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Prima del 2007-1-19

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Portugal

Portugal
[1974]
Paroles de Georges Moustaki
Parole di Georges Moustaki

Musique de Chico Barque (Fado tropical)
Musica di Chico Barque

Georges Moustaki, proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa,... (continua)
Oh muse ma complice
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 18:10
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En Méditerranée

En Méditerranée
(1971)
Paroles et Musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki



Georges Moustaki. Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria").

Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della... (continua)
Dans ce bassin où jouent
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 18:06
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Sans la nommer

Sans la nommer
Paroles et musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki

Proprio lui, Georges Moustaki, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (continua)
Je voudrais, sans la nommer,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 17:57
Percorsi: 1968 e dintorni
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Olive Trees

Olive Trees
[2003]
Lyrics and Music by Iron Sheik
Testo e musica di Iron Sheik
Album: "Camel Clutch 2003"

New Pro-Palestinian Rap Music
"Music is an integral part of culture and it is often used to express ourselves, either by creating it or listening to it. In the context of the Israeli-Palestinian conflict there has been little in the way of music that describes the history of the Palestinian plight, until now. One of the most brilliant new artist/activist to take his message to the microphone is the Iron Sheik.

His bold and insightful rap-style challenges traditional views on Palestinians. The following song entitled, "Olive Trees" describes the uprooting of the Palestinians from their land, much in the same way Israeli settlers are uprooting olive trees today. Ironically, olive trees are traditional symbols of peace, i.e. the olive branch."
Trouble began before 1948
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 14/1/2007 - 17:25
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Marching To The Killing Rhythm

Marching To The Killing Rhythm
A grand deception
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 14:04
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You Can't Kill Terror

You Can't Kill Terror
Non avete mai avuto a che fare coi GWAR? Beh, eccoveli. Sicuramente, come dire, sono dei bei tipini, da prendere sicuramente con le dovute molle. Lo stesso vale ovviamente per i loro testi (alcuni dei quali già presenti in raccolta), e massimamente per questo. Ma credo che, fatta la dovuta premessa, questa canzone vada situata nell'ottica giusta, vale a dire quella di una delle più tremende e sincere canzoni contro la guerra presenti in questa raccolta. Una critica feroce (e assai "gwariana") alla "guerra contro il terrorismo" di Bush, che spesso proprio l'assassino texano ha definito "guerra contro il terrore". Dietro tutta la consueta, barocca violenza di immagini tipica dei testi dei GWAR (in alcune cose ricordano decisamente testi classici come la "Farsalia" di Lucano!) ci sono le torture di Abu Ghraib, ci sono il terrore e il terrorismo di chi conduce guerre "per la civiltà e per la... (continua)
You can destroy an army
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 12:23
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Bambino soldato

Bambino soldato
Testo e musica di Paolo Farace
Dall'album "Cultura popolare"
T’hanno pigliato di notte
(continua)
inviata da adriana 13/1/2007 - 10:22
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Non nel mio nome

Non nel mio nome
Sono sempre tutti pronti
(continua)
inviata da Robi 12/1/2007 - 22:05
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The Ghost Of Tom Joad

The Ghost Of Tom Joad
(1995)

Il brano dà il titolo al quindicesimo album di Springsteen, il secondo acustico dopo "Nebraska"

È stato anche riproposto in una versione elettrica e quasi rappata dai Rage Against The Machine.
Reinterpretata da Springsteen in versione elettrica nell'album "High Hopes" (2014) in duetto con Tom Morello.
Interpretata anche in duetto con Pete Seeger nel disco Sowing the Seeds (2006).

Tom Joad è il protagonista del romanzo più famoso di John Steinbeck, "The Grapes of Wrath", uscito negli Stati Uniti nel 1939 e conosciuto in Italia come Furore. Dal libro John Ford ha tratto uno storico film (con Henry Fonda nel ruolo di Tom Joad). Woody Guthrie scrisse la sua ballata Tom Joad quasi dieci anni prima che il boss venisse al mondo, ma anche altri folksinger prima di Springsteen si erano ispirati al personaggio.

