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Janusz

Janusz
Janusz Korczak - Wikipedia



Janusz Korczak, nome d'arte di Henryk Goldszmit (Varsavia, 22 luglio 1878 – Campo di sterminio di Treblinka, 6 agosto 1942), è stato un pedagogista, scrittore e medico polacco di origine ebraica, vittima della Shoah.
2/2/2023 - 13:50

Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz

Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz
(1966)

Luigi Nono ha realizzato nel 1966 quest’opera per nastro magnetico a partire dalla musica di scena composta per “Die Ermittelung” di Peter Weiss. La pièce, che tratta del processo di Francoforte ai nazisti delle SS responsabili dei massacri – soprattutto di ebrei – nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia, è stata creata nel 1965 a Berlino e messa in scena da Erwin Piscator.

“Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz”, nastro magnetico per coro, voce di soprano e materiale elettroacustico, è stato realizzato presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano, fondato da Luciano Berio e Bruno Maderna. L’opera si compone di tre parti: 1. Il canto dell’arrivo ad Auschwitz; 2. Il canto di Lili Tofler (clandestina della Resistenza, internata e assassinata); 3. Il canto della sopravvivenza.

“L’opera non comporta l’uso di testo. Ho utilizzato unicamente il materiale fonico del... (continuer)
(strum)
27/1/2023 - 21:44
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Rats

Rats
(1993)
Album: Vs.

"Maus" di Art Spiegelman e' un romanzo a funetti basato sui racconti del padre dell'autore, sopravvissuto ai campi di concentramento.
Nel libro i personaggi sono rappresentati non in forma umana, ma in quella animale, che caratterizza la loro posizione sociale: per esempio, i protagonisti, gli ebrei perseguitati, sono rappresentati da dei topi e sono contrapposti ai nazisti dipinti come gatti.

"Rats" e' una canzone nella quale la razza umana viene comparata ai topi, considerati da Eddie in un intervista "a hell of a lot more admirable". Ed e' dedicata agli ultimi, nella scala sociale, che hanno pero' il senso della comunità.
Infatti il topo e' disposto anche a sacrificare la sua vita per il bene della colonia, come fanno molti topi durante la derattizzazione delle navi, in cui gli elementi deboli, vecchi o malati, si sacrificano andando a morire nei punti di accesso... (continuer)
They don't eat, don't sleep
(continuer)
27/1/2023 - 08:21
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Dance Me to the End of Love

Versione di Rocco Rosignoli – Musica Straniera. Le canzoni di Leonard Cohen (Autoprodotto, 2022)
Dance Me to the End of Love
Ad aprire il disco è “Fino Che L'Amore E’ Vivo” (“Dance Me To The End Of Love”), un piccolo sortilegio vestito di ritmo klezmer. Descrive l’orrore delle agghiaccianti esecuzioni musicali da parte di un’orchestrina di ebrei internati, costretti a suonare per accompagnare i loro compagni introdotti nei forni. Quella musica classica, nell’intenzione dei carnefici nazisti, aveva lo scopo di rappresentare la bellezza della fine della loro vita.
La sensualità e la carnalità di questo testo hanno pochi eguali, le parole mettono in scena la colomba che fu simbolo di salvezza raggiunta per l’Arca di Noè e le tende che rimandano alla tradizione ebraica che vuole i matrimoni celebrati sotto un baldacchino di stoffa, simbolo della casa “nomade” che gli sposi costruiranno assieme. Per Cohen la fine dell’amore ha il significato di termine della vita, la canzone incoraggia a portarlo avanti fino all’estremo... (continuer)
Danza con me sulle arcate in fiamme del violino,
(continuer)
envoyé par Dq82 19/11/2022 - 11:11
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Maminka

