Retour à Budapest
Comme un seul homme le peuple hongrois
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 17/11/2015 - 14:33
Il mercenario di Lucera
La canzone "Il mercenario di Lucera" vecchie rivendicazioni a parte non mi sembra molto politica. Il mercenario è uno che combatte a pagamento senza farsi troppi scrupoli. Ovvio che sia meglio per lui combattere per il più forte e ricco non per dei poveri che vivono nella jungla. Ideali politici? Solo delle donne altrettanto mercenarie e l'esaltazione del suo sacrificio ("Viva la morte mia e la gioventù"). Sembra la ballata di uno che si lascia alle spalle il suo paese dopo guai con la giustizia(di nero c'è solo la sua fedina)facendo il militare di professione anziché il bandito senza farsi troppi rimpianti per una vita qualunque ma più normale della sua.
Carlo 7/7/2014 - 16:12
Sono Pino Caruso. Il testo della canzone "Il mercenario di Lucera" è di Ninni Pingitore. Dico questo solo per ripsetto alla verità, non per scansare una eventuale critica. Mi spiego meglio: la mia avventura al Bagaglino comincia nel 1965. Venivo da Palermo, dove la guerra, come in tutta la Sicilia era finita nel 1943, mentre nel resto del Paese continuava sino al 1945. La resistenza, i partigiani che l'avevano fatta, lo spirito che l'aveva animata, mi erano sconosciuti. Ero moltio povero e anche molto ignorante (sono un autodidatta), non c'erano i mezzi d'informazione che ci sono oggi. Insomma, quando arrivo a Roma ho un solo problema: quello della sopravvivenza. Nulla sapevo di politica, di partiti, etc. Cercavo lavoro. Me lo offrì Luciano Cirri che insieme ad altri giornalisti, stava dando vita al Bagaglino.
Preciso subito per onestà che fu la mia fortuna, perché da lì partì il mio successo.... (continuer)
Preciso subito per onestà che fu la mia fortuna, perché da lì partì il mio successo.... (continuer)
telamonio@iol.it 28/10/2015 - 15:04
E direi che si tratta di una testimonianza preziosa, questa, e anche parecchio ma parecchio umana, e che non dà adito a critiche di sorta alcuna. Del resto, poi, vedo che sulla copertina delle "Canzoni del Bagaglino" c'è anche il nome di Gabriella Ferri, e vorrà dire pure qualcosa. Carissimo Pino Caruso, ricordandomi di quando ti vedevo a volte in TV cantare "Venga a prendere il caffè da noi, Ucciardone cella trentasei", mi sia permesso un saluto davvero caro da parte mia e di tutto lo staff di questo sito per il tuo intervento, che, seppur breve, è tutta quanta una storia. Forse, chissà, siamo troppo abituati a pensare che gli uomini di spettacolo non abbiano, o abbiano mai avuto, il problema della sopravvivenza e del mangiare; al di là di che cosa sia e cosa significhi questa canzone da te cantata, ti ricordiamo poi che è stata inserita nel sito (oramai dieci anni fa...) da una persona... (continuer)
Riccardo Venturi (CCG/AWS Staff) 29/10/2015 - 15:55
Avanti ragazzi di Budapest
Caro Riccardo, non so tu cosa pensi scrivendo parafascismo, ma...
In Ungheria tutti i giornali scrivono quello che pensano e vogliono, non c'é neanche un giornalista ammutolito, la gente organizza quello che vuole,..., potrei continuare.
Nel governo ungherese ci sono piú persone di origine ebrei.
Quando c'é un governo di destra che ottiene anche successi subito viene l'accusa: fascisti, parafascisti, anzí anche nazisiti,...
Se il giornalismo fosse un lavoro serio (anch'io sto generalizzando troppo:), i giornali scriverebbero anche le notizie che il governo di Orbán nella lotta cittadini-banche ha deciso a favore della gente, che a ripensato la relazione con le multinazinali, che dai fornitori del gas, dell'eletricitá,... riprende soldi dando alla gente.
Il governo fa anche cose sbagliate: quasi sempre decide con la sua maggioranza, solo poche volte chiede l'oppinione del mondo privato,... (continuer)
In Ungheria tutti i giornali scrivono quello che pensano e vogliono, non c'é neanche un giornalista ammutolito, la gente organizza quello che vuole,..., potrei continuare.
Nel governo ungherese ci sono piú persone di origine ebrei.
Quando c'é un governo di destra che ottiene anche successi subito viene l'accusa: fascisti, parafascisti, anzí anche nazisiti,...
Se il giornalismo fosse un lavoro serio (anch'io sto generalizzando troppo:), i giornali scriverebbero anche le notizie che il governo di Orbán nella lotta cittadini-banche ha deciso a favore della gente, che a ripensato la relazione con le multinazinali, che dai fornitori del gas, dell'eletricitá,... riprende soldi dando alla gente.
Il governo fa anche cose sbagliate: quasi sempre decide con la sua maggioranza, solo poche volte chiede l'oppinione del mondo privato,... (continuer)
Zágoni Zsolt 25/3/2014 - 08:00
Ancora le barriere di destra e sinistra!! le divisioni fanno bene al potere non a noi cittadini!!!
(Martino)
(Martino)
Ma guarda, Martino, che ora come ora è proprio il potere cui garba tanto la "coësione"; vedasi ad esempio Giorgio Napolitano, o sbaglio?... Saluti. [RV]
Sgarbi direbbe che siete ignoranti come delle capre, gbturchi ha pienamente ragione, andate ad informarvi prima di commentare. È inutile , ogni volta che qualche organizzazione di destra sale al potere, dire che si tratta di nazisti, razzisti , che non c'è libertà di parola ecc. Orbán sta facendo un ottimo lavoro, punto.
A proposito della battaglia di budapest.
Fondamentale e' quest articolo di Indro Montanelli.
Che rimarcava come,a ribellarsi ai sovietici erano...i socialisti e "compagni stessi. Indro Montanelli,per Corsera,non Gramsci per l Unita'.
Saluti
Articolo consigliato
Indro montanelli
" questa e' la battaglia di Budapest"
1956 corriere della sera.
Fondamentale e' quest articolo di Indro Montanelli.
Che rimarcava come,a ribellarsi ai sovietici erano...i socialisti e "compagni stessi. Indro Montanelli,per Corsera,non Gramsci per l Unita'.
Saluti
Articolo consigliato
Indro montanelli
" questa e' la battaglia di Budapest"
1956 corriere della sera.
Luigi celex 6/4/2015 - 02:02
Traduction française de ZugNachPankow
In occasione del 59° anniversario della rivolta ungherese.
