Novembre '43
Dall'album "L'involuzione della specie"
La nebbia di novembre come un angelo caduto
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/1/2007 - 18:28
Ora basta
[2003]
Album: Aquí Estamos
"L’utilizzo indiscriminato delle mine antiuomo:
il gesto più infame."
Album: Aquí Estamos
"L’utilizzo indiscriminato delle mine antiuomo:
il gesto più infame."
Per quanto tempo ancora dovremo indignarci
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/1/2007 - 17:56
Rabbia dentro il cuore
Album: Guardo Avanti 2001
Quante volte rivedrò
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/1/2007 - 17:19
Parcours:
Gênes - G8
Plaza de Mayo
[2003]
Album: Aquí Estamos
Album: Aquí Estamos
Mi hanno detto che Pablo è scomparso
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/1/2007 - 16:47
Lettera da lontano
Nella versione originale di questo brano (ossia quella contenuta nell'album "Come gli aeroplani" del 2001, pubblicato da Ala Bianca), la "lettera a Carlo Giuliani" era una "lettera per Silvia Baraldini/non servirà a niente ma almeno saprà che le siamo vicini"); successivamente Jannacci ha iniziato a sostituire il verso dedicato alla Baraldini con quello dedicato a Carlo Giuliani.
(Alberta Beccaro)
(Alberta Beccaro)
Lettera da lontano
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/1/2007 - 15:47
Che il Mediterraneo sia
che bellezza il suo concerto a sestri levante...il palco sul mare e noi tutti che ballavamo con le gambe nell'acqua.
grazie bennato e grazie al mediterraneo che ci circonda e ci vizia.
Clara, una genovese
grazie bennato e grazie al mediterraneo che ci circonda e ci vizia.
Clara, una genovese
Clara 25/1/2007 - 14:50
Almirante al Cantagallo
Canzone scritta da Piero Nissim e pubblicata in "Canti di lotta dura" (1974). Antonio Giordano la cantava assieme a Nissim nel Teatro Operaio e poi con il Canzoniere di Salerno.
(informazioni provenienti da una mail dello stesso Antonio Giordano inviata alla mailing list de Il Deposito il 23 gennaio 2007).
La canzone ricorda lo stesso episodio descritto da Janna Carioli (del Canzoniere delle Lame) in Allarmi siam digiuni. Grazie a Antonio per avere inviato il testo, che è stato, ovviamente, inserito anche nel Deposito, il nostro "sito gemello" del compagno e amico Sergio Durzu, che salutiamo con molto piacere.
(informazioni provenienti da una mail dello stesso Antonio Giordano inviata alla mailing list de Il Deposito il 23 gennaio 2007).
La canzone ricorda lo stesso episodio descritto da Janna Carioli (del Canzoniere delle Lame) in Allarmi siam digiuni. Grazie a Antonio per avere inviato il testo, che è stato, ovviamente, inserito anche nel Deposito, il nostro "sito gemello" del compagno e amico Sergio Durzu, che salutiamo con molto piacere.
L'altro giorno sull'autostrada
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/1/2007 - 14:34
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
Nuovi crociati
2006
Ancora non è finita
Unici depositari della cultura e della civiltà, soldati a stelle e strisce esportano la loro democrazia ipocrita e la impongono con le armi, forti di un presunto credito maturato dopo l' attacco alle torri gemelle. Il tutto visto da chi il fuoco lo subisce.
Ancora non è finita
Unici depositari della cultura e della civiltà, soldati a stelle e strisce esportano la loro democrazia ipocrita e la impongono con le armi, forti di un presunto credito maturato dopo l' attacco alle torri gemelle. Il tutto visto da chi il fuoco lo subisce.
I nuovi crociati avanzano senti i loro cingoli che stridono... Vedi i loro uomini che marciano con i loro missili devastano
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 25/1/2007 - 14:08
Una tristezza che si chiamasse Maddalena
Testo e musica di Enzo Iannacci
dell'album JANNACCI ENZO (1972), forse il più raro tra tutti i - purtroppo ancora numerosi - vinili mai ristampati di Enzo Jannacci.
dell'album JANNACCI ENZO (1972), forse il più raro tra tutti i - purtroppo ancora numerosi - vinili mai ristampati di Enzo Jannacci.
