Fuori dal tempo
Non posso fare tutto quello che voglio
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7/5/2005 - 22:40
Parcours:
Service militaire de merde
Le déserteur
LETTERA APERTA A PAUL FABER, CONSIGLIERE MUNICIPALE
La traduzone italiana del brano della lettera aperta di Vian a Paul Faber:
Italian translation of the excerpt from Boris Vian's open letter to Paul Faber:
La traduzone italiana del brano della lettera aperta di Vian a Paul Faber:
Italian translation of the excerpt from Boris Vian's open letter to Paul Faber:
No, signor Faber, non cerchi l'insulto dove non esiste e, se lo trovate, sappiate che siete voi ad avercelo messo. Dico chiaramente quel che voglio dire; e mai ho voluto insultare gli ex combattenti delle due guerre, i resistenti (tra i quali conto numerosi amici) e i morti in guerra (tra i quali ne contavo molti altri). Quando insulto (e non mi succede mai), lo faccio francamente, mi creda. Non insulterò mai delle persone come me, dei civili, che sono stati rivestiti con un'uniforme per poterli ammazzare come oggetti e nulla più, riempiendo loro la testa di vuote parole d'ordine e di scuse fallaci. Combattere senza sapere perché si combatte è proprio di un imbecille, e non di un eroe; eroe è colui che accetta la morte quando sa che essa sarà utile ai valori che difende. Il disertore della... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/5/2005 - 22:19
Le déserteur
LETTRE OUVERTE À M. PAUL FABER, CONSEILLER MUNICIPAL
Extrait de Boris Vian, « Textes et chansons ». Ed. « Union générale d'éditions" » 3, rue Garancière, Paris, 1969.
Un brano della lettera inviata da Boris Vian al consigliere municipale parigino Paul Faber, che l'aveva fatta censurare (vedi Introduzione). E' ripreso da:
An excerpt from Boris Vian's open letter to the Paris town councillor Paul Faber, available at:
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lettre intégrale
Extrait de Boris Vian, « Textes et chansons ». Ed. « Union générale d'éditions" » 3, rue Garancière, Paris, 1969.
Un brano della lettera inviata da Boris Vian al consigliere municipale parigino Paul Faber, che l'aveva fatta censurare (vedi Introduzione). E' ripreso da:
An excerpt from Boris Vian's open letter to the Paris town councillor Paul Faber, available at:
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lettre intégrale
Non, Monsieur Faber, ne cherchez pas l´insulte où elle n´est pas et si vous la trouvez, sachez que c´est vous qui l´y aurez mise. Je dis clairement ce que je veux dire ; et jamais je n´ai eu le désir d´insulter les anciens combattants des deux guerres, les résistants, parmi lesquels je compte bien des amis, et les morts de la guerre - parmi lesquels j´en comptais bien d´autres. Lorsque j´insulte (et cela ne m´arrive guère) je le fais franchement, croyez-moi. Jamais je n´insulterai des hommes comme moi, des civils, que l´on a revêtus d´un uniforme pour pouvoir les tuer comme de simples objets, en leur bourrant le crâne de mots d´ordre vides et de prétextes fallacieux. Se battre sans savoir pourquoi l´on se bat est le fait d´un imbécile et non celui d´un héros ; le héros c´est celui qui accepte... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/5/2005 - 21:55
Luna
2005
da "Lascia che sia"
"Luna" è una canzone che mostra appieno il carattere folk-rock di Enrico Capuano; dall'inconfondibile ritmo di tammurriata si passa poi al trascinante ritornello rockeggiante
il testo è uno sguardo sulla situazione dell'immediato dopoguerra italiano - con i soldati U.S.A. ancora sul territorio - attraverso le vicende di questa ragazzina di 16 anni, una condizione paragonabile alle vite di altre ragazzine nei luoghi di oggi infestate dalla guerra, dal Medio Oriente alla dimenticata Africa...
dal ritmo travolgente e dall'invito a danzare per continuare ad andare avanti e cambiare
credetemi, dal vivo trasmette una magnifica carica!
