

In un anno e più d'amore

Molto interessante è la versione di Maria Monti della canzone che mette la prima strofa in prima persona.
baru 11/4/2025 - 14:02


O Gorizia, tu sei maledetta
anonyme

questa versione si può ascoltare in Canzoni e Grande Guerra - Archivio Cesare Bermani
informatore: Oreste Ronfani, nato nel 1896, pensionato, iscritto al Partito Comunista Italiano dal periodo della seconda guerra (iscritto dapprima al PC algerino). Nato a Novara, fu fatto prigioniero durante la prima guerra mondiale. Era aviatore
registrata nel 1963 a Novara, Circolo operaio XXV aprile
codice identificativo: CeB/np02_A20
Si veda la schedatura
informatore: Oreste Ronfani, nato nel 1896, pensionato, iscritto al Partito Comunista Italiano dal periodo della seconda guerra (iscritto dapprima al PC algerino). Nato a Novara, fu fatto prigioniero durante la prima guerra mondiale. Era aviatore
registrata nel 1963 a Novara, Circolo operaio XXV aprile
codice identificativo: CeB/np02_A20
Si veda la schedatura
OH GORIZIA, TU SEI MALEDETTA
(continuer)
(continuer)
10/4/2025 - 23:33


Gianfranco Mattei

Visto che qui si accenna al figlio di Teresa e nipote di Gianfranco...
IN MEMORIA DI DUE RIVOLUZIONARI DEL FUMETTO: MAX CAPA E ALESSANDRO STAFFA
Gianni Sartori
Contravvenendo al sano proposito di non scrivere più necrologi, ci ricasco. D'altra parte la coincidenza è singolare. Ho saputo - molto tardivamente - della dipartita di Max Capa (al secolo Nino Armando Ceretti, 1944-2023, di origine friulana) quasi contemporaneamente a quella più recente del fumettista (nato a Verona, ma vicentino d'adozione) Alessandro Staffa. Forse non per caso. Entrambi in qualche modo li avevo incrociati, complice la mia giovanile propensione al fumetto (presto trascurata sul piano operativo, ma comunque saltuariamente coltivata).
Con Max Capa ero entrato in contatto nel 1974 spedendogli alcuni miei disegni (a matita e usati poi, mi pare, per un paio di volantini) e testi di ispirazione vagamente... (continuer)
IN MEMORIA DI DUE RIVOLUZIONARI DEL FUMETTO: MAX CAPA E ALESSANDRO STAFFA
Gianni Sartori
Contravvenendo al sano proposito di non scrivere più necrologi, ci ricasco. D'altra parte la coincidenza è singolare. Ho saputo - molto tardivamente - della dipartita di Max Capa (al secolo Nino Armando Ceretti, 1944-2023, di origine friulana) quasi contemporaneamente a quella più recente del fumettista (nato a Verona, ma vicentino d'adozione) Alessandro Staffa. Forse non per caso. Entrambi in qualche modo li avevo incrociati, complice la mia giovanile propensione al fumetto (presto trascurata sul piano operativo, ma comunque saltuariamente coltivata).
Con Max Capa ero entrato in contatto nel 1974 spedendogli alcuni miei disegni (a matita e usati poi, mi pare, per un paio di volantini) e testi di ispirazione vagamente... (continuer)
Gianni Sartori 9/4/2025 - 17:48


Li vidi tornare

Letizia Fuochi
2025
La scelta
L’album riporta alla luce anche l’originaria versione di Ciao amore ciao di Luigi Tenco, che si scopre essere una canzone sulla Resistenza. Ai più sconosciuta e davvero poco eseguita, qui è riproposta rispettando l’originale, ma riarrangiata in una scrittura musicale più personale, in cui si ascolta l’inaspettata melodia della viola di Silvia Poli e il compatto coro di voci femminili a sostenere il noto ritornello (Cinzia Blanc, Oretta Giunti, Francesca Torselli).
Qual è la singolare vicenda di questa canzone?
“Li vidi tornare era il testo che Tenco presentò a Sanremo ma che fu bocciato – racconta Fuochi – nel contesto di un evento popolare come quello non era ammessa una canzone che avesse uno sfondo politico. Così la commissione artistica chiese all’autore di ricostruire il testo intorno al ritornello, che aveva un richiamo a Bella Ciao, ma decontestualizzato... (continuer)
2025
La scelta
L’album riporta alla luce anche l’originaria versione di Ciao amore ciao di Luigi Tenco, che si scopre essere una canzone sulla Resistenza. Ai più sconosciuta e davvero poco eseguita, qui è riproposta rispettando l’originale, ma riarrangiata in una scrittura musicale più personale, in cui si ascolta l’inaspettata melodia della viola di Silvia Poli e il compatto coro di voci femminili a sostenere il noto ritornello (Cinzia Blanc, Oretta Giunti, Francesca Torselli).
Qual è la singolare vicenda di questa canzone?
“Li vidi tornare era il testo che Tenco presentò a Sanremo ma che fu bocciato – racconta Fuochi – nel contesto di un evento popolare come quello non era ammessa una canzone che avesse uno sfondo politico. Così la commissione artistica chiese all’autore di ricostruire il testo intorno al ritornello, che aveva un richiamo a Bella Ciao, ma decontestualizzato... (continuer)
Dq82 9/4/2025 - 11:40


