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En el país de Nomeacuerdo

En el país de Nomeacuerdo
Questa è un'altra delle canzoni dove le parole di María Elena Walsh andavano oltre...Non a caso fu ironicamente scelta per fare parte della colonna sonora del film "La historia oficial" dove il paese di Nonmiricordo era ovviamente la Argentina, immersa in una specie di "amnesia" generale. Si, durante la dittatura erano stati commessi crimini atroci ma nessuno voleva guardare in faccia la realtà, quelle erano cose di cui nessuno voleva sentir parlare, erano quindi cancellate dalla memoria.

Nel film la protagonista, Alicia, scopre che sua figlia adottiva Gaby potrebbe essere figlia di una "desaparecida".Come nella canzone, Alicia fa piccoli passi verso la verità ma si sente smarrita poichè non trova risposte alle sue domande.Nessuno sa niente, nessuno vuol parlarne nè tantomeno ricordare.
Ricordare significherebbe prendere atto della situazione, ammettere le proprie colpe, scoprirsi in qualche modo complici...questo fa molta paura quindi è meglio fare finta che non sia mai successo. Indietreggiare e dimenticare.
En el país de Nomeacuerdo
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 11/8/2007 - 18:18
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Merci mon adjudant

Merci mon adjudant
C'est vrai ici la vie est belle
(continuer)
envoyé par Jacky Fluttaz 11/8/2007 - 01:03
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Vivre pour des idées

Vivre pour des idées
Une chanson poignante sur la guerre d'Espagne
Il était à Teruel et à Guadalajara
(continuer)
envoyé par Jacky Fluttaz 11/8/2007 - 01:00
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Le vieux Jonathan

Le vieux Jonathan
Le vieux Jonathan
(continuer)
envoyé par Jacky Fluttaz 11/8/2007 - 00:56
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Acqua

Acqua
(1985)
Album: Carioca
Testo di Bruno Lauzi
Musica di Djavan
Continuare a vivere così
(continuer)
envoyé par Silva 10/8/2007 - 12:03
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Como la cigarra

Como la cigarra
Nonostante la travagliata vita politica dell'Argentina che la vide sempre come oppositrice di ogni tipo di dittatura, María Elena Walsh continuò a scrivere racconti, poesie, opere teatrali e canzoni.
"La cigarra" fu scritta nel 1973 e cantata dalla stessa María Elena Walsh in pubblico per la prima volta nel 1975.
Anche se si riferiva all'esilio al quale fu costretta durante il governo di Perón, questo brano diventò con gli anni, un inno popolare per tutti i cantautori vittime della censura o dell'esilio durante la seguente dittatura militare.
Bellissima la versione interpretata da Víctor Heredia, Mercedes Sosa e León Gieco insieme.
Tantas veces me mataron,
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 10/8/2007 - 12:00
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La fata

La fata
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili


Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)



"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continuer)
C'è solo un fiore in quella stanza
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/8/2007 - 18:57
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L'accordéoniste

L'accordéoniste
[1942]
Paroles et musique: Michel Emer
Testo e musica: Michel Emer
autres interprètes: Chimène Badi (2005)
La fille de joie est belle
(continuer)
envoyé par Silva 9/8/2007 - 18:42
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Ermeneutica

Ermeneutica
[2004]
Prima uscito come singolo
Poi nell'album "Dieci stratagemmi"

[...]"Mi è sembrato giusto trattare per intero la prima traccia del disco perché più vicina alle corde della poesia, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso rimarcare che questo è un album d’ossessione e di rifiuto per gli accadimenti dell’ultimo periodo; la guerra, l’omologazione di pensiero e la conseguente necessità di crearsi uno spazio altro in cui evitar l’offesa. Dunque, in Ermeneutica, Battiato non ibrida assolutamente le sue accuse dietro parole difficilmente comprensibili, ma grida inequivoco il suo disprezzo; agli Stati Uniti e al Presidente Bush in particolare, che con la scusa degli “Stati canaglia”, sembra voler far guerra a mezzo mondo: “Eiacula precocemente l’impero / ritorna il circolo dei combattenti / gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”.
E ancora: “Deus est filius dei / tutte le... (continuer)
Eiacula precocemente l'impero
(continuer)
envoyé par Aldingar 9/8/2007 - 18:28
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The Things That I Have Seen

The Things That I Have Seen
[1994]
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album "Blue Divide" pubblicato nel 1995

Una canzone sulla prima guerra del Golfo, quella di George Bush Sr., quella da cui è partito tutto il macello che ancora oggi insanguina il mondo.