Una canzone terribile e delicata al tempo stesso, nel quale il riferimento alla strage di Piazza Fontana sembra quasi sospeso, buttato là nella quotidianità della vita. Ed è quello che fu. [RV]
Una tristezza che si chiamasse Maddalena
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/1/2007 - 13:14
Quelli che
[1975]
Testo e musica di Enzo Jannacci
Edizioni musicali RCA/IMPALA
Album: Quelli che
Testo e musica di Enzo Jannacci
Edizioni musicali RCA/IMPALA
Album: Quelli che
Questa ve la lasciamo così com'è. Senza nessun commento. Si suggerisce solo di leggerla bene, di sviscerare i vari "quelli che". Per un certo periodo diventò famosa come sigla di "Quelli che il calcio", quando c'era ancora Fabio Fazio; ma certi "quelli che" non venivano detti. Qui ci sono tutti, ma proprio tutti!
Non resta che aggiungere che la canzone servì alla grande Lina Wertmüller come colonna sonora per il suo capolavoro Pasqualino Settebellezze (che ottenne una nomination come miglior film straniero all'Oscar del 1976 e che vide come protagonista un'impareggiabile Giancarlo Giannini), un film contro la guerra per eccellenza. La scena iniziale del film, con gli orrori e le devastazioni della guerra, è stata definita tra le più belle di tutta l'arte cinematografica. [RV]
Non resta che aggiungere che la canzone servì alla grande Lina Wertmüller come colonna sonora per il suo capolavoro Pasqualino Settebellezze (che ottenne una nomination come miglior film straniero all'Oscar del 1976 e che vide come protagonista un'impareggiabile Giancarlo Giannini), un film contro la guerra per eccellenza. La scena iniziale del film, con gli orrori e le devastazioni della guerra, è stata definita tra le più belle di tutta l'arte cinematografica. [RV]
Quelli che cantano dentro nei dischi perche' ci hanno i figli da mantenere, oh yes!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/1/2007 - 13:07
Il bonzo
[1974]
Testo di Aurelio Ponzoni e Dario Fo
Musica di Dario Fo
Edizioni musicali Impala/Supersonic
Scritta originariamente da Jannacci e Fo per lo spettacolo di Georges Michel La passeggiata della domenica, fu incisa per la prima volta da Cochi & Renato nell'album E la vita, la vita, scritto e arrangiato da Enzo. Fu poi incisa più volte sia da Jannacci che dallo stesso Dario Fo. Una breve canzone che ricorda i "bonzi", i monaci buddhisti che, durante la guerra nel Vietnam (nel 1974 ancora in corso, vorrei ricordarlo) si cospargevano e si davano fuoco per protestare contro l'invasione americana. Accaddero diversi episodi del genere. Ci ricordiamo solo (e poco) di Ján Pálach. Chissà se qualcuno sa appena chi sia stato Trich Quang Duc. [RV]
La canzone era stata finora inserita esclusivamente con pochi versi di apertura, che erano stati quelli sinora reperibili in rete. Grazie a Alberta... (continuer)
Testo di Aurelio Ponzoni e Dario Fo
Musica di Dario Fo
Edizioni musicali Impala/Supersonic
Scritta originariamente da Jannacci e Fo per lo spettacolo di Georges Michel La passeggiata della domenica, fu incisa per la prima volta da Cochi & Renato nell'album E la vita, la vita, scritto e arrangiato da Enzo. Fu poi incisa più volte sia da Jannacci che dallo stesso Dario Fo. Una breve canzone che ricorda i "bonzi", i monaci buddhisti che, durante la guerra nel Vietnam (nel 1974 ancora in corso, vorrei ricordarlo) si cospargevano e si davano fuoco per protestare contro l'invasione americana. Accaddero diversi episodi del genere. Ci ricordiamo solo (e poco) di Ján Pálach. Chissà se qualcuno sa appena chi sia stato Trich Quang Duc. [RV]
La canzone era stata finora inserita esclusivamente con pochi versi di apertura, che erano stati quelli sinora reperibili in rete. Grazie a Alberta... (continuer)
A un, a du, a un du tri quatr...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/1/2007 - 12:45
Gli zingari
Testo e musica di Enzo Jannacci
ripreso da questa pagina
Tra breve, il 27 gennaio, sarà la Giornata della memoria. Vorremmo, con questa canzone di Enzo Jannacci, fare presente che nei lager nazisti non ci morirono "soltanto" sei milioni di ebrei. Anche circa un milione di zingari vi trovarono la morte come "popolo inferiore", come "Untermenschen", in quello che viene detto l' "olocausto gitano" o Porrajmos (una parola in lingua romanes che significa, alla lettera, "l'essere divorati").
