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Parcour La guerre du travail : émigration, immigration, exploitation, esclavage

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Ramblin' Round

Ramblin' Round
[1941]
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Ramblin' around your city,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2017 - 17:25
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Carbone

Carbone
Poesia di Erri De Luca dalla raccolta "Solo Andata" (2005)

Musicata da Ilaria Bocchino, pubblicata dai Secondamarea nel disco Canzoni a Carburo (2009)
Raschiato con l’esplosivo e il ferro
(continuer)
envoyé par dq82 19/2/2017 - 14:47
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Nel mare ci sono i coccodrilli

Nel mare ci sono i coccodrilli
2017
Trsparente

tra le Nuove Proposte Sanremo 2017

"La canzone con cui partecipo al festival di Sanremo, scritta in totale onestà e senza retorica, è la migliore risposta a Matteo Salvini, che mi ha attaccato. Scrivo canzoni, faccio il cantante e la politica non c'entra. Racconto di uomini" dice il ragazzo che continua: "Essere qui è un sogno che si realizza. Ho letto il libro ‘Nel mare ci sono i coccodrilli' di Fabio Geda e mi sono innamorato di quel testo. Ho usato lo stesso titolo del volume perché la mia canzone richiama lo stesso argomento, con una storia sullo sfondo che è la stessa. Si parla di persone che di notte attraversano il mare su un gommone, con le loro vite e i loro sogni".

Il racconto di Braschi è autobiografico, racconta di sé e della fortuna di essere nati essere nati da questa parte del mare: "Ma io sono nato e vivo qui per caso e sono figlio di un medico, di un tossico, di un mago. Sono venuto fuori qui tra i gelati e le bandiere e non ho mai visto un cacciabombardiere"

fanpage.it
Nel mare ci sono i coccodrilli
(continuer)
envoyé par dq82 15/2/2017 - 10:56
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Operai

Operai
1993
Fai la cosa giusta

Musicalmente ricorda/cita Luglio, agosto, settembre (nero) degli AreA
Onestamente non sono ben riuscito a capire i fatti storici a cui fa riferimento: "ragazzi di Reggio ammazzati" (i famosi "Morti di Reggio Emilia del 1960?) cosa c'entra con il 25 aprile '48?...
Una vita di stento e di miserie
(continuer)
envoyé par dq82 12/2/2017 - 16:05
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Die drei Soldaten und die Reichen

Die drei Soldaten und die Reichen
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht, seconda poesia da “Die drei Soldaten. Ein Kinderbuch”, volumetto pubblicato nel 1932 con le illustrazioni di George Grosz (1893-1959), grande pittore espressionista berlinese, comunista.
Non ho trovato grandi tracce di qualche esecuzione famosa, ma il brano – forse solo recitato – sta in mezzo a tanti lieder brechtiani nello spettacolo musicale "Wie gehts? Danke, brechtig!" della cantante viennese Helga Porpaczy-Zdenek.

“I tre soldati” è tutt'altro che un'opera per bambini, o forse sì, che le sue rime baciate dicono in modo semplice molte verità.
Come quella che la guerra non è mai finita, perchè è la guerra dei 100.000 anni che i ricchi fanno ai poveri, come direbbe il nostro Marco Valdo M.I.

Qui, finita la guerra propriamente detta, nonostante il grande sfoltimento operato dal cannone, i ricchi non si sentono ancora sicuri nelle loro belle case perchè... (continuer)
Die Reichen saßen in ihrem schönen Haus
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2017 - 19:19
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No borders

No borders
2016
Hate & hope
No one! No one! No one is illegal!
(continuer)
envoyé par dq82 10/2/2017 - 17:31
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Eroi senza volto

Eroi senza volto
2011
Eroi senza volto

Il singolo "EROI SENZA VOLTO" è il racconto degli NH3 di una realtà in cui il precariato rappresenta il denominatore comune di situazioni differenti. In particolare, il singolo racconta in maniera cruda e sincera della condizione di migliaia di lavoratori, precari su tutti i fronti, dalla sicurezza sul lavoro alla sicurezza salariale.
Il brano è impreziosito dalla voce di Olly, già cantante degli Shandon e dei Madbones ed attualmente voce dei The Fire.
piange solo il sindacato, io cadevo e non mi ha preso
(continuer)
envoyé par dq82 10/2/2017 - 17:27
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Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)

Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, in apertura della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questo Requiem fu commissionato a Weill dalla radio di Francoforte e lui lo compose pensando al decimo anniversario della cosiddetta Rivoluzione di Novembre del 1918, quando socialisti e spartachisti tedeschi, dopo aver sostenuto scioperi nell'industria bellica e ammutinamenti in ambienti militari, proclamarono una “libera repubblica socialista tedesca” contro il capitalismo militarista e imperialista. Un anno dopo sarebbero stati tutti sterminati dai Freikorps, antesignani delle SA, i paramilitari protonazisti di Ernst Röhm, e la debole socialdemocrazia di Weimar avrebbe cominciato la sua inesorabile discesa verso gli inferi della dittatura e della guerra.

Chiaro che la cantata di Brecht/Weill non venne trasmessa...
Lobet die Nacht und die Finsternis, die euch umfangen!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/2/2017 - 23:42
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Cavaddu cecu de la minera

Cavaddu cecu de la minera
1954
45 giri: Cavaddu cecu de la minera/Ventu de sciroccu

È una canzone che parla di un cavallo, appunto si intitola ‟Cavallo cieco della miniera”. La storia è questa, la storia riguarda i cavalli che lavoravano anticamente nelle miniere in Sicilia, nelle miniere di zolfo, perché, in quei tempi, tiravano i carrelli i cavalli. Oggi è diverso, ci sono altri mezzi. E siccome stavano molto tempo sotto le miniere, i cavalli diventavano ciechi. E in Sicilia, anticamente, c’era questa festa tragica, che si chiamava appunto ‟La Pasqua dei cavalli”, ed era il padrone stesso del cavallo che lo portava su, al sole, e con un gesto tragico e pietoso lo eliminava.
wikipedia
«A Peppì, iuh, come si stanco, Peppì, iih-ah, beddo, auh.»
(continuer)
envoyé par dq82 4/2/2017 - 16:50
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Il flessibile

Il flessibile
2007
Attenzione! Uscita Operai

feat. Yo Yo Mundi

Lavorare oggi: come sopravvivere?

A rispondere è un libro a più voci che, partito da un progetto comune, ha coinvolto scrittori e musicisti: un’opera collettiva, nata dal desiderio di divertirsi e divertire, capace di denunciare situazioni che solo dieci anni fa non avremmo considerato accettabili.
Una canzone per ogni racconto, un racconto per ogni professione.
Il risultato è un’antologia corale, ironica e tagliente, e un cd dalla musica semplice e mai banale. Entriamo nella vita di autisti, parrucchieri e spazzini, ma anche di onorevoli e pubblicitari, per scoprire che in fondo siamo tutti, ugualmente, lavoratori. Ed è proprio a loro che questo libro dà voce: attenzione! Uscita operai.
Sono agile e scattante,
(continuer)
envoyé par dq82 2/2/2017 - 11:01
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Africa

Africa
2017

Un'affermazione d'identità da parte di SYMO, cantante italo-etiope.
Ciao bella mora di dove sei
(continuer)
envoyé par dq82 2/2/2017 - 08:53
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Né So

Né So
(2016)

La title track del nuovo album di questa importante artista maliana

In un periodo in cui le migrazioni sono gerneralmente trattate dai media come una statistica (o un'invasione) , Rokia Traoré ci fa ricordare prima di tutto l'aspetto umano dei rifugiati e mette l'ascoltatore al posto dei rifugiati che cercano prima di tutto una casa (Né So signifieca “chez moi”, "a casa mia").

Le sue parole cercano di raggiungere più persone possibile perché il ritornello è cantato in francese, inglese e in bambara.

genius
En 2014 encore, cinq millions cinq-cent-mille personnes ont fui leurs maisons
(continuer)
1/2/2017 - 22:48
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La miniera del 54

La miniera del 54
Il 4 maggio 1954 è da sempre "quel giorno" nella memoria di tutti, sono le prime due parole che ogni persona dice parlando della miniera, con pudore e forse doveroso rispetto.

"Quel giorno" oggi sembra solo un racconto e per chi non ha visto è difficile immaginare i volti, la disperazione; uno dei primi feriti arrivati in infermeria, sorretto da due uomini, che gridava di "andare laggiù" perché tanti erano dentro e intanto insieme agli abiti bruciati cadeva anche la pelle. "Io sto bene, andate laggiù c’è bisogno di aiuto" ma dopo pochi giorni è morto.