In occasione del 59° anniversario della rivolta ungherese.
ALLEZ, GENS DE BUDA
(continuer)
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envoyé par ZugNachPankow 25/10/2015 - 01:15
Canto della Russia Bianca
Sono stato nei Parà Alpini a Bolzano I°89.
La cantavamo anche noi, bellissima e piena di nostalgia come quella che provavamo tutti noi per la lontanaza dai nostri cari e niente più.Ancora c'è genta invasata di ideologia comunista o fascista?... le propagande hanno lavato cervelli per quante generazioni ancora? Sveglia!Io mi sento RE di me stesso e solo di me stesso.Mi chiamo Renzo. RE ENZO!
La cantavamo anche noi, bellissima e piena di nostalgia come quella che provavamo tutti noi per la lontanaza dai nostri cari e niente più.Ancora c'è genta invasata di ideologia comunista o fascista?... le propagande hanno lavato cervelli per quante generazioni ancora? Sveglia!Io mi sento RE di me stesso e solo di me stesso.Mi chiamo Renzo. RE ENZO!
Re Enzo 21/10/2014 - 10:42
Non metto in dubbio che sia una bella can la musica è bella (è già stato ricordato che il motivo è simile ad una canzone popolare russa dal titolo 2 Polyuschko Polje”, il testo è chiaramente “nostalgico “ed è datato (zar, cosacchi …. Ecc. andavano bene negli anni ’70-80 ai tempi di Francesco Mancinelli scrisse il testo in italiano) Mi meraviglio che ufficialmente nell’ Esercito Italiano si canti una canzone che pur essendo bella non appartiene alla nostra cultura. Mi meraviglio ancor di più che, sempre nell’Esercito Italiano, si evita di cantare “Il Canto degli Arditi” nelle sue versioni ufficiale ovviamente un canto italianissimo (“Se non ci conoscete … “) solo perché circolano versioni “rivisitate “visto da destra” e “visto da sinistra”
claudio 18/10/2015 - 15:49
Fausto Amodei pubblicò attorno al 1972 una riedizione del "Canto degli Arditi" reperibile in questa sede; più che di una versione "vista da sinistra" si trattava di una parodia ben oltre i limiti della presa in giro.
Io non sto con Oriana 18/10/2015 - 19:18
Il giorno di San Patrizio
Invio per conoscenza (anche se, presumo, fuori tempo massimo). Premetto che il sottoscritto ha “frequentato” l'Irlanda (Derry e Belfast sostanzialmente, niente di turistico) in epoca non sospetta (anche nel 1981) e conosciuto sia le famiglie degli Hunger Strikers che molti compagni repubblicani (compagni, sottolineo). Con i fasci poi ho il dente avvelenato. Tra il 1969 e il 1972 ho rischiato più di una volta (come tanti all'epoca) di finire al pronto soccorso per “mano fascista” (e anche nel 1981 a Padova, proprio mentre fotografavo scritte sull'Irlanda di Terza Posizione firmate con la runa “dente di lupo”)) e ho sfiorato un linciaggio da parte di una fazione falangista fuori dal tribunale di Madrid (1997) dove si processava la Mesa Nacional di Herri Batasuna (per non parlare del padre partigiano, Brigata “Silva”, del nonno - un“obbligato”, variante locale del bracciante - e dello zio -operaio... (continuer)
Gianni Sartori 19/7/2014 - 10:02
Io so che cattolicesimo e nazionalismo sono due punti cardini dell'ira e dei ribelli irlandesi.
Guglielmo 20/7/2014 - 00:18
Giusto o sbagliato, tra i tanti percorsi presenti c'è anche "Destra e Reazionarismo contro e nella guerra" e lì dentro ci stanno alcune CCG/AWS provenienti da quel mondo, e questo è quanto.
Saluti
Saluti
Bernart Bartleby 20/7/2014 - 08:58
Bravi quelli de La Musica nelle Strade del Regno di Napoli... ma che minkia c'entra?
B.B. 20/7/2014 - 09:07
Per Gianni Sartori.
Certamente questa canzone si trova all'interno di un percorso discutibile e controverso, quello segnalato da Bernart Bartleby nel commento immediatamente precedente a questo. Però esso è sempre stato inteso tutt'altro che come una "legittimazione" o roba del genere. Nessuna critica e nessun confronto può scaturire dal rifiuto a priori, senza conoscere che cosa a volte viene detto, scritto e cantato da una parte che radicalmente avversa e opposta; si rischia, altrimenti, di cianciare costantemente di "legittimazione di squallide operazioni" senza sapere minimamente in che cosa consistano esattamente, queste operazioni, e come si esplichino. In questo modo abbiamo inteso mettere tutti di fronte alla cosa, senza tanti preamboli e con estrema chiarezza; senza il contatto diretto non è possibile formarsi un'idea chiara e definitiva, e si rischia il perfetto & tipicamente... (continuer)
Certamente questa canzone si trova all'interno di un percorso discutibile e controverso, quello segnalato da Bernart Bartleby nel commento immediatamente precedente a questo. Però esso è sempre stato inteso tutt'altro che come una "legittimazione" o roba del genere. Nessuna critica e nessun confronto può scaturire dal rifiuto a priori, senza conoscere che cosa a volte viene detto, scritto e cantato da una parte che radicalmente avversa e opposta; si rischia, altrimenti, di cianciare costantemente di "legittimazione di squallide operazioni" senza sapere minimamente in che cosa consistano esattamente, queste operazioni, e come si esplichino. In questo modo abbiamo inteso mettere tutti di fronte alla cosa, senza tanti preamboli e con estrema chiarezza; senza il contatto diretto non è possibile formarsi un'idea chiara e definitiva, e si rischia il perfetto & tipicamente... (continuer)
Riccardo Venturi 20/7/2014 - 09:50
Butto giù di getto. O non mi sono spiegato bene o non avete capito (o entrambe le cose probabilmente). Sarà che per ragioni anagrafiche ho conosciuto l'epoca dell'infiltrazione e "intossicazione" operata dalla destra e dai servizi negli anni sessanta e settanta (nell'articolo fornivo qualche elemento...). Riempire il loro "vuoto pneumatico" con principi e personaggi di sinistra è stata una costante di fascisti e nazisti v. i "corpi franchi"). Considerare di sinistra Bobby Sands, Patsy O'Hara, M. Devine...penso sia legittimo. Del resto questo mi era stato confermato in varie occasione dagli stessi familiari che ho incontrato sia a Derry che a Belfast negli anni ottanta. Quanto all'antifascismo "peggior prodotto del fascismo" penso non sappiate quello che dite...(e quindi, cristianamente, per stavolta vi perdono).
