Nell’oscurità
Aentius (L. Trans.)
In the Darkness
(continuer)
(continuer)
envoyé par Luke Atreides 23/11/2024 - 15:45
The Last Foxhole
THE LAST FOXHOLE - Charlie Louvin - 1968
"The Last Foxhole" Written by Fred Burch & Mel Tillis
Track 4 (B-Side) from the album: "Will You Visit Me On Sundays? 1968 © Label: Capitol Records
"The Last Foxhole" Written by Fred Burch & Mel Tillis
Track 4 (B-Side) from the album: "Will You Visit Me On Sundays? 1968 © Label: Capitol Records
The last foxhole,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Pluck 23/11/2024 - 10:25
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue des USA
We Don't Have No Payday Here
anonyme
We Don't Have No Payday Here - ( Traditional )
Sung by a group of convicts at Raiford Penitentiary in Florida - June 4, 1939
Una traccia audio è reperibile nell'articolo :
Blues as Protest -Library of Congress
Sung by a group of convicts at Raiford Penitentiary in Florida - June 4, 1939
• Unidentified performers
• Lomax, John Avery, 1867-1948 (Collector)
• Lomax, John Avery, 1867-1948 (Collector)
Una traccia audio è reperibile nell'articolo :
Blues as Protest -Library of Congress
[ ....on this particular recording, there are some elements of "call-and-response" whereby someone responds to the lyrics with a spoken or exclaimed (not intoned/sung) comment---such as "water boy, water boy!" and "Lord have mercy!"]
Melanie Zeck
Melanie Zeck
We don’t have no pay, have no payday here
(continuer)
(continuer)
envoyé par Pluck 22/11/2024 - 11:20
Radio Tindouf
STRANO MA VERO: QUALCUNO SI RICORDA ANCORA DEL SAHARA OCCIDENTALE
Gianni Sartori
Salvo qualche rara eccezione (v. Luciano Ardesi su Nigrizia), sembrava proprio che del popolo saharawi fossero rimasti in pochi ad occuparsene.
Ma qualche recente notizia potrebbe stare a indicare una – per quanto piccola – inversione di tendenza.
Innanzitutto la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che il 4 ottobre 2024 ha rimesso in discussione gli accordi commerciali tra UE e Marocco del 2019 in materia di pesca e prodotti agricoli. Accordi, ca va sans dire, conclusi senza il consenso della popolazione del Sahara Occidentale, tantomeno del Fronte Polisario (rappresentanza politico-militare della popolazione saharawi) .
E quindi “in violazione dei principi di autodeterminazione” dal momento che riguardavano territori assegnati al Sahara occidentale.
Sentenza che dovrebbe entrare in vigore... (continuer)
Gianni Sartori
Salvo qualche rara eccezione (v. Luciano Ardesi su Nigrizia), sembrava proprio che del popolo saharawi fossero rimasti in pochi ad occuparsene.
Ma qualche recente notizia potrebbe stare a indicare una – per quanto piccola – inversione di tendenza.
Innanzitutto la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che il 4 ottobre 2024 ha rimesso in discussione gli accordi commerciali tra UE e Marocco del 2019 in materia di pesca e prodotti agricoli. Accordi, ca va sans dire, conclusi senza il consenso della popolazione del Sahara Occidentale, tantomeno del Fronte Polisario (rappresentanza politico-militare della popolazione saharawi) .
E quindi “in violazione dei principi di autodeterminazione” dal momento che riguardavano territori assegnati al Sahara occidentale.
Sentenza che dovrebbe entrare in vigore... (continuer)
Gianni Sartori 22/11/2024 - 07:53
Sentii cume la vusa la sirena
Anziché "svuota le merci" direi proprio "svuota i merci". La frase si riferisce infatti, per metonimia, ai treni merci che a quei tempi arrivavano proprio alla stazione centrale, ad un piano situato sotto a quello dei viaggiatori. I fabbricati che ospitavano i vecchi magazzini merci sono tuttora visibili nelle due vie che corrono parallele ai binari, vale a dire via Sammartini e via Ferrante Aporti.
