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Avant le 2004-12-11

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El Presidente

El Presidente
da "Viva la vida, muera la muerte"
(2004)

Ma chi sarà?

Non si fanno conti in tasca (money)
(continuer)
11/12/2004 - 18:04
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Sarà vero

Sarà vero
dall'album "Domani" (2003)

Parla delle condizioni davvero miserevoli della civiltà occidentale oggi.
Dicono che siamo intelligenti
(continuer)
11/12/2004 - 16:54
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Generale

Generale
Quèsta è una versiòne nella parlàta di Casatenovo Briànza; ho cercato di usare una grafia il più vicìno possibile a quèlla che è la tipica pronuncia brianzola del mio paese, e non la grafia usata normalmente
GENERAL
(continuer)
envoyé par Lele de Casanöv 11/12/2004 - 14:23
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C'è un re

C'è un re
GH'È UN RÈ
(continuer)
envoyé par Lele de Casanöv 11/12/2004 - 14:15
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Redemption Song

Redemption Song
old pirates.... :) la canto giornalmente questa canzone...per dire no a tutto ciò che mi circonda!!!

mattone su mattone viene su una grande casa
Simone 11/12/2004 - 10:05
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Todavía cantamos

Todavía cantamos
Un piccolissimo commento, non tanto sulla canzone, quanto sul contesto che l'ha generata.
Nel 1982, quando già la dittatura militare è entrata in crisi, Mercedes Sosa torna in Argentina con un grande concerto cui assistono migliaia di persone.
In scaletta c'è anche "Volver a los diecisiete" di Violeta Parra:

"...El amor es torbellino
de pureza original,
hasta al feroz animal
susurra su dulce trino,
detiene a los peregrinos,
libera a los prisioneros,
el amor con sus esmeros
al viejo lo vuelve niño..."

Quando la voce della Sosa si abbassa a sottolineare il verso "libera a los prisioneros", il pubblico esplode
in un lungo applauso, migliaia di voci in un solo grido. La memoria è anche questo riconoscere in un verso la tragedia e la speranza di una generazione.
Maria Cristina Costantini 9/12/2004 - 17:16
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Maddalena Canterina

Maddalena Canterina
Storia d'amore ambientata negli anni '30. Lui, ragazzo, partì volontario per il fronte abissino; tornò molti anni dopo segnato dalla prigionia in Egitto.
Un'occasione per parlare di quella Italia, della seconda guerra mondiale e soprattutto dell'infame Africa italiana orientale.
A poppa della nave l’Eritrea Massawa
(continuer)
envoyé par Edizioni Musicali "Scaramuccia srl" 8/12/2004 - 16:43
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Il vecchio e il bambino

Il vecchio e il bambino
Non si può ingabbiare l'energia e la luce di questa canzone.
questa musica suscita un infinita quantità di immagini stupende ed entra direttamente nel tuo "io".. in una sola parola:estasi..
marco cosentino 7/12/2004 - 16:24
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Peace In Our Time

Peace In Our Time
Invocazione affinchè la pace fra USA ed (allora) URSS possa effettivamente rivelarsi duratura e vera.
Who holds the money, who holds the need
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 19:16
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Where The Rose Is Sown

Where The Rose Is Sown
Pezzo che sarcasticamente sottolinea la retorica bellica. Una specie di "Guerra di Piero" scozzese.

Lyrics by Stuart Adamson, from the album 'Steeltown'

Questa canzone è stata scritta riguardo la "Guerra delle Falkland" ed alla retorica patriottica che trovava in GB un terreno fertile.
Concetti come "la guerra buona" o "guerra giusta", "vinceremo" erano lo slogan con cui si cercava di arruolare i ragazzi, specialmente delle classi sociali più povere e provenienti dalle zone più colpite dalla crisi economica inglese.
Un po' come in tutte le guerre, a morire ci vanno i poveracci.
We're at war all the papers say
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 19:04
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I Love The World

I Love The World
The roll of distant thunder breaks, the afternoon of silence wakes
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 16:57
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The Attack

Now the talking's over, plans are laid and the hour is set
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 16:54
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Christian Militia

Christian Militia
1984

Canzone dedicata, più che alla guerra in sè, al settarismo religioso che porta al razzismo ed al conflitto.
There's a witch hunt coming, screaming out on it's rebirth
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 16:51
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The Charge

The Charge
Our history speaks in thunder from a thousand village halls
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 16:49
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Baghdad 1.9.9.1.

