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Vladslo
In ‘t Praetbos buiten Vladslo,
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 22:37
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
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Duizend soldaten
![Duizend soldaten](img/upl/blancheblankeman.jpg)
[2000]
Testo e musica di Willem Vermandere
Woorden en muziek van Willem Vermandere
Album: Van Blanche tot Blankeman
Il testo è ripreso da / Lyrics are reproduced from Lyrics Heaven
Testo e musica di Willem Vermandere
Woorden en muziek van Willem Vermandere
Album: Van Blanche tot Blankeman
Il testo è ripreso da / Lyrics are reproduced from Lyrics Heaven
Als ge van ze leven in de westhoek passeert
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 22:35
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De vluchteling
![De vluchteling](img/art/t508368.jpg)
Il testo è ripreso sia da Stefan Cruysberghs' Internet Pages (scip.be) che dal sito del coro belga "Solidariteitskoor Amahoro" (dove è inserito in modo anonimo, cosa che in un primo momento ci aveva fatto inserire questa canzone sotto autore anonimo).
La canzone più celebre (assieme probabilmente a "Bange Blanke Man") di questo artista belga assai impegnato nei movimenti pacifisti e antimilitaristi. Una canzone purtroppo valida per migliaia e migliaia di persone in ogni parte del pianeta, scacciate dalle proprie case (spesso distrutte per rappresaglia, come avviene in Palestina), dalle proprie famiglie, dai propri beni, da tutta la propria vita. E' una canzone che idealmente si ricollega a Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci) di Ivan della Mea.
Als ik ooit mijn dorp moet verlaten,
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 22:26
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La memoria
![La memoria](img/upl/gieband.jpg)
[2001]
Letra y música: León Gieco
Parole e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Paroles et musique: León Gieco
Vortoj kaj muziko: León Gieco
Album: Bandidos rurales
Sono molto contento di aver trovato questa splendida canzone
(Alejandro, el Cazador de Mp3)
Hai trovato una canzone, oltre che stupenda, importantissima per chi vi è nominato e per ciò di cui parla. La vera essenza del nostro sito, probabilmente. Anche se i fatti e i nomi che vi sono enunciati appartengono alla recente, tragica storia dell'Argentina, il valore di questa canzone è autenticamente universale.
You found a song not only wonderful, but also essential for what it names and tells. Probably the very essence of our site. Although the facts and names mentioned in it belong to Argentina's tragic history of past years, this song has universal value.[RV]
Si vedano le Note a cura di Alessandro e Maria... (continuer)
Letra y música: León Gieco
Parole e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Paroles et musique: León Gieco
Vortoj kaj muziko: León Gieco
Album: Bandidos rurales
Sono molto contento di aver trovato questa splendida canzone
(Alejandro, el Cazador de Mp3)
Hai trovato una canzone, oltre che stupenda, importantissima per chi vi è nominato e per ciò di cui parla. La vera essenza del nostro sito, probabilmente. Anche se i fatti e i nomi che vi sono enunciati appartengono alla recente, tragica storia dell'Argentina, il valore di questa canzone è autenticamente universale.
You found a song not only wonderful, but also essential for what it names and tells. Probably the very essence of our site. Although the facts and names mentioned in it belong to Argentina's tragic history of past years, this song has universal value.[RV]
Si vedano le Note a cura di Alessandro e Maria... (continuer)
Los viejos amores que no están,
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envoyé par adriana e alessandro 17/6/2005 - 18:42
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Canzone della Libertà (Viva la libertà)
![Canzone della Libertà (Viva la libertà)](img/upl/R-3213683-1320753347.jpeg.jpg)
Anche se è del 1968, purtroppo, è attualissima.
"Se ti regalano la libertà, quella non è vera libertà. La libertà vera nessuno te la regala. La libertà vera te la puoi solo prendere." dal film di Gillo Pontecorvo "Queimada"
"Se ti regalano la libertà, quella non è vera libertà. La libertà vera nessuno te la regala. La libertà vera te la puoi solo prendere." dal film di Gillo Pontecorvo "Queimada"
Viva la libertà
(continuer)
(continuer)
envoyé par i.fermentivivi 17/6/2005 - 15:57
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E quei vigliacchi di quei signori
anonyme
![E quei vigliacchi di quei signori](img/upl/Screenshot_2022-10-06_at_20-53-11_maxresdefault.jpg_JPEG_Image_1280__720_pixels.png)
Questo Frammento l'ho raccolto io in provincia di Venezia, credo a Meolo, ma non sono sicuro, nel 1965 dalla voce di due fratelli (ricordo solo il nome di uno: Eugenio) durante una cena all'osteria. L'ho incisa nel LP "Addio padre" (Dischi del Sole) nel 1966.
