Flowers of freedom (a song for Kurdistan)
Pino Libonati
PICCOLE INFAMIE NELLE CARCERI TURCHE
Gianni Sartori
A volte alcuni dettagli rivelatori sono in grado di suscitare più indignazione di una sequela di disgrazie e infamie.
Sappiamo bene che la situazione generale in cui versa da decenni il popolo curdo lascia indifferente l'opinione pubblica (assuefatta, manipolata, meschina di suo...?) e viene ignorata dai media (dai bombardamenti turchi in Rojava e Bashur alla tragica, infernale condizione di prigionieri e alla - non certo ultima - questione delle donne curde, sottoposte a molteplici oppressioni...). Tuttavia un fatto apparentemente – solo apparentemente – secondario, minimale può trasmettere da solo, di colpo, la brutalità di un sistema carcerario. Funzionale sia come deterrente che come anticamera dello sterminio nei confronti di questo popolo non addomesticabile.
E' questo, a mio avviso, il caso di Şaban Kaygusuz, prigioniero politico... (continuer)
Gianni Sartori
A volte alcuni dettagli rivelatori sono in grado di suscitare più indignazione di una sequela di disgrazie e infamie.
Sappiamo bene che la situazione generale in cui versa da decenni il popolo curdo lascia indifferente l'opinione pubblica (assuefatta, manipolata, meschina di suo...?) e viene ignorata dai media (dai bombardamenti turchi in Rojava e Bashur alla tragica, infernale condizione di prigionieri e alla - non certo ultima - questione delle donne curde, sottoposte a molteplici oppressioni...). Tuttavia un fatto apparentemente – solo apparentemente – secondario, minimale può trasmettere da solo, di colpo, la brutalità di un sistema carcerario. Funzionale sia come deterrente che come anticamera dello sterminio nei confronti di questo popolo non addomesticabile.
E' questo, a mio avviso, il caso di Şaban Kaygusuz, prigioniero politico... (continuer)
Gianni Sartori 18/11/2024 - 12:22
Kurdistan
“Il PKK è una rivoluzione mentale e della coscienza nel Kurdistan”
Gianni Sartori
47 anni fa Abdullah Öcalan fondava il PKK: una speranza sia per il popolo curdo che – forse - per l'Umanità
Vogliamo crederci ancora. Anche in questi tempi bui e – quasi – senza speranza. Credere nella possibilità di una vita degna - o almeno decente – per tutte e per tutti. Qui e ora, su questo pianeta alla deriva, nella crisi ambientale e nel caos politico.
E anche (come si legge in un comunicato in vista del 47° anniversario, 27 novembre, del PKK) pensare che se “il Medio Oriente è il cuore del mondo e il Kurdistan il cuore del Medio Oriente, il PKK è la vena giugulare di questo cuore che diffonde la libertà e la democrazia in tutto il Medio Oriente”.
Il congresso fondativo del PKK risale al 27 novembre 1978 nel villaggio di Fis (distretto di Lice, provincia di Diyarbakır-Amed), ormai quasi mezzo secolo... (continuer)
Gianni Sartori
47 anni fa Abdullah Öcalan fondava il PKK: una speranza sia per il popolo curdo che – forse - per l'Umanità
Vogliamo crederci ancora. Anche in questi tempi bui e – quasi – senza speranza. Credere nella possibilità di una vita degna - o almeno decente – per tutte e per tutti. Qui e ora, su questo pianeta alla deriva, nella crisi ambientale e nel caos politico.
E anche (come si legge in un comunicato in vista del 47° anniversario, 27 novembre, del PKK) pensare che se “il Medio Oriente è il cuore del mondo e il Kurdistan il cuore del Medio Oriente, il PKK è la vena giugulare di questo cuore che diffonde la libertà e la democrazia in tutto il Medio Oriente”.
Il congresso fondativo del PKK risale al 27 novembre 1978 nel villaggio di Fis (distretto di Lice, provincia di Diyarbakır-Amed), ormai quasi mezzo secolo... (continuer)
Gianni Sartori 16/11/2024 - 09:28
La ragazza di Kobanê
Kobanê Kalling!