Baghdad 1.9.9.1.


Canzone registrata dai colletivi dei CSOA romani immediatamente dopo l'inizio dei bombardamenti su Baghdad nel 1991 e distribuita in maniera quasi clandestina su audiocassetta, è stata poi inclusa nel primo album degli Assalti Frontali (Terra di Nessuno).


Militant A, Castro X, Don Rico (Sud Sound System), Baby Moni, Mary Queen, Mati Dread, Hip Pap, King (AK 47), Rankis Nano, Cheecky P, Vento Rosso, Filtro X, R. WGS Pantanella, Tansi, NCOT, Breezy G., Drenni, Panama, Original.
Orribile notte
(continuer)
envoyé par Ferdinando 6/12/2004 - 15:58
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Maria nella bottega di un falegname

Maria nella bottega di un falegname
[1970]
Testo e musica di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Lyrics and music by Fabrizio De André and Giuseppe Bentivoglio
Album: "La buona novella"

Riarrangiata dalla Premiata Forneria Marconi nell'album "Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM vol 2" del 1979.

Non so come fosse rimasta fuori finora, visto che il sito è nato proprio dai fan di De André (del quale erano già presenti altre canzoni meno pertinenti al tema, secondo me....).
Bellissima la definizione di Gesù come colui che "guerra insegnò a disertare".
(Lorenzo Masetti)

«È un dialogo tra Maria, il falegname e la gente.
Il ritmo è cadenzato e monotono, così che trasmette l'idea del battere del martello del falegname [...]. L'orizzonte è universale e il lavoro del falegname diventa una lente attraverso la quale si vedono le ingiustizie e gli orrori delle guerre ("Falegname costruisci le stampelle / per... (continuer)
Maria:
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 4/12/2004 - 18:50
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Lucciole sul confine

Lucciole sul confine
Si trova nell'album "Percorsi di Musica Sghemba" del 1996.

È una canzone ispirata al conflitto serbo-bosniaco, al dramma di quei popoli. Una canzone di pace e di dolore. Una canzone contro la guerra.

«La guerra come stravolgimento dei ruoli sociali, religiosi, etnici e di convivenza. Profughi senza più casa, senza più diritti, con un futuro incerto di rifugiati alla disperata ricerca di un Dio di cui potersi fidare.»
(dalle note dell'album)
Lucciole sul confine anche se ci teniamo per mano
(continuer)
envoyé par eva 4/12/2004 - 17:16
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Rachel And The Storm

Rachel And The Storm
2004
Al di là degli alberi

Rachel Corrie, ragazza pacifista statunitense di 23 anni, voleva impedire, facendo scudo col proprio corpo, che i bulldozer abbattessero le case dei palestinesi a Gaza. Viene schiacciata il 16 Marzo 2003. Canzone ispirata da una poesia che Rachel scrisse alla madre pochi giorni prima di morire.

Le strofe in inglese sono cantate da Elisa.

Era una studentessa.
Si adagiò in traiettoria del Bulldozer di 9 tonnellate, disarmata e chiaramente visibile (portava un giubbetto fluorescente !!!).
La ruspa guidata da un soldato israeliano, sotto gli ordini del suo comandante, la travolse.
Il 16 marzo del 2003 Rachel difendeva con il proprio corpo non solo le sue idee ma anche il diritto della popolazione palestinese ad avere un’abitazione, una terra .

“Vi voglio bene. Mi mancate davvero. Ho degli incubi terribili, sogno i carri armati e i bulldozer fuori dalla nostra... (continuer)
È arrivato il momento
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 4/12/2004 - 16:11
Parcours: Rachel Corrie
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P.G.G.G.R.

P.G.G.G.R.
da "D'anime e d'animali", il disco dei PGR dopo l'abbandono di Ginevra di Marco e Francesco Magnelli. Gianni Maroccolo, Giorgio Canali e Giovanni Ferretti resistono.