Gualtiero Bertelli
Gualtiero Bertelli
E quei vigliacchi di quei signori
(continuer)
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17/6/2005 - 15:52
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Regazzine che fate l'amore
anonyme
Racc. da B. Pianta e A. Fumagalli, 1966, Valtorta, Bergamo.
Incisioni:
- Bergamo e il suo territorio
Incisioni:
- Bergamo e il suo territorio
Regazzine che fate l'amore
(continuer)
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17/6/2005 - 15:51
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
anonyme
![Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)](img/upl/10499467_523695351091360_9125603535675717583_o.jpg)
Canzone popolare. Prima guerra mondiale
da questa pagina.
Per i tribunali di guerra, Prendi il fucile e gettalo per terra è una "nefasta canzone sediziosamente suggestiva per i soldati oltre che scandalosa e pericolosa" * e per questo condannano severamente i soldati colti a cantare queste strofe rievocanti la pace.
O Dio del cielo è un canto corale che ha qualcosa di solenne e quasi religioso, per questo non può essere declinato in senso bellicoso e nelle esecuzioni popolari si rifiuta di "portare quel fucile alla frontiera" o di "innastare la baionetta" (come certe versioni scritte vorrebbero) contro un nemico che non si conosce.
(da Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, pag. 250 e 252)
(*) Plotone di esecuzione. I processi della Prima guerra mondiale, E. Forcella - A. Monticone, Editori Laterza, Bari (1968)
da questa pagina.
Per i tribunali di guerra, Prendi il fucile e gettalo per terra è una "nefasta canzone sediziosamente suggestiva per i soldati oltre che scandalosa e pericolosa" * e per questo condannano severamente i soldati colti a cantare queste strofe rievocanti la pace.
O Dio del cielo è un canto corale che ha qualcosa di solenne e quasi religioso, per questo non può essere declinato in senso bellicoso e nelle esecuzioni popolari si rifiuta di "portare quel fucile alla frontiera" o di "innastare la baionetta" (come certe versioni scritte vorrebbero) contro un nemico che non si conosce.
(da Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare. di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, pag. 250 e 252)
(*) Plotone di esecuzione. I processi della Prima guerra mondiale, E. Forcella - A. Monticone, Editori Laterza, Bari (1968)
Prendi il fucile e gettalo per terra
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17/6/2005 - 15:47
Parcours:
Déserteurs, La Grande Guerre (1914-1918)
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Tango de las madres locas
![Tango de las madres locas](img/art/t890886.jpg)
Dall'album "De lo perdido y otras coplas".
Todos los jueves del año a las once la mañana, junto a la plaza de mayo, con lluvia frío o calor,
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envoyé par adriana 17/6/2005 - 08:17
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A la inmensa mayoría
![A la inmensa mayoría](img/upl/Blas_de_Otero.gif)
Poesia di Blas De Otero [1951]
Musica di Adolfo Celdrán [2003]
*
BLAS DE OTERO
Poeta español nacido en Bilbao en 1916.
Recibió una formación religiosa con los jesuitas y después de terminar su bachillerato se licenció en Derecho en Valladolid, carrera que nunca ejerció. Se trasladó luego a Madrid donde se dedicó por entero a la creación literaria.
Obtuvo varios premios importantes entre los que se cuentan: Boscán de Poesía en 1950, Premio de la Crítica en 1959 y el Fastenrath de la Real Academia en 1961.
«A modo de antología» y «Todos mis sonetos», son sus obras más representativas.
Fallecido en Madrid en 1979.
Musica di Adolfo Celdrán [2003]
*
BLAS DE OTERO
Poeta español nacido en Bilbao en 1916.
Recibió una formación religiosa con los jesuitas y después de terminar su bachillerato se licenció en Derecho en Valladolid, carrera que nunca ejerció. Se trasladó luego a Madrid donde se dedicó por entero a la creación literaria.
Obtuvo varios premios importantes entre los que se cuentan: Boscán de Poesía en 1950, Premio de la Crítica en 1959 y el Fastenrath de la Real Academia en 1961.
«A modo de antología» y «Todos mis sonetos», son sus obras más representativas.
Fallecido en Madrid en 1979.
Aquí tenéis, en canto y alma, al hombre
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 03:22
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No a vuestra guerra
![No a vuestra guerra](img/upl/nunca_mais_aznar.jpg)
[2003]
Testo e musica di Adolfo Celdrán
Testo e musica di Adolfo Celdrán
El cielo es negro y rojo
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 03:16
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L'affiche rouge
![L'affiche rouge](img/upl/afficherouge.jpg)
[1954]
Poème de Louis Aragon
Poesia di Louis Aragon
Musique et interprétation de Léo Ferré
Musica e interpretazione di Léo Ferré
La poesia di Aragon s'intitola "Strophes pour se souvenir", nella raccolta "Le Roman inachevé", 1956.
