Figli del vento
Noi, ladri e tagliagole, straccioni senzadio
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/4/2009 - 21:00
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Gelem, gelem
[1969]
Testo di Žarko Jovanović / Yarko Yovanovich e Jan Cibula
Lyrics by Žarko Jovanović / Yarko Yovanovich and Jan Cibula
Musica/Music: Tradizionale / Traditional
"Gelem, Gelem si ekh gili kerdino le Yarko Yovanovichestar. Sas prinjardo sar o himno le Romengo ando 1971to bersh kai o Ekhto Mashkarthemutno Romano Kongreso." - rmy.wikipedia.
"Gelem, Gelem is the anthem of the Roma people. It is known by many (often similar names) including "Gyelem, Gyelem", "Dzelem, Dzelem", "Djelem, Djelem", "Ђелем, Ђелем", "Џелем, Џелем", "Джелем, джелем" (cyrillic), "Opré Roma" and "Romale Shavale". After the devastation suffered by the Roma during the Porajmos, Jarko Jovanovic composed the words and set them to a traditional melody. The Romany song was adopted by delegates of the first World Romani Congress in 1971." - en.wikipedia.
"Gelem, Gelem was inspired by Roma in the Nazi concentration camps... (continua)
Testo di Žarko Jovanović / Yarko Yovanovich e Jan Cibula
Lyrics by Žarko Jovanović / Yarko Yovanovich and Jan Cibula
Musica/Music: Tradizionale / Traditional
"Gelem, Gelem si ekh gili kerdino le Yarko Yovanovichestar. Sas prinjardo sar o himno le Romengo ando 1971to bersh kai o Ekhto Mashkarthemutno Romano Kongreso." - rmy.wikipedia.
"Gelem, Gelem is the anthem of the Roma people. It is known by many (often similar names) including "Gyelem, Gyelem", "Dzelem, Dzelem", "Djelem, Djelem", "Ђелем, Ђелем", "Џелем, Џелем", "Джелем, джелем" (cyrillic), "Opré Roma" and "Romale Shavale". After the devastation suffered by the Roma during the Porajmos, Jarko Jovanovic composed the words and set them to a traditional melody. The Romany song was adopted by delegates of the first World Romani Congress in 1971." - en.wikipedia.
"Gelem, Gelem was inspired by Roma in the Nazi concentration camps... (continua)
a. Testo standard
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:03
b. Testo standard (variante)
b. Standard Lyrics (a Variant)
Il Romanes è lingua dalle diversissime varianti e grafie, oltre che suddivisa in almeno sei dialetti principali. Il testo proposto come standard è nella grafia ufficiale utilizzata anche in rmy.wikipedia, ma la lingua può essere scritta, oltre che nelle sue varianti con l'alfabeto latino, anche con l'alfabeto cirillico e con l'alfabeto devanagari indiano (ricordiamo che il romanes stesso è lingua di lontana ma ancora chiara origine neoindiana). Questa versione proviene, senza modifiche, sia da rmy.wikipedia che da National Anthems.
b. Standard Lyrics (a Variant)
Il Romanes è lingua dalle diversissime varianti e grafie, oltre che suddivisa in almeno sei dialetti principali. Il testo proposto come standard è nella grafia ufficiale utilizzata anche in rmy.wikipedia, ma la lingua può essere scritta, oltre che nelle sue varianti con l'alfabeto latino, anche con l'alfabeto cirillico e con l'alfabeto devanagari indiano (ricordiamo che il romanes stesso è lingua di lontana ma ancora chiara origine neoindiana). Questa versione proviene, senza modifiche, sia da rmy.wikipedia che da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:40
c. Testo standard (ulteriore variante)
c. Standard Lyrics (a further Variant)
Ancora una diversa variante (testuale e grafica), proveniente da National Anthems.
c. Standard Lyrics (a further Variant)
Ancora una diversa variante (testuale e grafica), proveniente da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:43
d. Variante "djelem" (grafia slavo-balcanica)
d. A "djelem" Variant (in Slavo-Balcanic spelling)
Una variante "djelem" (grafia slavo-balcanica), da sl.wikipedia.
d. A "djelem" Variant (in Slavo-Balcanic spelling)
Una variante "djelem" (grafia slavo-balcanica), da sl.wikipedia.
DJELEM, DJELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:47
e. Variante in grafia cirillica
e. A Variant in Cyrillic script
Il canto in grafia romanes cirillica (usata in Russia, Bulgaria, Serbia). Ripreso da ru.wikipedia.
e. A Variant in Cyrillic script
Il canto in grafia romanes cirillica (usata in Russia, Bulgaria, Serbia). Ripreso da ru.wikipedia.
ДЖЕЛЕМ, ДЖЕЛЕМ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:49
f. Varianti in romanes slavo-orientale (1a strofa)
f. Variants in Eastern Slavic Romanes (1st Verse)
Le varianti nel dialetto romanes slavo orientale (Eastern Slavic Romanes), diffuso in Slovacchia. Da National Anthems. Le versioni si limitano alla prima strofa.
f. Variants in Eastern Slavic Romanes (1st Verse)
Le varianti nel dialetto romanes slavo orientale (Eastern Slavic Romanes), diffuso in Slovacchia. Da National Anthems. Le versioni si limitano alla prima strofa.
a. Romanes Slavo Orientale
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:54
h. Il testo in dialetto Lovari
h. The lyrics in the Lovari dialect
Infine, il canto nel distante dialetto lovari. Ripreso da National Anthems.
h. The lyrics in the Lovari dialect
Infine, il canto nel distante dialetto lovari. Ripreso da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 00:56
1. Italiano / Italian (1 - Riccardo Venturi)
Versione italiana di Riccardo Venturi, 21 maggio 2008.