Comunque grazie per l'ospitalità
ciao e buon lavoro
GS
Comunque grazie per l'ospitalità
ciao e buon lavoro
GS
Gianni Sartori 28/7/2014 - 15:08
Guarda che non hai capito tu: "antifascismo" era tra virgolette e Riccardo citava Bordiga, mica bruscolini...
B.B. 28/7/2014 - 15:30
Da ex consiliare avevo apprezzato Bordiga in quanto antistalinista (e ho fatto in tempo a conoscere di persona anche la compagna di Pietro Tresso, quando non andava di moda...), ma comunque non posso scordare che Bordiga ha continuato indisturbato il suo tram-tram (mi pare fosse ingegnere...) in epoca fascista mentre altri finivano al confino e poi in montagna (in gran parte proletari con la 3° o con 5° elementare, come mio padre). In ogni caso la vostra citazione mi è sembrata strumentale e di cattivo gusto, visto cosa circola attualmente (sorvoliamo sull'uso improprio delle virgolette...).
Comunque io a Belfast ci sono andato ancora nel 1981 (e ricordo anche un intervento di Seamus Costelo a Firenze, nel 1972, mi pare...) e non ho visto fascisti nei quartieri cattolici, ma solo proletari incazzati, come in Euskal Herria che conoscevo meglio. Tutta gente con cui ho solidarizzato, sia umanamente... (continuer)
Comunque io a Belfast ci sono andato ancora nel 1981 (e ricordo anche un intervento di Seamus Costelo a Firenze, nel 1972, mi pare...) e non ho visto fascisti nei quartieri cattolici, ma solo proletari incazzati, come in Euskal Herria che conoscevo meglio. Tutta gente con cui ho solidarizzato, sia umanamente... (continuer)
Gianni Sartori 28/7/2014 - 15:52
scusate ma non capisco da dove nasce tutta la questione: nel testo di questa canzone (per me molto bello) non ci sono riferimenti al fascismo o alla destra.
qui si parla di libertà, un tema che è sempre attuale. mentre continuare a parlare di fascismo e antifascismo nel 2014 è davvero anacronistico.
certe tematiche che appartengono a tutti dovrebbero unire, non dividere! così si fa solo il gioco degli oppressori!
qui si parla di libertà, un tema che è sempre attuale. mentre continuare a parlare di fascismo e antifascismo nel 2014 è davvero anacronistico.
certe tematiche che appartengono a tutti dovrebbero unire, non dividere! così si fa solo il gioco degli oppressori!
francesco 12/9/2014 - 09:17
Veramente interessante scoprire che la libertà sia una tematica che appartiene a tutti, anche ai fascisti. Davvero i tempi sono cambiati...
giacomo 12/9/2014 - 09:21
Infatti i tempi sono cambiati per fortuna. Non si può accusare un gruppo musicale di fascismo solo perchè non allineati a sinistra. Non mi permetterei mai di accusare i Modena City Ramblers di Stalinismo solo perchè nei testi compaiono partigiani e bandiere rosse. Gli Antica affrontano tematiche e valori Europei senza incitamenti all'odio nei confronti di nessuna parte politica. La libertà sta nel poter esprimere le proprie opinioni tranquillamente. Dai commenti di qualcuno denoto però una certa difficoltà a comprendere ciò .
Andrea 12/9/2014 - 16:52
Tanto per curiosità, a chi sarà mai dedicata la canzone su S. Carlos de Bariloche di questi musici tanto apprezzati? A Erich Priebke o al suo camerata Adolf Eichmann? Entrambi, mi risulta, vi soggiornarono a lungo (Eichmann un pò meno..., capita).
Gianni Sartori
Gianni Sartori
Gianni Sartori 13/9/2014 - 22:06
Infatti giacomo, i tempi sono cambiati, benvenuto nel 2014!
oggi i problemi sono quelli di un modello socio-economico-culturale che sta fagocitando il nostro pianeta, di intere popolazioni che muoiono di fame perchè la finanza speculativa ne fa lo stesso uso che una zecca fa della zampa di un cane, di un'opinione pubblica inesistente e lobotomizzata da un circuito mediatico servo del potere più forte.
e ancora stiamo a perderci dietro alla vecchia storiella dei rossi e neri...
non saremmo più forti se ammainassimo delle bandiere ormai vecchie e logore e combattessimo tutti per ciò che è davvero importante?
p.s. scusate l'off topic, ma mi sembra che la discussione ormai abbia preso questa piega qua.
oggi i problemi sono quelli di un modello socio-economico-culturale che sta fagocitando il nostro pianeta, di intere popolazioni che muoiono di fame perchè la finanza speculativa ne fa lo stesso uso che una zecca fa della zampa di un cane, di un'opinione pubblica inesistente e lobotomizzata da un circuito mediatico servo del potere più forte.
e ancora stiamo a perderci dietro alla vecchia storiella dei rossi e neri...
non saremmo più forti se ammainassimo delle bandiere ormai vecchie e logore e combattessimo tutti per ciò che è davvero importante?
p.s. scusate l'off topic, ma mi sembra che la discussione ormai abbia preso questa piega qua.
francesco 15/9/2014 - 14:49
Scusa Francesco, non ho capito. Cosa proponi una alleanza rosso/bruna per combattere il nuovo ordine mondiale? Mi dispiace di deluderti ma penso che questo genere di alleanze improbabili esistano solo nell'immaginazione di Magdi Allam e di altri consimili venditori di paura.
Ti posso anche concedere che la sinistra più radicale e l'estrema destra concordino nell'individuare una serie di "problemi" come dici tu, tra i quali sicuramente quelli che citi (anche se l'estrema destra cavalca spesso ben altri temi, che condivide con la destra "di governo", quali la lotta all'immigrazione, la difesa della presunte tradizioni religiose e altre boiate del genere)
Ma anche per quanto riguarda i temi che indichi, la differenza c'è ancora - anche nel 2014 - e sta nelle soluzioni proposte. Le mie, quelle di sinistra, sono inclusive, pacifiche (o almeno "la pace tra gli oppressi/la guerra all'oppressor")... (continuer)
Ti posso anche concedere che la sinistra più radicale e l'estrema destra concordino nell'individuare una serie di "problemi" come dici tu, tra i quali sicuramente quelli che citi (anche se l'estrema destra cavalca spesso ben altri temi, che condivide con la destra "di governo", quali la lotta all'immigrazione, la difesa della presunte tradizioni religiose e altre boiate del genere)
Ma anche per quanto riguarda i temi che indichi, la differenza c'è ancora - anche nel 2014 - e sta nelle soluzioni proposte. Le mie, quelle di sinistra, sono inclusive, pacifiche (o almeno "la pace tra gli oppressi/la guerra all'oppressor")... (continuer)
giacomo 15/9/2014 - 22:26
Sono d'accordo con te, Giacomo, le differenze esistono eccome.