Chi non ha sentito il boato, chi non ha visto il fumo uscire dai pozzi è stato avvertito dalle porte spalancate dell’infermeria e la gente ha iniziato a radunarsi perché quelle porte significavano sciagura. La mattina della... (continuer)
Un giorno di maggio del 54
(continuer)
envoyé par dq82 1/2/2017 - 17:06
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Under

Under
2016

Il 30 giugno è uscito “Under”, un nuovo inedito che spazza via a suon di rime rap qualsiasi ozioso discorso sullo ius soli. Il pezzo, scritto in italiano e in inglese dai ragazzi stessi, smonta il vocabolario consunto della discriminazione razziale, partendo da quella che è la loro esperienza: quella di giovani italiani, magari originari di altri Paesi o figli di coppie miste, ancora percepiti come stranieri e spesso discriminati a causa del colore della pelle. Il singolo “Under” ha visto anche il supporto di Amir Issaa, una delle voci più autorevoli del rap italiano sul tema della seconda generazione, e si accompagna ad un video diretto da Matteo Montagna.

Ancora una volta c’è Pino Pecorelli, una delle anime fondatrici dell’Orchestra di Piazza Vittorio, alla direzione musicale di questa avventura multietnica che raduna giovanissimi musicisti provenienti da Italia, Egitto, Senegal,... (continuer)
...
(continuer)
envoyé par dq82 26/1/2017 - 11:20
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Atu mai pensà

Atu mai pensà
[2008-09]
Scritta da Gianluigi Secco e Mario Viel
Nel disco di Gianluigi Secco intitolato “Prove di pazzia senile”
Testo in bellunese e traduzione italiana tratti dall'Archivio delle Tradizioni Orali del Veneto (ATOV)

Gianluigi Secco (Belluno, 1946-) è etnomusicologo e gastronomo, presidente di SORAIMAR, associazione culturale per la promozione della conoscenza e diffusione delle culture locali, con sede ad Asolo.
Il nome di Gianluigi Secco è indissolubilmente legato a quello del musicista e polistrumentista Giorgio Fornasier (Belluno, 1947-) con il quale per molti anni ha condiviso l'esperienza del duo musicale dialettale “I Belumat” (che significa “I Bellunesi”)
Atu mai pensà
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/1/2017 - 20:40
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Menez Daou

Menez Daou
2010
Amzer an dispac'h
Didostit holl Vretoned, da glevet ur gentel
(continuer)
envoyé par dq82 21/1/2017 - 15:15
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Terra dei pomodori

Terra dei pomodori
[2012]

Album :Obiettivo sensibile

atmosfera da Mantra per una ode al vento, alla terra, al lavoro umile, alla dignità dell'uomo che lavora sulla terra e su se stesso. Brano modale ed intimo.
perché la radice che tace e non dice
(continuer)
envoyé par dq82 18/1/2017 - 13:40
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Romanca o trzech siostrach emigrantkach

Romanca o trzech siostrach emigrantkach
Testo di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musica di Jacek Bończyk nell'album Tango Kameleon (2002)

La canzone racconta di tre sorelle (Romanzo delle tre sorelle emigrate), che per fame emigrano in Venezuela, SudAmerica, ma durante il viaggio la nave affonda... insomma una storia già sentita che ahimé si ripete da secoli, prima era l'atlantico, ora il Mediterraneo o l'Oceano Indiano o Pacifico...
Były ongi trzy siostry
(continuer)
envoyé par dq82 18/1/2017 - 09:31
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Ballad of Struggle and Being

Ballad of Struggle and Being
(2016)

"Ballata di lotta e di essere" affronta il tortuoso percorso dell'individuo moderno nella ricerca di sé, fornendo una chiave di liberazione nella lotta collettiva basata su teorizzazione politica, indipendenza e autodeterminazione dei popoli nell'attuale realtà dei rapporti fra Stati. Ne scaturisce una forte denuncia del grave scenario internazionale, in cui la disinformazione su scala globale giustifica la guerra imperialista omettendo la distinzione tra aggressori e aggrediti, in cui la "società dello spettacolo" fa le veci del potere, perpetuando così lo sfruttamento dei singoli individui e del loro tempo, ora come non mai quantificato esclusivamente in denaro o, più precisamente, in Dollari statunitensi.
To hit the wall once for all
(continuer)
envoyé par Ivan Guillaume Cosenza 16/1/2017 - 16:53
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In viaggio

