Si veda la traduzione d'arte di Giorgio Strehler, cantata anche dalla principale interprete brechtiana del nostro paese, Milva.
Proponiamo però anche questa versione letterale.
BALLATA DELLA “PUTTANA EBREA” MARIE SANDERS (continuer)
La traduzione presentava alcune improprietà, che sono state corrette. Quelques points de la traductions contenant des fausses interprétations ont été corrigés.
BALLADE DE MARIE SANDERS, PUTAIN AUX JUIFS (continuer)
La versione ungherese che segue ha avuto un destino particolarmente curioso: da canzone pacifista e antimilitarista universale, così come è considerata e cantata in tutto il mondo, in Ungheria -specie negli ultimi tempi- la si sente parecchio spesso in raduni militari e nazionalisti, e persino (interpretata dagli Jaszmagyarok) ai concerti di Jobbik, il “Movimento per l'Ungheria Migliore” di estrema destra, antisemita, razzista e ultraxenofobo -come si evince da questo video dove gli “Jaszmagyarok” la cantano con sullo sfondo un bello striscione con su scritto “L'Ungheria agli ungheresi”. Insomma, da canzone pacifista contro la guerra è diventata per alcuni, in Ungheria, una sorta di inno ai soldati caduti per la Patria immortàl; o vaglielo a dire a quelli di Jobbik che la ha scritta un comunista! Eppure niente, in questa versione, è diverso... (continuer)
Ecco cosa scrivevano i futuri uomini di cultura (antifascista) italiani :
CORRIERE DELLA SERA 11 giugno 1939 - Paolo Monelli :
(Gli ebrei) appaiono tutti uguali , come i cinesi , come i negri, come i cavalli , adeguati agli incroci consanguinei, dall'eguale vita , dagli uguali squallidi orizzonti. Non si capisce la ragione di questo darsi d'attorno tutta la giornata, di questo affaccendarsi senza tregua.
Sono miserabili, tengono stretti i loro quattrinelli nella pezzuola o nel pugno. Sono un esausto serbatoio, questi ghetti polacchi. Ogni anno di ebrei ne emigrano a decine di migliaia, invadono il mondo, eppure son sempre numerosi.
Sono oggi quattro milioni,prolifici e straordinariamente resistenti nonostante le miserabili condizioni di vita.
La Polonia paga oggi il filo di una politica troppo accogliente per secoli"
CIVILTÀ FASCISTA , gennaio 1936 Indro Montanelli
Ma già dal 1936... (continuer)
COMMENTO ED ANALISI di Antonio Piccolo
tratto da "La storia siamo noi" di Antonio Piccolo, Bastogi editrice, 2007.
Antonio Piccolo, recentemente diplomato con il massimo dei voti al Liceo Classico "Antonio Genovesi" di Napoli, ha scritto per la maturità un'interessante tesina (poi diventata un libro) dove si analizzano i nessi fra l'opera del cantautore Francesco De Gregori e la Storia e, in particolare, i nessi di alcune canzoni della sua opera con alcuni periodi storici.
HIROSHIMA
di Antonio Piccolo
A causa della pubblicazione de "La Storia siamo noi" riportiamo solo l'inizio dell'analisi di Antonio
Il 6 agosto 1945 (ora locale: 8:16) l’Aeronautica Militare Statunitense lanciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, provocando nell’immediato 140 mila morti, più altri 90 mila negli anni a seguire, per effetto delle radiazioni (a tutt’oggi il processo non... (continuer)