Parcour Ponts
Transcription / Trascrizione
Mishehu, mishehu do'eg,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 30/6/2024 - 20:47
Il ponte della verità
[1995]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Gang
Album: Una Volta Per Sempre
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Gang
Album: Una Volta Per Sempre
E passarono per primi giullari e cantimbanchi,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 4/6/2024 - 18:09
Parcours:
Ponts
Di pace e di pane
Moreno Locatelli.
Postando il brano Anam JI dei Solutumana ho guardato questa loro canzone pubblicata sul sito. Moreno Locatelli era nato il 3 maggio del 59 ed oggi avrebbe 65 anni. Lo scorso anno si sono celebrati i 30 anni dal suo assassinio da parte di un cecchino a Sarajevo.
Che riposi in pace.
https://www.youtube.com/watch?v=5LAmNrN0uUc
Postando il brano Anam JI dei Solutumana ho guardato questa loro canzone pubblicata sul sito. Moreno Locatelli era nato il 3 maggio del 59 ed oggi avrebbe 65 anni. Lo scorso anno si sono celebrati i 30 anni dal suo assassinio da parte di un cecchino a Sarajevo.
Che riposi in pace.
https://www.youtube.com/watch?v=5LAmNrN0uUc
Paolo Rizzi 5/5/2024 - 18:35
Low Bridge, Everybody Down, or The Erie Canal Song
[1905?]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Thomas S. Allen
Prima incisione / First recording / Premier enregistrement / Ensimmäinen äänitys:
Billy Murray, Victor Records 17250, 18-11-1912
Prima pubblicazione / First published / Première publication / Ensimmäinen julkaisu:
1913, F. B. Haviland Publishing Company, New York
Il Canale dell’Erie (Erie Canal) è un canale storico che scorre da est a ovest tra il fiume Hudson e il grande lago Erie. Storico sì, perché fu completato e inaugurato due secoli fa, nel 1825, e fu la prima via d’acqua a mettere in diretto contatto l’Oceano Atlantico con i Grandi Laghi nordamericani, che sono un vero e proprio oceano interno. E fu l’inizio dei grandi trasporti, umani e di merci. E’ quindi abbastanza curioso che questa canzone mi sia venuta in mente, dopo non mi ricordo più quanto tempo che non la ascoltavo e cantavo,... (continuer)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Thomas S. Allen
Prima incisione / First recording / Premier enregistrement / Ensimmäinen äänitys:
Billy Murray, Victor Records 17250, 18-11-1912
Prima pubblicazione / First published / Première publication / Ensimmäinen julkaisu:
1913, F. B. Haviland Publishing Company, New York
Il Canale dell’Erie (Erie Canal) è un canale storico che scorre da est a ovest tra il fiume Hudson e il grande lago Erie. Storico sì, perché fu completato e inaugurato due secoli fa, nel 1825, e fu la prima via d’acqua a mettere in diretto contatto l’Oceano Atlantico con i Grandi Laghi nordamericani, che sono un vero e proprio oceano interno. E fu l’inizio dei grandi trasporti, umani e di merci. E’ quindi abbastanza curioso che questa canzone mi sia venuta in mente, dopo non mi ricordo più quanto tempo che non la ascoltavo e cantavo,... (continuer)
I’ve got an old mule and her name is Sal,
(continuer)
Fifteen years on the Erie Canal
She’s a good old worker and a good old pal,Fifteen years on the Erie Canal
We’ve hauled some barges in our day, (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/4/2024 - 10:15
Riccardo Venturi, 9-4-2024 12:10
La canzone originale. Come s’è detto nell’introduzione, addentrarsi troppo nella storia di questa canzone non è mia intenzione (almeno per il momento). Ma qualcosa andrà pur detto, almeno delle sue prime attestazioni incise e registrate. La versione originale, o perlomeno quella pubblicata nel 1913 dalla casa editrice F. B. Haviland di New York, consta di cinque strofe e di un ritornello “variabile” (cioè, non è sempre uguale a se stesso). L’ultima strofa, in particolare, prevede grande successo per la canzone sulla mula Sal, ed è stata una previsione decisamente azzeccata.
La storia dei titoli è tutta a sé. Il titolo originale, o perlomeno quello della prima versione pubblicata, è Low Bridge, Everybody Down, con il sottotitolo esplicativo: Fifteen Years on the Erie Canal. Ma, se si fosse dovuto dar conto di tutti i titoli con cui la canzone è nota e cantata,... (continuer)
La canzone originale. Come s’è detto nell’introduzione, addentrarsi troppo nella storia di questa canzone non è mia intenzione (almeno per il momento). Ma qualcosa andrà pur detto, almeno delle sue prime attestazioni incise e registrate. La versione originale, o perlomeno quella pubblicata nel 1913 dalla casa editrice F. B. Haviland di New York, consta di cinque strofe e di un ritornello “variabile” (cioè, non è sempre uguale a se stesso). L’ultima strofa, in particolare, prevede grande successo per la canzone sulla mula Sal, ed è stata una previsione decisamente azzeccata.
