Dove l'aria è polvere
Laura resterai per sempre nel mio cuore !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
LAURA 26/11/2007 - 13:56
Pitzinnos in sa gherra
fantastica sia come sonorità che come testo...un segno indelebile della tradizione sarda
26/11/2007 - 12:10
L'arte della guerra
nonostante i pregiudizi, l'ho ascoltata bene e tutta. Bruttissima! un rapper almeno i testi dovrebbe saperli scrivere!
matteo88 26/11/2007 - 11:45
Terzo mondo
[2000]
Da/From: "Pelle"
Da/From: "Pelle"
Scrutando nello strano mondo delle ossessioni
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 26/11/2007 - 09:54
Zingari
[2000]
Da/From: "Pelle"
Da/From: "Pelle"
Una canzone di otto anni fa. Nessun altro commento, alla luce dei recenti avvenimenti di Ponticelli.
Chiudete le finestre sbarrate le persiane
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 26/11/2007 - 09:42
Parcours:
Les Roms, le racisme, Porrajmos
Africa
da "Colpo di coda" (live 1993)
Quando nel 1993 Mandela e l’allora Presidente della Repubblica Sudafricana Fredrik Willem De Klerk furono insigniti del Premio Nobel per la Pace, il live dei Litfiba Colpo di coda era quasi in uscita, e i brani della sua tracklist furono registrati proprio in quel periodo.
Con Africa, ancora una volta, Renzulli Pelù e compagni, come già avevano fatto con Il vento, si affidano all’attualità come alla più ispiratrice delle Muse, e lo fanno senza riferimenti aperti e chiari alla vicenda di Nelson Mandela, ma con l’immediatezza di chi sa che un attimo di ritardo potrebbe essere fatale, ché si opporrebbe al ricordo vivo.
Lo fanno a volte con la franchezza chiarificatrice che molto spesso ha distinto le loro canzoni; all’inizio Piero Pelù presentando il pezzo dice: “Ok, la prossima è una canzone nuova. S’intitola Africa; la dedichiamo a tutti gli amici bianchi, neri, gialli, verdi, di tutto il mondo”.
Più chiaro di così!
(Dario Coriale da 11 febbraio 1990: Mandela libero; potere della memoria)
Quando nel 1993 Mandela e l’allora Presidente della Repubblica Sudafricana Fredrik Willem De Klerk furono insigniti del Premio Nobel per la Pace, il live dei Litfiba Colpo di coda era quasi in uscita, e i brani della sua tracklist furono registrati proprio in quel periodo.
Con Africa, ancora una volta, Renzulli Pelù e compagni, come già avevano fatto con Il vento, si affidano all’attualità come alla più ispiratrice delle Muse, e lo fanno senza riferimenti aperti e chiari alla vicenda di Nelson Mandela, ma con l’immediatezza di chi sa che un attimo di ritardo potrebbe essere fatale, ché si opporrebbe al ricordo vivo.
Lo fanno a volte con la franchezza chiarificatrice che molto spesso ha distinto le loro canzoni; all’inizio Piero Pelù presentando il pezzo dice: “Ok, la prossima è una canzone nuova. S’intitola Africa; la dedichiamo a tutti gli amici bianchi, neri, gialli, verdi, di tutto il mondo”.
Più chiaro di così!
(Dario Coriale da 11 febbraio 1990: Mandela libero; potere della memoria)
Uga, uga uga e
(continuer)
(continuer)
25/11/2007 - 20:47
Il vento
da "Pirata" (1989)
Un pezzo proposto nel live “Pirata” uscito proprio nel 1989, nel periodo d’oro di quei Litfiba che sapevano sussurrare e poi urlare le loro pretese di verità e che della semplice crudezza dei loro testi cantati avevano fatto il loro piccolo marchio di fabbrica; bei tempi!
“Sono il vento, sono libero come il vento”. Quel vento che lisciava le bandiere rosse ora suggeriva libertà a chi sapeva che forse non l’avrebbe mai toccata per davvero; almeno lì, in quella piazza. E allora ricordare! Non scordare! “Tiene a mente Tien ‘An ‘Men”; ma chi? Chi deve riportare alla memoria quegli spari dei primi di giugno?