Testo: G.L. Ferretti - Musica: G. Maroccolo - G. Canali - C. Della Monica
Però Gianni Giorgio Giovanni Resistono
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 4/12/2004 - 15:44
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What Have They Done To The Rain?

What Have They Done To The Rain?
[1962]
Lyrics and music by Malvina Reynolds
Testo e musica di Malvina Reynolds

Joan Baez, dal vivo, una volta introdusse questa canzone (su testo della grande e misconosciuta Malvina Reynolds) in questo modo: "This is the gentlest protest song I know". "Che cosa hanno fatto alla pioggia?", ci si chiede con questa canzone? Sicuramente il riferimento è al "fall-out", la terribile "pioggia nucleare" che si ha dopo l'esplosione di una bomba atomica...

(Riccardo Venturi)

People now think of this as a song about acid rain, but it was originally written as part of a campaign to stop aboveground nuclear testing, which was putting strontium-90 in the air, where it was washed down by the rain, got into the soil and thence to the grass, which was eaten by cows. When children drank the cows’ milk the strontium-90, chemically similar to calcium but radioactive, was deposited in their bones. Mothers... (continuer)
Just a little rain falling all around
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 3/12/2004 - 00:26
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Mai 40

Mai 40
(1977)

Dall'ultimo disco registrato nel 1977 venne esclusa ma fu inserita prima nella colonna sonora del film di Frédéric Rossif del 1982 e poi nella ristampa in CD del disco, assieme alle altre quattro di cui non era soddisfatto e che avrebbe voluto rimaneggiare.
On jouait un air comme celui-ci
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 22:20
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Libre Liban

Libre Liban
[1989]
Testo e musica di Guy Béart
Liban libre
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 22:18
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Petit homme mort au combat

Petit homme mort au combat
[1983]
Paroles et musique de Daniel Balavoine
Testo e musica di Daniel Balavoine
Album: "Loin des yeux de l'occident"

Per questa canzone non sono purtroppo disponibili video su YouTube. [Questo nel 2004; ora ci sono, ndr] Ma Daniel Balavoine lo vogliamo ricordare lo stesso, con due filmati memorabili, due suoi "coups de gueule" televisivi. Non era certo uno che la mandava a dire, Daniel: né che avesse davanti il presidente Mitterrand, né un ascoltatore razzista (o meglio, "io non sono razzista ma...")

1. Il "coup de gueule" a Mitterrand
2. ...e quello a "io non sono razzista, ma...

Grazie di cuore a Leandro e Manuela per avermeli segnalati e spediti a suo tempo. [RV]

Étendu
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 22:11
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Les aventures de Simon et Gunther Stein

Les aventures de Simon et Gunther Stein
[1977]
Testo di Daniel Balavoine
Musica di Daniel Balavoine e Guy Guermeur

Per questa canzone non sono purtroppo disponibili video su YouTube [Questo a suo tempo; ora ci sono,ndr]. Ma Daniel Balavoine lo vogliamo ricordare lo stesso, con due filmati memorabili, due suoi "coups de gueule" televisivi. Non era certo uno che la mandava a dire, Daniel: né che avesse davanti il presidente Mitterrand, né un ascoltatore razzista

1. Il "coup de gueule" a Mitterrand
2. ...e quello a "io non sono razzista, ma...

Grazie di cuore a Leandro e Manuela per avermeli segnalati e spediti [RV]
Le petit Gunther
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 20:01
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La guerre à l'Armée

La guerre à l'Armée
1984
Album: 140 BXL
Derrière les fougères errent
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 19:51

Enfants sans patrie

Enfants sans patrie
Una straordinaria "Marsigliese alla rovescia"...
Tant que le temps coule à flot, on en a du pot
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 19:50
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Enfant de la guerre

[1978]
Testo e musica di Dick Annegarn
Miasme humide, un ciel critique
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 19:48
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Les mercenaires

Les mercenaires
Testo di P. Delanoë e J.Revaux
Musica di Hugues Aufray
C'est pourtant pas marrant la guerre mais il y en a qui aiment ça a a a a
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 19:20
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The Town I Loved So Well

The Town I Loved So Well
Si tratta, come specificato alla relativa sezione, dell'originale della canzone dei Tri Yann "La ville que j'ai tant aimé", che reinseriamo qui autonomamente in quanto le differenze con la versione del gruppo bretone sono tali da giustificare una pagina a sé stante. La versione dei Tri Yann è piuttosto un adattamento, abbastanza arbitrario, ad una situazione molto differente da quella nordirlandese. La canzone è comunque riportata anche nella sezione dedicata ai Tri Yann.