Gianni Sartori
A dieci anni dalla Resistenza di Kobanê (novembre 2014) la città simbolo della resistenza all'Isis è ancora “sotto tiro”. Stavolta direttamente da parte di Ankara
Premessa. Su proposta di circa 130 scrittori, accademici e giornalisti (tra cui Noam Chomsky e Adolfo Pérez Esquivel) la Commissione Civica dell'Unione Europea in Turchia (EUTCC) e la Iniziativa della Campagna per la Pace, dichiaravano il 1 novembre 2014 “Giornata mondiale di Kobanê”.
Con un appello alla “mobilitazione globale per Kobanê e per l'Umanità”.
Si deve amaramente constatare che di quel primo entusiasmo per la resistenza curda di fronte a Daesh è rimasto ben poco.
Ma andiamo con ordine. Risalivano al 15 marzo 2011 le prime proteste antigovernative a Daraa nel sud della Siria. Man mano che si estendevano, si intensificava anche la repressione. Contemporaneamente varie formazioni jihadiste... (continuer)
Gianni Sartori
A dieci anni dalla Resistenza di Kobanê (novembre 2014) la città simbolo della resistenza all'Isis è ancora “sotto tiro”. Stavolta direttamente da parte di Ankara
Premessa. Su proposta di circa 130 scrittori, accademici e giornalisti (tra cui Noam Chomsky e Adolfo Pérez Esquivel) la Commissione Civica dell'Unione Europea in Turchia (EUTCC) e la Iniziativa della Campagna per la Pace, dichiaravano il 1 novembre 2014 “Giornata mondiale di Kobanê”.
Con un appello alla “mobilitazione globale per Kobanê e per l'Umanità”.
Si deve amaramente constatare che di quel primo entusiasmo per la resistenza curda di fronte a Daesh è rimasto ben poco.
Ma andiamo con ordine. Risalivano al 15 marzo 2011 le prime proteste antigovernative a Daraa nel sud della Siria. Man mano che si estendevano, si intensificava anche la repressione. Contemporaneamente varie formazioni jihadiste... (continuer)
Gianni Sartori 8/11/2024 - 09:01
Egît [Dûr neçe heval]
MALTRATTATO E FERITO A BATMAN UN GIOVANE DISABILE DURANTE UNA PERQUISIZIONE
Gianni Sartori
Continuano le proteste in Bakur (Kurdistan sotto l'amministrazione-occupazione turca) contro la nomina da parte del governo AKP-MHP di amministratori fiduciari (al posto dei co-sindaci eletti democraticamnte) nella municipalità metropolitana di Mardin (Mêrdîn) e nei comuni di Batman (Êlih) e Halfeti (Xelfetî). Recenti episodi, in qualche caso inquietanti, segnalano non solo che la tensione va aumentando, ma che il senso di umanità è ai minini termini.
A Silvan (Farqîn, provincia di Amed) gruppi di giovani sono scesi in strada nel quartiere di Yenişehir rivendicando la volontà popolare. Arrivati in prossimità di una stazione della telefonia mobile, questa veniva data alle fiamme rendendola inutilizzabile. All'arrivo delle forze dell'ordine, dopo aver lanciato slogan antigovernativi, i giovani curdi... (continuer)
Gianni Sartori
Continuano le proteste in Bakur (Kurdistan sotto l'amministrazione-occupazione turca) contro la nomina da parte del governo AKP-MHP di amministratori fiduciari (al posto dei co-sindaci eletti democraticamnte) nella municipalità metropolitana di Mardin (Mêrdîn) e nei comuni di Batman (Êlih) e Halfeti (Xelfetî). Recenti episodi, in qualche caso inquietanti, segnalano non solo che la tensione va aumentando, ma che il senso di umanità è ai minini termini.
A Silvan (Farqîn, provincia di Amed) gruppi di giovani sono scesi in strada nel quartiere di Yenişehir rivendicando la volontà popolare. Arrivati in prossimità di una stazione della telefonia mobile, questa veniva data alle fiamme rendendola inutilizzabile. All'arrivo delle forze dell'ordine, dopo aver lanciato slogan antigovernativi, i giovani curdi... (continuer)
Gianni Sartori 8/11/2024 - 01:45
Il canto della marcia (Amore e libertà)
Il recente attentato contro la sede di TUSAŞ potrebbe compromettere irreparabilmente le prospettive di una soluzione politica?