Gli zingari. Per loro nessuno Yad Vashem. Nessun film di grandi registi che ricordi il Porrajmos. Niente di niente. Sono rimasti, e rimarranno, l'oggetto del più diffuso razzismo spicciolo, quel razzismetto di tutti i giorni che si sente dal pizzicagnolo, dalla parrucchiera, sugli autobus, dovunque. Il razzismuccio delle "fiaccolate contro i campi nomadi", il vomitevole razzismolino della "brava gente"... (continuer)
ripreso da questa pagina
Tra breve, il 27 gennaio, sarà la Giornata della memoria. Vorremmo, con questa canzone di Enzo Jannacci, fare presente che nei lager nazisti non ci morirono "soltanto" sei milioni di ebrei. Anche circa un milione di zingari vi trovarono la morte come "popolo inferiore", come "Untermenschen", in quello che viene detto l' "olocausto gitano" o Porrajmos (una parola in lingua romanes che significa, alla lettera, "l'essere divorati").
Gli zingari. Per loro nessuno Yad Vashem. Nessun film di grandi registi che ricordi il Porrajmos. Niente di niente. Sono rimasti, e rimarranno, l'oggetto del più diffuso razzismo spicciolo, quel razzismetto di tutti i giorni che si sente dal pizzicagnolo, dalla parrucchiera, sugli autobus, dovunque. Il razzismuccio delle "fiaccolate contro i campi nomadi", il vomitevole razzismolino della "brava gente"... (continuer)
Parlato:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/1/2007 - 12:19
Parcours:
Les Roms, le racisme, Porrajmos
Where Have all the Flowers Gone
SWAHILI
Oğuz Tarihmen
Oğuz Tarihmen
Thank you for your wonderful page about "Where Have All the Flowers Gone?" I am the Turkish translator on your page. my name is Oğuz Tarihmen.
Now I would like to contribute to your page with another translation: into Swahili. This language is very common in East Africa and a lingua franca in broad parts of Africa. You can say, it is the most common African language on earth.
I used to live in Uganda for 14 months and learned Swahili there. Now I am doing professional translations from Swahili into Turkish for the first time in my country.
Even though, Swahili is not my mother tongue, I suppose I have got a good work at the end of the day.
Again, like the Turkish version, the Swahili version is singable...
Oğuz Tarihmen, 24/01/2007
Now I would like to contribute to your page with another translation: into Swahili. This language is very common in East Africa and a lingua franca in broad parts of Africa. You can say, it is the most common African language on earth.
I used to live in Uganda for 14 months and learned Swahili there. Now I am doing professional translations from Swahili into Turkish for the first time in my country.
Even though, Swahili is not my mother tongue, I suppose I have got a good work at the end of the day.
Again, like the Turkish version, the Swahili version is singable...
Oğuz Tarihmen, 24/01/2007
WAPI MAUA YALIENDA?
(continuer)
(continuer)
25/1/2007 - 09:27
Unknown Soldier
Qui "unknown soldier" non sta per milite ignoto, ma è lo "zombie" che per ordine del governo massacra la sua stessa gente, nascosto dalla cappa di impunità che il governo stesso gli accorda...
Dall'omonimo lavoro del 1979.
Il testo l'ho trovato a questa pagina
(Alessandro)
Dall'omonimo lavoro del 1979.
Il testo l'ho trovato a questa pagina
(Alessandro)
Fela: Make you no go when you hear.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/1/2007 - 07:48
Song For Brad
Written by Stephanie Rogers
http://www.hipchick.com
Un'altra canzone per Brad Will, reperita da Adriana sul Blog a lui dedicato.
http://www.hipchick.com
Un'altra canzone per Brad Will, reperita da Adriana sul Blog a lui dedicato.
36 years
(continuer)
(continuer)
envoyé par Adriana e Riccardo 25/1/2007 - 01:11
Another Song For Brad Will (Wherever We May Find Him)
Written by Mitchel Cohen
Brooklyn, New York
mitchelcohen@mindspring.com
Un'altra canzone per Brad Will reperita da Adriana sul Blog a lui dedicato.