L'ultima strofa in particolare - resa davvero male nella traduzione italiana - allude al fatto che quella fu la prima guerra mediatica della Storia, combattuta (?!?) ‎con un occhio – quando non entrambi – all’audience e alle esigenze del “prime time” televisivo, ‎quella in cui la casta militare e la sua grancassa giornalistica sdoganarono aberranti espressioni ‎come “bombe intelligenti” e “guerra chirurgica”…‎

Ma il marine che dal Golfo è tornato ha visto cose che nessun programma tv, nessun videogioco, per quanto violento, può minimamente riprodurre, immagini che resteranno per sempre impresse a fuoco nella sua mente, sempre ricorrenti nei suoi incubi...

(Bernart Bartleby)
I was proud to be the soldier
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 9/8/2007 - 18:10
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War

War
Dall'album "In Praise of Learning" del 1975. Brano ripreso da un'altro noto gruppo inglese, The Fall , nel loro album "Middle Class Revolt" del 1994.

Considerato che nelle "democrazie" occidentali i boia come Bush, Blair e Berlusconi si trovano in trono per mandato popolare, non appare poi così insensata la nichilista strofa di chiusura di questo brano: "La guerra fa ciò che deve. La gente ha quello che si merita"
Tell of the birth
(continuer)
envoyé par Alessandro 9/8/2007 - 15:01
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Negli occhi il buio

Negli occhi il buio
1992
Figli della stessa rabbia

Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.

Negli occhi il buio
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 9/8/2007 - 13:48
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Odore di polvere da sparo

Odore di polvere da sparo
Dall'album "Dieci stratagemmi" del 2004
Scritta con Manlio Sgalambro

[...]"Nella quinta traccia, Odore di polvere da sparo, Battiato utilizza una ritmica crescente per portar ad evidenza l’evoluzione dell’insensato; nelle vaste “terre della fede” (l’Occidente) i proiettili scortano la processione funebre di un qualche pio essere della terra, come se il tutto fosse consueto e naturale: “L’odore di polvere da sparo/ sparso per quartieri mentre una banda/ accompagna le reliquie della santa/ impulsi religiosi dell’Occidente-accidente”.

(da questa recensione di Leòn)
È vero che sul Mar Nero sul mare nero
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 9/8/2007 - 12:07
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Il mondo va così

Il mondo va così
[1967]
Testo italiano di Herbert Pagani e V. Buffoli

È uno dei primi 45 giri di Battiato (1967); è una cover di Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc del 1965. Gli autori della versione originale sono Jacques Lanzmann (Testo) e Jacques Dutronc (Musica); la versione italiana è di Herbert Pagani e V. Buffoli.
Mezzo universo senza pace
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 9/8/2007 - 12:04
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Woman Is The Nigger Of The World

Woman Is The Nigger Of The World
La più bella canzone che io conosca sulle donne e la violenza cui sono costrette è questa, famosissima; dall'album Some Time in New York City del 1972 accreditato a John Lennon & Plastic Ono Band [Renato Stecca]

"Woman is the Nigger of the World" was a 1972 song by John Lennon and Yoko Ono. The phrase was originally coined by Ono during a magazine interview in 1967. Lennon later said during his Live in New York City album that it took him until 1970 to "dig it".

The song lambasts the perceived traditional role of woman's subservience to man across all cultures. It was banned from radio airplay because of the word 'nigger' although many prominent blacks, including black comedian Dick Gregory, spoke out in defense of the song.

The b-side features Yoko's "Sisters O Sisters," also from the Some Time in New York City album. An acoustic early-stage version appeared in a shortened form on... (continuer)
Woman is the nigger of the world
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 9/8/2007 - 11:57
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Regal Zone

Regal Zone
E' il secondo brano in ordine di ascolto dell'album "Join hands" di Siouxsie and the Banshees edito dalla Polydor nel 1979.
Coronets rest on a death's head mask
(continuer)
envoyé par Francesca 8/8/2007 - 23:07
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La carovana

