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Parcour
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Parcour La guerre du travail : émigration, immigration, exploitation, esclavage

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Ils arrivent

Ils arrivent
[2018]
Scritta da Marie Lanfroy
In "Pokor lèr", secondo album di questo gruppo dell'isola de La Réunion, territorio d'oltremare francese (una colonia, quindi) tra Madagascar e Mauritius.
Cantano anche in francese, ma sopratutto in bourbonnais, il creolo de La Réunion, basato sul francese ma sul quale s'innestano altre lingue come hindi, cinese, inglese e malgascio.
Ah, les voilà
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/3/2020 - 16:22

Inno dei telelavoratori

Inno dei telelavoratori
[23-03-2020]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ahmed il Lavavetri
Musica / Music / Musique / Sävel: Inno dei lavoratori, Filippo Turati, 1886
Su fratelli, su compagne,
(continuer)
envoyé par Ahmed il Lavavetri 23/3/2020 - 08:22
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Il nonno e il suo violino

Il nonno e il suo violino
2015
Cartacanta

feat. Danilo Sacco
Vita di miniera vita dura
(continuer)
envoyé par Dq82 22/3/2020 - 18:40
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Refugee's Theme

Refugee's Theme
[1991]
Musica della compositrice greca Eleni Karaindrou / Ελένη Καραΐνδρου (1941-)
Nella colonna sonora del film di Theodoros "Theo" Angelopoulos / Θεόδωρος Αγγελόπουλος (1935-2012) intitolato "Il passo sospeso della cicogna" / "Το μετέωρο βήμα του πελαργού"

[...] E’ Natale in una squallida città del nord della Grecia, al confine con l’Albania.

Profughi di vari paesi che il governo greco ha riunito in un limbo, forse più un ghetto, in attesa di un ipotetico trasferimento verso altri confini, vivono in un tempo sospeso, mitico, una vita impoverita vendendo patate coltivate sotto la neve, ubriacandosi nella bettola fumosa, piangendo con lunghi lamenti i cadaveri che di tanto in tanto una rivolta abortita sul nascere o un maldestro tentativo di superare il confine dissemina sui campi gelati o appende al braccio di una gru.

Cultura dell’esclusione, un confine artificiale segnato sul terreno,... (continuer)
[strumentale]
envoyé par Bernart Bartleby 22/3/2020 - 16:08
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Va danser !

Va danser !
Perfino Édith Piaf! In tempi più recenti, nel 2002, Le P'tit Crème nel CD Les Electeurs.
Au mois d'août, en fauchant le blé,
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/3/2020 - 09:59
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A cause de Macron

Militantes d'Attac
Parodie, par les militantes d'Attac, contre une énième réforme des retraites qui pénalise en premier les femmes
Tu déconnes, on se laisse pas faire
(continuer)
envoyé par adriana 14/3/2020 - 08:05
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Core Solution

Core Solution
[2003]
Core Solution
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Zyklon
Album: Aeon

Zy klarde minchionò la Lucciola:
- Sarà l’effetto de l’economia,
ma quer lume che porti è deboluccio...
- Si - disse quella - ma la luce è mia!
[ Trilussa nel XXI° ]
Core Solution
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 13/3/2020 - 16:10
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Il fabbricone

Il fabbricone
1972
Gianni Siviero - Volume 1
Quando corri in fabbrica al mattino
(continuer)
envoyé par Dq82 12/3/2020 - 14:25
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Il deserto dei Tartari OST

Il deserto dei Tartari OST
[1976]
Il deserto dei Tartari OST
Movie / Film / Elokuva :
Valerio Zurlini
Il deserto dei Tartari
Music / Musica / Musique / Sävel:
Ennio Morricone



Max von Sydow , uno dei più grandi attori di tutti i tempi, il capitano Ortiz del Deserto dei Tartari, ci ha lasciato pochi giorni fa.
…davanti a noi, oltre la fortezza c'è il deserto, poi il nulla… [dal romanzo di Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari

Ai Tartari di oggi
Alla memoria di Max von Sydow
[Riccardo Gullotta]

La gloria e le frontiere nel deserto dei Tartari

Fu più facile del previsto. Vendere le frontiere divenne un gioco da Deserto. Perché no, in fondo ognuno offre ciò che può essere appetibile per il mercato. C’è chi vende oro, uranio e petrolio. Altri vendono pesci o, in cambio, le licenze di pesca per chi ha i mezzi per farlo. Ed è così che dopo aver venduto le risorse, la terra commestibile e la mercanzia... (continuer)
strumentale
envoyé par Riccardo Gullotta 11/3/2020 - 14:39
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Black Swan

Black Swan
[2006]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Thom Yorke
Album: The Eraser

rara avis in terris nigroque simillima cygno

Nella canzone rock di Yorke al disadattamento non c’è via di uscita, conviene lasciar perdere. Il cigno nero é metafora dell’eroe negativo che scala le vette e prende le distanze. Che ne sapeva Yorke nel 2006 che il suo uccello nero sarebbe stato caricato di ben altri significati?

