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Somos más Americanos

Somos más Americanos
Ya me gritaron mil veces
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 23/10/2007 - 20:15
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El Mojado acaudalado

Me estas esperando México lindo
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 23/10/2007 - 19:54
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La jaula de oro

Aquí estoy establecido
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 23/10/2007 - 19:54
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José Pérez León

Canzone dedicata a José Pérez León, un ragazzo messicano che cercò di oltrepassare la frontiera inseguendo il sogno americano.
Purtroppo José morì, insieme ad altri clandestini, dentro il vagone di un treno abbandonato appena superato il confine con gli Stati Uniti.

Il termine "mojado" è usato in Messico per definire le persone che hanno attraversato il confine.

Nella canzone, Willy fa riferimento in un gioco di parole a Willy Il Coyote. I "coyotes" sono gli intermediari, persone che aiutano i messicani in cerca di lavoro ad oltrepassare la frontiera con gli Stati Uniti.
El era un hombre de campo
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 23/10/2007 - 19:10
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Nobody Told Me

Nobody Told Me
(1980)
pubblicata nell'album postumo Milk and Honey (1984)

Una delle ultime canzoni di Lennon, che la cedette a Ringo Starr, il quale però decise di non utilizzarla dopo la morte dell’ex compagno. Il testo è assolutamente profetico, tanto che a vent’anni di distanza risulta sempre di più stringete attualità. “Nobody told me” è la canzone del disinganno: gli ideali e le rivendicazioni degli anni ’60 paiono raggiunti, ma è solo una facciata. In realtà nessuno è felice perché il consumismo e il culto dell’apparenza hanno come lobotomizzato la gente, rendendola incapace di godere la vita, di coglierne l’essenza e le rare ma intense gioie. Per questi motivi la canzone è quanto mai moderna e testimonia come Lennon fosse arguto nel decifrare la realtà e nel fiutare lo spirito dei tempi.

Presentazione da “Le canzoni di John Lennon - Commento e traduzione dei testi”.
Everybody's talking and no one says a word
(continuer)
envoyé par Enzo & Roberto Oliva 23/10/2007 - 17:09
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La stella d'oro

La stella d'oro
[1969]
Testo e musica di Herbert Pagani
Testo ripreso da Mr Heartbeat
Quando esisteva ancora un dio
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:58
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
E' ripresa da Hebrewsongs, dove non ne viene specificato l'autore. Presenta alcune varianti testuali.
DAS KÄLBCHEN
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:27
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Un capretto [Dona, dona]

La trascrizione del testo yiddish in caratteri latini.

La precedente trascrizione era tra quelle redatte in grafia "tedeschizzante", e non corrispondeva neppure pienamente al testo qui dato. Poiché anche le altre trascrizioni (come ad esempio quella su en.wikipedia sono ben lungi dall'essere soddisfacenti, è stata rifatta autonomamente. [RV]
DOS KELBL (DONA, DONA)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:24
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
Dos Kelbl (Dona, dona) (Il Capretto)
Il primitivo adattamento in Yiddish di Aaron Zeitlin
Musica di Sholom Secunda



"Dana Dana was written for the Aaron Zeitlin stage production Esterke (1940–41) with music composed by Sholom Secunda. The lyrics, score, parts, and associated material are available online in the Yiddish Theater Digital Archives. The lyric sheet is in typewritten Yiddish and handwritten Yiddish lyrics also appear in the piano score. The text underlay in the score and parts is otherwise romanized in a phonetic transcription oriented toward stage German.

The orchestra plays the Dana Dana melody at several points in Esterke. The original is 2/4, in G minor for a duo of a man and a woman, choral with the orchestral accompaniment. Secunda wrote "Dana-" for the orchestral score and "Dana Dana" for the vocal scores. The Yiddish text was written with roman alphabet. He wrote for... (continuer)
(דאָנאַ, דאָנא) דאָס קגלבל
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:17
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
On A Wagon Bound And Helpless (Donna, Donna)
Adattamento inglese di Sheldon Secunda
Musica di Sholom Secunda
ON A WAGON BOUND AND HELPLESS
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:00
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El despertar

El despertar
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
El despertar
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 14:03
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Por el hombre futuro

Por el hombre futuro
[[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
Y esta muerte lenta
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 14:00
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El carnaval de los espectros (II)

El carnaval de los espectros (II)
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
De gran profesional
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:58
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La canción del Megacristo

La canción del Megacristo
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
Fin del orden previo
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:56
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La burbuja antirreacción

La burbuja antirreacción
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
No encuentro la explicación
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:54
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El carnaval de los espectros (I)

El carnaval de los espectros (I)
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
¡Atención la función va a comenzar!
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:27
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Me and a Gun