Il problema è che la sinistra di cui parli non ha quasi più voce in capitolo, mentre la destra nazionalista e xenofoba miete sempre più consensi, di volta in volta contenuta o accarezzata dai regimi che ci governano, liberal-conservatori o social-democratici che siano...
In una cosa penso tu abbia ragione: si va verso lo scontro, ma non credo - ahinoi - che evoluzione ed esito saranno tanto diversi da quanto accaduto all'epoca di Weimar.
Il problema è che la sinistra di cui parli non ha quasi più voce in capitolo, mentre la destra nazionalista e xenofoba miete sempre più consensi, di volta in volta contenuta o accarezzata dai regimi che ci governano, liberal-conservatori o social-democratici che siano...
In una cosa penso tu abbia ragione: si va verso lo scontro, ma non credo - ahinoi - che evoluzione ed esito saranno tanto diversi da quanto accaduto all'epoca di Weimar.
Bernart Bartleby 17/9/2014 - 08:06
Preso per assunto che Giacomo ha sintetizzato il tutto alla perfezione, si potrebbe dire -e in questo caso so di riuscire ad essere anche più pessimista di te, Bartleby- che l'evoluzione e l'esito sono andati ben oltre la Germania weimariana. Viviamo in un nazifascismo talmente diffuso, ora come ora, che non c'è neppure più bisogno dei grandi dittatori e delle "figure carismatiche"; il "grande dittatore" è, casomai, un dittatore sistemico (che lo si voglia chiamare "mercato" o "capitalismo"), e chi tira le leve non sono più, comunque, figure "politiche"; la politica, così come la si è intesa nel XX secolo, è morta e sepolta. In questo panorama, poiché al contempo il capitalismo-padrone assoluto vive una crisi profondissima e, forse, finale, è addirittura logico che il tutto si esprima attraverso un totalitarismo mascherato da "democrazia", dove le "istituzioni" altro non sono che esecutrici... (continuer)
Riccardo Venturi 17/9/2014 - 09:29
giacomo quello che mi auguro io non è un'alleanza "rosso-bruna" per combattere insieme determinate battaglie, bensì un superamento degli steccati ideologici da parte delle persone. e intendo proprio dei singoli individui. il concetto stesso di alleanza presuppone un compromesso limitato nel tempo o nel campo d'azione che non mette in discussione le convinzioni di base.
con questo non voglio dire che chi crede in qualcosa debba rinnegare le proprie convinzioni, ma quantomeno è opportuno un confronto interiore per valutare la priorità e l'importanza delle proprie idee cardine rispetto alle esigenze che ci sono oggi.
sarebbe bello che le differenze fra le varie soluzioni proposte fossero una risultanza della cultura e dell'animo delle persone, non che fossero indotti dai binari in cui, anche inconsciamente, le ideologie ci incanalano.
con questo non voglio dire che chi crede in qualcosa debba rinnegare le proprie convinzioni, ma quantomeno è opportuno un confronto interiore per valutare la priorità e l'importanza delle proprie idee cardine rispetto alle esigenze che ci sono oggi.
sarebbe bello che le differenze fra le varie soluzioni proposte fossero una risultanza della cultura e dell'animo delle persone, non che fossero indotti dai binari in cui, anche inconsciamente, le ideologie ci incanalano.
francesco 18/9/2014 - 11:08
Lo so, non meriterebbero tanta attenzione. Ma, cristo!, sono veramente "senza alcun pudore" (proprio come recita un loro pezzo).
Si sono appropriati perfino di una canzone basca ("Askatasunaren haizea") dedicata ai prigionieri politici (baschi, ca va sans dire). Consiglio il video di Koiuntura con Gernika bombardata dai nazisti (ma il primo giro lo avevano eseguito i savoia-marchetti italiani mitragliando la folla al mercato), i seminaristi baschi condotti alla fucilazione dai franchisti, i funerali di Kirruli con la bara letteralmente assaltata dalla Guardia Civil, Lasa e Zabala sequestrati , torturati e assassinati dai GAL (con cui collaborarono molti neofascisti italiani)...
E questi spudorati di antica tradizione ne hanno fatto una canzone dedicata ai reduci delle guerre coloniali di Mussolini (v. "mietitore di eroi").
Allego il testo di "Askatasunaren haizea" ricordando che l'espressione... (continuer)
Si sono appropriati perfino di una canzone basca ("Askatasunaren haizea") dedicata ai prigionieri politici (baschi, ca va sans dire). Consiglio il video di Koiuntura con Gernika bombardata dai nazisti (ma il primo giro lo avevano eseguito i savoia-marchetti italiani mitragliando la folla al mercato), i seminaristi baschi condotti alla fucilazione dai franchisti, i funerali di Kirruli con la bara letteralmente assaltata dalla Guardia Civil, Lasa e Zabala sequestrati , torturati e assassinati dai GAL (con cui collaborarono molti neofascisti italiani)...
E questi spudorati di antica tradizione ne hanno fatto una canzone dedicata ai reduci delle guerre coloniali di Mussolini (v. "mietitore di eroi").
Allego il testo di "Askatasunaren haizea" ricordando che l'espressione... (continuer)
Gianni Sartori 1/10/2014 - 15:21
Visto che è già in rete mi permetto un'autocitazione:
Askatasuna = Libertà (di Gianni Sartori)
rivista anarchica anno 32 n. 284 ottobre 2002
(dove si parla anche del Txiki e di Mikel)
Askatasuna = Libertà (di Gianni Sartori)
rivista anarchica anno 32 n. 284 ottobre 2002
(dove si parla anche del Txiki e di Mikel)
Gianni Sartori 1/10/2014 - 15:28
Segnalo in rete anche una canzone su Enesto "Che" Guevara : COMANDANTE ! Molto bella e ...basta parlare di fascismo, comunismo, bla bla ...
Andrea 14/1/2015 - 22:30
Ernesto, (e non Enesto) se ben ricordo, dai tempi che il termine "fascismo" aveva un significato preciso (che negli anni però non è troppo cambiato)
Anche il "comunismo", specie se reale e non teorico andrebbe approfondito e non messo in naftalina.
Purtroppo "la storia è una maestra senza scolari" (A.Gramsci)
saluti gianfranco
Anche il "comunismo", specie se reale e non teorico andrebbe approfondito e non messo in naftalina.