L'HISTOIRE DE MISSAK MANOUCHIAN ET DE L'AFFICHE ROUGE
Missak Manouchian (en arménien: Միսաք Մանուշյան) a 19 ans lorsqu'il arrive en France en 1925. Il est né le 1er septembre 1906 dans une famille de paysans arméniens du petit village d'Adyaman, en Turquie. Il a huit ans lorsque son père est tué par des militaires turcs au cours d'un massacre . Sa mère mourra de maladie, aggravée par la famine qui frappait la population arménienne. Les atrocités du génocide marquent Missak Manouchian pour la vie. De nature renfermée, il deviendra encore plus taciturne ce qui le conduira, vers l'âge de douze ou treize ans, à exprimer ses états d'âme en vers :
"Un charmant... (continuer)
Poème de Louis Aragon
Poesia di Louis Aragon
Musique et interprétation de Léo Ferré
Musica e interpretazione di Léo Ferré
La poesia di Aragon s'intitola "Strophes pour se souvenir", nella raccolta "Le Roman inachevé", 1956.
L'HISTOIRE DE MISSAK MANOUCHIAN ET DE L'AFFICHE ROUGE
Missak Manouchian (en arménien: Միսաք Մանուշյան) a 19 ans lorsqu'il arrive en France en 1925. Il est né le 1er septembre 1906 dans une famille de paysans arméniens du petit village d'Adyaman, en Turquie. Il a huit ans lorsque son père est tué par des militaires turcs au cours d'un massacre . Sa mère mourra de maladie, aggravée par la famine qui frappait la population arménienne. Les atrocités du génocide marquent Missak Manouchian pour la vie. De nature renfermée, il deviendra encore plus taciturne ce qui le conduira, vers l'âge de douze ou treize ans, à exprimer ses états d'âme en vers :
"Un charmant... (continuer)
Vous n'avez réclamé ni gloire ni les larmes
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 00:27
Parcours:
Le génocide arménien
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Le sabre et le goupillon
![Le sabre et le goupillon](img/upl/papabanner2.jpg)
Comme cul et chemise comme larrons en foire
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 00:24
Parcours:
Antiwar Anticléricale
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En groupe en ligue en procession
![En groupe en ligue en procession](img/upl/_En_groupe_en_ligue_en_procession_.jpg)
[1967]
Testo e musica di Jean Ferrat.
La canzone è considerata a ragione come una durissima risposta di Jean Ferrat alla canzone Les deux oncles di Georges Brassens. Particolarmente duri e diretti sono i versi finali, indirizzati chiaramente a Brassens ed al suo anarchismo individualista intransigente ma, per molti, dal sapore decisamente qualunquista, espresso particolarmente nella famosa canzone "Le pluriel":
Le pluriel ne vaut rien
à l'homme, et sitôt qu'on
est plus de quatre on est
qu'une bande de cons...
(Il plurale non serve a niente
all'uomo, e quando si è
più di quattro non si è
che una banda di coglioni...)
[RV]
Testo e musica di Jean Ferrat.
La canzone è considerata a ragione come una durissima risposta di Jean Ferrat alla canzone Les deux oncles di Georges Brassens. Particolarmente duri e diretti sono i versi finali, indirizzati chiaramente a Brassens ed al suo anarchismo individualista intransigente ma, per molti, dal sapore decisamente qualunquista, espresso particolarmente nella famosa canzone "Le pluriel":
Le pluriel ne vaut rien
à l'homme, et sitôt qu'on
est plus de quatre on est
qu'une bande de cons...
(Il plurale non serve a niente
all'uomo, e quando si è
più di quattro non si è
che una banda di coglioni...)
[RV]
En groupe en ligue en procession
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 17/6/2005 - 00:21
Fò Dimanch
anonyme
![Fò Dimanch](img/upl/fodimanch.jpg)
[ca. 1996/97]
Canzone popolare haitiana in lingua creola.
Testo tratto dal Sito del Solidariteitskoor Amahoro
Jean-Bertrand Aristide, ex sacerdote cattolico e “teologo della liberazione”, ha nello scorso decennio lasciato la sua impronta sulla politica haitiana. E’ stato il primo presidente democraticamente eletto di un paese che, in due secoli di indipendenza, non aveva conosciuto che dittature. L’ultimo di una lunga serie dittatori è stato il famoso Jean Claude Duvalier, soprannominato “Baby Doc”. Nel 1990, otto mesi dopo il suo ingresso nel palazzo presidenziale, Aristide fu rovesciato da un colpo di stato militare. Visse per un paio d’anni in esilio negli Stati Uniti, finché nel 1994 una forza di invasione americana non lo aiutò a rimettersi in sella. Aristide fece posto nel 1996 al presidente Préval, ma dietro le quinte mantenne sempre le redini del potere. Sfortunatamente, l’ex... (continuer)
Canzone popolare haitiana in lingua creola.
