Człowiek
Versione italiana di Riccardo Venturi
16 settembre 2005
L’UOMO
(continuer)
(continuer)
16/9/2005 - 20:51
Salvons le Planet
Il progresso ha iniziato a stilare un preventivo:
(continuer)
(continuer)
envoyé par paola 16/9/2005 - 14:07
Congo
Il testo di questa canzone è di Marcella Boccia, la musica, bellissima, è di Sandro Sommella, bassista e chitarrista dei Planet Funk
Bìno batù boyèbi, bò kànga monòko tè
(continuer)
(continuer)
envoyé par paola 16/9/2005 - 14:04
Le déserteur
GRECO / GREEK / GREC
Trascrizione grafemica della versione greca
Graphemic transcription of the Greek version
Transcription graphematique de la version grecque
Trascrizione grafemica della versione greca
Graphemic transcription of the Greek version
Transcription graphematique de la version grecque
O LIPOTAKTĒS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/9/2005 - 03:52
Le déserteur
GRECO / GREEK / GREC
Trascrizione fonetica della versione greca
Phonemic transcription of the Greek version
Transcription phonétique de la version grecque
Trascrizione fonetica della versione greca
Phonemic transcription of the Greek version
Transcription phonétique de la version grecque
[olipo'taktis]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/9/2005 - 03:17
Le déserteur
RUSSO [3] / RUSSIAN [3] / RUSSE [3]
Trascrizione in caratteri latini della precedente versione russa
Romanized Russian version
Transcription de la version russe en lettres latines
Trascrizione in caratteri latini della precedente versione russa
Romanized Russian version
Transcription de la version russe en lettres latines
DEZERTIR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/9/2005 - 02:51
Le déserteur
RUSSO [2] / RUSSIAN [2] / RUSSE [2]
Trascrizione in caratteri latini della precedente versione russa
Romanized Russian version
Transcription de la version russe dans l'alphabet latin
Trascrizione in caratteri latini della precedente versione russa
Romanized Russian version
Transcription de la version russe dans l'alphabet latin
DEZERTIR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/9/2005 - 02:33
Sfiorisci bel fiore
Evidentemente è una delle più importanti canzoni sul tema - ma non è l'unica che Jannacci ha fatto, c´è anche LA SERA CHE PARTI' MIO PADRE e tanti altri. Devo anche dire, o piuttosto non devo dimenticare che nella voce della MAZZINI queste canzoni-drammi prendono tutta la loro forza e "bellezza" (la bellezza è in realtà la voce della TIGRE).
attila 16/9/2005 - 02:24
Le déserteur
RUSSO [1] / RUSSIAN [1] / RUSSE [1]
Trascrizione in caratteri latini della precedente versione russa.
Romanized Russian version.
Transcription de la version russe dans l'alphabet latin.
Trascrizione in caratteri latini della precedente versione russa.
Romanized Russian version.
Transcription de la version russe dans l'alphabet latin.
DEZERTIR
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/9/2005 - 02:14
Vi ricordate quel venti di luglio
Il testo originale di "Vi ricordate quel diciotto aprile" di Lanfranco Bellotti, ripreso da "La musica dell'altra Italia".
Registrazione di Cesare Bermani e Roberto Leydi, 1963, Lumellogno, Novara, inf. la mondina Rina Varotto. 2) Registrazione di Cesare Bermani nel Novarese, inf. Albertina Medici. 3) registrazione di Franco Coggiola, 1963, in un'osteria milanese.
La canzone è il risultato del processo di trasformazione e stilizzazione cui è stato sottoposto nell'uso popolare il testo originario "O contadini e operai..." , scritto dal Bellotti nel 1948 dopo la sconfitta elettorale del Fronte Popolare.
Registrazione di Cesare Bermani e Roberto Leydi, 1963, Lumellogno, Novara, inf. la mondina Rina Varotto. 2) Registrazione di Cesare Bermani nel Novarese, inf. Albertina Medici. 3) registrazione di Franco Coggiola, 1963, in un'osteria milanese.
