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Parcour La "Guerre au brigandage" et la Question méridionale dans l'Italie postunitaire

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Briganti o migranti

Briganti o migranti
2020
Streghe, pandafeche, mazzemarelle e altre storie

C'è stato un tempo, quello appena successivo all'unificazione dell'Italia, che tanti giovani si sono trovati davanti ad un bivio per sopravvivere: emigrare (la quasi totalità) o diventare brigante (qualcuno)
Briganti o migranti
(continuer)
envoyé par mimmo spadano 10/2/2021 - 18:49
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‘A voce e sti briganti

‘A voce e sti briganti
2020
Terra da cammenà

(C. De Rosa - A. Deodati)
Simmë chillë chë ssalvanë a tèrra
(continuer)
envoyé par Dq82 3/2/2021 - 17:31
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La mirabolante istoria del brigante Cinicchia

La mirabolante istoria del brigante Cinicchia
2018
Tratturo zero

Nazzareno (o Nazareno) Guglielmi, detto Cinicchia (Assisi, 30 gennaio 1830 – Buenos Aires, post 1901), è stato un brigante italiano, tra i più famosi dell'Umbria e delle Marche.

Questo giocare col tempo, oltre che con lo spazio, è il privilegio del cantastorie, il suo ricamo, perché le canzoni che stanno bene assieme, diventano speculari. Fra San Francesco - che io racconto con gli occhi di suo padre, il mercante Pietro Bernardone, che gli aveva dato quel nome proprio in omaggio agli ottimi affari che faceva in Francia - vissuto all'inizio del duecento e il brigante Cinicchia, pure lui assisano, vissuto alla fine dell'Ottocento il tempo pare annullarsi perché, come dico, “un frate gli salvò la testa” nel senso che si tramanda che Cinicchia scappasse vestito da frate... quindi è come se il suo più noto compaesano gli avesse dato una mano a rifarsi una vita in Argentina.»
A rivista anarchica
La storia che vi sto per raccontare
(continuer)
envoyé par Dq82 6/1/2021 - 12:45
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La druda e il soldato

La druda e il soldato
2009
L'Inconcepibile

E’ ormai andato il nostro singolo per l’estate 2011: “La druda e il soldato” tratto dalla colonna sonora della serie tv “L’ispettore Coliandro". Genesi del brano? Eccola qui pronta per saziare l’appetito dei curiosi. Proprio in un tempo particolare che segna le pagine politiche di questo paese: oggi!

Una notte di fine Agosto 2008, costretti a subire l’afa bolognese che annebbiava la vista del sottoscritto e dell’eterno amico Rusty, per terminare i lavori di preproduzione del disco “L’inconcepibile”, squillò il telefono intorno alle ore 22 di sera. Dall’altro capo del telefono i “Manetti Bros” mi chiedevano: “Ah Beppe, come stai? Te piacerebbe lavorare alle colonne sonore della prossima serie di Coliandro? Ce serve però che tu scriva un pezzo in dialetto che racconti dell’amore tra una brigantessa e un poliziotto. Il pezzo deve essere una pizzica. Però te ci conosci,... (continuer)
Jend a stu pais chiein de cunighj
(continuer)
envoyé par Dq82 28/9/2020 - 21:49
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Due Sicilie

Due Sicilie
Album Hippie Dixit (2016)

“La giovanissima regista brindisina Chiara Chemi (in arte The Doll Maker), che già aveva collaborato al secondo videoclip per il mio doppio album Hippie Dixit (“Innocenza”) con delle splendide animazioni – ci ha detto Amerigo Verardi – esprime in questo nuovo video l’essenza di un brano per me molto importante, non rinunciando a mostrarne i lati più oscuri. L’ossessivo riff di chitarra elettrica arriva dalle zone più desertiche della Sicilia (o del Mali?), la ritmica sbuffa come il primo treno a vapore che partì da Napoli nel 1839 e, sopra tutto, spicca la denuncia verso quello che è il racconto deviato della storia dell’Unità d’Italia. Ho voluto usare parole dure, urla lancinanti in sottofondo e un solo di chitarra che doveva suonare come una colata di lava incandescente, per ribadire ancora una volta e con forza la legittimità di una rivendicazione: si DEVE andare... (continuer)
Campi di grano per sempre
(continuer)
envoyé par Alberto Scotti 8/9/2020 - 04:17
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Inchiostro assaje buciardo

