano Stalin e Gandhi, solo per il fatto di essere entrambi morti.
Le idee non hanno tutte pari dignità e nobiltà.
Credo sia questo il motivo per cui le persone, prima ancora che farsi la guerra, semplicemente discutono ed, eventualmente, litigano.
Paolo Andretta 20/9/2007 - 16:19
Darfur
Mi sono dimenticata di scrivere il commento...comunque volevo allacciarla alla violenza sulle donne, agli stupri a Darfur e alla campagna di Amnesty International per garantire i diritti all'aborto in caso di stupro.
"Fuoco che intorno a me
stupra già verità.
L'odio tuo fertile,
cresce già dentro di me..."
La posizione di Amnesty International in tema di aborto
In occasione del XXVIII Congresso internazionale di Amnesty International, che si è svolto in Mesico ad agosto di quest'anno, l'organizzazione per i diritti umani ha ratificato la sua posizione sull'aborto. La discussione su questo tema ha avuto origine nel contesto della campagna "Mai più violenza sulle donne", che ha messo in luce la drammatica realtà di donne e bambine vittime di violenza sessuale e che subiscono ancora oggi conseguenze della violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi. La sua adozione... (continuer)
"Fuoco che intorno a me
stupra già verità.
L'odio tuo fertile,
cresce già dentro di me..."
La posizione di Amnesty International in tema di aborto
In occasione del XXVIII Congresso internazionale di Amnesty International, che si è svolto in Mesico ad agosto di quest'anno, l'organizzazione per i diritti umani ha ratificato la sua posizione sull'aborto. La discussione su questo tema ha avuto origine nel contesto della campagna "Mai più violenza sulle donne", che ha messo in luce la drammatica realtà di donne e bambine vittime di violenza sessuale e che subiscono ancora oggi conseguenze della violazione dei loro diritti sessuali e riproduttivi. La sua adozione... (continuer)
Cade giù dal cielo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 20/9/2007 - 10:39
Die Gedanken sind frei
anonyme
Aperis en Kantfesto I, Kanada Eo-Asocio, 1982
Redaktis Marta Evans
Represiĝis en Donu Hejmon al mi...,
Eldonejo Cigneto, 1997
Redaktis Marta Evans
Represiĝis en Donu Hejmon al mi...,
Eldonejo Cigneto, 1997
LIBERAS LA PENS'
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/9/2007 - 22:42
Ballata degli impiccati
Deutsche Übersetzung aus dieser Seite
BALLADE DER ERHÄNGTEN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/9/2007 - 15:24
Hildebrandslied
anonyme
Riprodotta da:
PER UN'INTERPRETAZIONE DEL CARME DI ILDEBRANDO
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia
Seminario di Filologia Germanica
Anno Accademico 1972-1973
Edizioni C.L.U.S.F., Firenze 1973
Traduzione al cura del III Gruppo - Linguistica Sincronica
Patrizia Bettarini
Ivana Bevacqua
Massimo Giachi
Edith Heidegger-Moroder
Annemarie Krahl-Vacca
Manuela Pagni
Beatrice Romano
Valeria Villani
Seminario coordinato dal prof. Piergiuseppe Scardigli.
PER UN'INTERPRETAZIONE DEL CARME DI ILDEBRANDO
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia
Seminario di Filologia Germanica
Anno Accademico 1972-1973
Edizioni C.L.U.S.F., Firenze 1973
Traduzione al cura del III Gruppo - Linguistica Sincronica
Patrizia Bettarini
Ivana Bevacqua
Massimo Giachi
Edith Heidegger-Moroder
Annemarie Krahl-Vacca
Manuela Pagni
Beatrice Romano
Valeria Villani
Seminario coordinato dal prof. Piergiuseppe Scardigli.
CARME DI ILDEBRANDO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/9/2007 - 14:59
Beautiful Mother
[2006]
Testo di Joanne McDonnell
Musica di Joanne McDonnell/Sam Panetta
Lyrics by Joanne McDonnell
Music by Joanne McDonnell/Sam Panetta
Più che una canzone contro la guerra penso che sia un invito a prendere coscienza sulla situazione in cui vivono le madri e i bambini del Darfur, persone come noi... con gli stessi diritti ad una vita migliore ma che invece si trovano a combattere contro la fame, la denutrizione, l'Aids, le violenze di ogni tipo e contro tutte le conseguenze che una guerra comporta...
Un invito anche a non voltare le spalle ad una popolazione che ha dei bisogni immediati, cibo, cure e medicine e a non pensare che il Darfur sia un posto tanto lontano da casa... visto che è "il mondo" la nostra "casa".