"muoviti muoviti e datti da fare" dice Capuano in un'altra canzone
"Luna" (scritta da Capuano con Fabiano Lelli e Claudio Clementi) è un invito a sperare, specie per le giovani generazioni, nonostante i bombardamenti militari e mediatici
hasta nonviolencia siempre!
da "Lascia che sia"
"Luna" è una canzone che mostra appieno il carattere folk-rock di Enrico Capuano; dall'inconfondibile ritmo di tammurriata si passa poi al trascinante ritornello rockeggiante
il testo è uno sguardo sulla situazione dell'immediato dopoguerra italiano - con i soldati U.S.A. ancora sul territorio - attraverso le vicende di questa ragazzina di 16 anni, una condizione paragonabile alle vite di altre ragazzine nei luoghi di oggi infestate dalla guerra, dal Medio Oriente alla dimenticata Africa...
dal ritmo travolgente e dall'invito a danzare per continuare ad andare avanti e cambiare
credetemi, dal vivo trasmette una magnifica carica!
"muoviti muoviti e datti da fare" dice Capuano in un'altra canzone
"Luna" (scritta da Capuano con Fabiano Lelli e Claudio Clementi) è un invito a sperare, specie per le giovani generazioni, nonostante i bombardamenti militari e mediatici
hasta nonviolencia siempre!
Luna è già sveglia tra un pò il sole sorgerà
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envoyé par Enrico Maria Simoniello 7/5/2005 - 15:23
Tous les cris, les SOS
Recentemente reinterpretata da Zaz nell'album Balavoine(s) uscito nel 2016 a trent'anni dalla morte del cantante francese.
Comme un fou va jeter à la mer
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7/5/2005 - 01:45
In the Spirit of Peace
Guy Stefan
In keeping with friendship, in keeping with love,
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envoyé par Riccardo Venturi 6/5/2005 - 17:15
Piccolo uomo
Testo di Paolo Ciarchi
Musica di Ivan Della Mea
Musica di Ivan Della Mea
Piccolo uomo, oggi è la tua festa
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5/5/2005 - 22:56
Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello
REĜ'KARLO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:36
Il Pescatore
da cinquantini.it.
LA FIŜKAPTISTO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:31
La Locomotiva
ESPERANTO [2] - Pier Luigi Cinquantini
Ulteriore versione in esperanto di Pier Luigi Cinquantini, da cinquantini.net
Alternative Esperanto version by Pier Luigi Cinquantini, from cinquantini.net
Alternative Esperanto version by Pier Luigi Cinquantini, from cinquantini.net
LA LOKOMOTIVO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:26
Tammurriata nera
Una versione anonima in Esperanto (quasi completa!) da cinquantini.it, uno dei principali siti esperantisti italiani.
TAMBURADO NIGRA
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 11:19
Den okände soldaten
È sicuramente la più famosa di Ruben Nilsson. A lungo il testo svedese è stato impossibile da reperire, ed al suo posto (nella pagina originale) era stata inserita la versione in esperanto di Franko Luin proveniente da questa pagina. L'originale svedese è stato poi reperito da Nicola Ruggiero grazie all'amico esperantista Magnus Henoch che ha scritto per lui in svedese ai curatori del sito ruben-nilson.se.[RV & NR]
Här vilar jag, den okände soldaten,
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envoyé par Riccardo Venturi & Nicola Ruggiero 5/5/2005 - 11:09
Le déserteur
ESPERANTO [3] - Franko Luin
Ulteriore versione in esperanto di Franko Luin, da questa pagina
Alternative Esperanto version by Franko Luin, from This page
Ultérieure version en espéranto, par Franko Luin, d'après cette page
"Le Déserteur (esperante: La Dizertonto aŭ La Dizertinto) estas fama kontraŭ-milita kanzono verkita franclingve de Boris Vian kaj eldonita en 1954 dum la Batalo de Dien Bien Phu. Ĝi estis unue kantita de Marcel Mouloudji, en 1954. Ĝi estis poste tradukita al la angla, itala, hispana kaj multaj pliaj lingvoj kaj estis grava kontraŭ-milita kanzono de Joan Baez dum la Vjetnama milito.
