Happy Xmas (War is Over)
Si tratta di una canzone che auspica un messianismo pacifico
Magoni Giovanni Battista 21/12/2006 - 12:42
Zor And Zam
by Bill Chadwick and John Chadwick
Album: The Birds, the Bees and the Monkees
Album: The Birds, the Bees and the Monkees
The king of Zor, he called for war
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 21/12/2006 - 11:32
Luglio, agosto, settembre (nero)
Dopo tutti questi anni leggere il testo tradotto e pensare di farlo ascoltare e leggere a tutti gli stolti che pensano di risolvere i problemi con la violenza.
Questo mi succede
Questo mi succede
Alberto 21/12/2006 - 10:16
Asunna
Testo ripreso da questa pagina
"Il nome riprende quello della dea poliade dell'antica città mesopotamica di Uruk, ma la scena si svolge poi durante l'ultima guerra in Irak"
"Il nome riprende quello della dea poliade dell'antica città mesopotamica di Uruk, ma la scena si svolge poi durante l'ultima guerra in Irak"
Asunna danzava intorno a me
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 20/12/2006 - 10:18
Time To Go Home
I think the line:
"And those who dance dreams can build fountains"
is actually:
"And those who dam streams can build fountains"
Cheers
"And those who dance dreams can build fountains"
is actually:
"And those who dam streams can build fountains"
Cheers
I checked the CD booklet and the version is as it is reported here, but it can be that the actual lyrics are somewhat different
(Lorenzo)
(Lorenzo)
Dirk Geurts, Amsterdam 19/12/2006 - 09:38
Celebración
[3 dicembre 2006]
Un tema scritto da Cenzi alcuni giorni prima della morte di Pinochet, e ribadito all'indomani dell'attesissimo trapasso nella merda eterna del generale assassino. [RV]
[Introduzione al tema da parte di Cenzi stesso, da questa pagina:
El tema ha sido un exitazo! Estoy contento porque les emociones que siento por la muerte de Pinocho los pude calcar EXACTAMENTE en los dos versos de mi tema... y no lo logro todas las veces... dije todo lo que quise decir sin mas ni menos. Gracias a todos que me han dado su apoyo en especial los que han tenido que sufrir por poner un enlace de mi canción en sus sitios, blogs, fotologs, myspace, etc.
Lo que me parece increíble son las personas que se han ofendido porque hice un tema celebrando su muerte. (Un punto a aclarar entre parentesis: el segundo verso no celebra su muerte, sino la martirización de los que murieron luchando contra... (continuer)
Un tema scritto da Cenzi alcuni giorni prima della morte di Pinochet, e ribadito all'indomani dell'attesissimo trapasso nella merda eterna del generale assassino. [RV]
[Introduzione al tema da parte di Cenzi stesso, da questa pagina:
El tema ha sido un exitazo! Estoy contento porque les emociones que siento por la muerte de Pinocho los pude calcar EXACTAMENTE en los dos versos de mi tema... y no lo logro todas las veces... dije todo lo que quise decir sin mas ni menos. Gracias a todos que me han dado su apoyo en especial los que han tenido que sufrir por poner un enlace de mi canción en sus sitios, blogs, fotologs, myspace, etc.
Lo que me parece increíble son las personas que se han ofendido porque hice un tema celebrando su muerte. (Un punto a aclarar entre parentesis: el segundo verso no celebra su muerte, sino la martirización de los que murieron luchando contra... (continuer)
Celebración! Un puño en alto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/12/2006 - 18:34
Sin fronteras
Fronteras nacionales que maneja el kapital
(continuer)
(continuer)
envoyé par Adriana y Ricardo 18/12/2006 - 17:49
È morto Pinochet
[2003]
Album: Discorsi da bar
Sembra un titolo di stretta attualità, invece il brano è apparso nell'album "Discorsi da bar" del 2003.
Praticamente si potrebbe sottotitolare "when dreams come true"...
"DISCORSI DA BAR" è stato pubblicato il 5 settembre 2003. E' un disco di undici tracce (9 brani inediti e 2 cover: "Su Cantiam" di Dario Fo, sigla di "Canzonissima 1967" e "Per La Moto Non Si Da" di Jannacci e Fo) che conferma le scelte stilistiche del gruppo, come sempre varie nel ventaglio dei generi musicali.