La storia dei titoli è tutta a sé. Il titolo originale, o perlomeno quello della prima versione pubblicata, è Low Bridge, Everybody Down, con il sottotitolo esplicativo: Fifteen Years on the Erie Canal. Ma, se si fosse dovuto dar conto di tutti i titoli con cui la canzone è nota e cantata,... (continuer)
Ponte basso! Tutti quanti giù
(continuer)
(continuer)
The Erie Canal Song, o Erie Canal: La versione delle "Quindici Miglia" da Pete Seeger a Bruce Springsteen
The Erie Canal Song, or Erie Canal: The "Fifteen Miles" version sung by Pete Seeger and Bruce Springsteen
Già nell’introduzione generale alla canzone si è detto che, a un certo punto della storia di questa canzone sempre più trasformatasi in canto popolare (se come tale non è nata ancor prima della possibile rielaborazione autoriale di Thomas S. Allen), i “quindici anni” originali diventano “quindici miglia” sull’Erie Canal. Si può dire che si tratta di un passaggio quasi naturale se si considera che, con un decreto nientemeno che del Governatore dello stato di New York, Samuel J. Tilden, risalente al 1876, veniva stabilito che il traino a mulo delle chiatte sul canale dell’Erie fosse limitato a quindici miglia, al termine delle quali si dovevano sostituire sia i muli che i mulattieri... (continuer)
The Erie Canal Song, or Erie Canal: The "Fifteen Miles" version sung by Pete Seeger and Bruce Springsteen
Già nell’introduzione generale alla canzone si è detto che, a un certo punto della storia di questa canzone sempre più trasformatasi in canto popolare (se come tale non è nata ancor prima della possibile rielaborazione autoriale di Thomas S. Allen), i “quindici anni” originali diventano “quindici miglia” sull’Erie Canal. Si può dire che si tratta di un passaggio quasi naturale se si considera che, con un decreto nientemeno che del Governatore dello stato di New York, Samuel J. Tilden, risalente al 1876, veniva stabilito che il traino a mulo delle chiatte sul canale dell’Erie fosse limitato a quindici miglia, al termine delle quali si dovevano sostituire sia i muli che i mulattieri... (continuer)
Erie Canal
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/4/2024 - 13:46
Ir Canale de' Navicelli
Versione livornese dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
Livornese version by the 21th Century Tuscan Anonymous
Il Canale dei Navicelli è un’antica opera idrica in Toscana, che collega Pisa al porto di Livorno. Fu realizzato fra il 1563 e il 1575 nella Toscana medicea; per scavarlo occorsero soltanto 5000 scudi, ma si può ipotizzare l’impiego di manodopera a costo zero (= forzati, galeotti ecc.). Fu aperto al traffico nel 1603; è lungo 22 chilometri, largo diciotto metri e ha una profondità media di 1 metro e 50. Prende nome dai “navicelli”, caratteristiche imbarcazioni toscane di modeste dimensioni, adatte a navigare e ad essere trainate su un canale di profondità minima. I navicelli erano in grado anche di navigare a vela; cosicché gli osservatori, perlopiù britannici, rimanevano esterrefatti nelle giornate limpide quando vedevano barchette a vela che sembravano navigare... (continuer)
Versione livornese dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
Livornese version by the 21th Century Tuscan Anonymous
Il Canale dei Navicelli è un’antica opera idrica in Toscana, che collega Pisa al porto di Livorno. Fu realizzato fra il 1563 e il 1575 nella Toscana medicea; per scavarlo occorsero soltanto 5000 scudi, ma si può ipotizzare l’impiego di manodopera a costo zero (= forzati, galeotti ecc.). Fu aperto al traffico nel 1603; è lungo 22 chilometri, largo diciotto metri e ha una profondità media di 1 metro e 50. Prende nome dai “navicelli”, caratteristiche imbarcazioni toscane di modeste dimensioni, adatte a navigare e ad essere trainate su un canale di profondità minima. I navicelli erano in grado anche di navigare a vela; cosicché gli osservatori, perlopiù britannici, rimanevano esterrefatti nelle giornate limpide quando vedevano barchette a vela che sembravano navigare... (continuer)
Ir canale de' Navicelli
(continuer)
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 10/4/2024 - 20:11
Erie Canal: Versione italo-inglese di Mirko Carotta, Franco Prezzi e Lorenzo Piccoli
Erie Canal: English/Italian version by Mirko Carotta, Franco Prezzi and Lorenzo Piccoli
Erie Canal: English/Italian version by Mirko Carotta, Franco Prezzi and Lorenzo Piccoli
Colpo gobbo dell’admin Dq82 con questa versione italo-inglese di Erie Canal, pare risalente al 2014 almeno da giudicare dalla data sul video. Una vera e propria schitarrata fra amici nel giardino di casa, la mula Sal, l’Erie Canal e un tasso alcolico che mi sembra notevole: che ci può essere di meglio?….
Ho una mula che si chiama Sal,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 11/4/2024 - 08:44
דער הױפֿזינגער פֿון װאַרשעװער געטאָ
CANZONE DEL GHETTO DI VARSAVIA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Daniele Goldoni 10/2/2024 - 16:54
ירושלים של ברזל
[1967]
Yerushalayim shel barzel
מילים / Testo / نص / Lyrics / Paroles / Sanat :
Meir Ariel [מאיר אריאל]
לחן / Musica / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Naomi Shemer [נעמי שמר]
*Zion Karasenti , Yitzhak Yifat, Haim Oshri , 66th Batallion, 55th Paratroopers Brigade
La canzone Gerusalemme di ferro fu la risposta critica di Meir Ariel alla canzone Gerusalemme d’oro
Meir Ariel visse la Guerra dei sei giorni da protagonista, fu paracadutista della 55^ Brigata e partecipò alla conquista di Gerusalemme il 7 Giugno 1967. Da anticonformista qual era volle scrivere la canzone contrapponendola a Gerusalemme d’oro per mettere in risalto gli aspetti oscuri della guerra. Fu polemica accesa con Naomi Shemer
Alle parole oro /Zahav [זהב] , rame / Nechoshet [ נכושת] , luce /Or [אור ] nella canzone di Shemer , Meir Ariel in Gerusalemme di ferro contrappone ferro / Barzel [ברזל]... (continuer)
Yerushalayim shel barzel
מילים / Testo / نص / Lyrics / Paroles / Sanat :
Meir Ariel [מאיר אריאל]
לחן / Musica / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Naomi Shemer [נעמי שמר]
*Zion Karasenti , Yitzhak Yifat, Haim Oshri , 66th Batallion, 55th Paratroopers Brigade
La canzone Gerusalemme di ferro fu la risposta critica di Meir Ariel alla canzone Gerusalemme d’oro
Meir Ariel visse la Guerra dei sei giorni da protagonista, fu paracadutista della 55^ Brigata e partecipò alla conquista di Gerusalemme il 7 Giugno 1967. Da anticonformista qual era volle scrivere la canzone contrapponendola a Gerusalemme d’oro per mettere in risalto gli aspetti oscuri della guerra. Fu polemica accesa con Naomi Shemer
Alle parole oro /Zahav [זהב] , rame / Nechoshet [ נכושת] , luce /Or [אור ] nella canzone di Shemer , Meir Ariel in Gerusalemme di ferro contrappone ferro / Barzel [ברזל]... (continuer)
במחשכיך ירושלים [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 31/12/2023 - 19:08
Parcours:
L'Holocauste palestinien, Ponts
Che bello trovare qui una mia foto sarajevese, nella pagina su una canzone amara e dolce
(sempre complimenti per il sito)
(sempre complimenti per il sito)
Morands 15/11/2023 - 00:58
Bello (ri)trovare amici e persone che apprezzano quel che facciamo. Grazie, Morands!
CCG/AWS Staff 15/11/2023 - 10:23
Mostar
Mostar: trent'anni fa lo Stari Most in macerie
Il 9 novembre del 1993 Lo Stari Most, il Ponte Vecchio, simbolo di Mostar, veniva distrutto dall'esercito croato-bosniaco che teneva la parte est della città sotto assedio. Costruito nel 1557 dall’architetto Hajrudin Mimar, discepolo di Sinan, padre dell’architettura ottomana classica. Sono trascorsi trent'anni da quel giorno e lo ricordiamo con alcune foto di quegli anni scattate da Mario Boccia.
