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Parcour La Grande Guerre (1914-1918)

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Vladslo

Vladslo
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
VLADSLO
(continuer)
envoyé par dq82 16/11/2015 - 10:07
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Demoghèla!

anonyme
Demoghèla!
mamma mi raccontava che nel '14 a Trieste cantavano questa canzone:
Co le teste dei taliani
giogaremo alle barele
e Vittorio Emanuele
metaremo per balin
Anna Luisa Balducci 4/11/2015 - 12:05
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Ballata della Grande Guerra

Ballata della Grande Guerra
[2014]
Versi di Roberto Piumini (1947-), pedagogo e scrittore di libri per ragazzi, pubblicati da il Corriere della Sera a commento di un video con immagini sulla Grande Guerra rivolto ai bambini delle scuole elementari. E’ poi stato indetto un concorso per la realizzazione di un altro video in cui la ballata fosse illustrata con i disegni dei bambini e integrata con loro brevi componimenti poetici.
Dopo quasi cent’anni senza guerra,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/10/2015 - 18:30
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Die erfrorenen Soldaten

Die erfrorenen Soldaten
JÄÄTYNEET SOTILAAT
(continuer)
envoyé par Juha Rämö 22/9/2015 - 10:01
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'O surdato 'nnammurato

'O surdato 'nnammurato
Pochi lo fanno notare ma il verso "Sei stato lo prim'ammore" seguito da " lo primo e l'ultimo sarai per me" sottintende il timore - quasi la consapevolezza, data l'alta percentuale di caduti al fronte della guerra 15-18 - che la morte impedirà comunque un'altra relazione amorosa.
Gianni G. 27/8/2015 - 22:22
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Nuclear

Nuclear
Questa canzone è perfetta per quel gioco. Se sarà come i precedenti parlerà di un soldato e di come la guerra cambia la gente. Non è un gioco che esalta la guerra, tutt‘altro
Stefano 23/8/2015 - 13:55
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Weihnachten

Weihnachten
Chanson allemande – Weihnachten – Kurt Tucholsky – 1918

Texte de Kurt Tucholsky, publié sous le nom de Kaspar Hauser (un de ses pseudonymes) sur Die Weltbühne du 19 décembre 1918
Musique de Hanns Eisler
Interprétée par Ernst Busch in “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere »

Eh bien, il nous fallait vraiment une chanson de Noël !

Sauf que celle de Tucholsky - écrite en décembre de 1918, à peine plus d'un mois après la fin de la Grande Guerre, dont l'Empire était sorti abîmé par la faute des « idées spartakistes et des socialistes qui empoisonnaient l'armée allemande », comme le dit le grand général Ludendorff, et en plein dans la rébellion socialiste qui de là à peu serait écrasée dans le sang – ce n'est pas vraiment une chansonnette rassurante…

Ah, Lucien l'âne mon ami, tu connais assez Tucholsky pour savoir qui il était et quel talent et quel tempérament l'animaient.... (continuer)
NOËL
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 16/8/2015 - 23:24
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In Memoriam (Easter 1915)

In Memoriam (Easter 1915)
[1915]
Versi di Edward Thomas (1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto sul fronte francese durante la Grande Guerra, il 9 aprile 1917. Nella raccolta “Poems” pubblicata postuma nell’ottobre dello stesso anno.
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Ten Poems of Edward Thomas” per pianoforte e voce tenore (2010)

“The title of this poem is, in its place in the collection, In memoriam (Easter 1915). The reference to the war which was to claim the poet's life shortly is contrasted with the beauty of nature and of lovers, whose lives will become irreparably torn apart by the gruesome reality of war, with its gallows far more horrid than the poem earlier in this cycle pictures […]” (Gary Bachlund)
The flowers left thick at nightfall in the wood
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/7/2015 - 16:30

The Gallows

The Gallows
[1917]
Versi di Edward Thomas (1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto sul fronte francese durante la Grande Guerra, il 9 aprile 1917. Nella raccolta “Poems” pubblicata nell’ottobre dello stesso anno.
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Ten Poems of Edward Thomas” per pianoforte e voce tenore (2010)

Della crudeltà umana, verso i propri simili come pure verso gli animali.