La carovana
2006
Combat Circus

"Il lato felice della nostra terra, che riguarda le organizzazioni umanitarie non governative, in primis Emergency di Gino Strada che operano nei territori devastati dalle guerre, autogestendosi, costruendo ospedali per curare i malati delle mine anti-uomo e non solo, senza discriminazioni di razza o di popolo. Accompagnano una campagna continua contro ogni tipo di guerra e di informazione (che in Italia tende a mancare spesso) su tutto ciò che succede nei territori invasi dall’arroganza occidentale."
"Venghino" nella cruda realtà
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 19:15
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Oro nero

Oro nero
2006
Combat Circus
Scende la notte
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 18:57
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60 anni

60 anni
2004
Tutti Assolti
Ho 60 anni tra lutti e prigioni
(continuer)
8/8/2007 - 18:24
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Corri

Corri
2004
Tutti Assolti
Fuoco assassino nel cielo dell'Oriente
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:57
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Partigiano

Partigiano
2004
Tutti Assolti
Sangue sparso sul sentiero
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:18
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L'odore della morte

L'odore della morte
2004
Tutti Assolti
Si riaprono le danze allo squillo delle trombe
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:10
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Notti cilene

Notti cilene
2004
Tutti assolti

"Il G8 di Genova del 2001, dove lo stato attuò metodi anti-democratici che, nelle torture di Bolzaneto e della scuola Diaz, nei pestaggi indiscriminati nelle piazze, l’uccisione di Carlo Giuliani, nei depistaggi successivi alle indagini della magistratura, ricordano molto da vicino le notti cilene e politiche dittatoriali del Sud America."
Tra le falde del progresso
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 16:45
Parcours: Gênes - G8
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11 settembre '73

11 settembre '73
2004
Tutti Assolti

Questa canzone ricorda i tragici eventi dell'11 settembre 1973 in cui si infransero tutti i sogni di democrazia e libertà del popolo cileno con la salita al potere del dittatore Augusto Pinochet.
Seme della storia
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 16:39
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Rainin' In Paradize

Rainin' In Paradize
Singolo che anticipa il nuovo album "La radiolina" in uscita nel settembre 2007.

Senza deludere le aspettative, l'artista francese di origini spagnole è stato il primo a rendere disponibile il brano su internet, ovviamente gratis, e lo ha accompagnato con un video militante, girato da Emir Kusturica, dove denuncia la guerra e attacca l'intervento in Iraq dell'amministrazione Usa. "Benvenuti in paradiso", canta sotto una pioggia incessante, elencando le atrocità in Zaire, la calamità in Congo, l'ipocrisia in Palestina. E ancora, piove a Bagdad dove non c'è democrazia "perché è un Paese Usa", e ancora Falluja, Gerusalemme, Monrovia, Guinea-Bissau: "Go Masai, go Masai", il mondo intero sta impazzendo.

Il videoclip, in bianco e nero, mostra l'ex leader dei Mano Negra, alla guida di un furgone con tre curiosi esponenti della Colifata (stazione radio che trasmette dell'ospedale psichiatrico Borda... (continuer)
Welcome to paradize
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 8/8/2007 - 16:04
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Diari perduti

Diari perduti
2006
Combat Circus

Ballata ispirata ad un libro che tratta la tragica vicenda dei desaparecidos in Argentina.
"La noche de los lápices" (in italiano: La notte delle matite spezzate, si possono trovare in video alcune immagini del film) fa riferimento alla notte del 16 settembre [1976], quando i militari argentini effettuarono una retata contro gli studenti del Liceo di Belle Arti che avevano guidato il movimento di protesta per chiedere il ripristino dello sconto sul prezzo del biglietto nei trasporti pubblici.
Sette ragazzi tra i 16 ei 18 anni furono sequestrati e torturati, solo uno ne uscì vivo, Pablo Díaz.
Il libro ed il film sono ispirati alle sue testimonianze.
La canzone e dedicata a Claudia, una delle ragazze sequestrate quella fatidica notte.