Inchiostro assaje buciardo
Testo e musica di Francesco Cavuoto

Le stragi e i massacri di Pontelandolfo e Casalduni sono pagine del nostro passato che non si possono saltare, anche per questo abbiamo composto questa canzone "Inchiostro assaje buciardo", vincitrice della Terza Edizione del Concorso di Musica Popolare e Gruppi Folk "La Ballata dei Briganti", affinché si possa almeno cantare una verità che non è mai stata scritta, quasi fosse una pagina fantasma di un libro di storia.
Simm' ggente c' 'ha vissuto p' 'a fatica e 'npuverta'
(continuer)
envoyé par Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:09
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Il Generale dei Briganti

Il Generale dei Briganti
Album : Cantori in terra di lavoro

Testo e Musica Fernando Cedrone
Adattamenti Cantori in Terra di Lavoro
Con uno scritto della tua prigione
(continuer)
envoyé par adriana 2/9/2017 - 13:28

La ballata de ‘glie bregante Cedrone

La ballata de ‘glie bregante Cedrone
Album : Cantori in terra di lavoro

Testo e Musica Fernando Cedrone
Adattamenti Cantori in Terra di Lavoro
Bregante t’iave chiamate ne le si velute
(continuer)
envoyé par adriana 2/9/2017 - 07:57
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Vento del sud

Vento del sud
(1981)
Testo e musicsa di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò
dall'album "Festa Festa"

Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò (voci e chitarre), Maria Luce Cangiano (voce), Pippo Cerciello (violino), Mauro Di Domenico (chitarre e mandoloncello), Riccardo Romei (basso elettrico), Alfio Antico (tamburello) e John Perilli (fiati).
A storia è cuminciata cu e Savoia e ch'amm'a fa
(continuer)
6/9/2016 - 15:32
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Marzo 1811

Marzo 1811
2012
Disperanza


Quel marzo 1811, quando i francesi chiusero le chiese
Scritto da Mirko Tassone

Il “decennio francese”, il periodo storico iniziato, nel 1806, con l’invasione napoleonica del regno di Napoli e concluso, nel 1815, con la cattura e la fucilazione di Gioacchino Murat, rappresenta, anche per la Calabria, un’epoca particolarmente densa di avvenimenti. Ogni angolo della regione venne investito da un generale stato di agitazione. Ad esacerbare gli animi, da una parte, l’oro inglese, dall’altra, gli agenti borbonici che dalla Sicilia alimentavano l’ansia di rivincita di re Ferdinando e della regina Carolina. A fare il resto lo sprezzante atteggiamento della soldataglia francese che, come ricorda Sharo Gambino, arrivava «in Calabria convinta di essere giunta tra i “savauges d’Europe”». Le continue vessazioni e gli oltraggi subiti scatenarono il risentimento di una popolazione... (continuer)
Era lu misi di Marzu
(continuer)
envoyé par dq82 24/2/2016 - 09:39
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Questione Meridionale

Questione Meridionale
testo originale Rina Durante.
Il nonno di mio padre era brigante
(continuer)
envoyé par dq82 27/12/2015 - 17:09

Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)

anonyme
Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)
[1866]
Versi di autore anonimo cantati durante la ribellione di Palermo del 1866, la cosiddetta “Rivolta del sette e mezzo”.
Testo tratto da “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani” di Antonino Uccello, Parenti editore, 1961.

“Una tinta matinata del settembre 1866, i nobili, i benestanti, i borgisi, i commercianti all'ingrosso e al minuto, i signori tanto di coppola quanto di cappello, le guarnigioni e i loro comandanti, gli impiegati di uffici... che dopo l'Unità avevano invaso la Sicilia pejo che le cavallette, vennero arrisbigliati di colpo e malamente da uno spaventoso tirribìlio di vociate, sparatine, rumorate di carri, nitriti di vestie, passi di corsa, invocazioni di aiuto.
Tre o quattromila viddrani, contadini delle campagne vicino a Palermo, armati e comandati per gran parte da ex capisquadra dell'impresa garibaldina, stavano assalendo la città. In un vìdiri e svìdiri,... (continuer)
Oh chi m'abbinni lària
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/10/2015 - 22:58
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Curre brijante