21/11/2024 - 20:40
Rasputin
2019
Canzoni del Mare salato
Rasputin è uno dei personaggi della saga di Corto Maltese, è il suo nemico-amico. Rasputin è ricalcato fisicamente sulle fattezze del Rasputin storico, pur non avendo nulla veramente a che fare con il suddetto. Non si sa molto della vita di Rasputin, del quale non viene mai citato il nome per intero. Figlio di quello che era probabilmente un sarto da donna (sebbene Rasputin sostenga che fosse un principe russo) e di una ballerina di San Pietroburgo, che morì partorendolo dopo essere stata esiliata in Siberia orientale per meretricio, Rasputin viene cresciuto da una ragazza di Nikolaevsk, che definirà "il suo grande amore". Altre notizie della sua vita non ci giungono, finché non viene costretto ad arruolarsi nell'esercito russo per combattere i giapponesi. Al termine della guerra Rasputin si ammutina, eliminando un suo ufficiale e diversi giapponesi che gli... (continuer)
Canzoni del Mare salato
Rasputin è uno dei personaggi della saga di Corto Maltese, è il suo nemico-amico. Rasputin è ricalcato fisicamente sulle fattezze del Rasputin storico, pur non avendo nulla veramente a che fare con il suddetto. Non si sa molto della vita di Rasputin, del quale non viene mai citato il nome per intero. Figlio di quello che era probabilmente un sarto da donna (sebbene Rasputin sostenga che fosse un principe russo) e di una ballerina di San Pietroburgo, che morì partorendolo dopo essere stata esiliata in Siberia orientale per meretricio, Rasputin viene cresciuto da una ragazza di Nikolaevsk, che definirà "il suo grande amore". Altre notizie della sua vita non ci giungono, finché non viene costretto ad arruolarsi nell'esercito russo per combattere i giapponesi. Al termine della guerra Rasputin si ammutina, eliminando un suo ufficiale e diversi giapponesi che gli... (continuer)
Io non credo in niente
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 21/11/2024 - 17:49
The Rocks of Palestine
2024
Glastonbury Festival
Tune: The Rocks of Bawn is an Irish traditional folk song, likely originating in County Galway in the early 18th century.
Glastonbury Festival
Tune: The Rocks of Bawn is an Irish traditional folk song, likely originating in County Galway in the early 18th century.
You murder with impunity
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 21/11/2024 - 17:14
Parcours:
L'Holocauste palestinien
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
ITALIANO / ITALIAN [11] - Nino Rastelli
Traduzione italiana di Nino Rastelli [1941]
Standard Italian version by Nino Rastelli [1941]
Los Marcellos Ferial (o “I Marcellos Ferial”)
Lili Marlene / Bella Ciao (1965)
Anche in questo caso, così come in Bella Ciao, la canzone diventa una canzoncina d'amore, semplicemente eliminando le strofe che più la contestualizzavano, rimane un vago riferimento alla caserma, in fondo la naja era il motivo principale per cui i giovani nel 1965 si allontanavano da casa e dalle famiglie.
Traduzione italiana di Nino Rastelli [1941]
Standard Italian version by Nino Rastelli [1941]
Los Marcellos Ferial (o “I Marcellos Ferial”)
Lili Marlene / Bella Ciao (1965)
Anche in questo caso, così come in Bella Ciao, la canzone diventa una canzoncina d'amore, semplicemente eliminando le strofe che più la contestualizzavano, rimane un vago riferimento alla caserma, in fondo la naja era il motivo principale per cui i giovani nel 1965 si allontanavano da casa e dalle famiglie.
Se chiudo gli occhi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 21/11/2024 - 09:17
BALDH3AD!
Album: T1* (2024)
The latest single by the Māori musician is a scathing Indigenous rights protest tune. It features the potent lyrics “We’re prisoners on the very land we’re from. Plunder my motherland, pollute the sea, but still I survive, though you clip my wings, Baldhead, you tricked us with your treaty.”
A Month of Protest: September – The Ongoing History of Protest Music
The latest single by the Māori musician is a scathing Indigenous rights protest tune. It features the potent lyrics “We’re prisoners on the very land we’re from. Plunder my motherland, pollute the sea, but still I survive, though you clip my wings, Baldhead, you tricked us with your treaty.”