Maria Claudia Falcone
dal blog Señor B(A)bylon - 25 dicembre 2009

Ieri sera, aspettando la mezzanotte, ho guardato un film che in... (continuer)
Claudia está en el viento
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 8/8/2007 - 13:16
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La censure

La censure
Paroles: Henri Tachan
Musique: Jean-Paul Roseau

Paroles reproduites d'après le Site Officiel d'Henri Tachan.
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.
Elle est malingre, elle est petite,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/8/2007 - 12:38
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Les jeux olympiques

Les jeux olympiques
Paroles et musique: Henri Tachan
Testo e musica: Henri Tachan

Paroles reproduites d'après le Site Officiel d'Henri Tachan.
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.
Ce s'rait chouette les Jeux Olympiques,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/8/2007 - 12:33
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Dans les orchestres militaires

Dans les orchestres militaires
Paroles: Henri Tachan
Musique: Yves Gilbert
Testo di Henri Tachan
Musica di Yves Gilbert


Paroles reproduites d'après le Site Officiel d'Henri Tachan.
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.
Dans les orchestr' militaires
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/8/2007 - 12:28
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Talaash تلاش

Talaash تلاش
[1993]
Album: Talaash

Talaash (Urdu: تلاش) was the second album released by Pakistani rock band, Junoon. It was released in 1993.

The complete lyrics are (manually) reproduced from this no-copy-and-paste page.

Il testo completo della canzone è riprodotto da questa pagina con blocco del copiaincolla
Tapti dhoop talay
(continuer)
envoyé par Omair Khan [+ CCG Staff] 8/8/2007 - 03:57
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Poppy Day

Poppy Day
Album: Join Hands (1979)

The Poppy Day è il giorno in cui l'Inghilterra commemora i suoi caduti durante la Prima Guerra Mondiale (firma dell'armistizio 11 Novembre 1918). Durante questo giorno vengono ricordati anche i caduti nelle guerre successive.
Il testo della canzone è un riadattamento dei versi iniziali e finali della poesia "In Flanders Fields " di John McCrae ( 1872-1918 ).
(2 minutes silence)
(continuer)
envoyé par Francesca 8/8/2007 - 00:58
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Les z'hommes

Les z'hommes

HENRI TACHAN
d'après Chanson rebelle
(la page contient un extrait de la chanson en format .ram)

Henri Tachan, quoique moins médiatique que des chanteurs de cette époque, n'en est pas moins un fin lettré qui comme Léo Ferré et tant d'autres flirtait avec Verlaine, Rimbaud et Baudelaire. Son goût musical pour Beethoven ou Schubert se ressent dans les sonorités de ses musiques.

Chanteur inclassable il a bousculé le monde du spectacle en dénonçant la connerie, l'hypocrisie avec un humour noir lucide qui a tant chatouillé les bien-pensants. Les thèmes qu'il aborde sont ceux des auteurs de ces années-là. Sont passés au crible l'armée, le clergé, les bourgeois, les médias et tant d'autres chers à la rébellion de cette époque, mais pas tout à fait obsolètes.

Henri Tachan parle aussi de sentiments et d'émotion avec une tendresse qui nous touche. De lui on peut dire qu'il pousse ses coups de... (continuer)
Font leur pipi contre les murs,
(continuer)
envoyé par Jacky Fluttaz 7/8/2007 - 23:11
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Informe de la situación

Informe de la situación
Nell'album di Victor Heredia intitolato "Puertas abiertas", pubblicato nel 1982.

In questa canzone Victor Heredia presenta un rapporto della situazione del paese dopo la dittatura militare.
Attraverso le metafore spiega come la sua terra fu rasa al suolo da una epidemia di avide locuste paragonando i giovani sequestrati ed uccisi al mais e i tanti desaparecidos ai meli abbattuti prima di fiorire.
Riconosce che è una situazione drammatica ma lancia un messaggio di speranza e chiede di avere fiducia, di lottare perché non si perda il "grano" che sta crescendo poiché ci sono ancora testimoni di quella generazione che il governo ha cercato di cancellare.
Fa un appello alla società affinché non rimanga indifferente a quel che è successo, perché prenda atto e si unisca ai sopravvissuti per cambiare il destino del suo paese.
Paso a detallar a continuación
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 7/8/2007 - 17:47
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Behind The Wall

Behind The Wall
[1988]
Lyrics and Music by Tracy Chapman
Testo e musica di Tracy Chapman
Album: Tracy Chapman


NO WALL, NO BEHIND
di Riccardo Venturi.