Versione italiana di Riccardo Venturi, 21 maggio 2008.
Non conoscendo il romanes mi sono basato sulla traduzione spagnola completa reperibile in es.wikipedia.
SONO ANDATO, SONO ANDATO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:10
4. Tedesco / German (National Anthems)
La versione tedesca completa proveniente da National Anthems:
La versione tedesca completa proveniente da National Anthems:
LANGE WEGE BIN ICH GEGANGEN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:16
6. Croato / Croat (National Anthems)
La versione completa in lingua croata, anch'essa proveniente da National Anthems.
La versione completa in lingua croata, anch'essa proveniente da National Anthems.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:20
10. Inglese / English (varie fonti / different sources)
Le versioni inglesi disponibili sono incomplete, limitandosi a versioni più brevi del canto. Riprese da varie fonti (National Anthems e en.wikipedia in primis.)
Le versioni inglesi disponibili sono incomplete, limitandosi a versioni più brevi del canto. Riprese da varie fonti (National Anthems e en.wikipedia in primis.)
a.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2008 - 01:24
Si noti che la frase del testo originale romanes, maladilem baxtale romencar, tradotta qui come "ho incontrato romà fortunati", può essere intesa anche come "Ho visto degli zingari felici". E' sicuramente questo verso alla base del titolo del film di Aleksandar Petrović nelle varie lingue europee. Non si può non menzionare il fatto che proprio da questo film, e quindi dal verso dell'inno dei Rom (come specificato dall'autore stesso) Claudio Lolli trasse il titolo della sua canzone Ho visto anche degli zingari felici (e dell'intero album).
Riccardo Venturi 21/5/2008 - 02:27
Quest'amarissima vignetta di Vauro ci rimanda direttamente a Yellow Triangle, la canzone di Christy Moore ispirata a una poesia di Martin Niemöller. In realtà il triangolo riservato agli zingari era di colore marrone.
daniela -k.d.- 22/5/2008 - 00:29
5. Portoghese / Portuguese (pt.wikipedia)
La versione portoghese, completa, proveniente da pt.wikipedia
La versione portoghese, completa, proveniente da pt.wikipedia
CAMINHEI, CAMINHEI
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:02
11. Russo / Russian (ru.wikipedia)
La versione russa da ru.wikipedia. Segue una trascrizione in caratteri latini.
La versione russa da ru.wikipedia. Segue una trascrizione in caratteri latini.
ЕХАЛ Я, ЕХАЛ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:06
3. Francese / French (Riccardo Venturi)
Non avendo reperito una versione francese, ne ho preparato una completa il 21 maggio 2008.
Non avendo reperito una versione francese, ne ho preparato una completa il 21 maggio 2008.
J'AI MARCHÉ, J'AI MARCHÉ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:24
15. Macedone / Macedonian (Večer Online)
La versione macedone reperita su Beчep Online. L'originale romanes è stato interpretato dalla cantante macedone Esma Redženova-Teodosievska. Segue una trascrizione in caratteri latini. Sembra seguire la versione dello "specchio turco".
La versione macedone reperita su Beчep Online. L'originale romanes è stato interpretato dalla cantante macedone Esma Redženova-Teodosievska. Segue una trascrizione in caratteri latini. Sembra seguire la versione dello "specchio turco".
ШЕТАВ, ШЕТАВ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 12:46
16. Romeno / Romanian ( Blogul Raţiunii / Gheorghe Florescu)
Una versione rumena reperita su Blogul Raţiunii ("Il blog della ragione"), il blog di Gheorghe Florescu. Segue una versione alternativa del testo originale; è stata introdotta la divisione in strofe.
Una versione rumena reperita su Blogul Raţiunii ("Il blog della ragione"), il blog di Gheorghe Florescu. Segue una versione alternativa del testo originale; è stata introdotta la divisione in strofe.
[AM CĂLĂTORIT, AM CĂLĂTORIT]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 13:49
7. Svedese / Swedish (Riccardo Venturi)
Versione svedese di Riccardo Venturi, 22 maggio 2008.
Versione svedese di Riccardo Venturi, 22 maggio 2008.
JAG HAR GÅTT PÅ LÅNGA VÄGAR
(continua)
(continua)
g. Variante con lo "specchio turco"
g. A variant with the "Turkish mirror"
Altra versione con lo "specchio turco". Non presenta la strofa della "legione nera"; è ripresa da questa pagina.
g. A variant with the "Turkish mirror"
Altra versione con lo "specchio turco". Non presenta la strofa della "legione nera"; è ripresa da questa pagina.
GELEM, GELEM
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 14:35
9. Catalano / Catalan (National Anthems)
La versione catalana completa dal forum di National Anthems. E' stata ridisposta graficamente.
La versione catalana completa dal forum di National Anthems. E' stata ridisposta graficamente.
[HE CAMINAT TOTS ELS CAMINS]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 14:51
8. Neerlandese / Dutch (Katharina Trauberghe)
Versione neerlandese di Katharina Trauberghe
Versione neerlandese di Katharina Trauberghe
IK BEN OP LANGE WEGEN GEGAAN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2008 - 13:47
Gli zingari sono stati sempre emarginati, tuttavia penso che oggi lo siano più che mai. Nel passato, anche se visti come estranei, a volte venivano guardati almeno con un occhio romantico (la Carmen, le zingarelle della Traviata). La figura dello zingaro poteva, almeno nella letteratura, essere affascinante o invidiata per il tipo di vita libero da legami e costrizioni. Oggi non si salva più nemmeno quest'aspetto: sono odiati e basta. La gente sembra aver perso il senso della misura delle cose (ma che cavolo vuol dire l'insicurezza percepita? da dove arrivano queste misteriose percezioni?) e, cosa ancor più grave, la capacità di vedere i Rom come esseri umani eguali a noi.