Senza abbandonare l’amore per i ritmi danzerecci e gli strumenti acustici, in questo disco la Famiglia Rossi ha optato per un po’ di sperimentazione, aiutata, per la prima volta, da un vero e proprio produttore artistico: Alberto (schizzo) Bonardi, un tecnico del suono con un più che ragguardevole bagaglio di esperienza nella discografia italiana (ha lavorato con Mauro Pagani,... (continuer)
Album: Discorsi da bar
Sembra un titolo di stretta attualità, invece il brano è apparso nell'album "Discorsi da bar" del 2003.
Praticamente si potrebbe sottotitolare "when dreams come true"...
"DISCORSI DA BAR" è stato pubblicato il 5 settembre 2003. E' un disco di undici tracce (9 brani inediti e 2 cover: "Su Cantiam" di Dario Fo, sigla di "Canzonissima 1967" e "Per La Moto Non Si Da" di Jannacci e Fo) che conferma le scelte stilistiche del gruppo, come sempre varie nel ventaglio dei generi musicali.
Senza abbandonare l’amore per i ritmi danzerecci e gli strumenti acustici, in questo disco la Famiglia Rossi ha optato per un po’ di sperimentazione, aiutata, per la prima volta, da un vero e proprio produttore artistico: Alberto (schizzo) Bonardi, un tecnico del suono con un più che ragguardevole bagaglio di esperienza nella discografia italiana (ha lavorato con Mauro Pagani,... (continuer)
Personalmente sono contrario al vento,
(continuer)
(continuer)
18/12/2006 - 17:34
Oaxaca liberada
[2006]
"Les presentamos la canción de arriba sobre Oaxaca hecha por la banda Adelit@s, que esta compuesta por algunos amigos nuestros de Portland, OR. En su pagina web, se puede escuchar a más canciones politicas sobre la inmigracion y la lucha anticapitalista."
deletetheborder.org
"Les presentamos la canción de arriba sobre Oaxaca hecha por la banda Adelit@s, que esta compuesta por algunos amigos nuestros de Portland, OR. En su pagina web, se puede escuchar a más canciones politicas sobre la inmigracion y la lucha anticapitalista."
deletetheborder.org
En Oaxaca quiero estar
(continuer)
(continuer)
envoyé par Adriana y Ricardo 18/12/2006 - 15:35
Si vide all'animale
Il testo in italiano di Daniele Sepe, dal libretto dell'album Jurnateri
SE OSSERVI GLI ANIMALI
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 18/12/2006 - 14:26
Spari nel cielo
"Dolce Resistenza" [2006]
“Scrissi SPARI NEL CIELO perché avevo bisogno di una canzone di pace. Qualcosa che avesse dentro anche un sapore blues e gospel se volete, ma soprattutto qualcosa che fosse parlare di pace scansando la banalità di dire no ad ogni guerra o qualcosa del genere. E pure lontano dalle conformistiche occasioni di raduno dove musicisti di varia natura dicono no a qualcosa o fan finta di commuoversi per qualcos’altro. Robe che personalmente, per mia fortuna, frequento molto poco. Dunque una canzone che richiamasse la guerra, e dunque la parola spari, ma allo stesso modo qualcosa che indirizzasse questa parola e questi spari nell’unica direzione in cui ti auguri che questo accada. Cioè verso il cielo. Credo che le frasi più forti siano “Siamo Cristi traditi, siamo luce di Allah”, a significare un’uguaglianza di fondo, naturalmente, e “siamo ali di ferro siamo occhi nel... (continuer)
“Scrissi SPARI NEL CIELO perché avevo bisogno di una canzone di pace. Qualcosa che avesse dentro anche un sapore blues e gospel se volete, ma soprattutto qualcosa che fosse parlare di pace scansando la banalità di dire no ad ogni guerra o qualcosa del genere. E pure lontano dalle conformistiche occasioni di raduno dove musicisti di varia natura dicono no a qualcosa o fan finta di commuoversi per qualcos’altro. Robe che personalmente, per mia fortuna, frequento molto poco. Dunque una canzone che richiamasse la guerra, e dunque la parola spari, ma allo stesso modo qualcosa che indirizzasse questa parola e questi spari nell’unica direzione in cui ti auguri che questo accada. Cioè verso il cielo. Credo che le frasi più forti siano “Siamo Cristi traditi, siamo luce di Allah”, a significare un’uguaglianza di fondo, naturalmente, e “siamo ali di ferro siamo occhi nel... (continuer)
Siamo volti lontani delle stesse città
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 17/12/2006 - 13:20
La strada del davai
Da "Dolce Resistenza" [2006]
Dal Sito ufficiale di Massimo Priviero
Ispirata all'omonimo libro di Nuto Revelli.