A Month of Protest: September – The Ongoing History of Protest Music
I cannot breathe please step off of my chest
(continuer)
(continuer)
20/11/2024 - 23:52
Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori
anonyme
Viaggio a Itaca - Fuoco e mitragliatrici
Voci e canzoni contro la grande guerra (1914-1918)
Ascolta su
*
Playlist
Voci e canzoni contro la grande guerra (1914-1918)
Ascolta su
*
Playlist
20/11/2024 - 18:15
The Queen And The Soldier
Ho un dubbio sulla traduzione dei versi
"He laid his hand then on top of her head
And he bowed her down to the ground".
Credo che non debba essere tradotto con
"lui le posò una mano sul capo
e si inchinò"
Bensì con
"Lui le poso una mano sul capo e la fece inchinare".
"He laid his hand then on top of her head
And he bowed her down to the ground".
Credo che non debba essere tradotto con
"lui le posò una mano sul capo
e si inchinò"
Bensì con
"Lui le poso una mano sul capo e la fece inchinare".
Giacomo 20/11/2024 - 12:57
Il mio fiume
2024
Diario di vita
Diario di vita
Mio nonno paterno era una figura molto centrale nella mia infanzia e nella mia adolescenza. Nato a fine ‘800, giovane soldato valoroso e decorato sul Piave, poi pescatore, operaio, padre di 4 figli, appassionato lettore, da autodidatta, di classici della letteratura. Lo immagino ancora oggi camminare vicino a me, lento nella sua vecchiaia consumata fino alle ultime gocce, un piccolo sigaro toscano che ogni tanto compare, la riva del mare che si mescola con la foce del Piave. I suoi silenzi quando gli chiedevo della sua guerra di ragazzo, i suoi sorrisi quando parlava della nonna e dei figli, tra cui ovviamente mio padre, la sua intatta chiarezza stanca quando toccava con le parole i luoghi della vita dove il destino lo aveva fatto lavorare ogni giorno da mattina a sera. I suoi ideali intoccabili. Il legame indissolubile con la sua e dunque con la mia terra. Che era dentro di lui. E della quale conosceva ogni respiro, ogni luce, ogni ombra, ogni parola.
C’è un fiume che scorre dov’è casa mia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 20/11/2024 - 12:06
Halabja
ETNOCIDI IN CORSO:
PER COLPIRE UN POPOLO NIENTE DI MEGLIO CHE CANCELLARNE LA STORIA E DISTRUGGERE L'AMBIENTE
Gianni Sartori
Non è da oggi naturalmente. Già da qualche decennio le organizzazioni curde denunciano l'opera di devastazione ambientale, l'ecocidio sistematico operato dalle truppe turche in Kurdistan nell'ultimo secolo.
Del resto, come aveva scritto qualcuno “se vuoi eliminare un popolo, comincia con la sua storia e con la natura, distruggi l'ambiente e prendi tutto quello che ti serve” (cito a memoria).
Un metodo che Ankara, da paese occupante, sembra aver ben appreso e applicato. Aggiornandolo, soprattutto da quando è al potere l'AKP.
Qualche esempio. Con la diga di Ilisu sono stati irreparabilmente sommersi dalle acque i monumenti storici di Hasan Kaif, patrimonio storico dell'umanità (la città di Ayyubid viene considerata uno dei primi esempi di civilizzazione della Mesopotamia,... (continuer)
PER COLPIRE UN POPOLO NIENTE DI MEGLIO CHE CANCELLARNE LA STORIA E DISTRUGGERE L'AMBIENTE
Gianni Sartori
Non è da oggi naturalmente. Già da qualche decennio le organizzazioni curde denunciano l'opera di devastazione ambientale, l'ecocidio sistematico operato dalle truppe turche in Kurdistan nell'ultimo secolo.
Del resto, come aveva scritto qualcuno “se vuoi eliminare un popolo, comincia con la sua storia e con la natura, distruggi l'ambiente e prendi tutto quello che ti serve” (cito a memoria).
Un metodo che Ankara, da paese occupante, sembra aver ben appreso e applicato. Aggiornandolo, soprattutto da quando è al potere l'AKP.