Maminka
Musica/Music/Hudba: Lenka Lichtenberg/Jessica Deutsch

2022
Thieves of Dreams/ Zloději snů. Songs of Theresienstadt’s Secret Poetess


Per il suo album “Thieves of Dreams”, inciso con perizia insieme a diciotto musicisti, Lenka Lichtenberg (voce, piano, synth) si è immersa nella Cecoslovacchia e nella storia di deportazione della sua famiglia: “Quando mia madre Jana Renée e Friesova è venuta a mancare nel 2016, stavo mettendo in ordine la sua scrivania a Praga e ho scoperto due piccoli quaderni. Erano pieni di poesie che mia nonna, Anna Hana Friesova (1901-1987), aveva scritto nel campo di concentramento di Theresienstadt. (…) Davanti ai miei occhi c'erano pagine strappate con i sogni scritti a mano di mia nonna e i suoi incubi nel campo, storie che non mi ha mai raccontato. Così, mi sono imbarcata in una ricerca per condividere i suoi scritti dall' ‘inferno in terra’, per citare Primo... (continuer)
[Strumentale]
envoyé par Stanislava 27/9/2022 - 22:56
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!מינוטן פֿון בּטחון

!מינוטן פֿון בּטחון
Buongiorno! Aggiungo solo che “zemerl” significa “motivetto”, o “canzoncina” (diminutivo di “zemer”, ossia canto, brano musicale, melodia.. a seconda del contesto): è una delle tante parole di lingue semitiche (ebraico e aramaico) che costituiscono circa il 15% del vocabolario yiddish, da non confondere con il tedesco “sammler”, cui evidentemente pensava chi ha tradotto il nome del sito come “collezionista”. Miriam Camerini
Miriam Camerini 11/9/2022 - 09:47
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באַבי־יאַר

באַבי־יאַר
Riccardo Venturi, 25-8-2022 17:14

“La canzone si basa probabilmente su testimonianze oculari del massacro di Babij Jar, la gola presso Kiev dove 33.771 ebrei furono passati per le armi il 29 e 30 settembre 1941. I testimoni raccontarono del sangue che colava per le strade, di rumori di mitragliatici che si sentivano giorno e notte e di altre atrocità descritte nella canzone,

La canzone ci dice probabilmente qualcosa anche sul 1947, e non solo sul 1941; accenna infatti alla tensione etnica che si verificò nell'immediato dopoguerra tra gli ebrei che tornavano dalle retrovie sovietiche ed i loro ex vicini (russi e ucraini), generalmente ostili e comunque non molto felici del loro ritorno. I versi dell'ultima strofa si riferiscono probabilmente al timore di un ritorno dell'antisemitismo ispirato dai tedeschi.

La melodia è quella di In droysn geyt a regn e fu scelta non solo perché sembrava... (continuer)
Babiј Jar [1]
(continuer)
25/8/2022 - 17:15
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Kam jsme to zašli?

Kam jsme to zašli?
d’après la version italienne DOVE SIAMO ARRIVATI ? de Stanislava

d’une chanson tchèque — Kam jsme to zašli ? — Lenka Lichtenberg — 2022
Chanson — Texte : Anna Hanna Friesová — 1942-45 / Musique : Milli Janatková

Thieves of Dreams/ Zloději snů. Songs of Theresienstadt’s Secret Poetess — Voleurs de Rêves. Chansons d’une poétesse secrète de Theresienstadt.

Pour son album " Thieves of Dreams " — « VOLEURS DE RÊVES », enregistré très soigneusement avec dix-huit musiciens, Lenka Lichtenberg (voix, piano, synthé) s’est plongée dans la Tchécoslovaquie et l’histoire de sa famille en déportation : « Lorsque ma mère Jana Renée e Friesova est décédée en 2016, je rangeais son bureau à Prague et j’ai découvert deux petits carnets. Ils étaient remplis de poèmes que ma grand-mère, Anna Hana Friesova (1901-1987), avait écrits dans le camp de concentration de Theresienstadt. […] Devant mes yeux, il y avait... (continuer)
OÙ SOMMES-NOUS ARRIVÉS ?
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/7/2022 - 18:02




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