Ufficiale degli alpini in Russia, protagonista della Resistenza nel cuneese, Revelli si è battuto per dar voce ai dimenticati di sempre: i soldati, i reduci, i contadini delle campagne più povere. Questa è la testimonianza delle storie vere e tragiche di cui furono protagonisti gli alpini della Cuneese sul fronte russo: lo sfacelo di un esercito, la tragedia di uomini gettati allo sbaraglio, beffati e traditi, che pure riscoprirono in sé le profonde ragioni della dignità del vivere. "La strada del davai ("avanti, cammina!" in russo) non mi ha fatto dormire - ricorda Mario Rigoni Stern - non perché i fatti raccontati mi siano nuovi, ma per la verità atroce che continua nella vita dei sopravvissuti, e per la luce in cui sono messe queste testimonianze".
“Cos’altro potrei dire... (continuer)
Dal Sito ufficiale di Massimo Priviero
Ispirata all'omonimo libro di Nuto Revelli.
Ufficiale degli alpini in Russia, protagonista della Resistenza nel cuneese, Revelli si è battuto per dar voce ai dimenticati di sempre: i soldati, i reduci, i contadini delle campagne più povere. Questa è la testimonianza delle storie vere e tragiche di cui furono protagonisti gli alpini della Cuneese sul fronte russo: lo sfacelo di un esercito, la tragedia di uomini gettati allo sbaraglio, beffati e traditi, che pure riscoprirono in sé le profonde ragioni della dignità del vivere. "La strada del davai ("avanti, cammina!" in russo) non mi ha fatto dormire - ricorda Mario Rigoni Stern - non perché i fatti raccontati mi siano nuovi, ma per la verità atroce che continua nella vita dei sopravvissuti, e per la luce in cui sono messe queste testimonianze".
“Cos’altro potrei dire... (continuer)
Lo sai mamma mia che freddo fa stasera
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 17/12/2006 - 13:02
Pane, giustizia e libertà
Da "Dolce Resistenza" [2006]
Testo segnalato da Adriana, che inserisco immediatamente nonostante stia cercando di impedirmelo zampettando sulla tastiera Michelle, gattina nera di mesi 3. Roma, 17 dicembre 2006.
Testo segnalato da Adriana, che inserisco immediatamente nonostante stia cercando di impedirmelo zampettando sulla tastiera Michelle, gattina nera di mesi 3. Roma, 17 dicembre 2006.
Il ragazzo camminava, con la neve alla gola
(continuer)
(continuer)
envoyé par Adriana e Riccardo 17/12/2006 - 11:48
Tammurriata nera
Ho appena scoperto x caso questo sito e questo progetto...che bello!!!
prima di continuare il mio giro di perlustrazione una piccola nota (da buon napoletano...)all'OTTIMA traduzione di Tammurriata Nera:il verso "'e marrucchine se vottano 'e lanze"si potrebbe rendere con "si buttano lancia in resta" o meglio ancora "si lanciano"...per il verbo "vottarse" che è buttarsi,gettarsi e "'e lanze", ovvero "(d)e lanze" cioè "di lancia"...si vede proprio il corpo proteso!
prima di continuare il mio giro di perlustrazione una piccola nota (da buon napoletano...)all'OTTIMA traduzione di Tammurriata Nera:il verso "'e marrucchine se vottano 'e lanze"si potrebbe rendere con "si buttano lancia in resta" o meglio ancora "si lanciano"...per il verbo "vottarse" che è buttarsi,gettarsi e "'e lanze", ovvero "(d)e lanze" cioè "di lancia"...si vede proprio il corpo proteso!