Dante Di Nanni

Letizia Fuochi
2025
La scelta
Nell’album sono presenti tre cover di brani, alcuni dei quali salvati dall’oblio. Come Dante di Nanni di Stormy Six, incisa nel concept album, Un biglietto del tram (1975).
Perché la scelta di un brano così poco conosciuto?
“Dante Di Nanni racconta di un giovane pugliese che viveva a Torino, secondo il quale l’ignoranza che il fascismo aveva generato doveva essere sconfitta, e dunque combattuta con l’istruzione, infatti lui amava lo studio. Io ho realizzato uno spettacolo che si intitola La cura? La cultura, e questa figura mi ha sempre colpito per la forza delle sue scelte. Inoltre c’è un’analogia con il fiorentino Bruno Fanciullacci che è stato un partigiano, discutibile per un’azione che fece, fu uno degli assassini di Giovanni Gentile, ma è stato un grande patriota e a Firenze è morto come il giovane Dante Di Nanni, lanciandosi dalla finestra dopo... (continuer)
2025
La scelta
Nell’album sono presenti tre cover di brani, alcuni dei quali salvati dall’oblio. Come Dante di Nanni di Stormy Six, incisa nel concept album, Un biglietto del tram (1975).
Perché la scelta di un brano così poco conosciuto?
“Dante Di Nanni racconta di un giovane pugliese che viveva a Torino, secondo il quale l’ignoranza che il fascismo aveva generato doveva essere sconfitta, e dunque combattuta con l’istruzione, infatti lui amava lo studio. Io ho realizzato uno spettacolo che si intitola La cura? La cultura, e questa figura mi ha sempre colpito per la forza delle sue scelte. Inoltre c’è un’analogia con il fiorentino Bruno Fanciullacci che è stato un partigiano, discutibile per un’azione che fece, fu uno degli assassini di Giovanni Gentile, ma è stato un grande patriota e a Firenze è morto come il giovane Dante Di Nanni, lanciandosi dalla finestra dopo... (continuer)
Dq82 9/4/2025 - 11:38


Lady In Black

INDIA: TRA INCIDENTI SUL LAVORO E DEFEZIONI DALLA GUERRIGLIA MAOISTA, ALLA FINE CHI CI RIMETTE SONO SEMPRE ADIVASI E DALIT
Gianni Sartori
Mentre il governo indiano esulta per i risultati ottenuti nel contrastare il movimento naxalita (la guerriglia di ispirazione maoista sorta nel 1967, recentemente decimata da uccisioni e defezioni), non va certo migliorando – anzi – la condizione di dalit e adivasi. Oppressi, sfruttati, discriminati, umiliati e offesi.
Come conferma un recente “incidente” sul lavoro di otto membri delle caste inferiori.
La tragica morte di questi lavoratori (di età compresa tra i 22 e i 55 anni) è avvenuta il 3 aprile nel villaggio di Kondavat, nel distretto di Khandwa (Madhya Pradesh).
Cinque di loro erano scesi – per ripulirlo - in un profondo pozzo dove, a scopo rituale, era prevista l'immersione dei fedeli per ammirare le immagini delle divinità indù Isar e Gauri.... (continuer)
Gianni Sartori
Mentre il governo indiano esulta per i risultati ottenuti nel contrastare il movimento naxalita (la guerriglia di ispirazione maoista sorta nel 1967, recentemente decimata da uccisioni e defezioni), non va certo migliorando – anzi – la condizione di dalit e adivasi. Oppressi, sfruttati, discriminati, umiliati e offesi.
Come conferma un recente “incidente” sul lavoro di otto membri delle caste inferiori.
La tragica morte di questi lavoratori (di età compresa tra i 22 e i 55 anni) è avvenuta il 3 aprile nel villaggio di Kondavat, nel distretto di Khandwa (Madhya Pradesh).
Cinque di loro erano scesi – per ripulirlo - in un profondo pozzo dove, a scopo rituale, era prevista l'immersione dei fedeli per ammirare le immagini delle divinità indù Isar e Gauri.... (continuer)
Gianni Sartori 9/4/2025 - 07:08