Brooklyn, New York
mitchelcohen@mindspring.com
Un'altra canzone per Brad Will reperita da Adriana sul Blog a lui dedicato.
More than anything in this world
(continuer)
(continuer)
envoyé par Adriana e Riccardo 25/1/2007 - 01:08
Il mio nome è mai più
NON CI STIAMO DENTRO PIÙ - La parodia
Poco tempo dopo la pubblicazione della canzone è apparsa su internet una sua divertente parodia (firmata JavaLiscaPerù) che su alcune emittenti, come ad esempio Radio Popolare, si è guadagnata molti più passaggi dell'originale.
Nella parodia viene ovviamente insinuato che la canzone sarebbe stata una mera operazione commerciale per promuovere gli ultimi album dei tre... ma viene presa di mira anche la banalità della canzone. Il tutto finisce poi con i tre che litigano... ma ve la lasciamo ascoltare. La trascrizione del testo potrebbe essere un po' approssimativa.
La parodia si può scaricare da www.radiodrome.com o da comicissimo.com
(Lorenzo Masetti)
Poco tempo dopo la pubblicazione della canzone è apparsa su internet una sua divertente parodia (firmata JavaLiscaPerù) che su alcune emittenti, come ad esempio Radio Popolare, si è guadagnata molti più passaggi dell'originale.
Nella parodia viene ovviamente insinuato che la canzone sarebbe stata una mera operazione commerciale per promuovere gli ultimi album dei tre... ma viene presa di mira anche la banalità della canzone. Il tutto finisce poi con i tre che litigano... ma ve la lasciamo ascoltare. La trascrizione del testo potrebbe essere un po' approssimativa.
La parodia si può scaricare da www.radiodrome.com o da comicissimo.com
(Lorenzo Masetti)
NON CI STIAMO DENTRO PIÙ
(continuer)
(continuer)
24/1/2007 - 17:49
Terroriststämplar
Text och musik: Jan Hammarlund
Testo e musica: Jan Hammarlund
Album: Grässtrån och gatsten
In questa canzone, il nostro Jan Hammarlund passa in rassegna tutti, o quasi tutti, i modi in cui, in questo fantastico mondo d'inizio millennio e post-undicisettembre, si può essere considerati "terroristi". Sembrano battute di spirito, ma non lo sono; "terrorista" è chiunque si oppone allo status quo, ed è quindi logico che gli si muova guerra (la "guerra al terrorismo", ovviamente). Va da sé che i terroristi, quelli veri, sono i signori che vediamo ogni giorno in tv a pontificare, i "capi di stato e di governo", le "personalità di alto rango"...con i "democratici parlamenti" ad obbedire pedissequamente ai diktat delle consorterie, oligarchie, lobbies, e chi più ne ha, più ne metta. A Jan Hammarlund prende un groppo alla gola, e come dargli torto.
Una canzone che è anche un autentico pezzo di... (continuer)
Testo e musica: Jan Hammarlund
Album: Grässtrån och gatsten
In questa canzone, il nostro Jan Hammarlund passa in rassegna tutti, o quasi tutti, i modi in cui, in questo fantastico mondo d'inizio millennio e post-undicisettembre, si può essere considerati "terroristi". Sembrano battute di spirito, ma non lo sono; "terrorista" è chiunque si oppone allo status quo, ed è quindi logico che gli si muova guerra (la "guerra al terrorismo", ovviamente). Va da sé che i terroristi, quelli veri, sono i signori che vediamo ogni giorno in tv a pontificare, i "capi di stato e di governo", le "personalità di alto rango"...con i "democratici parlamenti" ad obbedire pedissequamente ai diktat delle consorterie, oligarchie, lobbies, e chi più ne ha, più ne metta. A Jan Hammarlund prende un groppo alla gola, e come dargli torto.
Una canzone che è anche un autentico pezzo di... (continuer)
Man kan bli kallad terrorist om man har sänt en slant
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 24/1/2007 - 16:39
Zombie
Zombie è il poliziotto o il soldato, colui che risponde agli ordini come un automa. E come un robot "go and quench" (che significa spaccare tutto), "go and kill", "go and die"...