"La storia di Furore, per chi non l´abbia mai letta o l´abbia dimenticata,... (continua)
Men walkin' 'long the railroad tracks
(continua)
inviata da Alessandro 12/1/2007 - 21:43
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Chamaroot

Chamaroot
[2006]
Testo in dialetto carnico/carinziano "Tischlbongarisch" di Timau (UD) di Lino Straulino e Vittorio Vella (basato su un canto tradizionale)
Musica e interpretazione di Lino Straulino
Da Tischlbong

Reduce da meno di un'ora da uno dei (rari) concerti di Lino Straulino al di fuori del Friuli (invitato da Massimiliano Larocca), mi sono sentito una vera e propria collezione di CCG fuori dal comune, a cominciare da una già presente in raccolta: Ai preât la biele stele. Questa che segue ne è un'altra, che rappresenta anche una vera e propria rarità linguistica. [RV]

Timau è una piccola comunità di poco meno di cinquecento anime, situata in comune di Paluzza, nell'Alta Carnia, ultimo avamposto umano sulla strada che faticosamente porta al Monte Croce Carnico. Una comunità trilingue, dove la gente parla ancora il vecchio tischlbongarisch, la parlata timavese di antica ascendenza carinziana,... (continua)
Chamaroot du pist darschousn
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2007 - 10:16
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Ce partenze dolorose

Ce partenze dolorose
[2006]
Tradizionale friulano da Cleulis-Timau (UD)
Arrangiamento e interpretazione di Lino Straulino
Da Tischlbong

Reduce da meno di un'ora da uno dei (rari) concerti di Lino Straulino al di fuori del Friuli (invitato da Massimiliano Larocca), mi sono sentito una vera e propria collezione di CCG fuori dal comune, a cominciare da una già presente in raccolta: Ai preât la biele stele. Questa che segue ne è un'altra, nel friulano altocarnico di Cleulis-Timau, dalla melodia straordinaria che speriamo un giorno poter proporre in download. [RV]

Timau è una piccola comunità di poco meno di cinquecento anime, situata in comune di Paluzza, nell'Alta Carnia, ultimo avamposto umano sulla strada che faticosamente porta al Monte Croce Carnico. Una comunità trilingue, dove la gente parla ancora il vecchio tischlbongarisch, la parlata timavese di antica ascendenza carinziana, un autentico caso linguistico... (continua)
Ce partenze dolorose
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2007 - 01:22
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Da Vriidn

Da Vriidn
[2006]
Testo in dialetto carnico/carinziano "Tischlbongarisch" di Timau (UD) di Laura Plozner van Ganz
Musica e interpretazione di Lino Straulino
Da Tischlbong

Reduce da meno di un'ora da uno dei (rari) concerti di Lino Straulino al di fuori del Friuli (invitato da Massimiliano Larocca), mi sono sentito una vera e propria collezione di CCG fuori dal comune, a cominciare da una già presente in raccolta: Ai preât la biele stele. Questa che segue ne è un'altra, che rappresenta anche una vera e propria rarità linguistica. [RV]

Timau è una piccola comunità di poco meno di cinquecento anime, situata in comune di Paluzza, nell'Alta Carnia, ultimo avamposto umano sulla strada che faticosamente porta al Monte Croce Carnico. Una comunità trilingue, dove la gente parla ancora il vecchio tischlbongarisch, la parlata timavese di antica ascendenza carinziana, un autentico caso linguistico per gli... (continua)
Sizzntar untar aan paam
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2007 - 00:59
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Casualties Of War

Casualties Of War
Il racconto di un soldato, durante la prima guerra del Golfo
Casualties of war; as I approach the barricade
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2007 - 15:02
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Black Gold

Black Gold
Two boys on a playground
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2007 - 14:51
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Το σφαγείο

Το σφαγείο
To sfagéio

[1968]
Στίχοι: Μίκης Θεοδωράκης
Από τα Τραγούδια για τον Αντρέα Λεντάκη
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μίκης Θεοδωράκης
'Αλλη ερμηνεία: Αντώνης Καλογιάννης

Testo e musica: Mikis Theodorakis
dalle Canzoni per Andreas Lendakis
Primo interprete: Mikis Theodorakis
Altro interprete: Andonis Kaloyannis

Lyrics and music: Mikis Theodorakis
From the Songs for Andreas Lentakis
First performed by: Mikis Theodorakis
Also performed by: Andonis Kaloyannis

"Scritta da Theodorakis nelle prigioni della questura di Atene, dopo il colpo di Stato dei colonnelli greci, e dedicata ad un giovane comunista torturato perchè rivelasse il nome dei suoi compagni" (Nota al testo della canzone inclusa nel disco "Questa grande umanità ha detto basta! - Canzoni di lotta di tutto il mondo", Il Canzoniere Internazionale, I Dischi dello Zodiaco). Il testo greco proviene da questa pagina.