Qualche esempio. Con la diga di Ilisu sono stati irreparabilmente sommersi dalle acque i monumenti storici di Hasan Kaif, patrimonio storico dell'umanità (la città di Ayyubid viene considerata uno dei primi esempi di civilizzazione della Mesopotamia,... (continuer)
Gianni Sartori 20/11/2024 - 11:18
A Gaza
LA RECENTE MORTE DI ALTRI DUE PRIGIONIERI PALESTINESI RICORDA QUELLA DEL MEDICO Adnan al-Bursh, VITTIMA DELLA TORTURA
La lista si allunga. Non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche nelle carceri israeliane.
Altri due prigionieri palestinesi – tra il 14 e il 15 novembre - sono deceduti a causa della detenzione, dei maltrattamenti e degli abusi.
Samih Suleiman Muhammad Aliwi (61anni) e Anwar Shaaban Muhammad Aslim (44). Per il suo avvocato, Aliwi è rimasto vittima di “torture, negliglenza sanitaria e per essere stato sotto-alimentato”.
Il suo assistito gli aveva confidato che “gli erano state rifiutate le cure, di aver subito aggressioni e umiliazioni”. Inoltre il detenuto era diinuito di circa 40 chili dall'ultima visita.
Uno scenario che riporta alla mente quanto era accaduto il 19 aprile a Adnan al-Bursh, chirurgo dell'ospedale Al-Shifa di Gaza.
Fin dall'inizio della guerra, il medico... (continuer)
La lista si allunga. Non solo a Gaza e in Cisgiordania, ma anche nelle carceri israeliane.
Altri due prigionieri palestinesi – tra il 14 e il 15 novembre - sono deceduti a causa della detenzione, dei maltrattamenti e degli abusi.
Samih Suleiman Muhammad Aliwi (61anni) e Anwar Shaaban Muhammad Aslim (44). Per il suo avvocato, Aliwi è rimasto vittima di “torture, negliglenza sanitaria e per essere stato sotto-alimentato”.
Il suo assistito gli aveva confidato che “gli erano state rifiutate le cure, di aver subito aggressioni e umiliazioni”. Inoltre il detenuto era diinuito di circa 40 chili dall'ultima visita.
Uno scenario che riporta alla mente quanto era accaduto il 19 aprile a Adnan al-Bursh, chirurgo dell'ospedale Al-Shifa di Gaza.
Fin dall'inizio della guerra, il medico... (continuer)
Gianni Sartori 19/11/2024 - 23:57
La mia preghiera
2024
La mia preghiera
feat. Sick Tamburo
La mia preghiera
feat. Sick Tamburo
“Ci sono molti modi per pregare: meditando, entrando in una chiesa o anche semplicemente ritrovandosi da soli con se stessi. Per chi frequenta i concerti, anche un live, anche una canzone possono diventare una preghiera. Un momento sacro in cui tante voci diventano una sola, per inviare energia positiva a un mondo che ha sempre più bisogno di fiducia e sostegno per il futuro.”
Credevamo fosse estate
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 19/11/2024 - 13:43
Parcours:
Guerre à la Terre
Bruta vigliaca
Vedo che il testo è stato modificato, rispetto a come lo ricordavo io. Per essere più politicaly correct, immagino.
Cul ca cria a le sempre al terrun
Cul ca cria a le sempre al terrun
18/11/2024 - 13:41
Olen kommunisti
@ Riccardo Venturi
Thanks for your new E-mail address. I don't mind attributing the song to Agit Prop. They definitely deserve it.
Cheers,
Juha
Thanks for your new E-mail address. I don't mind attributing the song to Agit Prop. They definitely deserve it.
Cheers,
Juha
Juha Rämö 18/11/2024 - 10:30
Georges Brassens: Les passantes
Las damas que pasan: La versione spagnola interpretata da Adriana Paz e The Mexican Choir
Version espagnole interprétée par Adriana Paz et The Mexican Choir
Spanish version performed by Adriana Paz and The Mexican Choir
Fa parte della colonna sonora del film “musical thriller” franco-messicano Emilia Pérez (2024), diretto dal pluripremiato regista francese Jacques Audiard e interpretato da Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón, Selena Gomez, Édgar Ramírez, Mark Ivanir e Adriana Paz. E’ quest’ultima (“Epifanía”) che, nel film, interpreta la canzone. Si tratta di una versione molto libera, in pratica una riscrittura completa in spagnolo adattata al contesto del film (la cui colonna sonora strumentale è stata scritta da Jacques Ducol. Il film ha ottenuto una notevole quantità di premi (tra cui il premio della giuria) all’edizione 2024 del Festival di Cannes e di altri importanti premi.
