Carlina Rinascente
Era l'estate di un anno di guerra,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 9/5/2005 - 20:32
Brigate di frontiera (lettera dalla collina)
da "Un libero cercare" del 1995
riproposta in "Sacco e Fuoco" (2007)
riproposta in "Sacco e Fuoco" (2007)
Ma guarda ancora esisto
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 9/5/2005 - 19:36
La Commune de Paris [Versaillais! Versaillais!]
Jean-Edouard
[1971]
Interpretazione di Annie Nobel
Interpretazione di Annie Nobel
En 1971, Jean-Edouard -qui a déjà écrit « Métro boulot dodo » pour Eddy Mitchell- est très contrarié : il a écrit une belle chanson pour le centenaire de La Commune de Paris de 1871 et voilà qu’un groupuscule maoïste la lui a piratée pour faire un enregistrement sauvage*... La SACEM, prévenue, saisira les disques. Philippe Richeux et moi-même proposons alors à Jean-Edouard de produire avec lui un disque à compte d’auteur, pour que cette mésaventure ne se reproduise pas, et de chanter sa chanson en spectacle.
Dal Sito ufficiale di Annie Nobel, dal quale è possibile anche ascoltare e scaricare un breve estratto (18 secondi) della canzone.
Dal Sito ufficiale di Annie Nobel, dal quale è possibile anche ascoltare e scaricare un breve estratto (18 secondi) della canzone.
L’hiver 71, c’est l’hiver du chaos
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 9/5/2005 - 19:05
Parcours:
La Commune de Paris, 1871
Another War
[2003]
"Set to the tune of the Beatles' "Drive My Car", Bush and Cheney are overjoyed at the prospect of -- you guessed it -- another war. Featuring a special excerpt from Bush's March 19th speech introducing the Iraqi war."
*
Produced and released just as the bombs began to fall upon Baghdad in March 2003. Prophetic lyric: "Halliburton's gonna score"... indeed they have with billions of dollars of no-bid contracts to rebuild Iraq. These services included providing the troops with "filthy mess halls and rotten food", overcharging the government $61 million for hauling gasoline from Kuwait, and more recently charging Uncle Sam for empty flatbed truck runs. In addition to impressive profits, they are running up an impressive rap sheet!
Former CEO (and current unelected vice-president) Dick Cheney claims to have absolutely nothing to do with Halliburton's incredible Iraq success. He also... (continuer)
"Set to the tune of the Beatles' "Drive My Car", Bush and Cheney are overjoyed at the prospect of -- you guessed it -- another war. Featuring a special excerpt from Bush's March 19th speech introducing the Iraqi war."
*
Produced and released just as the bombs began to fall upon Baghdad in March 2003. Prophetic lyric: "Halliburton's gonna score"... indeed they have with billions of dollars of no-bid contracts to rebuild Iraq. These services included providing the troops with "filthy mess halls and rotten food", overcharging the government $61 million for hauling gasoline from Kuwait, and more recently charging Uncle Sam for empty flatbed truck runs. In addition to impressive profits, they are running up an impressive rap sheet!
Former CEO (and current unelected vice-president) Dick Cheney claims to have absolutely nothing to do with Halliburton's incredible Iraq success. He also... (continuer)
Dubya wants another war
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/5/2005 - 18:34
Prima della bomba
Testo di Endrigo / Casini / Plumrose
"Prima della bomba" appartiene all'album "E allora balliamo" (RCA Talent, 1986).
Una curiosità: sotto lo pseudonimo di Plumrose (che co-firmò due terzi dei brani del disco, compreso questo) si nascondeva la moglie di Endrigo, ossia Maria Giulia Bartolocci, detta Lula (che lo rese vedovo nel 1994).
(Alberta Beccaro - Venezia)
"Prima della bomba" appartiene all'album "E allora balliamo" (RCA Talent, 1986).
Una curiosità: sotto lo pseudonimo di Plumrose (che co-firmò due terzi dei brani del disco, compreso questo) si nascondeva la moglie di Endrigo, ossia Maria Giulia Bartolocci, detta Lula (che lo rese vedovo nel 1994).
(Alberta Beccaro - Venezia)
Notte chiara, notte scura dove è andata la luna?