Secondo... (continua)
Το μεσημέρι χτυπάνε στο γραφείο
(continua)
inviata da Alessandro 10/1/2007 - 23:17

Ustica

Ustica
USTICA, FINE.

La notizia, per chi non la sapesse, è di poche ore fa: una qualche cazzo di sezione della corte di cassazione ha mandato definitivamente assolti i generali dell'aeronautica Ferri e Bartolucci dall'accusa di avere depistato le indagini sulla strage di Ustica, per coprire i reali eventi che avevano portato all'abbattimento del DC9 dell'Itavia il 27 giugno 1980. Con l'assoluzione definitiva dei due generali cade anche ogni ipotesi di risarcimento per le vittime; è già forse qualcosa che non debbano pagare le spese processuali, come accadde per i familiari della strage di stato di Piazza Fontana. Esultano i generaloni per il "restaurato onore dell'aeronautica italiana". Stop. Cancellato tutto. Anche qui, nessun colpevole. Anzi sì, a bordo dell'aereo si deve essere verificata una serie impressionante di malori attivi. C'è chi vola da un quarto piano in una questura, e chi da 10.000... (continua)
Riccardo Venturi 10/1/2007 - 20:37

Bagdad Chaos

Jean-Pierre Manel
Voila enfin un texte qui dit les choses avec force, lucidité et beaucoup de talent. Pourquoi ne l'entend-t-on pas chanter en rap par exemple?
Merci de transmettre.
Fabienne
10/1/2007 - 20:16
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Bandiere di Pace

Bandiere di Pace
La storica Canzone/Inno alle 'Bandiere di PACE', composta da Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace (www.agneseginocchio.it ), che ha fatto da sfondo a molte iniziative e marce pacifiste in Italia. Scritta l' 8/01/2003, la canzone-inno è stata citata nel libro omonimo
(Ritornello)
(continua)
10/1/2007 - 19:22
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Traffic In The Sky

Traffic In The Sky
La canzone parla dell'11 settembre. Jack si immagina di essere ancora un bambino mentre gioca per strada con i suoi amici, quando a un tratto vedono le ombre degli aerei passare sull'asfalto. E' estratta dal secondo album, On and on.
There's traffic in the sky
(continua)
inviata da Riccardo 10/1/2007 - 17:13
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Addio mia bella addio

Addio mia bella addio
Veramente disgustoso.
(Carlotta)

A cosa ti riferisci, Carlotta? Cerca di spiegarcelo, per favore. [RV]
10/1/2007 - 14:29
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Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], incl. Desolation Row by Bob Dylan

Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], <i>incl.</i> Desolation Row <i>by</i> Bob Dylan
[1974 / 1982]
Testi di Fabrizio de André
Lyrics by Fabrizio de André
Musica di Bob Dylan ("Desolation Row")
Music by Bob Dylan ("Desolation Row")
Arrangiamento/Arrangement: De André/De Gregori



Il manoscritto della "seconda versione modificata" di Via della Povertà (riprodotto da Stella Nera).

L'11 gennaio [2007] Fabrizio ci ha lasciati da otto anni. Da otto anni non possiamo più ascoltare la sua voce, e senza tanti giri di parole diciamo che ci manca sempre di più. Questo e basta. Vogliamo ricordarlo con queste particolari versioni di "Via della povertà" che pensiamo possano avere il suo preciso posto nella nostra raccolta, particolarmente per quanto riguarda la memoria di certi anni.[RV]

Alla fine del 1974, in preparazione della sua primissima tournée di concerti (che lo avrebbe poi visto esordire alla "Bussola" di Viareggio), Fabrizio de André si divertì, ad Asti, a cantare... (continua)
Il salone di bellezza in fondo al vicolo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 11:15
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The Big Parade

The Big Parade
1999
Detroit to d.C., night train, capitol, parts east
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 10:45
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Save The Day

Save The Day
Album: The Living End - 1998
So here I come to save the day
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 10:36
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Bitter Peace

Bitter Peace
Initiate blood purge
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 10:32
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Radio Manisco/0516490872