Curre brijante
[2007]
Parole di Leonardo Ianzano
Musica di Festa Farina e Folk
Nell’album “Festa Farina e Folk” del 2007

“Gargano, Capitanata e Sud Italia terra di briganti. Tante sono state le motivazioni che hanno spinto le persone a seguire questa strada. Era gente stanca delle tante promesse non mantenute, stanca delle tasse da pagare e stanca di subire le angherie dei signori. L’unico rifugio e l’unica speranza di libertà era la montagna.
La figura del brigante descritta nel brano è molto più legata alla ricerca di un paladino che lotta contro il potere.
L’auspicio è l’abbandono della delega per un maggior coinvolgimento da parte di tutti noi alla vita sociale e politica per essere sempre più dei buoni cittadini. Se sotta stu re non ce vulimme stà cchiù, curre briante va pure tu...
Curre brijante alla muntagna, quanta gente te vanne truvanne.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/9/2015 - 22:31
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Uomo o Brigante

Uomo o Brigante
Male Bene 2009 - R. Usai
feat Fry Moneti - Violino (Modena City Ramblers)
Sono qui seduto dentro un treno imbavagliato
(continuer)
envoyé par dq82 13/7/2015 - 15:00
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Mariuzza Izzu

Mariuzza Izzu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
Ppi Mariuzza Izzu nudda pieta’
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:21
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Malutempu

Malutempu
2015
“CANCIARI PATRUNI UN E' L'BITTA'”

La storia del risorgimento italiano dalla parte dei vinti. Un disco folk cantato nell'antica lingua siciliana e prodotto da Cesare Basile. Le canzoni del nostro west: briganti, partigiani, anarchici, carnefici e vittime. Un passato di dolore e sconfitta, un presente di rinascita libera e feconda.

A cinque anni dal fortunato “Vivere ci stanca”, Salvo Ruolo torna con un nuovo e importante lavoro, frutto di anni di studio sulla storia della Sicilia a cavallo fra Ottocento e Novecento e sulla sua lingua, l'antico idioma siciliano oggi mutato e in larga parte scomparso. “Canciari patruni un è l'bittà”, prodotto da Cesare Basile e in uscita per la Controrecords di Davide Tosches, è un disco che in sette canzoni animate da un folk asciutto e terrigno racconta il Risorgimento dalla parte dei vinti, di coloro che non hanno scritto la storia ma se la sono... (continuer)
I gghiamaunu briganti (1)
(continuer)
envoyé par dq82 9/4/2015 - 17:04
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Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche

Delitti, arresto e morte di Federigo Bobini, detto Gnicche
[1871]

Un bruscello componimento in ottava rima composto da Giovanni Fantoni, bottaio e cantastorie toscano, all’indomani della morte per mano dei carabinieri del brigante aretino Federigo Bobini, detto “Gnich” e, quindi – siccome siamo in Toscana - “Gnicche” (1845-1871).
Testo trovato qui

Non so se si usi ancora oggi, ma mia mamma, che è di origine toscana, mi riferisce che la nonna (aretina di Arezzo), quando i figli piccoli la facevano arrabbiare, li apostrofava con “Te tu sei peggio di Gnicche!”

E Federigo Bobini detto “Gnicche” doveva essere davvero un tipaccio. Con un fratello condannato per omicidio e un altro protettore in un bordello, anche Federigo non sarà cresciuto tanto dritto. Inadatto al lavoro e alla subordinazione, precocissimo nei furti, a Gnicche piaceva bere, e bene, e giocare, e forte, autoconvocandosi spesso nelle case dei nobili, coltello alla mano, per spennarli... (continuer)
Se Apollo assisterà la mente mia,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/10/2014 - 11:51
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Il sentiero dei briganti

Il sentiero dei briganti
2004
Compagni di Strada

TESTI E MUSICHE ORIGINALI : Carlo Cempella e Stefano Belardi

Su Domenico Tiburzi si vedano anche Il brigante Tiburzi, Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso e Domenico Tiburzi
Domenico il pirata
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 26/8/2014 - 23:24
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Domenico Tiburzi