Questo sito, nel corso degli anni, si è venuto progressivamente strutturando come una raccolta di canzoni non solo "contro la guerra" (o nella guerra) in senso stretto –o esclusivista-, spingendosi ad abbracciare ogni aspetto della violenza umana, delle sue manifestazioni, della sua analisi e delle opposizioni che è possibile mettere in atto contro di essa. In senso lato, siamo convinti che la violenza non sia affatto "insita nell'animo umano", come si sente spesso cianciare più o meno "autorevolmente", magari con un pizzico di "pessimismo" che non ci sta mai male (il pessimismo è sempre stato un preziosissimo alleato del potere e di tutte le sue violenze, dato che spinge a considerare le cose come ineluttabili e senza nessun rimedio utile). Senza spingerci... (continuer)
Last night I heard the screaming
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/8/2007 - 16:15
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Yo soy Juan

Yo soy Juan
[2005]
Letra y música de León Gieco
Testo e musica di León Gieco

Dedicata a tutti i bambini nati nei giorni di prigionia e tortura da giovani donne incinte durante la dittatura militare, questa canzone racconta la storia di Juan Cabandié, nipote "recuperato" dalle Abuelas de Plaza de Mayo.
Dopo la sua nascita, Juan, fu sotratto a sua madre per essere consegnato ad un poliziotto che lo allevò come figlio naturale.


Dal blog di Juan Cabandié:

Soy Juan, nací en la ESMA en marzo del 78, lugar donde mi mamá y yo compartimos sólo 20 días. Viví casi 26 años con un nombre que no era propio y creyendo que mis padres eran un policía y su mujer. Gracias a la ayuda de Abuelas, supe que era hijo de desaparecidos. Damián, mi papá, tenía 19 cuando fue secuestrado. Alicia, mi mamá, tenía 16 y estaba embarazada de cinco meses. Así es mi historia, la que despertó el deseo de involucrarme, porque no podemos dejar que se pierdan dos generaciones, la de nuestros viejos y la nuestra, donde el individualismo nos alejó de ser protagonistas.
Yo soy Juan, el último aparecido
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 6/8/2007 - 19:25
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El ángel de la bicicleta

El ángel de la bicicleta
Parole di León Gieco
Musica di Luis Gurevich

Questa canzone racconta la storia di Claudio "Pocho" Lepratti.

Pocho era un ragazzo di 35 anni che faceva parte della comunità salesiana, collaborava cucinando nella mensa publica di una scuola alla periferia di Rosario. Girava con la sua bicicletta e faceva, ogni giorno, 40 chilometri tra andata e ritorno.
Era d'animo nobile e aiutava sempre le persone meno agiate a volte mettendo a disposizione anche il suo stipendio. Aiutava sopratutto i bambini che vivevano per strada, cercando, con pochissimi mezzi, di rendere la loro vita un po' meno difficile.

Il 19 dicembre 2001, durante un tentativo da parte della polizia di soffocare la manifestazione di protesta contro il governo di Fernando De la Rua, Pocho fu colpito alla gola da due proiettili mentre chiedeva alle forze dell'ordine di non sparare poiché dentro la mensa c'erano soltanto dei bambini... (continuer)
Cambiamos ojos por cielo
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 6/8/2007 - 13:23
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Para la vida

Para la vida
Ancora una volta, León Gieco si schiera a favore della memoria storica.
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film "Iluminados por el Fuego", tratto dai racconti di un ex-soldato che a diciotto anni fu chiamato a combattere contro uno degli eserciti più potenti al mondo durante la guerra delle isole Malvine.


ILUMINADOS POR EL FUEGO

(2005)
Un film di Tristán Bauer
Con Gastón Pauls, Virginia Innocenti, Arturo Bonín, Pablo Ribba, Cesar Albarracín, Víctor Hugo Carrizo e Juan Leyrado
Colonna sonora di León Gieco
In concorso ufficiale al 53° Festival del Cinema di San Sebastián/Donostia (2005)
Estoy aquí sentado debajo del pequeño sol
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 6/8/2007 - 13:22
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Sbandati (Fuochi sulla montagna)

Sbandati (Fuochi sulla montagna)
Testo ripreso da Nazione indiana

Lunedì 6, al Museo della Resistenza di Fosdinovo, entro il “festival” Fino al cuore della rivolta presenterò questa mia canzone nuova durante il concerto degli Yo Yo Mundi, che mi hanno fatto l’onore di arrangiarla e suonarla. In attesa di una nuova banda che suoni il mio mucchio di canzoni nuove…

Lascio le annotazioni musicali, perchè si capisca che un testo di una canzone non è la stessa cosa di una poesia, ché non può prescindere - forse prima ancora che da melodia e armonia - dal respiro, dal timbro, dal tono, dalla grana della voce, dallo stesso movimento del corpo - e, idem est, dell’anima.