Sino al 1697 gli occidentali ignoravano l’esistenza del cigno nero. Fu scoperto in quell’anno in Australia. Prima di allora nel mondo occidentale si poteva affermare che “tutti i cigni sono bianchi” basandosi su un processo logico induttivo. La logica formale consentiva di derivare il resto. Karl Popper nel Novecento faceva l’esempio del cigno nero per indicare i limiti del processo induttivo, peraltro noti dai tempi di Aristotele.
All’esempio di Popper... (continuer)
What will grow crooked, you can't make straight,
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 10/3/2020 - 20:05
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Maria

Maria
[1976]
Música e letra de José Júlio Gonçalves
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: José Júlio Gonçalves
Album / Albumi :Pois Canté

Il testo originale è stato trascritto all'ascolto diretto.
Original Portuguese lyrics transcribed by direct listening.
Lado a lado com teu homem
(continuer)
envoyé par Adriana (con qualche contributo di RV) 9/3/2020 - 09:28
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Niente ninna per l’uomo ne’

Niente ninna per l’uomo ne’
[2019]

Album : Sottomondi



Il nuovo singolo e videoclip del Parto delle Nuvole Pesanti
Il Parto delle Nuvole Pesanti ritorna con Sottomondi, il suo 13° album dedicato a quell’umanità sofferente e caleidoscopica, maggioritaria e senza voce. L’uscita del cd è prevista per l’autunno prossimo con WMusic/World Music Made in Italy e sarà anticipata a metà giugno dal singolo Niente Ninna per l’uomo ne’, accompagnato da un videoclip diretto da Giuseppe Bilotti.
È una ninna nanna che affronta il tema del razzismo in modo leggero e ironico usando lo stile della filastrocca su versi semplici ma al tempo stesso poetici, dal significato profondo e dal sapore agrodolce “la mia bimba ha la pelle scura” e persino “la ninna si mette paura”. Un sottomondo che incrocia la vicenda di Riace con i versi conclusivi e surreali “niente ninna per chi vive a Riace – niente nobel per la pace – niente ninna a chi... (continuer)
Ninna nanna per i bambini
(continuer)
envoyé par adriana 8/3/2020 - 14:11
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Los carbonièrs de La Sala

Los carbonièrs de La Sala
[1961-62]
Parole di Joan Bodon (Jean Boudou, 1920-1975), romanziere e poeta, nativo dell'Aveyron, che scrisse tutta la sua opera in occitano.
Musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país", pubblicato nel 1975
Testo trovato su Trobasons

Una canzone dedicata alle lotte dei minatori dell'Aveyron, in Occitania.
La Sala è il nome occitano di Decazeville, cittadina intitolata al fondatore Élie Louis Decazes, un militare e politico monarchico che in quel suo "feudo" si arricchì con l'estrazione del carbone, ovviamente effettuata da legioni di minatori sottopagati.

Gli scioperi e gli scontri sanguinosi nel bacino carbonifero dell' Aveyron – sfruttato fin dal '500 - furono sempre molto frequenti, sempre ferocemente repressi (d'altra parte Decazes fu anche ministro dell'Interno e della... (continuer)
Los carbonièrs de La Sala
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/3/2020 - 15:23
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Patron

Patron
[1975]
Parole e musica di Mans de Breish ("Mani di stregone"), soprannome occitano di Gérard Pourhomme (1949), cantautore di Carcassonne.
Nell'album "Volèm viure al país"
Testo trovato su Trobasons
Patron tu que d’argent n’as pron per comprar lo silenci
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/2/2020 - 20:56

Le prolétaire

Le prolétaire
[1833]
Versi di Marie Durand Michel Agénor Altaroche (1811-1884), giornalista, chansonnier, letterato e uomo politico francese, repubblicano, nella raccolta "Chansons et vers politiques", Parigi, 1835
Sulla melodia della popolare "Verse, verse le vin de France"
Testo trovato su Points de vue & documents, blog di René Merle.

Una canzone pubblicata nel 1833 su "L’Écho de la Fabrique", giornale operaio dei Canuts, divenuta molto famosa durante la rivolta operaia di Lione del 1834 e intonata ancora nel 1848.
Credo che fosse originariamente dedicata ad Auguste Blanqui o a Étienne Cabet, suoi contemporanei più famosi, socialisti utopisti, rivoluzionari protocomunisti.
Prolétaire ! voici le jour !
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/2/2020 - 21:21
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W chi non conta niente

W chi non conta niente
(2020)

Frontiere, migranti e un’umanità da raccontare. Nel mezzo mari, deserti, montagne e tutto il carico della musica del Sud. È la storia vera dell’uomo e del suo ambiente a prendere vita nel nuovo videoclip "W chi non conta niente", in cui Eugenio Bennato e le vite narrate si fondono in un racconto corale.

“W chi non conta niente parla di emigrazione – racconta Eugenio Bennato – e nasce da una scintilla inconscia che vuole evidenziare la capacità degli ultimi di farsi sentire. E proprio a chi non conta niente, a chi non sale sul carrozzone dei vincitori, del business, dell’universo nord-occidentale, a chi sta dall’altra parte è dedicata la canzone che continua a navigare perché essendo melodia niente la potrà fermare”.