Grazie a te, Antonio, per i complimenti e per il suggerimento, che abbiamo immediatamente accolto! [RV]
Antonio 17/12/2006 - 01:31
The Future
Testo italiano di Francesco De Gregori e Mimmo Locasciulli
da: questa pagina del sito ufficiale di Mimmo Locasciulli
da: questa pagina del sito ufficiale di Mimmo Locasciulli
IL FUTURO
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 16/12/2006 - 19:22
AldroVive
AldroVive su Reti Invisibili.
Federico Aldrovandi, Aldro, 18 anni, muore a Ferrara all’alba del 25 settembre 2005 tra le mani della polizia, dopo essere stato fermato mentre tornava a casa dopo un sabato sera con gli amici. Lasciano per ore il suo corpo riverso sull’asfalto, nascondendo la verità alla mamma, che lo cerca. La versione della questura parla della chiamata di un residente, allarmato dal comportamento del ragazzo, che una volta fermato avrebbe dato in escandescenze. Se sia vero non si sa: la polizia nega la responsabilità della morte, sostenendo che Federico si sia fatto male da solo e sia morto in seguito all’assunzione di droga. Gli esami tossicologici hanno smontato la favola dell’overdose: i referti medici parlano di numerosi segni di percosse su tutto il corpo, le strisce viola delle manette ai polsi... La mamma racconta di aver riavuto i vestiti di Federico completamente... (continuer)
Verità grido il tuo nome / Per quello che non doveva succedere / Per quello che non è ancora successo / Perché non accada mai più
(continuer)
(continuer)
16/12/2006 - 19:11
Giustizia e libertà
1994
Non mollare
Dal Sito ufficiale di Massimo Priviero
Grazie a Enrica e Franco presso cui ho ascoltato questa canzone che trascrivo immediatamente. Roma, 16 dicembre 2006. [RV]
Questa canzone era erronemente attribuita all'album "Dolce Resistenza" del 2006, in quanto era stata confusa con Pane, giustizia e libertà, ma la precede di ben 12 anni. [dq82]
Non mollare
Dal Sito ufficiale di Massimo Priviero
Grazie a Enrica e Franco presso cui ho ascoltato questa canzone che trascrivo immediatamente. Roma, 16 dicembre 2006. [RV]
Questa canzone era erronemente attribuita all'album "Dolce Resistenza" del 2006, in quanto era stata confusa con Pane, giustizia e libertà, ma la precede di ben 12 anni. [dq82]
Ci sono due donne a giro per il mondo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/12/2006 - 18:07
The Future
Bellissima canzone, anche se piuttosto apocalittica. Vi é anche una traduzione italiana fatta da Francesco De Gregori e Mimmo Locasciulli, e cantata da quest'ultimo.
Grazie della segnalazione; abbiamo provveduto a reperire il testo della versione di De Gregori e Locasciulli. [RV]
HMMurdock 16/12/2006 - 00:26
La Frontiera
comunque una piccola correzione: il brano é un inedito inserito nella Raccolta " Il Cavaliere elettrico" n.4
by HMMurdock
by HMMurdock
Andrea 16/12/2006 - 00:16
Canción de soldados (o Dicen que la patria es)
Dal sito Cancioneros de trovadores
Dicen que la patria es
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 15/12/2006 - 17:54
Francesco De Gregori: Il '56
dall'album "De Gregori" del 1978
Il '56 e' l'anno della rivolta d'Ungheria, che De Gregori commemora in questa canzone fra i ricordi della sua infanzia.
Il '56 e' l'anno della rivolta d'Ungheria, che De Gregori commemora in questa canzone fra i ricordi della sua infanzia.
