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Avant le 2005-6-6

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Religious Wars

Religious Wars
Do you believe in the afterlife
(continuer)
5/6/2005 - 22:26
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Sleepless

Sleepless
1993
Serenades
And I often sigh
(continuer)
5/6/2005 - 22:19
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L'uomo che non dorme mai

L'uomo che non dorme mai
dall'allbum "Che cosa te ne fai di un titolo" (2005)

"L'uomo che non dorme mai è un elogio alla sensibilità. Ritengo che ci siano delle differenze, a volte mi chiedo se l'essere umano è uno solo o ci sono diverse -non diciamo razze che è brutto - però ci sono diversi stampi totalmente diversi. Ci sono persone che distruggono tantissime cose in un secondo e non hanno il benché minimo problema, ci sono persone che passano la vita per salvare un pezzettino di qualcosa e che soffrono per tutto quello che non funziona. Faccio fatica a considerarle come parti appartenenti alla stessa specie. E quindi, sì, la definirei un elogio alla sensibilità, che forse è quella che ci sta salvando."
(intervista a Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore, da Bielle)
L'uomo che non dorme mai
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 5/6/2005 - 21:56
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Molitva za mir

Molitva za mir
Riprendiamo il testo di questa "preghiera per la pace" dalla pagina delle canzoni contro la guerra della ex Jugoslavia
It's a beginning of a new
(continuer)
5/6/2005 - 18:47
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Jebem ti rat

Jebem ti rat
Album: Cijena Ponosa
1997
Jebem ti rat ti jebem
(continuer)
5/6/2005 - 18:41
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Ratnik paorskog srca

Ratnik paorskog srca
[1982]
Testo e musica di Đorđe Balašević
Lyrics and music by Đorđe Balašević
Album: Pub

Non che, prima del primo macello mondiale, i contadini non fossero state le principali vittime delle guerre, sia con i giovani mandati a morire, sia con la devastazione totale delle campagne (con le conseguenti carestie, pestilenze ecc.); ma, con la “grande guerra”, le masse contadine europee vengono inviate per la prima volta in blocco al massacro. In certi paesi europei, come la Jugoslavia, la distruzione del mondo rurale si è avuta anche con la successiva guerra mondiale, cui ci riporta questa canzone di Đorđe Balašević. Una canzone che, non a caso, presenta dei grossi punti di contatto con Mio nonno partì per l'Ortigara, e non soltanto per l'identica età del protagonista (19 anni). Fatte le debite differenze, sono due canzoni sorelle. [CCG/AWS Staff]

Kada se Braca devetneste vrn'o,
(continuer)
5/6/2005 - 18:22
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Nella chiesa di Bellusco

Nella chiesa di Bellusco
dall'allbum "Che cosa te ne fai di un titolo" (2005)

"Probabilmente sull'onda del dopo-Sputi, volevo scrivere una canzone che parlasse della Resistenza. Perché tutte le suggestioni che Marco [ Paolini ] dava alla gente durante lo spettacolo, ovviamente le ha date in primis anche a me. Quindi mi sono letto Rigoni-Stern e Meneghello e ho riscoperto il fascino di quel periodo, che poi riguarda anche le mie radici, le mie cose di famiglia.

Però non mi andava né di inventare qualcosa né di commentare una vicenda importante. Così ho scelto di parlare di un fatto minore ma reale, tra l'altro accaduto in un paese vicinissimo a dove sono nato e cresciuto, quindi che riesco anche ad immaginarmi nei particolari e nelle reazioni delle persone.

È uno dei testi che mi ha stressato di più la vita, perché era difficile riuscire a non uscire dalla storia vera e propria. Oddio, c'è qualche ricamo, ma... (continuer)
Nella chiesa di Bellusco ci arrivarono i tedeschi
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 5/6/2005 - 15:47
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La triste danza

sul G8 di Genova da Il deposito
Freddo che mi entra fin dentro alle ossa,
(continuer)
envoyé par adriana 4/6/2005 - 17:01
Parcours: Gênes - G8
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La strada del marmo

La strada del marmo
Il testo è ripreso da Il deposito.