La canzone è il risultato del processo di trasformazione e stilizzazione cui è stato sottoposto nell'uso popolare il testo originario "O contadini e operai..." , scritto dal Bellotti nel 1948 dopo la sconfitta elettorale del Fronte Popolare.
VI RICORDATE QUEL DICIOTTO APRILE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/9/2005 - 01:06
La pipa della Pace
In questa intercapedine di odori e suoni sacri
(continuer)
(continuer)
envoyé par giulio 15/9/2005 - 13:26
Roof Of The World
La trovo una delle più belle canzoni, compassionevoli e pacifiste, che siano mai state scritte.
L’India è una terra santa
(continuer)
(continuer)
envoyé par giulio 15/9/2005 - 13:24
Le déserteur
ALEUTINO / ALEUT - Elmett R. Maynery
lingua aleutina di Elmett R. Maynery, trascritta dagli "Exercises to R.J.Geoghegan's Aleut Grammar", Baltimore, The John Hopkins Press, 1987, p. 143
L'aleutino, attualmente ancora parlato da non più di 300 persone nell'Alaska del nord e nelle isole dello Stretto di Bering, è una lingua di ceppo eschimese.
Aleut version by Elmett R. Maynery, transcribed from the "Exercises to R.J.Geoghegan's Aleut Grammar", Baltimore, The John Hopkins Press, 1987, p. 143
Aleut, now spoken by not more than 300 people in Northern Alaska and on the islands of Bering's Strait, is an Eskimo language.
L'aleutino, attualmente ancora parlato da non più di 300 persone nell'Alaska del nord e nelle isole dello Stretto di Bering, è una lingua di ceppo eschimese.
Aleut version by Elmett R. Maynery, transcribed from the "Exercises to R.J.Geoghegan's Aleut Grammar", Baltimore, The John Hopkins Press, 1987, p. 143
Aleut, now spoken by not more than 300 people in Northern Alaska and on the islands of Bering's Strait, is an Eskimo language.
VIIGMAAQQAVORPAQ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 15/9/2005 - 10:25
Masters Of War
SERBO / SERBIAN - Riccardo Venturi
Trascrizione serba di Riccardo Venturi basata sulla versione croata di Monia Verardi
Serbian transcription by Riccardo Venturi based on the Croatian version by Monia Verardi
Trascrizione serba di Riccardo Venturi basata sulla versione croata di Monia Verardi
Serbian transcription by Riccardo Venturi based on the Croatian version by Monia Verardi
ГOCПОДAPИ PATA
(continuer)
(continuer)
15/9/2005 - 10:09
Girotondo
Romanized Hebrew version
IM BA HAMILKHAMA
(continuer)
(continuer)
envoyé par ריקרדו ונטורי 14/9/2005 - 20:08
Girotondo
Hebrew Version by Riccardo Venturi
14 settembre 2005 / September 14, 2005
14 settembre 2005 / September 14, 2005
אם באה המלחמה (continuer)
envoyé par ריקרדו ונטורי 14/9/2005 - 20:06
Girotondo
English Version by Riccardo Venturi
14 settembre 2005 / September 14, 2005
14 settembre 2005 / September 14, 2005
RING-A-RING-A-ROSES
(continuer)
(continuer)
14/9/2005 - 13:48
Мирът
Il testo originale bulgaro è ripreso da questa pagina.
Quando ero a Friburgo avevo a disposizione soltanto una piccolissima parte della mia biblioteca e, soprattutto, dei miei dizionari. Molte canzoni in lingue "strane" sono quindi rimaste finora senza una traduzione adeguata; adesso che sono tornato ad avere alle mie spalle rassicuranti pareti stipate di trenta e rotti anni di libri raccolti in ogni dove, anche queste canzoni possono finalmente essere disvelate. E quel che stanno rivelando non è certo roba di poco conto. Prendiamo questa canzone in lingua bulgara: via via che la traduzione procedeva, mi si parava davanti uno dei miei "temi" preferiti, quello dell'assopimento della memoria. E l'ultima strofa, poi, con quel fiore cresciuto dall'elmetto di un soldato morto, forse il Dormeur du val, o forse Piero...?
