Where Have all the Flowers Gone
GIAPPONESE / JAPANESE / JAPANAIS [1]
Takashi Ota / The Rigannies [ザ・リガニーズ]
La versione giapponese standard di Takashi Ota, del 1966, così come reperita su questa pagina con l'ausilio della pagina di ja.wikipedia. In fondo ad ogni strofa, facoltativamente, si può inserire il verso inglese originale When will they even learn?. La versione fu eseguita per la prima volta dal gruppo The Rigannies (Riganizu in giapponese) nello stesso anno, ma è stata in seguito riproposta da innumerevoli artisti.
The standard Japanese version by Takashi Ota, 1966, as reproduced from this page through the help of the relevant ja.wikipedia page. At the end of each verse you may include facultatively the original English line When will they even learn? The version was first performed in the same year by the band The Rigannies (Riganizu in Japanese), but has been performed later by a large number of artists. [CCG/AWS Staff]
Takashi Ota / The Rigannies [ザ・リガニーズ]
La versione giapponese standard di Takashi Ota, del 1966, così come reperita su questa pagina con l'ausilio della pagina di ja.wikipedia. In fondo ad ogni strofa, facoltativamente, si può inserire il verso inglese originale When will they even learn?. La versione fu eseguita per la prima volta dal gruppo The Rigannies (Riganizu in giapponese) nello stesso anno, ma è stata in seguito riproposta da innumerevoli artisti.
The standard Japanese version by Takashi Ota, 1966, as reproduced from this page through the help of the relevant ja.wikipedia page. At the end of each verse you may include facultatively the original English line When will they even learn? The version was first performed in the same year by the band The Rigannies (Riganizu in Japanese), but has been performed later by a large number of artists. [CCG/AWS Staff]
花はどこへ行った
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/9/2005 - 16:25
Wenn die Soldaten durch die Stadt marschieren
12 settembre 2005
QUANDO I SOLDATI MARCIANO PER LA CITTA'
(continuer)
(continuer)
12/9/2005 - 13:16
O Gorizia, tu sei maledetta
anonyme
«Canto simbolo delle barbarie della guerra. Di autore anonimo è nato nelle trincee italiane durante le interminabili offensive dell’esercito italiano per la presa di Gorizia.
È stata inserita una parte in tedesco a condanna di una guerra voluta da pochi e subita da tutti.»
Testo di autore anonimo (in tedesco 'Zuf de Žur)
Musica: R: Amodei, M.Punteri ('Zuf de Žur)
È con grande piacere che inseriamo questa versione bilingue di "Oh Gorizia" inviataci direttamente da Gabriella dei 'Zuf de Žur che ringraziamo di cuore.
La vogliamo accostare idealmente a Sidùn cantata in arabo ed ebraico.(Lorenzo Masetti, 11 settembre 2005)
Gorizia fu l’unica città conquistata con le armi dall’esercito italiano. La conquista della città costò la vita, in una settimana, a 30.000 soldati, tra italiani e austroungarici. L’ 8 agosto 1916 i fanti italiani entrarono in una città ridotta in macerie, abbandonata... (continuer)
GORIZIA
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 11:24
Khorakhané (A forza di essere vento)
Dal NG it.fan.musica.de-andre
English Version by Jacopo "Laverdure"
From the Usenet Newsgroup it.fan.musica.de-andre
10 settembre 2005 / September 10, 2005
English Version by Jacopo "Laverdure"
From the Usenet Newsgroup it.fan.musica.de-andre
10 settembre 2005 / September 10, 2005
KHORAKHANE
(continuer)
(continuer)
9/9/2005 - 23:05
Happiness is a Warm Gun
Versione italiana, adattata dal sito del fanclub italiano di Alanis Morissette, che ha interpretato questa canzone
LA FELICITÀ È UN'ARMA CALDA
(continuer)
(continuer)
9/9/2005 - 16:25
Historien har visat
English version by laverdure
HISTORY HAS SHOWN
(continuer)
(continuer)
envoyé par laverdure 8/9/2005 - 17:11
Tiden förändras
English version by laverdure
THE TIMES CHANGE
(continuer)
(continuer)
envoyé par laverdure 8/9/2005 - 17:10
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
Versione italiana di Monia Verardi di "Čekam te"
English version of "Čekam te": first and last verse from the article by Svanibor Pettan; central verses translated by Lorenzo Masetti (from the italian version)
Versione italiana della parodia guerrafondaia di Lorenzo Masetti (dalla versione inglese)
English version of the pro-war parody from the aricle by Svanibor Pettan
English version of "Čekam te": first and last verse from the article by Svanibor Pettan; central verses translated by Lorenzo Masetti (from the italian version)
Versione italiana della parodia guerrafondaia di Lorenzo Masetti (dalla versione inglese)
English version of the pro-war parody from the aricle by Svanibor Pettan
1. TI ASPETTO
(continuer)
(continuer)
5/9/2005 - 15:14
This War
"Avrei voluto che Bush avesse trattato l'Iraq come avrebbe trattato un'emergenza in Louisiana"... fa impressione rileggere questa dichiarazione oggi, quando Bush ha trattato l'emergenza in Louisiana esattamente come l'Iraq!