Come si evince da Resistenza Toscana, la canzone parla dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema.
Ritornò al mattino, il cielo grigio su di sé,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/6/2005 - 10:53
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Il suo nome: bandito

Il suo nome: bandito
[2004]
Testo di Carolus L. Cergoly, Canti clandestini
Album: Partigiani! (2004)
Musica di Mauro Punteri
Arrangiamenti di Valter Sivilotti

Testo tratto dai “Canti clandestini” di Carolus L. Cergoly, poeta e scrittore triestino (vedi anche Fuma el camin) e musicato da Mauro Punteri degli Zuf de Žur, autore di tutte le musiche originali dell’album "Partigiani!" nel quale reinterpretano anche Se il cielo fosse bianco di carta di Ivan Della Mea e il canto dei partigiani sloveni Na juriš! (nelle pagine relative alle due canzoni c'è anche il link al sito da dove si possono scaricare gli mp3).

Carolus L. Cergoly (pseudonimo di Carlo Luigi Cergoly Serini (Zriny), 1908-1987) fu uno scrittore e poeta triestino. Nelle sue poesie si ritrovano spesso i temi della Resistenza, la persecuzione degli ebrei, le barbarie nazifasciste. Scrive queste poesie perché, come si può leggere nella prefazione del... (continuer)
Al comando portà
(continuer)
envoyé par Virginia Niri 3/6/2005 - 15:29
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Jusqu'à la ceinture

Jusqu'à la ceinture
Si tratta della traduzione francese di Waist Deep In The Big Muddy di Pete Seeger.

Grazie a colette del newsgroup news:it.cultura.linguistica.francese, che ha segnalato questa bella canzone contro la guerra.
Un très grand merci à Colette du forum news:it.cultura.linguistica.francese, qui a signalé cette belle chanson contre la guerre.(RV)
En mil-neuf-cent-quarante-deux
(continuer)
envoyé par Colette & Riccardo Venturi 2/6/2005 - 18:32
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Dio è morto

Dio è morto
[marzo 1965/March 1965]
Testo e musica di Francesco Guccini
Lyrics and Music by Francesco Guccini
Primi interpreti: I Nomadi nel 1967
Altri interpreti: Caterina Caselli (1967), I Profeti, Luciano Ligabue (Tributo ad Augusto, 1995), Ornella Vanoni (2001), Fiorella Mannoia (2007), Luf (2012), Gianna Nannini (2015), Claudio Baglioni e Ligabue (Sanremo 2019), Zucchero (2020 - Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente).

Sebbene sia del '65, questa canzone non fu inclusa in "Folk beat n. 1" ma venne portata al successo dai Nomadi. E Guccini la canterà in pubblico soltanto dieci anni dopo, proprio insieme al celebre gruppo modenese.
Dio è morto "parla apertamente di corruzione e meschinità, di falsi miti e di falsi dei. È una canzone importante, [...] che apre la canzone di protesta italiana a temi ulteriori rispetto a quello del pacifismo, e più precisamente veicola un'opposizione... (continuer)
Ho visto
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti e Riccardo Venturi 2/6/2005 - 08:14
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Uniformi

Uniformi
Dall'album "Un Sole Che Brucia" (1995)
Quanto uniforme vuoi sia la nostra vita
(continuer)
envoyé par adriana 2/6/2005 - 07:04
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Sèmm in vun sèmm in du

anonyme
Sono quasi sicuro che la canzone sia un "traditional", ma negli anni '70 la canzone è stata resa famosa da Nanni Svampa (LP: "Milanese. Antologia della canzone lombarda 2").
[Cingar]

La canzone è stata effettivamente cantata e registrata da Nanni Svampa (Nanni Svampa: Milanese 2. Il Risorgimento, i mestieri e l'officina).
Sèmm in vun, sèmm in du,
(continuer)
envoyé par Cingar Scampasoga (Marco Cimarosti) 1/6/2005 - 19:39
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Zone di confine

Zone di confine
dall'album "Scomposta" (1999)

Una ragazza croata, durante la guerra civile che insanguinava Sarajevo, a sedici anni si prostituiva per pagarsi gli studi. Le ho dedicato uno dei pezzi più delicati che io abbia mai scritto.(Susanna Parigi)
Trecce carbone e i tuoi occhi
(continuer)
envoyé par adriana 1/6/2005 - 16:49
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The Fletcher Memorial Home

The Fletcher Memorial Home
[1983]
Roger Waters-David Gilmour
Album: "The Final Cut"

Il disco intero è dedicato alla memoria di Eric Fletcher Waters (1913-1944), il padre di Roger Waters che perse la vita combattendo durante la seconda guerra mondiale, nel corso della battaglia di Anzio nel gennaio 1944 (si vedano anche Us And Them e When The Tigers Broke Free). Waters aveva appena quattro mesi, e quindi non ebbe mai la possibilità di conoscere suo padre.