W chi non conta niente affronta il viaggio, il rifiuto, l’ostilità. “La storia – continua Eugenio Bennato – ci insegna che un ménage di esperienze diverse è sempre... (continuer)
Evviva chi non conta niente
(continuer)
22/2/2020 - 18:58
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2014

2014
[2014]
Nell'album intitolato "Fliegende Fische", pubblicato proprio quell'anno.
Testo ripreso da Genius

Il 2014 è stato l'anno della Crisi globale dei rifugiati:
"Secondo l'UNHCR, il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case (cosiddetti "migranti forzati" o forcibly displaced people) è arrivato a un totale di 59,5 milioni nel mondo alla fine del 2014, il più alto livello dalla seconda guerra mondiale. [...] Il primo Paese al mondo per richieste d'asilo ricevute nel 2014 è stata la Russia, con 274 700 richieste, il 99% delle quali presentate da cittadini ucraini in fuga dalla guerra dell'Ucraina orientale; la Russia era seguita dalla Germania, il Paese con più richieste nell'Unione Europea, con 202 645 richieste, il 20% di esse da siriani." (it.wikipedia)
Es ist 2014
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/2/2020 - 21:56
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L’uomo senza nome

L’uomo senza nome
da Ferite & Feritoie (2019)

feat. Michele Gazich

Mentre di ben altro colore e differente profondità è l’acqua che inghiotte L’uomo senza nome, quello che approda migrante sulle nostre rive e a cui l’indifferenza strappa il volto.
folkbulletin.com
Sono quello aggrappato al tuo sguardo sfuggente
(continuer)
envoyé par Dq82 19/2/2020 - 10:13
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Mare di mezzo

Mare di mezzo
2020

maredimezzo.com

Dall’inizio di questo nuovo secolo il mar Mediterraneo si è andato delineando come “mare di mezzo”. Una distesa d’acqua che divide due continenti culturalmente, socialmente ed economicamente distantissimi. Le vicende di questo mare non sono più legate, come al tempo degli antichi, al commercio e allo sviluppo di civiltà mitiche. Il suo nome, oggi, si associa a una dicotomia profondissima: la bellezza delle sue sponde, del suo ambiente naturale, dei suoi porti e delle sue città da una parte e il fenomeno migratorio, con i suoi tremendi sacrifici immani, dall’altra. Troppe volte sono state date notizie di barconi affondati in mezzo a quel mare. Troppe volte uomini, donne e bambini in cerca di un futuro migliore sono stati ripescati senza vita da quelle acque. Troppe volte se ne è sentito parlare in maniera disumana.

Tra coloro che cercano di combattere l’indifferenza... (continuer)
Tutto questo fuoco su di noi
(continuer)
envoyé par Dq82 19/2/2020 - 09:45
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Chão nosso

Chão nosso
[1966]
Versi del poeta Francisco Viana, la poesia che intitola la sua raccolta del 1966
Musica del gruppo Trovante
In "Chão nosso" (1977), album d'esordio di questa band portoghese, attiva tra il 1976 e i primi anni 90.
Chão nosso
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2020 - 20:07
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Der Kapitän

Der Kapitän
[2012]
Parole e musica di Sarah Lesch
Nell'album "Chansonedde - Lieder aus der schmutzigen Küche"



Una canzone dedicata ad una vicenda che nel 2004 vide protagonista la Cap Anamur, una vecchia nave mercantile di proprietà di una organizzazione umanitaria tedesca che a partire dal 1979 aveva svolto molte operazioni di soccorso nei mari del mondo.

Il 20 giugno del 2004 la Cap Anamur, dopo aver fatto scalo a Malta per riparazioni, si trovava in acque internazionali e avvistò un gommone in difficoltà, carico di migranti africani. Li mise in salvo e li trasportò alla volta dell'Italia. Allora il Governo era quello di Berlusconi (FI-AN-LN e altri), con ministri come Fini agli Esteri e Pisanu agli Interni.

All'epoca Matteo Salvini faceva ancora il “giovane padano” e l'eurodeputato...

Fu Berlusconi a tenere la Cap Anamur per 21 (ventun) giorni in mare, prima di concedere l'attracco a Porto... (continuer)
Da wird ein großer Preis verliehen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/2/2020 - 20:44
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Vater ist auch dabei

Vater ist auch dabei
[1919?]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Nella raccolta “Die Harfenjule”, pubblicata nel 1927, poco prima della prematura morte.
Musica di Béla Reinitz (1878-1943), compositore ungherese
Interpretata da Ernst Busch nel disco dell’Aurora-Schallplatten intitolato “Erich Mühsam / Klabund Zeit-, Leid-, Streitgedichte” del 1966, rieditato nel 1972.
Testo trovato su Zgedichte.de




In tre brevi strofe: la Grande Guerra, il primo dopoguerra tredesco e la rivolta spartachista del gennaio 1919, schiacciata nel sangue...
Und als sie zogen in den Krieg -
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2020 - 13:42
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Mare

Mare
2019
10
Il mio nome è sconosciuto
(continuer)
envoyé par Dq82 6/2/2020 - 22:54
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Fiat Justitia!

Fiat Justitia!
[1914]
Versi di Erich Mühsam, pubblicati nel marzo 1914 sulla rivista "Kain", da lui stesso fondata.
Musica di Dieter Süverkrüp nell'album "Erich Mühsam: Ich lade Euch zum Requiem" (1995), con Walter Andreas Schwarz.
Testo da LyricWiki
Was kriegt der Proletarier
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/2/2020 - 13:56
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Rima gli Italiani

Rima gli Italiani
2019
Da Kahbum

Episodio 10, 2ª serie

Kahbum è una serie musicale che racconta la nascita di una canzone attraverso la collaborazione tra due cantautori o band.
I musicisti si incontrano in uno studio dove trovano una busta con dentro un titolo. Da quel momento hanno 90 minuti per scrivere un pezzo.
E' un progetto che nasce per mettere in relazione musicisti e produrre contenuti originali. Non è un talent, non è una gara, non ci sono vincitori né giudici, è un luogo d'incontro dove si parla, si scrive e si suona liberamente.
Se la musica fosse un paesino di provincia Kahbum sarebbe il bar.