The town I loved so well è una canzone autobiografica che riporta sia alla Derry operaia e disoccupata degli anni '50 e '60, sia alla "Domenica di Sangue" del 30 gennaio 1972, durante la quale l'esercito di "Sua Maestà Britannica" represse nel sangue una pacifica manifestazione per i diritti civili, causando la morte di 14 persone inermi (tra i quali cinque ragazzi tra il 16 e i 18 anni). E' l'argomento della più famosa... (continuer)
In my memory I will always see
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 17:41
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Avant la guerre

Avant la guerre
[1978]
Parole e musica di Charles Aznavour
Anche cantata con Isabelle Aubret
J'avais vingt ans une âme tendre
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 16:45
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Quand la liberté s'envole (Basta!)

Quand la liberté s'envole (Basta!)
[1989]
Album "Sur la route des étoiles"

(B.B.)
Quand la liberté s'envole
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 16:33
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Ma che volete che vi canti

Ma che volete che vi canti
(1972)
In Africa una sera vicino alla foresta
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 16:30
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La colombe

La colombe
Dans une cage ouverte, une colombe
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 16:28
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Erein eta joan

Erein eta joan
[2002]
Testo e musica di Ghjuvan Francescu Bernardini
Arrangiamento di Ghjuvan Battista Rongiconi

Interpretata in duetti in diverse lingue (con William Dunker in vallone, con Luz Casal in spagnolo... )

Sempre da "Umani", quasi...l'essenza stessa del cantare dei muvrini: la speranza e la pace da seminare, espressa in tutte le lingue oppresse ma senza rifiutare neppure la lingua dell'oppressore. Il titolo è in basco (euskara), il resto della canzone è in francese, in còrso, in bretone e in occitano.

(Riccardo Venturi)
Je connais la plus belle des chansons
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 14:15
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Jalàlàbàd

Jalàlàbàd
[2002]

feat. MC Solaar
Parole di Ghjuvan Francescu Bernardini e Claude M'Baral (MC Solaar)
Musica di Ghjuvan Francescu Bernardini
Arrangiamenti di Ghjuvan Battista Rongiconi

Sempre dall'album "Umani" una canzone dedicata alle donne afghane ed a tutte le infinite guerre, privazioni e schiavitù cui sono state doppiamente sottoposte, come afghane e, soprattutto, come donne...

La canzone è per metà in francese, per metà in còrso.

Jalalabad è la capitale della provincia afghana di Nangarhar.
Je vous étreins d'ici
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 13:59
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Rifà lu mondu

Rifà lu mondu
Dall'album "Umani" (2002).

Una bellissima canzone di speranza, di pace e tolleranza.
A soia la stella ne luce quallà
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 30/11/2004 - 13:12
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Cuore di bimbo

Cuore di bimbo
da "Disperati, intellettuali, ubriaconi" (Bobo Rondelli & Stefano Bollani)

Bobo Rondelli, ex leader del gruppo livornese degli Ottavo Padiglione, e Stefano Bollani, eclettico pianista jazz, hanno realizzato insieme un disco "Disperati intellettuali ubriaconi" che ha palesi riferimenti compositivi e stilistici a grandissimi della nostra canzone (Buscaglione, Ciampi, Conte, Endrigo, Jannacci, Gaber, fors'anche Bubola).

Il disco alterna testi ironici ad altri molto toccanti, malinconia e allegria.
Sono presenti due cover: "Un giorno dopo l'altro" di Luigi Tenco e "Io e te Maria" di Piero Ciampi.