Domenico Tiburzi
Testo e musica di Mauro Chechi
Lyrics and Music by Mauro Chechi

"Brano interpretato da la banda del Torchio e dai Briganti di Maremma.
Su Domenico Tiburzi si vedano anche Il brigante Tiburzi, Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso e Il sentiero dei briganti. [DQ82]

Come segnalatoci da Lisetta Luchini, il brano è interamente da attribuirsi a Mauro Chechi, che nel 1979 ha lasciato la sua attività forense per dedicarsi interamente a quella di cantastorie e di uomo di spettacolo. [RV]
Un uomo sconosciuto entra nella taverna,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 26/8/2014 - 22:50
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Il Passatore

Il Passatore
[secondo dopoguerra]
Scritta da Aurelio Casadei, detto Secondo (1906-1971), fondatore della famosa orchestra che fu poi del nipote Raoul, sulla base di una diffusa canzone popolare sulle gesta del bandito romagnolo Stefano Pelloni, detto il Passatore (1824-1851).

Come gran parte dei briganti e dei banditi che abbondano su queste pagine (maledetti anarchici che non siete altro!), anche il Passatore non fu per nulla “cortese” come vuole la tradizione, ma un audace e feroce rapinatore, tagliagole e stupratore che in pochi anni di attività ne combinò di tutti i colori, compreso il “sacco di Forlimpopoli” del 25 gennaio1851– una delle sue ultime imprese - di cui si racconta nella canzone: mentre tutti i ricchi e borghesi erano convenuti al teatro locale per una rappresentazione, il Passatore e i suoi s’intrufolarono nell’edificio, irruppero sul palco e, ad armi spianate, fecero l’appello convocando... (continuer)
Questa è la triste storia di Stefano Pelloni
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/8/2014 - 10:10

Tu si' lu giurici

anonyme
Tu si' lu giurici
[1860-70]
Canto dei briganti del Cilento (Lucania occidentale, provincia di Salerno, Campania) raccolto – ignoro in che data – da tal avv. Giovanni Bianco a Mercato Cilento, frazione del Comune di Perdifumo.
Testo e traduzione italiana trovati sul sito Eleaml

Il brigantaggio nel regno borbonico era un fenomeno ben conosciuto fin dalla seconda metà del 700. Nel 1816 Ferdinando I aveva addirittura ritenuto di emanare un decreto per la persecuzione e l’eliminazione delle bande di briganti, dando carta bianca all’esercito. Proprio in quegli anni nel Cilento operò la banda dei fratelli Capozzoli che nel 1828 si unì alla società segreta dei Filadelfi partecipando ai cosiddetti “Moti del Cilento”, duramente repressi dal ministro della polizia nel Regno delle Due Sicilie, Francesco Saverio Del Carretto (per la cronaca, Donato, Domenico e Patrizio Capozzoli furono catturati nel 1829 e giustiziati... (continuer)
Tu si' lu giurici re li miei signori,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/7/2014 - 16:44
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Corsicana

Corsicana
[fine 800]
Testo tradizionale in corso gallurese (Gadduresu) risalente alla fine dell’Ottocento, famoso canto sui banditi, adattamento di Maria Carta (che in un 45 giri del 1971 la intitola “Antoneddu, Antoneddu”).
Canto della Gallura, diffuso ampiamente nel Logudoro, denominato Corsicana perché ritenuto originario della Corsica.
Presente anche nel repertorio di Elena Ledda.
Interpretato da voce maschile e chitarra nel disco “Musica Sarda Vol.1” realizzato nel 1964 a cura di Diego Carpitella, Pietro Sassu e Leonardo Sole.
Testo trovato sul sito della Fondazione Maria Carta

Un canto che è una schermaglia a tre, tra il bandito e le sue donne, moglie e madre.
Ma nelle due ultime strofe (che Maria Carta non canta e di cui l’ultima, in particolare, è comune anche ad altre canzoni) sono sintetizzati i motivi che hanno fatto dell’uomo un fuorilegge (le comodità sono solo per i ricchi, per... (continuer)
(La moglie)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/6/2014 - 22:30
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Brigante

Brigante
2009
Cani di Banlieu
La storia è questa.
(continuer)
envoyé par DQ82 7/4/2014 - 14:09
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Terra 'e Nisciuno