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 9/5/2005 - 17:01
Masters Of War
GRECO / GREEK - Haralambos Nikolaidis [Xαραλάμπος Nικολαΐδης]
Versione greca di Haralambos Nikolaidis
Greek Version by Haralambos Nikolaidis
Mετάφρασε στα ελληνικά o Χαραλάμπος Nικολαΐδης
από Masters of War του Mπομπ Nτύλαν
Versione greca di Haralambos Nikolaidis
Greek Version by Haralambos Nikolaidis
Mετάφρασε στα ελληνικά o Χαραλάμπος Nικολαΐδης
από Masters of War του Mπομπ Nτύλαν
ΚΥΡIOI TOY ΠOΛEMOY
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 9/5/2005 - 16:47
La voce dell'uomo
(1974)
Testo e musica di questo brano sono dello stesso Sergio Endrigo.
Testo e musica di questo brano sono dello stesso Sergio Endrigo.
Ho sentito la voce del mare
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 9/5/2005 - 16:33
Amerika
English Version by Jeremy Williams
http://herzeleid.com/en/lyrics/reise_reise/amerika
http://herzeleid.com/en/lyrics/reise_reise/amerika
AMERICA
(continuer)
(continuer)
envoyé par babazuf 9/5/2005 - 13:51
The Gates Of Delirium
[1974]
Album: Relayer
Il testo di questa canzone, presente nell'album "Relayer" del 1974, dovrebbe essere stato composto dal cantante del gruppo Jon Anderson dopo la lettura - pare - di "Guerra e Pace" di Lev Tolstoj
Album: Relayer
Il testo di questa canzone, presente nell'album "Relayer" del 1974, dovrebbe essere stato composto dal cantante del gruppo Jon Anderson dopo la lettura - pare - di "Guerra e Pace" di Lev Tolstoj
Stand and fight we do consider
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alessandro 9/5/2005 - 03:39
Where Have all the Flowers Gone
GRECO / GREEK / GREC [1]
Haralambos Nikolaidis
Χαράλαμπος Νικολαΐδης
Haralambos Nikolaidis
Χαράλαμπος Νικολαΐδης
Versione greca di Haralambos Nikolaidis
Greek version by Haralambos Nikolaidis
Version grecque de Haralambos Nikolaïdis
Mετέφρασε στα ελληνικά o Χαράλαμπος Nικολαϊδης
από Where have all the flowers gone του Πητ Σίηγκερ
Greek version by Haralambos Nikolaidis
Version grecque de Haralambos Nikolaïdis
Mετέφρασε στα ελληνικά o Χαράλαμπος Nικολαϊδης
από Where have all the flowers gone του Πητ Σίηγκερ
ΠEΣ MOΥ ΠOY’ΝΑΙ TA ΛΟYΛOYΔIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 8/5/2005 - 19:22
Chansons de La bande à Bonnot: 02. Les joyeux bouchers
DIE FRÖHLICHEN SCHLÄCHTER
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/5/2005 - 02:39
Le déserteur
SVIZZERO TEDESCO / SWISS GERMAN / ALLEMAND SUISSE [SCHWYZERTÜÜTSCH] - Franz Hohler
Versione in "Schwyzertüütsch", il dialetto alemannico svizzero tedesco, di Franz Hohler (1973).
Dapprima composta e inserita nell'album I glaub jetz hock i ab. La versione era stata poi riarrangiata dal cantautore di Biel/Bienne per la trasmissione televisiva -poi mai andata in onda- "Denkpause" ("Pausa di riflessione"; evidentemente, allora, non si voleva riflettere sulla diserzione, nella neutrale Svizzera) del 7 ottobre 1983. La canzone fu però in seguito cantata in TV da Hohler in un'altra trasmissione e inserita nel 1989 in un altro suo album. La versione è piuttosto una riscrittura molto personale della canzone adattata alla realtà svizzera (lo stesso titolo significa "Colui che rifiuta il 'dienscht' ", il servizio militare elvetico; la lettera non è indirizzata ad un "presidente", ma all' "Oberschtdivisionär",... (continuer)
Versione in "Schwyzertüütsch", il dialetto alemannico svizzero tedesco, di Franz Hohler (1973).
