Άσμα ασμάτων
Carlos João Correia [2007]
CÂNTICO DOS CÂNTICOS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Carlos João Correia 7/4/2007 - 23:47
Jugoslavia
[2006]
Testo e musica di Maurizio Esposito
Dall'album "Tra musica e poesia"
Ringrazio l'amico Maurizio per avermi spedito personalmente il suo CD e i testi delle canzoni. [RV]
"Questo lavoro nasce, dopo anni di impegno, grazie alla fatica che la Provincia di Cosenza ed il Comune di Castrolibero hanno voluto riservarmi; a loro deve, pertanto, andare il più vivo ringraziamento.
Grande riconoscimento devo, inoltro, a tutti coloro, che con la loro opera, aiuto e sostegno hanno consentito alle mie canzoni di prendere forme e colori: Luca Gigliotti, al quale dedico questo lavoro che senza il suo aiuto non avrebbe visto la luce, Checco Pallone ed i suoi grandi musicisti per la disponibilità e la pazienza regalatami, Marilena Baldassarre per l'indispensabile contributo informatico e tutti quanti hanno creduto in me sostenendomi con affetto e calore."
Maurizio Esposito, dal libretto dell'album
Testo e musica di Maurizio Esposito
Dall'album "Tra musica e poesia"
Ringrazio l'amico Maurizio per avermi spedito personalmente il suo CD e i testi delle canzoni. [RV]
"Questo lavoro nasce, dopo anni di impegno, grazie alla fatica che la Provincia di Cosenza ed il Comune di Castrolibero hanno voluto riservarmi; a loro deve, pertanto, andare il più vivo ringraziamento.
Grande riconoscimento devo, inoltro, a tutti coloro, che con la loro opera, aiuto e sostegno hanno consentito alle mie canzoni di prendere forme e colori: Luca Gigliotti, al quale dedico questo lavoro che senza il suo aiuto non avrebbe visto la luce, Checco Pallone ed i suoi grandi musicisti per la disponibilità e la pazienza regalatami, Marilena Baldassarre per l'indispensabile contributo informatico e tutti quanti hanno creduto in me sostenendomi con affetto e calore."
Maurizio Esposito, dal libretto dell'album
In Jugoslavia qualcosa è cambiato
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 6/4/2007 - 01:34
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
La trascrizione fonetica del testo della canzone così come cantata da Nikos Xylouris (si veda il video). In alcuni punti il testo è leggermente diverso da quello proposto qui nell'alfabeto originale; la pronuncia di Xylouris è inoltre molto popolaresca.
[ 'bikan sti.'boli i.ox'tri
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/4/2007 - 23:57
What A Wonderful World
mi piacerebbe tanto averla è una vita che non la sento
fidi60@tiscali.it
fidi60@tiscali.it
Ammesso e non concesso che tu non sia una forma di spam, perché non te la scarichi da questa pagina? Saluti.
5/4/2007 - 19:29
Canto nomade per un prigioniero politico
5 avril 2007
CHANT NOMADE POUR UN PRISONNIER POLITIQUE
(continuer)
(continuer)
5/4/2007 - 18:14
Dove l'aria è polvere
Laura Pausini è e rimarrà sempre la migliore!!!!!!!!!!!
Giovanni 5/4/2007 - 12:11
Sono libero
Ormai son già due mesi che son fuori
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/4/2007 - 09:33
Parcours:
Des prisons du monde
Jusqu'à la ceinture
Si tratta in realta della traduzione francese di Waist Deep In The Big Muddy di Pete Seeger!
(Lorenzo)
(Lorenzo)
Cavolo, è verissimo! Non me ne ero mai accorto finora...ma va bene lo stesso. Tanto più che la resa di Graeme Allwright è veramente perfetta! [RV]
5/4/2007 - 09:09
Madame Giustizia
Mi chiamo con un numero
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/4/2007 - 08:35
Parcours:
Des prisons du monde
Non mi scrivere più
Non mi scrivere più
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/4/2007 - 08:09
Parcours:
Des prisons du monde
Tu che uscirai domani
Tu che uscirai domani
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/4/2007 - 08:05
Parcours:
Des prisons du monde
Trasferimento
M'han detto stasera alle sette
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/4/2007 - 08:01
Parcours:
Des prisons du monde
Io vi racconterò
Io vi racconterò
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 5/4/2007 - 07:52
Parcours:
Des prisons du monde
Una vez más por la paz
ANCORA UNA VOLTA PER LA PACE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 5/4/2007 - 06:02
Repressione
(1968)
EP: Valle Giulia / Repressione / Uguaglianza
con Giovanna Marini e Paolo Ciarchi
La canzone è del 1968 ed è dedicata al Aldo Braibanti, toscano, classe 1922, partigiano, comunista, scrittore, sceneggiatore, poeta, ceramista, esperto mirmecologo (studioso delle formiche), un intellettuale dai mille interessi che, per il solo fatto di vivere apertamente la propria omosessualità, proprio quell’anno fu condannato a 9 anni di detenzione con l’accusa di aver “plagiato” un paio di giovani maschi maggiorenni con cui aveva consenzientemente convissuto.
