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Il lavoro per il pane

Il lavoro per il pane
[2006]
Da Il seme e la speranza
Testo e musica di Marino e Sandro Severini
con gli Yo Yo Mundi
Eugenio Merico chitarra ritmica
Andrea Cavalieri contrabbasso elettrico
Paolo Enrico Archetti Maestri chitarra elettrica
Fabio Martino piano Rhodes


Questa visione proviene da Mohandas K[aramchand] Gandhi. La sua fu la più grande delle rivoluzioni, ancora oggi viva e in atto. Una rivoluzione non solo contro l'imperialismo inglese ma contro la cosiddetta 'civiltà' dell'occidente.
Ancora oggi le sue critiche all'orrore provocato dal predominio della tecnologia sull'essere umano e su tutto il pianeta, le sue parole sono dirompenti e suonano vere come nessun'altra.
La civiltà occidentale basata sulla supremazia tecnologica ha ridotto e riduce in schiavitù milioni e milioni di uomini e donne. Per combattere Gandhi invoca il senso del divino e ciò che è sacro e che rende gli uomini uguali, fratelli:... (continuer)
Il popolo mio è qui
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 1/6/2006 - 23:39
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X-Ray Sun

X-Ray Sun
dall'album "La musica nelle strade (2005)

Testo di Marco Rovelli
Musica di Marco Rovelli, Massimo Guerrieri e Nicola Toscano

Come lo stato di eccezione, oggi, tenda ad essere il paradigma della politica contemporanea, emerge con chiarezza dal caso di Guantanamo – dei non-cittadini americani sospetti di implicazione in attività terroristiche. I combattenti catturati in Afghanistan non godono della protezione della convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, né dello statuto di imputato di un delitto secondo le leggi americane. A Guantanamo non vi sono né prigionieri né accusati, ma solo detenuti (detainees): essi sono oggetti di una ‘pura signoria di fatto’, sottratti a ogni legge e controllo giudiziario. I detenuti di Guantanamo sono nuda vita nella sua massima indeterminazione.
“Bush – scriveva Agamben – sta cercando di produrre una situazione in cui l’emergenza diventa la regola... (continuer)
Handcuffed, shackled, blindofolded, shaved
(continuer)
envoyé par Marco Rovelli 1/6/2006 - 18:34
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Il maggio di Belgrado

Il maggio di Belgrado
dall'album "La musica nelle strade" (2005)

Testo di Erri De Luca e Marco Rovelli
Musica di Marco Rovelli, Massimo Guerrieri, Nicola Toscano e Mirko Sabatini

Ringrazio di cuore Marco Rovelli che mi ha spedito il testo di questa bellissima canzone e l'introduzione [LM].
"Qui devo parlare in prima persona. Ho conosciuto Erri anni fa, presentandomi a lui alla fine di un dibattito in una piccola libreria di Roma. Avevo letto i suoi libri, e mi avevano folgorato. In specie 'Aceto, arcobaleno': Dev'essere stato il fulmine a svegliarmi' Mi invitò a casa sua, ed io, che uscivo da una troppo lunga adolescenza, andai nella sua campagna romana.
Nel corso degli anni ho mantenuto i contatti con Erri soprattutto per lettera, con le mie 'invasioni di campo' (per rubargli un'espressione) in cerca di critiche ai miei scritti. Poi sono venuti Les Anarchistes, e ho pensato che sarebbe stato bello avere... (continuer)
Nel mese di maggio del '99
(continuer)
envoyé par Marco Rovelli 1/6/2006 - 18:31

Pacem in Terris

Testo di Sabrina Lavecchia

Il brano è ispirato all'Enciclica sulla pace scritta da Papa Giovanni XXIII.

Sabrina Lavecchia è autrice di testi e compositrice per differenti generi musicali, finalista al Premio Lunezia 2004, vincitrice del premio al miglior testo Malgratefestival 2003, finalista Castrocaro, finalista Premiounavventura.
Collabora con noti arrangiatori e riceve numerosi consensi positivi da parte del pubblico, della critica e da noti musicisti. Attualmente sta per ultimare il cd di 12 brani dal titolo "Nuova luce" destinato all'interpretazione vocale di Irenne Coronado (vincitrice di 2 Premi Award nel mondo come miglior artista e miglior album Musica Cristiana).

Testo e note da Blue Community
Dentro al cuore di ogni uomo
(continuer)
1/6/2006 - 16:20
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El meu avi

El meu avi
È una canzone catalana riferita alla guerra Ispano Americana del 1898 (per Cuba e le Filippine)
Controllate che l'autore sia quello giusto (io conoscevo la canzone solo nell'interpretazione de Los Manolos nei primi anni '90).
Non ho idea dell'anno in cui è stata scritta, penso sia piuttosto vecchia e che faccia parte del folklore catalano.
Il contenuto mi sembra indiscutibilmente pacifista.
Se avete bisogno che ve la traduca posso provarci dopo Natale (*). Il titolo significa Mio Nonno.

Un caro saluto e complimenti

Alessandro

(*) Evidentemente questa segnalazione era arrivata tempo fa. Alessandro aveva sbagliato qualcosa nella procedura di inserimento e aveva inserito tutte le informazioni all'interno della biografia. Cogliamo l'occasione per ringraziare (seppur in ritardo) Alessandro e per ricordare ai nostri visitatori che per inserire una canzone di un autore non ancora presente... (continuer)
El meu avi va anar a Cuba
(continuer)
envoyé par Alessandro 1/6/2006 - 14:20




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