Dapprima composta e inserita nell'album I glaub jetz hock i ab. La versione era stata poi riarrangiata dal cantautore di Biel/Bienne per la trasmissione televisiva -poi mai andata in onda- "Denkpause" ("Pausa di riflessione"; evidentemente, allora, non si voleva riflettere sulla diserzione, nella neutrale Svizzera) del 7 ottobre 1983. La canzone fu però in seguito cantata in TV da Hohler in un'altra trasmissione e inserita nel 1989 in un altro suo album. La versione è piuttosto una riscrittura molto personale della canzone adattata alla realtà svizzera (lo stesso titolo significa "Colui che rifiuta il 'dienscht' ", il servizio militare elvetico; la lettera non è indirizzata ad un "presidente", ma all' "Oberschtdivisionär",... (continuer)
DER DIENSCHTVERWEIGERER
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/5/2005 - 02:07
Si disse che
La canzone parla di una storia immaginata ai tempi delle crociate, ma penso che sia paradossalmente attuale dalle tragedie e conflitti che da anni occupano il primo piano nelle informazioni quotidiane.
Una leggenda narrò
(continuer)
(continuer)
envoyé par Franco Zucca 8/5/2005 - 00:41
Fuori dal tempo
dall'album "Metallo non metallo" (1997)
Una canzone che ironizza sulle domande a cui tutti i ragazzi italiani hanno dovuto rispondere nel test psicologico durante la visita militare, quello che inizia con la famosa domanda "Ti piacciono le riviste di meccanica?" (chi risponde no potrebbe essere omosessuale...) e poi continua con "Ti piacciono i fiori?" e "Ti piacerebbe fare il fiorista?". Chi risponde in modo diverso alle due domande è, chissà perché, sospettato di turbe psichiche....
Una canzone che ironizza sulle domande a cui tutti i ragazzi italiani hanno dovuto rispondere nel test psicologico durante la visita militare, quello che inizia con la famosa domanda "Ti piacciono le riviste di meccanica?" (chi risponde no potrebbe essere omosessuale...) e poi continua con "Ti piacciono i fiori?" e "Ti piacerebbe fare il fiorista?". Chi risponde in modo diverso alle due domande è, chissà perché, sospettato di turbe psichiche....
Non posso fare tutto quello che voglio
(continuer)
(continuer)
7/5/2005 - 22:40
Parcours:
Service militaire de merde
Le déserteur
LETTERA APERTA A PAUL FABER, CONSIGLIERE MUNICIPALE
La traduzone italiana del brano della lettera aperta di Vian a Paul Faber:
Italian translation of the excerpt from Boris Vian's open letter to Paul Faber:
La traduzone italiana del brano della lettera aperta di Vian a Paul Faber:
Italian translation of the excerpt from Boris Vian's open letter to Paul Faber:
No, signor Faber, non cerchi l'insulto dove non esiste e, se lo trovate, sappiate che siete voi ad avercelo messo. Dico chiaramente quel che voglio dire; e mai ho voluto insultare gli ex combattenti delle due guerre, i resistenti (tra i quali conto numerosi amici) e i morti in guerra (tra i quali ne contavo molti altri). Quando insulto (e non mi succede mai), lo faccio francamente, mi creda. Non insulterò mai delle persone come me, dei civili, che sono stati rivestiti con un'uniforme per poterli ammazzare come oggetti e nulla più, riempiendo loro la testa di vuote parole d'ordine e di scuse fallaci. Combattere senza sapere perché si combatte è proprio di un imbecille, e non di un eroe; eroe è colui che accetta la morte quando sa che essa sarà utile ai valori che difende. Il disertore della... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/5/2005 - 22:19
Le déserteur
LETTRE OUVERTE À M. PAUL FABER, CONSEILLER MUNICIPAL
Extrait de Boris Vian, « Textes et chansons ». Ed. « Union générale d'éditions" » 3, rue Garancière, Paris, 1969.
Un brano della lettera inviata da Boris Vian al consigliere municipale parigino Paul Faber, che l'aveva fatta censurare (vedi Introduzione). E' ripreso da:
An excerpt from Boris Vian's open letter to the Paris town councillor Paul Faber, available at:
questa pagina/cette page/this page
lettre intégrale
Extrait de Boris Vian, « Textes et chansons ». Ed. « Union générale d'éditions" » 3, rue Garancière, Paris, 1969.