Purtroppo "la storia è una maestra senza scolari" (A.Gramsci)
saluti gianfranco
Ha del paradossale etichettare secondo i nostri canoni di sinistra e destra una lotta fatta in un Paese che il fascismo ed il comunismo non li ha mai conosciuti e per cui destra e sinistra significa solo conservatori e progressisti. Anche perché dovessimo applicare il nostro canone, sicuramente la battaglia di Sands e dell'IRA non si configurerebbe nella famiglia di una sinistra (la nostra) che disprezza ogni forma di patriottismo, che si dice figlia del mondo, che disprezza le proprie origini e le proprie identità. L'IRA era composta da gente che aveva un legame viscerale con la propria terra e con le proprie tradizioni, gente che scriveva in gaelico per rivendicare il proprio diritto ad avere non più denaro, ma ad avere la loro nazione, la loro Patria libera dallo straniero. Cosa che voi non avete mai fatto e mai farete. Sands era un socialista nazionalista cattolico, voi siete dei comunisti... (continuer)
Italo 11/7/2015 - 14:59
Il testo degli Antica Tradizione c'è ed è stato variamente apprezzato o meno, ed è per questo che anche tu, da ultimo, sei qui a commentarlo.
Il paradosso è nelle tue parole: trovi paradossale le etichette e poi etichetti "noi" (noi chi?) come "comunisti internazionalisti atei" (dimentichi "apostati e irretiti dalla censura") e il povero Bobby Sands, che nemmeno può replicare, come nazional-socialista cattolico.
E bravo Italo! Te la canti e te la suoni!
Spero che il fantasma di Bobby venga stanotte a visitarti per spiegarti qualcosetta, con il suo Armalite e con tutto il garbo di un vecchio provisional.
Ciao!
Il paradosso è nelle tue parole: trovi paradossale le etichette e poi etichetti "noi" (noi chi?) come "comunisti internazionalisti atei" (dimentichi "apostati e irretiti dalla censura") e il povero Bobby Sands, che nemmeno può replicare, come nazional-socialista cattolico.
E bravo Italo! Te la canti e te la suoni!
Spero che il fantasma di Bobby venga stanotte a visitarti per spiegarti qualcosetta, con il suo Armalite e con tutto il garbo di un vecchio provisional.
Ciao!
Bernart Bartleby 11/7/2015 - 22:03
Il fatto di accettare e postare tutti i commenti vi rende onore. Un atto democratico e divulgativo. Poi come dici tu , il vecchio Bobby me lo immagino proprio con l'AR10, molto incazzato e poco intellettuale ,lontano sicuramente da certi commenti .
Fabio 16/7/2015 - 18:59
Ronan Bennett (Belfast, 14 gennaio 1956) è uno scrittore e ex militante dell’IRA. Nato e cresciuto a Belfast, dopo aver vissuto una sofferta esperienza di militanza politica (accusato di appartenenza all’Official IRA) ed essersi laureato in Storia presso il King’s College, di Londra, ha intrapreso una carriera di scrittore che non si è mai allontanata dall’impegno civile e dall’esigenza di testimoniare la difficile realtà sociale e politica del suo o di altri Paesi. Ronan Bennett scrive regolarmente per The Guardian e The Observer.
LA VERA SFIDA
“Uscire dal carcere non è che l’inizio. Evadere dal proprio passato, questa è la vera sfida”
Ronan Bennett, irlandese di Belfast, a causa del suo impegno per la causa repubblicana, ha conosciuto due volte l’esperienza del carcere: a Long-Kesh e a Brixton, negli anni Settanta. Una prima volta venne arrestato con l’accusa, poi risultata infondata,... (continuer)
LA VERA SFIDA
“Uscire dal carcere non è che l’inizio. Evadere dal proprio passato, questa è la vera sfida”
Ronan Bennett, irlandese di Belfast, a causa del suo impegno per la causa repubblicana, ha conosciuto due volte l’esperienza del carcere: a Long-Kesh e a Brixton, negli anni Settanta. Una prima volta venne arrestato con l’accusa, poi risultata infondata,... (continuer)
Gianni Sartori 14/8/2015 - 09:48
IN MEMORIA DI PEGGY O'HARA
(Gianni Sartori)
Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continuer)
(Gianni Sartori)
Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continuer)
Gianni Sartori 22/8/2015 - 13:53
Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Grazie a Francesco Brazzale per il suo contributo storico; naturalmente nessuno di noi pensa che che occuparsi della Prima guerra mondiale significhi automaticamente essere un guerrafondaio; tutt'altro.
CCG/AWS Staff 16/2/2014 - 22:28
Leggo da RV: "...dagli aerei, ora come allora, si sganciavano bombe che cadevano sulla testa di chi stava là sotto" e "...un aviatore che va gettando bombe per impulsi di gioia (leggasi: sadismo inconscio)"
Non era esattamente così, se non altro perchè durante la WW1 i velivoli furono, almeno fino all'ultimo anno di guerra, per lo più ricognitori e caccia e solo i tedeschi si fecero notare bombardando l'Inghilterra, ma con gli Zeppelin.
Lo stesso Kaiser si oppose peraltro (finchè potè) ai suoi generali essendo contrario al bombardamento terroristico sulle città; esisteva ancora, con tutte le virgolette del caso, una specie di atteggiamento "cavalleresco" dal sapore risorgimentale.
Dunque gli aviatori, compreso il nostro,erano una specie di "cavalieri dell'aria" che duellavano tra loro e infatti sono noti ad esempio i casi (italiani) di intendimenti a non usare i proiettili traccianti che... (continuer)
Non era esattamente così, se non altro perchè durante la WW1 i velivoli furono, almeno fino all'ultimo anno di guerra, per lo più ricognitori e caccia e solo i tedeschi si fecero notare bombardando l'Inghilterra, ma con gli Zeppelin.
Lo stesso Kaiser si oppose peraltro (finchè potè) ai suoi generali essendo contrario al bombardamento terroristico sulle città; esisteva ancora, con tutte le virgolette del caso, una specie di atteggiamento "cavalleresco" dal sapore risorgimentale.
Dunque gli aviatori, compreso il nostro,erano una specie di "cavalieri dell'aria" che duellavano tra loro e infatti sono noti ad esempio i casi (italiani) di intendimenti a non usare i proiettili traccianti che... (continuer)
Francesco Brazzale 14/6/2015 - 22:08
Canto dei sanfedisti
anonyme
Vorrei ricordare anche l'interpretazione di Enzo Gragnaniello nel cd del 1999 "Dai Quartieri al San Carlo" allegato all'omonimo libro.