In viaggio
2011
Nell’album intitolato “Sud”

(Cesare Chiodo, Bungaro, Fiorella Mannoia)

Fiorella Mannoia presenta questa canzone, nei live, raccontando che in quel periodo suonava con musicisti stranieri (africani e sudamericani) e che ha messo in musica i loro racconti: immaginando il saluto si una madre ad un figlio che parte, emigra... Alcune volte questa presentazione è più esplicitamente rivolta all'emigrazione, altre volte più intima parlando di un generico saluto materno al propri* figli*. Ma considerando anche il titolo dell'album in cui è inserita secondo me è una CCG a tutti gli effetti
Domani partirai
(continuer)
envoyé par dq82 14/1/2017 - 09:58

Scoperta

Scoperta
1974
45 giri Scoperta/Marcia d'amore
Pareva fosse un giorno come gli altri,
(continuer)
envoyé par dq82 12/1/2017 - 17:42
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The Enemy Within (the Band)

The Enemy Within (the Band)
[1995]
Parole e musica di Ralph McTell
Nell'album intitolato “Sand in Your Shoes”

Bella e classica, bandistica, che la banda musicale della miniera è qui la protagonista del brano.
Il “nemico interno” - così additati dalla propaganda di Margaret Thatcher - erano i minatori inglesi in sciopero nel 1984/85, in quello che è stato uno dei più duri confronti tra un gruppo di lavoratori ed un governo occidentale nella seconda metà del 900.

Dopo oltre 50 settimane di protesta, due morti, centinaia di licenziamenti e migliaia di procedimenti giudiziari, il sindacato votò la fine dello sciopero ed il ritorno al lavoro (per quei pochi che l'avrebbero ritrovato ancora...)

“Bloodied but unbowed”, sanguinanti ma non vinti.
There was a time when the strike was on
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2017 - 21:28
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Il Lavoro non esiste

Il Lavoro non esiste
[2016]
Album : Stato d'eccezione
Non stacchi dalla linea neanche se hai il cagotto
(continuer)
envoyé par adriana 11/1/2017 - 17:21
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Factory Girl

Factory Girl
[1969]
Parole e musica di Ralph McTell
Nell’album intitolato “My Side of Your Window”, autoprodotto
Hurrying across the bridge before the siren calls.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2017 - 16:57
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From Clare to Here

From Clare to Here
[1976]
Parole e musica di Ralph McTell
Nel suo album “Right Side Up”

Una delle canzoni più famose di Ralph McTell, un breve ed intenso racconto dell’emigrazione irlandese… La contea di Clare è nel centro-ovest dell’Irlanda, sull’oceano Atlantico.
There's four who share this room
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/1/2017 - 09:12
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Il lavoro cieco

Il lavoro cieco
2016
Il fiore inverso
feat. [[|Paolo Fresu]]

È il brano più apertamente politico di questa raccolta, in cui i versi spietatamente dipingono lo scenario di una sconfitta ormai consumata, dalle cui ceneri però, inopinatamente, spunta ostinata la speranza concreta di una nuova utopia.
Lo spoken di Voce si fa quasi sussurrato, assume toni e intenzioni da melanconica fiaba, in aperto contrasto con la durezza dei contenuti, con la riproposta ossessiva dell’ormai datato slogan “lavorare meno, lavorare tutti”, che nel finale del refrain si trasforma nell’assai più radicale e disperato “vivere tutti, morire meno”, mentre la tromba di Fresu dialoga fittamente con lo struggente violoncello di Adele Pardi e Nemola struttura con la chitarra di Dario Comuzzi uno spazio sonoro sfumato e risonante di echi.
Il cuore è questo vuoto al centro del sentire
(continuer)
envoyé par Dq82 31/12/2016 - 11:32
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Refugee

Refugee
Words C. Cockburn,
Music M. Carmichael
Repression knows no borders
(continuer)
envoyé par dq82 22/12/2016 - 15:36
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The Bhopal Disaster

The Bhopal Disaster
Traditional Irish Tune
Words: Mavis Cook (Raised Voices)

Il disastro di Bhopal è avvenuto il 3 dicembre 1984 nella città indiana di Bhopal a causa della fuoriuscita di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC), dallo stabilimento della Union Carbide India Limited (UCIL), consociata della multinazionale statunitense Union Carbide specializzata nella produzione di fitofarmaci.