Un'introduzione all'album si trova nel commento alla prima canzone, The Post-War Dream.

"The Fletcher Memorial Home" is a song by Roger Waters, performed by Pink Floyd. The song appears on their 1983 album, The Final Cut. It is the eighth track on the album, and is arranged between "Get Your Filthy Hands Off My Desert" and "Southampton Dock". It was performed live by Roger Waters for the first time in 2006. The song is also featured on the Pink Floyd compilation... (continuer)
Take all your overgrown infants away somewhere
(continuer)
1/6/2005 - 15:08
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Get Your Filthy Hands Off My Desert

Get Your Filthy Hands Off My Desert
[1983]
Roger Waters
From / da "The Final Cut"

Un'introduzione all'album si trova nel commento alla prima canzone, The Post-War Dream.

Non c'è bisogno di spiegare chi sono Breznev e Maggie (Thatcher), Galtieri è l'ultimo dittatore argentino protagonista della guerra delle Falklands, mentre Menachem Begin era il Primo Ministro israeliano all'epoca dell'invasione del Libano nel 1982.

Like the rest of the album, this focuses on war, and Roger Waters' displeasure with "Maggie," Prime Minister at that time. Thatcher had just initiated the Falkland Islands "war," referred to obfuscatorially in "The Post-War Dream." This is most likely what the song refers to in the lines about taking the Union Jack (name for the British flag) and Maggie taking a cruiser to make him give it back. (thanks, Chase - S.L.C., UT)

"BREZHNEV TOOK AFGHANISTAN" - refers to Leonid Brezhnev's invasion of Afghanistan... (continuer)
Brezhnev took Afghanistan
(continuer)
1/6/2005 - 14:58
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Nordest Sacrifice

Nordest Sacrifice
Album : Pensieri di guerra (per Emergency

“Penso che la guerra nasca prima di tutto nella nostra cultura rispecchiandosi in ciò che noi definiamo società. Sono i nostri confini geografici e mentali che segnano il limite oltre il quale non riusciamo a vedere, a capire. E’ di questo che la guerra si alimenta.” (presentazione - Luca Bassanese)
A quale Dio rivolgi ancora le preghiere prima di dormire
(continuer)
envoyé par adriana 1/6/2005 - 11:59
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Lullaby For Hamza

Lullaby For Hamza
Album: Cuckooland (2003)

Lyrics by Alfreda (Alfie) Benge
Music by Robert Wyatt


Guardian story inspires lyrics for war lullaby

Robert Wyatt may not have won the Mercury Music Prize - in truth he did not expect to - but the biggest cheers at the ceremony were undoubtedly reserved for him.

Yesterday the British musician, acclaimed for his powerful, politically charged but wry songs, told how one of the stand-out tracks on his celebrated new album was inspired by an article in the Guardian about a boy born as the bombs began to fall at the start of the first Gulf war.

Wyatt's wife and writing partner, Alfreda (Alfie) Benge, wrote the lyrics for Lullaby to Hamza after being moved by the story of Hamza al-Gahnem, who spent the first 40 days of his life being nursed in an underground shelter.

Perhaps best known for the anti-Falklands-war song Shipbuilding, Wyatt had been casting around for... (continuer)
When bombers bomb again,
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 15:18
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Zero Landmine

Zero Landmine
Testo di David Sylvian
Musica di Sylvian e Ryuichi Sakamoto

EP Zero Landmine (2001)
This Is My Home
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 15:06
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World Citizen

World Citizen
(2003)

Testi di David Sylvian
Musica di Sylvian e Ryuichi Sakamoto
There goes one baby's life
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 14:55
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A Life (1895 - 1915)

A Life (1895 - 1915)
(1998)
Uniform
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 14:42
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1943

1943
Come vorrei tramutare in oro la vita piena di dolore
(continuer)
envoyé par Marco Di Lillo 31/5/2005 - 14:33
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Serenata mai sonata