En Esperanto diskonatiĝis tri diversaj tradukoj: La unua estis de Georges Lagrange, rekte bazita sur la originala teksto de Boris Vian kaj eble entute la unua traduko de la kantoteksto al alia lingvo (1956). Ĝi kantiĝis fare de Ĵak Le Puil, dum la 1970-aj kaj 1980-aj jaroj unu el la plej... (continuer)
Ulteriore versione in esperanto di Franko Luin, da questa pagina
Alternative Esperanto version by Franko Luin, from This page
Ultérieure version en espéranto, par Franko Luin, d'après cette page
"Le Déserteur (esperante: La Dizertonto aŭ La Dizertinto) estas fama kontraŭ-milita kanzono verkita franclingve de Boris Vian kaj eldonita en 1954 dum la Batalo de Dien Bien Phu. Ĝi estis unue kantita de Marcel Mouloudji, en 1954. Ĝi estis poste tradukita al la angla, itala, hispana kaj multaj pliaj lingvoj kaj estis grava kontraŭ-milita kanzono de Joan Baez dum la Vjetnama milito.
En Esperanto diskonatiĝis tri diversaj tradukoj: La unua estis de Georges Lagrange, rekte bazita sur la originala teksto de Boris Vian kaj eble entute la unua traduko de la kantoteksto al alia lingvo (1956). Ĝi kantiĝis fare de Ĵak Le Puil, dum la 1970-aj kaj 1980-aj jaroj unu el la plej... (continuer)
LA DIZERTINTO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 10:44
Gracias a la vida
ESPERANTO - Franko Luin
Franko Luin, nato a Trieste il 6 aprile 1941 e morto a Tyresö, in Svezia, il 15 settembre 2005, è stato uno di quei personaggi straordinari di cui poco o nulla si sa. Triestino di famiglia e di lingua madre slovena, pacifista e antimilitarista convinto, bilingue italo-sloveno, si trasferisce in Svezia negli anni '60 divenendo un importante grafico tipografico (è lui l'inventore dei font Bodoni Classico, Garamond e Omnibus, solo per citarne tre). Apprende lo svedese perfettamente, ma la sua relativa notorietà la raggiunge come esperantista di valore. Sua è questa traduzione d'arte di Gracias a la vida.
Franko Luin, born in Trieste April 6, 1941 and died in Tyresö (Sweden) September 15, 2005, was one of those extraordinary personalities about which few or nothing is known. A Triestine of Slovene family and language and an outspoken pacifist and anti-militarist, fluent... (continuer)
Franko Luin, nato a Trieste il 6 aprile 1941 e morto a Tyresö, in Svezia, il 15 settembre 2005, è stato uno di quei personaggi straordinari di cui poco o nulla si sa. Triestino di famiglia e di lingua madre slovena, pacifista e antimilitarista convinto, bilingue italo-sloveno, si trasferisce in Svezia negli anni '60 divenendo un importante grafico tipografico (è lui l'inventore dei font Bodoni Classico, Garamond e Omnibus, solo per citarne tre). Apprende lo svedese perfettamente, ma la sua relativa notorietà la raggiunge come esperantista di valore. Sua è questa traduzione d'arte di Gracias a la vida.
Franko Luin, born in Trieste April 6, 1941 and died in Tyresö (Sweden) September 15, 2005, was one of those extraordinary personalities about which few or nothing is known. A Triestine of Slovene family and language and an outspoken pacifist and anti-militarist, fluent... (continuer)
DANKON AL LA VIVO
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 10:42
Piazza Fontana (Luna Rossa)
[1971]
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".