Radio Manisco/0516490872
1993
0516490872

Ora che Abu Ghraib, Guantánamo e detenzioni arbitrarie “giustificate” dalla guerra al terrorismo (vedi il caso nostrano del sequestro Abu Omar) sono diventate la normalità nella coscienza collettiva, ho ripescato questa che è una delle più belle canzoni della stagione italiana delle Posse... Figli dell'Onda Rossa Posse e fratelli degli Assalti Frontali, gli AK47 scrissero questo brano dedicato a Silvia Baraldini nel 1994, facendolo precedere da un'introduzione del giornalista RAI, corrispondente dagli USA, Lucio Manisco (poi eletto come parlamentare per Rifondazione Comunista e per il Partito dei Comunisti Italiani). Il testo della canzone era ispirato non solo alla vicenda della Baraldini (condannata ad una pena sproporzionata rispetto ai capi di imputazione, solo perchè “irredenta”, e liberata poi nel settembre del 2006 dopo essere stata trasferita, non senza polemiche, nelle patrie galere), ma anche al racconto “Gli invisibili” di Nanni Balestrini.
Silvia Baraldini, detenuta n.0516490872, carcere femminile di massima sicurezza, Marianna, Florida, Stati Uniti d'America...
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 23:00
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El pianista del gueto de Varsovia

El pianista del gueto de Varsovia
Letra y música: Jorge Drexler
Testo e musica: Jorge Drexler


Basado en el relato autobiográfico "El Pianista del Gueto de Varsovia" de Władysław Szpilman

Basato sul racconto autobiografico "Il pianista del ghetto di Varsavia" di Władysław Szpilman. Dal libro è stato, come noto, tratto un pluripremiato film di Roman Polański.

Il pianista
di Roman Polański

Durata: 148'
Wladyslaw Szpilman: Adrien Brody
Capitano Wilm Hosenfeld: Thomas Kretschman
Padre: Frank Finlay
Madre: Maureen Lipman
Dorota: Emilia Fox

E’ facile capire cosa deve aver convinto Polański, nell’opera autobiografica di Szpilman (1911-2000), ad affrontare il lutto inevitabile per ogni ebreo polacco, l’olocausto nella Varsavia bellica. Sicuramente la lettura ha conquistato il regista mostrandogli la possibilità di raccontare la tragedia personale di un artista ebreo (il più grande pianista polacco dell’epoca), inserendola... (continua)
Dos generaciones menos
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 21:46
Percorsi: Ghetti

Tror du den gamle jord kan holde

Tror du den gamle jord kan holde
9 gennaio 2007

Per la traduzione dal danese (estremamente popolaresco) mi sono servito dello English-Danish-English Dictionary Online Fake/Pope.
PENSI CHE LA VECCHIA TERRA POSSA RESISTERE?
(continua)
9/1/2007 - 17:22
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Bombs

Bombs
2006
feat. Harry Collier
If I don't get out of this I I wish, I just want you to know that I really really love you.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 16:40
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War Party

War Party
I hear your piteous shrieking
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 15:52
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Movil Oil Special

Movil Oil Special
Canzone che chiude l'album del 1968 intitolato "Te Recuerdo Amanda"
Testo tratto da cancioneros.com
Los estudiantes chilenos
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 13:01
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Somos pájaros libres

Somos pájaros libres
Una canzone del 1966 che riecheggia la dylaniana "Blowin' in the wind". Testo tratto da cancioneros.com; riproposta recentemente dai Quilapayún nell'album "La Fuerza de la Historia" (2006)
Somos pájaros libres.
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 12:52
Percorsi: Liberi uccelli
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En tu silencio

En tu silencio
Muy estimado Riccardo Venturi:

Por este medio te agradezco profunda e infinitamente la labor que has hecho con las traducciones de mi canción, de verdad, muchas gracias por tu tiempo y por apoyar esto que vamos escribiendo y cantando.

He tratado de comunicarme contigo a la dirección electrónica que has puesto en esta página, sin embargo no ha sido posible ya que se me han regresado los correos, parece que tienes lleno el buzón.

Ojalá te puedas comunicar conmigo y así poder seguir en contacto y platicar algunos otros proyectos.

Un abrazo muy grande, y un agradecimiento a nombre de todos los que de un modo u otro llevamos la bandera de la libertad, de la justicia y del arte en el corazón.

Tu amigo,
Miguel Sevilla.