E' il brano che apre e che dà il titolo all'album del 1977.
E' il brano che apre e che dà il titolo all'album del 1977.
Zombie-o, zombie
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 24/1/2007 - 08:15
Den barnløse moders dans
Tekst og musik: Bent A. Warburg
Lyrics and music: Bent A. Warburg
Testo e musica: Bent A. Warburg
En ung prins der var nået til skelsår og alder, og derfor var på vej til at skulle forlade sit barndomshjem, bad sin far om et råd han kunne tage med sig. Faderen tænkte sig om et øjeblik, og bad derpå knægten hente et bundt spyd. Han bad så drengen om at lægge et af dem over knæet, og knække det. Det gjorde han. Derpå bad faderen ham om at knække resten af spydene på een gang. Drengen lagde spyddene over knæet, forsøgte sig, men måtte give op. Han løftede hovedet, kiggede på faderen, og begyndte efter et øjeblik at smile. Så vendte han sig og gik ud i verden...
En utopi: Hvis du og jeg og alle andre almindelige mennesker, talte så højt med den samme stemme, at taburetterne begyndte at danse under politikerne, ville der rejse sig en storm. Og måske ville der ikke mere behøve at være mødre... (continuer)
Lyrics and music: Bent A. Warburg
Testo e musica: Bent A. Warburg
En ung prins der var nået til skelsår og alder, og derfor var på vej til at skulle forlade sit barndomshjem, bad sin far om et råd han kunne tage med sig. Faderen tænkte sig om et øjeblik, og bad derpå knægten hente et bundt spyd. Han bad så drengen om at lægge et af dem over knæet, og knække det. Det gjorde han. Derpå bad faderen ham om at knække resten af spydene på een gang. Drengen lagde spyddene over knæet, forsøgte sig, men måtte give op. Han løftede hovedet, kiggede på faderen, og begyndte efter et øjeblik at smile. Så vendte han sig og gik ud i verden...
En utopi: Hvis du og jeg og alle andre almindelige mennesker, talte så højt med den samme stemme, at taburetterne begyndte at danse under politikerne, ville der rejse sig en storm. Og måske ville der ikke mere behøve at være mødre... (continuer)
Kvindens krop ligger udstrakt på jorden,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 22:17
Il mio nome è mai più
Il testo rispecchia chiaramente l'orrore provocato dalla guerra e soprattutto invita tutti ad attuare uno sforzo collettivo per cercare di attuare una buona convivenza. Ma in fondo a cosa serve la guerra se non ad attuare un processo di autodistruzione da parte dell'uomo? Eppure basterebbe davvero poco per convivere, basterebbe solo un po' di rispetto per l'altro, eliminando tutta la sete di potere, un potere che cesserà anche perchè siamo o non siamo tutti uguali di fronte all'onnipotenza di Dio? Amate e rispettate il prossimo perchè l'Amore è l'unico valore, l'unico sentimento per il quale vale davvero la pena vivere!
Amo la mia vita, perchè la mia vita sei tu :* 23/1/2007 - 20:43
All The Tea In India
[1994]
Words and music by Jennifer Cutting
Album: "High Tea"
Words and music by Jennifer Cutting
Album: "High Tea"
From far away the planters came
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 17:47
Don't You Go
dall'album Glorious Fool del 1981
al piano: Phil Collins
Interpretata anche dai New St. George nell' album "High Tea".
al piano: Phil Collins
Interpretata anche dai New St. George nell' album "High Tea".
The army and the navy
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 17:40
Parcours:
La guerre des Falklands/Malouines
Our Captain Cried All Hands
anonyme
Oh the captain cried all hands, and away tomorrow
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 17:35
Leonard Peltier Free!
[1999]
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Brigadistak Sound System is a studio album from Basque artist Fermin Muguruza. It was released in 1999 and produced by Esan Ozenki Records. The title track refers to the International Brigades. Some themes featured in the other songs include globalisation, American imperialism and Basque nationalism. Most of the lyrics are sung in euskera. Almost every track is a collaboration with another artist or band. Tracks 3,5 and 13 were recorded in Los Angeles (Cherokee Studios), tracks 6 and 12 in Azkarate, track 1 in Rome, track 2 in Caracas, track 4 in Biarritz, track 7 in Paris, track 8 in Barcelona, track 9 in Montreuil, track 10 in Havana, track 11 in Buenos Aires and track 15 in London.
en.wikipedia
en.wikipedia
Leonard Peltier free!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 16:07
Parcours:
Des prisons du monde
Maputxe
[1999]
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Canzone dedicata al popopo Mapuche contro il suo sfruttamento.