Flavio Poltronieri 6/5/2015 - 19:23
Bora
[2009]
Nell’album “Italia: ultimo atto”
“1944-1948. La tragedia degli Italiani di Istria e Dalmazia, la pulizia etnica sulla porta di casa, gli entusiasti sostenitori nostrani della ‘soluzione foiba’, l’interdizione a parlarne. L’Italia che abbiamo ereditato ha più d’una radice affondata in quel terreno carsico…” (Ianva)
Canzone su tema delicatissimo, controverso, di cocente attualità (10 febbraio, giorno del Ricordo), proveniente da band altrettanto discussa (anche su queste pagine). Penso che si possa tranquillamente ascriverla al percorso (discusso, pure questo) “Destra e Reazionarismo contro e nella guerra”, ma leggendone il testo non mi è parso che sia accostabile a quello di altre canzoni sul tema provenienti, queste sì, da gruppi musicali senz’altro appartenenti all’estrema destra (Compagnia dell’Anello, Gesta Bellica, Ultima Frontiera, per esempio). Oltre ad essere dei musicisti... (continuer)
Nell’album “Italia: ultimo atto”
“1944-1948. La tragedia degli Italiani di Istria e Dalmazia, la pulizia etnica sulla porta di casa, gli entusiasti sostenitori nostrani della ‘soluzione foiba’, l’interdizione a parlarne. L’Italia che abbiamo ereditato ha più d’una radice affondata in quel terreno carsico…” (Ianva)
Canzone su tema delicatissimo, controverso, di cocente attualità (10 febbraio, giorno del Ricordo), proveniente da band altrettanto discussa (anche su queste pagine). Penso che si possa tranquillamente ascriverla al percorso (discusso, pure questo) “Destra e Reazionarismo contro e nella guerra”, ma leggendone il testo non mi è parso che sia accostabile a quello di altre canzoni sul tema provenienti, queste sì, da gruppi musicali senz’altro appartenenti all’estrema destra (Compagnia dell’Anello, Gesta Bellica, Ultima Frontiera, per esempio). Oltre ad essere dei musicisti... (continuer)
Sento echi d’un festeggiamento
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2015 - 22:31
Le foibe e i crimini che le hanno precedute
di [[|Predrag Matvejević]]
Pubblicato su Novi List, 12 febbraio 2005, col titolo "Foibe" su fašistički izum
Traduzione italiana di Luka Zanoni per Osservatorio sui Balcani
Queste righe sono state scritte nel Giorno del ricordo in Italia, 10 febbraio 2005 - quel dispiacere lo condivido con molti cittadini di questo Paese. I crimini delle fosse e quelli che in esse vi sono finiti, ciò che le ha precedute e che le ha seguite, l'ho condannato da tempo - mentre vivevo in Jugoslavia, quando di ciò in Italia si parlava raramente e non abbastanza. Ho scritto pure sui crimini di Goli Otok, di cui sono state vittime molti comunisti, Jugoslavi e Italiani che erano più vicini a Stalin e Togliatti che al "revisionismo" di Tito. Ho parlato anche della sofferenza degli esiliati italiani dall'Istria e dalla Dalmazia, dopo la Seconda Guerra mondiale - l'ho... (continuer)
Bernart Bartleby 11/2/2015 - 22:36
Canto dei coscritti, o Partirò, partirò
Il Canto dei Coscritti nella testimonianza dell'abate Giuseppe Tigri (1856)
Da: Canti popolari toscani, Rispetti. — Lettere. — Stornelli — Poemetto Rusticale, raccolti e annotati da Giuseppe Tigri, volume unico, Barbera, Bianchi e Comp., Tipografi-Editori. Via Faenza. 4765. Firenze, 1856.
Aggiungi la liberazione di Vienna, la regina Uliva, la Regina sfortunata di Cipro, le sette galere di Spagna, il Castellano, il Cavalier d’Olanda, Paris e Vienna, Manetta cortigiana, Piramo e Tisbe, la dolce Chiarina, e altre canzonette d’amore; e infine, Napoleone a Mosca, e Alessandro a Parigi, ottave del Menchi, improvvisatore famoso della montagna pistoiese, ultimo fra i cantastorie e i giullari della Toscana. Queste, con molte leggende di vite di santi, e di miracoli d’ogni maniera, costituiscono il subietto di siffatte canzoni. Le quali il popolo legge sì, perchè ama lo strano e il maraviglioso,... (continuer)
Da: Canti popolari toscani, Rispetti. — Lettere. — Stornelli — Poemetto Rusticale, raccolti e annotati da Giuseppe Tigri, volume unico, Barbera, Bianchi e Comp., Tipografi-Editori. Via Faenza. 4765. Firenze, 1856.
Aggiungi la liberazione di Vienna, la regina Uliva, la Regina sfortunata di Cipro, le sette galere di Spagna, il Castellano, il Cavalier d’Olanda, Paris e Vienna, Manetta cortigiana, Piramo e Tisbe, la dolce Chiarina, e altre canzonette d’amore; e infine, Napoleone a Mosca, e Alessandro a Parigi, ottave del Menchi, improvvisatore famoso della montagna pistoiese, ultimo fra i cantastorie e i giullari della Toscana. Queste, con molte leggende di vite di santi, e di miracoli d’ogni maniera, costituiscono il subietto di siffatte canzoni. Le quali il popolo legge sì, perchè ama lo strano e il maraviglioso,... (continuer)
Riccardo Venturi 10/2/2015 - 10:57
Magazzino 18
i veri fascisti siete voi che mostrate tutto il vostro odio e la vostra violenza repressa nei vostri scritti
alessandro 16/2/2014 - 09:45
Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese.
Interessante e completo articolo apparso su Giap.
Interessante e completo articolo apparso su Giap.
CCG Staff 25/2/2014 - 14:46
Segnalo:
Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese
su GIAP
http://www.wumingfoundation.com/giap/?...
Quello che Cristicchi dimentica. Magazzino 18, gli «italiani brava gente» e le vere larghe intese
su GIAP
http://www.wumingfoundation.com/giap/?...
tuco 3/3/2014 - 21:10
grazie della segnalazione, tuco ma l'abbiamo appena segnalato anche noi (vedi il commento sopra)
DA SANREMO ALLE FOIBE. FENOMENOLOGIA DI SIMONE CRISTICCHI
Analisi critica dello spettacolo Magazzino 18 di Cristicchi e Bernas.
Trieste/Trst, 3 novembre 2014
alle ore 17.00 presso la libreria Knulp, via Madonna del Mare 7
Hanno garantito finora la loro presenza: Claudia Cernigoi, Piero Purini, Sandi Volk.
da dieci febbraio
Analisi critica dello spettacolo Magazzino 18 di Cristicchi e Bernas.