Gianni Sartori
Anche se gran parte dei media sembrano essersene accorti solo ora (interpretandoli come una risposta all'attentato del 23 ottobre), gli attacchi militari dello Stato turco contro i curdi, sia in Rojava che in Bashur (Kurdistan del Sud, entro i confini iracheni) non sono iniziati da ieri. In questi giorni si sono solo intensificati. Causando comunque altre perdite di vite umane e gravi danni alle infrastrutture essenziali.
E' del 25 ottobre la notizia della morte di un altra bambina, Ferha Alberho (11 anni), nel nord della Siria. E' stata uccisa a Manbij (villaggio di Bineye) mentre altri due minori sono rimasti feriti. Si tratta di suo fratello Semir Alberho (8 anni) e del cugino Ebdulrehman Alberho (13 anni).
Contemporaneamente l'aviazione di... (continuer)
Gianni Sartori
Anche se gran parte dei media sembrano essersene accorti solo ora (interpretandoli come una risposta all'attentato del 23 ottobre), gli attacchi militari dello Stato turco contro i curdi, sia in Rojava che in Bashur (Kurdistan del Sud, entro i confini iracheni) non sono iniziati da ieri. In questi giorni si sono solo intensificati. Causando comunque altre perdite di vite umane e gravi danni alle infrastrutture essenziali.
E' del 25 ottobre la notizia della morte di un altra bambina, Ferha Alberho (11 anni), nel nord della Siria. E' stata uccisa a Manbij (villaggio di Bineye) mentre altri due minori sono rimasti feriti. Si tratta di suo fratello Semir Alberho (8 anni) e del cugino Ebdulrehman Alberho (13 anni).
Contemporaneamente l'aviazione di... (continuer)
Gianni Sartori 26/10/2024 - 18:15
Frizullo
PROSEGUE IL TOUR EUROPEO DEL DOCUFILM “LA RIVOLUZIONE DI AYTEN”
PROSSIMA TAPPA A MARSIGLIA
Gianni Sartori
La vicenda di Ayten Öztürk, militante comunista turca condannata a due ergastoli, torna a interrogare l'opinione pubblica non solo europea con la prosecuzione del tour di proiezioni del documentario di Elian Riva
“Sono Ayten Öztürk, ho 49 anni, ho passato 13 anni e mezzo della mia vita in prigione. Sono stata torturata per sei mesi. Sono agli arresti domiciliari da due anni e rischio di essere condannata a due ergastoli”.
Così testimoniava nel docufilm (prima del nuovo arresto e della condanna a due ergastoli) la militante comunista Ayten Öztürk .
La prima proiezione internazionale di “La rivoluzione di Ayten”, realizzato da Eliana Riva (Pagine Esteri) si era tenuta a Londra in febbraio. Seguita da altre presentazioni ufficiali in un tour europeo (anche in Italia) che in questi giorni... (continuer)
PROSSIMA TAPPA A MARSIGLIA
Gianni Sartori
La vicenda di Ayten Öztürk, militante comunista turca condannata a due ergastoli, torna a interrogare l'opinione pubblica non solo europea con la prosecuzione del tour di proiezioni del documentario di Elian Riva
“Sono Ayten Öztürk, ho 49 anni, ho passato 13 anni e mezzo della mia vita in prigione. Sono stata torturata per sei mesi. Sono agli arresti domiciliari da due anni e rischio di essere condannata a due ergastoli”.
Così testimoniava nel docufilm (prima del nuovo arresto e della condanna a due ergastoli) la militante comunista Ayten Öztürk .
La prima proiezione internazionale di “La rivoluzione di Ayten”, realizzato da Eliana Riva (Pagine Esteri) si era tenuta a Londra in febbraio. Seguita da altre presentazioni ufficiali in un tour europeo (anche in Italia) che in questi giorni... (continuer)
Gianni Sartori 1/10/2024 - 11:18
Song for the YPJ
MANO TESA DELL'AANES A DAMASCO
Gianni Sartori
Nonostante i ripetuti attacchi del regime alla regione di Deir ez-Zor, l'AANES chiede a Damasco di ripristinare il dialogo per una soluzione politica che garantisca sia l'unità della Siria che l'autonomia per i territori del nord e dell'est.