Il 9 novembre del 1993 Lo Stari Most, il Ponte Vecchio, simbolo di Mostar, veniva distrutto dall'esercito croato-bosniaco che teneva la parte est della città sotto assedio. Costruito nel 1557 dall’architetto Hajrudin Mimar, discepolo di Sinan, padre dell’architettura ottomana classica. Sono trascorsi trent'anni da quel giorno e lo ricordiamo con alcune foto di quegli anni scattate da Mario Boccia.
9/11/2023 - 22:35
Mostar 30 anni fa. Grazie Riccardo per aver ricordato la distruzione del ponte di Mostar con questo brano ed il link a Neretva di Ginevra di Marco.
Mi associo a questo ricordo senza aggiunger altro che la canzone Tra asilo ed esilio che avevo dedicato ad un grande figlio di Mostar Predrag Matvejevic pubblicata qui sul sito. Un abbraccip
Mi associo a questo ricordo senza aggiunger altro che la canzone Tra asilo ed esilio che avevo dedicato ad un grande figlio di Mostar Predrag Matvejevic pubblicata qui sul sito. Un abbraccip
Paolo Rizzi 10/11/2023 - 09:43
Carissimo Paolo, non sono stato io a ricordare l'avvenimento; penso che sia stato Lorenzo, il Webmaster, e ha fatto benissimo anche a mettere in evidenza questa canzone. A me, sinceramente, era sfuggito, non lo nego, sebbene oltre vent'anni fa sia stato proprio io a proporla alla "raccolta primitiva" delle Canzoni Contro la Guerra, le 603 canzoni originali di questo sito raccolte ai tempi della mobilitazione internazionale contro l'attacco USA all'Iraq. E' una canzone che mi toccava direttamente, proprio nel senso letterale della cosa: il ponte di Mostar lo avevo visto e attraversato in tempo di pace, nell'ex Jugoslavia, (percorrendolo in discesa con una formidabile "culata", perché era lucido e scivolosissimo) e lo ho attraversato l'ultima volta nell'aprile del 1993, durante una spedizione di aiuto per la quale facevo da interprete, quando era ancora in piedi. Ma attorno c'era la distruzione... (continuer)
Riccardo Venturi 10/11/2023 - 11:11
فوق إلنا خل
Ilham al-Madfai ciao vi ho mandato la sua canzone Baghdad
Di questo musicista ne parlate nella descrizione di questo brano e vi ringrazio cos' ho scoperto che Battiato per il suo immenso album legato all'Iraq ha frequentato questi musicisti.
A 20 anni da quella guerra nata dalla bugia del possesso di armi di distruzione di massa, siamo ora nel nuovo incubo della minaccia di ritorno al nucleare come arma e come produzione di energia.
Di questo musicista ne parlate nella descrizione di questo brano e vi ringrazio cos' ho scoperto che Battiato per il suo immenso album legato all'Iraq ha frequentato questi musicisti.
A 20 anni da quella guerra nata dalla bugia del possesso di armi di distruzione di massa, siamo ora nel nuovo incubo della minaccia di ritorno al nucleare come arma e come produzione di energia.
paolo Rizzi 26/9/2023 - 14:45
Boško i Admira
Bellissima canzone di un gruppo che (difficoltà linguistiche a parte) ha tanti pezzi belli, tutti attraversati da un senso di libertà e ribellione ai diktat dei nazionalisti
Mor 9/9/2023 - 19:42
Sul ponte di Perati bandiera nera
anonyme
SUR LE PONT DE PERATI (continuer)
envoyé par Luke Atreides 13/8/2023 - 16:54
Sui piani alti di un palazzo
2023
Cronache di un tempo storto
Cronache di un tempo storto
Sui piani alti di un palazzo non si muore mai di noia (continuer)
envoyé par Dq82 6/7/2023 - 20:42
Parcours:
Ponts
Il Ponte Morandi
[2019]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anna Bragatto
Riel. Collettivo "Vie Del Canto" e Coraut - Genova
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anna Bragatto
Riel. Collettivo "Vie Del Canto" e Coraut - Genova
Ascoltate, o popolo ignorante
(continuer)
(continuer)
envoyé par L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 19/6/2023 - 11:11
Parcours:
Ponts
Admira e Boško
Email corretta al 2.6.2022
armandosal3000@gmail.com
armandosal3000@gmail.com
Salvatore Armando Santoro 2/6/2022 - 21:53
Il numero delle poesie è aumentato e su poetare.it è stata aggiunta una nuova pagina
www.poetare.it/santoro/santoro6.html (e pagine precedenti)
Email: armandosal3000@gmail.com
Tel. 3713757415
Salvatore Armando Santoro - Montieri (GR) e Donnas (AO)
www.poetare.it/santoro/santoro6.html (e pagine precedenti)
Email: armandosal3000@gmail.com
Tel. 3713757415
Salvatore Armando Santoro - Montieri (GR) e Donnas (AO)
Salvatore Armando Santoro 8/3/2023 - 04:40
Sùra el Pont de Dragòti
2003
En Casa, En Cèsa... Al Bar
da una poesia di Franco Molinari
Questa poesia narra di un fatto storico della campagna di Albania del ’41, e dell’esperienza di un soldato nell’attraversare il Ponte di Dragòti, in mezzo al mitragliamento costante, sotto la luna piena.
En Casa, En Cèsa... Al Bar
da una poesia di Franco Molinari
Questa poesia narra di un fatto storico della campagna di Albania del ’41, e dell’esperienza di un soldato nell’attraversare il Ponte di Dragòti, in mezzo al mitragliamento costante, sotto la luna piena.