Per maggiori notizie sulla strage di Piazza Fontana si veda l'introduzione a La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida].
Il pomeriggio del dodici dicembre
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:54
A fiaccula di a vita
Testo e musica di Ghjan-Terenziu Rocchi
Dall'album "C'hè dinù" (1982)
Dall'album "C'hè dinù" (1982)
U locu di u nostru amore
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5/5/2005 - 09:37
Missaghju
Testo e musica di Natale Luciani
Dall'album "C'hè dinù" (1984)
Dall'album "C'hè dinù" (1984)
Tanta suffrenza
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:35
Clandestinu
Parole e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "A strada di l'avvene" (1977)
Dall'album "A strada di l'avvene" (1977)
T'aghju intesu caminà di bughju in la campagna
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 09:00
Surella d'Irlanda
Testo e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "La strada di l'avvene" (1977)
Dall'album "La strada di l'avvene" (1977)
S'hè infiarata la mio rima chi n'aghju tamanta pena
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:55
Parcours:
Les conflits irlandais
Lettera di u prigiuneru
Testo e musica di Ghjan-Paolu Poletti
Dall'album "Libertà" (1974)
Dall'album "Libertà" (1974)
Da u fondu di e prigione induve tù sì,
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:52
Chjaruscuru
Testo e musica di Natale Luciani
Dall'album "Rinvivisce" (2003)
Una canzone che mette sotto accusa gli atti dei vari movimenti indipendentisti corsi, che pur partendo da una causa giusta, si sono negli anni abbandonati a violenze terroristiche ingiustificate e ingiustificabili. Una storia, appunto, di chiaroscuro.
Dall'album "Rinvivisce" (2003)
Una canzone che mette sotto accusa gli atti dei vari movimenti indipendentisti corsi, che pur partendo da una causa giusta, si sono negli anni abbandonati a violenze terroristiche ingiustificate e ingiustificabili. Una storia, appunto, di chiaroscuro.
D'una lotta naziunale
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:42
Complainte de Pablo Neruda
La seguente è un adattamento della canzone in lingua còrsa del gruppo Canta u Populu Corsu, dall'ultimo album "Rinvivisce" (2003)
CANTU A PABLO NERUDA
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 08:33
A Change Is Gonna Come
(1963)
Musica e testo di Sam Cooke
Lyrics and music by Sam Cooke
A Change is Gonna Come nasce da una serie di circostanze che investirono la vita di Sam Cooke nel 1963.
Il confronto con alcuni studenti impegnati in una manifestazione per i diritti civili, a Durham nel North Carolina; la morte del figlio Vincent, appena diciottenne, avvenuta nel giugno dello stesso anno; l’arresto subìto in ottobre a Shreveport, in Louisiana, per il solo fatto di aver chiesto una stanza in un motel “per soli bianchi”; l’ascolto di “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan… tutti questi fatti determinarono l’urgenza di Cooke di esprimere un concetto molto chiaro: non sappiamo cosa ci sia dopo la morte e, proprio per questo, ad ogni essere umano deve essere garantita giustizia, una vita degna su questa terra. Dylan chiedeva: "how many years can some people exist, before they're allowed to be free?". Cooke rispose:... (continuer)
Musica e testo di Sam Cooke
Lyrics and music by Sam Cooke
A Change is Gonna Come nasce da una serie di circostanze che investirono la vita di Sam Cooke nel 1963.