Credo che i miei dizionari "lavoreranno" molto nei mesi a venire, perché... (continuer)
Quando ero a Friburgo avevo a disposizione soltanto una piccolissima parte della mia biblioteca e, soprattutto, dei miei dizionari. Molte canzoni in lingue "strane" sono quindi rimaste finora senza una traduzione adeguata; adesso che sono tornato ad avere alle mie spalle rassicuranti pareti stipate di trenta e rotti anni di libri raccolti in ogni dove, anche queste canzoni possono finalmente essere disvelate. E quel che stanno rivelando non è certo roba di poco conto. Prendiamo questa canzone in lingua bulgara: via via che la traduzione procedeva, mi si parava davanti uno dei miei "temi" preferiti, quello dell'assopimento della memoria. E l'ultima strofa, poi, con quel fiore cresciuto dall'elmetto di un soldato morto, forse il Dormeur du val, o forse Piero...?
Credo che i miei dizionari "lavoreranno" molto nei mesi a venire, perché... (continuer)
Той синее в спокойните атоми
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/9/2005 - 02:22
Как да стане сън войната
da/from Questa pagina/This page
Как да стане сън войната,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/9/2005 - 02:14
Безкрайната война
Bezkrajnata vojna
[2005]
Album: The Aggrlesson
"Guerra senza confini"
"Borderless War", or "Endless War"
da/from Questa pagina/This page
[2005]
Album: The Aggrlesson
"Guerra senza confini"
"Borderless War", or "Endless War"
da/from Questa pagina/This page
Битка голяма започва в света,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi / Pикapдо Beнтури 14/9/2005 - 01:53
L'Orlando
(1970)
Testo di Sergio Bardotti e Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Luis Bacalov
ripreso dalla homepage di Bielle
da un 45 giri (Oriente/L'Orlando)
Interpretato anche da Il Parto delle Nuvole Pesanti
Testo di Sergio Bardotti e Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Luis Bacalov
ripreso dalla homepage di Bielle
da un 45 giri (Oriente/L'Orlando)
Interpretato anche da Il Parto delle Nuvole Pesanti
[Ascoltate brava gente cosa dicono i Cristiani dei feroci Musulmani]
(continuer)
(continuer)
13/9/2005 - 02:11
Where Have all the Flowers Gone
GIAPPONESE / JAPANESE / JAPANAIS [1]
Takashi Ota / The Rigannies [ザ・リガニーズ]
La versione giapponese standard di Takashi Ota, del 1966, così come reperita su questa pagina con l'ausilio della pagina di ja.wikipedia. In fondo ad ogni strofa, facoltativamente, si può inserire il verso inglese originale When will they even learn?. La versione fu eseguita per la prima volta dal gruppo The Rigannies (Riganizu in giapponese) nello stesso anno, ma è stata in seguito riproposta da innumerevoli artisti.
The standard Japanese version by Takashi Ota, 1966, as reproduced from this page through the help of the relevant ja.wikipedia page. At the end of each verse you may include facultatively the original English line When will they even learn? The version was first performed in the same year by the band The Rigannies (Riganizu in Japanese), but has been performed later by a large number of artists. [CCG/AWS Staff]
Takashi Ota / The Rigannies [ザ・リガニーズ]
La versione giapponese standard di Takashi Ota, del 1966, così come reperita su questa pagina con l'ausilio della pagina di ja.wikipedia. In fondo ad ogni strofa, facoltativamente, si può inserire il verso inglese originale When will they even learn?. La versione fu eseguita per la prima volta dal gruppo The Rigannies (Riganizu in giapponese) nello stesso anno, ma è stata in seguito riproposta da innumerevoli artisti.