Trieste/Trst, 3 novembre 2014
alle ore 17.00 presso la libreria Knulp, via Madonna del Mare 7
Hanno garantito finora la loro presenza: Claudia Cernigoi, Piero Purini, Sandi Volk.
da dieci febbraio
CCG Staff 29/10/2014 - 21:46
Segnaliamo: #Foibe o #Esodo? «Frequently Asked Questions» per il #GiornodelRicordo
di Lorenzo Filipaz.
di Lorenzo Filipaz.
CCG Staff 8/2/2015 - 20:48
Jan Palach
Boh, probabilmente (per quella che è la mia modesta opinione di ragazzo felicemente di Destra) non gliene frega niente. Anzi, credo che, a prescindere dall'orientamento politico del gruppo, si starà diceno:"Oh, che bellezza, almeno qualcuno che si ricorda del mio sacrificio."
Ciccio 27/1/2015 - 16:45
La Savoiarda
Butto giù senza riflettere..
precisiamo: terza posizione diceva di appoggiare i baschi e i palestinesi...poi sappiamo che in Libano (tra TP e NAR l'osmosi era continua, spesso coincidevano) frequentavano la Falange (fondata da un ammiratore di Hitler e Mussolini) e in Spagna i GAL....Provate a dirlo a qualche basco abertzale che eravate di TP...
In Gran Bretagna venivano accolti e ospitati dal NF (fascista e ferocemente anti repubblicani irlandesi), oltre che dai servizi inglesi...
Ma finiamola: erano solo infiltrati e provocatori, guardie bianche (se poi nel loro delirio preferivano rappresentarsi come "rivoluzionari" si tratta di problemi psichiatrici). Non è mai esistita una "terza posizione". Sono invece esistite ed esistono variegate posizioni a sinistra (pensiamo oltre agli anarchici -nelle diverse interpretazioni - a consiliari, situazionisti etc..., ma comunque sempre anticapitalisti)... (continuer)
precisiamo: terza posizione diceva di appoggiare i baschi e i palestinesi...poi sappiamo che in Libano (tra TP e NAR l'osmosi era continua, spesso coincidevano) frequentavano la Falange (fondata da un ammiratore di Hitler e Mussolini) e in Spagna i GAL....Provate a dirlo a qualche basco abertzale che eravate di TP...
In Gran Bretagna venivano accolti e ospitati dal NF (fascista e ferocemente anti repubblicani irlandesi), oltre che dai servizi inglesi...
Ma finiamola: erano solo infiltrati e provocatori, guardie bianche (se poi nel loro delirio preferivano rappresentarsi come "rivoluzionari" si tratta di problemi psichiatrici). Non è mai esistita una "terza posizione". Sono invece esistite ed esistono variegate posizioni a sinistra (pensiamo oltre agli anarchici -nelle diverse interpretazioni - a consiliari, situazionisti etc..., ma comunque sempre anticapitalisti)... (continuer)
Gianni Sartori 9/10/2014 - 10:01
La Vandeana
Settimo Sigillo
Splendida musica, ma deriva da uno sceneggiato francese degli anni '60 (tutt'altro che vandeana, come origine), "Les Compagnons de Jehu", ambientato in epoca bonapartista. Per inciso, bellissimo.
Il testo riflette le convinzioni - legittime ma a mio avviso come dire discutibili - di un gruppo di estrema destra cattolica, "Europa Civiltà". Solo dopo è stato adottato come inno di Ordine Nuovo.
Il testo riflette le convinzioni - legittime ma a mio avviso come dire discutibili - di un gruppo di estrema destra cattolica, "Europa Civiltà". Solo dopo è stato adottato come inno di Ordine Nuovo.
Galvano 1/10/2014 - 21:42
Scusate. Aggiungo, perchè non me lo ricordavo proprio (ma Wikipedia aiuta...) che il titolo italiano era "I banditi del Re", e che la fonte era un romanzo - tanto per cambiare - di Alexandre Dumas père, che rivoluzionario nei fatti e nella vicenda personale, nei romanzi è pressoché sempre realista. Qui la storia si svolge qualche anno dopo la feroce repressione della Vandea, in epoca Direttorio, e mette in scena anche Napoleone Bonaparte. Il testo, quando dice "l'oro che noi rubiamo con onore" si riferisce proprio all'opera sopra citata: Les Compagnons de Jehu - nome di riferimento biblico ad un re che ne detronizza un altro, o a un profeta minore - derubano solo l'oro de la Republique, senza svaligiare altri viaggiatori delle diligenze che assaltano.
Galvano 3/10/2014 - 15:30
Rotmistrz Witold Pilecki
[2012]
Parole e musica di Tadeusz Polkowski
Nell’album intitolato “Niewygodna prawda”
Dopo essermi casualmente imbattuto nella recensione de “Il volontario di Auschwitz” (Piemme, 2014) ed aver scoperto la storia del capitano dell’esercito polacco Witold Pilecki – che fu incaricato di farsi internare ad Auschwitz per organizzarvi la resistenza e raccontare cosa accadeva nell’ inferno concentrazionario nazista, che da Auschwitz fuggì dopo tre anni per organizzare l’insurrezione di Varsavia del 1944, che dopo la fine della guerra e l’occupazione sovietica fu infiltrato in un campo di lavoro per organizzare la resistenza contro i comunisti, che fu individuato, arrestato e giustiziato da questi ultimi nel 1948 – ho cercato se esistesse in Rete una canzone che parlasse di quest’uomo coraggioso, in lotta permanente contro gli occupanti della sua terra e contro ogni totalitarismo… Ho trovato questo... (continuer)
Parole e musica di Tadeusz Polkowski
Nell’album intitolato “Niewygodna prawda”
Dopo essermi casualmente imbattuto nella recensione de “Il volontario di Auschwitz” (Piemme, 2014) ed aver scoperto la storia del capitano dell’esercito polacco Witold Pilecki – che fu incaricato di farsi internare ad Auschwitz per organizzarvi la resistenza e raccontare cosa accadeva nell’ inferno concentrazionario nazista, che da Auschwitz fuggì dopo tre anni per organizzare l’insurrezione di Varsavia del 1944, che dopo la fine della guerra e l’occupazione sovietica fu infiltrato in un campo di lavoro per organizzare la resistenza contro i comunisti, che fu individuato, arrestato e giustiziato da questi ultimi nel 1948 – ho cercato se esistesse in Rete una canzone che parlasse di quest’uomo coraggioso, in lotta permanente contro gli occupanti della sua terra e contro ogni totalitarismo… Ho trovato questo... (continuer)
Nikt nie zrobił tego co ten Polski Żołnierz
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/6/2014 - 13:43
Pare che tu ne sappia sempre una più del diavolo, e la sai raccontare : )
Grazie Bart!