Serenata mai sonata
dallo spettacolo teatrale "Roccu u stortu" scritto da Francesco Suriano e messo in scena dalla Compagnia Krypton di Firenze, diretto e interpretato da Fulvio Cauteruccio.
Il disco registrato a Bologna nell'ottobre 2001 e prodotto dal Parto delle nuvole pesanti, si compone di 23 tracce, tra parti recitate dall'attore Fulvio Cauteruccio e 7 canzoni originali scritte per lo spettacolo più due brani già appartenenti al repertorio del gruppo e pubblicati nel primo disco, ALISIFARE (1995), che sono DISERZIONE E RAGGIA, completamente riarrangiati.

sito ufficiale
Roccu, pure l'amici su spariti
(continuer)
29/5/2005 - 16:11
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Diserzione

Diserzione
(Voltarelli - De Siena)
da Alisifare (1994)

"La canzone è ispirata alla storia di Ceraso, un giovane calabrese che si arruolò per prendere parte alla "missione di pace" in Libano all'inizio degli anni '80. In paese Ceraso divenne una vera e propria personalità quando, al ritorno da Beirut si comprò con i soldi guadagnati al fronte la macchina nuova. Una Allegro della Austin, autentica sciccheria per quel periodo. Bastò quello per farlo divenire un beniamino dei giovani del luogo. Un soggetto ideale, insomma, per raccontare in modo ironico la solita vecchia storia della guerra vista come possibilità estrema per raggiungere il riscatto economico."
(Peppe Voltarelli)
Cerasu è jutu aru Libano
(continuer)
29/5/2005 - 16:07
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Bella da morire

Bella da morire
dall'album "HSL"
2004
La guerra è bella a marzo perchè
(continuer)
envoyé par adriana 28/5/2005 - 17:22
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Polvere

Polvere
Musica: Il Vizènt. Testo: Gerry.

Questa canzone è stata inserita nell'album
"Pensieri di Guerra" progetto VicenzaLIVE per Emergency.
Poi nell'album "Primavera a gennaio"
Lo sai, lo sai, lo sai che non mi piace il vento
(continuer)
envoyé par adriana 28/5/2005 - 16:06
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Holiday in Ramallah

Holiday in Ramallah
Da "Así es mi vida" [2002]
Si tratta di un pezzo strumentale dub sullo sfondo del rumore dei carriarmati israeliani a Ramallah.
28/5/2005 - 15:16
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Il 20 Luglio 2001

Il 20 Luglio 2001
[2006]
Album: Al mercato

Dall'album "Oggi che il qualunquismo è un arte mi metto da parte e vivo le cose a modo mio"

Con la partecipazione di King Naat Veliov e The Original Kocani Orkestar
Al centro dello schermo
(continuer)
envoyé par adriana 28/5/2005 - 14:34
Parcours: Gênes - G8
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L’Ultimo Testimone

L’Ultimo Testimone
Testo e musica Paolo Enrico Archetti Maestri, tratta dal mini cd La Banda Tom e altre Storie Partigiane dall'album Resistenza

Canzone di lotta e di speranza, canzone di pace e libertà. Nelle note ho scoperto che è anche ispirata al volume "Lettere dei Condannati a Morte".
Una lettera accorata . l'ultima - di un uomo che aspetta la morte e prima che il suo destino si compia vuole passare il testimone a quelli che verranno.

«Ispirata anche dal volume "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, 8 settembre 1943, 25 aprile 1945"(Einaudi), è una vera e propria cavalcata sonora che trasmette continue emozioni grazie all'incedere ritmico del brano, caratterizzato da una miscela di suoni acustici e caldi loop elettronici e da un testo partecipe, vibrante e commovente. »
(dal sito ufficiale)


Yo Yo Mundi: Resistenza

15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale... (continuer)
Ho scritto a mia madre,
(continuer)
envoyé par Lupita Hernandez 28/5/2005 - 13:54
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Il Pescatore

Il Pescatore
Da Le Opere di Dani - Versioni ebraiche di canzoni italiane.