Testo tratto dal Sito del Solidariteitskoor Amahoro
Jean-Bertrand Aristide, ex sacerdote cattolico e “teologo della liberazione”, ha nello scorso decennio lasciato la sua impronta sulla politica haitiana. E’ stato il primo presidente democraticamente eletto di un paese che, in due secoli di indipendenza, non aveva conosciuto che dittature. L’ultimo di una lunga serie dittatori è stato il famoso Jean Claude Duvalier, soprannominato “Baby Doc”. Nel 1990, otto mesi dopo il suo ingresso nel palazzo presidenziale, Aristide fu rovesciato da un colpo di stato militare. Visse per un paio d’anni in esilio negli Stati Uniti, finché nel 1994 una forza di invasione americana non lo aiutò a rimettersi in sella. Aristide fece posto nel 1996 al presidente Préval, ma dietro le quinte mantenne sempre le redini del potere. Sfortunatamente, l’ex... (continuer)
Pou lonè tout Ayisen yo
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 16/6/2005 - 23:44
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Xορός τοῦ Zαλόγγου
Horós tou Zalóngou
[ca. 1907]
Μουσική: Ιωάννης Θ. Σακελλαρίδης (1853-1938)
Στίχοι: Σπυρίδων Περεσιάδης (1854-1918)
Πρώτη δημοσίευση: Ιωάννη Σακελλαρίδη “Τυρταίος”, εν Αθήναις 1907
Musica: Ioannis Sakellaridis (1853-1938)
Testo: Spyridon Peresiadis (1854-1918)
Prima pubblicazione: Ioannis Sakellaridis, “Tyrtaios”, Atene 1907
"Grecia, 1803. Nel villaggio di Souli tutti gli uomini vengono massacrati dalle truppe dello spietato governatore turco-albanese Ali Pascià. In seguito a tale avvenimento, le donne si rifugiarono sulle montagne assieme ai loro bambini; ma i soldati le inseguirono. Le donne, terrorizzate dalla paura di essere violentate e uccise dalla soldataglia turca, decisero allora di morire assieme ai loro figli gettandosi dalla rupe di Zalongo; la storia racconta che lo fecero danzando e cantando, una ad una. Soltanto un bambino sopravvisse a quella tragedia."
(Commento originale... (continuer)
[ca. 1907]
Μουσική: Ιωάννης Θ. Σακελλαρίδης (1853-1938)
Στίχοι: Σπυρίδων Περεσιάδης (1854-1918)
Πρώτη δημοσίευση: Ιωάννη Σακελλαρίδη “Τυρταίος”, εν Αθήναις 1907
Musica: Ioannis Sakellaridis (1853-1938)
Testo: Spyridon Peresiadis (1854-1918)
Prima pubblicazione: Ioannis Sakellaridis, “Tyrtaios”, Atene 1907
"Grecia, 1803. Nel villaggio di Souli tutti gli uomini vengono massacrati dalle truppe dello spietato governatore turco-albanese Ali Pascià. In seguito a tale avvenimento, le donne si rifugiarono sulle montagne assieme ai loro bambini; ma i soldati le inseguirono. Le donne, terrorizzate dalla paura di essere violentate e uccise dalla soldataglia turca, decisero allora di morire assieme ai loro figli gettandosi dalla rupe di Zalongo; la storia racconta che lo fecero danzando e cantando, una ad una. Soltanto un bambino sopravvisse a quella tragedia."
(Commento originale... (continuer)
Ἔχε γειά, καημένε κόσμε,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/6/2005 - 19:19
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Testo e musica di Willem Vermandere
Woorden en muziek van Willem Vermandere
Album: Mijn Vlaanderland
Per il suo argomento, la canzone può essere considerata come una sorta di "gemella" fiamminga della celeberrima canzone di Eric Bogle, The Green Fields Of France (No Man's Land).
Italiano
English
IL CIMITERO DI VLADSLO E IL FIGLIO DI KÄTHE KOLLWITZ
Presso il villaggio fiammingo di Vladslo, a nord di Ypres (in fiammingo Ieper, la città tristemente nota per aver dato nome all’yprite, il gas paralizzante che proprio là fu utilizzato per la prima volta con effetti devastanti durante una delle più sanguinose battaglie della I guerra mondiale) e vicino alla città di Diksmuide, sorge il principale cimitero di guerra tedesco della cosiddetta “grande guerra”. In una delle poche quercete della zona sono allineate centinaia di pietre quadrate nere con i nomi dei soldati là sepolti.... (continuer)