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Brigadistak Sound System is a studio album from Basque artist Fermin Muguruza. It was released in 1999 and produced by Esan Ozenki Records. The title track refers to the International Brigades. Some themes featured in the other songs include globalisation, American imperialism and Basque nationalism. Most of the lyrics are sung in euskera. Almost every track is a collaboration with another artist or band. Tracks 3,5 and 13 were recorded in Los Angeles (Cherokee Studios), tracks 6 and 12 in Azkarate, track 1 in Rome, track 2 in Caracas, track 4 in Biarritz, track 7 in Paris, track 8 in Barcelona, track 9 in Montreuil, track 10 in Havana, track 11 in Buenos Aires and track 15 in London.
en.wikipedia
en.wikipedia
Canzone dedicata al popopo Mapuche contro il suo sfruttamento.
Maputxeak
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 16:01
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Newroz
[1999]
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Il "Newroz" è il capodanno curdo.
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Brigadistak Sound System is a studio album from Basque artist Fermin Muguruza. It was released in 1999 and produced by Esan Ozenki Records. The title track refers to the International Brigades. Some themes featured in the other songs include globalisation, American imperialism and Basque nationalism. Most of the lyrics are sung in euskera. Almost every track is a collaboration with another artist or band. Tracks 3,5 and 13 were recorded in Los Angeles (Cherokee Studios), tracks 6 and 12 in Azkarate, track 1 in Rome, track 2 in Caracas, track 4 in Biarritz, track 7 in Paris, track 8 in Barcelona, track 9 in Montreuil, track 10 in Havana, track 11 in Buenos Aires and track 15 in London.
en.wikipedia
en.wikipedia
Il "Newroz" è il capodanno curdo.
Zuentzat urte berria
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 15:58
Parcours:
Du Kurdistan
Brigadistak
[1999]
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Album: Brigadistak Sound System
Parole e musica (hitzak eta musika): Fermin Muguruza
Brigadistak Sound System is a studio album from Basque artist Fermin Muguruza. It was released in 1999 and produced by Esan Ozenki Records. The title track refers to the International Brigades. Some themes featured in the other songs include globalisation, American imperialism and Basque nationalism. Most of the lyrics are sung in euskera. Almost every track is a collaboration with another artist or band. Tracks 3,5 and 13 were recorded in Los Angeles (Cherokee Studios), tracks 6 and 12 in Azkarate, track 1 in Rome, track 2 in Caracas, track 4 in Biarritz, track 7 in Paris, track 8 in Barcelona, track 9 in Montreuil, track 10 in Havana, track 11 in Buenos Aires and track 15 in London.
en.wikipedia
en.wikipedia
"Compañeros del mundo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 15:51
Yalah Yalah Ramallah
[2006]
Musika eta hitzak : Fermin Muguruza
Parole e musica: Fermin Muguruza
Musika eta hitzak : Fermin Muguruza
Parole e musica: Fermin Muguruza
Haizea dator Jordan ibaitik
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 15:41
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Blowin' in the Wind
BASCO / BASQUE [Concierto Por la Paz]
La seguente versione basca proviene da un documento .doc scaricabile dalla pagina sul "Concierto Por La Paz" di Bob Dylan svoltosi L'11 luglio 2006 a Donostia/S.Sebastián.
The followin Basque translation is reproduced from a .doc file which can be downloaded from the page on Bob Dylan's "Concierto Por La Paz" held on July 11, 2006 in Donostia/S.Sebastián.
The followin Basque translation is reproduced from a .doc file which can be downloaded from the page on Bob Dylan's "Concierto Por La Paz" held on July 11, 2006 in Donostia/S.Sebastián.
ERANTZUNA DABIL HAIZEAN
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 15:02
Masters Of War
BASCO / BASQUE - Concierto Por la Paz
La seguente versione basca proviene da un documento .doc scaricabile dalla pagina sul "Concierto Por La Paz" di Bob Dylan svoltosi L'11 luglio 2006 a Donostia/S.Sebastián. La traduzione è purtroppo incompleta, ma la proponiamo ugualmente.