La nube formatasi in seguito al rilascio di isocianato di metile, iniziato poco dopo la mezzanotte del 3 dicembre 1984, uccise in poco tempo 2.259 persone e avvelenò decine di migliaia di altre. Il governo del Madhya Pradesh ha confermato un totale di 3.787 morti direttamente correlate all'evento, ma stime di agenzie governative arrivano a 15.000 vittime.
All round the world, many people are dying
(continuer)
envoyé par dq82 22/12/2016 - 07:32
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Can't Stop Fighting

Can't Stop Fighting
[2016]
Dal 7” intitolato semplicemente “III”, la terza uscita per questo gruppo (punk)rock di Filadelfia, capitanato dalla voce robusta (e non solo la voce!) di Tina Halladay.
Testo trovato sulla pagina della band su Bandcamp

Una canzone sulle donne vittime del lavoro e della violenza a Ciudad Juárez, Stato di Chihuahua, Messico.
In quella città ai confini con gli USA – e proprio per questo costellata di maquiladoras, fabbriche e fabbrichette che sono l'inferno per i lavoratori – a partire dal 1993 sono state sequestrate, stuprate, torturate, mutilate ed uccise quasi 400 ragazze.
In tutti questi anni solo per una decina di questi atroci delitti sono stati trovati i responsabili.
Paloma walks home at night from the maquiladora
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/12/2016 - 21:27
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Un dì di maggio alle undici di notte

anonyme
Un dì di maggio alle undici di notte
[fine 800, inizio 900]
Testo trovato sul sito dell'Archivio Provinciale della Tradizione Orale del MUCGT – Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Università di Trento

“Canzone narrativa da cantastorie pubblicata da qualche foglio volante (stampa popolare) entrata a far parte del repertorio dei minatori. Il testo racconta la tragica storia di tre minatori italiani morti investiti da un masso nella galleria in cui stavano lavorando. La canzone ha punti di contatto con un'altra versione registrata in provincia di Brescia [Pianta 1976].” (introduzione tratta dal sito citato)

La prima galleria ferroviaria del Sempione, dalla Val d'Ossola italiana all'alta Valle del Rodano svizzera, fu inaugurata nel 1905 dopo sette anni dall'inizio dei lavori. Fu un'impresa di grande difficoltà che venne portata a termine grazie al lavoro di 3.000 minatori (i trafurett), 58 dei quali morirono nelle... (continuer)
Un dì di maggio alle undici di notte
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/12/2016 - 22:12
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A nostra indiatura

A nostra indiatura
2013
Indiature
Per tutti quelli Corsi spatriati
(continuer)
envoyé par dq82 8/12/2016 - 15:50
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Back in Flesh

Back in Flesh
[1980]
Scritta dai Wall of Voodoo (Stan Ridgway, Marc Moreland, Bruce Moreland, Chas Gray e Joe Nanini), quelli dell’indimenticabile “Mexican Radio

Nell’album d’esordio (se si eccettua un precedente EP) della band californiana, intitolato “Dark Continent”, pubblicato nel 1981.

Il brano si trova anche nella colonna sonora del film musicale “Urgh! A Music War” (1982)
Someone smashed my alarm
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/12/2016 - 12:58
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Ai caduti della Thyssenkrupp di Torino

Ai caduti della Thyssenkrupp di Torino
Canto sociale dedicato agli operai della società multinazionale tedesca bruciati vivi (per la mancanza del rispetto delle norme di sicurezza) in nome del profitto degli azionisti di una banda di avvoltoi assassini.
Tra il 5 e il 6 di dicembre a Torino,
(continuer)
envoyé par adriana 6/12/2016 - 10:02
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Aberfan

Aberfan
[1973]
Parole e musica di David Ackles (1937-1999), cantautore e pianista statunitense
Nel disco intitolato “Five & Dime”

David Ackles è stato un grandissimo cantautore e musicista, purtroppo molto sottovalutato e sfortunato.
Tra il 1968 ed il 1973 fece quattro dischi (“Five & Dime” è l'ultimo) che non ebbero nessun successo di pubblico.
Nel 1981 ebbe un brutto incidente d'auto, travolto da un altro conducente ubriaco, e quasi perse un braccio. Non glielo amputarono, con una grande forza di volontà, esercizio e disciplina lui tornò a suonare, ma non fu più come prima.
Un cancro se l'è portato via nel 1999.