Un brano della lettera inviata da Boris Vian al consigliere municipale parigino Paul Faber, che l'aveva fatta censurare (vedi Introduzione). E' ripreso da:
An excerpt from Boris Vian's open letter to the Paris town councillor Paul Faber, available at:
questa pagina/cette page/this page
lettre intégrale
Non, Monsieur Faber, ne cherchez pas l´insulte où elle n´est pas et si vous la trouvez, sachez que c´est vous qui l´y aurez mise. Je dis clairement ce que je veux dire ; et jamais je n´ai eu le désir d´insulter les anciens combattants des deux guerres, les résistants, parmi lesquels je compte bien des amis, et les morts de la guerre - parmi lesquels j´en comptais bien d´autres. Lorsque j´insulte (et cela ne m´arrive guère) je le fais franchement, croyez-moi. Jamais je n´insulterai des hommes comme moi, des civils, que l´on a revêtus d´un uniforme pour pouvoir les tuer comme de simples objets, en leur bourrant le crâne de mots d´ordre vides et de prétextes fallacieux. Se battre sans savoir pourquoi l´on se bat est le fait d´un imbécile et non celui d´un héros ; le héros c´est celui qui accepte... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/5/2005 - 21:55
Luna
2005
da "Lascia che sia"
"Luna" è una canzone che mostra appieno il carattere folk-rock di Enrico Capuano; dall'inconfondibile ritmo di tammurriata si passa poi al trascinante ritornello rockeggiante
il testo è uno sguardo sulla situazione dell'immediato dopoguerra italiano - con i soldati U.S.A. ancora sul territorio - attraverso le vicende di questa ragazzina di 16 anni, una condizione paragonabile alle vite di altre ragazzine nei luoghi di oggi infestate dalla guerra, dal Medio Oriente alla dimenticata Africa...
dal ritmo travolgente e dall'invito a danzare per continuare ad andare avanti e cambiare
credetemi, dal vivo trasmette una magnifica carica!
"muoviti muoviti e datti da fare" dice Capuano in un'altra canzone
"Luna" (scritta da Capuano con Fabiano Lelli e Claudio Clementi) è un invito a sperare, specie per le giovani generazioni, nonostante i bombardamenti militari e mediatici
hasta nonviolencia siempre!
da "Lascia che sia"
"Luna" è una canzone che mostra appieno il carattere folk-rock di Enrico Capuano; dall'inconfondibile ritmo di tammurriata si passa poi al trascinante ritornello rockeggiante
il testo è uno sguardo sulla situazione dell'immediato dopoguerra italiano - con i soldati U.S.A. ancora sul territorio - attraverso le vicende di questa ragazzina di 16 anni, una condizione paragonabile alle vite di altre ragazzine nei luoghi di oggi infestate dalla guerra, dal Medio Oriente alla dimenticata Africa...
dal ritmo travolgente e dall'invito a danzare per continuare ad andare avanti e cambiare
credetemi, dal vivo trasmette una magnifica carica!
"muoviti muoviti e datti da fare" dice Capuano in un'altra canzone
"Luna" (scritta da Capuano con Fabiano Lelli e Claudio Clementi) è un invito a sperare, specie per le giovani generazioni, nonostante i bombardamenti militari e mediatici
hasta nonviolencia siempre!
Luna è già sveglia tra un pò il sole sorgerà
(continuer)
(continuer)
envoyé par Enrico Maria Simoniello 7/5/2005 - 15:23
Tous les cris, les SOS
Recentemente reinterpretata da Zaz nell'album Balavoine(s) uscito nel 2016 a trent'anni dalla morte del cantante francese.
Comme un fou va jeter à la mer
(continuer)
(continuer)
7/5/2005 - 01:45
In the Spirit of Peace
Guy Stefan
In keeping with friendship, in keeping with love,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 6/5/2005 - 17:15
Cara Laura
Quando Fabio ce la fece ascoltare la prima volta, rimasi silenzioso pensando a quanta... passione.. si potesse esprimere giocando con le parole e con le note... con le atmosfere evocate.. per armonia e dissonanza.. un gioco apparentemente di pura ragione che rivela invece tutta l'umidità dell'anima.