A guardare nei ricordi sembra ancora ieri
(continuer)
(continuer)
envoyé par Willy Bruschi 15/12/2006 - 14:21
Ed era come d'Autunno
Esiste una versione in MP3
Da bambini credavamo alla televisione
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea BURIANI 14/12/2006 - 17:48
Fite dem Back
[1979]
Testo e musica: Linton Kwesi-Johnson
Lyrics and music: Linton Kwesi-Johnson
Album: Forces of Victory
"Una canzone contro la violenza razzista degli skin-heads neonazisti. Da "Forces of Victory" del 1979. [Alessandro, 14/12/2006]
Così il nostro Bernart Bartleby agli albori della sua collaborazione col nostro sito, l'oramai lontano 14 dicembre 2006, quando ancora si firmava “ortonimo”. Ci sarebbe però da dire che, naziskin a parte, la canzone che Linton Kwesi-Johnson, come tutte, aveva scritto e cantato nell'ostico “Patwa” giamaicano (o creolo-giamaicano; ma la parola sembra essere derivata proprio dal francese “patois”), è rivolta anche e specificamente sia contro Margaret Thatcher (che era salita al governo proprio nel 1979), sia contro il parlamentare “ultraconservatore” inglese (in realtà un fascista e un razzista di tre cotte) Enoch Powell (1912-1998), famoso per certi suoi... (continuer)
Testo e musica: Linton Kwesi-Johnson
Lyrics and music: Linton Kwesi-Johnson
Album: Forces of Victory
"Una canzone contro la violenza razzista degli skin-heads neonazisti. Da "Forces of Victory" del 1979. [Alessandro, 14/12/2006]
Così il nostro Bernart Bartleby agli albori della sua collaborazione col nostro sito, l'oramai lontano 14 dicembre 2006, quando ancora si firmava “ortonimo”. Ci sarebbe però da dire che, naziskin a parte, la canzone che Linton Kwesi-Johnson, come tutte, aveva scritto e cantato nell'ostico “Patwa” giamaicano (o creolo-giamaicano; ma la parola sembra essere derivata proprio dal francese “patois”), è rivolta anche e specificamente sia contro Margaret Thatcher (che era salita al governo proprio nel 1979), sia contro il parlamentare “ultraconservatore” inglese (in realtà un fascista e un razzista di tre cotte) Enoch Powell (1912-1998), famoso per certi suoi... (continuer)
We gonna smash their brains in
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 14/12/2006 - 14:16
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
Making History
[1983]
Testo e musica di Linton Kwesi Johnson
Lyrics and Music by Linton Kwesi Johnson
Album: Making History
"Da "Making History " del 1983. Come "Sonny's Lettah" di qualche anno prima, una canzone sulla brutalità razzista della polizia della Thatcher. La lingua usata da Kwesi-Johnson è il Jamaican Creole o Patwa o semplicemente Jamaican."
Testo e musica di Linton Kwesi Johnson
Lyrics and Music by Linton Kwesi Johnson
Album: Making History
"Da "Making History " del 1983. Come "Sonny's Lettah" di qualche anno prima, una canzone sulla brutalità razzista della polizia della Thatcher. La lingua usata da Kwesi-Johnson è il Jamaican Creole o Patwa o semplicemente Jamaican."
Mekkin histri.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 14/12/2006 - 14:11
Sonny's Lettah (Anti-Sus Poem)
[1979]
Lyrics and music: Linton Kwesi Johnson
Testo e musica: Linton Kwesi Johnson
Paroles et musique: Linton Kwesi Johnson
Sanat ja sävel: Linton Kwesi Johnson
Una canzone sulla brutalità razzista della polizia britannica ai tempi di Margaret "Iron Lady" Thatcher
Dall'album "Forces of Victory" del 1979
Lyrics and music: Linton Kwesi Johnson
Testo e musica: Linton Kwesi Johnson
Paroles et musique: Linton Kwesi Johnson
Sanat ja sävel: Linton Kwesi Johnson
Una canzone sulla brutalità razzista della polizia britannica ai tempi di Margaret "Iron Lady" Thatcher
Dall'album "Forces of Victory" del 1979
From Brixton Prison, Jebb Avenue London S.W. 2 Inglan
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 14/12/2006 - 14:04
Instruments of Darkness
"Los Amigos de Durutti", music blog di Boston, giustamente ci ricorda che, se tanto clamore ha suscitato la morte del boia Pinochet, è completamente passata sotto silenzio la dipartita di un altro porco, il dittatore sudafricano Pieter Willem Botha, meglio conosciuto come "il grande coccodrillo", che è passato a peggior vita il 31 ottobre scorso. Botha, tra il 1978 e il 1989, fu il fautore dell'apartheid più feroce: "Nel 1986 Botha arrivò a dichiarare lo stato di emergenza, facendo così entrare in vigore uno speciale codice legislativo che concedeva poteri straordinari alla polizia e ai servizi segreti. Fra le misure più estreme varate dal governo Botha in quei mesi ci fu il Project Coast, diretto da Wouter Basson, che mirava a ridurre la fecondità delle popolazione di colore" (Pieter Willem Botha).