Il tema di questa canzone purtroppo è sempre attuale. I bambini come vittime principali delle guerre
Cuore di bimbo, piccolo seme
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 29/11/2004 - 23:53
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I Don't Want To Be A Soldier

anonyme
From/Da
The Socialist Songbook

Così cantavano i richiamati inglesi alla "Grande guerra"...mentre i tromboni della guerra parlavano di "ardore patriottico", magari.
I don't want to be a soldier
(continuer)
29/11/2004 - 23:02

They're Talking War

anonyme
They're talking war. Who's talking war?
(continuer)
29/11/2004 - 22:57

Not One Cent

anonyme
Not one cent shall be spent
(continuer)
29/11/2004 - 22:56

No More War

anonyme
No more shall we fight their battles,
(continuer)
29/11/2004 - 22:52
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Μιλώ

Μιλώ
Στίχοι: Μανώλης Αναγνωστάκης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης

Testo di Manolis Anagnostakis (Μανώλης Αναγνωστάκης)
Musica di Mikis Theodorakis

Si veda la pagina dedicata a Αρκαδία VIII di Mikis Theodorakis.

"Ciao Riccardo,
Mi sono ricordata di una canzone che ho amato tanto e che secondo me starebbe benissimo nel sito delle canzoni contro la guerra. Si intitola Milo', e' una poesia di Manolis Anagnostakis musicata da Theodorakis e cantata, almeno nella versione che ho io, da Kaloyannis. Ho la traduzione italiana, che ti do di seguito, trovata in un libro di Theodorakis (mi pare "Conquistare la libertà" a cura di Aldo de Jaco). Il problema e' che non ho il testo in greco e non lo so ricavare dalla canzone. Tu hai modo di ritrovarlo, magari tramite Giuseppina Di Lillo?"

(Da una mail privata di Thera 64 ricevuta il 29.11.04)

Senza andare a scomodare la brava Giuseppina di Lillo, che tanto... (continuer)
Μιλώ για τα τελευταία σαλπίσματα των νικημένων στρατιωτών
(continuer)
envoyé par Thera 64 29/11/2004 - 22:32
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La notte in cui caddero le stelle

La notte in cui caddero le stelle
[2002]
Dall'album "Sogni da coltivare"

La notte in cui caddero le stelle, in cui un ragazzo giaceva assassinato sul selciato, in cui si facevano irruzioni nelle scuole, in cui si massacrava gente inerme. Era una notte di luglio. Da ogni notte ci risveglieremo.
Nella notte in cui caddero le stelle
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 29/11/2004 - 16:54
Parcours: Gênes - G8
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Cakewalk to Baghdad

Cakewalk to Baghdad
Lyrics and music by Bruce Barthol
(2003)

Country Joe and The Fish si sono riuniti e hanno cantato questa nuova canzone contro la guerra in Iraq.

Riprendo il testo dal sito ufficiale

Un articolo sul ritorno di Country Joe and the Fish
I remember back, before we whacked Iraq
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 29/11/2004 - 16:01
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Military Madness

Military Madness
da "Songs For Beginners" (1971)
In an upstairs room in Blackpool
(continuer)
29/11/2004 - 15:43
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People Got to Be Free

People Got to Be Free
1969

"People Got to Be Free" was an impassioned response to the assassinations of Rev. Martin Luther King Jr. and Robert Kennedy.

Protest Songs
All the world over, so easy to see
(continuer)
29/11/2004 - 15:30
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The War Is Over

The War Is Over
[1967]
Testo e musica di Phil Ochs
Lyrics and Music by Phil Ochs
Ispirata a una poesia di Allen Ginsberg
Inspired by a poem by Allen Ginsberg
Album: "Tape from California"

L'idea per la canzone venne (indirettamente) dalla poesia di Allen Ginsberg ``Wichita Vortex Sutra.''. Phil scrisse anche un articolo intitolato Have You Heard? The War is Over! (Avete sentito? la guerra è finita) che venne pubblicato nella rivista Village Voice, L.A. Free Press nel 1967.

The idea for this song came (indirectly) from Ginsberg's ``Wichita Vortex Sutra #3.'' Phil also wrote an article entitled Have You Heard? The War is Over! which was published in the Village Voice, L.A. Free Press and later in his War is Over song book.