Muy estimado amigo Miguel,

Desdichadamente, mi buzón está constantemente lleno por causa de spam, otra cosita inventada por los genios estadounidenses que quieren venderme... (continua)
9/1/2007 - 02:36
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Il sole di Austerlitz

Il sole di Austerlitz
[1981]
Scritta da Alberto Radius e Franco Battiato
Incisa da Giuni Russo per la prima volta in Energie (1981) poi nel live Morirò d'amore (2003)

[...] Il sole di Austerlitz è la documentazione sonora del bis di uno dei numerosi concerti attraverso i quali Giuni Russo ha testardamente, tenacemente, fieramente continuato ad offrire il dono della propria voce al proprio pubblico: si tratta di una composizione di Franco Battiato e Alberto Radius originariamente pubblicata nel 1981 su uno strepitoso, raffinatissimo album intitolato Energie. - battiato.it
Si udiva appena un suono di campane
(continua)
inviata da YakkoSan 9/1/2007 - 00:45
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Fragile

Fragile
grazie.. bel sito
Mari 8/1/2007 - 23:27
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Mourir pour des idées

Mourir pour des idées
MORIR POR LAS IDEAS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/1/2007 - 22:14
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Lavoro studio sviluppo

Lavoro studio sviluppo
Il brano è tratto dal disco "LO SCATTO TATTILE" di Ennio Rega
E' una canzone che parla del conflitto in medioriente visto attraverso gli occhi di una bambina libanese e sottolinea l'indifferenza della società civile occidentale
(nel disco ospiti una bambina e una signora libanese)
Lavoro studio sviluppo
(continua)
inviata da Lucrezia Venturiello 8/1/2007 - 21:47

I dittatori

I dittatori
"Cuore" cosa è? Il titolo di una rivista?

Sì. [RV]
Willy 8/1/2007 - 18:03
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
quando mi trovo a parlare di questa canzone, non so perchè, ma nn riesco a trovare le parole per definire l'oceano di emozioni che mi trasmette.
E' una canzone piena di significati, dove nessuno di essi è messo in secondo piano...
concludo dicendo che Rino è stato e sarà sempre tra di noi...
gaetano (xXx dj ) 8/1/2007 - 16:01
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È morto Pinochet

È morto Pinochet
Mi riferivo al personaggio di Jorge da Burgos ed al fatto che non esitò a bruciare un monumento all'umanità (e alla cristianità), quale era la biblioteca del monastero, purchè non fosse rivelato al mondo il libro perduto della Poetica di Aristotele, il "De Risu"... Mi riferivo quindi all'oscurantismo di una parte, credo minoritaria, dei credenti cattolici, come appunto quelli impallinati di occultismo, satanismo, complottismo e altre varie e avariate amenità, tra cui spesso spicca, con vaie giustificazioni, che l'arte e la musica in particolare siano figlie del demonio

La musica e l'arte, come tutte le manifestazioni umane, sono state spesso al servizio dei potenti ma sono anche state un potente strumento in mano agli oppressi contro i potenti di turno... e questa funzione si è andata accentuando sicuramente dal "Ça Ira" della Rivoluzione Francese

Credo poi che questo sito sia una chiara testimonianza che le eccezioni a quanto sostieni, che la musica e l'arte siano asservite al potere, non sono affatto rare, anzi...
Alessandro 8/1/2007 - 10:27
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Ninna nanna di la guerra

Ninna nanna di la guerra
credo che dica "...e fa la vo..." e non "ed alavo`"!
ha piu` senso! che vuol dire poi alavo`?
floart@libero.it 8/1/2007 - 04:52
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Lettera a Mio Padre

Lettera a Mio Padre
Questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta da Evelin, in un incontro avuto per concordare le registrazioni di alcune canzoni sul tema dell'emigrazione, e in particolare Partono gli Emigranti, che io avevo già in lavorazione presso uno studio di registrazione di Lucca. Tra tanti discorsi e preamboli e accordi vari, dato che Evelin l'avevo conosciuta da poco tempo, ad un certo punto imbracciò la chitarra e timidamente ci pregò di ascoltare una canzone che lei aveva composto da un paio d'anni, appunto nel corso del suo trentesimo anno di vita. Io e Lele, ascoltammo prima incuriositi, poi sempre più coinvolti e attoniti ed a un certo momento della canzone ci ritrovammo immersi in una commozione unificata e ci ritrovammo con gli occhi lacrimevoli. Commenti sul momento: Stupenda! Sublime! Fantastica ed emozionante. Una canzone che nel panorama cantautorale mancava e che ha riempito un... (continua)
Ricordo i tuoi occhi scuri
(continua)
inviata da Luciano Filippi Alias Gildo dei Fantardi 7/1/2007 - 20:33




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