Silva 23/5/2008 - 16:04
Già, Silva. A questo punto vorrei riportare una semplice considerazione che mi ha fatto l'altro ieri mia madre. Mia madre è una persona semplice, si esprime con parole semplici e quelle che seguono sono semplicissime. Mi ha detto: Tempo fa c'era una trasmissione televisiva, un giochino serale, che si chiamava "La zingara". Ora come ora a nessuno verrebbe in mente di riproporre un gioco, nemmeno uno stupido gioco televisivo, con questo titolo, e perdipiù con una tizia davvero vestita da zingara.
Riccardo Venturi 23/5/2008 - 17:05
Tua madre ha colto perfettamente la situazione. Dato che siamo a chiacchierare ti dirò anche che quando ero bambina per carnevale uno dei costumi preferiti era "da zingara", per la facile reperibilità degli indumenti: una gonna lunga arricciata, uno scialle colorato e un po' di bigiotteria. Certamente questo della zingarella era uno stereotipo, che comunque comunicava dei valori positivi: zingara=donna misteriosa e seducente. Lo stereotipo di oggi è zingaro=sudicio, ladro, sfaticato.
Silva 23/5/2008 - 17:48
Ti sei dimenticata: zingara = donna che rapisce i bambini con conseguente pogrom alimentato dai modernissimi "media". I quali media non fanno che riprodurre le leggende medievali che portarono alla nascita dei pogrom; al posto degli zingari c'erano gli ebrei, ma tanto fa. Tanto sono finiti entrambi nei lager nazisti.
Riccardo Venturi 23/5/2008 - 20:36
17. Ungherese / Hungarian (Riccardo Venturi)
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 27 maggio 2008
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 27 maggio 2008
JÁRTAK, JÁRTAK
(continua)
(continua)
No al dilagante razzismo in Italia
Articolo di Alex Zanotelli.
Con Alex Zanotelli c'è stato in questo sito qualche scontro, o vivace scambio, in passato; ma oggi pubblichiamo più che volentieri questo suo articolo, bello e condivisibile. [CCG/AWS Staff].
Un paese che ha bisogno di stranieri ma che non li vuole integrare. Che dimentica il suo passato da migrante. Che si dice cattolico ma che non vuole seguire l'esempio di Cristo. L'appello di padre Alex Zanotelli.
È agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese.
I campi Rom di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne… offrono un’agghiacciante fotografia dell’Italia 2008.
«Mi vergogno di essere italiano e cristiano», fu la mia reazione,... (continua)
Articolo di Alex Zanotelli.
Con Alex Zanotelli c'è stato in questo sito qualche scontro, o vivace scambio, in passato; ma oggi pubblichiamo più che volentieri questo suo articolo, bello e condivisibile. [CCG/AWS Staff].
Un paese che ha bisogno di stranieri ma che non li vuole integrare. Che dimentica il suo passato da migrante. Che si dice cattolico ma che non vuole seguire l'esempio di Cristo. L'appello di padre Alex Zanotelli.
È agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese.
I campi Rom di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne… offrono un’agghiacciante fotografia dell’Italia 2008.
«Mi vergogno di essere italiano e cristiano», fu la mia reazione,... (continua)
CCG/AWS Staff 28/5/2008 - 03:19
18. Finlandese / Finnish (Riccardo Venturi)
Versione finlandese di Riccardo Venturi
Riccardo Venturin suomennos
(Naturalmente, qualche collaboratrice o collaboratore di madrelingua finlandese può metterci liberamente le mani).
(Luonnollisesti, joku suomenkielinen avustaja/tar saa korjata sen vapaasti).
Romanien kansallislaulu on kansainvälisesti Gelem, gelem!, joka suomeksi tarkoittaa Kuljen, kuljen!. Siitä on erilaisia sovituksia eri maissa paikallisia kulttuureita myötäillen, mutta romanit tunnistavat sen kaikkialla.
- Romanikulttuurin historiallisen taustan takia Gelem, gelem! on varsin surullinen ja mollivoittoinen sävelmä. Tarina on myös surullinen. Teksti kertoo isästä, joka on ollut hankkimassa elantoa perheelleen. Sillä aikaa kotona on vieraillut Musta Legioona, joka on surmannut naiset ja lapset. Kun isä palaa kotiin, hänellä ei ole muuta vaihtoehtoa kuin lähteä vaeltamaan ja... (continua)
Versione finlandese di Riccardo Venturi
Riccardo Venturin suomennos
(Naturalmente, qualche collaboratrice o collaboratore di madrelingua finlandese può metterci liberamente le mani).
(Luonnollisesti, joku suomenkielinen avustaja/tar saa korjata sen vapaasti).
Romanien kansallislaulu on kansainvälisesti Gelem, gelem!, joka suomeksi tarkoittaa Kuljen, kuljen!. Siitä on erilaisia sovituksia eri maissa paikallisia kulttuureita myötäillen, mutta romanit tunnistavat sen kaikkialla.
- Romanikulttuurin historiallisen taustan takia Gelem, gelem! on varsin surullinen ja mollivoittoinen sävelmä. Tarina on myös surullinen. Teksti kertoo isästä, joka on ollut hankkimassa elantoa perheelleen. Sillä aikaa kotona on vieraillut Musta Legioona, joka on surmannut naiset ja lapset. Kun isä palaa kotiin, hänellä ei ole muuta vaihtoehtoa kuin lähteä vaeltamaan ja... (continua)
KULJEN, KULJEN
(continua)
(continua)
19. Esperanto (Nicola Ruggiero)
Esperantigis Nicola Ruggiero, laŭ la itala traduko de Riccardo Venturi
Esperantigis Nicola Ruggiero, laŭ la itala traduko de Riccardo Venturi
MI IRIS, MI IRIS
(continua)
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 26/2/2009 - 00:25
20. Siciliano / Sicilian (Turi Zappalà)
Traduzione in siciliano di Turi Zappalà (che ringraziamo oltremodo!)