Davide Lazzaroni (Bededeum) 6/5/2005 - 16:09
Piccolo uomo
Testo di Paolo Ciarchi
Musica di Ivan Della Mea
Musica di Ivan Della Mea
Piccolo uomo, oggi è la tua festa
(continuer)
(continuer)
5/5/2005 - 22:56
Devils & Dust
ARTICOLO DI SANDRO PORTELLI DA "IL MANIFESTO"
DIAVOLI E POLVERE
di SANDRO PORTELLI *
da "Il Manifesto" del 4 Maggio 2005
«Ho il dito sul grilletto, non so di chi mi posso fidare... sono lontano da casa, casa è lontana da qui... ho Dio al mio fianco, cerco solo di sopravvivere...». In un certo senso, il rapporto sull'uccisione di Nicola Calipari l'aveva già scritto Bruce Springsteen, in Devils and Dust: il soldato spaventato, che non capisce dove si trova e perché, ha paura di tutto e al tempo stesso si sente onnipotente - e spara. «Chi ha sparato», si legge nel rapporto del Sismi, «si è sentito minacciato e ha detto di aver pensato alle figlie piccole mentre contava freneticamente i secondi»: contrariamente a quello che credono i giornalisti col cervello embedded, anche i militari americani (sia pure di origine ispanica) tengono famiglia, e hanno paura.Non c'è nulla di più tremendo... (continuer)
DIAVOLI E POLVERE
di SANDRO PORTELLI *
da "Il Manifesto" del 4 Maggio 2005
«Ho il dito sul grilletto, non so di chi mi posso fidare... sono lontano da casa, casa è lontana da qui... ho Dio al mio fianco, cerco solo di sopravvivere...». In un certo senso, il rapporto sull'uccisione di Nicola Calipari l'aveva già scritto Bruce Springsteen, in Devils and Dust: il soldato spaventato, che non capisce dove si trova e perché, ha paura di tutto e al tempo stesso si sente onnipotente - e spara. «Chi ha sparato», si legge nel rapporto del Sismi, «si è sentito minacciato e ha detto di aver pensato alle figlie piccole mentre contava freneticamente i secondi»: contrariamente a quello che credono i giornalisti col cervello embedded, anche i militari americani (sia pure di origine ispanica) tengono famiglia, e hanno paura.Non c'è nulla di più tremendo... (continuer)
5/5/2005 - 14:08
Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello
REĜ'KARLO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:36
Il Pescatore
da cinquantini.it.
LA FIŜKAPTISTO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:31
La Locomotiva
ESPERANTO [2] - Pier Luigi Cinquantini
Ulteriore versione in esperanto di Pier Luigi Cinquantini, da cinquantini.net
Alternative Esperanto version by Pier Luigi Cinquantini, from cinquantini.net
Alternative Esperanto version by Pier Luigi Cinquantini, from cinquantini.net
LA LOKOMOTIVO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:26
Tammurriata nera
Una versione anonima in Esperanto (quasi completa!) da cinquantini.it, uno dei principali siti esperantisti italiani.
TAMBURADO NIGRA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:19
Den okände soldaten
È sicuramente la più famosa di Ruben Nilsson. A lungo il testo svedese è stato impossibile da reperire, ed al suo posto (nella pagina originale) era stata inserita la versione in esperanto di Franko Luin proveniente da questa pagina. L'originale svedese è stato poi reperito da Nicola Ruggiero grazie all'amico esperantista Magnus Henoch che ha scritto per lui in svedese ai curatori del sito ruben-nilson.se.[RV & NR]
Här vilar jag, den okände soldaten,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi & Nicola Ruggiero 5/5/2005 - 11:09
Le déserteur
ESPERANTO [3] - Franko Luin
Ulteriore versione in esperanto di Franko Luin, da questa pagina
Alternative Esperanto version by Franko Luin, from This page
Ultérieure version en espéranto, par Franko Luin, d'après cette page
"Le Déserteur (esperante: La Dizertonto aŭ La Dizertinto) estas fama kontraŭ-milita kanzono verkita franclingve de Boris Vian kaj eldonita en 1954 dum la Batalo de Dien Bien Phu. Ĝi estis unue kantita de Marcel Mouloudji, en 1954. Ĝi estis poste tradukita al la angla, itala, hispana kaj multaj pliaj lingvoj kaj estis grava kontraŭ-milita kanzono de Joan Baez dum la Vjetnama milito.
En Esperanto diskonatiĝis tri diversaj tradukoj: La unua estis de Georges Lagrange, rekte bazita sur la originala teksto de Boris Vian kaj eble entute la unua traduko de la kantoteksto al alia lingvo (1956). Ĝi kantiĝis fare de Ĵak Le Puil, dum la 1970-aj kaj 1980-aj jaroj unu el la plej... (continuer)
Ulteriore versione in esperanto di Franko Luin, da questa pagina
Alternative Esperanto version by Franko Luin, from This page
Ultérieure version en espéranto, par Franko Luin, d'après cette page
"Le Déserteur (esperante: La Dizertonto aŭ La Dizertinto) estas fama kontraŭ-milita kanzono verkita franclingve de Boris Vian kaj eldonita en 1954 dum la Batalo de Dien Bien Phu. Ĝi estis unue kantita de Marcel Mouloudji, en 1954. Ĝi estis poste tradukita al la angla, itala, hispana kaj multaj pliaj lingvoj kaj estis grava kontraŭ-milita kanzono de Joan Baez dum la Vjetnama milito.