Chi non deve perdere il tempo nell’oblio? E’ forse quel ragazzo dei carri armati che torna qualche giorno dopo in quella piazza ormai desolata e si ci rivede dentro? Il Piero Pelù dei tempi migliori non ce lo dice, non ce lo vuole dire; ed Augusto, forse, ci toglie ogni dubbio: “…perché il carro armato non si è fermato e niente ha risparmiato”.
(Dario Corale, da Area locale)
Un pezzo proposto nel live “Pirata” uscito proprio nel 1989, nel periodo d’oro di quei Litfiba che sapevano sussurrare e poi urlare le loro pretese di verità e che della semplice crudezza dei loro testi cantati avevano fatto il loro piccolo marchio di fabbrica; bei tempi!
“Sono il vento, sono libero come il vento”. Quel vento che lisciava le bandiere rosse ora suggeriva libertà a chi sapeva che forse non l’avrebbe mai toccata per davvero; almeno lì, in quella piazza. E allora ricordare! Non scordare! “Tiene a mente Tien ‘An ‘Men”; ma chi? Chi deve riportare alla memoria quegli spari dei primi di giugno?
Chi non deve perdere il tempo nell’oblio? E’ forse quel ragazzo dei carri armati che torna qualche giorno dopo in quella piazza ormai desolata e si ci rivede dentro? Il Piero Pelù dei tempi migliori non ce lo dice, non ce lo vuole dire; ed Augusto, forse, ci toglie ogni dubbio: “…perché il carro armato non si è fermato e niente ha risparmiato”.
(Dario Corale, da Area locale)
L'orizzonte è nello specchio
(continuer)
(continuer)
25/11/2007 - 20:30
Parcours:
Place Tien An Men, 1989
La morte
[1967]
Testo di Fabrizio De André
Musica di Georges Brassens
Album: Volume I
"Sono contento che vi sia sfuggita questa canzone del grande Fabrizio! Così posso mandarvela io. Fa parte del suo primo disco." [Renato Stecca]
Testo di Fabrizio De André
Musica di Georges Brassens
Album: Volume I
"Sono contento che vi sia sfuggita questa canzone del grande Fabrizio! Così posso mandarvela io. Fa parte del suo primo disco." [Renato Stecca]
Per questo suo classico, De André utilizzò la musica scritta da Georges Brassens per musicare Le verger du Roi Louis di Théodore de Banville, scrivendo però un testo del tutto originale. Nel testo è possibile cogliere un chiaro influsso di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi di Cesare Pavese.
La morte verrà all'improvviso
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 25/11/2007 - 14:39
Think Again
Different Kind of Love Song (1983)
"Written in February 1981 on the railway platform at Friedrichstrasse station which used to be no-man's-land between East and West Berlin. This was during the period when Ronald Reagan and Margaret Thatcher were heightening the Cold War rhetoric in cynical attempts to increase their domestic popularity by John Wayne-esque posturing. I found it quite incredible that most people seemed to think there was absolutely nothing wrong with these lunatics being prepared to risk leading humanity over the edge of the nuclear abyss in order to get themselves re-elected. Sometimes I genuinely do believe that the sane people are all in mental hospitals and the lunatics really are being allowed to run the show.
Inspired by the poem by Yevgeny Yevtushenko, 'Do you think the Russians stand for war?'"
(Dick Gaughan)
Inspired by the poem by Yevgeny Yevtushenko, 'Do you think the Russians stand for war?'"
(Dick Gaughan)
Do you think that the Russians want war?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 25/11/2007 - 11:07
It's A Jungle Out There
Dall'album "Spirits dancing in the flash" del 1990.