Lorenzo Masetti 4/9/2005 - 22:56
Roses
from A Crash Course in Roses (1998)
Words and music by Catie Curtis
Words and music by Catie Curtis
Am I the kind of brother who would leave you
(continuer)
(continuer)
3/9/2005 - 21:32
Done With Bonaparte
da "Golden Heart" (1996), il primo album solista dopo lo scioglimento dei Dire Straits
Interpretata anche insieme a Emmylou Harris
Interpretata anche insieme a Emmylou Harris
We've paid in hell since Moscow burned
(continuer)
(continuer)
3/9/2005 - 21:26
Wasn't that a time
[1950?]
Scritta da Lee Hayes (1914-1981)
Musica de The Weavers
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique e controllato all’ascolto.
Il brano si trova in “The Weavers On Tour” del 1957 ma divenne famoso nel 1955 quando Pete Seeger si offrì di cantarlo di fronte alla HCUA, la commissione d’inchiesta sulle attività antiamericane, presso la quale era stato convocato, come tanti altri artisti, per via della sua precedente appartenenza al Partito comunista e per le sue idee. Pete Seeger venne poi condannato ad un anno di reclusione (pena in seguito annullata dalla Corte Suprema) e tra i capi d’imputazione c’era proprio aver più volte interpretata una canzone come “Wasn’t That a Time”.
Che poi è più che altro una canzone patriottica, ma non del patriottismo becero ed utilitarista dei “fascisti” di ogni luogo... Si parte infatti con la celebrazione di due momenti fondanti la storia... (continuer)
Scritta da Lee Hayes (1914-1981)
Musica de The Weavers
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique e controllato all’ascolto.
Il brano si trova in “The Weavers On Tour” del 1957 ma divenne famoso nel 1955 quando Pete Seeger si offrì di cantarlo di fronte alla HCUA, la commissione d’inchiesta sulle attività antiamericane, presso la quale era stato convocato, come tanti altri artisti, per via della sua precedente appartenenza al Partito comunista e per le sue idee. Pete Seeger venne poi condannato ad un anno di reclusione (pena in seguito annullata dalla Corte Suprema) e tra i capi d’imputazione c’era proprio aver più volte interpretata una canzone come “Wasn’t That a Time”.
Che poi è più che altro una canzone patriottica, ma non del patriottismo becero ed utilitarista dei “fascisti” di ogni luogo... Si parte infatti con la celebrazione di due momenti fondanti la storia... (continuer)
Our fathers bled at Valley Forge
(continuer)
(continuer)
envoyé par anonimo & Bartleby 3/9/2005 - 19:27
I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier
NON HO CRESCIUTO IL MIO RAGAZZO PER ESSERE UN SOLDATO
(continuer)
(continuer)
3/9/2005 - 18:52
×
Romanized Version by Riccardo Venturi
13 settembre 2005 / September 13, 2005