Come si evince dal video del "making of" l'idea è un lungo gioco di parole, dove il ministro diventa la minestra e dove le parole perdono la loro iniziale...
Rima rima rima
(continuer)
envoyé par Dq82 30/1/2020 - 10:29
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Rituale per i morti di Lampedusa

Rituale per i morti di Lampedusa
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

“Musiche migranti di resistenza, orgoglio e memoria” è il sottotitolo del CD di ventiquattro tracce, curato da Alessandro Portelli, edito dall’etichetta friulana nel formato libro-CD (block-Nota) e realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio e l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi. In realtà, “We are not going back” è la terza produzione discografica del progetto “Roma Forestiera” (dal titolo di una canzone romana che nel 1949 lamentava la fine della musica dalle strade delle città, soppiantata dalla radio e dalla popular music d’oltreoceano), iniziato nel 2009, che si prefigge di indagare le musiche di quei migranti che hanno riportato la musica nelle nostre strade. Prima ci sono stati “Istaraniyeri - Musiche migranti a Roma” e “Yo Soy El Descendiente” della coppia ecuadoriana Janeth Chiliquinga e Sergio Cadena.... (continuer)
Odu eyi! Aboys oyee!
(continuer)
envoyé par Dq82 20/1/2020 - 14:38
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Correvano coi carri

Correvano coi carri
1978
Correvano coi carri
Correvano coi carri
(continuer)
envoyé par Dq82 20/1/2020 - 13:50
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Le Chant du Pain

Le Chant du Pain
[1848]
Una canzone che Pierre Dupont compose dopo una rivolta popolare, avvenuta a Buzançais, nella Loire, nel 1847 quando, a causa dell'aumento del prezzo dei generi alimentari di base e della disoccupazione, la gente povera attaccò le case e i negozi dei commercianti, che impedivano la distribuzione di un carico di grano. Per un signore che venne ucciso, ci furono poi 3 giustiziati e decine di condannati ai lavori forzati a vita e a lunghe pene detentive... La giustizia borghese...
Testo trovato qui
Quand dans l’air et sur la rivière
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/1/2020 - 22:53
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Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)

Työttömän Valssi (Come Around Again Waltz)
[1927]
Parole e musica di Arthur Kylander (1892-1968), immigrato negli States da Lieto, Finlandia, nel 1914.
Testo trovato in "Arthur Arkadius Kylander – Amerikansuomalainen kupletisti", di Juha Niemelä, 2003

Arthur Kylander fece ogni sorta di lavoro, dal bracciante al boscaiolo, al maggiordomo, all'autista, e solo dopo 30 anni di fatica e privazioni riuscì ad acquistare una fattoria, impegnandosi nella conservazione del patrimonio boschivo.
Arthur Kylander fu anche cantautore e compositore e negli anni 20 incise anche una ventina di suoi brani per l'etichetta Victor. Siccome agli inizi della sua avventura americana fu anche membro dell'IWW (Industrial Workers of The World), alcune della sue canzoni – come questa - parlano della dura vita dei lavoratori immigrati.

Trovo "Työttömän Valssi" incisa nel 1928 da Kosti Tamminen (anche nella raccolta "Proletaarit Nouskaa" del 1970) e molto più recentemente da Mikko Perkoila ("Punikin Kirjelaatikko Ja Muita Työväenlauluja", 2009).
Kun kuljin mä kulkurin lailla,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2020 - 21:43
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The Lumberjack’s Prayer

The Lumberjack’s Prayer
[1910s]
Scritta da Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.
Sulla melodia dell'inno religioso "Praise God From Whom All Blessings Flow"
interpretata da Utah Phillips

Una canzone che circolava su foglio volante al prezzo di 10 cents. Il denaro raccolto serviva per finanziare le pubblicazioni gratuite dei Wobblies (IWW)
Testo trovato direttamente sul sito dell'Industrial Workers of the World

Lumberjacks often worked twelve hours a day, seven days a week, faced incredible dangers on the job, and lived under horrendous conditions. They were one of the most abused groups of workers in the early 20th century. The Industrial Workers of the World (IWW) was the only labor organization to pay any attention to workers in the lumber camps of the South and the Pacific Northwest. Although humorous in tone,... (continuer)
I pray dear Lord for Jesus' sake,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2020 - 19:20

Harvest Land

anonyme
Harvest Land
[191?]
Testo di autori non identificati, indicati con le sigle "TD and H.". Alcuni ne attribuiscono la paternità a Matti Valentin Huhta, aka T-Bone Slim (1880–1942), poeta, cantautore, vagabondo e agitatore sociale statunitense, di origine finlandese.

Sulla melodia del popolare gospel Beulah Land (1876)
Nel libretto di canti degli Wobblies dell'IWW (Industrial Workers of the World), il "Little Red Songbook", edizione del 1923.