I just gotta get away
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 25/11/2007 - 10:38
Party Up
[1980]
Album: "Dirty Mind"
Ho letto giorni fa che Prince sta muovendo... "guerra" a tutti i siti con materiale di ogni tipo su di lui: che imbecille! Per questo vi invio questa sua canzone, solo per fargli un dispetto! E' tratta dall'album "Dirty mind" del 1980. [Renato Stecca]
Album: "Dirty Mind"
Ho letto giorni fa che Prince sta muovendo... "guerra" a tutti i siti con materiale di ogni tipo su di lui: che imbecille! Per questo vi invio questa sua canzone, solo per fargli un dispetto! E' tratta dall'album "Dirty mind" del 1980. [Renato Stecca]
Ho infatti notato che i più...incarogniti in questo tipo di "guerra" sono le rockstar più o meno strapassate di moda; vedasi il caso dei Metallica, che a suo tempo furono tra le band (oramai stracotte) che contribuirono all'eliminazione di Napster. Intanto il Mulo continua a andar loro allegramente nel culo, così per fare la rima...[RV]
We don't give a damn
(continuer)
(continuer)
envoyé par Renato Stecca 25/11/2007 - 10:01
What A Wonderful World
Attenzione, Freak! Posso essere d'accordo con te sulla canzone, ma non mi sembra sano offendere qualcuno solo perché i suoi gusti non si conformano ai tuoi. Le emozioni, per definizione, sono cose personali: non puoi pretendere che quelle degli altri siano in sintonie con le tue.
(Fermo restando che preferirei anch'io andare a farmi una birra con te che con Luigi.)
(Fermo restando che preferirei anch'io andare a farmi una birra con te che con Luigi.)
Galvan 25/11/2007 - 00:04
Sólo le pido a Dios
BRETONE / BRETON / BRETÓN
La versione bretone inviataci dalla nostra collaboratrice Gwénaëlle Rempart (che ci assicura essere cantabile).
HEPKEN E C'HOULENNAN GANT DOUE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/11/2007 - 00:01
Manifesto [Canzone in si bemolle]
Il testo è ripreso da Sbandati, il blog musicale di Marco Rovelli.
E quando i cardini
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 24/11/2007 - 22:22
Beautiful That Way
questo film è stato bellissimo. un padre che si sacrifica per un figlio e dura. oggi questo film lo ho visto in classe con i miei amici un cretino rideva solo ma che c'era da ridere non lo so anzi...
Maria Rosaria 24/11/2007 - 19:25
Il mercenario di Lucera
canzone contro la guerra questa di pino caruso?
Ma l'avete ascoltata?
Ne avete letto il testo?
Capite l'italiano e il senso dei discorsi?
Questo è un sito dove poveri deficienti di sinistra e altrettanti mentecatti di destra celebrano la vittoria dell'ignoranza.
Povero caruso,onore ai mercenari.
(luca)
Ma l'avete ascoltata?
Ne avete letto il testo?
Capite l'italiano e il senso dei discorsi?
Questo è un sito dove poveri deficienti di sinistra e altrettanti mentecatti di destra celebrano la vittoria dell'ignoranza.
Povero caruso,onore ai mercenari.
(luca)
Deficienti di sinistra e mentecatti di destra... E tu a quale delle due categorie appartieni?
24/11/2007 - 18:34
Oggi siamo in guerra
ciao coetanei io mi chiamo arbon e vengo dal kosovo più precisamente da peja un saluto da me scrivetemi se avete voglia tanto sono sempre quà in italia e ci rimarrò. adesso devo salutarvi perchè devo fare i compiti che mi ha assagnato la mia professoressa di italiano.
viva il kosovo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
viva il kosovo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
arbon 24/11/2007 - 09:59
La Marseillaise noire [Chant de paix]
[1867]
Paroles: Camille Naudin
Musique: Rouget de L'Isle, 1792
Chanté sur l'air de la "La Marseillaise"
Créé à la Nouvelle-Orléans le 17 juin 1867.
Testo di Camille Naudin
Musica: Rouget de L'Isle, 1792
Cantata sull'aria della "Marsigliese"
Scritta New Orleans il 17 giugno 1867.
[...] À la veille de la Révolution française, Rouget de Lisle remonte de Marseille vers Paris, accompagné d'un groupe de révolutionnaires; tous décidés à renverser le régime monarchique absolu qui régna la France durant plusieurs siècles. Ses compagnons d'armes, prêts à sacrifier leur propre vie pour la liberté, crient vengeance en adoptant "La Marseillaise" comme chant de ralliement.