Gh’era nel’aria udur de Primaera
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 4/3/2023 - 13:06
Parcours:
Ponts
Ümitlerim
[anni 1930]
Şarkı sözleri / Στίχοι / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Yesari Asim Arsoy
Film / Ταινία / Movie / Elokuva:
Costas Ferris [Κώστας Φέρρης]
Ρεμπέτικο [Rembetiko] / Rebétiko
Müzik / Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Yesari Asim Arsoy
Tarafından gerçekleştirilen / Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1. Chorus, Nikos Maragkopoulos
2. Müzeyyen Senar
Album: Ümitlerim Hep Kırıldı, 1933
3. Lena Stabouli [Λενα Σταμπουλη]
Τα Τραγούδια Της Ανατολής [Ta tragoudia tis Anatolis]
4.Mousiko Sxoleio Volou
5. Özdal Orhon
Album: Özdal Orhon (1941-1986)
E’ la traccia n.10 della colonna sonora del film. Il testo è turco perché turco era l’autore e compositore della canzone, Yesari Asim Arsoy. È opinione diffusa, ma errata, che il rebetiko sia nato d’emblée nel 1922 quando i Greci lasciarono precipitosamente Smirne a causa della Μικρασιατική... (continuer)
Şarkı sözleri / Στίχοι / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Yesari Asim Arsoy
Film / Ταινία / Movie / Elokuva:
Costas Ferris [Κώστας Φέρρης]
Ρεμπέτικο [Rembetiko] / Rebétiko
Müzik / Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Yesari Asim Arsoy
Tarafından gerçekleştirilen / Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1. Chorus, Nikos Maragkopoulos
2. Müzeyyen Senar
Album: Ümitlerim Hep Kırıldı, 1933
3. Lena Stabouli [Λενα Σταμπουλη]
Τα Τραγούδια Της Ανατολής [Ta tragoudia tis Anatolis]
4.Mousiko Sxoleio Volou
5. Özdal Orhon
Album: Özdal Orhon (1941-1986)
E’ la traccia n.10 della colonna sonora del film. Il testo è turco perché turco era l’autore e compositore della canzone, Yesari Asim Arsoy. È opinione diffusa, ma errata, che il rebetiko sia nato d’emblée nel 1922 quando i Greci lasciarono precipitosamente Smirne a causa della Μικρασιατική... (continuer)
Ümitlerim hep kırıldı
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 16/11/2022 - 12:34
Parcours:
Exil et exiliés, Ponts
@ Riccardo Gullotta
Carissimo Riccardo, έκδοση in greco significa “edizione” (di un libro, di un giornale ecc.); il plurale εκδόσεις vale proprio “casa editrice, edizioni” (tipo Εκδόσεις Αθήνα). Per “versione” si usa solo nel caso dell'inglese “release”: versione di un software, di un videogioco e roba del genere. Per curiosità: έκδοση significa anche “estradizione”, nel linguaggio giuridico. Non esiste in greco la “versione” nel senso di “traduzione” (d'arte o meno): si usa solo μετάφραση, e μεταφράζω come verbo (che, del resto, vuole dire di per sé “riscrivere”, “fraseggiare seguendo un altro testo”). La tournure che uso io di solito (“μετέφρασε στα ιταλικά” ecc.) è abbastanza e volutamente “solenne” (si potrebbe dire anche “μετάφρασε” senza aumento interno), ma si può usare solo se si conosce l'autore della traduzione/versione, perché è una forma personale all'aoristo: “tradusse in italiano”.... (continuer)
Carissimo Riccardo, έκδοση in greco significa “edizione” (di un libro, di un giornale ecc.); il plurale εκδόσεις vale proprio “casa editrice, edizioni” (tipo Εκδόσεις Αθήνα). Per “versione” si usa solo nel caso dell'inglese “release”: versione di un software, di un videogioco e roba del genere. Per curiosità: έκδοση significa anche “estradizione”, nel linguaggio giuridico. Non esiste in greco la “versione” nel senso di “traduzione” (d'arte o meno): si usa solo μετάφραση, e μεταφράζω come verbo (che, del resto, vuole dire di per sé “riscrivere”, “fraseggiare seguendo un altro testo”). La tournure che uso io di solito (“μετέφρασε στα ιταλικά” ecc.) è abbastanza e volutamente “solenne” (si potrebbe dire anche “μετάφρασε” senza aumento interno), ma si può usare solo se si conosce l'autore della traduzione/versione, perché è una forma personale all'aoristo: “tradusse in italiano”.... (continuer)
Riccardo Venturi 16/11/2022 - 19:57
@Riccardo Venturi
Αγαπητέ Ρίκαρντάκη,
grazie dell’intervento. Sei più greco di un greco dell’Attica. Padroneggi le sfumature più recondite, ben oltre i dizionari dei comuni mortali. Per non citare la caterva di altre lingue e dialetti di cui hai “conoscenza”: si rimane stupefatti. Noi tapini mortali tutt’al più del 4G ci arrovelliamo a chiederci come codesto sia possibile, l’Oracolo asserisce che una risposta esauriente e intellegibile non c’é. Non ci rimane che accogliere il brocardo dei cultori del metafisico o dei variamente rassegnati: “U sapi a Madonna”.
Sorge spontaneo il desiderio di sottoporti delle canzoni greche, di autori a te graditi, di cui non c’è un briciolo di traduzione da nessuna parte, compatibilmente con le tue altre attività morfosintattiche ad ampio spettro. Σύντομα σε αυτήν την οθόνη ( così dice l’automatico ma non escludo il riscontro di qualche minchiata)
Un saluto polì agapitò
Αγαπητέ Ρίκαρντάκη,
grazie dell’intervento. Sei più greco di un greco dell’Attica. Padroneggi le sfumature più recondite, ben oltre i dizionari dei comuni mortali. Per non citare la caterva di altre lingue e dialetti di cui hai “conoscenza”: si rimane stupefatti. Noi tapini mortali tutt’al più del 4G ci arrovelliamo a chiederci come codesto sia possibile, l’Oracolo asserisce che una risposta esauriente e intellegibile non c’é. Non ci rimane che accogliere il brocardo dei cultori del metafisico o dei variamente rassegnati: “U sapi a Madonna”.
Sorge spontaneo il desiderio di sottoporti delle canzoni greche, di autori a te graditi, di cui non c’è un briciolo di traduzione da nessuna parte, compatibilmente con le tue altre attività morfosintattiche ad ampio spettro. Σύντομα σε αυτήν την οθόνη ( così dice l’automatico ma non escludo il riscontro di qualche minchiata)
Un saluto polì agapitò
Riccardo Gullotta 17/11/2022 - 11:50
@ Riccardo Gullotta
Col greco (moderno), è vero, ci ho una consuetudine che risale agli anni del ginnasio. Mi faceva prendere sfuriate dalla professoressa di greco e latino, che aveva paura che trascurassi il "greco vero" (quello classico, ovviamente), mentre considerava il greco moderno una specie di linguaggio corrotto e barbarico. E io imparavo il greco moderno sulla grammatica del Pontani di nascosto, come una specie di ladro, e ancora con tutti gli spiriti e gli accenti (si era ben prima della riforma "monotonica" del 1982). Scusami per questi ricordi...
