Ramiro Gonzales é stato giustiziato.
Patricia Townsend, madre della vittima Bridget, ha dichiarato prima dell’esecuzione di Ramiro Gonzales, che questa sarebbe stata un’occasione di festa per lei e i suoi familiari. Un modo encomiabile per resuscitare la figlia celebrandone il 41° compleanno. Largo all'algebra della morte.
In quale secolo Cesare Beccaria potrà nascere negli Stati Uniti ?
LAGO DI FIMON: ANFIBI STERMINATI A MIGLIAIA DALLE BICICLETTE
Vittime dell’indifferenza, dell’edonismo consumista e dell’antropocentrismo
Gianni Sartori
A ormai dieci giorni dalla strage di rospi neometamorfosati maciullati a migliaia intorno al Lago di Fimon (4 maggio 2024) è possibile porre qualche considerazione di “carattere generale”?
Per andare oltre alla pur sacrosanta - ma sterile temo - indignazione.
Intanto sulla situazione del lago stesso, forse impropriamente definito “perla dei Berici”. In realtà, più che un laghetto in “stile alpino” andrebbe classificato come zona umida e proprio per questo altamente degna di ampia protezione. Invece negli ultimi anni, con la scusa della solita “valorizzazione” (?!?), ha subito interventi di antropizzazione quantomeno deleteri se non proprio devastanti. Come lo spostamento forzato (e la conseguente quasi definitiva scomparsa) del... (continuer)
Io qui faccio sempre una domanda, perché vedete ho ahimè ormai 57 anni ci sono ancora cose che che non mi sono chiare: per esempio è una questione, una vexata questione dei giorni d'oggi: il fascismo esiste oppure no? Perché dicono no no no no no è una cosa vecchia non bisogna neanche più essere antifascisti, perché se non ci sono i fascisti non bisogna essere antifascisti. Ma poi vedi vedi certe scene dici ma c'è chi dice che è fascismo soltanto se ha il Fez e il manganello e invece, non io, ma Pasolini, diceva che il fascismo è insito nella società dei consumi e allora io non lo so io però dico che se ti mettono in galera perché non la pensi come loro. E se magari dalla galera ti portano in tribunale con tanto di ceppi e catene, beh allora può essere una democrazia Europea, può essere una re... (continuer)
La pagina non è mia, ogni mia proposta è qualcosa che considero un prestito ricevuto da altri da mettere a disposizione. Magari ci fossero appropriazioni come le tue! Uno, cento, mille Arsenio con altrettanti ricircoli. La cultura che rimane accucciata è sterile, non crea. Inoltre non può che fare grande piacere a me e ad un mucchio di altri frequentatori del sito che un filologo del tuo calibro metta a disposizione le sue capacità di “traduttore” creativo per rendere fruibile la proposta ai più che, come me, non conoscono la lingua . Last but not least , confidavo nel tuo intervento , sentivo che il pezzo ti avrebbe sollecitato. Come sempre i tuoi commenti non sono soltanto condivisibili, fanno testo. Insomma, per farla breve, ti ringrazio.
Non aggiungo altro su quanto stride il tutto con i tempi e con l’ambiente, e non solo nell’italietta di post, ex, a- e di tutti... (continuer)
Chanson allemande – Freiheit in ketten – Erich Mühsam – 1928 (Sammlung 1898-1928, Berlin (J. M. Späth-Verlag), 1928.
Texte : Erich Mühsam
Musique : Christoph Holzhöfer
L’histoire véridique d’Éric le Gênant
Lorsqu'il s'agit d'Éric le Gênant (Erich Mühsam en français) sur le "Net", il est en effet toujours très gênant de déterminer en quelle année un de ses poèmes a été écrit. C'est le cas pour ce poème, mis en musique et chanté par l'auteur-compositeur-interprète Christoph Holzhöfer en 2011. Il semble évident qu'Erich Mühsam a dû l'écrire pendant qu'il était en prison ; or, il avait été emprisonné à plusieurs reprises depuis 1919. Après la fin de la Räterepublik (République des Conseils) bavaroise, il a été accusé de "haute trahison" et condamné à 15 ans de prison, mais il a été libéré au bout de cinq ans et a repris ses activités, jusqu'à ce qu'en 1933, après l'accession d'Adolf Hitler... (continuer)
Cher ami, la différence (ou plutôt, les différences, car une différence n’est jamais égale à l’autre si ce n’est mieux) est toujours une richesse. En plus, je veux te révéler un secret: mes traductions et “versions” ne sont jamais définitives. Très, très souvent, je les corrige, les fais et les refais, un mot, une tournure, une virgule, une phrase, la traduction entière...et presque toujours sans rien dire. Et il m’arrive, naturellement, de comparer ce que j’ai fait avec ce qu’a fait un autre. Cela m’est arrivé des milliers de fois -surtout quand je me suis aperçu que je m’étais trompé complètement. J’ai publié ma version de Freiheit in Ketten hier matin à 8h 23, et je l’ai déjà modifiée une bonne douzaine de fois. Cela m’est arrivé même des années plus tard. Donc, il faut faire gaffe à mes traductions et versions, car elles sont toujours “in fieri”; et c’est pour ça que je dis que la différence est toujours une richesse, p’têt’ ma seule richesse. Avec amitié et je vais nourrir le chat.