“Aberfan” racconta di un disastro accaduto in quella cittadina mineraria gallese nel 1966.
Per 50 anni i detriti di lavorazione provenienti da una vicina miniera di carbone erano stati depositati a monte del villaggio, a formare poco alla volta un'enorme collina. Nei... (continuer)
It was rainy in the morning as the men left for the mine,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/11/2016 - 23:30

Dhudhummada aan jaraa

Il solitario lavoro di guardiano di notte è proprio quello che fa Geedi, quando riesce trovarlo. La solitudine dei migranti è correlativa alla separazione dalla famiglia, e al senso di risentimento di chi resta e si sente abbandonato da chi parte.[12] La seconda canzone composta da Geedi, che registrammo qualche tempo dopo, una dialogo fra l’emigrato e la moglie rimasta a casa, parla precisamente di questo.

Impronte digitali, frammenti significanti di essere umano. In un racconto di Cristiana Caldas Brito, scrittrice brasiliana che vive in Italia e scrive in italiano, si immagina che “cinquemila quattrocento ventidue polpastrelli, tutti imbrattati di inchiostro” si presentano un giorno alla Questura di Roma: “siamo entrati in questura in modo assolutamente pacifico e in ordinata fila, come si usa dalle nostre parti. Se proprio devo dire la verità, erano loro, i poliziotti, ad essere nervosi.... (continuer)
Dhulkii hooyo iyo hilmihii aad dhashiyo waxaad dhaafsatay
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2016 - 19:00

Vengo da lontano

Vengo da lontano
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

ancora più interessante la terza delle voci a cui è dedicato questo intervento, quella di Jagjit Rai Mehta, bracciante di stalla indiano in un’azienda agricola di Piadena, in provincia di Cremona: la voce di un’esperienza quasi utopica di condivisione e integrazione senz’altro insolita ma anche per questo segno di una possibilità alternativa. Tanto per cominciare, Jagjit, figlio di un cantore sacro Punjabi, canta su una specie di monodia affine a quelle del padre, ma in italiano:

Jagjit ha composto questa canzone (che di volta in volta improvvisa aggiungendo altri versi) in occasione della Festa della Lega di Cultura di Piadena a Pontirolo di Drizzona. Si tratta di un evento annuale al quale partecipano centinaia di persone venute letteralmente da tutta Europa, per cantare, chiacchierare, mangiare insieme sull’aia e nel prato della casa... (continuer)
Vengo da lontano
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2016 - 18:51

Istaranyieri baan ahai

Istaranyieri baan ahai
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

In un articolo del novembre 2009 sulla rivista Internazionale, la scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah parlava di Geedi, un giovane migrante somalo, allievo della scuola di italiano per stranieri Asinitas, che aveva scritto una canzone intitolata “Istaranyieri baan ahai”, sono straniero. Da tempo, nel Circolo Gianni Bosio (un’organizzazione romana indipendente di ricerca sulle culture popolari, la musica popolare, la storia orale) ci stavamo chiedendo se la musica dei migranti che ascoltavamo nelle strade, nei tram, nelle metropolitane di Roma, non fosse davvero la nuova musica popolare della città multietnica e multiculturale. La notizia su Geedi, insieme ad altri incontri avvenuti in quei giorni, ci convinse che si poteva fare. L’incontro con lui qualche tempo dopo grazie a Cristina Ali Farah fu l’inizio di un progetto che va avanti... (continuer)
Istaranyeeri baan ahayoo
(continuer)
envoyé par Dq82 25/11/2016 - 18:35
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Funeral de um lavrador

Funeral de um lavrador
IL FUNERALE DI UN LAVORATORE
(continuer)
23/11/2016 - 17:37
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Vieni fuori compagno

Vieni fuori compagno
Vieni fuori, compagno! Rischia
(continuer)
envoyé par Dq82 23/11/2016 - 17:15
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Cotton Fields

Cotton Fields
Enhän ollut vielä kovin vanha,
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 23/11/2016 - 10:39
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Dicono

Dicono
2016
Cuore Elettroacustico

Racconta di quello che la gente dice e sente dire, dei luoghi comuni che ci martellano e che, radicandosi nelle menti più fragili, generano paure e diffidenze nello straniero, nel diverso.
Dicono se sei sensibile e ti preoccupi per ogni cosa bruci prima.
(continuer)
envoyé par Dq82 19/11/2016 - 18:29
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Just a Note (the Exile Song)