"U sapi a Madonna"; ma, forse, quel che ci ho nella mia testa matta non lo sa manco lei (e nemmeno io, ovviamente). Io volevo fare l'elettricista da ragazzino, ero appassionato di circuiti, lucine, interruttori, lampadine e relé...su un grosso pannello di masonite, quando avevo 10 anni, fabbricai tutta una serie di circuiti con le... (continuer)
Col greco (moderno), è vero, ci ho una consuetudine che risale agli anni del ginnasio. Mi faceva prendere sfuriate dalla professoressa di greco e latino, che aveva paura che trascurassi il "greco vero" (quello classico, ovviamente), mentre considerava il greco moderno una specie di linguaggio corrotto e barbarico. E io imparavo il greco moderno sulla grammatica del Pontani di nascosto, come una specie di ladro, e ancora con tutti gli spiriti e gli accenti (si era ben prima della riforma "monotonica" del 1982). Scusami per questi ricordi...
"U sapi a Madonna"; ma, forse, quel che ci ho nella mia testa matta non lo sa manco lei (e nemmeno io, ovviamente). Io volevo fare l'elettricista da ragazzino, ero appassionato di circuiti, lucine, interruttori, lampadine e relé...su un grosso pannello di masonite, quando avevo 10 anni, fabbricai tutta una serie di circuiti con le... (continuer)
Riccardo Venturi 17/11/2022 - 12:57
Sul ponte di Perati bandiera nera
anonyme
Una guerra assurda, come tutte le guerre, e gli Alpini lo sapevano bene, tanto che, racconta qualche reduce, i versi spontanei di quei giorni, sui monti della Grecia, erano:
"Quelli che l'han voluta non son partiti, quelli che son partiti non son tornati”.
Ma questo testo il regime non lo sopportava ed allora fu subito censurato.
da " Vi racconto un canto: Sul ponte di Perati"
di Sergio Piovesan
https://www.coromarmolada.it/perati.htm
"Quelli che l'han voluta non son partiti, quelli che son partiti non son tornati”.
Ma questo testo il regime non lo sopportava ed allora fu subito censurato.
da " Vi racconto un canto: Sul ponte di Perati"
di Sergio Piovesan
https://www.coromarmolada.it/perati.htm
Pluck 22/7/2022 - 17:53
Ніч яка місячна
[XIX sec]
Nich yaka misiachna
Тексти / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Mixajlo Petrovič Staritsykij[ Михайло Петрович Старицький]
Музика / Musica / Music / Musique / Sävel:
Mikola Vіtalіjovyč Lisenko [Микола Віталійович Лисенко]
у виконанні / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Dmitro Mixajlovič Gnatjuk [Дмитро́ Миха́йлович Гнатю́к]
Notte di plenilunio. E’ una canzone simbolo, un canto in cui tutti gli ucraini si riconoscono. Fu composta da Mikola Vіtalіjovyč Lisenko sulle parole del poema scritto dal suo contemporaneo Mixajlo Petrovič Staritsykij. Lisenko la incluse come un’aria della sua opera L’annegata ispirata al romanzo di Gogol Notte di Maggio.
L’interpretazione più nota, qui proposta, è quella del baritono Dmitro Mixajlovič Gnatjuk.
Nel 1934 la diffusione del suo spartito fu proibita nell’Unione sovietica, la canzone fu percepita quale espressione... (continuer)
Nich yaka misiachna
Тексти / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Mixajlo Petrovič Staritsykij[ Михайло Петрович Старицький]
Музика / Musica / Music / Musique / Sävel:
Mikola Vіtalіjovyč Lisenko [Микола Віталійович Лисенко]
у виконанні / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Dmitro Mixajlovič Gnatjuk [Дмитро́ Миха́йлович Гнатю́к]
Notte di plenilunio. E’ una canzone simbolo, un canto in cui tutti gli ucraini si riconoscono. Fu composta da Mikola Vіtalіjovyč Lisenko sulle parole del poema scritto dal suo contemporaneo Mixajlo Petrovič Staritsykij. Lisenko la incluse come un’aria della sua opera L’annegata ispirata al romanzo di Gogol Notte di Maggio.
L’interpretazione più nota, qui proposta, è quella del baritono Dmitro Mixajlovič Gnatjuk.
Nel 1934 la diffusione del suo spartito fu proibita nell’Unione sovietica, la canzone fu percepita quale espressione... (continuer)
Ніч яка місячна [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 6/4/2022 - 19:19
אדעסאַ מאַמע [Yablokof]
Adesa mame
[1930 circa]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat :
Herman Yablokof
Musica / Music / Musique / Sävel:
Zusman Segalovitch (זוסמאן סעגאלאוויטש - Зусман Сегалович - Zusman Segałowicz, 1884-19499
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Herman Yablokof
Viene proposta una canzone omonima di altre Mamma Odessa, Adesa Mame. Il testo originale yiddish é dello stesso autore della celebre Papirosn / פּאַפּיראָסן, Herman Yablokof , figura di spicco del teatro yiddish del Novecento, oltre che attore, cantante, poeta. Il catalogo Freedman non riporta il compositore, abbiamo tuttavia ipotizzato che l’autore coincida con l’unico interprete accreditato. Lo stesso catalogo ci dà un’indicazione sul tema anzi sui temi della canzone: alcol, povertà, Moldavanka, il quartiere storico ed emarginato di Odessa.
Quanto alla lingua, deve trattarsi di una variante yiddish presumibilmente... (continuer)
[1930 circa]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat :
Herman Yablokof
Musica / Music / Musique / Sävel:
Zusman Segalovitch (זוסמאן סעגאלאוויטש - Зусман Сегалович - Zusman Segałowicz, 1884-19499
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Herman Yablokof
Viene proposta una canzone omonima di altre Mamma Odessa, Adesa Mame. Il testo originale yiddish é dello stesso autore della celebre Papirosn / פּאַפּיראָסן, Herman Yablokof , figura di spicco del teatro yiddish del Novecento, oltre che attore, cantante, poeta. Il catalogo Freedman non riporta il compositore, abbiamo tuttavia ipotizzato che l’autore coincida con l’unico interprete accreditato. Lo stesso catalogo ci dà un’indicazione sul tema anzi sui temi della canzone: alcol, povertà, Moldavanka, il quartiere storico ed emarginato di Odessa.
Quanto alla lingua, deve trattarsi di una variante yiddish presumibilmente... (continuer)
אױ, װי ביסטי געװען װען דאָס געלט איז געװען [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 16/3/2022 - 14:56
Parcours:
Exil et exiliés, Ponts
Arsène Lupin Riccardo Venturi, 16-3-2022 19:41
Dice Riccardo Gullotta che solo io ci ho il grimaldello; ma stavolta, per scassinare questa cassaforte, più che un grimaldello ci voleva Arsenio Lupin.