Me and a Gun
A cappella performance that deals with Amos' own experience of being raped.
5am
(continuer)
envoyé par Marcia Rosati 23/10/2007 - 13:27
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El consultorio atómico de la señora Pum

El consultorio atómico de la señora Pum
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
Señoras y señores: Bienvenidos al Consultorio Atómico de la Sra. Pum.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:23
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Instrucciones a la población civil (en caso de alarma nuclear)

Instrucciones a la población civil (en caso de alarma nuclear)
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
1. Aléjense de cualquier ventana.
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:09
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Una siesta atómica

Una siesta atómica
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
En la huerta atómica
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:03
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Bienvenida, Katherine

Bienvenida, Katherine
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continuer)
Bienvenida, Katherine, a esta casa
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:00
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Self Evident

Self Evident
Intervista-choc a Doris Lessing
Da Repubblica Online, 22 ottobre 2007

"L'invasione afghana è stato uno dei crimini peggiori. Io ho potuto parlare anche con le donne"
"Sto vivendo con lo stress da Nobel. Il campanello, il telefono, i giornalisti, anche il gatto è infastidito"
Lessing-choc: "L'11 settembre? Peggio l'Ira"
"Non fu terribile come il terrorismo irlandese"
di JUAN CRUZ

Lessing-choc: "L'11 settembre? Peggio l'Ira""Non fu terribile come il terrorismo irlandese"

QUANDO si è saputo che l'autrice de Il taccuino d'oro e L'erba canta era il nuovo Nobel per la Letteratura, Doris Lessing si trovava in ospedale, accanto al figlio invalido che lei accudisce. Il premio, del quale si parla da decenni, non l'ha sorpresa. Le telefonate e le interviste si sono moltiplicate, ma lei accoglie questo repentino interesse con l'indifferenza con la quale vede la propria fama: sa che la popolarità... (continuer)
CCG Staff 23/10/2007 - 10:43
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El Dios de la guerra

El Dios de la guerra
23 ottobre 2007
IL DIO DELLA GUERRA
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/10/2007 - 00:27
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Devil's Arcade

Devil's Arcade
leggermente adattata
IL PORTICO DEL DIAVOLO
(continuer)
22/10/2007 - 20:59
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Million Voices

Million Voices
MILIONI DI VOCI
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 22/10/2007 - 20:12

Tiempo de hablar

Tiempo de hablar

La strage di donne a Ciudad Juárez
Da:Mujeres de Juarez

Ciudad Juárez costituisce un caso grave e insolito di violenza contro le donne. Sono già più di 430 le donne assassinate e oltre 600 quelle scomparse dal 1993.(1)

Le vittime sono quasi tutte giovani (di età compresa tra i 15 e i 25 anni), carine, magre e con i capelli lunghi. Tutte provenivano da famiglie povere e molte tra loro non erano originarie di Ciudad Juárez. Alla ricerca di migliori condizioni di vita, vi erano arrivate per lavorare come operaie in una delle numerose fabbriche di subappalto per l’assemblaggio di prodotti per l'esportazione (maquiladoras) che si trovano nella città. Altre erano impiegate, domestiche, studentesse, commesse, segretarie, etc.

Nella maggior parte dei casi, i corpi ritrovati portano le tracce delle violenze estreme subite: stupro, morsi ai seni, segni di strangolamento, pugnalate, crani fracassati.... (continuer)
22/10/2007 - 17:51
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Looking for Changes

Looking for Changes
Commovente...
Ho visto un gatto con una macchina nel cervello
(continuer)
envoyé par Enzo & Roberto Oliva 22/10/2007 - 13:26
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Wild Life

Wild Life
La parola “selvaggio” applicata
(continuer)
envoyé par Enzo & Roberto Oliva 21/10/2007 - 23:46
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We Have All The Time In The World

We Have All The Time In The World
E' una delle canzoni che mi hanno fatto più emozionare in tutta la mia vita. Ho solo vent'anni, ma credo che canzoni come queste non abbiano età e che continueranno a commuovere le persone per molte generazioni a venire.
Alessia 21/10/2007 - 13:03
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Pilota di guerra

Pilota di guerra
Solo una cosa rispetto all'introduzione: "Mimì sarà" non è dedicata a Mia Martini.
Antonio Piccolo 21/10/2007 - 10:47
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Tender Comrade

Tender Comrade
20 ottobre 2007
DOLCE COMPAGNO
(continuer)
20/10/2007 - 23:23
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Lijepa Alma

Lijepa Alma
Ciao Riccardo, non so se la parola viene dal rumeno, comunque la riporta il dizionario e l'ho anche recentemente trovata proprio a Sarajevo... non so! Un abbraccio, M.