Traduzione in siciliano di Turi Zappalà (che ringraziamo oltremodo!)
HAJÂ FURRÏATU
(continua)
(continua)
inviata da Turi Zappalà 2/4/2009 - 16:42
Mon pote le gitan
Mon Pote le Gitan
Chanson française – Mon Pote le Gitan – Paroles: Jacques Verrières, musique: Marc Heyral, 1954
Mon Pote Gitan est une chanson qui fut écrite par Jacques Verrières à la mort de Django Rheinhardt; Jacques Verrières connaissait fort bien le milieu du cirque, des artistes, des comédiens et de la musique. Par la suite, il tournera dix ans comme chanteur accompagné de Joseph, le frère de Django. C'est dire s'il s'y connaissait en matière de Gitans. Chantée par l'auteur lui-même, Mouloudji, Yves Montand, Barbara, Germaine Montero..., cette chanson Mon Pote le Gitan donne une autre dimension, une dimension de grande humanité et de grande culture populaire au Gitan qui gratte sa guitare. Django ne fut pas un manche en la matière... Qu'on se le dise ! C'est bien évidemment de lui que parle cette chanson, mais aussi de tous les Gitans et en un écho lointain de ceux que les Nazis... (continua)
Chanson française – Mon Pote le Gitan – Paroles: Jacques Verrières, musique: Marc Heyral, 1954
Mon Pote Gitan est une chanson qui fut écrite par Jacques Verrières à la mort de Django Rheinhardt; Jacques Verrières connaissait fort bien le milieu du cirque, des artistes, des comédiens et de la musique. Par la suite, il tournera dix ans comme chanteur accompagné de Joseph, le frère de Django. C'est dire s'il s'y connaissait en matière de Gitans. Chantée par l'auteur lui-même, Mouloudji, Yves Montand, Barbara, Germaine Montero..., cette chanson Mon Pote le Gitan donne une autre dimension, une dimension de grande humanité et de grande culture populaire au Gitan qui gratte sa guitare. Django ne fut pas un manche en la matière... Qu'on se le dise ! C'est bien évidemment de lui que parle cette chanson, mais aussi de tous les Gitans et en un écho lointain de ceux que les Nazis... (continua)
Mon pote le gitan, c'est un gars curieux
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/2/2009 - 21:32
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Zigani orkestar
2002
Pane e rose
Pane e rose
Il mondo è la mia casa
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/2/2009 - 11:48
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Autre morceau sur le peuple Rom.
Les morceaux sur le peuple Rom, sur les Tziganes, les Gitans – nos parents anciens, les Indo-Européens, comme dit Léo Ferré - résonnent plus encore à Rome ces temps derniers. Cependant, la méfiance, la mise à l'écart, la persécution, la mise au ban des gens du voyage dure depuis si longtemps que plus personne ne sait quand et où elle a commencé. Ces gens-là vivent comme en passant et ils ont une vision différente de la terre. Les nazis ne les aimaient pas, ils les trouvaient très inférieurs ; les fascistes d'aujourd'hui non plus ne les aiment toujours pas. En fait d'infériorité, elle est surtout présente dans la tête et la conscience et même l'inconscient de celui qui jette l'opprobre sur l'autre. S'en prendre au Gitan, c'est s'en prendre à l'humain, s'en prendre à l'homme libre. C'est sa peur qui empêche le sédentaire d'être libre. Les plus acharnés contre... (continua)
Les morceaux sur le peuple Rom, sur les Tziganes, les Gitans – nos parents anciens, les Indo-Européens, comme dit Léo Ferré - résonnent plus encore à Rome ces temps derniers. Cependant, la méfiance, la mise à l'écart, la persécution, la mise au ban des gens du voyage dure depuis si longtemps que plus personne ne sait quand et où elle a commencé. Ces gens-là vivent comme en passant et ils ont une vision différente de la terre. Les nazis ne les aimaient pas, ils les trouvaient très inférieurs ; les fascistes d'aujourd'hui non plus ne les aiment toujours pas. En fait d'infériorité, elle est surtout présente dans la tête et la conscience et même l'inconscient de celui qui jette l'opprobre sur l'autre. S'en prendre au Gitan, c'est s'en prendre à l'humain, s'en prendre à l'homme libre. C'est sa peur qui empêche le sédentaire d'être libre. Les plus acharnés contre... (continua)
ORCHESTRE TZIGANE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/2/2009 - 21:05
Linea 670
[2001]
Cantiecontrocantincantina
[2007]
"...sotto il cielo del tendone"
La linea 670 è una linea di autobus di Roma, che passa vicino ad un campo nomadi.
Cantiecontrocantincantina
[2007]
"...sotto il cielo del tendone"
La linea 670 è una linea di autobus di Roma, che passa vicino ad un campo nomadi.
Giocano i bambini, giocano i bambini
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 16/6/2008 - 17:36
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
La ligne 670 est une ligne d'autobus de Rome qui passe à côté d'un camp de nomades.