Proseguono ormai da parecchi giorni gli attacchi da parte di Damasco, con il sostegno di organizzazioni fiancheggiatrici filo-iraniane (v. Difa al-Watni, Difesa della patria, a quanto pare apprezzata anche da Ankara) irrobustite con miliziani pachistani e afgani, nella regione di Deir Ez-Zor. Area a maggioranza araba, in gran parte desertica ma petrolifera (in cui si mantiene la presenza di circa 900 militari statunitensi) sotto il controllo delle forze arabo-curde. Come da manuale il maggior numero di vittime si contano tra la popolazione civile. Tra gli ultimi incidenti, il bombardamento delle città di... (continuer)
Gianni Sartori
Nonostante i ripetuti attacchi del regime alla regione di Deir ez-Zor, l'AANES chiede a Damasco di ripristinare il dialogo per una soluzione politica che garantisca sia l'unità della Siria che l'autonomia per i territori del nord e dell'est.
Proseguono ormai da parecchi giorni gli attacchi da parte di Damasco, con il sostegno di organizzazioni fiancheggiatrici filo-iraniane (v. Difa al-Watni, Difesa della patria, a quanto pare apprezzata anche da Ankara) irrobustite con miliziani pachistani e afgani, nella regione di Deir Ez-Zor. Area a maggioranza araba, in gran parte desertica ma petrolifera (in cui si mantiene la presenza di circa 900 militari statunitensi) sotto il controllo delle forze arabo-curde. Come da manuale il maggior numero di vittime si contano tra la popolazione civile. Tra gli ultimi incidenti, il bombardamento delle città di... (continuer)
Gianni Sartori 13/8/2024 - 08:52
Newroz
La guerra “dimenticata” della Turchia contro i curdi nel Nord Iraq
Gianni Sartori
Dai comunicati delle organizzazioni curde traspare tutta la preoccupazione per la sorte del popolo curdo nel Nord dell'Iraq (Bashur, Kurdistan del Sud) e a Shengal. Sotto il tallone di ferro dell'invasione turca con la partecipe collaborazione del PDK
L'8 luglio con un comunicato stampa il Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) ha nuovamente puntato l'indice contro il generalizzato silenzio stampa che avvolge la guerra e l'occupazione militare condotte dall'esercito turco nella Regione del Kurdistan dell'Iraq (KRI).
Per i curdi, il Bashur o Kurdistan del Sud.
Il 15 giugno scorso iniziava una nuova offensiva di Ankara in KRI mobilitando centinaia di blindati, carri armati e soldati. Installando basi militari, posti di blocco, controlli sulla popolazione curda e forzando gli abitanti di molti villaggi ad... (continuer)
Gianni Sartori 8/7/2024 - 21:20
Song für Erdoğan (den Schnuckel-Schnauzbart-Chef-Osman)
Ecevit Piroğlu in sciopero della fame ormai da oltre cento giorni
Gianni Sartori
Messo in libertà nel gennaio di quest’anno (dopo 32 mesi di detenzione in un carcere della Serbia), Ecevit Piroğlu veniva riarrestato il 12 gennaio.
Sul suo capo pende una domanda di estradizione da parte della Turchia. Domanda a cui la Corte suprema serba ha risposto negativamente.
Durante la precedente detenzione Ecevit aveva intrapreso uno sciopero della fame durato 136 giorni uscendone assai provato. Lo ha ripreso in febbraio per protestare contro quella che ha tutte le apparenze di una persecuzione giudiziaria di natura politica.
Complessivamente ha trascorso circa tre anni in prigione e - avendo ormai superato il 100° giorno anche in questo secondo sciopero - il suo stato di salute è in netto peggioramento.
Nato a Kırşehir nel 1974, militante di sinistra dai primi anni novanta, membro del direttivo... (continuer)
Gianni Sartori
Messo in libertà nel gennaio di quest’anno (dopo 32 mesi di detenzione in un carcere della Serbia), Ecevit Piroğlu veniva riarrestato il 12 gennaio.