Il confronto con alcuni studenti impegnati in una manifestazione per i diritti civili, a Durham nel North Carolina; la morte del figlio Vincent, appena diciottenne, avvenuta nel giugno dello stesso anno; l’arresto subìto in ottobre a Shreveport, in Louisiana, per il solo fatto di aver chiesto una stanza in un motel “per soli bianchi”; l’ascolto di “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan… tutti questi fatti determinarono l’urgenza di Cooke di esprimere un concetto molto chiaro: non sappiamo cosa ci sia dopo la morte e, proprio per questo, ad ogni essere umano deve essere garantita giustizia, una vita degna su questa terra. Dylan chiedeva: "how many years can some people exist, before they're allowed to be free?". Cooke rispose:... (continuer)
I was born by the river in a little tent
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 07:03
Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)
[1971]
Terzo singolo estratto dall'album "What's Going On"
Testo di Marvin Gaye
Musica di James Nyx
"Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)" parla dei ghetti e dei giovani che ci vivono, e va ascoltata e basta. Si tratta di un brano semplicemente perfetto: non una nota suona datata, neanche nel senso migliore della parola.
Marvin Gaye - What's Going On :: Le Pietre Miliari di OndaRock
Terzo singolo estratto dall'album "What's Going On"
Testo di Marvin Gaye
Musica di James Nyx
"Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)" parla dei ghetti e dei giovani che ci vivono, e va ascoltata e basta. Si tratta di un brano semplicemente perfetto: non una nota suona datata, neanche nel senso migliore della parola.
Marvin Gaye - What's Going On :: Le Pietre Miliari di OndaRock
Dah, dah, dah, dah
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2005 - 06:56
Fiume Sand Creek
SPAGNOLO / SPANISH - José Antonio
Versione spagnola di José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) da Via del Campo
Versión al castellano de José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) desde Via del Campo
Versión al castellano de José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) desde Via del Campo
EL RIO SAND CREEK
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 23:06
Il Pescatore
*Consiglieremmo volentieri a tale Matteo di non attribuirsi traduzioni che non sono sicuramente sue, prima di spedirle a un sito serio come faberdeandre.com dell'amico Marcello Motta (che salutiamo)[RV]
EL PESCADOR
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envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 23:03
La domenica delle salme
EL DOMINGO DE LOS RESTOS MORTALES
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envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:57
Sinàn Capudàn Pascià
Scipione Cicala nació en Génova en 1552. A los 19 años, en las proximidades del estrecho de Mesina, el barco donde viajaba fue abordado por piratas berberiscos, siendo hecho prisionero y conducido a Constantinopla, donde sus encantos juveniles parece que sedujeron al sultán Suleiman II. Se convirtió al Islam siendo rápida su ascensión en la corte musulmana, obteniendo el título de Pascià . Dirigió una flota corsaria que sembró el terror en distintos puntos de la costa mediterránea.
Su nombre en árabe fue:
Sinan Hassan Çigala-Zade Kapudan Pascià.
Sinan: Genovés. En árabe Sina es Génova.
Kapudan: título honorífico que significa "forma parte de la sublime puerta".
Pascià, título honorífico que en el imperio otomano era atribuido a los altos grados militares y a funcionarios civiles de rango elevado.
En la canción de Fabrizio, un Sinan Kapudan Pascià ya maduro, nos cuenta en primera persona... (continuer)
Su nombre en árabe fue:
Sinan Hassan Çigala-Zade Kapudan Pascià.
Sinan: Genovés. En árabe Sina es Génova.
Kapudan: título honorífico que significa "forma parte de la sublime puerta".
Pascià, título honorífico que en el imperio otomano era atribuido a los altos grados militares y a funcionarios civiles de rango elevado.
En la canción de Fabrizio, un Sinan Kapudan Pascià ya maduro, nos cuenta en primera persona... (continuer)
SINAN CAPUDAN PACHA'
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envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:46
Sidùn
El inicio de la canción viene precedida por las voces de Ariel Sharon y Ronald Regan a las que hace de fondo el chirriar de carros armados. Tras este prólogo inquietante, se oyen las desnudas notas de un "bouzouki" (instrumento de cuerda tradicional griego) que marca el acompañamiento del drama que se nos cuenta: el lamento de un padre palestino por la muerte violenta de su pequeño hijo a manos del ejercito israelita.