In 1915, the Industrial Workers of the World (IWW) established a branch union, the Agricultural Workers' Organization (AWO). The AWO organized temporary harvesters, known as “harvest stiffs,” in railroad yards, migrant camps, and shelters. At its height in 1917 the AWO had more than 70,000 members, but like the IWW it was undermined by President Woodrow Wilson’s wartime attack on dissent and by local vigilante organizations. The AWO, like its parent organization,... (continuer)
The harvest drive is on again,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2020 - 00:06
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Fire in my mouth

Fire in my mouth
(2018)

Oratorio per due cori e orchestra commissionato dalla New York Philharmonic.

Testi tratti dal sito ufficiale della New York Philarmonic

Racconta la vita e della morte delle cento e passa lavoratrici, alcune immigrate dall’Italia, che perirono nel tristemente noto incendio della fabbrica Triangle di New York, nel marzo 1911.
I. Immigration
(continuer)
31/12/2019 - 18:03
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Refugee

Refugee
[2017]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Delta Moon
Album: Cabbagetown
Oh my my, oh my my.
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 31/12/2019 - 00:16
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Migrant Song

Migrant Song
[2018]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Jack Warshaw
Album: Misfits Migrants and Murders
We fled our lands in time of war
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 30/12/2019 - 12:54
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La ballata del petrolchimico

La ballata del petrolchimico
2012
La città verrà distrutta domani
Lavorare non mi pesa
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 26/12/2019 - 20:51
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Il Muratore

Il Muratore
[1973]
Testo e Musica: Franco Chiaravalle, Franco Trincale
1. Album: Italian Folk Music, Vol. 14
2. 45 giri Il Muratore,lato A. Interprete : Ombretta Colli

È il testo fedele alla canzone riprodotta attraverso youtube. Il testo differisce sensibilmente da quello riportato in Deposito, piuttosto lacunoso.
Il testo qui presentato è da ritenere originale tant’è che la versione di Ombretta Colli lo ricalca integralmente, salvo che è “italianizzata”, presumibilmente per questioni di mercato. [Riccardo Gullotta]
Lu muraturi fabbrica palazzi
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 24/12/2019 - 18:54
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Prima noi

Prima noi
Prima Noi nasce da un testo scritto pochi giorni dopo l’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo.
Non vuole essere una canzone di accusa, ma un ribaltamento del punto di vista. Racconta di una persona che si trova nel mezzo di un comizio di piazza, di quelli che stanno riempiendo la cronaca in questi giorni. Comizi a cui spesso vediamo partecipare persone evidentemente provate da una realtà fatta di cassa integrazione, disoccupazione, perdita della sicurezza e del benessere acquisito negli ultimi 50 anni, perdita di prospettive, gente che spesso non arriva a fine mese.

Proprio come quella persona, che ha abbandonato tutto nella speranza di una vita migliore, di una rinascita, di un futuro e si trova invece caricata di colpe che non ha e che non può sostenere da persone identiche a lui ma che non hanno ancora compreso il suo coraggio e la sua forza.
Prima Noi non è solo una canzone antirazzista ma una critica mossa al sistema capitalistico, capace di guidare le nostre emozioni e annullare quella bellissima cosa chiamata empatia.
Pensavo fosse un errore
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 24/12/2019 - 02:20
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Lamento dei terremotati siciliani

Lamento dei terremotati siciliani
[1977]
Testo e musica :Franco Trincale
Album: Siamo uguali alla catena

Tra il 14 e il 15 gennaio 1968 la valle del Belice fu colpita da un terremoto di magnitudo 6,4. Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago furono cancellate dalle carte geografiche. Santa Ninfa , Santa Margherita di Belice, Salemi e Partanna furono distrutte al 75%.
Circa 300 vittime, 600 feriti, 70.000 sfollati. Uno spettacolo da bomba atomica …. Ho volato su un inferno: queste le parole del pilota di uno degli aerei di ricognizione nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe.
Otto anni dopo, nel 1976, i baraccati ammontavano a 47.000. Ancora oggi , 51 anni dopo, 80 famiglie sono ancora in attesa di una casa, 200 famiglie sono prive dei servizi essenziali : né acqua né fogne. Sono soltanto alcuni esempi di una lunga serie di errori di insipiente progettazione e di incapace gestione del territorio:... (continuer)
O Signuri, Signuri, Signuri!
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 23/12/2019 - 10:57

La Dalha (Mai de mila ans)

anonyme
La Dalha (Mai de mila ans)
[18° secolo]
Canzone dell'Ariège, Occitania, risalente con ogni probabilità all'epoca della Rivoluzione francese.
Trovo il testo e la sua traduzione francese sul sito della corale Si bémol et 14 demis di Montreuil.

Come tanti strumenti agricoli tradizionali, ormai desueti, anche le falci – quelle piccole e quelle grandi da mietitura – sono rimaste per centinaia d'anni pressochè immutate in molte culture agricole differenti e distanti...
Mai de mila ans nos fa
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/12/2019 - 21:48
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La pulce

La pulce
[1977]
Testo e musica Franco Tringale
Album: Siamo uguali alla catena

E’ cambiato
Si, è cambiato. E’ cambiato il cartone del bagaglio: oggi è polietilene teraftalato made in China. E’ cambiato il materiale dei ponti autostradali : oggi il cemento armato è meno cemento meno armato. E’ cambiato l’emigrante : oggi la sua faccia si è scurita, ha il colore del cacao.
Anche la borghesia é cambiata,pervasiva, ha preso i connotati di Proteo.
Che strano, la musica è la sola a non essere cambiata.
La sento, sì, la sento questa pulce
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 19/12/2019 - 17:05
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Mother

Mother
Album Brutalism (2019)

Mother deconstructs the term “Mother Fucker” into its literal and metaphorical meaning.