Dans tous les pays de gens sédentaires, il y a pourtant toujours eu maldonne en ce qui concerne les Roms, ce peuple d'éternels migrants, qui vit sur les ailes du vent et de la musique, qui vit avec ses manières qui ne s'accordent pas toujours des tranquillités bourgeoises. « Ils viennent du fond des temps, allant et puis, revenant, les Tziganes... », chantait Léo Ferré. Il disait aussi : « Ce sont nos parents anciens, les Indo-Européens, les Tziganes... ». Ils – les Roms, Tziganes, Gitans... - ont toujours subi d'étranges représailles.
« Dans la Ville Éternelle, où se construisent avec des fleuves d'argent de magnifiques parcours pour que les pèlerins du Jubilé conquièrent leurs indulgences, des enfants Roms et immigrés, selon ce qu'on lit aujourd'hui dans les journaux, conquièrent leurs indulgences bien... (continua)
Dans tous les pays de gens sédentaires, il y a pourtant toujours eu maldonne en ce qui concerne les Roms, ce peuple d'éternels migrants, qui vit sur les ailes du vent et de la musique, qui vit avec ses manières qui ne s'accordent pas toujours des tranquillités bourgeoises. « Ils viennent du fond des temps, allant et puis, revenant, les Tziganes... », chantait Léo Ferré. Il disait aussi : « Ce sont nos parents anciens, les Indo-Européens, les Tziganes... ». Ils – les Roms, Tziganes, Gitans... - ont toujours subi d'étranges représailles.
« Dans la Ville Éternelle, où se construisent avec des fleuves d'argent de magnifiques parcours pour que les pèlerins du Jubilé conquièrent leurs indulgences, des enfants Roms et immigrés, selon ce qu'on lit aujourd'hui dans les journaux, conquièrent leurs indulgences bien... (continua)
LA LIGNE 670
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/2/2009 - 21:55
Barboni
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Vedo gente che
(continua)
(continua)
inviata da DOnquijote 15/8/2008 - 11:56
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
questa e` l'introduzione di sigaro alla canzone barboni eseguita durante il concerto del 17 marzo 2001 al centro sociale villaggio globale di roma.
questo pezzo è dedicato a mario, di monte mario roma,
uno che ha vissuto tutta la vita lavorando e
dall’alto della sua cultura, come libero pensatore, ha
scritto due libri:
uno contro chi garrottava la gente in Spagna
e uno altro contro chi sparava agli operai che chiedevano il pane.
la canzone del rifiuto, rifiuto del sistema!
qualcuno sa chi e` mario, di monte mario roma?
questo pezzo è dedicato a mario, di monte mario roma,
uno che ha vissuto tutta la vita lavorando e
dall’alto della sua cultura, come libero pensatore, ha
scritto due libri:
uno contro chi garrottava la gente in Spagna
e uno altro contro chi sparava agli operai che chiedevano il pane.
la canzone del rifiuto, rifiuto del sistema!
qualcuno sa chi e` mario, di monte mario roma?
lorenzo 8/10/2008 - 20:22
Girotondo
Testo e musica di Marco Rovelli
da "Libertaria"
Dal blogdell'autore
da "Libertaria"
Dal blogdell'autore
Girotondo intorno al fuoco cattivo. Il fuoco dei pogrom ai campi rom. Fuochi che si accendono nella notte della ragione. Notte percorsa da lupi, come nella giungla hobbesiana. Guerra tra uomo e uomo, guerra tra poveri, paura.
E dalla paura, il sovrano assoluto a cui si cedono volentieri tutti i diritti. Ripartire dalla visione della catastrofe, dunque.
Tenere gli occhi spalancati nella catastrofe è la salvezza: proprio la considerazione del fatto dell’impossibilità della salvezza – l’irredimibilità del tutto - è la salvezza. Iniziare, dunque, ancora una volta.
Girotondo, ovvero il corpo inarreso.
E dalla paura, il sovrano assoluto a cui si cedono volentieri tutti i diritti. Ripartire dalla visione della catastrofe, dunque.
Tenere gli occhi spalancati nella catastrofe è la salvezza: proprio la considerazione del fatto dell’impossibilità della salvezza – l’irredimibilità del tutto - è la salvezza. Iniziare, dunque, ancora una volta.
Girotondo, ovvero il corpo inarreso.
Guarda quanto s'approssima il giorno
(continua)
(continua)
inviata da adriana 16/7/2008 - 09:28
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Phralipè (Pri li mulé andré Auschwitz)
Vorrei sapere se l'autore di questa canzone è Santino Spinelli(http://it.wikipedia.org/wiki/Alexian), di cui si parla oggi su repubblica, che ha organizzato per domenica a Roma una manifestazione di Rom e Sinti
Silva 6/6/2008 - 18:59
Khorakhané (A forza di essere vento)
ciao Maso, mi conosci di vista ma voglio rimanere anonimo, perdona questa stravaganza. Volevo segnalarti forse la piu' bella canzone di De André che spero tu conosca. E' molto forte ma se ascoltata piu' di una volta la si capisce appieno e la si può considerare uno tra i piu' belli inni alla Vita che siano mai stati scritti, un inno alla Fede, la vera Fede che Cristo cercava di trasmettere al mondo: la Fede nell'Amore, nella Volontà di amare e nel Bene che alberga in ogni Uomo...
Non avrai altro Dio, all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco,... (continua)
Non avrai altro Dio, all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco,... (continua)
jil 22/10/2007 - 22:40
Un blasfemo
Fabrizio De Andrè
(Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.
Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
... mi cercarono l'anima a forza di botte...
E se furon due guardie a fermarmi la vita,... (continua)
Fabrizio De Andrè
(Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.
Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
... mi cercarono l'anima a forza di botte...