"Instruments of Darkness" degli Art of Noise (dall'album "In Visible Silence" del 1986 e... (continuer)
"Instruments of Darkness" degli Art of Noise (dall'album "In Visible Silence" del 1986 e... (continuer)
"I have already given instructions for appropriate steps to be taken to restore and maintain law and order"
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 14/12/2006 - 13:02
En tu silencio
Estimados hacedores de la paz:
Yo vivo en una provincia del estado de Michoacán, México, y es precisamente en la ciudad de Zamora donde radico. Fue para mi una gran sorpresa que un paisano mio tuviera tan nobles sentimientos y pensara a su estilo y a su muy particular forma de pensar el gran detalle de enaltecer la figura de este gran comunicador caído en la ciudad de Oaxaca en manos siniestras que enmudecen y enlutan las expresiones de la humanidad. El canto como medio de honor y culto a los grandes hombres es mu valido para demostrar que podemos sentir como humanos lo que a otros les sucede.
Felicito al cantautor Miguel Sevilla este gesto tan noble y felicito a la honorable página Antiwar Songs que saben hacer la paz valiendose de todos los recursos posibles.
Felicito al Sr. Riccardo Venturi su aportación en la traducción de la letra para que en otras latitudes se entienda una forma... (continuer)
Yo vivo en una provincia del estado de Michoacán, México, y es precisamente en la ciudad de Zamora donde radico. Fue para mi una gran sorpresa que un paisano mio tuviera tan nobles sentimientos y pensara a su estilo y a su muy particular forma de pensar el gran detalle de enaltecer la figura de este gran comunicador caído en la ciudad de Oaxaca en manos siniestras que enmudecen y enlutan las expresiones de la humanidad. El canto como medio de honor y culto a los grandes hombres es mu valido para demostrar que podemos sentir como humanos lo que a otros les sucede.
Felicito al cantautor Miguel Sevilla este gesto tan noble y felicito a la honorable página Antiwar Songs que saben hacer la paz valiendose de todos los recursos posibles.
Felicito al Sr. Riccardo Venturi su aportación en la traducción de la letra para que en otras latitudes se entienda una forma... (continuer)
Jaime Arizaga Sánchez 14/12/2006 - 02:05
Il vecchio e il bambino
Per soddisfare una promessa fatta a Daniela "k.d." di it.fan.musica.guccini, che saluto!
TO SYEN YA TO NĀNYET
(continuer)
(continuer)
14/12/2006 - 00:04
Masters Of War
UNGHERESE / HUNGARIAN - Riccardo Venturi
Versione ungherese di Riccardo Venturi – 13 dicembre 2006
Hungarian version by Riccardo Venturi – December 13, 2006
A magyar nyelvbe fordította Riccardo Venturi december 13-án, 2006.
Il 2006 è stato il 50° anniversario della rivolta ungherese contro l’oppressione stalinista. Vorrei dedicare questa traduzione all’Ungheria, un paese che amo assieme alla sua bellissima lingua –che studio da quasi trent’anni!- senza dimenticare che il pericolo, adesso, è tornato a chiamarsi fascismo.
2006 a sztálinista elnyomatás elleni magyar forradalom 50. évfordulója volt. Ezt a fordítást akarnék dedikálni Magyarországnak, egy országnak amelyet szeretek a nagyszerű nyelvével együtt, amit majdnem 30 év óta tanulok. De ne felejtjük el, hogy a veszély neve ma újra fasizmus. [RV]
Hungarian version by Riccardo Venturi – December 13, 2006
A magyar nyelvbe fordította Riccardo Venturi december 13-án, 2006.
Il 2006 è stato il 50° anniversario della rivolta ungherese contro l’oppressione stalinista. Vorrei dedicare questa traduzione all’Ungheria, un paese che amo assieme alla sua bellissima lingua –che studio da quasi trent’anni!- senza dimenticare che il pericolo, adesso, è tornato a chiamarsi fascismo.