Sul suo capo pende una domanda di estradizione da parte della Turchia. Domanda a cui la Corte suprema serba ha risposto negativamente.
Durante la precedente detenzione Ecevit aveva intrapreso uno sciopero della fame durato 136 giorni uscendone assai provato. Lo ha ripreso in febbraio per protestare contro quella che ha tutte le apparenze di una persecuzione giudiziaria di natura politica.
Complessivamente ha trascorso circa tre anni in prigione e - avendo ormai superato il 100° giorno anche in questo secondo sciopero - il suo stato di salute è in netto peggioramento.
Nato a Kırşehir nel 1974, militante di sinistra dai primi anni novanta, membro del direttivo... (continuer)
Gianni Sartori 22/5/2024 - 15:00
Victims of a Gas Attack
MASSACRO DI MOSCA:
CHI MANOVRA LA MANOVALANZA JIHADISTA?
Gianni Sartori
Diversamente da quanti (citando Pasolini) in merito alla strage di Mosca (oltre 130 vittime accertate) hanno dichiarato: “Io so ma non ho le prove”, personalmente lo ammetto: “Io non so un cazzo. Però ho dei sospetti”.
Andiamo con ordine (e con i piedi di piombo).
Tra le tante ipotesi formulate (è stato Putin; No, è stata l’Ucraina; magari la CIA, oppure MI6…), non sarebbe da trascurare quella azzardata da fonti curde.
Partendo dalla presunta dichiarazione (confessione ?) di alcuni degli arrestati, secondo cui sarebbero arrivati a Mosca con un aereo partito dalla Turchia, si prospetta una eventuale responsabilità (complicità ?) di Ankara.
Da qui ad accusare Erdogan il passo è breve, almeno per i curdi. Imputandogli in aggiunta anche un altro grave attentato, quello in Iran di qualche mese fa.
Fermo restando il... (continuer)
CHI MANOVRA LA MANOVALANZA JIHADISTA?
Gianni Sartori
Diversamente da quanti (citando Pasolini) in merito alla strage di Mosca (oltre 130 vittime accertate) hanno dichiarato: “Io so ma non ho le prove”, personalmente lo ammetto: “Io non so un cazzo. Però ho dei sospetti”.
Andiamo con ordine (e con i piedi di piombo).
Tra le tante ipotesi formulate (è stato Putin; No, è stata l’Ucraina; magari la CIA, oppure MI6…), non sarebbe da trascurare quella azzardata da fonti curde.
Partendo dalla presunta dichiarazione (confessione ?) di alcuni degli arrestati, secondo cui sarebbero arrivati a Mosca con un aereo partito dalla Turchia, si prospetta una eventuale responsabilità (complicità ?) di Ankara.
Da qui ad accusare Erdogan il passo è breve, almeno per i curdi. Imputandogli in aggiunta anche un altro grave attentato, quello in Iran di qualche mese fa.
Fermo restando il... (continuer)
Gianni Sartori 23/3/2024 - 23:26
Donna di Kobane
8 marzo 2020
“Il narratore che sono io - spiega Massimo Vietri - ma che in qualche maniera rappresenta anche la società occidentale, racconta ed esprime la propria ammirazione ed il profondo rispetto per questa donna libera, allo stesso tempo ne riconosce la forza e la potenza sociale, contrapponendola alla propria debolezza “che combatti con i denti anche per noi che siamo spenti”.
Donne di Kobane, l'ultimo singolo dei Lumanera: l'8 marzo la presentazione
“Il narratore che sono io - spiega Massimo Vietri - ma che in qualche maniera rappresenta anche la società occidentale, racconta ed esprime la propria ammirazione ed il profondo rispetto per questa donna libera, allo stesso tempo ne riconosce la forza e la potenza sociale, contrapponendola alla propria debolezza “che combatti con i denti anche per noi che siamo spenti”.