Terra 'e Nisciuno
[2012]

Album : L'Amore ai tempi del default
Vulesse addeventare surricillo nennane'
(continuer)
7/4/2014 - 14:07
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Cindecinquande

Cindecinquande
(O. Mannarini)

2010
Girano le pale
Vene la scimmie e se fasce padrone de la vigne
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 7/10/2013 - 14:29
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La Guèra D'L Baròt

La Guèra D'L Baròt
2013
Niente di nuovo sul fronte occidentale
MCR-niente di nuovo

Niente di nuovo sul fronte occidentale è un doppio album studio dei Modena City Ramblers, il tredicesimo della loro carriera. Sono diciotto le canzoni contenute nell'album: scritte, arrangiate e prodotte dai Modena City Ramblers.

Lato A: Niente di nuovo: Niente di nuovo sul fronte occidentale - Occupy World Street - È primavera - C'era Una Volta - La Guèra D'L Baròt - Pasta nera - Fiori d'Arancio e Baci di Caffè - La luna di Ferrara- Beppe e Tore
Lato B: Sul fronte occidentale: Il Violino di Luigi - Due magliette rosse - Tarantella Tarantò - La Strage delle fonderie - Afro - Kingstown Regatta - Il giorno che il cielo cadde su Bologna - Nostra Signora dei Depistati - Briciole e spine


Voce nelle parti in piemontese: Guido Talu Costamagna (storico fonico dei MCR)

Finalmente (2/5/2020) viene trovato il testo completo con le parti in piemontese, il testo completamente in italiano viene inserito come nuova versione
Era un giorno come gli altri alla fiera del paese,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2013 - 19:37
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Mille

Mille
[2011]
Testo di Eugenio Bennato
Musica di Carlo D'Angiò
Album: Questione Meridionale

Lyrics by Eugenio Bennato
Music by Carlo D'Angiò
Album: Questione Meridionale


“Ho intitolato così questa raccolta di brani nuovi prendendo a prestito la famosa espressione coniata al parlamento di Torino appena avvenuta l’Unità d'Italia. I miei maestri sono gente anonima di un profondo sud, i personaggi che racconto sono i briganti di una storia negata, le voci e gli strumenti sono espressione di un sud ancora più profondo che viene dal Mediterraneo e dall’Africa, madre di tutte le leggende, e giunge oggi in Italia con i nuovi flussi migratori della storia”. (Eugenio Bennato)

Come molti sanno, questo sito include una pagina assai cospicua su quella che è probabilmente la canzone più famosa di Eugenio Bennato: Brigante se more. Una pagina sulla quale, tra le altre cose, lo stesso Eugenio Bennato è... (continuer)
Mille garofani strappati dai giardini,
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 29/10/2012 - 00:22
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Il monumento

Il monumento
Dall'album "Fare il napoletano... stanca!" (2009)
Ed avevo una terra sul mare, una zappa e una lenza,
(continuer)
envoyé par Pierangelo 19/9/2012 - 22:13
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Non sono brigante

Non sono brigante
[2003]

Album : Il brigante Musolino
Non sugnu chiddhu perfidu briganti,
(continuer)
envoyé par adriana 21/8/2012 - 10:58
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« Atterrite queste popolazioni ! »

« Atterrite queste popolazioni ! »
[2011]
Testo e Musica di Nicola “Masta” Casile
Album: Masta - Camicie verdi (doppio singolo)
C'è chi vorrebbe credessimo ancora
(continuer)
envoyé par giorgio 2/8/2012 - 14:32
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La versione del brigante

La versione del brigante
2012
Mi chiamo Mazzeo Di Prezzo,
(continuer)
envoyé par adriana 14/6/2012 - 07:57
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So Crocc

So Crocc
ispirata alla figura di Carmine Crocco
(DQ82)

Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Ih so Crocc, nu srpend n’zen a mamm
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/5/2012 - 14:57
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Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso

Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso
Fonte: Moscati Dodi, LP La miseria l'è un gran malanno, Cetra Folk LPP 265, 1974