Presque un siècle plus tard, sous d'autres cieux, un poète dédie à une cause non-moins terrible—celle de l'esclavage des Noirs par les Blancs)—un chant d'unité, un appel à la Fraternté. En reprenant la musique composée... (continuer)
Paroles: Camille Naudin
Musique: Rouget de L'Isle, 1792
Chanté sur l'air de la "La Marseillaise"
Créé à la Nouvelle-Orléans le 17 juin 1867.
Testo di Camille Naudin
Musica: Rouget de L'Isle, 1792
Cantata sull'aria della "Marsigliese"
Scritta New Orleans il 17 giugno 1867.
[...] À la veille de la Révolution française, Rouget de Lisle remonte de Marseille vers Paris, accompagné d'un groupe de révolutionnaires; tous décidés à renverser le régime monarchique absolu qui régna la France durant plusieurs siècles. Ses compagnons d'armes, prêts à sacrifier leur propre vie pour la liberté, crient vengeance en adoptant "La Marseillaise" comme chant de ralliement.
Presque un siècle plus tard, sous d'autres cieux, un poète dédie à une cause non-moins terrible—celle de l'esclavage des Noirs par les Blancs)—un chant d'unité, un appel à la Fraternté. En reprenant la musique composée... (continuer)
Fils d'Africains, tristes victimes,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/11/2007 - 01:55
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
Fichez-nous la paix
[1999]
Paroles: Hugues Aufray, Hervé Depouilly.
Musique: Hugues Aufray
Album: "Chacun sa mer"
© Editions Chacun sa mer
Testo di Hugues Aufray e Hervé Depouilly
Musica di Hugues Aufray
Album: "Chacun sa mer"
Paroles: Hugues Aufray, Hervé Depouilly.
Musique: Hugues Aufray
Album: "Chacun sa mer"
© Editions Chacun sa mer
Testo di Hugues Aufray e Hervé Depouilly
Musica di Hugues Aufray
Album: "Chacun sa mer"
Dans le vent
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/11/2007 - 01:44
L'adieu du soldat
[1940]
Paroles et Musique: Roland Lebrun
Autres interprètes: Bernard Duguay, Julie Daraîche
Un vrai classique de la chanson québecoise.
Un autentico classico della canzone del Québec.
Paroles et Musique: Roland Lebrun
Autres interprètes: Bernard Duguay, Julie Daraîche
Un vrai classique de la chanson québecoise.
Un autentico classico della canzone del Québec.
Viens t'asseoir près de moi petite amie
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/11/2007 - 00:58
Muerte Accidental De Un Anarkista
un grupo de los q hay pokos con letras bien echas de pm.
salud y rebeldia!!!
salud y rebeldia!!!
ruby las villas 23/11/2007 - 16:58
On With The Song
[2007]
Da/From: "The Calling"
Da/From: "The Calling"
This isn't for the ones who blindly follow
(continuer)
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 23/11/2007 - 14:00
Ville de lumière
Versión castellana de Susana
CIUDAD DE LA LUZ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Susana 23/11/2007 - 13:43
Porque los pobres no tienen
Porque los pobres no tienen
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia 23/11/2007 - 12:42
Parcours:
Antiwar Anticléricale
El costo de la vida
Juan Luis Guerra y 440 (grupo)
(Letra: Juan Luis Guerra. Música: Diblo Dibala)
(Letra: Juan Luis Guerra. Música: Diblo Dibala)
El costo (d)e la vida sube otra vez
(continuer)
(continuer)
envoyé par Susana 23/11/2007 - 12:28
Inno dei lavoratori
[1886]
Testo di Filippo Turati
Musica di Amintore Galli
Credevo che ci fosse già, ma non l'ho trovata, comunque un riferimento contro la guerra lo contiene. Il testo è ripreso da canti di lotta E conosciuto anche con il titolo di Canto dei lavoratori.
Da dire che Filippo Turati fu sempre uno strenuo oppositore della guerra e un pacifista convinto; fu questo uno dei tratti distintivi della sua azione politica. Per quanto riguarda l' Inno, o Canto, dei Lavoratori, il testo, scritto da Filippo Turati nei primi mesi del 1886 su sollecitazione di Costantino Lazzari, venne pubblicato su "La Farfalla" (n. 10, 7 marzo 1886, Milano) e subito dopo dall'organo del Partito operaio italiano, "Il Fascio operaio" (a. IV, n. 118, 20 e 21 marzo 1886, Milano).