Version espagnole interprétée par Adriana Paz et The Mexican Choir
Spanish version performed by Adriana Paz and The Mexican Choir
Fa parte della colonna sonora del film “musical thriller” franco-messicano Emilia Pérez (2024), diretto dal pluripremiato regista francese Jacques Audiard e interpretato da Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón, Selena Gomez, Édgar Ramírez, Mark Ivanir e Adriana Paz. E’ quest’ultima (“Epifanía”) che, nel film, interpreta la canzone. Si tratta di una versione molto libera, in pratica una riscrittura completa in spagnolo adattata al contesto del film (la cui colonna sonora strumentale è stata scritta da Jacques Ducol. Il film ha ottenuto una notevole quantità di premi (tra cui il premio della giuria) all’edizione 2024 del Festival di Cannes e di altri importanti premi.
Las damas que pasan
(continuer)
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 18/11/2024 - 09:52
La finestra
[2022]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Eleonora Andreone
Musica / Music / Musique / Sävel:
Yo Yo Mundi
Album: Parole liberate
La canzone fa parte dell’album Parole liberate, nato da testi composti dai reclusi nelle nostre carceri con la collaborazione di artisti affermati nel panorama musicale italiano. Il progetto nacque da un bando del 2014 emesso dal Ministero di Grazia e Giustizia. Il ministro di allora era Andrea Orlando.
Ci rendiamo conto che degli stralci non possono esaurire la materia per una valutazione, e tuttavia quando l’intensità è molto spinta o potenziata dalla coazione a ripetere anche una dichiarazione virgolettata fa la differenza. Ne proponiamo alcune.
Un giudice di sorveglianza scrive il 12 Luglio 2024 quanto segue, in un’ordinanza emessa per respingere il ricorso di alcuni detenuti nel carcere di Sollicciano: “Con riferimento alla mancanza di acqua calda nel... (continuer)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Eleonora Andreone
Musica / Music / Musique / Sävel:
Yo Yo Mundi
Album: Parole liberate
La canzone fa parte dell’album Parole liberate, nato da testi composti dai reclusi nelle nostre carceri con la collaborazione di artisti affermati nel panorama musicale italiano. Il progetto nacque da un bando del 2014 emesso dal Ministero di Grazia e Giustizia. Il ministro di allora era Andrea Orlando.
Ci rendiamo conto che degli stralci non possono esaurire la materia per una valutazione, e tuttavia quando l’intensità è molto spinta o potenziata dalla coazione a ripetere anche una dichiarazione virgolettata fa la differenza. Ne proponiamo alcune.
Un giudice di sorveglianza scrive il 12 Luglio 2024 quanto segue, in un’ordinanza emessa per respingere il ricorso di alcuni detenuti nel carcere di Sollicciano: “Con riferimento alla mancanza di acqua calda nel... (continuer)
La mia finestra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 17/11/2024 - 19:11
Parcours:
Des prisons du monde
×
Quarantaquattro anni. In fila per sei, col resto di due.
Me la ricordo quella sera, anche se stavo a casa mia a Coverciano. Quartiere calcistico, e infatti, in cucina già pronti per la cena, si stava guardando una trasmissione sul campionato. Io, mio padre e mia madre. Avevo poco più di diciassette anni. La Fiorentina aveva perso a Como; curioso, proprio domani la Fiorentina gioca a Como. Quasi tutto già pronto in tavola, e infatti ci si mise a mangiare. Null’altro.
Eppure, pochi anni prima, alle nove e cinque della sera mia madre s’era accorta che stava ballando il lampadario in camera sua, e tirò un urlo: “Oh, il terremoto!” Corse mio padre e il lampadario ballava ancora. Il terremoto era quello del Friuli del 6 maggio 1976. Invece quella domenica sera in cui la Fiorentina aveva perso a Como, non ballò proprio niente. Non so come funziona là sottoterra; la distanza di Firenze... (continuer)