Canto ispirato dalla figura di Domenico Tiburzi, il più celebre brigante della Tuscia e della Maremma, che nacque a Cellere (VT) il 28 maggio 1836 e morì, ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il 23 ottobre 1896. Rimase latitante per ben 26 anni.(Francesca Prato)

ildeposito.org

Il testo della canzone è stato tratto da "Briganti Toscani", ristampa, Libreria editrice fiorentina.
Tiburzi nacque a Cellere, ai confini Tosco-Laziali, nel 1834 e morì verso la fine dell´800. Operava principalmente in Maremma, protetto dalla gente del luogo che gli portava cibo e tabacco e lo avvertiva quando la polizia era sulle sue tracce. Fu latitante infatti per 26 anni. Difficilmente le donne rimanevano indifferenti al fascino di Tiburzi, brigante, e più d´una lo seguì alla macchia. La "lettera" testimonia del tipo... (continuer)
Anno vi scrissi, amici,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/5/2012 - 14:50

Red e durm

Red e durm
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Durm brgand quann ié nott e u cil
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2012 - 18:27
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La resa

La resa
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Ié la res Andò,
(continuer)
envoyé par DoNQUijote82 14/2/2012 - 18:23
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Scappat scappat

Scappat scappat
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Lassat com stat,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:19
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Fra Diavolo

Fra Diavolo
‎[1830]‎
Versione italiana della romanza tratta dall'opera lirica "Fra Diavolo, ou L'hôtellerie de Terracine" ‎del compositore francese Daniel François Esprit Auber.‎
Libretto di Augustin Eugène Scribe.‎

Beh, trascurando i botta e risposta - troppo spesso ormai sopra le righe – tra “leghisti” o ‎‎“giacobini”, da una parte, e “terroni” e “neoborbonici”, dall’altra, a proposito della storia del Regno ‎di Napoli, mi è venuto in mente che tra tutte le ‎‎canzoni sull’Italia pre e post ‎unitaria, molte delle quali dedicate a figure di briganti/partigiani/combattenti, non ce n’era ancora ‎una su Michele Arcangelo Pezza, detto Fra Diavolo.‎



Curioso che a scrivere questa, che ora contribuisco e che è l’unica che mi sia riuscito di trovare in ‎rete (a parte la strofa popolare isolata che fa: “E' venuto Fra Diavolo, ha portato i cannoncini, ‎pe' ammazzà li Giacobini, Ferdinando è il nostro Re!”),... (continuer)
Quell'uom dal fiero aspetto
(continuer)
envoyé par Bartleby 20/1/2012 - 15:15
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La quistione meridionale

La quistione meridionale
Questa straordinaria canzone, narra le disavventre capitate ai figli dell’antico Regno delle Due Sicilie nel corso di 150 anni di unificazione con il resto della Penisola.

Il testo, è una poesia di Rina Durante, fu messo in musica dal Canzoniere Grecanico Salentino, credo, negli anni 70.

Il pezzo è tutt’ora riproposto dal Canzoniere Grecanico Salentino ed è presente nell’ultimo loro album “Focu D’amore”

Fonte : StornelliSalentini
(adriana)
Il nonno di mio padre era brigante
(continuer)
envoyé par adriana 30/12/2011 - 12:37
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Brigantessa si mora

Brigantessa si mora
Album:Scantu

Testo e Musica di Maria Trozzolo
Nun sacciu ‘cchiù si ‘e a staggiuna ‘o viernu
(continuer)
envoyé par adriana 26/11/2011 - 10:00

Zarafina

Zarafina
(Testo e musica di G. VICO)

Per saperne di più su "Zarafina": Serafina CIMINELLI su brigantaggio.net

I Cantacunti, in concerto, presentano con queste parole la storia della brigantessa:

"Sulla montagna scura ho seguito l'uomo mio.
Ci chiamavano Briganti, assassini, senza Dio!
In una guerra che non aveva bandiera ho seguito un sogno, un'illusione, una chimera.
Non chiedo perdono e di nulla mi pento.
La mia storia e il mio nome se li porti via il vento!
...ma al vento li ha rubati il cantastorie insieme ai ricordi e alle memorie di una brigante ragazzina chiamata Ciminelli Zarafina"
Prete, a te la raccomando,
(continuer)
envoyé par Cabiria 25/11/2011 - 21:37
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Italia Spa