Metaphorically, the singer’s mother was fucked over by a system that required her to work increasingly long hours, mostly unpaid, just to provide for her children.

Literally, the singer is furious at how little empathy men can have for women over sexual assault. It’s a pervasive and complex phenomenon that makes women fear for their lives. How can you mother fuckers not see how terrible mother fuckers are?

“Mother” was a song that explored the roles of my mother and, in turn, of women in my life. The lyric you plucked was inspired by a Margaret Atwood quote which opened my mind to sexual violence and led me to think of my mother’s past relationships and her vulnerability as a woman beyond her as a mum. “Men are afraid that women will laugh at them. Women are afraid that men will kill them.” I didn’t want the song to lead the listener down a certain path, but intend to open up conversations of womanhood.


genius
My mother worked 15 hours 5 days a week
(continuer)
19/12/2019 - 15:53
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Li Varchi all'Orizzonti

Li Varchi all'Orizzonti
Testo e voce, Don Chrisciotte
Musiche, Diego Cofone

Questo il triste che racconta quello di cui parlo nella canzone:
Varcuni chini i genti
(continuer)
envoyé par Don Chrisciotte 18/12/2019 - 21:31
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Derivas

Derivas
[2012]
Nell'album "Maquina enfernala"
Testo trovato su bandcamp
La mar es larga bateu de bòsc
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/12/2019 - 21:19
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The Day That All the Lights Went Out

The Day That All the Lights Went Out
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
Hear the miners’ heavy tramping,
(continuer)
envoyé par Dq82 16/12/2019 - 10:35
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Where Can a Miner Go?

Where Can a Miner Go?
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
Where can a miner go?
(continuer)
envoyé par Dq82 16/12/2019 - 10:33
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The Miner's Widows Lament

The Miner's Widows Lament
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
The life has been torn out from me,
(continuer)
envoyé par Dq82 16/12/2019 - 10:31
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Digging Coal

Digging Coal
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
In nineteen hundred five, digging coal.
(continuer)
envoyé par Dq82 16/12/2019 - 10:30
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Along the Miners' Rows

Along the Miners' Rows
2008
Along The Miners' Rows

“(Along The Miners' Rows) summon(s) up and celebrate(s) the rich cultural history of central Scotland’s now-vanished mining communities”
The Herald
About a hundred families lived here one day,
(continuer)
envoyé par Dq82 16/12/2019 - 10:29
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The Dreamer

The Dreamer
(2019)

Album: Rearrange My Heart

“The Dreamer” was inspired by the stories of undocumented immigrants living in North Carolina and by the life of Moisés Serrano, an openly undocumented and queer DACA recipient and community leader. Since coming out as undocumented in 2010, Serrano has relentlessly pursued equality for his community through the sharing of his story and activism. Moisés’ advocacy was featured in the documentary, Forbidden: Undocumented & Queer in Rural America, he also wrote the script for “The Dreamer” music video.
Shepherds wouldn't roam o’er so harsh a land
(continuer)
15/12/2019 - 23:19
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Canti a méte di Barbarano

Canti a méte di Barbarano
Strofe di canti di mietitura raccolta nella provincia di Roma, interpretati dal Canzoniere del Lazio nell'album "Lassa stà la me creatura", 1974.
Barbarano è un paesino in provincia di Viterbo.
Il testo si trovava originariamente su "La musica de L'Altra Italia", sito da tempo non più raggiungibile. Ho cercato di ricostruirlo all'ascolto e l'ho trovato costituito solo da 3 strofe, mentre le successive, riportate ad esempio su Il Deposito , non sono eseguite.


"Lassa stà la me creatura":
Carlo Siliotto: violino, chitarra gigante, percussioni, voce;
Francesco “Bubù” Giannattasio: organetto a due e otto bassi, sax tenore, percussioni, flauto con ancia, voce;
Gianni Nebbiosi: sax soprano, sax sopranino, percussioni, voce;
Giorgio Vivaldi: batteria, percussioni, marranzano, voce;
Luigi Cinque: sax tenore, clarinetto, percussioni, voce;
Pasquale Minieri: basso, chitarra elettrica, voce;
Piero... (continuer)
E quanno vojo mète e mète vojo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/12/2019 - 20:15
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Sotto terra

Sotto terra
2014
Sempre avanti

Un ragazzo romano arriva a Bruxelles quattordici anni fa, e inizia a vivere. Conosce la musica, si diploma in chitarra jazz, fiuta l’aria, cade e si rialza. Scrive canzoni, suona, si inventa una formula vincente per farsi conoscere: girare per le case di chi voleva ascoltare un po’ di buona musica, e finanziare, con i piccoli house concerts, i suoi progetti discografici. Nasce così Colpo di sole, il secondo album del ragazzo a Bruxelles: il suo nome è Giacomo Lariccia, e il successo lo porta a suonare non più nelle case degli amici, ma in molti teatri europei, fino alla finale del Premio Tenco e del Premio De André.

