Society's Child (Baby I've Been Thinking)
Come to my door, baby,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:43
Abraham, Martin And John
(Dick Holler)
Abraham Lincoln is among the nation's most prized and beloved personages. A man of nobility and leadership, he grew up among the impoverished and uneducated.Through perseverance he attained great knowledge of life and love for the American people.
"Liberalism is not so much a party creed or set of fixed platform promises as it is an attitude of mind and heart, a faith in man's ability through the experiences of his reason and judgment to increase for himself and his fellow men
the amount of justice and freedom and brotherhood which all human life deserves."... (John Kennedy)
Martin Luther King Jr. was able to express the inner anxieties of the oppressed black nation of the 1950's-1960's
and stands as one of the founders of present day society.
He was driven by his belief of justice and equality for those who were given none.
Abraham Lincoln is among the nation's most prized and beloved personages. A man of nobility and leadership, he grew up among the impoverished and uneducated.Through perseverance he attained great knowledge of life and love for the American people.
"Liberalism is not so much a party creed or set of fixed platform promises as it is an attitude of mind and heart, a faith in man's ability through the experiences of his reason and judgment to increase for himself and his fellow men
the amount of justice and freedom and brotherhood which all human life deserves."... (John Kennedy)
Martin Luther King Jr. was able to express the inner anxieties of the oppressed black nation of the 1950's-1960's
and stands as one of the founders of present day society.
He was driven by his belief of justice and equality for those who were given none.
Has anybody here seen my old friend Abraham?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:35
Vigilante Man
Have you seen that vigilante man?
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:25
When The Ship Comes In
Dall'album "The Times They Are A-Changin'" (1964)
La canzone sembra essere stata ispirata a Dylan da una canzone dall' "Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, "Lied der Seeräuber-Jenny", in italiano "Jenny dei Pirati". Afferma Suze Rotolo, uno dei primi amori di Bob Dylan (nonché la ragazza che con lui appare sulla copertina di "The Freewhelin' Bob Dylan"): "Il mio interesse per Brecht costituì certamente un'influenza per Bob. Stavo lavorando per il Circle in the Square Theatre, ed egli veniva a sentire tutte le nostre rappresentazioni. Rimase molto colpito dalla canzone per la quale è divenuta famosa Lotte Lenya, Jenny dei Pirati".
(Da Maggie's Farm, il sito italiano di Bob Dylan)
When the ship comes in (Quando la nave attraccherà) è una canzone molto poco conosciuta dal pubblico italiano, nonostante sia una delle più significative e belle creazioni dell'autore nel suo primo periodo,... (continuer)
La canzone sembra essere stata ispirata a Dylan da una canzone dall' "Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, "Lied der Seeräuber-Jenny", in italiano "Jenny dei Pirati". Afferma Suze Rotolo, uno dei primi amori di Bob Dylan (nonché la ragazza che con lui appare sulla copertina di "The Freewhelin' Bob Dylan"): "Il mio interesse per Brecht costituì certamente un'influenza per Bob. Stavo lavorando per il Circle in the Square Theatre, ed egli veniva a sentire tutte le nostre rappresentazioni. Rimase molto colpito dalla canzone per la quale è divenuta famosa Lotte Lenya, Jenny dei Pirati".
(Da Maggie's Farm, il sito italiano di Bob Dylan)
When the ship comes in (Quando la nave attraccherà) è una canzone molto poco conosciuta dal pubblico italiano, nonostante sia una delle più significative e belle creazioni dell'autore nel suo primo periodo,... (continuer)
Oh the time will come up
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:23
Vrede voor de Balkan
On music from "Тебе поём", a Russian Orthodox song, one of the Strijdkoor Kontrarie choir members expressed his feelings about the war in Bosnia.
Sulla musica di "Тебе поём", un canto russo ortodosso, un membro dello Strijdkoor Kontrarie ha espresso i suoi sentimenti sulla guerra in Bosnia.
Sulla musica di "Тебе поём", un canto russo ortodosso, un membro dello Strijdkoor Kontrarie ha espresso i suoi sentimenti sulla guerra in Bosnia.