Seppure, dal punto di vista dell'abbigliamento, io sia un perfetto disastro (felpacce del mercatino, camicie da boscaiolo e giubbe bisunte), per una volta ho indossato volentieri gli eleganti panni del Ladro Gentiluomo; ma anche Arsenio Lupin nulla potrebbe senza il fido Grognard. Nella fattispecie, il fido Grognard si è rivelato tale Arye, che sul Tubo Universale ha inserito tale video, contenente una miniera di informazioni:
Non soltanto una preziosa iconografia, ma anche il nome del compositore (Zusman Segalovitch; si chiamava proprio “Süssman”, “uomo dolce”, come Süss L'Ebreo del vomitevole film di propaganda nazista), i dati discografici di incisione (Melodie 1054 B 1947) e, soprattutto,... (continuer)
Dice Riccardo Gullotta che solo io ci ho il grimaldello; ma stavolta, per scassinare questa cassaforte, più che un grimaldello ci voleva Arsenio Lupin.
Seppure, dal punto di vista dell'abbigliamento, io sia un perfetto disastro (felpacce del mercatino, camicie da boscaiolo e giubbe bisunte), per una volta ho indossato volentieri gli eleganti panni del Ladro Gentiluomo; ma anche Arsenio Lupin nulla potrebbe senza il fido Grognard. Nella fattispecie, il fido Grognard si è rivelato tale Arye, che sul Tubo Universale ha inserito tale video, contenente una miniera di informazioni:
Non soltanto una preziosa iconografia, ma anche il nome del compositore (Zusman Segalovitch; si chiamava proprio “Süssman”, “uomo dolce”, come Süss L'Ebreo del vomitevole film di propaganda nazista), i dati discografici di incisione (Melodie 1054 B 1947) e, soprattutto,... (continuer)
Mamma Odessa
(continuer)
(continuer)
@ Riccardo Venturi
Anche se ci hai abituato a imprese filologiche singolari, rimango strabiliato. Sei andato oltre; l’intervento di Grognard può avere accelerato la decrittazione ma il testo yiddish-russo non poteva resistere a Lupin.
Per i ricercatori di filologia yiddish di materia da elaborare attraverso le tue traduzioni e note su questo sito ce n’è tanta. Qualche centro di cultura yiddish dovrebbe attingervi a piene mani sia per le tante canzoni di cui non esiste una traduzione in rete, sia per le note , una bussola indispensabile per il navigante che vuole avventurarsi nel mare yiddish.
Grazie ancora e un caro saluto
Anche se ci hai abituato a imprese filologiche singolari, rimango strabiliato. Sei andato oltre; l’intervento di Grognard può avere accelerato la decrittazione ma il testo yiddish-russo non poteva resistere a Lupin.
Per i ricercatori di filologia yiddish di materia da elaborare attraverso le tue traduzioni e note su questo sito ce n’è tanta. Qualche centro di cultura yiddish dovrebbe attingervi a piene mani sia per le tante canzoni di cui non esiste una traduzione in rete, sia per le note , una bussola indispensabile per il navigante che vuole avventurarsi nel mare yiddish.
Grazie ancora e un caro saluto
Riccardo Gullotta 16/3/2022 - 23:38
@ Riccardo Gullotta
Beh, comunque rimane tutto qui, e chi vuole può servirsene liberamente senza nessun copyright o “diritto”, dato che non riconosco alcuna forma di “proprietà”, neppure quella intellettuale. Ma ti ringrazio molto per le tue parole, che sono l'unica forma di ricompensa che accetto davvero volentieri. Ne approfitto, tanto che ci sono, per una nota supplementare. Questo testo è abbastanza singolare anche per una forma davvero arcaica del participio passato del verbo “essere”, zayn (ted. sein). La forma normale, geven, è presente; però si hanno due esempi di gevezn, forma più vicina al tedesco gewesen e che sicuramente rispecchia una fase anteriore dello yiddish. Credo oramai di avere una certa esperienza con tale lingua e con le sue numerose varianti, ma è la prima volta che incontro tali forme (di cui non si fa menzione nei testi e nei manuali in mio possesso, neppure nel vecchio Shlomo Birnbaum viennese del 1918). Grazie ancora, Riccardo, e alla prossima.
Beh, comunque rimane tutto qui, e chi vuole può servirsene liberamente senza nessun copyright o “diritto”, dato che non riconosco alcuna forma di “proprietà”, neppure quella intellettuale. Ma ti ringrazio molto per le tue parole, che sono l'unica forma di ricompensa che accetto davvero volentieri. Ne approfitto, tanto che ci sono, per una nota supplementare. Questo testo è abbastanza singolare anche per una forma davvero arcaica del participio passato del verbo “essere”, zayn (ted. sein). La forma normale, geven, è presente; però si hanno due esempi di gevezn, forma più vicina al tedesco gewesen e che sicuramente rispecchia una fase anteriore dello yiddish. Credo oramai di avere una certa esperienza con tale lingua e con le sue numerose varianti, ma è la prima volta che incontro tali forme (di cui non si fa menzione nei testi e nei manuali in mio possesso, neppure nel vecchio Shlomo Birnbaum viennese del 1918). Grazie ancora, Riccardo, e alla prossima.
Riccardo Venturi 17/3/2022 - 00:25
d’après la Traduction italienne – Mamma Odessa – Arsène Lupin Riccardo Venturi, 16-3-2022
d’une chanson yiddish – Adesa mame – Herman Yablokof – 1930 ca.
Texte : Herman Yablokof
Musique : Zusman Segalovitch (זוסמאן סעגאלאוויטש – Зусман Сегалович – Zusman Segałowicz, 1884-1949)
Voici une chanson du même nom que d’autres « Mama Odessa, Adesa Mame ». Le texte original en yiddish est du même auteur que le célèbre Papirosn / פּאַפּיראָסן, Herman Yablokof, une figure marquante du théâtre yiddish du XXᵉ siècle, ainsi qu’un acteur, un chanteur et un poète. Le catalogue Freedman ne mentionne pas le compositeur, mais nous avons supposé que l’auteur est le seul interprète accrédité. Le même catalogue nous donne une indication du thème ou plutôt des thèmes de la chanson : l’alcool, la pauvreté, la Moldavanka, le quartier historique et marginalisé d’Odessa.
Quant à la langue, il doit s’agir d’une... (continuer)
d’une chanson yiddish – Adesa mame – Herman Yablokof – 1930 ca.
Texte : Herman Yablokof
Musique : Zusman Segalovitch (זוסמאן סעגאלאוויטש – Зусман Сегалович – Zusman Segałowicz, 1884-1949)
Voici une chanson du même nom que d’autres « Mama Odessa, Adesa Mame ». Le texte original en yiddish est du même auteur que le célèbre Papirosn / פּאַפּיראָסן, Herman Yablokof, une figure marquante du théâtre yiddish du XXᵉ siècle, ainsi qu’un acteur, un chanteur et un poète. Le catalogue Freedman ne mentionne pas le compositeur, mais nous avons supposé que l’auteur est le seul interprète accrédité. Le même catalogue nous donne une indication du thème ou plutôt des thèmes de la chanson : l’alcool, la pauvreté, la Moldavanka, le quartier historique et marginalisé d’Odessa.