Una poesia che non può non risentire del senso costante e ineluttabile della morte che il poeta respirò nelle trincee di Francia…
There was a weasel lived in the sun
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/7/2015 - 15:59
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Carne da cannone

Carne da cannone
Chanson italienne – Carne da cannone – Casa Del Vento – 2001

Ainsi s'appelaient les soldats envoyés à mourir dans les tranchées lors de la Première Guerre Mondiale. Une chanson antimilitariste, sur les gars, fils de pauvres gens, un non grand et ferme contre la guerre.
CHAIR À CANON
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 23/7/2015 - 23:13
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Carne da cannone

Carne da cannone
Pubblicata anche nell'album Seeds in the wind (2011) insieme a Patti Smith i cui proventi sono stati donati ad Emergency

dq82 23/7/2015 - 10:13
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Monte Pasubio

Monte Pasubio
#Montagnecontrolaguerra.
Una campagna di disinfezione dalla retorica patriottarda

su Alpinismo Molotov

...Per Alpinismo Molotov le montagne rappresentano un punto di vista privilegiato da cui osservare la superficie terrestre, calpestarne i sentieri e spostarsi lungo pendii e creste un’occasione per dotarsi di nuovi strumenti per affrontare le contraddizioni della quotidianità; odioso è che siano violate con trincee e linee di confine, ieri come oggi.

Nell’anno delle celebrazioni per il centenario dell’inizio di una guerra, noi vogliamo ricordare gli ignari mandati al macello, i disertori e i fucilati per insubordinazione, il dolore, la disperazione e la fame di chi patì la guerra nelle trincee, ma anche lontano da queste, nelle case dalle dispense svuotate dall’economia di guerra. Indifferentemente dalla parte del confine in cui albergarono queste sofferenze.
22/7/2015 - 12:26
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Solidarity Forever

Solidarity Forever
[1914-15]
Parole di Ralph Chaplin
Sulle melodie di “John Brown's Body” e “The Battle Hymn of the Republic”
Interpreti: Pete Seeger & The Almanac Singers

Ralph Chaplin cominciò a scrivere questo brano nel 1914, durante uno sciopero di minatori del carbone in West Virginia, e lo completò l’anno seguente a Chicago.
“Solidarity Forever” è uno degli inni sindacali più famosi di sempre e all’epoca comparve, in tutti i paesi di lingua inglese, nelle pubblicazioni e sugli opuscoli distribuiti dai gruppi di attivisti contro la guerra e contro la coscrizione. Per esempio, si trova in apertura di un volantino - lo stesso da cui ho tratto il testo di Never Goes - pubblicato nel 1917 in Australia nell’ambito del vasto movimento politico e sindacale che si opponeva all’introduzione della coscrizione obbligatoria voluta dal primo ministro Bill Hughes. In quel caso gli autori riuscirono a infilare il “broadside” in tutte le guide del telefono stampate dal governo e recapitate a casa agli abbonati.
When the union's inspiration through the workers' blood shall run,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/7/2015 - 13:23

Never Goes

anonyme
Never Goes
[1917]
Testo di anonimo autore australiano, sulla melodia dell’inno religioso “What A Friend We Have In Jesus”
Testo trovato su Australian Folk Songs

Da un opuscolo pubblicato nel 1917 nell’ambito del vasto movimento politico e sindacale che si opponeva all’introduzione della coscrizione obbligatoria voluta dal primo ministro Bill Hughes, il cui governo promosse ben due plebisciti sull’argomento, risultando sconfitto in entrambi. La gente in Australia disse NO, ma questo non impedì il macello di oltre 60.000 soldati australiani e neozelandesi in quel conflitto.

Leggo nell’introduzione al link sopra riportato che il foglio contenente questa e altre conzoni contro la coscrizione militare fu inviato a domicilio a chissà quanti australiani, infilato in mezzo alla guida telefonica stampata dal Government Printing Office…
Are you tired of fat's aggression ?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/7/2015 - 12:04
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God Save the People

God Save the People
[1916]
Canzone scritta – sulla melodia dell’inno ottocentesco “Commonwealth” composto da Josiah Booth - da attiviste del Labor Women's Anti-Conscription Committee del Victorian Socialist Party (VSP) australiano in occasione del referendum/plebiscito voluto dal governo retto dal laburista Billy Hughes, che voleva introdurre la coscrizione obbligatoria per sostenere la partecipazione dell’Australia alla Grande Guerra.

