Il vestito del violinista
dal'album "Pezzi" (2005)
I bambini sono quelli di Beslan.
Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
I bambini sono quelli di Beslan.
Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare
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envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:04
Parcours:
Guerre de Tchètchénie
Il panorama di Betlemme
dal'album "Pezzi" (2005)
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
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envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:03
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Gambadilegno a Parigi
da "Pezzi" (2005)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continuer)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continuer)
E allora sognò Atene
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envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:58
Numeri da scaricare
da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
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envoyé par Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:53
Parcours:
Camps d'extermination, Trains
Blowin' in the Wind
LATINO / LATIN [Meredith Minter Dixon]
Versione latina di Meredith Minter Dixon
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
from This page
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
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SE DEDIT FLAMINI
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envoyé par CCG/AWS Staff 25/3/2005 - 21:08
La Ballata del milite ignoto
I Gufi furono gli interpreti più noti di questo brano, che in realtà fu scritto da uno di loro (Lino Patruno) insieme a Walter Valdi.
La tradizione del “milite ignoto”, o “soldat inconnu”, nacque in Francia, ma fu ripresa immediatamente in altri paesi tra i quali l'Italia. Tra i caduti della I guerra mondiale che erano rimasti senza un nome, ne fu scelto uno che fu trasportato solennemente per tutto il Paese e poi tumulato nell'Altare della Patria” a Roma.
da "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
La tradizione del “milite ignoto”, o “soldat inconnu”, nacque in Francia, ma fu ripresa immediatamente in altri paesi tra i quali l'Italia. Tra i caduti della I guerra mondiale che erano rimasti senza un nome, ne fu scelto uno che fu trasportato solennemente per tutto il Paese e poi tumulato nell'Altare della Patria” a Roma.
da "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
Non mi ricordo in quale guerra
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envoyé par patchinko 24/3/2005 - 20:01
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Masters Of War
MASTERS OF WAR IN CASERMA - di Sandro
da Maggie's Farm - Sito Italiano su Bob Dylan
Per la serie "When we first met", non vi voglio raccontare il mio primo incontro con Bob, bensì la storia di come ho fatto conoscere Bob a uno sconosciuto.
Correva l’anno 1993 e il sottoscritto era alle prese con quella esperienza che riguardava noi maschietti e che ora per fortuna dei nuovi pargoli è diventata facoltativa: il servizio militare. Chi fra voi ha avuto la sventura di incappare nelle grinfie dell’esercito sa benissimo che ci si deve inventare di tutto per far passare il tempo; e allora che cosa di meglio se non un po’ di CD e qualche libro? Va da sé che un dylaniano come il sottoscritto si era riempito l’armadietto di ogni cimelio del buon Bob. Fra questi un libro, del quale non ricordo il titolo e nemmeno l’autore, con una raccolta selezionata di testi e poesie di Dylan con traduzione a fronte.... (continuer)
da Maggie's Farm - Sito Italiano su Bob Dylan
Per la serie "When we first met", non vi voglio raccontare il mio primo incontro con Bob, bensì la storia di come ho fatto conoscere Bob a uno sconosciuto.
Correva l’anno 1993 e il sottoscritto era alle prese con quella esperienza che riguardava noi maschietti e che ora per fortuna dei nuovi pargoli è diventata facoltativa: il servizio militare. Chi fra voi ha avuto la sventura di incappare nelle grinfie dell’esercito sa benissimo che ci si deve inventare di tutto per far passare il tempo; e allora che cosa di meglio se non un po’ di CD e qualche libro? Va da sé che un dylaniano come il sottoscritto si era riempito l’armadietto di ogni cimelio del buon Bob. Fra questi un libro, del quale non ricordo il titolo e nemmeno l’autore, con una raccolta selezionata di testi e poesie di Dylan con traduzione a fronte.... (continuer)
22/3/2005 - 23:54
The Times They Are A-Changin'
da Maggie's Farm - Il sito italiano di Bob Dylan
I TEMPI STANNO CAMBIANDO
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22/3/2005 - 23:26
With God On Our Side
da Maggie's Farm, sito italiano su Bob Dylan
DIO È CON NOI
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22/3/2005 - 23:23
L'amour des Peuples
Datata, nel manoscritto:
Camp de Chambarau, le 3 septembre 1903.
Camp de Chambarau, le 3 septembre 1903.
Après l’ardeur d’un combat héroïque
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envoyé par Riccardo Venturi 21/3/2005 - 17:43
911 For Peace
contenuta nell'album "Mobilize", 2002
It's in the paper every day
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envoyé par Monia 21/3/2005 - 10:38
No Borders, No Nations
Contenuta nell'album "BYO Split Series, Vol. IV (Anti-Flag/Bouncing Souls)", 2002
I always thought if you want to change the world
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envoyé par Monia 21/3/2005 - 10:36
Parcours:
Guerre des Balkans dans les années 90
Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]
anonyme
di Riccardo Venturi
20 marzo 2005
20 marzo 2005
I SIGNORI GENERALI
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20/3/2005 - 23:37
I Have Come To Take My Boy Home
[1995]
Verse 1
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 23:01
L.o.v.e. I.s.
[1984]
"Let's Oppose Violence Everywhere ... In Schools / In Society"
"Dedicated to the notion ... of a Butterfly ... and ... the Dream ..."
- Ennio A. Paola
"Let's Oppose Violence Everywhere ... In Schools / In Society"
"Dedicated to the notion ... of a Butterfly ... and ... the Dream ..."
- Ennio A. Paola
"In one's own heart of hearts, love never escapes sleep ... it is the sharing of stories that never truly end ..."
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:57
A Hundred Men
[2003]
Testo e musica di Ales Hassilev
Testo e musica di Ales Hassilev
A hundred men went off to war
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:38
No Weapons, No Wars
Verse 1 Pray for the children
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:34
Jerry Falwell
Una canzone che "passa in rassegna" tutta l'amministrazione Bush....
Jerry Falwell, Jerry Falwell
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:18
United States of Deception
Lies on top of lies on top of lies on top of lies
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:16
Genocide for the Holidays
Well it's cold outside and the sun is going down
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envoyé par Riccardo Venturi 20/3/2005 - 22:15
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Musica di Hanns Eisler [1949]
Ex inno nazionale della Repubblica Democratica Tedesca (DDR)
Per una storia completa di tale testo e delle sue vicissitudini, si veda questa pagina in lingua tedesca e Wikipedia (inglese).
Auferstanden aus Ruinen, che fu il (bellissimo) inno nazionale della DDR dal 1949 al 1989, l'anno della riunificazione e che tante volte abbiamo probabilmente sentito suonato alle Olimpiadi e in altre manifestazioni sportive (nonché nel film Good Bye Lenin), è una poesia altamente patriottica, ma anche di pace e fratellanza scritta da un comunista pacifista che era stato esiliato quando ancora la Germania intera era sotto il tallone hitleriano. Nel 1949, l'allora segretario generale della SED, Wilhelm Pieck, decise di farne l'inno dello stato tedesco socialista, e chiese al celebre musicista Hanns Eisler (1898-1962, allievo di Arnold Schönberg... (continuer)