Donne di Kobane, l'ultimo singolo dei Lumanera: l'8 marzo la presentazione
Occhi neri nella notte scura
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 16/3/2024 - 20:30
Parcours:
Du Kurdistan
The Great Betrayal (Rojava)
2019
The Great Betrayal (Rojava)
The Great Betrayal (Rojava)
The tanks rolled into Rojava this morning (continuer)
envoyé par Dq82 16/3/2024 - 20:12
Parcours:
Du Kurdistan
Il mercante di rose
Una canzone per il Rojava (2017)
Nel letto appena sveglio (continuer)
envoyé par Dq82 16/3/2024 - 20:09
Parcours:
Du Kurdistan
Orizzonti senza barriere
Una canzone per il Rojava (2017)
Lotte senza quartiere (continuer)
envoyé par Dq82 16/3/2024 - 19:57
Parcours:
Du Kurdistan
Gridu de vittoria
Euskal Herria e Països Catalans non dimenticano i fratelli curdi
Gianni Sartori
Magari non è proprio questione di “DNA”, ma rimane il fatto che alcuni popoli, da sempre oppressi e in lotta per l’autodeterminazione, percepiscono, sentono - quasi istintivamente direi - l’affinità con altri che versano nella medesima situazione.
E’ questo il caso, direi scontato, dei baschi e dei catalani che mostrano ancora una volta di aver colto in pieno la portata planetaria di quanto i curdi, se pur tra tante difficoltà e forse anche qualche contraddizione, stanno realizzando nella Nazione senza Stato chiamata Kurdistan (in particolare modo in Rojava Bakur e Rojhilat…).
Cominciamo da Euskal Herria.
I senatori Josu Estarrona e Gorka Elejabarrieta, esponenti del partito della sinistra abertzale EH Bildu, hanno inoltrato una “pregunta parlamentaria” (con richiesta di risposta scritta) al Ministro spagnolo... (continuer)
Gianni Sartori
Magari non è proprio questione di “DNA”, ma rimane il fatto che alcuni popoli, da sempre oppressi e in lotta per l’autodeterminazione, percepiscono, sentono - quasi istintivamente direi - l’affinità con altri che versano nella medesima situazione.
E’ questo il caso, direi scontato, dei baschi e dei catalani che mostrano ancora una volta di aver colto in pieno la portata planetaria di quanto i curdi, se pur tra tante difficoltà e forse anche qualche contraddizione, stanno realizzando nella Nazione senza Stato chiamata Kurdistan (in particolare modo in Rojava Bakur e Rojhilat…).
Cominciamo da Euskal Herria.
I senatori Josu Estarrona e Gorka Elejabarrieta, esponenti del partito della sinistra abertzale EH Bildu, hanno inoltrato una “pregunta parlamentaria” (con richiesta di risposta scritta) al Ministro spagnolo... (continuer)
Gianni Sartori 10/3/2024 - 22:23
Shackled (Song for Nûdem Durak)
Words & Music Ruth Hazleton
Album: DAISYWHEEL (2019)
Nûdem Durak is an ethnic Kurdish singer from Cizre, Turkey. She is well-known throughout her community for teaching local folk songs in the Kurdish language to young children in sing-alongs. Kurds are one of Turkey’s most heavily persecuted minorities, with a long history of tensions between Kurds and the governments of Turkey, Iraq, and Syria, where sizable minorities live.
Up until 1991, the Kurdish language was entirely banned in Turkey. A law passed that year allows the language for communication but bans the purposefully vague “spreading of propaganda.”
To the Turkish government, which even banned the word “Kurd” until the 1990s (calling them “Mountain Turks” instead) simply singing was unacceptable. Nûdem was arrested in 2015, and charged under the vague notion of propagandizing because the songs she sang were in her own... (continuer)
Album: DAISYWHEEL (2019)
Nûdem Durak is an ethnic Kurdish singer from Cizre, Turkey. She is well-known throughout her community for teaching local folk songs in the Kurdish language to young children in sing-alongs. Kurds are one of Turkey’s most heavily persecuted minorities, with a long history of tensions between Kurds and the governments of Turkey, Iraq, and Syria, where sizable minorities live.
Up until 1991, the Kurdish language was entirely banned in Turkey. A law passed that year allows the language for communication but bans the purposefully vague “spreading of propaganda.”