La seguente versione basca proviene da un documento .doc scaricabile dalla pagina sul "Concierto Por La Paz" di Bob Dylan svoltosi L'11 luglio 2006 a Donostia/S.Sebastián. La traduzione è purtroppo incompleta, ma la proponiamo ugualmente.
Orduan idatziak dira Blowin’ in the Wind, Masters of War eta Talkin’ World War III Blues, Dylanen bigarren diskoan –The Freewheelin’ Bob Dylan (1963)– argitaratu zirenak. Arrakasta berehalakoa izan zen eta esandako abesti horiek artean jaioberria zen mugimendu bakezalearen ereserki bilakatu ziren. Bi hilabete geroago, Dylanek Newporteko Folk Jaialdian parte hartu zuen eta, Joan Baez eta Pete Seeger-ekin batera, Blowin’ in the Wind abestu zuen, 50.000 pertsona baino gehiagoren aurrean. Urte berean, Washingtonen, Eskubide Zibilen aldeko Ibilaldian hartu zuen parte, arrazen arteko berdintasuna eta beltzen aurkako bereizkerien amaiera eskatuz.
GERRAREN JAUNAK
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 23/1/2007 - 14:53
Beasts Of No Nation
Un brano del 1989
Il testo l'ho trovato a questa pagina, anche se quasi privo di note che forse per qualche strofa sarebbero necessarie...
Il testo l'ho trovato a questa pagina, anche se quasi privo di note che forse per qualche strofa sarebbero necessarie...
Ah - Let’s get now into another, underground spiritual game
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 23/1/2007 - 11:08
Welcome To The Occupation
Dall'album "Document" del 1987.
Quick history lesson: In the ’80s, during President Ronald Reagan’s administration, the U.S. supported right-wing dictators in El Salvador and Guatemala and secretly funded anti-Communist contra fighters in Nicaragua, all of this under a zero-tolerance policy towards groups with communist leadership. These civil wars – with one side backed by American money, training and weaponry – were violent conflicts that led to the deaths of hundreds of thousands of people. The American-supported, right-wing organizations were responsible for the majority (though not all) of the carnage, including human rights abuses such as the murder, rape and torture of innocent civilians.
“It was a secret little Vietnam we had going on down there and it’s not like we were saving anyone from anything,” R.E.M. guitarist Peter Buck said in 33 Revolutions Per Minute. “It was wrong.... (continuer)
Quick history lesson: In the ’80s, during President Ronald Reagan’s administration, the U.S. supported right-wing dictators in El Salvador and Guatemala and secretly funded anti-Communist contra fighters in Nicaragua, all of this under a zero-tolerance policy towards groups with communist leadership. These civil wars – with one side backed by American money, training and weaponry – were violent conflicts that led to the deaths of hundreds of thousands of people. The American-supported, right-wing organizations were responsible for the majority (though not all) of the carnage, including human rights abuses such as the murder, rape and torture of innocent civilians.
“It was a secret little Vietnam we had going on down there and it’s not like we were saving anyone from anything,” R.E.M. guitarist Peter Buck said in 33 Revolutions Per Minute. “It was wrong.... (continuer)
Hang your collar up inside
(continuer)
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envoyé par Alessandro 23/1/2007 - 08:47
La Luna
LA LUNA
(continuer)
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envoyé par David Castillo Mendoza davidcastillo@prodigy.net.mx 23/1/2007 - 01:25
Iris e Silvio
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
22 de janeiro de 2007.
22 de janeiro de 2007.
IRIS E SILVIO
(continuer)
(continuer)
22/1/2007 - 23:36
Plenty More
Dall'ultimo album degli UB40, "Who You Fighting For?", del 2005.
On the radio wave the call to the grave
(continuer)
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envoyé par Alessandro 22/1/2007 - 14:03
War Poem
Dall'ultimo album degli UB40, "Who You Fighting For?", del 2005.
Silence falls in no man's land
(continuer)
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envoyé par Alessandro 22/1/2007 - 13:57
Who You Fighting For?
Brano che dà il titolo all'ultimo lavoro degli UB40 (2005)
Queen & Country, freedom cry
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 22/1/2007 - 13:39
You’re Not An Army
Da "Geffery Morgan", album del 1984.