I versi che mi hanno colpito di più sono quelli dove si dice (più o meno e leggendo tra le righe...) che se un bambino morisse davanti ai tuoi occhi non andresti via... (continuer)
Testo di Joanne McDonnell
Musica di Joanne McDonnell/Sam Panetta
Lyrics by Joanne McDonnell
Music by Joanne McDonnell/Sam Panetta
Più che una canzone contro la guerra penso che sia un invito a prendere coscienza sulla situazione in cui vivono le madri e i bambini del Darfur, persone come noi... con gli stessi diritti ad una vita migliore ma che invece si trovano a combattere contro la fame, la denutrizione, l'Aids, le violenze di ogni tipo e contro tutte le conseguenze che una guerra comporta...
Un invito anche a non voltare le spalle ad una popolazione che ha dei bisogni immediati, cibo, cure e medicine e a non pensare che il Darfur sia un posto tanto lontano da casa... visto che è "il mondo" la nostra "casa".
I versi che mi hanno colpito di più sono quelli dove si dice (più o meno e leggendo tra le righe...) che se un bambino morisse davanti ai tuoi occhi non andresti via... (continuer)
This is not an advert (spoken)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 19/9/2007 - 13:02
Parcours:
La tragédie du Darfour
Det nye Europa
[1990]
Testo e musica di Sebastian
Lyrics and music by Sebastian
Il testo è ripreso da protestsange.dk
Lyrics are reproduced from protestsange.dk
Da Berlin-muren faldt i de sidste måneder af 1989, blev verden vidne til en række gennemgribende omvæltninger for det Østeuropa som siden Anden Verdenskrig havde været en realitet. Den forjættede frihed og den nært forbundne drøm om ubegrænset adgang til materielle goder var noget østtyskerne og efterhånden også de fleste øvrige østeuropæere fik rig lejlighed til at realisere – sådan da.
På sit sidste regulære album, Miraklernes tid fra 1990, satiriserede Sebastian i sangen ‘Det nye Europa’ kraftigt over det nedladende-overbærende storkapitalistiske og småfascistiske Vesttyskland der skam nok skulle gøre det nu forhenværende Østtyskland til et både bedre, rigere og lykkeligere land på en måde dets indbyggere aldrig havde turde tro på, kun... (continuer)
Testo e musica di Sebastian
Lyrics and music by Sebastian
Il testo è ripreso da protestsange.dk
Lyrics are reproduced from protestsange.dk
Da Berlin-muren faldt i de sidste måneder af 1989, blev verden vidne til en række gennemgribende omvæltninger for det Østeuropa som siden Anden Verdenskrig havde været en realitet. Den forjættede frihed og den nært forbundne drøm om ubegrænset adgang til materielle goder var noget østtyskerne og efterhånden også de fleste øvrige østeuropæere fik rig lejlighed til at realisere – sådan da.
På sit sidste regulære album, Miraklernes tid fra 1990, satiriserede Sebastian i sangen ‘Det nye Europa’ kraftigt over det nedladende-overbærende storkapitalistiske og småfascistiske Vesttyskland der skam nok skulle gøre det nu forhenværende Østtyskland til et både bedre, rigere og lykkeligere land på en måde dets indbyggere aldrig havde turde tro på, kun... (continuer)
Ja, velkommen til frihed og velkommen til fest
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/9/2007 - 11:15
Parcours:
Le Mur de Berlin, 1961-1989
La storia del cane Fido
Sarò felicissimo di comunicarvi la data del giorno dell'inaugurazione del parco Lorenzo De Antiquis a Forlì nel Quartiere dei musicisti in zona Ronco della quale il nonno era molto affezionato in quanto produttrice di un ottimo vino Sangiovese. A parte gli scherzi, La Famiglia De Antiquis vi ringrazia con tutto il cuore per l' interessamento e l'amicizia dimostrataci e questo momento lo condividiamo con voi.
(cresti fabrizio)
(cresti fabrizio)
Aspettiamo ovviamente con gioia di conoscere la data dell'inaugurazione del Parco Lorenzo De Antiquis, e non è improbabile che almeno uno dello staff del sito non faccia una graditissima scappata a Forlì.... Grazie davvero di cuore a tutti voi nel ricordo del grande cantastorie! [RV]
18/9/2007 - 22:13
Confession
La storia di Padre Seromba
Dal Corriere della Sera Online, 15 dicembre 2006
di Massimo A. Alberizzi
Una vicenda all'ombra della carneficina dei tutsi del 1994. Da uomo pio a sterminatore diabolico. Poi la fuga
Aprile 1994. Il Ruanda è in preda ala follia collettiva. I suoi cittadini di etnia hutu, attizzati da bande armate di estremisti, gli hinterahamwe, sono scatenati contro i tutsi e gli hutu moderati. Civili armati di machete fanno a pezzi amici, compagni, conoscenti e persino coniugi, colpevoli solo di appartenere a un gruppo razziale differente. Alla mattanza partecipano anche parecchi preti, cattolici, protestanti, avventisti.