En Esperanto diskonatiĝis tri diversaj tradukoj: La unua estis de Georges Lagrange, rekte bazita sur la originala teksto de Boris Vian kaj eble entute la unua traduko de la kantoteksto al alia lingvo (1956). Ĝi kantiĝis fare de Ĵak Le Puil, dum la 1970-aj kaj 1980-aj jaroj unu el la plej... (continuer)
LA DIZERTINTO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 10:44
Gracias a la vida
ESPERANTO - Franko Luin
Franko Luin, nato a Trieste il 6 aprile 1941 e morto a Tyresö, in Svezia, il 15 settembre 2005, è stato uno di quei personaggi straordinari di cui poco o nulla si sa. Triestino di famiglia e di lingua madre slovena, pacifista e antimilitarista convinto, bilingue italo-sloveno, si trasferisce in Svezia negli anni '60 divenendo un importante grafico tipografico (è lui l'inventore dei font Bodoni Classico, Garamond e Omnibus, solo per citarne tre). Apprende lo svedese perfettamente, ma la sua relativa notorietà la raggiunge come esperantista di valore. Sua è questa traduzione d'arte di Gracias a la vida.
Franko Luin, born in Trieste April 6, 1941 and died in Tyresö (Sweden) September 15, 2005, was one of those extraordinary personalities about which few or nothing is known. A Triestine of Slovene family and language and an outspoken pacifist and anti-militarist, fluent... (continuer)
Franko Luin, nato a Trieste il 6 aprile 1941 e morto a Tyresö, in Svezia, il 15 settembre 2005, è stato uno di quei personaggi straordinari di cui poco o nulla si sa. Triestino di famiglia e di lingua madre slovena, pacifista e antimilitarista convinto, bilingue italo-sloveno, si trasferisce in Svezia negli anni '60 divenendo un importante grafico tipografico (è lui l'inventore dei font Bodoni Classico, Garamond e Omnibus, solo per citarne tre). Apprende lo svedese perfettamente, ma la sua relativa notorietà la raggiunge come esperantista di valore. Sua è questa traduzione d'arte di Gracias a la vida.
Franko Luin, born in Trieste April 6, 1941 and died in Tyresö (Sweden) September 15, 2005, was one of those extraordinary personalities about which few or nothing is known. A Triestine of Slovene family and language and an outspoken pacifist and anti-militarist, fluent... (continuer)
DANKON AL LA VIVO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 10:42
Piazza Fontana (Luna Rossa)
[1971]
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Per maggiori notizie sulla strage di Piazza Fontana si veda l'introduzione a La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
Il pomeriggio del dodici dicembre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:54
A fiaccula di a vita
Testo e musica di Ghjan-Terenziu Rocchi
Dall'album "C'hè dinù" (1982)
Dall'album "C'hè dinù" (1982)
U locu di u nostru amore
(continuer)
(continuer)
5/5/2005 - 09:37
Missaghju
Testo e musica di Natale Luciani
Dall'album "C'hè dinù" (1984)
Dall'album "C'hè dinù" (1984)
Tanta suffrenza
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:35
Clandestinu
Parole e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "A strada di l'avvene" (1977)
Dall'album "A strada di l'avvene" (1977)
T'aghju intesu caminà di bughju in la campagna
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:00
Surella d'Irlanda
Testo e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "La strada di l'avvene" (1977)
Dall'album "La strada di l'avvene" (1977)
S'hè infiarata la mio rima chi n'aghju tamanta pena
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:55
Parcours:
Les conflits irlandais
×
Dall'album "I si canto trist"
Cominciavano allora ad affluire in tutta Europa ondate di esiliati (moltissimi anche in Italia), ed il catalano Lluís Llach, che viveva in un altro paese allora sotto il giogo del fascismo, volle indirizzare al popolo fratello greco questa canzone di solidarietà.
Ne riprendo il testo da "La musica dell'altra Italia".