2006 a sztálinista elnyomatás elleni magyar forradalom 50. évfordulója volt. Ezt a fordítást akarnék dedikálni Magyarországnak, egy országnak amelyet szeretek a nagyszerű nyelvével együtt, amit majdnem 30 év óta tanulok. De ne felejtjük el, hogy a veszély neve ma újra fasizmus. [RV]
HÁBORÚ URAI
(continuer)
(continuer)
13/12/2006 - 21:55
L'antisociale
Ho assistito ieri sera in T.V a "Ballarò" a questa deplorevole scena:
Da un lato le famiglie ricche (vip,star...il biglietto gli e' stato regalato) che non ho mai capito perchè vengono definite gente da "bene".
E da un altro lato persone disperate come disoccupati, cassaintegrati, ecc. che contestano davanti al teatro della Scala di Milano contro le famiglie da " bene " che se ne fregano di chi soffre; l'importanza è divertirsi e fare dell'esibizionismo alla faccia dei disperati.
Povera Patria...ci vuole una rivoluzione armata !!!
Essendo molto giovane, non potrai ricordarti che le contestazioni davanti al teatro alla Scala erano un tempo frequenti. In particolare, resta famosa quella del 7 dicembre 1968, quando l'intero movimento studentesco milanese, i collettivi dei disoccupati e altre entità della sinistra extraparlamentare si recarono davanti al Teatro alla Scala rigorosamente munite... (continuer)
Da un lato le famiglie ricche (vip,star...il biglietto gli e' stato regalato) che non ho mai capito perchè vengono definite gente da "bene".
E da un altro lato persone disperate come disoccupati, cassaintegrati, ecc. che contestano davanti al teatro della Scala di Milano contro le famiglie da " bene " che se ne fregano di chi soffre; l'importanza è divertirsi e fare dell'esibizionismo alla faccia dei disperati.
Povera Patria...ci vuole una rivoluzione armata !!!
Essendo molto giovane, non potrai ricordarti che le contestazioni davanti al teatro alla Scala erano un tempo frequenti. In particolare, resta famosa quella del 7 dicembre 1968, quando l'intero movimento studentesco milanese, i collettivi dei disoccupati e altre entità della sinistra extraparlamentare si recarono davanti al Teatro alla Scala rigorosamente munite... (continuer)
Willy 13/12/2006 - 20:18
Le déserteur
KIKONGO / KIKONGO - Jean-Basile Mavungu Khoto
Cette traduction a été faite par un ami congolais que j’ai connu à Florence. Il est en Italie pour raison d’étude et s’apprête à regagner sa terre natale. Son pays, la République Démocratique du Congo, après les 30 ans de dictature de Mobutu, a connu 6 années de guerre, qui ont fait plus de 3 millions de morts. Il est temps, estime-t-il, que les Africains comprennent que leur continent ne devra pas continuer indéfiniment à être le théâtre des guerres, souvent téléguidées de l’extérieur par les stratégies politiques et les intérêts financiers, faisant tant de morts innocentes.
Le KiKongo est parlé en République Démocratique du Congo (RDC), en République du Congo (Brazza) et en Angola.
Versione in lingua KiKongo di Jean-Basile Mavungu Khoto
Version en langue KiKongo par Jean-Basile Mavungu Khoto
KiKongo version by Jean-Basile Mavungu Khoto
Version en langue KiKongo par Jean-Basile Mavungu Khoto
KiKongo version by Jean-Basile Mavungu Khoto
Cette traduction a été faite par un ami congolais que j’ai connu à Florence. Il est en Italie pour raison d’étude et s’apprête à regagner sa terre natale. Son pays, la République Démocratique du Congo, après les 30 ans de dictature de Mobutu, a connu 6 années de guerre, qui ont fait plus de 3 millions de morts. Il est temps, estime-t-il, que les Africains comprennent que leur continent ne devra pas continuer indéfiniment à être le théâtre des guerres, souvent téléguidées de l’extérieur par les stratégies politiques et les intérêts financiers, faisant tant de morts innocentes.
Le KiKongo est parlé en République Démocratique du Congo (RDC), en République du Congo (Brazza) et en Angola.