Hoe kon dat zijn? Hoe kon dat mog’lijk zijn?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Paul Fontaine 28/3/2005 - 12:11
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
The Times They Are A-Changin'
Versió en català cantada per Oriol Tramvia (grup de folk)
Adap. Albert Batiste
Versione catalana di Albert Batiste cantata dal gruppo folk Oriol Tramvia
Adap. Albert Batiste
Versione catalana di Albert Batiste cantata dal gruppo folk Oriol Tramvia
ELS TEMPS ESTAN CANVIANT
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 28/3/2005 - 11:27
Hova száll a szürke varjú
anonyme
Questa bella canzone contro la guerra sembra...non avere pace. Rimasta a lungo senza alcuna traduzione e di attribuzione anonima, è stata poi per errore attribuita a Péter Gerendás e infine, grazie alle ulteriori precisazioni dell'amica Laura (oramai da tempo la nostra referente per la sezione ungherese, ed alla quale dobbiamo anche un'ottima traduzione italiana) siamo in grado di situarla un po' meglio. Si tratta infatti di una canzone ("mozgalmi") del movimento operaio ungherese. Sui suoi punti di contatto con Dove vola l'avvoltoio sono in corso ricerche sia da parte nostra che di Laura.[RV]
Hova száll a szürke varjú,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/3/2005 - 15:13
Bella Ciao
anonyme
12. Bella Ciao (Versione ungherese)
12. Bella Ciao (Hungarian version)
La Versione ungherese di "Bella Ciao" cantata tradizionalmente. E' ripresa da questa pagina.
The version of "Bella Ciao" traditionally sung in Hungary. It it reproduced from this page
Non è stato semplice reperire notizie sull'origine di questa versione ungherese. Secondo questa fonte:
“Több magyar fordítása is van, a legismertebbet - amit mi is énekelünk az előadásban - többek között a Gyermekvasút (régebbi nevén Úttörővasút) fiatal vasutasai által énekelt dalok közé tartozik, amit a vasutasképzés során elsajátítanak. Erről Hudetznét játszó Anikó mesélt, aki gyerekkorában úttörővasutas volt.”
“Esistono anche diverse traduzioni ungheresi, la più nota delle quali -che cantiamo anche nello spettacolo [si tratta della pagina dedicata allo spettacolo A végítélet napja di Ödön von Horváth messo in scena dal Föld Színház,... (continuer)
12. Bella Ciao (Hungarian version)
La Versione ungherese di "Bella Ciao" cantata tradizionalmente. E' ripresa da questa pagina.
The version of "Bella Ciao" traditionally sung in Hungary. It it reproduced from this page
Non è stato semplice reperire notizie sull'origine di questa versione ungherese. Secondo questa fonte:
“Több magyar fordítása is van, a legismertebbet - amit mi is énekelünk az előadásban - többek között a Gyermekvasút (régebbi nevén Úttörővasút) fiatal vasutasai által énekelt dalok közé tartozik, amit a vasutasképzés során elsajátítanak. Erről Hudetznét játszó Anikó mesélt, aki gyerekkorában úttörővasutas volt.”
“Esistono anche diverse traduzioni ungheresi, la più nota delle quali -che cantiamo anche nello spettacolo [si tratta della pagina dedicata allo spettacolo A végítélet napja di Ödön von Horváth messo in scena dal Föld Színház,... (continuer)
Eljött a hajnal, elébe mentem,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/3/2005 - 15:10
Régi dal
[1992]
Testo e musica di Zsuzsa Koncz
Szavak és zene: Koncz Zsuzsa
Testo e musica di Zsuzsa Koncz
Szavak és zene: Koncz Zsuzsa
Una bella e commovente canzone della cantautrice ungherese. Un vecchio album di foto, un bambino e una bambina sorridenti alla vita; ma ancora non sanno che cosa li aspetta. Due guerre, e una vita durissima: sono i nonni dell'autrice. La quale si domanda che cosa ne sarà di sé, e se qualcuno, un giorno, magari, guarderà un vecchio album pensando le stesse cose...[RV]
Egy régi kép: egy kisgyerek,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/3/2005 - 15:06
I'd Like To Teach The World To Sing
I'd like to teach the world to sing
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/3/2005 - 14:38
The War Game
[1995]
Basata su una storia vera.
Basata su una storia vera.