Per il terzo album, Sempre avanti, Lariccia ha rifiutato quello che in Belgio si chiama lo “Statuto dell’artista”, che dà diritto ad un sostegno finanziario a chi esercita la professione artistica secondo determinate condizioni, per il pudore ad accedere... (continuer)
Sotto terra
(continuer)
envoyé par Dq82 11/12/2019 - 15:36
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La miniera

La miniera
2014
Sempre avanti
Rumori di miniera
envoyé par Dq82 11/12/2019 - 15:28
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Dallo zolfo al carbone

Dallo zolfo al carbone
2014
Sempre avanti

I minatori che emigrarono in Belgio erano in buona parte minatori in Italia. La maggior parte (il 25%) erano surfatari siciliani
La miseria aveva il colore
(continuer)
envoyé par Dq82 11/12/2019 - 15:23
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L'appartamento

L'appartamento
[1964]
Testo e musica: Franco Trincale
Album: Canzoni Di Lotta. LP Not On Label
E se l'Italia è una repubblica
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 10/12/2019 - 23:56
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Scuola di classe

Testo e musica: Franco Trincale
Album: Canzoni Di Lotta. LP Not On Label
A dodici anni sentirsi dire
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 9/12/2019 - 22:08
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Siamo quelli dell'Alfa Romeo

[1977]
Testo e musica Franco Tringale
Album: “siamo uguali alla catena”

Il 22 Settembre 1969 a Milano ci fu una grande manifestazione di 6.000 operai dell’Alfa Romeo, nel quadro delle lotte dei metalmeccanici, iniziate pochi giorni prima alla Fiat. Cominciava così l’autunno caldo.
Giuseppe Pinelli visse attivamente e intensamente quel periodo di lotte per due mesi e mezzo.
Siamo quelli dell'Alfa Romeo
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 9/12/2019 - 12:52
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De sfroos

De sfroos
[1992?]
Una delle prime canzoni di Davide Van De Sfroos, la sua canzone "manifesto".
Nella musicassetta autoprodotta dal gruppo "De Sfroos", intitolata "Ciulandàri"
In seguito del live demo – pure autoprodotto - "Viif" (1994) e nell'album "Manicomi" (1995)
Testo trovato su Testi e traduzioni e verificato all'ascolto (per quel che mi è possibile...)
I hènn siir che la löena la fa pagüra
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/12/2019 - 22:27
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A mezzogiorno

A mezzogiorno
[1971]
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Nello spettacolo "Storie vecchie e nuove del signor G" e nel disco "I borghesi"
Testo trovato su Far finta di essere... Gaber
A mezzogiorno suona la sirena
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/12/2019 - 21:41
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אין זאַלציקן ים

אין זאַלציקן ים
In zaltsikn yam
[1901]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Semën Akimovič An-skij
Musica / Music / Musique / Sävel: [?]

Il canto che segue, scritto nel 1901 da Semën Akimovič Rappoport, più noto come “S. An-skij”, assieme a Di shvue e noto anche come In zaltsikn yam fun di mentshlekhe trern e come Tsum Bund, è l'inno riconosciuto dell'Unione Generale dei Lavoratori Ebrei della Lituania, Polonia e Russia (Algemayner Yidisher Arbeter Bund in Lite, Poyln un Rusland), più nota semplicemente come “Bund”. Movimento fondato a Vilnius il 7 ottobre 1897, che si riprometteva di unificare tutti i lavoratori ebrei dell'Impero Russo sotto un unico partito socialista, e di allearsi con il movimento socialdemocratico russo per la realizzazione di una società democratica e socialista, e per ottenere il riconoscimento giuridico degli ebrei come minoranza nazionale.

Tsum Bund WanDeRer WanDeRer-Trio... (continuer)
[1] אין זאַלציקן ים פֿון די מענטשלעכע טרערן
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/11/2019 - 03:16
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Le navi

Le navi
da "S.C.O.T.C.H." (2011)


“Qualche anno fa ho scritto una canzone breve per le persone che si lasciavano alle spalle una grande disperazione per andare incontro a una grande speranza e per farlo a volte si mettono su delle barche e affrontano viaggi disperati e difficilissimi. Mi sembrava una canzone in fondo umana, ultimamente è diventata una cosa quasi sovversiva..."
Che salpino le navi
(continuer)
envoyé par Dq82 18/11/2019 - 09:54

Me Johnny Mitchell Man

anonyme
Me Johnny Mitchell Man
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Jerry Byrne at Buck Run, Pennsylvania, 1946.
Re corded by George Korson.

'Me Johnny Mitchell Man ' is a product of the anthracite strike of 1902, which gave the Slavic mine workers the opportunity they had been wait· ing for to vindicate themselves. Their' existence had been extremely difficult owing to the general belief that they had been imported by the coal operators to lower wages and degrade working conditions.

The Slavs worried John Mitchell , the strike leader. When he first came into the region, Mitchell saw clearly that if he were to succeed in his mission to organize the industry, racial and national barriers must first be broken down. He made this one of his first objectives. All races, creeds, and classes he addressed... (continuer)
1.For you know Joe Silovatsky.
(continuer)
envoyé par Dq82 12/11/2019 - 14:23
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The Avondale Mine Disaster

anonyme
The Avondale Mine Disaster
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by Juhn J . Quinn at Wilkes-Barre. Pennsylvania, 1946. Recorded by George Korson.