Grazie Bart!
Krzysiek 19/6/2014 - 15:57
Ciao krzyś, e bentornato.
Sicuramente ne sai più tu e di certo una tua traduzione di questo brano ne aiuterebbe la comprensione ben più della mi introduzione...
Per esempio mi piacerebbe sapere da quale prospettiva Tadek racconta della storia della Polonia nel suo album "Niewygodna prawda" e se davvero sia un songwriter in quota all'estrema destra o se invece l'estrema destra se ne sia appropriata...
Comunque, la cosa che conta è aver incontrato una storia come questa di Witold Pilecki, un combattente davvero coraggioso.
La cosa strana è che pensavo di trovare il suo nome - lui che ha raccontato le prime verità su Auschwitz - nell'elenco dei "Giusti fra le Nazioni" allo Yad Vashem, e invece non mi pare che ci sia... Tu ne sai qualcosa?
Sicuramente ne sai più tu e di certo una tua traduzione di questo brano ne aiuterebbe la comprensione ben più della mi introduzione...
Per esempio mi piacerebbe sapere da quale prospettiva Tadek racconta della storia della Polonia nel suo album "Niewygodna prawda" e se davvero sia un songwriter in quota all'estrema destra o se invece l'estrema destra se ne sia appropriata...
Comunque, la cosa che conta è aver incontrato una storia come questa di Witold Pilecki, un combattente davvero coraggioso.
La cosa strana è che pensavo di trovare il suo nome - lui che ha raccontato le prime verità su Auschwitz - nell'elenco dei "Giusti fra le Nazioni" allo Yad Vashem, e invece non mi pare che ci sia... Tu ne sai qualcosa?
Bernart Bartleby 19/6/2014 - 17:14
Ho chiesto. Non c'è. Forse perchè lui direttamente non salvò nessun ebreo, requisito per il riconoscimento.
Però i più numerosi tra i "Giusti fra le Nazioni" sono proprio i polacchi (6.454), seguiti dai neerlandesi (5.351), dai francesi (3.760), dagli ucraini (2.472) e dai belgi (1.665), tra i paesi che ne hanno almeno un migliaio... Certo, il numero dipende anche dalla diversa concentrazione di popolazione di fede ebraica all'epoca dell'Olocausto, però è comunque significativo.
The Righteous Among The Nations
Però i più numerosi tra i "Giusti fra le Nazioni" sono proprio i polacchi (6.454), seguiti dai neerlandesi (5.351), dai francesi (3.760), dagli ucraini (2.472) e dai belgi (1.665), tra i paesi che ne hanno almeno un migliaio... Certo, il numero dipende anche dalla diversa concentrazione di popolazione di fede ebraica all'epoca dell'Olocausto, però è comunque significativo.
The Righteous Among The Nations
Bernart Bartleby 20/6/2014 - 09:13
Report by Captain Witold Pilecki, translated from Polish by Jacek Kucharski, October 15, 2008.
Bernart Bartleby 20/6/2014 - 09:16
Caro Bart, sarebbe bello fare anche quella traduzione, ma adesso non c'è l'ho proprio la testa per questo. Non mi piace studiare le cose di Oświęcim-Brzezinka, perché quando ero ragazzo a scuola mi hanno fatto du' palle così sull'argomento (i sovietici usavano queste testimonianze per la loro propaganda) e sono comunque cose orrende. Le so e mi basta, non sento il bisogno di apprifondirle ultriormente. Di fatto c'erano tre campi diversi ad OŚWIĘCIM e dintorni. Per parecchio tempo i prigionieri venivano sistemati e divisi per nazione, luogo di provenienza, sesso e l'altro. Prima di organizzare i trasporti di ebrei da tutta Europa, al primo campo venivano portati polacchi e poi russi, si prevedeva dopo l'estate del 1941 un grande afflusso di prigionieri dall'ost front. E Pilecki svolgeva la missione per conto della resistenza polacca, fra i prigionieri polacchi. Fu Karski, che ha portato fuori... (continuer)
krzyś 21/6/2014 - 01:35
Berlin
[1965]
Parole e musica di Leo Di Gianantonio, in arte Leo Valeriano, che negli anni 60 fu uno dei promotori della cosiddetta “musica alternativa di destra”.
(Indicate tra parentesi alcune lievi variazioni inserite in una versione successiva del brano).
Testro trovato su Lorien – Archivio storico della musica alternativa
Era il giorno di Natale del 1965 e Leo Valeriano salì su una torretta del Check Point Charlie a Berlino Ovest, imbracciò la chitarra e si mise a cantare questa sua canzone all’indirizzo dell’Est, sotto gli sguardi della Volkspolizei (i “VoPos”) della Repubblica Democratica Tedesca…
Poi andò a rendere omaggio a Peter Fechter, nel luogo in cui il giovane appena diciottenne fu colpito dai Vopos il 17 agosto 1962 mentre tentava di scavalcare il Muro, e lasciato morire dissanguato, senza assistenza medica, nella “terra di nessuno”…
L’altro nome citato nella canzone è quello... (continuer)
Parole e musica di Leo Di Gianantonio, in arte Leo Valeriano, che negli anni 60 fu uno dei promotori della cosiddetta “musica alternativa di destra”.
(Indicate tra parentesi alcune lievi variazioni inserite in una versione successiva del brano).
Testro trovato su Lorien – Archivio storico della musica alternativa
Era il giorno di Natale del 1965 e Leo Valeriano salì su una torretta del Check Point Charlie a Berlino Ovest, imbracciò la chitarra e si mise a cantare questa sua canzone all’indirizzo dell’Est, sotto gli sguardi della Volkspolizei (i “VoPos”) della Repubblica Democratica Tedesca…
Poi andò a rendere omaggio a Peter Fechter, nel luogo in cui il giovane appena diciottenne fu colpito dai Vopos il 17 agosto 1962 mentre tentava di scavalcare il Muro, e lasciato morire dissanguato, senza assistenza medica, nella “terra di nessuno”…
L’altro nome citato nella canzone è quello... (continuer)
A nord e a sud si parla
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:00
Luisa Ferida
Foto della fucilazione di Pietro Koch, Roma, 5 giugno 1945 (forse questa è quella giusta...)
Bernart Bartleby 15/3/2014 - 14:12
E forse su Rai Storia ho trovato alcune brevi sequenze della fucilazione tratte da quanto girato da Luchino Visconti in quel giorno di giugno del 1945...
Bernart Bartleby 15/3/2014 - 14:19
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Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nel mini-album intitolato “Ni Fleurs Ni Couronnes”