Bisagno

Testo di Edoardo Tincani
Musica di Gabriele Chiodo e Lookin4
“Bisagno” è il nome di battaglia di Aldo Gastaldi, che nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921. Il ragazzo ama l’attività fisica e preferisce la solitudine della montagna al chiasso della città. Aldo matura una fede cristiana coerente e profonda, messa a dura prova quando i giovani universitari classe 1921 devono partire "volontari" per la guerra. Gastaldi svolge il servizio militare nel Genio, prima come soldato semplice, poi come caporale, sergente e infine come ufficiale. Subito dopo l’armistizio decide di salire in montagna e con alcuni altri “ribelli” e dà vita alla formazione che prenderà il nome di Divisione Cichero, l’unica in Italia a dotarsi di un “codice morale” che sancisce severe norme comportamentali.
Medaglia d’oro al Valor Militare e "primo partigiano d’Italia", muore il 21 maggio 1945 all’età di 23 anni... (continuer)
Musica di Gabriele Chiodo e Lookin4
“Bisagno” è il nome di battaglia di Aldo Gastaldi, che nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921. Il ragazzo ama l’attività fisica e preferisce la solitudine della montagna al chiasso della città. Aldo matura una fede cristiana coerente e profonda, messa a dura prova quando i giovani universitari classe 1921 devono partire "volontari" per la guerra. Gastaldi svolge il servizio militare nel Genio, prima come soldato semplice, poi come caporale, sergente e infine come ufficiale. Subito dopo l’armistizio decide di salire in montagna e con alcuni altri “ribelli” e dà vita alla formazione che prenderà il nome di Divisione Cichero, l’unica in Italia a dotarsi di un “codice morale” che sancisce severe norme comportamentali.
Medaglia d’oro al Valor Militare e "primo partigiano d’Italia", muore il 21 maggio 1945 all’età di 23 anni... (continuer)
Ha vent’anni il comandante,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gabriele Chiodo 3/4/2025 - 11:27


L'Internationale

BASCHIRO / BASHKIR
Versione in lingua baschira
Version in Bashkir language
Fonte / Source: Башҡорт халыҡ йырҙары
1954
Versione in lingua baschira
Version in Bashkir language
Fonte / Source: Башҡорт халыҡ йырҙары
1954
Интернационал [1]
(continuer)
(continuer)
envoyé par Borec 30/3/2025 - 10:01


Come a Kobane

SIRIA DEL NORD-EST: PARE PROPRIO CHE LA TURCHIA INTENDA RESTARCI A LUNGO
Gianni Sartori
Stando a quanto si sa, finora le forze turche acquartierate nel nord-est della Siria per lo più eviterebbero di ostentare bandiere, insegne o altri simboli turchi. Mantenendo per così dire un “profilo basso”.
Tuttavia, non sembranoinvece voler rinunciare a bombardare obiettivi d’ogni genere, spesso civili. Nonostante da più parti si stia operando per un “cessate-il-fuoco” stabile.
Ma soprattutto - denunciano le FDS - starebbero lavorando alacremente per rafforzare l’occupazione, espandendo le basi militari già presenti e costruendone di nuove.
Approfittando della debolezza (o della complicità ?) del nuovo regime insediatosi a Damasco. Lavorando di nascosto soprattutto nelle ore notturne (così come per i trasferimenti di truppe) e puntando in particolare sulle zone a sud e a est di Manbij e sui dintorni... (continuer)
Gianni Sartori
Stando a quanto si sa, finora le forze turche acquartierate nel nord-est della Siria per lo più eviterebbero di ostentare bandiere, insegne o altri simboli turchi. Mantenendo per così dire un “profilo basso”.
Tuttavia, non sembranoinvece voler rinunciare a bombardare obiettivi d’ogni genere, spesso civili. Nonostante da più parti si stia operando per un “cessate-il-fuoco” stabile.
Ma soprattutto - denunciano le FDS - starebbero lavorando alacremente per rafforzare l’occupazione, espandendo le basi militari già presenti e costruendone di nuove.
Approfittando della debolezza (o della complicità ?) del nuovo regime insediatosi a Damasco. Lavorando di nascosto soprattutto nelle ore notturne (così come per i trasferimenti di truppe) e puntando in particolare sulle zone a sud e a est di Manbij e sui dintorni... (continuer)
Gianni Sartori 27/3/2025 - 19:46
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Pag 30. il 1 maggio 1958 è buon giovedì ed è l inizio di un fine settimana di fuoco a Torino.Per quel giorno è prevista la sfilata di un nutrito corteo della Cgil e per il sabato un comizio del Psi in piazza San Carlo chiuso da Sandro Pertini. Succede anche qualcos'altro,però, durante la prima manifestazione. Una melodia si fa improvvisamente largo tra le bandiere : un piccolo furgone munito di altoparlanti risuona una canzone. Si intitola Dive vola l avvoltoio ? E un inno antimilitarista.....