A qualcuno questa canzone potrà forse sembrare eccessivamente fanciullesca (infatti, ricorda canzoncine infantili come quella dei dieci elefanti che si dondolavano sopra un filo di ragnatela, o la nursery song "Ten Little Niggers [o Indians]" resa celebre da Agatha Christie).
Liberi di pensarla come volete ma io, fin dalla più tenera età, ho sempre trovato terribilmente drammatico questo sparire uno a uno dei soldati, e anche quel ritornello in quasi-italiano che a me pare un ritratto vivissimo dei soldati della prima guerra mondiale: poveri contadini semianalfabeti stanchi morti di marciare e di veder morire i compagni.
Sia come sia, io è da questa canzone che ho imparato a odiare la guerra. (E anche a contare in milanese, che è sempre utile, coi tempi che corrono. :-))
A proposito: della seconda seconda parte ho ovviamente tradotto solo le ultime due strofe, perché il senso del resto... (continuer)
Siamo "in uno", siamo in due, (continuer)
envoyé par Cingar Scampasoga (Marco Cimarosti) 1/6/2005 - 19:54
Someone might think that this song is too childish and naïve to be considered an antimilitarist song (and indeed it reminds of nursery songs such as the famous "Ten Little Niggers [or Indians]" made famous by novelist Agatha Christie).
However, since my childhood I always felt that the progressive "disappearing" of the ten soldiers was terribly dramatic, albeit accompanied by these childish and naïve rhymes. Even the mixed language in the refrain (which is a sort of hybrid, half way between Milanese and Italian) seems like a lively portrait of Italian soldiers in First World War: semi-illiterate peasants tired of marching to no-where and of seeing their fellow soldiers die.
Whatever you may think of it, it is from this very song that I learned to hate war (and, at the same time, I also learned to count in Milanese, which is a really useful skill to have. :-))
The spelling of Milanese (the... (continuer)
There was "one of us", now there is two of us, (continuer)
È un tipico esempio di "canzone a catena" o "missing song", di cui potete leggere in questo lungo post di Riccardo Venturi, costruito a partire dalle "Cinque Anatre" di Guccini.
(*) Nella traduzione italiana è stato restaurato il testo spagnolo di "Venceremos", l'inno di Unidad Popular cantato tra gli altri dai Quilapayún e dagli Inti-Illimani. Ne riportiamo il testo completo seguito da una traduzione italiana, da:
*
VENCEREMOS
Desde el hondo crisol de la Patria
se levanta el clamor popular
ya se anuncia la nueva alborada
todo Chile comienza a cantar.
Recordando el soldado valiente
cuyo ejemplo lo hiciera inmortal
enfrentemos primero a la muerte
traicionar a la Patria jamás!
Venceremos, venceremos
mil cadenas habrá que romper
venceremos, venceremos
la miseria sabremos vencer!
Campesinos, soldados, mineros
la mujer de la patria también
estudiantes, empleados y obreros
cumpliremos con nuestro deber.
Sembrarenos las tierras de gloria
sodialista será el porvenir
todos juntos seremos la historia
a cumplir, a cumplir, a cumplir.
Venceremos..
Svensk översättning av Riccardo Venturi
27 maggio / 27 maj 2005
Efterföljande översättningen är till minnet av Joel Emmanuel Hägglund, född i Gävle dem 7. oktober 1879, skuten ihjäl den 19. november 1915 i Salt Lake City, också och hellre känd som Joe Hillström eller Joe Hill. "Don't mourn for me: organize!"
(*) "My country, 'tis of thee" è un celeberrimo inno americano scritto nel XIX secolo da Samuel Francis Smith. La traduzione letterale ("Oh mia patria, è di te") trova senso solo nei versi successivi dell'inno.
(nota adattata dal libretto italiano del disco di Ani Di Franco, "up up up up up up")
(*) La "Horst-Wessel-Lied" era l'inno delle SS. Prendeva nome da Horst Wessel, un adepto delle prime SS che era stato ucciso in dei disordini prima dell'ascesa di Hitler al cancellierato (gennaio 1933).