"Sidón", título de la canción, es el nombre de una ciudad del sur del Líbano, que ha sufrido a menudo la violencia del conflicto arabe-israelita. Quizás el niño de nuestra canción fue abatido en el verano de 1982, cuando el ejercito israelí, comandado por Sharón, entonces ministro de defensa, efectuó una sanguinaria e indiscriminada incursión en el sur del Líbano, desde donde las fuerzas de liberación palestinas hostigaban al estado de Israel.
Sidón , ciudad de historia milenaria,... (continuer)
"Sidón", título de la canción, es el nombre de una ciudad del sur del Líbano, que ha sufrido a menudo la violencia del conflicto arabe-israelita. Quizás el niño de nuestra canción fue abatido en el verano de 1982, cuando el ejercito israelí, comandado por Sharón, entonces ministro de defensa, efectuó una sanguinaria e indiscriminada incursión en el sur del Líbano, desde donde las fuerzas de liberación palestinas hostigaban al estado de Israel.
Sidón , ciudad de historia milenaria,... (continuer)
SIDÓN
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:42
No Bravery
Questa canzone, che Blunt ha cantato al concertone del Primo Maggio 2005 a Roma, è stata scritta durante la sua esperienza in Kosovo come militare britannico.
There are children standing here,
(continuer)
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2/5/2005 - 22:41
Arresta
L'intolleranza e' gia' abbastanza senza l'esigenza che prenda consistenza l'abitudine a reagire con la violenza verso chi e' diverso troppo tempo e' stato perso giocando questo gioco perverso adesso basta! Usa la tua testa se sei fuori pista fermati, arresta. Questa e' la cosa giusta la scelta migliore, la nostra proposta pensa prendine coscienza inverti la tendenza senza ipocrisia o indifferenza a stento questo sento lo stesso tento a fondo io diffondo il seguente insegnamento: meno razzismo piu' fratellanza la migliore cura contro l'intolleranza. Stando fermo non ho mai raggiunto niente ma andando avanti incontro tanti intolleranti e spenti, sveglia. E' necessario imparare a dare rispetto alle culture diverse dalla nostra e quindi arresta arresta l'ignoranza e' tanta e oltretutto c'e' chi... (continuer)
envoyé par Alessio Gentili 1/5/2005 - 11:33
Abbasso Nixon
Dall'album Pace e Male
Ai compagni morti per sbaglio alle manifestazioni,alla memoria
Ai compagni morti per sbaglio alle manifestazioni,alla memoria
Pallonate crude
(continuer)
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envoyé par adriana 1/5/2005 - 09:08
Bella Ciao
anonyme
2b. Bella Ciao (strofa aggiuntiva)
2b. Bella Ciao (additional stanza)
Una strofa aggiunta da alcuni partigiani anonimi nell’anno 1965, nell’Appennino Bolognese-Modenese
Grazie per la segnalazione a GIN di Bologna (ex Canzoniere delle Lame)
2b. Bella Ciao (additional stanza)
Una strofa aggiunta da alcuni partigiani anonimi nell’anno 1965, nell’Appennino Bolognese-Modenese
Grazie per la segnalazione a GIN di Bologna (ex Canzoniere delle Lame)
Era rossa la sua bandiera
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30/4/2005 - 21:36
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Una canzone che ironizza sulle domande a cui tutti i ragazzi italiani hanno dovuto rispondere nel test psicologico durante la visita militare, quello che inizia con la famosa domanda "Ti piacciono le riviste di meccanica?" (chi risponde no potrebbe essere omosessuale...) e poi continua con "Ti piacciono i fiori?" e "Ti piacerebbe fare il fiorista?". Chi risponde in modo diverso alle due domande è, chissà perché, sospettato di turbe psichiche....