Just a Note (the Exile Song)
[1958]
Parole e musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger, con la produzione di Charles Parker della BBC Radio
Da “Song of a Road”, secondo capitolo delle Radio Ballads composte tra il 1958 ed il 1964 da Ewan MacColl per la BBC Radio

“Song of a Road” era dedicato alla costruzione della prima autostrada in Gran Bretagna, la M1, da Londra a Leeds
“Just a Note (The Exile Song)” è dedicata agli operai irlandesi che lavorarono in quell’impresa.
Just a note for time is short dear.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/11/2016 - 16:00
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El Muro (de la Vergüenza)

El Muro (de la Vergüenza)
Versione inglese di Shanon
THE WALL (OF SHAME)
(continuer)
envoyé par Shanon 16/11/2016 - 02:42
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All Our Trades Are Gone

All Our Trades Are Gone
[1992]
Parole e musica di Mick Fitzgerald (1951-2016), attore, musicista, cantautore e cantatorie dublinese
Nell’album di June Tabor intitolato “Angel Tiger”

Una canzone dedicata a quanti nella Gran Bretagna di fine secolo scorso sono stati esclusi dal lavoro e posti ai margini della società. Credo che l’autore, Mick Fitzgerald, scomparso solo qualche mese fa, si riferisse in particolare alla gente “pavee”, detta anche “irish travellers” o “tinkers”, i nomadi d’Irlanda e Gran Bretagna…
We will sit here in the morning
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/11/2016 - 08:59
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Aprite le città

Aprite le città
(2016)
Album: L’amore devi seguirlo

“Gennaro rappresenta tutti i disadattati che soffrono, i disperati, gli incazzati. Di fronte alle file chilometriche di migranti, ai bambini che muoiono in mare, alla gente che non ha una terra in cui vivere, io dico di aprire le città, di spalancare le braccia. Esprimo la voglia di essere uniti e solidali”.

Nada
Gennaro parla una lingua amara,
(continuer)
13/11/2016 - 17:31
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Ai Brigoli di Casalecchio

Ai Brigoli di Casalecchio
[1965]
Parole di Massimo Dursi, pseudonimo di Otello Vecchietti (1902-1982), giornalista, scrittore e commediografo bolognese.
Musica di Valentino Bucchi (1916-1976), compositore fiorentino.
Interpretata da Laura Betti nell'EP intitolato “Ordine e disordine”
Al pianoforte Ubaldo Continiello (1941-2014), pianista e compositore di colonne sonore.

I Brégoli, o Brigoli, o Breguàl, collegano Bologna a Casalecchio di Reno e danno il nome alla Via de' Bregoli dove si incontra una Via Crucis che inizia dalla chiesa di San Martino, posta all'inizio del parco Talon, a Casalecchio e termina nelle vicinanze della Basilica di San Luca, sul monte della Guardia, a Bologna lungo via di Monte Albano.
E' un sentiero affascinate e pittoresco, pieno di storia.
I bolognesi sono molto affezionati ai Brigoli perché è usanza il lunedì di Pasqua effettuare la famosa gita che porta a San Luca.

Laura Betti... (continuer)
Per far le cose per bene
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 12/11/2016 - 21:33
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Nobody Knew She Was There

Nobody Knew She Was There
[1977?]
Parole e musica di Ewan MacColl
Nell'album “Kilroy Was Here” del 1980, con Peggy Seeger
Testo trovato su Mudcat Café

Uno struggente omaggio di Ewan MacColl alla madre, Betsy Henry Miller, che lo crebbe in mezzo a mille difficoltà, in una povertà resa dignitosa dal suo instancabile lavoro come donna delle pulizie negli uffici e nelle imprese di Salford e Manchester, un lavoro invisibile che iniziava nel cuore della notte e finiva quando la città cominciava a pulsare... Il padre di MacColl, William Miller, era operaio fonditore, militante socialista, spesso licenziato e bandito per via della sua attività sindacale. Credo che il lavoro in fonderia ne avesse anche minato la salute. La coppia perse tre dei quattro figli, sopravvisse solo Ewan, e nonostante tutte queste avversità la forza della piccola Betsy fu sempre incrollabile...
She walks in the cold dark hour before the morning
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/11/2016 - 23:26
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John Hardy (Was a Desperate Little Man)