E se furon due guardie a fermarmi la vita,... (continua)
L'autore dei versi in romanes di "Khorakhané", Giorgio Bezzecchi, è stato schedato
Da La Repubblica Online, 6 giugno 2008
All'alba a Milano-Rogoredo il blitz della polizia nel campo dove vive la famiglia Bezzecchi, sinti con medaglia d'oro al valore civile
"Schedati perché nomadi"
L'accusa di Giorgio, 47 anni: "Io dico vergogna Italia"
A Roma sgomberato un campo nella zona del Testaccio
di CLAUDIA FUSANI
Una delle casette del campo nomadi di via Impastato a MIlano-Rogoredo dove stamani all'alba è scattato il blitz
MILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per il furgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e gli strumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "con grande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto: Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un "campo del Duce"... (continua)
Da La Repubblica Online, 6 giugno 2008
All'alba a Milano-Rogoredo il blitz della polizia nel campo dove vive la famiglia Bezzecchi, sinti con medaglia d'oro al valore civile
"Schedati perché nomadi"
L'accusa di Giorgio, 47 anni: "Io dico vergogna Italia"
A Roma sgomberato un campo nella zona del Testaccio
di CLAUDIA FUSANI
Una delle casette del campo nomadi di via Impastato a MIlano-Rogoredo dove stamani all'alba è scattato il blitz
MILANO - I bambini hanno scherzato con le divise e sono impazziti per il furgone della Scientifica, quello con le macchine fotografiche e gli strumenti come vedi nei film. Gli adulti hanno accettato in silenzio, "con grande umiliazione". I vecchi hanno avuto "paura", uno soprattutto: Goffredo, 69 anni, il capofamiglia, sopravvissuto durante la guerra a un "campo del Duce"... (continua)
Riccardo Venturi 6/6/2008 - 13:35
Zingara 2008
Stavolta il nostro incomparabile Scocciante ci ha fatto pure un'introduzione "seria":
Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?
Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi... (continua)
Correva l'anno 1969 quando Iva Zanicchi e Bobby Solo presentarono al Festival di Sanremo una canzone che ha successivamente fatto epoca, divenendo un vero e proprio evergreen. Sto parlando , naturalmente, di Zingara, scritta per la cronaca da Albertelli e Riccardi. Chi, tuttora, non la conosce?
Dal 1969 sono passati trentanove anni. Trentanove anni fa si poteva ancora parlare degli zingari in termini romantici, in una canzone: la zingara che legge la mano e che predice il destino, gli spasimi di un amore affidati alla sua previsione. Di più: si poteva immaginare una donna sensuale abbigliata dei tipici costumi di quel popolo; che, poi, più che tipici erano spesso frutto di un immaginario collettivo. Intendiamoci: non che, nel 1969, agli zingari si volesse bene; per tutti quanti rubavano, erano brutti sporchi... (continua)
Brucio il tuo campo,
(continua)
(continua)
4/6/2008 - 15:43
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
ציגײַנערליד
Tsigaynerlid
[1941]
Words and Music by David Beyglman
Testo e musica di David Beyglman
Un esempio tangibile di come la pietà umana di chi in quel momento stava vivendo le ore più terribili della sua vita, prigioniero in un ghetto, non potesse indietreggiare di fronte all'analogo destino di altri esseri umani in preda alla follia criminale di altri esseri umani. David Beyglman, nato a Ostrowiec nel 1887, era stato un famoso violinista prima della guerra, compiendo acclamate tournées per tutta l'Europa e per gli Stati Uniti come membro di un'orchestra. Ciononostante, il fulcro della sua attività era rimasto in Polonia, nella città di Łódż, nel cui ghetto, al pari di tutti gli altri ebrei, si ritrovò prigioniero con l'invasione nazista. A Łódż esisteva anche un campo di concentramento dove furono rinchiuse dai tedeschi migliaia di zingari austriaci nel 1941; nonostante le sue condizioni,... (continua)
[1941]
Words and Music by David Beyglman
Testo e musica di David Beyglman
Un esempio tangibile di come la pietà umana di chi in quel momento stava vivendo le ore più terribili della sua vita, prigioniero in un ghetto, non potesse indietreggiare di fronte all'analogo destino di altri esseri umani in preda alla follia criminale di altri esseri umani. David Beyglman, nato a Ostrowiec nel 1887, era stato un famoso violinista prima della guerra, compiendo acclamate tournées per tutta l'Europa e per gli Stati Uniti come membro di un'orchestra. Ciononostante, il fulcro della sua attività era rimasto in Polonia, nella città di Łódż, nel cui ghetto, al pari di tutti gli altri ebrei, si ritrovò prigioniero con l'invasione nazista. A Łódż esisteva anche un campo di concentramento dove furono rinchiuse dai tedeschi migliaia di zingari austriaci nel 1941; nonostante le sue condizioni,... (continua)
פֿינסטער די נאַכט, װי קױלן שװאַרץ,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/5/2008 - 03:45
Il testo in trascrizione:
Romanized lyrics:
Romanized lyrics:
TSIGAYNERLID
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/5/2008 - 03:59
28 maggio 2008
LO STERMINIO DEGLI ZINGARI
di Mirella Karpati
La «giornata della memoria» fissata il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, vede unite nel ricordo delle sofferenze subite le vittime di una persecuzione che colpì non solo gli avversari politici dei regimi dittatoriali, in primo luogo i comunisti, ma anche quanti venivano considerati «corpi estranei» minaccianti l'integrità nazionale, in primo luogo gli ebrei e gli zingari.