Quant à la langue, il doit s’agir d’une... (continuer)
MAMAN ODESSA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 21/3/2022 - 21:09
אדעסאַ מאַמע
Adesa mame
[1933 circa]
ליריקס און מוזיק / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Pesach Burstein
פּערפאָרמער / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1. The Klezmer Conservatory Band
Album: The Thirteenth Anniversary Album ,1993
2. Pesach Burstein
Album: The Mazeltones Odessa, Washington
*Black-and-white lithograph of Jewish traders and merchants in Odessa by Denis Auguste Marie Raffet,. From “Voyage dans la Russie Méridionale & la Crimée par la Hongrie, la Valachie et la Moldavie”
E’ una canzone yiddish di Pesach Burstein. Parole e musica sono diverse da quelli dell’ omonima אדעסאַ מאַמאַ di Lebedeff. Entrambe condividono la nostalgia di Odessa, città di singolare convivenza metatemporale. Le Storie, così come i crimini contro l’umanità, raramente si ripresentano nelle stesse forme mentre i paradigmi di morte si... (continuer)
[1933 circa]
ליריקס און מוזיק / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel :
Pesach Burstein
פּערפאָרמער / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1. The Klezmer Conservatory Band
Album: The Thirteenth Anniversary Album ,1993
2. Pesach Burstein
Album: The Mazeltones Odessa, Washington
*Black-and-white lithograph of Jewish traders and merchants in Odessa by Denis Auguste Marie Raffet,. From “Voyage dans la Russie Méridionale & la Crimée par la Hongrie, la Valachie et la Moldavie”
E’ una canzone yiddish di Pesach Burstein. Parole e musica sono diverse da quelli dell’ omonima אדעסאַ מאַמאַ di Lebedeff. Entrambe condividono la nostalgia di Odessa, città di singolare convivenza metatemporale. Le Storie, così come i crimini contro l’umanità, raramente si ripresentano nelle stesse forme mentre i paradigmi di morte si... (continuer)
[1] איך האָב געהערט פֿיל לידער זינגען גוטע,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 14/3/2022 - 08:32
Parcours:
Exil et exiliés, Ponts
Ich habe gehört, viele gute Lieder werden gesungen,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 14/3/2022 - 08:42
Rivolgo un cortese invito a Riccardo Venturi per la traduzione di questa e di una prossima canzone yiddish di cui sono disponibili le sole trascrizioni (presumo discoste da Yivo).
Per ora un saluto
Per ora un saluto
Riccardo Gullotta 14/3/2022 - 08:47
Ho cominciato a fare tutto il necessario per questa pagina, un po' come un "cantiere in lento movimento". La trascrizione è fortunatamente ben utilizzabile anche se dev'essere stata fatta da un tedesco: nessun tedesco, neppure il più "yivizzato", rinuncerebbe mai al suo "tz", e del resto tutti dicono "kleTZmer" come fosse Fritz e Klotz. Saluti per ora.
Riccardo Venturi 14/3/2022 - 11:40
Riccardo Venturi, 14-3-2022 21:03
Due parole del traduttore. Dal titolo ho eliminato la specificazione “Burstein”: il titolo si differenzia già da solo dalle altre Odessa Mama perché contiene la vera parola yiddish per “madre, mamma” che è mame (assieme a tate “padre, babbo”, è a titolo di curiosità una delle due sole parole che ancora in yiddish si declinano). Ho riportato il nome di Pesach Burstein anche nella sua vera traslitterazione dallo yiddish, vale a dire Peysekh Burshteyn. In realtà, per tutta la sua carriera Burstein si fece chiamare, in yiddish, col diminutivo del nome: Peysekhke (“Pesach”, come si sa, è il nome della Pasqua ebraica): lo si vede anche nel manifesto riportato da Riccardo Gullotta sotto i dati autoriali. In pratica, si faceva chiamare "Pasqualino".
Due parole del traduttore. Dal titolo ho eliminato la specificazione “Burstein”: il titolo si differenzia già da solo dalle altre Odessa Mama perché contiene la vera parola yiddish per “madre, mamma” che è mame (assieme a tate “padre, babbo”, è a titolo di curiosità una delle due sole parole che ancora in yiddish si declinano). Ho riportato il nome di Pesach Burstein anche nella sua vera traslitterazione dallo yiddish, vale a dire Peysekh Burshteyn. In realtà, per tutta la sua carriera Burstein si fece chiamare, in yiddish, col diminutivo del nome: Peysekhke (“Pesach”, come si sa, è il nome della Pasqua ebraica): lo si vede anche nel manifesto riportato da Riccardo Gullotta sotto i dati autoriali. In pratica, si faceva chiamare "Pasqualino".
Mamma Odessa
(continuer)
(continuer)
d’une chanson ukrainienne (en yiddish) – Adessa Mame (1933 ça.) – Pesach Burstein – 1993
Interprétée par The Klezmer Conservatory Band
Album : The Thirteenth Anniversary Album, 1993
et par :
Pesach Burstein
Album : The Mazeltones Odessa, Washington
C’est une chanson yiddish de Pesach Burstein. Les paroles et la musique sont différentes de celles de la chanson éponyme אדעסאַ מאַמאַ de Lebedeff. Toutes deux partagent la nostalgie d’Odessa, ville à la singulière coexistence métatemporelle. Les histoires, comme les crimes contre l’humanité, se reproduisent rarement sous les mêmes formes alors que les paradigmes de la mort se répètent, frappant tôt ou tard à la porte.
Burstein y mentionne la Moldavanka, un quartier d’Odessa habité par des amoureux, des marioles et des voleurs patentés, le quartier historique de la “mala”. Elle doit son nom à la colonie de Moldaves qui s’est installée à proximité... (continuer)
Interprétée par The Klezmer Conservatory Band
Album : The Thirteenth Anniversary Album, 1993
et par :
Pesach Burstein
Album : The Mazeltones Odessa, Washington
C’est une chanson yiddish de Pesach Burstein. Les paroles et la musique sont différentes de celles de la chanson éponyme אדעסאַ מאַמאַ de Lebedeff. Toutes deux partagent la nostalgie d’Odessa, ville à la singulière coexistence métatemporelle. Les histoires, comme les crimes contre l’humanité, se reproduisent rarement sous les mêmes formes alors que les paradigmes de la mort se répètent, frappant tôt ou tard à la porte.