La musica fu composta dal maestro Amintore Galli e la prima esecuzione pubblica avvenne a Milano il 27 marzo 1886 nel salone del Consolato operaio... (continuer)
Testo di Filippo Turati
Musica di Amintore Galli
Credevo che ci fosse già, ma non l'ho trovata, comunque un riferimento contro la guerra lo contiene. Il testo è ripreso da canti di lotta E conosciuto anche con il titolo di Canto dei lavoratori.
Da dire che Filippo Turati fu sempre uno strenuo oppositore della guerra e un pacifista convinto; fu questo uno dei tratti distintivi della sua azione politica. Per quanto riguarda l' Inno, o Canto, dei Lavoratori, il testo, scritto da Filippo Turati nei primi mesi del 1886 su sollecitazione di Costantino Lazzari, venne pubblicato su "La Farfalla" (n. 10, 7 marzo 1886, Milano) e subito dopo dall'organo del Partito operaio italiano, "Il Fascio operaio" (a. IV, n. 118, 20 e 21 marzo 1886, Milano).
La musica fu composta dal maestro Amintore Galli e la prima esecuzione pubblica avvenne a Milano il 27 marzo 1886 nel salone del Consolato operaio... (continuer)
Su fratelli, su compagne,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva 23/11/2007 - 12:15
Edurne
(1974)
Interpretata anche da Patricio Manns
Ésta es una de las canciones de Serrat más olvidadas, seguramente porque es dificilmente actualizable. Es casi una rareza, ya que es una canción en la que alterna castellano y euskara. En España no podía cantarla, pero sí en el extranjero. La canción habla concretamente de una muchacha vasca a la que mataron a su novio, y que se dedicaba a albergar en su casa a fugados vascos que intentaban cruzar la frontera con Francia.
Cuando el sencillo salió, la traducción de la última estrofa fue falseada para evitar males mayores (incurriendo así en un error gramatical). Lo malo es que a día de hoy, bien por ignorancia, bien por defender el nombre de Serrat, se sigue en las páginas oficiales ofreciendo esta traducción errónea como "Euskal Herria canta contigo"; hoy por hoy, aunque entiendo esta prudencia, voy a poner la traducción real: no hay por qué... (continuer)
Interpretata anche da Patricio Manns
Ésta es una de las canciones de Serrat más olvidadas, seguramente porque es dificilmente actualizable. Es casi una rareza, ya que es una canción en la que alterna castellano y euskara. En España no podía cantarla, pero sí en el extranjero. La canción habla concretamente de una muchacha vasca a la que mataron a su novio, y que se dedicaba a albergar en su casa a fugados vascos que intentaban cruzar la frontera con Francia.
Cuando el sencillo salió, la traducción de la última estrofa fue falseada para evitar males mayores (incurriendo así en un error gramatical). Lo malo es que a día de hoy, bien por ignorancia, bien por defender el nombre de Serrat, se sigue en las páginas oficiales ofreciendo esta traducción errónea como "Euskal Herria canta contigo"; hoy por hoy, aunque entiendo esta prudencia, voy a poner la traducción real: no hay por qué... (continuer)
Como al viento, la lluvia y el trueno,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Susana 23/11/2007 - 11:56
Signor Presidente
2004
Tutti Assolti
"In occasione di un’intervista ad un giornalista dell’Economist, a una domanda su dittatori come Saddam Hussein e Mussolini, Berlusconi rispose che non era la stessa cosa perché Mussolini non aveva mai ucciso nessuno e mandava le persone in vacanza sul confino. Questo è il terreno su cui si muove la società italiana che dimentica troppo velocemente le atrocità della storia. In memoria dei pertigiani che combatterono per scacciare il fascismo e il nazismo lasciando una terra libera alle generazioni successive, ora, ancora una volta infangate dalla vergognosa ignoranza e intolleranza che ci governa."