Il reato di “plagio”, introdotto sotto la dittatura fascista, venne poi espunto dal nostro ordinamento all’inizio degli anni 80, ma questo non è stato di gran conforto a Braibanti il quale fu l’unico italiano che nel dopoguerra si fece qualche anno di galera in applicazione di quell’assurda fattispecie.
A parte alcune voci di... (continuer)
EP: Valle Giulia / Repressione / Uguaglianza
con Giovanna Marini e Paolo Ciarchi
La canzone è del 1968 ed è dedicata al Aldo Braibanti, toscano, classe 1922, partigiano, comunista, scrittore, sceneggiatore, poeta, ceramista, esperto mirmecologo (studioso delle formiche), un intellettuale dai mille interessi che, per il solo fatto di vivere apertamente la propria omosessualità, proprio quell’anno fu condannato a 9 anni di detenzione con l’accusa di aver “plagiato” un paio di giovani maschi maggiorenni con cui aveva consenzientemente convissuto.
Il reato di “plagio”, introdotto sotto la dittatura fascista, venne poi espunto dal nostro ordinamento all’inizio degli anni 80, ma questo non è stato di gran conforto a Braibanti il quale fu l’unico italiano che nel dopoguerra si fece qualche anno di galera in applicazione di quell’assurda fattispecie.
A parte alcune voci di... (continuer)
Repressione repressione
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/4/2007 - 00:30
Muri alti e inferiàe
Muri alti e inferiàe
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/4/2007 - 00:27
Parcours:
Des prisons du monde
Vientos del pueblo
"Vientos del Pueblo" di Miguel Hernández, la poesia/romanza poi divenuta canzone della guerra civile spagnola, dalla quale sono tratti il titolo ed alcuni versi della canzone di Víctor Jara. Il testo è ripreso dal Deposito (si può anche scaricare il file .OGG Vorbis). La poesia fu pubblicata per la prima volta il 22 ottobre 1936 nella rivista madrilena El mono azul.
VIENTOS DEL PUEBLO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/4/2007 - 23:43
Battan le sette e mezzo
anonyme
Si tratta di un canto di galera raccolto da Caterina Bueno in provincia di Grosseto. Il testo proviene da La musica dell'altra Italia.
Battan le sette e mezzo a la mattina,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/4/2007 - 21:44
Parcours:
Des prisons du monde
Shalom
Non è questione di vedere da una parte, la guerra è guerra e perdono tutti, i malfattori e i giusti, ma questo non significa che non ci siano giusti e non esistano malfattori.
Conny 4/4/2007 - 21:42
Woman On The Tier (I'll See You Through)
[1996]
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (continuer)
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (continuer)
Too hot. No air.
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/4/2007 - 20:44
Gracias a la vida
Adoro questa canzone, ma nella versione originale! L'ho ascoltata piu' di dieci anni fa una sola volta, e l'altra settimana ancora ne ricordavo il motivo! Ho scovato questo sito e grazie a voi me la sono scaricata.
Bel sito davvero, non sapevo che l'autrice fosse morta suicida.
Ciao a tutti.
(valentina)
Bel sito davvero, non sapevo che l'autrice fosse morta suicida.
Ciao a tutti.
(valentina)
Ciao a te, Valentina, e grazie. Le tue sono parole che danno veramente il senso più importante di quel che facciamo. Non possiamo che raccomandarti di andare a vedere, e scaricare, anche le altre canzoni della grande Violeta Parra. Saluti carissimi! [RV]
4/4/2007 - 20:24
Scacchi ner cielo
Dal sito ufficiale
Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.
Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (continuer)
Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.
Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (continuer)
Dorce è 'r silenzio
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/4/2007 - 20:08
Parcours:
Des prisons du monde
Aspettando il processo
Con le dita intrecciate
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 4/4/2007 - 19:20
Parcours:
Des prisons du monde
Marcia socialista mondiale
anonyme
Compagni, continuiamo ad affermare la più giusta, democratica, e libero modello di vita dell'umanità affermatesi sulla terra.
Ne siamo Orgogliosi, Viva il Socialismo Mondiale.
Ne siamo Orgogliosi, Viva il Socialismo Mondiale.