anonyme
John Hardy (Was a Desperate Little Man)
[fine 800]
Una delle più note ballate popolari americane, la cui prima incisione risale al 1924 ad opera di tali Samantha Bumgarner (banjo) ed Eva Davis (voce)
Da allora gli artisti che l'hanno interpretata non si contano: Carter Family, Lead Belly, , Pete Seeger, Joan Baez e tantissimi altri noti e meno noti.
Dato il titolo simile, il contesto geografico ed il tema comuni, quello del lavoro dei negri nella Virginia della seconda metà dell'800, viene spesso confusa e mescolata con un altro standard della musica popolare americana, John Henry
Il testo che propongo è quello reperito sul blog Kidnapping, Murder and Mayhem ed attribuito alla Carter Family che lo incise nel 1928.

La vicenda del minatore negro John Hardy è ben raccontata al link appena citato e anche sul bel sito Executedtoday, dedicato alla pena di morte e ai mille modi e motivi con cui nei secoli alcuni uomini hanno preteso... (continuer)
John Hardy, he was a desperate little man,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/11/2016 - 22:31
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Which Side Are You On?

Which Side Are You On?
Broadside #57, Aprile 1965

Note: This new set of words to the Kentucky miner's song of the 1930's, was brought to Broadside by Len Chandler in the fall of 1964 when he returned from a summer of activity in the Freedom Hovement in Mississippi. It was sung extensively there and recently by the Selma, Alabama, marchers

Tune: Which Side Are You On by Mrs. Florence
Come all you bourgeoise black men
(continuer)
envoyé par dq82 4/11/2016 - 11:14
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La valigia dell’emigrante

La valigia dell’emigrante
E bellissima
3/11/2016 - 20:00
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Eco del mare

Eco del mare
2015
SignorHunt

Feat. Enzo Avitabile
Eco d’o mare a tutt ‘e guagliun
(continuer)
envoyé par Dq82 2/11/2016 - 13:06
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Working Class Hero

Working Class Hero
Versione degli Eld Attack Krossa.



Questa è stata una sorpresa. E non è nemmeno niente male.
leoskini 31/10/2016 - 19:24
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Attraverso l'acqua

Attraverso l'acqua
2016
Lotto infinito

Testo di Enzo Avitabile e Francesco De Gregori.
Musica di Enzo Avitabile.


“Attraverso l’acqua” che canti con Francesco De Gregori racconta il dramma dei migranti di Lampedusa…
Ho scritto questa canzone a Lampedusa in occasione della presentazione del film di Johnathan Demme “Music Life” sulla mia vita. Il brano è cresciuto man mano, si è allargato fino a diventare un brano che racconta non solo il dramma di chi approda su quell’isola, ma anche la nostra migrazione, la migrazione della nostra anima. Siamo tutti immigrati perché cerchiamo questa sponda d’oro, questa terra di nessuno. Lampedusa è così la terra della speranza, il simbolo della salvezza, mentre il mare è sia fonte di vita ma anche un ostacolo da superare. Insieme a Francesco De Gregori cantiamo questo canto di accoglienza che è una riflessione sulla realtà che ci circonda per poi andare in una dimensione più ampia, più spirituale.
blogfoolk.com
Pecché m’addimane si songo italiano,
(continuer)
envoyé par Dq82 31/10/2016 - 08:31

O pescecan terribile

O pescecan terribile
[primi anni del 900]
Parole e musica di Antonio Mazzuccato, direttore del Gruppo corale Borgo Vittoria di Torino negli anni tra il 1908 e il 1922, così come eseguito nel 1973 da Angelo Giorcelli, classe 1890, operaio FIAT, membro originario del coro, durante un'intervista condotta da Emilio Jona e Sergio Liberovici
In Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto - "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi", Donzelli 2008.


La corale nacque nel 1903 all’interno del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria, che poi ebbe sede presso l'imponente edificio della Casa del Popolo di Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, costruito intorno al 1910 con il finanziamento e la forza lavoro dei circoli rionali socialisti, e incendiato dai fascisti nel 1922. In seguito, sulle sue ceneri, venne allestita una sala cinematografica, l'Apollo, con annessa sala danze. Oggi vi sorge... (continuer)
O pescecan terribile
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/10/2016 - 22:55




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