The standard Japanese version by Takashi Ota, 1966, as reproduced from this page through the help of the relevant ja.wikipedia page. At the end of each verse you may include facultatively the original English line When will they even learn? The version was first performed in the same year by the band The Rigannies (Riganizu in Japanese), but has been performed later by a large number of artists. [CCG/AWS Staff]
花はどこへ行った
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/9/2005 - 16:25
Generalens visa
[1970]
Testo e musica di Cornelis Vreeswijk
Lyrics and music by Cornelis Vreeswijk
Text och musik: Cornelis Vreeswijk
Album: Poem, ballader och lite blues
Canzone del 1970, tratta dall'album Poem, ballader och lite blues (“Poesie, ballate e un po' di blues”). Nella Svezia del 1970, ancora ben saldamente folkhem col suo “socialismo nel capitalismo” o roba del genere (l' “esperimento svedese” che tanto affascinava il mondo), Cornelis Vreeswijk, che era uno che si guardava intorno, aveva paura dei nazisti in Germania; e pure in Svezia, c'è da presumere. Il fatto storico è che il nazismo, in Svezia, ha radici salde e antiche. La foto sopra, del 1933 (vale a dire l'anno in cui Hitler prese il potere in Germania), mostra una riunione di un Partito Nazista Svedese già ben organizzato, ed è un fatto che formazioni naziste siano state presenti in Svezia fin dal 1926. Così, in questa sua Canzone... (continuer)
Testo e musica di Cornelis Vreeswijk
Lyrics and music by Cornelis Vreeswijk
Text och musik: Cornelis Vreeswijk
Album: Poem, ballader och lite blues
Canzone del 1970, tratta dall'album Poem, ballader och lite blues (“Poesie, ballate e un po' di blues”). Nella Svezia del 1970, ancora ben saldamente folkhem col suo “socialismo nel capitalismo” o roba del genere (l' “esperimento svedese” che tanto affascinava il mondo), Cornelis Vreeswijk, che era uno che si guardava intorno, aveva paura dei nazisti in Germania; e pure in Svezia, c'è da presumere. Il fatto storico è che il nazismo, in Svezia, ha radici salde e antiche. La foto sopra, del 1933 (vale a dire l'anno in cui Hitler prese il potere in Germania), mostra una riunione di un Partito Nazista Svedese già ben organizzato, ed è un fatto che formazioni naziste siano state presenti in Svezia fin dal 1926. Così, in questa sua Canzone... (continuer)
I Flatland bor dom flata, i Latland bor dom lata
(continuer)
(continuer)
envoyé par laverdure 12/9/2005 - 11:06
Dangerous Beauty
da "A Bigger Bang" (2005)
Dallo stesso album di Sweet Neo Con, questa è dedicata alla soldatessa di Abu Ghraib Lynndie England
Dallo stesso album di Sweet Neo Con, questa è dedicata alla soldatessa di Abu Ghraib Lynndie England
In your high school photo
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 12/9/2005 - 10:35
Belle
(Trad, arr par Ambrozijn)
Belle, je m'en vais en Allemagne
(continuer)
(continuer)
envoyé par laverdure 11/9/2005 - 19:48
Not In My Name
If a slice of your pie means more people must die
(continuer)
(continuer)
envoyé par laverdure 11/9/2005 - 19:17
O Gorizia, tu sei maledetta
anonyme
«Canto simbolo delle barbarie della guerra. Di autore anonimo è nato nelle trincee italiane durante le interminabili offensive dell’esercito italiano per la presa di Gorizia.
È stata inserita una parte in tedesco a condanna di una guerra voluta da pochi e subita da tutti.»
Testo di autore anonimo (in tedesco 'Zuf de Žur)
Musica: R: Amodei, M.Punteri ('Zuf de Žur)
È con grande piacere che inseriamo questa versione bilingue di "Oh Gorizia" inviataci direttamente da Gabriella dei 'Zuf de Žur che ringraziamo di cuore.