Giuseppe Vitale 4/4/2007 - 17:00
Le petit roi de Sardaigne [Gironfla]
anonyme
Non capisco perché le Petit roi de Sardaigne sia inclusa in una raccolta di canzoni contro la guerra, quando ha un senso assolutamente opposto,deridere un nemico debole o ritenuto tale. E' una tipica canzone da bivacco della guerra di Successione austriaca, non certo del 1703 quando i Savoia non avevano ancora la Sardegna.
(Marat)
Così non hanno dovuto pensarla i Tarujen Saari, che hanno incluso la traduzione di questa canzone nella loro lingua in un album di canzoni contro la guerra dal titolo inequivocabile (Sota kirottu!, cioè: "maledetta guerra!"). Quanto alle origini della canzone, sembra non avere nulla a che fare con la guerra di successione austriaca, come si evince da questa pagina in lingua ceca dove si parla espressamente della guerra del 1703 contro Vittorio Amedeo II. Viene infatti riportato un testo della canzone dove non compare la "Sardaigne", ma proprio, ed espressamente,... (continuer)
(Marat)
Così non hanno dovuto pensarla i Tarujen Saari, che hanno incluso la traduzione di questa canzone nella loro lingua in un album di canzoni contro la guerra dal titolo inequivocabile (Sota kirottu!, cioè: "maledetta guerra!"). Quanto alle origini della canzone, sembra non avere nulla a che fare con la guerra di successione austriaca, come si evince da questa pagina in lingua ceca dove si parla espressamente della guerra del 1703 contro Vittorio Amedeo II. Viene infatti riportato un testo della canzone dove non compare la "Sardaigne", ma proprio, ed espressamente,... (continuer)
4/4/2007 - 09:55
Push the Button
Da "Land Speed Record", primo lavoro degli Hüsker Dü risalente al 1982.
Hear the sirens in the afternoon
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/4/2007 - 08:26
Newest Industry
Dal doppio album "Zen Arcade" del 1984.
Been through mass destruction once, but once was not enough
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/4/2007 - 08:22
Guns At My School
Dal primo album del gruppo, un live del 1982 intitolato "Land Speed Record"
Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
We've got guns at my school
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 4/4/2007 - 08:15
Parcours:
Armes, la guerre chez soi tous les jours
È troppo comodo
[1966-67]
Testo e musica di Pino Masi
"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (continuer)
Testo e musica di Pino Masi
"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (continuer)
È troppo comodo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/4/2007 - 02:15
Il galeone
[1967]
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi
Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (continuer)
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi
Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (continuer)
Siamo la ciurma anemica
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/4/2007 - 01:24
Parcours:
Des prisons du monde
Storia di Rodolfo Foscati [Storia del 107]
Inseriamo da oggi la "Storia di Rodolfo Foscati", antica e terribile canzone di carcere della tradizione toscana, come canzone autonoma nell'ambito del percorso Dalle galere del mondo; finora era stata presente a complemento della pagina di Affare Dreyfus di Davide Giromini, canzone nella quale ne vengono citati i versi iniziali e finali.
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continuer)
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continuer)
Caro padre, vi scrivo piangendo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 3/4/2007 - 18:45
Parcours:
Des prisons du monde
Le Mantellate
[1959]
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continuer)
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continuer)
Le Mantellate so' delle suore
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 3/4/2007 - 17:48
Parcours:
Des prisons du monde
Aria
[1999]
da "Sig. Dapatas"
Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
da "Sig. Dapatas"
Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 3/4/2007 - 17:38
Parcours:
Des prisons du monde
19
Il titolo si riferisce all'età media dei soldati americani che combatterono nella guerra del Vietnam.
La canzone è composta da commentatori americani e soldati insieme ad un coro femminile, che parlano della guerra del Vietnam.
La canzone è composta da commentatori americani e soldati insieme ad un coro femminile, che parlano della guerra del Vietnam.
19
(continuer)
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 3/4/2007 - 16:55
Генералы песчаных карьеров
I GENERALI DELLE CAVE DI SABBIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 3/4/2007 - 14:09
10,000 Years (Peace Is Now)
10.000 ANNI - LA PACE È ADESSO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Kiocciolina 3/4/2007 - 13:59
Bloodshed In Africa
Dall'album "Jerusalem" del 1986.
Bloodshed in Africa
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 3/4/2007 - 13:52
×
(Pierre Louki - J.Bernard)
Testo ripreso da / Lyrics are reproduced from questa pagina / this page.
Pierre Louki, a prolific songwriter (often performing his own songs), enjoyed considerable notoriety in sixties France. Among other things, he performed a whole album of pacifist songs, called rather unamazingly Le déserteur. Although Juliette Gréco was perhaps his favorite singer, he also wrote songs for Francesca Solleville. Pierre Louki died on January 3, 2007, aged 80 years.