Perché mancano le fonti, o la bibliografia di riferimento? Non mi sembra serio...
9/5/2024 - 14:19
Le fonti sono citate.
Come tanti altri canti popolari, le origini sono incerte.
Se hai qualche informazione più "seria" in merito, non esitare a contribuire.
G. Novello, P. Monelli, La guerra è bella ma è scomoda, Garzanti, Milano 1951, pp. 100-101.
Canzoniere Coro Monte Cauriól, Sagep, Genova 1968, p. 156.
S. Baj, Canti di guerra e patriottici, La Tipografica, Milano 1933, p. 15.
A.V. Savona, M.L. Straniero, Canti della grande guerra, Garzanti, Milano 1981, p. 152.
Discografia:
I canti della naja, Coro Monte Cauriól, disco WIK KLVP 111.
Coro Alpi Cozie di Susa, disco Cetra LPP 134.
Mi ero scordato della Macchina del Tempo... Sarà possibile tornare indietro al IX secolo ? Mi piacerebbe ascoltare in diretta il Ritmo delle scolte modenesi....
Solo se quel monaco del IX sec. non si limitò a lasciare il "Ritmo" su una pergamena ma ebbe la pazienza di caricarlo su qualche dominio web gratuito...
Penso che nel IX secolo i domìni fossero tutti gratuiti, il Dominus tecum... :-) Ad ogni modo, vedo che ora abbiamo più bibliografie e dati su questo canto Alpino che sui poemi omerici. Benissimo, tutto questo arricchisce il sito e la nostra conoscenza.
Come volevasi dimostrare queste tradizioni si son perse, mi ritrovo qui dopo studi in conservatorio a Reggio Calabria abbandonati. Dopo essermi trasferito nel Nord Italia, ho incominciato ad ascoltare questi canti, essendo appassionato di opera lirica. Consiglio questa versione del canto molto più orecchiabile:
Bellissimo lavoro e bellissima pagina. Nella traduzione inglese fornita da Lyricstranslate c'era, all'inizio, una curiosa ripetizione del verso "There goes the French boat"; dev'essere sfuggita al traduttore. Ho provveduto a ripristinare una dizione corretta. Saluti carissimi!
Riccardo, nelle intestazioni delle tue traduzioni italiane hai messo "traduzione italiana" in russo anziché in serbo. Ho già corretto. Saluti e grazie ancora!
@ Riccardo Venturi
grazie a te e della tua apprezzata revisione puntuale.
Dalla mia inclinazione verso i Balcani mi verrebbe da pensare che tra i miei lontani antenati, oltre a francesi, normanni, sefarditi, ci siano stati anche un greco e un serbo. Purtroppo non ho potuto apprendere le due lingue.
Све најбоље / οι θερμοί χαιρετισμοί !
Anche quest'anno torna a Firenze il tradizionale concerto di Canzoni contro la guerra all'Affratellamento. Ci vediamo domenica!
CCG Staff 31/10/2023 - 17:49
GORIZIA - Traindeville
“Le canzoni si nutrono del sangue della Storia. La Storia si nutre del sangue degli uomini. Gli uomini si nutrono del sangue delle canzoni. Questa canzone, si dice che i fanti che erano sorpresi a cantarla durante la prima guerra mondiale venivano passati per le armi. Questa canzone causò una rissa al Festival di Spoleto negli anni sessanta. Questa canzone continua ad essere cantata, a piacere e a piacerci. E continua a dispiacere a qualcuno”, così il cantautore genovese Max Manfredi a proposito di “Gorizia”, celebre canzone della tradizione anarchica e antimilitarista che la band romana Traindeville ha reinterpretato con lui in un intenso videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle sapienti cineprese del collettivo Todomodo, documentaristi da sempre impegnati nel campo della Memoria.
In un momento storico in cui parlare di pace o anche solo di cessate... (continuer)
Questa è una versione in italiano "cantabile" (con qualche attenzione alla metrica) sulla melodia originale, a cura del coro sociale torinese "Union des amis chanteurs".
novantanove mi ha chiamato,
ma chiamato ma chiamato militar,
ai confini mi ha mandato,
mia ha mandato mi ha mandato a bombardar,
bombardieri tra le rondini
una palla una palla mi colpi,
una palla luccicante
che nel petto che nel petto mi colpi.
Son venuti quattro amici
per portarmi per portarmi all'ospedal
ma il medico mi disse
non c'e' nulla non c'e' nulla da sperar.
Croce Rossa Croce Rossa
per amore per amore e carita'
dai un bacio alla mia mamma
ed un altro ed un altro al mio papa'.
Nell’agosto del 1916, durante la Grande Guerra, i fanti italiani “conquistarono” Gorizia strappandola agli austriaci.
Una carneficina infame, circa cinquantamila morti fra le due parti avversarie, tutti giovani ammazzati crudelmente nel fiore della loro gioventù
La canzone fu scritta da un anonimo e documentata fra i fanti che combatterono a Gorizia. Ma non era prudente farsi scoprire a cantare questa canzone, si poteva finire fucilati per disfattismo.
Dopo la guerra la canzone finì nel novero delle canzoni anarchiche e di protesta. Nel 1964 a Spoleto, Michele Straniero – che sostituiva una collega ammalata – la cantò aggiungendo una strofa che accusava pesantemente gli ufficiali di tradimento. Le cronache dell’epoca riferiscono che dalla platea partirono fischi e si cominciò a cantare Faccetta nera, mentre in tanti gridavano “viva le forze armate”. Intanto dagli spalti piovevano sedie e... (continuer)