Mirella Karpati. Studiosa della cultura zingara, direttrice della prestigiosa rivista scientifica «Lacio Drom». Opere di Mirella Karpati: (a cura di), Zingari ieri e oggi, Centro StudiZingari, Roma; (con B. Levak), Rom sim. La tradizione dei Rom kalderasha, Centro studi zingari, Roma; (a cura di, con Ezio Marcolungo), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino. Indirizzi... (continua)
LO STERMINIO DEGLI ZINGARI
di Mirella Karpati
La «giornata della memoria» fissata il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, vede unite nel ricordo delle sofferenze subite le vittime di una persecuzione che colpì non solo gli avversari politici dei regimi dittatoriali, in primo luogo i comunisti, ma anche quanti venivano considerati «corpi estranei» minaccianti l'integrità nazionale, in primo luogo gli ebrei e gli zingari.
Mirella Karpati. Studiosa della cultura zingara, direttrice della prestigiosa rivista scientifica «Lacio Drom». Opere di Mirella Karpati: (a cura di), Zingari ieri e oggi, Centro StudiZingari, Roma; (con B. Levak), Rom sim. La tradizione dei Rom kalderasha, Centro studi zingari, Roma; (a cura di, con Ezio Marcolungo), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino. Indirizzi... (continua)
CANZONE DEGLI ZINGARI
(continua)
(continua)
Gli zingari
Testo e musica di Enzo Jannacci
ripreso da questa pagina
Tra breve, il 27 gennaio, sarà la Giornata della memoria. Vorremmo, con questa canzone di Enzo Jannacci, fare presente che nei lager nazisti non ci morirono "soltanto" sei milioni di ebrei. Anche circa un milione di zingari vi trovarono la morte come "popolo inferiore", come "Untermenschen", in quello che viene detto l' "olocausto gitano" o Porrajmos (una parola in lingua romanes che significa, alla lettera, "l'essere divorati").
Gli zingari. Per loro nessuno Yad Vashem. Nessun film di grandi registi che ricordi il Porrajmos. Niente di niente. Sono rimasti, e rimarranno, l'oggetto del più diffuso razzismo spicciolo, quel razzismetto di tutti i giorni che si sente dal pizzicagnolo, dalla parrucchiera, sugli autobus, dovunque. Il razzismuccio delle "fiaccolate contro i campi nomadi", il vomitevole razzismolino della "brava gente"... (continua)
ripreso da questa pagina
Tra breve, il 27 gennaio, sarà la Giornata della memoria. Vorremmo, con questa canzone di Enzo Jannacci, fare presente che nei lager nazisti non ci morirono "soltanto" sei milioni di ebrei. Anche circa un milione di zingari vi trovarono la morte come "popolo inferiore", come "Untermenschen", in quello che viene detto l' "olocausto gitano" o Porrajmos (una parola in lingua romanes che significa, alla lettera, "l'essere divorati").
Gli zingari. Per loro nessuno Yad Vashem. Nessun film di grandi registi che ricordi il Porrajmos. Niente di niente. Sono rimasti, e rimarranno, l'oggetto del più diffuso razzismo spicciolo, quel razzismetto di tutti i giorni che si sente dal pizzicagnolo, dalla parrucchiera, sugli autobus, dovunque. Il razzismuccio delle "fiaccolate contro i campi nomadi", il vomitevole razzismolino della "brava gente"... (continua)
Parlato:
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2007 - 12:19
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Il brano "Gli zingari" (contenuto nel LP "La mia gente" pubblicato dalla ARC, sussidiaria della RCA, nel 1970) è disponibile su supporto CD all'interno della doppia compilation intitolata "Enzo Jannacci - I grandi successi originali", pubblicata nel 2001 dalla allora BMG Ricordi nella sua collana "Flashback".
Alberta Beccaro 7/1/2008 - 21:29
La stessa versione (stranamente in originale, non già riarrangiata e ricantata come la quasi totalità degli altri brani ivi contenuti) è ora reperibile su CD anche nel doppio album antologico "The Best" (Ala Bianca, 2006):
Link Pagina
Link Pagina
Alberta Beccaro 7/1/2008 - 23:08
Les Tziganes
Album: "T'es Rock, Coco"
Testo e musica di Léo Ferré
Paroles et musique de Léo Ferré
Testo e musica di Léo Ferré
Paroles et musique de Léo Ferré
"Il fenomeno di rapimenti di bimbi italiani da parte di nomadi o organizzazioni criminali non compare nei dati raccolti dalla polizia di Stato sui minori scomparsi. È invece una costante registrata dagli studiosi di leggende metropolitane."
(da Peacelink)
(da Peacelink)
Ils viennent du fond des temps
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/5/2008 - 21:47
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Versione italiana di Lorenzo Masetti: una versione di eccezione dal nostro webmaster.
GLI ZIGANI
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/5/2008 - 21:51
Aušvicate hin kher báro
[1944]
Testo di Růžena Danielová
Musica: Tradizionale
Lyrics by Růžena Danielová
Music: Traditional
Interpretazioni/Performances:
Růžena Danielová
Margita Makulová, nel film Latcho Drom di Tony Gatlif (1993)
Malignant Tumour, gruppo grindcore slovacco.
Per la ricostruzione esatta del testo mi sono basato in primis su quello reperito sul Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini, purtroppo assai scorretto e incompleto. La strofa finale è stata desunta dal saggio di Krista Hegburg presentato in commento. Il tutto è stato poi ricontrollato direttamente sul video della canzone interpretata da Margita Makulová (nella foto piccola a lato) nel film "Latcho Drom" di Tony Gatlif, per la ricostruzione della grafia esatta basata sull'effettiva dizione. Si è usata qui per il romanes la grafia comune nella Repubblica Ceca e il Slovacchia, come desunta dall'ampio saggio grammaticale... (continua)
Testo di Růžena Danielová
Musica: Tradizionale
Lyrics by Růžena Danielová
Music: Traditional
Interpretazioni/Performances:
Růžena Danielová
Margita Makulová, nel film Latcho Drom di Tony Gatlif (1993)
Malignant Tumour, gruppo grindcore slovacco.