Burstein y mentionne la Moldavanka, un quartier d’Odessa habité par des amoureux, des marioles et des voleurs patentés, le quartier historique de la “mala”. Elle doit son nom à la colonie de Moldaves qui s’est installée à proximité... (continuer)
MAMA ODESSA (en 1933)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/3/2022 - 18:51
Прости-прощай, Одесса мама [Some of these days]
[ 1929 ]
Prosti-prošćaj, Odessa-mama [Some of these days]
текст песни / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat :
Leonid Osipovič Utësov [Леонид Осипович Утёсов]
музыка / Musica / Music / Musique / Sävel
Shelton Brooks
в исполнении / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Orchestra Sovremennik [Оркестр Современник] dal film Мы из джаза [My iz džaza]/ Noi del jazz
2.Odessa Street singer / Уличный Певец
Chi potrebbe immaginare un anello di congiunzione tra un compositore afroamericano del primo Novecento, una cantante di origine yiddish, un mattatore russo, un maître à penser francese icona di una generazione, il jazz e il cinema in Russia nella seconda metà del secolo scorso? Ebbene il nesso c’è. Anticipiamo intanto i nomi : Shelton Brooks, Sophie Tucker , Leonid Utësov, Jean Paul Sartre, Karen Šachnazarov . Ecco la storia singolare che ruota intorno al brano qui... (continuer)
Prosti-prošćaj, Odessa-mama [Some of these days]
текст песни / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat :
Leonid Osipovič Utësov [Леонид Осипович Утёсов]
музыка / Musica / Music / Musique / Sävel
Shelton Brooks
в исполнении / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Orchestra Sovremennik [Оркестр Современник] dal film Мы из джаза [My iz džaza]/ Noi del jazz
2.Odessa Street singer / Уличный Певец
Chi potrebbe immaginare un anello di congiunzione tra un compositore afroamericano del primo Novecento, una cantante di origine yiddish, un mattatore russo, un maître à penser francese icona di una generazione, il jazz e il cinema in Russia nella seconda metà del secolo scorso? Ebbene il nesso c’è. Anticipiamo intanto i nomi : Shelton Brooks, Sophie Tucker , Leonid Utësov, Jean Paul Sartre, Karen Šachnazarov . Ecco la storia singolare che ruota intorno al brano qui... (continuer)
Прости-прощай, Одесса-мама,[1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 4/3/2022 - 14:20
Recorded September 2, 1927
SOME OF THESE DAYS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 5/3/2022 - 11:00
Audio link to the song performed by M. A. Numminen ( & the Neo-Vulgar Jazz Orchestra on their 1970 album Swingin kutsu (The Call of Swing):
NÄINÄ PÄIVINÄ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 5/3/2022 - 19:31
Riccardo Gullotta. La traduzione è leggermente approssimata.
ADDIO, MI SPIACE, MAMMA ODESSA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Gullotta 6/3/2022 - 18:55
Odessa, 7 marzo 2022
Con l’auspicio che Vladimir il Terribile,la sua armata e l’impresa di pompe funebri Wagner, i marinai russi che stanno rinnegando i loro eroi della Potëmkin, gli strateghi della salvezza dell’occidente in sintonia con il complesso militare-industriale, e le bande di soccorritori accorsi per un tot a cadavere risparmino Odessa e gli inermi.
Con l’auspicio che Vladimir il Terribile,la sua armata e l’impresa di pompe funebri Wagner, i marinai russi che stanno rinnegando i loro eroi della Potëmkin, gli strateghi della salvezza dell’occidente in sintonia con il complesso militare-industriale, e le bande di soccorritori accorsi per un tot a cadavere risparmino Odessa e gli inermi.
Riccardo Gullotta 6/3/2022 - 20:11
Bella pagina, Riccardo G., accurata e intensa, come sai comporle.
Ti chiederei, se ti è possibile (così come lo chiedo anche a Riccardo V.), di prenderti(vi) cura anche della pagina su di un'altra Odessa Mama, inserimento risalente al 2014 (anno fatidico, che ha a che fare molto con la guerra di oggi) e rimasto purtroppo senza neppure una traslitterazione.
Ti (Vi) ringrazio.
Un caro saluto
Ti chiederei, se ti è possibile (così come lo chiedo anche a Riccardo V.), di prenderti(vi) cura anche della pagina su di un'altra Odessa Mama, inserimento risalente al 2014 (anno fatidico, che ha a che fare molto con la guerra di oggi) e rimasto purtroppo senza neppure una traslitterazione.
Ti (Vi) ringrazio.
Un caro saluto
B.B. 6/3/2022 - 20:49
@B.B.,in mente Odessa
L’unico su questo sito che può produrre delle traduzioni propriamente dette dall’yiddish e dall’ebraico è Riccardo Venturi. Il quale è stato disponibile anche in questa occasione a tradurre al suo noto livello.Grazie a lui.
Io avrei potuto produrre in extremis, copiandole, la trascrizione (senza certezza della conformità a Yivo) e la traduzione inglese.
un salutone
L’unico su questo sito che può produrre delle traduzioni propriamente dette dall’yiddish e dall’ebraico è Riccardo Venturi. Il quale è stato disponibile anche in questa occasione a tradurre al suo noto livello.Grazie a lui.
Io avrei potuto produrre in extremis, copiandole, la trascrizione (senza certezza della conformità a Yivo) e la traduzione inglese.
un salutone
Riccardo Gullotta 8/3/2022 - 13:38
Riccardo Venturi [ריקאַרדאָ װענטורי], 11-3-2022 10:53
אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ
(continuer)
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Mishehu
שירה / Poesia / شعر / A Poem by / Poésie / Runo:
Ehud Manor [אהוד מנור]
לאה לחן / Musica / موسيقى / Music / Musique / Sävel:
Matti Caspi [מתי כספי]
מבוצע על ידי / Interpreti / اللاعبين / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
Roni Dalumi [רוני דלומי]
Infamie di ieri
La canzone Mishehu / Qualcuno si classificò sesta al festival della canzone israeliana nel 1978. “Stanchi e avidi nella speranza di un segno sul cammino della polvere e del tempo”. Furono sei milioni le stelle spente nella violenza e nell’indifferenza.
E’ una canzone molto nota in Israele, viene eseguita nella ricorrenza dello Yom HaZikaron / Giorno della Memoria il 4 di Iyar, in Aprile.” Oggi l’attrice israelo-iraniana Liraz Charhi la canta dedicandola agli ostaggi e alle vittime della sua famiglia nel kibbutz Be’eri il 7 Ottobre 2023.
Infamie di oggi
Gli inferni in terra si moltiplicano... (continuer)