Italia Spa
(2011)
"Io ho capit' pur' pecchè a noi c'hann semp' chiamat' o mezzogiorno d'Italia po è..
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:29
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Brigante se more

Brigante se more
I due versi che costituiscono il pomo della discordia, che Bennato giustamente rivendica, appartengono alla cultura dei centri sociali della periferia napoletana, ma quei giovani che venivano massacrati dalle truppe piemontasi con la collaborazione della borghesia massonica meridionale, nulla hanno in comune con certi fenomeni della nostra epoca. Se si legge l'"Eredità della Priora"; di C. Alianello si vede come quelle parole stonano. Aggiungo che dalle cronache dell'epoca i cosiddetti briganti portavano sempre sotto la giacca un'immagine di un santo, in particolare di Sant'Antonio, il popolo del Sud era profondamente cattolico. Il tentativo maldestro di Bennato di rappresentare gli insorti come dei manifestanti un po' più agguerriti è veramente patetico e volgare.
enzo vitolo 18/9/2011 - 19:56
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La ballata del Bellente

La ballata del Bellente
Interpretata anche da La Macina e dai Gang

Cenni Storici

Con l’annessione al Regno d’Italia avvenuta il 2 Aprile 1808, veniva introdotta anche nel territorio marchigiano la legge sulla coscrizione obbligatoria. Entrata in vigore nella Repubblica Italiana il 13 agosto 1802, fortemente voluta dal vicepresidente Melzi e ispirata alla normativa in vigore in Francia, la legge perseguiva l’obiettivo di potenziare un esercito basato fino ad allora sull’arruolamento volontario e, indirettamente, di conferire prestigio e autonomia alla Repubblica. In realtà l’applicazione della legge creò molti problemi al regime napoleonico e fu continuamente riformata nel tentativo di arginare i fenomeni di renitenza e i conseguenti problemi di ordine pubblico causati da disertori e coscritti refrattari. Anche nel Dipartimento del Musone, di cui capoluogo fu Macerata, i giovani coscritti spesso non si presentavano... (continuer)
Questa è la storia di Pietro Masi
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envoyé par DonQuijote82 17/8/2011 - 12:22
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Tinna

belle le parole ma sprecate per la composizione musicale!
15/8/2011 - 23:46
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L’altra storia

L’altra storia
[2010]
Album “Cantannu e sonannu”

Canzone di un tono neoborbonico che, come ho espresso i più occasioni, non mi piace niente, ma tant’è… Per me Borbone e Savoia sono stati ugualmente massacratori ed affamatori dei rispettivi popoli e nessuno dei due merita il benchè minimo rispetto.
Sull’assedio di Gaeta rinvio alla canzone Tedeum Gaeta di Mimmo Cavallo, postata da Giorgio non molto tempo fa.

Qui mi limito a ricordare che dei 102 giorni di quell’assedio che fece un migliaio di morti tra i resistenti (bilancio che però non tiene conto dei tanti civili che perirono sotto i bombardamenti sabaudi) fu responsabile il generale Enrico Cialdini, lo stesso che di lì a poco, a partire dall’agosto del 1861, sarà incaricato della repressione del brigantaggio, compito che porterà a termine con particolare efficienza e ferocia macchiandosi della paternità di orribili stragi, come quelle di Casalduni... (continuer)
C'era una fortezza che vegliava
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envoyé par Bartleby 11/8/2011 - 15:19
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Brigantiska

Brigantiska
[2009]
Album “C’è quel sud”.

Canzone dedicata al brigante silano Giosafatte Tallarico nato all’inizio dell’800 nel paesino di Panettieri (ancora oggi poco più di 300 anime) che combattè contro Borbone e baroni ben prima dell’arrivo delle orde piemontesi.