'The Avondale Mine Disaster' recounts the anthracite industry's first major tragedy in which 110 men and boys were lost. of early collieries, the Avondale was ventilated by means of a furnace built on the bottom level , its flue running up the height of the shaft. This shaft , leading to the breaker above. was the only outlet.

The fire started early in the morning of Septem­ber 6. 1869. when the flue partition caught fire. The flames roared up the shaft and fired the breaker. Men and boys, their only avenue of escape cut off, and the air currents stopped. fought a desperate battle against gJses. Rescue work began immediately after the fire was extinguished.... (continuer)
1.Good Christians all, both great and small,
(continuer)
envoyé par Dq82 11/11/2019 - 12:09
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Down, Down, Down

anonyme
Down, Down, Down
1946
Brano raccolto da George Korson da un minatore di Antracite della Pennsylvania
Edito su CD nel 1997
Songs and Ballads of the Anthracite Miners

Sung by William E. Keating at Pottsville, Pennsylvania, 1946. Re­ corded by George Korson.

'Down, Down, Down,' started out as a barroom ballad but its swing and charm have won it general acceptance even beyond the anthracite region. It re· lates the experiences of a miner reporting for work with a hangover. But it is more than the record of a tipsy worker's muddled thoughts. Its significance lies in its refiection of the miner's daily buffetings and the surprising good humor with which he faces them.

Originally the ballad had about forty stanzas, but because it was too long to sing without interruption, it was broken up into groups of stanzas correspond­ ing to the levels of an anthracite mine. At each level, the customers standing around... (continuer)
1.With your kind attention, a song I will trill,
(continuer)
envoyé par Dq82 11/11/2019 - 10:01
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Open Letter (to a Landlord)

Open Letter (to a Landlord)
[1988]
Scritta da Vernon Reid con la poetessa di Brooklyn Tracie Morris
Nell'album "Vivid", micidiale esordio di questa storica band di New York

Un testo contro la gentrificazione – quella che da noi chiamano riqualificazione urbana - dell'East Side di New York City. Succede in sostanza che proprietari di condomini fatiscenti, arricchitisi per decenni con affitti esosi imposti a gente povera, ricevono offerte molto allettanti da società interessate ad acquistare per ristrutturare e vendere a prezzi molto più alti ad acquirenti facoltosi. Molto velocemente il tessuto urbano cambia e i poveri sono costretti a cambiare aria.
La canzone venne scritta da Reid partendo dai versi con cui la Morris rifletteva sul cambiamento repentino che in quegli anni stava subendo la 8th Street e la St. Mark's Place a Manhattan, subito dopo l'arrivo di catene commerciali come The Gap (abbigliamento, seconda al mondo solo a Zara)...
Now you can tear a building down
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/11/2019 - 21:28
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Working Man

Working Man
1988
Reason to Believe

Interpretata nel 1996 dai Dubliners

"Working Man" was sparked by a visit to the Princess Colliery in Sydney Mines, prompted by the stories of the miners' daily hardships. In her autobiography she notes that the tour guide was suffering from throat cancer, and she had remembered her mother's struggles with it, and as he talked the melody for the song began in her head, complete with lyrics. The song, which peaked at number 11 in the UK charts, became a worldwide sensation and the unofficial anthem for coal miners everywhere.
It's a working man l am
(continuer)
envoyé par Dq82 2/11/2019 - 18:10
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Down in the Mine

Down in the Mine
2010
Up on the ridge
Here in Harlan County, the choices are few
(continuer)
envoyé par Dq82 2/11/2019 - 17:58
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Si yo me duelo (Caracoles)

Si yo me duelo (Caracoles)
(2017)
Album: Firmamento
Parole di Isabel Escudero
Musica adattata dallo stile Caracoles del flamenco


“Antes de encargarle esta letra a Isabel Escudero, escuchamos una extraña pieza de Isidoro Valcárcel Medina. El artista había invocado el tópico que relaciona los Caracoles con los emigrantes andaluces subiendo por la madrileña calle de Alcalá, una maravilla en la garganta de Antonio Chacón. Ese como relucen que emociona a Isabel Escudero para evocar a los refugiados, los nómadas y los emigrantes. En el flamenco hay un prestigio del vagabundo, del andarríos, del trashumante. Y claro, esas almas libres que vagan por los campos de Europa son también prisioneros. Otra paradoja lacerante, claro. La alegría de vivir no disuelve los males del mundo. Baila niña baila, veras como reluce el caos bajo tus faldas”.
‘Firmamento’ de Rocío Márquez, tema a tema


Il testo della prima strofa si rifà... (continuer)
Caracoles, caracoles,
(continuer)
2/11/2019 - 15:40
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Sirena

Sirena
2016
Greetings from Fireland

In “Sirena” (ci sono la voce di Loredanna Carannante, il canto e i tamburi di Bifalo Kouyaté) Rossi immagina la traversata per mare di una giovane donna africana che affida alle acque una lettera di preghiera e di speranza.
blogfoolk
Una giovane donna dell'Africa Orientale
(continuer)
envoyé par Dq82 29/10/2019 - 14:20
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Ballata per Mira

Ballata per Mira
2012
Album: Vox Creola
Amore mio, ci fermeremo
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 28/10/2019 - 18:00




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