To the Turkish government, which even banned the word “Kurd” until the 1990s (calling them “Mountain Turks” instead) simply singing was unacceptable. Nûdem was arrested in 2015, and charged under the vague notion of propagandizing because the songs she sang were in her own... (continuer)
Black the night, I am bound
(continuer)
(continuer)
6/3/2024 - 08:49
Parcours:
Du Kurdistan
Song for Nudem Durak
A children on their swings, a hero always wins, she´s singing
(continuer)
(continuer)
5/3/2024 - 23:19
Parcours:
Du Kurdistan
Sê Jinên Azad
PROSEGUE E SI INTENSIFICA L’OCCUPAZIONE TURCA DEL KURDISTAN DEL SUD (entro i confini iracheni)
Gianni Sartori
Certo se Erdogan fosse sincero quando si strappa le vesti per la repressione, ormai alla soglia del genocidio, perpetrata da Israele contro la popolazione palestinese avrebbe almeno qualche attenuante in vista del Paradiso (ricordate la parabola del bicchier d'acqua?).
Peccato che contemporaneamente mantenga inalterata la sua decennale guerra contro un altro popolo oppresso e martoriato, i curdi. Non solo entro in confini turchi (Bakur), ma anche nel nord e nell’est della Siria (Rojava e dintorni) e nel Bashur (il Kurditan del sud entro i confini iracheni).
Arrivando paradossalmente anche a invocare l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite che prevede un uso legittimo del ricorso preventivo alla forza in caso di “legittima difesa”.
Un buon alibi per giustificare le ripetute... (continuer)
Gianni Sartori
Certo se Erdogan fosse sincero quando si strappa le vesti per la repressione, ormai alla soglia del genocidio, perpetrata da Israele contro la popolazione palestinese avrebbe almeno qualche attenuante in vista del Paradiso (ricordate la parabola del bicchier d'acqua?).
Peccato che contemporaneamente mantenga inalterata la sua decennale guerra contro un altro popolo oppresso e martoriato, i curdi. Non solo entro in confini turchi (Bakur), ma anche nel nord e nell’est della Siria (Rojava e dintorni) e nel Bashur (il Kurditan del sud entro i confini iracheni).
Arrivando paradossalmente anche a invocare l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite che prevede un uso legittimo del ricorso preventivo alla forza in caso di “legittima difesa”.
Un buon alibi per giustificare le ripetute... (continuer)
Gianni Sartori 22/1/2024 - 13:06
Kobane ist nicht alleine
2020
Aus den Trümmern in Kobanê (continuer)
envoyé par Dq82 13/1/2024 - 12:35
Parcours:
Du Kurdistan
Quando gli uomini
Quando gli uomini stavano bene
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dq82 30/10/2023 - 09:20
Parcours:
Du Kurdistan
Orso
(2020)
Canzone scritta per la raccolta “Her dem amade me – Siamo sempre pronti” un disco per Orso
Canzone scritta per la raccolta “Her dem amade me – Siamo sempre pronti” un disco per Orso
Ho visto troppe guerre
(continuer)
(continuer)
29/10/2023 - 22:48
Parcours:
Du Kurdistan
Drones in the City
In attesa della conferma o meno da parte degli esperti (sempre che la cosa interessi ai media internazionali), diamo anche questa pessima notizia. Superare la "Linea rossa"? Evidentemente pie qualcuno si può!
BOMBA NUCLEARE TATTICA UTILIZZATA DALLA TURCHIA CONTRO I CURDI?
Gianni Sartori
Come avevano già dichiarato in varie occasioni i responsabili del Quartier generale delle Forze di difesa del popolo (HPG) l’esercito turco avrebbe bombardato sistematicamente e ripetutamente (“centinaia, migliaia di volte”) la guerriglia curda a Zap, Avaşîn e Metina.
Con sostanze chimiche di ogni tipo e utilizzando inoltre bombe termobariche e bombe al fosforo.
Mancava solo la bomba nucleare tattica. Stando a quanto denunciava due giorni fa Murat Karayılan, i generali di Ankara avrebbero rimediato a questa dimenticanza.