(Le annotazioni musicali si trovano sulla pagina linkata)
(Marco Rovelli)
Fuochi sulla montagna e sotto il mare
(continuer)
envoyé par CCG staff 6/8/2007 - 07:48
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Try Not To Cry

Try Not To Cry
CERCA DI NON PIANGERE
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 6/8/2007 - 03:53
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L'Italia di Piero

L'Italia di Piero
bravio cristicchi 6 un genio perche così la uso come sveglia di mio padre!!!!!!!!
5/8/2007 - 19:54
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La ninna nanna de la guerra

La ninna nanna de la guerra
molto bella e propia del'epoca.
lilian 5/8/2007 - 03:47
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Giardino incolto

Giardino incolto
Da "La musica nelle strade!" - 2006
Testo di Sabino Mongelli

"Siamo stati tre giorni dentro il carcere di Volterra - il famoso Maschio di Volterra - per registrare assieme agli attori detenuti della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo le parti recitative e corali di Muss es sein? Es muss sein! - grido di libertà di Léo Ferré [...] Sabino Mongelli è uno di loro. Ha cantato con noi questa canzone che ha scritto quando un suo compagno stava facendo lo sciopero della fame per poter vedere suo figlio. E' un testo che racconta la deprivazione a cui il carcere sottopone."
(Marco Rovelli, dal libretto dell'album).
Adesso c'è un giardino incolto
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/8/2007 - 23:14
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Kenze neke

Kenze neke
[1990]
Da "Chin sas armas o chin sas rosas"

Nel primo album dei Kenze Neke, la canzone omonima racconta la storia di Michele Schirru, l'anarchico sardo fatto condannare innocente a morte dal regime fascista con la falsa accusa di aver voluto attentare alla vita di Benito Mussolini. Sapete, Mussolini, quel "grande statista italiano" che se ne scappava dal paese che aveva ridotto a una rovina, travestito da caporale tedesco.


MICHELE SCHIRRU
da Vivere Senigallia - Articolo di Paolo Battisti

“Chi attenta alla vita del Duce attenta alla grandezza dell’Italia, attenta all’umanità, perchè il Duce appartiene all’umanità”.
(stralcio della sentenza di morte del Tribunale Speciale Fascista emessa nei confronti dell’anarchico Michele Schirru).

Il regime fascista, nell’arco del ventennio che rimase al potere, condannò all’esilio circa 700.000 oppositori politici, mandò al confino 13.316 persone,... (continuer)
Fusilatu t’ana 10 sardos isseperatos dae su regime
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/8/2007 - 17:43
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Nella mia ora di libertà

Nella mia ora di libertà
Version française de Riccardo Venturi
4 agosto 2007 / 4 août 2007

I versi finali sono ripresi da quelli originali di Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]
Les vers finaux reproduisent ceux de l'original français de Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]
DANS MON HEURE DE LIBERTÉ
(continuer)
4/8/2007 - 16:46
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
Vivissimi complimenti per il sito, sono stato molto contento di aver trovato L'inno del patriota sardo ai feudatari tradotto (esso ha per ogni sardo un forte valore patriottico-affettivo). Volevo però segnalarVi che l'unica traduzione in lingua italiana perfettamente fedele alla lingua sarda(sono madrelingua sardo), è quella dei Tenores di Neoneli; per esempio, nella 32° strofa: "nos arziaiat sa oghe finzas unu camareri, plebeu o cavalieri si deppiad umiliare" (Scrivo in sedilese) si traduce come nel testo dei Tenores, e cioè: " ci alzava la voce anche un cameriere, plebeo o cavaliere si doveva umiliare".
Nuovamente complimenti e grazie per far conoscere anche a chi non ha confidenza con la lingua sarda un poco della cultura e del folckore della "mia" splendida isola.
Mario Sedda.
Mario Sedda 4/8/2007 - 12:21
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Hundert Mann und ein Befehl

Hundert Mann und ein Befehl
3 agosto 2007
100 UOMINI E UN ORDINE
(continuer)
3/8/2007 - 18:30

Στης Πίνδου τα βουνά (Ψηλά βουνά κι' απάτητα)