Il testo potrebbe riferirsi a qualunque paese sotto dittatura, ma credo che il riferimento specifico sia al conflitto nord-irlandese.
Il testo potrebbe riferirsi a qualunque paese sotto dittatura, ma credo che il riferimento specifico sia al conflitto nord-irlandese.
We can drag you out of bed in the middle of the night
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envoyé par Alessandro 22/1/2007 - 13:33
Present Arms
È il brano che dà il titolo al secondo album degli UB40, datato 1981. Potrebbe anche essere un proclama militarista, ma considerato che si tratta degli UB40 e che il brano successivo "Sardonicus", pare sia dedicato a Ronald Reagan...
http://en.wikipedia.org/wiki/Present_Arms
http://en.wikipedia.org/wiki/Present_Arms
You got no job you got no pay
(continuer)
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envoyé par Alessandro 22/1/2007 - 13:19
Dziś do ciebie przyjść nie mogę
[1943]
Testo di Stanisław Jacek Magierski (1904-1957)
Musica di Danuta zofia Magierska (1910-1984)
Lyrics by Stanisław Jacek Magierski (1904-1957)
Music by Danuta Zofia Magierska (1910-1984)
Słowa Stanisława Jacka Magierskiego(1904-1957)
Muzyka Danuty Zofii Magierskiej (1904-1957)
Testo di Stanisław Jacek Magierski (1904-1957)
Musica di Danuta zofia Magierska (1910-1984)
Lyrics by Stanisław Jacek Magierski (1904-1957)
Music by Danuta Zofia Magierska (1910-1984)
Słowa Stanisława Jacka Magierskiego(1904-1957)
Muzyka Danuty Zofii Magierskiej (1904-1957)
Nato nel 1904, il dottor Stanisław Jacek Magierski era un affermato farmacista di Lublino con la passione della musica (era un buon pianista e compositore); nel 1943 scrisse questa canzone, musicata dalla moglie Danuta Zofia, per i partigiani polacchi che combattevano gli occupatori nazisti nei boschi attorno alla città. Nota anche come "Valzer del partigiano", è tra le più famose canzoni della resistenza polacca ed anche una (bellissima) canzone d'amore. Dopo la guerra, i coniugi Magierski furono arrestati dal regime comunista, che li tenne in prigione diversi anni; la canzone fu "riscoperta" alcuni anni fa dal gruppo Argus. Il testo proviene da questa pagina. [RV]
Dziś do ciebie przyjść nie mogę,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/1/2007 - 23:34
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Disastro aereo sul canale di Sicilia
La canzone è dedicata a Mauro De Mauro, giornalista de L'Ora di Palermo. La fabbrica di vedove è il soprannome dell'F-104, ma qui serve per scorgere "ginestre e cemento a due passi dal mare", e la tomba del giornalista difficile da ritrovare.
Però un'altra canzone di De Gregori potrebbe essere legata a un incidente aereo, quello del 5 maggio 1972 a Palermo.
Il DC-8 Alitalia in arrivo da Roma (comamdante Bartoli) si schiantò sulla cima di Montagnalonga. Tutti morti i 115 a bordo, tra cui "Cestino " Vycpalek* e forse una persona cara a FdG (il suo biglietto scaduto, l'uccellino nel vento che non si fa mai male, l'anello sulla spiaggia...).
Ciao!
(Cosimo C.)
Però un'altra canzone di De Gregori potrebbe essere legata a un incidente aereo, quello del 5 maggio 1972 a Palermo.
Il DC-8 Alitalia in arrivo da Roma (comamdante Bartoli) si schiantò sulla cima di Montagnalonga. Tutti morti i 115 a bordo, tra cui "Cestino " Vycpalek* e forse una persona cara a FdG (il suo biglietto scaduto, l'uccellino nel vento che non si fa mai male, l'anello sulla spiaggia...).
Ciao!
(Cosimo C.)
Grazie delle precisazioni. Per quanto riguarda l'ultimo commento: sembra però che questa interpretazione di Buonanotte fiorellino con l'incidente aereo sia una leggenda metropolitana completamente infondata (come ho recentemente ed esplicitamente letto in "Quello che non so lo so cantare" di Enrico Deregibus).
(Lorenzo)
(Lorenzo)
21/1/2007 - 17:49
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