E’ un genocidio che, prove alla mano, è stato preparato meticolosamente. Mentre i notabili del regime hutu al potere nei mesi precedenti avevano comprato armi, munizioni e perfino machete, dai microfoni di Radio Mille Coline, emittente legata al regime... (continuer)
Dal Corriere della Sera Online, 15 dicembre 2006
di Massimo A. Alberizzi
Una vicenda all'ombra della carneficina dei tutsi del 1994. Da uomo pio a sterminatore diabolico. Poi la fuga
Aprile 1994. Il Ruanda è in preda ala follia collettiva. I suoi cittadini di etnia hutu, attizzati da bande armate di estremisti, gli hinterahamwe, sono scatenati contro i tutsi e gli hutu moderati. Civili armati di machete fanno a pezzi amici, compagni, conoscenti e persino coniugi, colpevoli solo di appartenere a un gruppo razziale differente. Alla mattanza partecipano anche parecchi preti, cattolici, protestanti, avventisti.
E’ un genocidio che, prove alla mano, è stato preparato meticolosamente. Mentre i notabili del regime hutu al potere nei mesi precedenti avevano comprato armi, munizioni e perfino machete, dai microfoni di Radio Mille Coline, emittente legata al regime... (continuer)
Riccardo Venturi 18/9/2007 - 15:13
RISATE AMARE: VIGNETTE CONTRO LA GUERRA/ LAUGHING BITTERLY WITH ANTIWAR CARTOONS
Italiano
English
LA CCG NUMERO 6000
E così eccoci giunti anche alla CCG n° 6000; ci abbiamo messo un po' più tempo del solito, stavolta, dato che la n° 5000 risale al gennaio scorso. Però queste ultime mille CCG sono state tra le più importanti mai inserite, oltre ad aver visto una progressiva trasformazione del nostro sito in spazio esclusivamente dedicato ai testi, alle traduzioni e ai commenti in vero spazio interattivo, con la possibilità di scaricare mp3 (tramite links) e video. Questo per quanto riguarda l'aspetto "tecnico" del sito; per l'altro aspetto, quello che più conta, forse l'unico commento da fare sarebbe quello espresso da Brett Dennen nella sua bella canzone: The Holidays Are Here (And We're Still At War). Perché in guerra ci siamo sempre tutti quanti. Allora, per questa 6000esima Canzone Contro la Guerra, abbiamo pensato di proporre una serie di vignette satiriche,... (continuer)
(Vauro, Italy)
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 17/9/2007 - 23:06
Parcours:
Le CCG des milliers
How Do We Sleep At Night?
A RWANDAN SONG CYCLE
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
a SongaWeek.com production
www.rwandasongs.com
Clarke & Flannery love to hear your thoughts on the song cycle. Email them to anthracite@rocketmail.com.
This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
Sometimes I wonder how we sleep at night
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG Staff 17/9/2007 - 23:01
Parcours:
1994: Génocide au Rwanda
Lake Victoria
A RWANDAN SONG CYCLE
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
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Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
I once thought sins were washed away
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 17/9/2007 - 22:59
Parcours:
1994: Génocide au Rwanda
Do You Ever Wonder?
A RWANDAN SONG CYCLE
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
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Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
Do you ever wonder about the Lord above
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 17/9/2007 - 22:53
Parcours:
1994: Génocide au Rwanda
Tell Me How
A RWANDAN SONG CYCLE
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
a SongaWeek.com production
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
You say "we remember"
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 17/9/2007 - 22:50
Parcours:
1994: Génocide au Rwanda
Christmas In Kigali
A RWANDAN SONG CYCLE
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
It's Christmas in Kigali
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 17/9/2007 - 22:48
Parcours:
1994: Génocide au Rwanda
Talkin' First Day Working At The UN Blues
A RWANDAN SONG CYCLE
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
a SongaWeek.com production
www.rwandasongs.com
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
© 2004 Tom Flannery and Lorne Clarke
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This is not a history lesson. We're not historians. We're songwriters. And anyway... how the hell is anybody going to explain the systematic state sponsored slaughter of close to a million people with a handful of songs? We're not.
Truth is, there is no explanation for the Rwandan genocide. What there is in abundance, however, is ignorance. If these songs make just one person dig a little deeper, then we've made our money back, so to speak. We've touched upon specific pieces of the horror, but don't even pretend to be able to understand it from the Rwandan point of view. We're observers from afar. Interested, heartbroken observers....but merely observers nonetheless. Please... (continuer)
Got a job at the UN the pay's pretty good
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 17/9/2007 - 22:46
Parcours:
1994: Génocide au Rwanda
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Per te questa canzone del buon Demetrio (da "Crac!" del 1974), che mancava (magari anche questa come Extra) alle CCG/AWS.
Non so se calzi a pennello, ma comunque è molto bella.