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La canzone del bambino afghano

La canzone del bambino afghano
IL VOTO SULLA GUERRA VISTO DAL FRONTE
di Vauro Senesi
su Il Manifesto del 16/07/2006

Ascoltate qui da Lashkargah, Helmand, le notizie che arrivano dall'Italia sul cosiddetto dibattito riguardo alla permanenza delle nostre truppe in Afghanistan risultano da un lato surreali e dall'altro confermano la miopia e la pochezza morale di quasi tutta la classe politica italiana. Surreali, perché qui all'ospedale di Emergency arrivano di continuo uomini, donne, bambini dilaniati dai missili della Coalizione, travolti dai blindati Usa che hanno ricevuto l'ordine di non fermarsi per «motivi di sicurezza».
Nel giorno in cui sto scrivendo queste righe è morto Sardar, 24 anni. Era stato portato in ospedale ieri, praticamente spappolato. Il suo bambino di quattro anni ha perso la gamba sinistra, sua moglie un seno e una mano. Colpiti da un missile Usa a caccia di talebani. Ho fatto un nome, potrei farne... (continuer)
17/7/2006 - 15:19
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Supper's Ready

Supper's Ready
Un brano meraviglioso che ci mette davanti alla realtà dell'uomo: l'incapacità di amare *tutti* i nostri "prossimi" indistintamente, ovviamente al di là del fatto che si sia religiosi o meno. Ascoltando questo brano, leggendone il testo, immedesimandosi nella storia e nelle melodie, non si può non restare delusi, disgustati da quello che ci circonda: guerre, odio, disprezzo della vita degli altri, indifferenza verso la sofferenza di altri esseri umani, egoismo dilagante, voglia di sopraffare i più deboli... tutto questo per inseguire ed ottenere che cosa? Per raggiungere "il nulla". Per mettere una bandiera sulla terra di qualcun altro, le mani sul patrimonio di qualcuno che non può difendere quel poco che ha, per distruggere la vita di un altro essere umano, portandogli via l'orgoglio, la voglia di vivere, la serenità, la libertà. Questo è Supper's Ready, questo è la musica dei Genesis: grazie Riccardo per averlo capito ed evidenziato. Bye
Asterix 17/7/2006 - 00:13




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