(Monia)

Ciao Monia, in realtà ti dico che la parola è di origine turca e quindi non deve affatto stupire di trovarla sia in Romania che a Sarajevo. A tale riguardo, pure il nome "Sarajevo" è di origine turca (da Saray "palazzo reale, reggia, governatorato" - che poi sarebbe il nostro "Serraglio" e che si ritrova persino nel nome della squadra di calcio del Galatasaray-, unito al suffisso possessivo slavo -evo). Insomma, siamo qui nel campo dei cosiddetti panbalcanismi di origine perlopiù turca, diffusisi ovviamente con l'Impero Ottomano. Saluti! [RV]
20/10/2007 - 20:47
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Working Class Hero

Working Class Hero
qst canzone serve a far pensare un po',serve a far muovere quei pochi neuroni ke avete nel cervello! al posto di criticare solamente,pensate veramente a quello ke voleva dire john lennon quando l'ha scritta e cercate di capire quello ke vogliono trasmettere i green day suonandola!!!
ormai siamo in un mondo di skifo! e solamente queste canzoni ci fanno capire veramente dove viviamo e dove andremo a finire se si continua così!!!
cmq ricordate di ascoltare vera musica!!! w green day!!!
giù -the lady of billie joe armstrong- 19/10/2007 - 19:37
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Canción para las manos de un soldado

Canción para las manos de un soldado
Non è una canzone esplicita contro la guerra. Ma è una canzone contro ciò che origina le grandi disuguaglianze sociali, che poi sono ciò che genera i conflitti.
CANZONE PER LE MANI DI UN SOLDATO.
(continuer)
envoyé par ces(A)re 19/10/2007 - 15:57
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Kusta generatzioni

Kusta generatzioni
QUESTA GENERAZIONE
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 19/10/2007 - 12:57
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Quelli che tricoloreggiano

Quelli che tricoloreggiano
nella quinta strofa mi pare che dica "per comprarci tutti interi" e non "per comprarci tutti i beni". Mi pare anche più sensata la frase...
Silva 19/10/2007 - 11:17
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L'Internationale

L'Internationale
PORTOGHESE [4] / PORTUGUESE [4]

La versione ufficiale del Partito Socialista Portoghese
The official version of the Internationale as sung by members of the Portuguese Socialist Party
A INTERNACIONAL
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/10/2007 - 23:41
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Le déserteur

Le déserteur
UN DISERTORE DELLA GUERRA IN IRAQ RACCONTA LA SUA STORIA

Consiglio a tutti questo libro: sincero, per niente retorico e molto interessante

IL RACCONTO DEL DISERTORE di Joshua Key

Joshua Key è nato nel 1978 a Guthrie, Oklahoma, nel cuore dell'America rurale e conservatrice, tra terreni difficili da coltivare e paesini di pochi abitanti. Cresce tra baracche e roulotte, tra famiglie frantumate e aggrappate a lavori incerti, frequenta con poca voglia la scuola in attesa di un lavoro qualunque, ha poche passioni, qualche pistola con cui sparare e allenare la mira, molta noia, quella di una vita senza reali possibilità. Nel 2002 Joshua Key ha una moglie e tre figli e decide di arruolarsi: ha bisogno di imparare un mestiere e di ottenere uno stipendio fisso, e vuole garantire l'assistenza sanitaria alla propria famiglia. Il suo reggimento costruisce ponti, e il sogno di Josh è lavorare come saldatore,... (continuer)
Lorenzo Masetti 18/10/2007 - 16:26
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Quelli che benpensano

Quelli che benpensano
THE RIGHT-THINKING PEOPLE
(continuer)
18/10/2007 - 11:14
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Na juriš!

Na juriš!
Volevo segnalare che mi risulta, per testimonianza raccolta da partigiano vivente, che la canzone nella sua versione italiana (ma che ripeteva nel ritornello non "all'assalto" ma in sloveno "na juris") era cantata anche dai componenti della Divisione d'Assalto Garibaldi-Natisone che operava in attuale territorio sloveno alle dipendenze operative del IX Korpus ma con insegne e bandiera italiana.
Luciano Marcolini 17/10/2007 - 16:23
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Non, je ne veux pas faire la guerre

Non, je ne veux pas faire la guerre
NO, NON VOGLIO FARE LA GUERRA
(continuer)
envoyé par Daniel Bellucci Nice 17.10.2007 15.36 17/10/2007 - 15:35

Amis et Camarades

Amis et Camarades
AMICI E COMPAGNI
(continuer)
envoyé par Daniel(e) Bellucci Nizza 17.10.2007 15.08 17/10/2007 - 15:08




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