Στης Πίνδου τα βουνά (Ψηλά βουνά κι' απάτητα)
Αγαπητέ(ή) άγνωστε(η) της παρούσας καταχώρησης:

Εντελώς τυχαία βρέθηκα στην παρούσα σελίδα και είδα το κείμενο
αυτό στα ελληνικά. Το αναγνώρισα αμέσως αφού "κατά σύμπτωση" συμβαίνει να είναι ...δικό μου! 100 % ΔΙΚΟ ΜΟΥ !!! Χωρίς όμως το όνομά μου, χωρίς μια υποσημείωση για το όνομα της πηγής που προέρχεται !!! Κρίμα, γιατί ενέργειες του είδους αυτού είναι το λιγότερο αντιδεοντολογικές.

Λοιπόν, ονομάζομαι Σάκης Πάπιστας και είμαι ο συγγραφέας του βιβλίου "ΤΟ ΑΣΤΙΚΟ ΤΡΑΓΟΥΔΙ ΣΤΑ ΠΕΤΡΙΝΑ ΧΡΟΝΙΑ 1940-1949", εκδόσεων Κυριακίδη, όπου και υπάρχει ατόφιο το παρόν κείμενο, ως μέρος φυσικά του συνολικού περιεχομένου του εκ 1030 σελίδων βιβλίο μου.

Το κείμενο που αντιγράψατε (και παραλείψατε "ελαφρά τη καρδία" να αναφέρετε την πηγή και τον συγγραφέα) είναι δημοσιευμένο σε πρωτόλοια μορφή στο site www.rembetiko.gr από το φθινόπωρο του 2004.

Παρακαλώ πολύ, για λόγους δεοντολογίας,... (continuer)
3/8/2007 - 17:53
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Il maggio di Belgrado

Il maggio di Belgrado
Deutsche Fassung von Riccardo Venturi
3 agosto 2007 / 3. August 2007

I versi dal Patmos di Hölderlin sono stati riportati nell'originale.
BELGRADER MAI
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3/8/2007 - 17:25
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Assedio

Assedio
di Riccardo Tesi e Maurizio Geri
da "Lune" (2004)

Può capitare, arrivando il giorno prima a Firenze dalla Svizzera, di finire ad un concerto di Riccardo Tesi con la sua Banditaliana a Pontassieve. E di sentir dire "Ora vi cantiamo una canzone contro la guerra che apre il nostro ultimo album, Lune, L'abbiamo scritta all'inizio della guerra in Iraq ma mai come in questo momento c'è bisogno di cantare canzoni contro la guerra!". E di chiedersi come mai, se quel disco l'hai comprato appena uscito, non ti sia mai venuto in mente di inserire questa canzone...

Durante lo stesso concerto, un commosso omaggio a Caterina Bueno, scomparsa pochi giorni prima. Riccardo Tesi e Maurizio Geri che hanno esordito suonando assieme a lei, hanno interpretato un bel brano del suo repertorio, il Lamento del contadino.
Fra le rughe dell'Appennino
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envoyé par Lorenzo Masetti 2/8/2007 - 09:24
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Ballata per un eroe

Ballata per un eroe
Non riesco a trovare il testo della canzone di Gipo Farassino che faceva:
"quando lei arriverà
mi troverà seduto
sul trono dei miei sogni
con la mia pipa in bocca
la mano ancora forte
inchiodata alla chitarra.
Il fuoco del camino
rifletterà le note
dell'ultima canzone
negli occhi dei miei cani
assorti (?) nei ricordi
di lepri e di fagiani......."

E poi non ricordo più.
Sarò grato a chiunque voglia farmi tenere il resto.
Corrado
Corrado Tattoli 1/8/2007 - 20:13
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Muss es sein? Es muss sein!

La versione italiana de Les Anarchistes, ad opera di Guido Armellini (si veda l'introduzione per il video YouTube).
Muss es sein? Es muss sein!
Les Anarchistes sono stati tre giorni dentro il carcere di Volterra - il famoso Maschio di Volterra - per registrare assieme agli attori detenuti della Fortezza di Armando Punzo le parti recitative di Muss es sein? Es muss sein!, grido di libertà di Léo Ferré.
MUSS ES SEIN? ES MUSS SEIN!
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envoyé par Riccardo Venturi 1/8/2007 - 17:03




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