In questi giorni dall’agenzia di stampa Firatnews (ANF) sono state diffuse... (continuer)
BOMBA NUCLEARE TATTICA UTILIZZATA DALLA TURCHIA CONTRO I CURDI?
Gianni Sartori
Come avevano già dichiarato in varie occasioni i responsabili del Quartier generale delle Forze di difesa del popolo (HPG) l’esercito turco avrebbe bombardato sistematicamente e ripetutamente (“centinaia, migliaia di volte”) la guerriglia curda a Zap, Avaşîn e Metina.
Con sostanze chimiche di ogni tipo e utilizzando inoltre bombe termobariche e bombe al fosforo.
Mancava solo la bomba nucleare tattica. Stando a quanto denunciava due giorni fa Murat Karayılan, i generali di Ankara avrebbero rimediato a questa dimenticanza.
In questi giorni dall’agenzia di stampa Firatnews (ANF) sono state diffuse... (continuer)
Gianni Sartori 17/7/2023 - 08:10
Jin Jiyanê
Nûarîn
Jin jiyan ava kiriye
(continuer)
(continuer)
envoyé par Lucone 13/7/2023 - 22:04
Parcours:
Du Kurdistan
Kurdistan
Il campo dei rifugiati curdi di Rustem Cûdî a Makhmour, finora autogestito, viene posto sotto assedio da parte dell’esercito iracheno con la complicità del PDK.
Proteste da parte dei residenti e del KCDK-E
CON UN COMUNICATO IL KCDK-E DENUNCIA LA SITUAZIONE DEL CAMPO PER RIFUGIATI DI MAKHMOUR
Gianni Sartori
Sulla questione campo per rifugiati Rustem Cûdî à Makhmour, circondato da giorni daisoldati iracheni, è ora intervenuto il Congresso delle società democratiche del Kurdistan in Europa (KCDK-E). Chiedendo apertamente la mobilitazione internazionale a sostegno dei rifugiati curdi.
Fondato nel 1998, Makhmour ospita attualmente oltre 12mila persone e sorge a una sessantina di chilometri a sud-ovest di Hewlêr (Erbil), la capitale del Kurdistan del Sud (Bashur, in territorio iracheno).
Per la maggior parte si tratta di curdi costretti nell’ultimo decennio del secolo scorso ad abbandonare... (continuer)
Proteste da parte dei residenti e del KCDK-E
CON UN COMUNICATO IL KCDK-E DENUNCIA LA SITUAZIONE DEL CAMPO PER RIFUGIATI DI MAKHMOUR
Gianni Sartori
Sulla questione campo per rifugiati Rustem Cûdî à Makhmour, circondato da giorni daisoldati iracheni, è ora intervenuto il Congresso delle società democratiche del Kurdistan in Europa (KCDK-E). Chiedendo apertamente la mobilitazione internazionale a sostegno dei rifugiati curdi.
Fondato nel 1998, Makhmour ospita attualmente oltre 12mila persone e sorge a una sessantina di chilometri a sud-ovest di Hewlêr (Erbil), la capitale del Kurdistan del Sud (Bashur, in territorio iracheno).
Per la maggior parte si tratta di curdi costretti nell’ultimo decennio del secolo scorso ad abbandonare... (continuer)
Gianni Sartori 22/5/2023 - 19:47
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Gianni Sartori
La condanna a morte inflitta recentemente alla militante curda Pakhshan Azizi sta suscitando proteste nelle carceri iraniane
Nella serata di sabato 27 luglio le prigioniere politiche del carcere di massima sicurezza di Evin (a Teheran) si sono rifiutate di rientrare dal cortile nelle celle per protestare contro le condanne a morte e le esecuzioni. Scandendo alcuni slogan: “Abbasso il regime delle esecuzioni”. “Morte al dittatore”, “Libertà per le prigioniere politiche”, “No alle esecuzioni” e dichiarando che “i reparti femminili del carcere di Evin sono uniti, in piedi fino a quando la pena di morte sarà abolita”. Le prigioniere hanno rifiutato di lasciare il cortile della prigione per diverse ore, fino alla mattina successiva. Tra di loro anche la Premio Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi, reclusa dal 2021.
Una risposta alla condanna inflitta... (continuer)