La versione incisa in "Tape from California" è orchestrata da Bob Thompson, musicista e arrangiatore di vari dischi pop, che in questo album smarcò completamente Phil Ochs dalle... (continuer)
Silent Soldiers on a silver screen
(continuer)
29/11/2004 - 15:25
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Taulich

anonyme
Canzone popolare triestina

"Taulich" è la resa triestina del tedesco "tauglich", cioè "abile-arruolato" nel gergo militare. La canzone risale evidentemente all'epoca in cui Trieste ancora faceva parte dell'impero asburgico.

Il dialetto triestino è in questo caso di facile comprensione. Ricorderò solo che "mula" significa ragazza, "zigar" significa urlare, e che la x si legge come una s sonora (es. musica)

La strofa in corsivo non è presente nella versione che ho ascoltato (dal disco "Andemo a Servola" del 1972), ma si trova riportata in questo forum dedicato alla canzone triestina e istriana
Quando i ziga "taulich"
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 28/11/2004 - 11:35
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Magnaremo suf

anonyme
Magnaremo suf
La cantavano i triestini della "Todt" all'epoca dell'occupazione nazista (1944-45).
La musica è quella della marcia nazista "Wenn wir fahren gegen England". Le battute iniziali ricordano l'inno "La lega nazionale" (Viva Dante, el gran maestro) di Virginio ed Erminio Mengotti (1892), e la Cancion de Falanga (cara al sol con la camisa nueva), la cui origine risale probabilmente alla guerra di Spagna (1936-39). *
(Note a cura di Renato Mozina dal disco "Andemo a Servola", 1972)

(*) si tratta di un famoso inno falangista scritto da José Antonio Primo de Rivera, sostenitore della rivolta militare del luglio 1936 contro il governo repubblicano.
È significativo che la canzone qui presentata utilizzi, a scopo satirico, melodie utilizzate nelle canzoni naziste o fasciste.

La vigniva cantada dai triestini che lavorava per la Todt e anche da quei dela guardia civica, quando che i se trasferiva... (continuer)
Cara mama semo richiamadi
(continuer)
28/11/2004 - 11:28
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Ayúdame Valentina

Ayúdame Valentina
[1962]
Testo e musica di Violeta Parra.
Letra y música de Violeta Parra.
Lyrics and music by Violeta Parra.

Ogni tanto mi concedo ciò che si chiama, nel gergo dei newsgroup e delle mailing list, un "OT". Un fuori tema. Così è con questa bellissima e terrificante canzone della grande Violeta Parra.

Ma sarà poi, a ripensarci, così "OT" in tempi di (tele)predicatori, di presidenti "cristiani" che fanno guerra a tutto il mondo, di "valori tradizionali" stupidi e oppressivi, di bibbie, corani ed altri libri utilizzati non come "sacra scrittura" ma come codici penali, di negazione assoluta della ragione, di dèi falsi e bugiardi nel nome dei quali popoli interi sono mandati a scannarsi?

No, a ripensarci proprio bene non è poi così "fuori tema". E si sa bene che "Dio" è sempre "con loro". Gott mit uns. Anzi, Gott mit ihnen. [RV, 27-11-2004]



Isabel canta a la Violeta.
A Valentina Tereshkova

(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 22:27
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Por Vietnam

Por  Vietnam
[1967]
Album: Canto Rebelde
Yankee, yankee, yankee
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 19:20
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No juegues a ser soldado

No juegues a ser soldado
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
No juegues a ser soldado
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 18:53
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Miren cómo sonríen

Miren cómo sonríen
[1960/63]
Palabras y música: Violeta Parra
Testo e musica di Violeta Parra

Agli inizi degli anni '60 Violeta Parra scrive le sue canzoni più belle e violente al tempo stesso, di una bellezza e di una violenza rivolte contro ogni ingiustizia, contro ogni repressione, contro ogni ipocrisia del potere e dei potenti. Questa ne è probabilmente una delle più famose. I potenti sorridono sempre: presidenti, generali, prelati. Dietro quei loro sorrisi a novantanove denti -e in questo paese, ora che abbiamo un Dvce che del sorriso è uno specialista-, sappiamo bene cosa ci sia. O forse non lo sappiamo affatto. [RV]
Miren cómo sonríen
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/11/2004 - 18:42




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