Un ringraziamento speciale a Daniel per tutto quel che sta facendo! [RV]
הדייג
(continuer)
27/5/2005 - 20:54

Attilio

Attilio
Mattino d'estate aria tiepida
(continuer)
envoyé par adriana 27/5/2005 - 19:13
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Le stazioni di una passione

Le stazioni di una passione
Album "UNA VOLTA PER SEMPRE" 1995
Li ho visti in mezzo al campo
(continuer)
envoyé par adriana 27/5/2005 - 18:08
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Il Pescatore

Il Pescatore
Svensk översättning av Riccardo Venturi
27 maggio / 27 maj 2005

Efterföljande översättningen är till minnet av Joel Emmanuel Hägglund, född i Gävle dem 7. oktober 1879, skuten ihjäl den 19. november 1915 i Salt Lake City, också och hellre känd som Joe Hillström eller Joe Hill. "Don't mourn for me: organize!"
FISKAREN
(continuer)
27/5/2005 - 12:38

Volontaires de la Liberté

Jean-Noël Dumont
Riprendo il testo da "La Musica dell'altra Italia".
A tes côtés peuple héroïque,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 26/5/2005 - 22:10
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Viens chez moi!

Viens chez moi!
Testo e musica di Charles D'Avray

Una canzone in cui una sola strofa è decisamente contro la guerra, ma che anche nelle rimanenti esprime lo spirito di libertà e di tolleranza che sono alla base di ogni tipo di antimilitarismo.

Riprendo il testo da "La musica dell'altra Italia"
Je dédie cette oeuvre aux anarchistes
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 26/5/2005 - 21:53

Tri ratna druga

Tri ratna druga
TRE COMPAGNI AI QUALI PIACEVA FARE LA GUERRA
(continuer)
envoyé par Monia Verardi 26/5/2005 - 16:46
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Soldato

Soldato
Non ci sono parole.
Un bellissimo testo, altrettanto la musica.
Uno dei migliori pezzi dei Nomadi.
Giorgio 26/5/2005 - 12:56

Storia di un soldato

Storia di un soldato
Tradizionale inno contro la guerra,sulle orme della "Guerra di Piero", ma con alcuni tratti distintivi molto forti:

1) la morte vissuta in una solitudine e abbandono totale,nel quale anche la natura ,e in questo caso le stelle,si voltano a contemplare altre terre.

2) il suicidio come gesto di disperazione,ma sopratutto di angosciosa liberazione dal rimorso d'aver commesso azioni efferate a danni d'altri esseri umani,dunque l'umanità che soppianta la logica della violenza,ma che nello stesso tempo cede sotto i colpi del rimorso e della morte, assoluta padrona della scena.

3) l'atto di guerra, imposto dalla cieca logica del potere, non come imperante necessità, ma come uno sfizio di un re capriccioso e affamato di ricchezze,che come al solito, coinvolge nel suo progetto osceno, chi non può far altro che subire il suo potere.
Sorgeva il sole, sveniva la luna
(continuer)
envoyé par michèl 25/5/2005 - 15:36
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Never Stand Alone

[2000]
Testo e musica di Heather Lev

Da: http://www.newsongsforpeace.org
(Sito ufficiale dell'UNESCO)
For there's battles to be won
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/5/2005 - 01:58
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Shalom

Shalom
Testo e musica di Bruce Burger
[2003]

Canzone liberamente scaricabile da:
http://www.newsongsforpeace.org
(Sito ufficiale dell'UNESCO)
Why can't it be now?
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/5/2005 - 01:53
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Warchild

Warchild
[2003]
Altri interpreti: Dave Olsen, Steve Sherman
da New Songs For Peace

Una canzone sui "bambini-soldati" strappati a forza dalle loro famiglie e costretti a trasformarsi in macchine di morte al servizio dei vari "signori della guerra", in Africa e altrove.
How long must children die in battle
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/5/2005 - 01:50
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Pour les enfants du monde entier

Pour les enfants du monde entier
[1984]
Parole e musica di Yves Duteil
Dall'album "Ton absence"
Pour les enfants du monde entier
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/5/2005 - 01:11
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The Unknown Soldier

The Unknown Soldier
da Jim Morrisn & Doors - Canzoni ed. BluesBrothers

Le notevoli differenze tra le due traduzioni evidenziano, ancora una volta, le ambiguità inevitabili nella traduzione di un testo poetico.
IL MILITE IGNOTO
(continuer)
24/5/2005 - 23:25

Il 24 maggio 1915

anonyme
English Version by Riccardo Venturi
24 maggio 2005 / May 24, 2005
MAY 24, 1915
(continuer)
24/5/2005 - 17:42




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