KUTINA MVITA
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 12/12/2006 - 13:24
Holy War
Dall'album del 1991 "Girlfriend".
I've spent twenty years learning to live
(continuer)
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envoyé par Alessandro 11/12/2006 - 15:17
Baghdad Blues
Dall'album "The Feelings Of Beverly 'Guitar' Watkins", del 2005.
If the sky is hazy and the sandstorms drive you crazy
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 11/12/2006 - 15:01
Harvest for the World
Un brano del 1976.
Gather everyman, gather every woman
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 11/12/2006 - 14:34
Santiago
Quella sopra dei litfiba è una canzone che continua tuttora a farmi venire la pelle d'oca.
Riguardo al rimettere a cesare ciò che è di cesare e a dio ciò che è di dio,nell'ambito della politica vaticana in america latina vorrei anche ricordare il rifiuto di wojtyla di ricevere in udienza privata monsignor romero,arcivescovo di san salvador, prima del suo assassinio politico (si veda Non esageri signor vescovo). Evidentemente era considerato troppo schierato dalla parte di cesare nel condannare l'odio e la violenza dell'establishment salvadoregno del tempo (per inciso, supportato dagli stati uniti) e nell'esortare i militari a disubbidire al preciso ordine di far fuori senza indugio chi si opponeva o anche semplicemente chiedeva pane (riferimento).salvo poi gridare 'romero è nostro',sulla sua tomba,per evitare imbarazzanti collegamenti con la teologia della liberazione (questi preti comunistacci... (continuer)
Riguardo al rimettere a cesare ciò che è di cesare e a dio ciò che è di dio,nell'ambito della politica vaticana in america latina vorrei anche ricordare il rifiuto di wojtyla di ricevere in udienza privata monsignor romero,arcivescovo di san salvador, prima del suo assassinio politico (si veda Non esageri signor vescovo). Evidentemente era considerato troppo schierato dalla parte di cesare nel condannare l'odio e la violenza dell'establishment salvadoregno del tempo (per inciso, supportato dagli stati uniti) e nell'esortare i militari a disubbidire al preciso ordine di far fuori senza indugio chi si opponeva o anche semplicemente chiedeva pane (riferimento).salvo poi gridare 'romero è nostro',sulla sua tomba,per evitare imbarazzanti collegamenti con la teologia della liberazione (questi preti comunistacci... (continuer)
ricky 11/12/2006 - 14:19
El martes me fusilan
"Corrido" che parla del genocidio del popolo "cristero", cioè donne,uomini e bambini massacrati dalla repressione militare del governo post rivoluzionario di Plutarco Elías Calles, morti per la loro libertà religiosa. Ricorda a tratti il Il Canto dei sanfedisti.
Comunque il brano tratta di una "repressione militare"... culminata con un vero e proprio genocidio. Il testo termina con una fucilazione e si sentono addirittura l'ordine del plotone e gli spari ! [Willy]
Comunque il brano tratta di una "repressione militare"... culminata con un vero e proprio genocidio. Il testo termina con una fucilazione e si sentono addirittura l'ordine del plotone e gli spari ! [Willy]
El martes me fusilan
(continuer)
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envoyé par Willy 10/12/2006 - 14:23
L'ultimo viaggio
[2006]
Da/From: "Il grande niente"
Betty Vezzani, freschissima nuova voce femminile dei Modena City Ramblers canta in "L'ultimo viaggio", una canzone in chiave klezmer, basata sull'assurda storia di una donna ebrea, Carolina Lombroso e dei suoi 4 bambini, deportati tutti ad Auschwitz nel 1944. Un brano per raccontare ancora ai giovani, l'assurdità del fascismo e del nazismo.
(dal sito ufficiale)
Da/From: "Il grande niente"
Betty Vezzani, freschissima nuova voce femminile dei Modena City Ramblers canta in "L'ultimo viaggio", una canzone in chiave klezmer, basata sull'assurda storia di una donna ebrea, Carolina Lombroso e dei suoi 4 bambini, deportati tutti ad Auschwitz nel 1944. Un brano per raccontare ancora ai giovani, l'assurdità del fascismo e del nazismo.
(dal sito ufficiale)
Dove andiamo
(continuer)
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10/12/2006 - 12:49
Parcours:
Camps d'extermination, Trains
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