La vogliamo accostare idealmente a Sidùn cantata in arabo ed ebraico.(Lorenzo Masetti, 11 settembre 2005)
Gorizia fu l’unica città conquistata con le armi dall’esercito italiano. La conquista della città costò la vita, in una settimana, a 30.000 soldati, tra italiani e austroungarici. L’ 8 agosto 1916 i fanti italiani entrarono in una città ridotta in macerie, abbandonata... (continuer)
GORIZIA
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 11:24
Hallalì
dall'album "Hallo Mem" 2005
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali"
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 11/9/2005 - 10:25
Raise Your Glass, Raise Your Voice
(2002)
Raise your glass to the sky.
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:45
Marching To The Border
from "Shout Down the Wind
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
I’m marching to the border.
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:42
Frank, Dennis, And Me
(2001)
Interpretata anche da Jim Page
Interpretata anche da Jim Page
I was eighteen and change when the telephone rang,
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:39
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
Sam the Alligator
(1990)
Well there's a story I heard and I'm telling it to you,
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:36
Main Street
from "Shout Down the Wind
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
There’s a war far away from Main Street today,
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:31
Shout Down the Wind
from "Shout Down the Wind
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
I was born and raised American,
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:28
Raise Your Ass, Raise Your Bail (The Shadow Song)
from "Shout Down the Wind
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
«There is a war going on. This is a wartime album. The soul of America is at stake. This is our country, our government, and our responsibility. It is time to take a stand, raise a voice. These are hard songs for hard times, and by far the hardest album I have ever produced.»
(from the Liner notes)
Songs of Peace, Protest, and Patriotism" (2004)
«There is a war going on. This is a wartime album. The soul of America is at stake. This is our country, our government, and our responsibility. It is time to take a stand, raise a voice. These are hard songs for hard times, and by far the hardest album I have ever produced.»
(from the Liner notes)
Raise your ass out of my sight.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 11/9/2005 - 00:25
Reunion Hill
[1997]
Lyrics and music by Richard Shindell
Testo e musica di Richard Shindell
Album: "Reunion Hill"
Also performed by / Interpretata anche da Joan Baez
"[...]That economy reveals Shindell as an artist of uncommon intuitive gifts, whose verbal brush strokes strategically conjure up more with less. In Reunion Hill, his masterful lament for Joan Baez, Shindell recalls the pain of personal loss in war not by chewing the scenery or overpainting it, but by evoking associations with unremarkable objects and actions. His Civil War widow, ten years later, remembers that ragged army that limped across these fields of mine—not through a macabre body count, but through the everyday objects that the soldiers left behind:
Even now I find their things
Glasses, Coins, and Golden Rings
And she reflects on the loss of her husband not through the particulars of her suffering or the deprivations of... (continuer)
Lyrics and music by Richard Shindell
Testo e musica di Richard Shindell
Album: "Reunion Hill"
Also performed by / Interpretata anche da Joan Baez
"[...]That economy reveals Shindell as an artist of uncommon intuitive gifts, whose verbal brush strokes strategically conjure up more with less. In Reunion Hill, his masterful lament for Joan Baez, Shindell recalls the pain of personal loss in war not by chewing the scenery or overpainting it, but by evoking associations with unremarkable objects and actions. His Civil War widow, ten years later, remembers that ragged army that limped across these fields of mine—not through a macabre body count, but through the everyday objects that the soldiers left behind:
Even now I find their things
Glasses, Coins, and Golden Rings
And she reflects on the loss of her husband not through the particulars of her suffering or the deprivations of... (continuer)
Must’ve been in late September
(continuer)
(continuer)
11/9/2005 - 00:18
Stranizza d'amuri
Grazie Battiato. A volte la dolcezza di un essere umano riesce a regalare ancora agli occhi miei stanchi un po' di lacrime di splendore...
luca - Pianeta Terra 10/9/2005 - 00:57
La guerra di Piero
Alcuni versi riecheggiano "Dove vola l'avvoltoio", una canzone scritta da Italo Calvino nel 1958 e non particolarmente ispirata.
laverdure 9/9/2005 - 23:58
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