There was no note but if there was, it might have said:
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 27/3/2005 - 14:26
Oh, Mother Earth
[2003]
Lyrics and Music by Honey Novick
Testo e musica di Honey Novick
Lyrics and Music by Honey Novick
Testo e musica di Honey Novick
Chorus
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/3/2005 - 14:23
Il vestito del violinista
dal'album "Pezzi" (2005)
I bambini sono quelli di Beslan.
Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
I bambini sono quelli di Beslan.
Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:04
Parcours:
Guerre de Tchètchénie
Il panorama di Betlemme
dal'album "Pezzi" (2005)
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
(continuer)
(continuer)
envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:03
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Gambadilegno a Parigi
da "Pezzi" (2005)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continuer)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continuer)
E allora sognò Atene
(continuer)
(continuer)
envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:58
Numeri da scaricare
da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:53
Blowin' in the Wind
LATINO / LATIN [Meredith Minter Dixon]
Versione latina di Meredith Minter Dixon
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
from This page
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
from This page
SE DEDIT FLAMINI
(continuer)
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envoyé par CCG/AWS Staff 25/3/2005 - 21:08
La Ballata del milite ignoto
I Gufi furono gli interpreti più noti di questo brano, che in realtà fu scritto da uno di loro (Lino Patruno) insieme a Walter Valdi.
La tradizione del “milite ignoto”, o “soldat inconnu”, nacque in Francia, ma fu ripresa immediatamente in altri paesi tra i quali l'Italia. Tra i caduti della I guerra mondiale che erano rimasti senza un nome, ne fu scelto uno che fu trasportato solennemente per tutto il Paese e poi tumulato nell'Altare della Patria” a Roma.
da "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
La tradizione del “milite ignoto”, o “soldat inconnu”, nacque in Francia, ma fu ripresa immediatamente in altri paesi tra i quali l'Italia. Tra i caduti della I guerra mondiale che erano rimasti senza un nome, ne fu scelto uno che fu trasportato solennemente per tutto il Paese e poi tumulato nell'Altare della Patria” a Roma.
da "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
Non mi ricordo in quale guerra
(continuer)
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envoyé par patchinko 24/3/2005 - 20:01
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Masters Of War
MASTERS OF WAR IN CASERMA - di Sandro
da Maggie's Farm - Sito Italiano su Bob Dylan
Per la serie "When we first met", non vi voglio raccontare il mio primo incontro con Bob, bensì la storia di come ho fatto conoscere Bob a uno sconosciuto.
Correva l’anno 1993 e il sottoscritto era alle prese con quella esperienza che riguardava noi maschietti e che ora per fortuna dei nuovi pargoli è diventata facoltativa: il servizio militare. Chi fra voi ha avuto la sventura di incappare nelle grinfie dell’esercito sa benissimo che ci si deve inventare di tutto per far passare il tempo; e allora che cosa di meglio se non un po’ di CD e qualche libro? Va da sé che un dylaniano come il sottoscritto si era riempito l’armadietto di ogni cimelio del buon Bob. Fra questi un libro, del quale non ricordo il titolo e nemmeno l’autore, con una raccolta selezionata di testi e poesie di Dylan con traduzione a fronte.... (continuer)
da Maggie's Farm - Sito Italiano su Bob Dylan
Per la serie "When we first met", non vi voglio raccontare il mio primo incontro con Bob, bensì la storia di come ho fatto conoscere Bob a uno sconosciuto.
Correva l’anno 1993 e il sottoscritto era alle prese con quella esperienza che riguardava noi maschietti e che ora per fortuna dei nuovi pargoli è diventata facoltativa: il servizio militare. Chi fra voi ha avuto la sventura di incappare nelle grinfie dell’esercito sa benissimo che ci si deve inventare di tutto per far passare il tempo; e allora che cosa di meglio se non un po’ di CD e qualche libro? Va da sé che un dylaniano come il sottoscritto si era riempito l’armadietto di ogni cimelio del buon Bob. Fra questi un libro, del quale non ricordo il titolo e nemmeno l’autore, con una raccolta selezionata di testi e poesie di Dylan con traduzione a fronte.... (continuer)
22/3/2005 - 23:54
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(Jeff Place, liner notes from Classic Protest Songs from Smithsonian Folkways)