Il brigantaggio meridionale non si generò come d’incanto come reazione alle violenze e agli inganni dell’Unità (che non unì l’Italia, semmai ne annesse con la forza una parte al regno dei Savoia). La costituzione di bande di “combattenti irregolari” fu inizialmente fomentata dai Borbone stessi in chiave antigiacobina. Fece infatti loro assai comodo poter contare su “briganti” devoti al Re e al Papa per combattere i francesi, usurpatori senza Dio, ma dopo la Restaurazione, permanendo intatte le condizioni di miseria dei contadini, molte di queste bande rivolsero le scoppette contro i funzionari borbonici o semplicemente preferirono... (continuer)
Spara schuppetta mia spara ch'è l'ura
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envoyé par Bartleby 11/8/2011 - 14:20
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Tira, nimicu miu

Tira, nimicu miu
[1848]
Testo e Musica di Mimmo Strafaci detto "Palma"

Caso più unico che raro, il capobrigante Strafaci, detto "Palma", non era analfabeta. e si dilettava a comporre brevi poesie popolari che firmava con l'appellativo di "Re di la Montagna". Sfidava possidenti e 'galantuomini' con questo canto:
"Tira, nimicu miu, tira la pinna.. "

Le classi subalterne calabresi sono state costrette storicamente a sopportare la volontà della Natura, del Destino, della Chiesa, dei Potenti, che hanno entificato, metafisicizzando ciò che è umano o, comunque, modificabile dall'uomo. La loro individualità difficilmente trova modo di esplicarsi, essendo la loro vita costretta fin dall'inizio sui binari preformati, regolata minuziosamente da norme eteronome che possono essere, indifferentemente, quelle ecclesiastiche o quelle convenzionali, seguite perché «si deve far così», «si è sempre fatto così», perché... (continuer)
Tira, nimicu miu, tira la pinna
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envoyé par giorgio 24/7/2011 - 09:21

Lu Sissanta

anonyme
[Dopo la fantomatica “Unità d’Italia”]

Ho trovato il testo sul sito della Regione Sicilia, dove viene attribuito senza riscontri (e nemmeno ne ho trovati in rete) a tal Andrea Pappalardo di Catania, per cui ho preferito attribuirla ad anonimo.
Dovrebbe comunque essere stato tratto dal volume di Antonino Uccello intitolato “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, edito per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.

Della precoce disillusione e del consolidarsi del malcontento nella Sicilia post-unitaria, quella che aveva creduto che finalmente si realizzasse il mancato 48 e che invece si era ritrovata soltanto con nuovi padroni, “novi rrapaturi, novi cani grossi” tutti intenti - come i precedenti - a rapinarla.
Parru ppi lu Sissanta, o mei signuri:
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envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 15:44
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La ninna du briganteju

La ninna du briganteju
Rielaborazione testo di una poesia di Vincenzo Ammirà (1821-1898)
Musica di Francesco Pontoriero
Splendida poesia del poeta Vibonese Vincenzo Ammirà musicata ed adattata da Franco Pontoriero; E’ una ninna nanna che una madre canta al proprio figlioletto, rimasto orfano di un padre ammazzato dai piemontesi
Fonte: Sito ufficiale
L’occhiuzzi chiudili, quantu si caru!
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envoyé par adriana 15/5/2011 - 10:15
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Simu Briganti

Simu Briganti
Testo e Musica di Francesco Pontoriero
E’ arrivato l’esercito piemontese per sconfiggere il fenomeno del brigantaggio. Un figlio dice al padre:”Scappiamo, ci vogliono uccidere”. Il padre dice al figlio: “Voglio combattere e se è necessario anche morire per la libertà
Fonte: SitoUfficiale
Allarmi…allarmi… Allarmi…allarmi… c’è genti strana chi veni pu paisi.
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envoyé par adriana 15/5/2011 - 09:13
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Li tempi di Burbuni su finiti

Li tempi di Burbuni su finiti
Tarantella che descrive lo stato d’animo dei Calabresi dopo la cacciata dei Borboni
Fonte:Sito Ufficiale

Testo di Francesco Pontoriero
Curriti tutti quanti mu viditi
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envoyé par adriana 15/5/2011 - 08:45
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Liberi e senza patruni

Liberi e senza patruni
Testo e Musica di Francesco Pontoriero
Canzone che descrive lo stato d’animo dei vari tipi di briganti: giovani che volevano sfuggire al servizio militare; contadini che lottavano per avere un pezzo di terra da coltivare; ex galeotti liberati da Garibaldi; ex sottufficiali del dissolto esercito Borbonico ecc., ma tutti al grido di "Liberi e senza patruni!!!!
Fonte:Sito ufficiale
Nui simu contadini ‘ca voglia e lavurari,
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envoyé par adriana 15/5/2011 - 08:31




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