Tutti Assolti
"In occasione di un’intervista ad un giornalista dell’Economist, a una domanda su dittatori come Saddam Hussein e Mussolini, Berlusconi rispose che non era la stessa cosa perché Mussolini non aveva mai ucciso nessuno e mandava le persone in vacanza sul confino. Questo è il terreno su cui si muove la società italiana che dimentica troppo velocemente le atrocità della storia. In memoria dei pertigiani che combatterono per scacciare il fascismo e il nazismo lasciando una terra libera alle generazioni successive, ora, ancora una volta infangate dalla vergognosa ignoranza e intolleranza che ci governa."
Signor Presidente
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marcia 23/11/2007 - 11:45
Nina
[1984]
Da/From: "Mario Castelnuovo"
Testo e musica di Mario Castelnuovo
Lyrics and music by Mario Castelnuovo
Il testo è la storia dei due genitori di Mario. Lo ha raccontato spesso più volte, ad esempio in questa intervista fingerpicking.net si può leggere: ''"Mio padre si chiamava Nino. Quella della canzone è la storia dell’incontro di un lombardo e di una toscana in una notte di bombardamenti a Roma, che erano i miei genitori, e poiché lui si chiamava appunto Nino, io per contrarre la storia e i loro due nomi, ho intitolato la canzone “Nina”, così ho messo lui e lei insieme".
(Vito Vita)
Da/From: "Mario Castelnuovo"
Testo e musica di Mario Castelnuovo
Lyrics and music by Mario Castelnuovo
Il testo è la storia dei due genitori di Mario. Lo ha raccontato spesso più volte, ad esempio in questa intervista fingerpicking.net si può leggere: ''"Mio padre si chiamava Nino. Quella della canzone è la storia dell’incontro di un lombardo e di una toscana in una notte di bombardamenti a Roma, che erano i miei genitori, e poiché lui si chiamava appunto Nino, io per contrarre la storia e i loro due nomi, ho intitolato la canzone “Nina”, così ho messo lui e lei insieme".
(Vito Vita)
Notte scura notte chiara notte finirai
(continuer)
(continuer)
22/11/2007 - 19:02
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Alice's Restaurant Massacree
Dato che questa canzone sembra essere ambientata il giorno di Thanksgiving del 1967, stiamo festeggiando oggi (Thanksgiving 2007) i suoi quarant'anni!
Lorenzo Masetti 22/11/2007 - 11:52
A morte la casa Savoia
anonyme
Nooo! Spero che le tue doti profetiche stavolta facciano cilecca!
Silva 22/11/2007 - 09:26
My Country
Dall'album "Earth and Sun and Moon" (1993)
Was it just a dream, were you so confused
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/11/2007 - 08:45
Blossom And Blood
Dall'EP "Species Deceases" (1985)
You the mothers who sent your sons
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/11/2007 - 08:24
The Dead Heart
Dall'album "Diesel and Dust" (1987)
We don't serve your country
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/11/2007 - 08:09
When the Generals Talk
Dall'album "Red Sails in the Sunset" (1984)
Up there on the platform
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/11/2007 - 08:04
O Progresso
Composição: Roberto Carlos - Erasmo Carlos
Eu queria poder afagar uma fera terrível
(continuer)
(continuer)
envoyé par Susana 21/11/2007 - 22:09
Can't Take My Eyes Off You
NON POSSO TOGLIERTI GLI OCCHI DI DOSSO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Francesca 21/11/2007 - 19:05
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Feat. Nzongo Soul
Français
Italiano
Noir et Blanc est une chanson écrite, composée et interprétée par Bernard Lavilliers. Faisant partie de l'album Voleur de feu, elle sort en single en septembre 1986. Connue notamment grâce au refrain « De n'importe quel pays, de n'importe quelle couleur, la musique est un cri qui vient de l'intérieur », le chanteur l'interprète avec le musicien congolais Nzongo Soul. Celui-ci chante en lingala la phrase « Po na ba mboka nionso pe na pikolo nionso » (« De tous les pays et de toutes les couleurs »).
Noir et Blanc évoque l'apartheid en Afrique du Sud et Nelson Mandela, alors en prison à cette période. Lors d'un entretien à Télérama en décembre 2013 à la suite du décès de Mandela, Lavilliers dira qu'« à cette époque, des images commençaient à transpirer de ce pays. Il avait quand même fallu plus de trente... (continuer)