Per la ricostruzione esatta del testo mi sono basato in primis su quello reperito sul Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini, purtroppo assai scorretto e incompleto. La strofa finale è stata desunta dal saggio di Krista Hegburg presentato in commento. Il tutto è stato poi ricontrollato direttamente sul video della canzone interpretata da Margita Makulová (nella foto piccola a lato) nel film "Latcho Drom" di Tony Gatlif, per la ricostruzione della grafia esatta basata sull'effettiva dizione. Si è usata qui per il romanes la grafia comune nella Repubblica Ceca e il Slovacchia, come desunta dall'ampio saggio grammaticale... (continua)
Aušvicate hin kher báro
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 16:48
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Versione italiana dal Museo virtuale delle intolleranze e degli stermini. La traduzione degli ultimi due versi è tratta dal saggio presentato in commento; in alcuni punti è stata ritoccata.
AD AUSCHWITZ C'È UNA CASA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 16:52
Partially reproduced from: The Veracious Voice: The Romani Holocaust and the Politics of Commensuration in the Czech Republic
Krista Hegburg, Department of Anthropology, Rutgers University
If any of you are familiar with Czech-Romani Holocaust song, you’ve most likely heard “Aušvicate hin baro kher” – “In Auschwitz there is a big prison.” It was sung perhaps most famously - though not exclusively - by Růžena Danielová, a Romani Auschwitz survivor, but even if you haven’t heard Danielová, there are covers – the non- Romani Czech composer, Miloš Štědroň, used the song as inspiration for his 1970s composition, The Weeping of Růžena Danielová of Hruba Vrbka over her Husband, Dead in Auschwitz. More recently, the song has been covered by the Czech noisecore band Malignant Tumour, which, for the record, sings it in the original Romani.
If you’ve ever hear Věra Bílá’s rom-pop rendition of “Čirikloro,... (continua)
Krista Hegburg, Department of Anthropology, Rutgers University
If any of you are familiar with Czech-Romani Holocaust song, you’ve most likely heard “Aušvicate hin baro kher” – “In Auschwitz there is a big prison.” It was sung perhaps most famously - though not exclusively - by Růžena Danielová, a Romani Auschwitz survivor, but even if you haven’t heard Danielová, there are covers – the non- Romani Czech composer, Miloš Štědroň, used the song as inspiration for his 1970s composition, The Weeping of Růžena Danielová of Hruba Vrbka over her Husband, Dead in Auschwitz. More recently, the song has been covered by the Czech noisecore band Malignant Tumour, which, for the record, sings it in the original Romani.
If you’ve ever hear Věra Bílá’s rom-pop rendition of “Čirikloro,... (continua)
Riccardo Venturi 22/5/2008 - 17:18
Una versione inglese tratta da The Patrin Web Journal. La strofa finale è omessa ed è stata tradotta autonomamente.
IN AUSCHWITZ THERE IS A GREAT HOUSE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2008 - 19:37
IL Y A UNE GRANDE MAISON À AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
Gelem, gelem è l'inno dei Rom di tutto il mondo, un canto nato direttamente dallo sterminio dei popoli gitani per mano dei nazisti (il Porrajmos). In tempi di pogrom "bipartisan", la sua presenza in questo sito è semplicemente indispensabile. Siamo tutti zingari! Contemporaneamente è stato istituito un nuovo percorso su I Rom, il razzismo, il Porrajmos.
Riccardo Venturi 21/5/2008 - 02:40
Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci)
Româneşte: Riccardo Venturi
9 giugno 2006 - 9 iunie 2006
9 giugno 2006 - 9 iunie 2006
ROM TIRIAC ROM
(continua)
(continua)
9/6/2006 - 20:44
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi 2006 XII.28-án
ROM TIRIAC ROM
(continua)
(continua)
"Roma, marzo 2000. Il borgomastro Rutelli e il ministro Bianco decidono di azzerare un campo rom inviandoli sia in centri di prima accoglienza sia al paese di origine, magari già bombardato.". Così, brevemente, Ivan della Mea sullo sgombero del campo rom di Tor de' Cenci, avvenuto oltre otto anni fa. E oggi che l'ex borgomastro "democratico", ex "radicale" divenuto tra i principali servi del Vaticano, è stato più o meno clamorosamente trombato alle elezioni comunali a favore del fascista Alemanno, ci sarebbe da meditare. Sì, perché una delle prime dichiarazioni del neo-sindaco romano ha proprio riguardato gli 85 campi rom presenti sul territorio comunale capitolino. "Saranno smantellati tutti", ha dichiarato. Come si può vedere, il "democratico" e il fascista, quando c'è in ballo la "sicurezza" e l'espulsione coatta degli ultimi della terra, si trovano meravigliosamente d'accordo. Così come... (continua)
Riccardo Venturi 2/5/2008 - 20:03
Zingari
[2000]
Da/From: "Pelle"
Da/From: "Pelle"
Una canzone di otto anni fa. Nessun altro commento, alla luce dei recenti avvenimenti di Ponticelli.
Chiudete le finestre sbarrate le persiane
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 26/11/2007 - 09:42
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
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Album: Onda libera
Onda libera - Libera terra - Valzer chiuso in soffitta - Il Naufragio del Lusitalia - Figli del vento - Il mulino e il tuo giardino - Di corsa - Prigioniero di chi ? - C'è tanto ancora - Libera mente - La ballata della dama bianca - L'uomo nell'alto castello
Una canzone dedicata al popolo Rom, legato ad un unica bandiera, quella chiamata libertà. Senza esercito né patria, ma eternamente costretto a recitare il ruolo di “chi fa paura”.