Testo trovato su Australian Folk Songs

Hughes perse la prima consultazione ma non si diede per vinto, lasciò il partito, ne fondò uno proprio, ritornò al potere, promosse un nuovo referendum alla fine del 1917, perseguitò pacifisti e attivisti anti-coscrizione (con l’arresto di molti dirigenti socialisti, dell’IWW e di direttori dei giornali favorevoli al NO), mise in campi di concentramento migliaia di cittadini di origine tedesca, perse di nuovo la consultazione popolare…... (continuer)
When wilt thou save the people?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/7/2015 - 11:37

Women's No-Conscription Song

Women's No-Conscription Song
[1916]
Canzone composta da attiviste del Labor Women's Anti-Conscription Committee del Victorian Socialist Party (VSP) australiano in occasione del referendum/plebiscito voluto dal governo retto dal laburista Billy Hughes, che voleva introdurre la coscrizione obbligatoria per sostenere la partecipazione dell’Australia alla Grande Guerra.

Testo trovato su Australian Folk Songs

Hughes perse la prima consultazione ma non si diede per vinto, lasciò il partito, ne fondò uno proprio, ritornò al potere, promosse un nuovo referendum alla fine del 1917, perseguitò pacifisti e attivisti anti-coscrizione (con l’arresto di molti dirigenti socialisti, dell’IWW e di direttori dei giornali favorevoli al NO), mise in campi di concentramento migliaia di cittadini di origine tedesca, perse di nuovo la consultazione popolare…
E intanto oltre 60.000 ragazzi australiani morirono a Gallipoli e negli altri... (continuer)
Every woman has got to have a say
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/7/2015 - 10:54
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Rosso su verde

Traduzione di Allan Taylor dagli album Leaving At Dawn [2009] e In The Groove [2010]
Rosso su verde
RED ON GREEN
(continuer)
envoyé par dq82 14/7/2015 - 18:45

Le Cri du Front

Le Cri du Front
Le Cri du Front

Canzone française – Le Cri du Front – Marco Valdo M.I. – 2015


Lucien l'âne, mon ami, il te souviendra que l'autre jour, j'avais traduit une chanson italienne, intitulée Natale 1914, que j'avais intitulée en français : Noël 1914. Elle racontait les épisodes de fraternisation qui avaient eu lieu sur le front à ce moment. Je voudrais te faire remarquer deux ou trois choses à ce propos. La première que c'est une chanson écrite par un Italien – Marco Chiavistrelli et que l'Italie n'était entrée en guerre qu'en 1915 et que de ce fait, il n'y a évidemment pas de troupes italiennes qui ont participé à ces embrassades. En fait, et c'est la seconde,de toute façon, c'étaient principalement des rencontres entre les troupes britanniques et allemandes dans ce qui est aujourd'hui le Nord-Pas-de-Calais. Ce sont des épisodes limités, autour du solstice d'hiver, à peine tolérés et qui... (continuer)
Soldats, votre conscience est nette,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/7/2015 - 21:12

Rifiuto la guerra: intervista a Piero Purini

Antiwar Songs Blog
Rifiuto la guerra: intervista a Piero Purini
Migliaia e migliaia di uomini provarono ad evitare la guerra: chi cercando di resistere alla montante esaltazione patriottica e alla propaganda bellicista, chi cercando semplicemente di sfuggire al fronte attraverso la diserzione o la renitenza, chi ancora rifiutando di eseguire gli ordini ed ammutinandosi. E’ una storia poco conosciuta e nascosta, come nascosti dalla propaganda […]
Antiwar Songs Staff 2015-07-13 16:07:00
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Petits morts du mois d'août

Petits morts du mois d'août
[2009]
Paroles et musique: Dominique Grange
Testo e musica: Dominique Grange
Album: Des lendemains qui saignent



Dominique Grange
DES LENDEMAINS QUI SAIGNENT
Recueil de chansons interprétées par Dominique Grange
Illustrations de Tardi
Dossier historique de Jean-Pierre Verney
Éditions : Casterman
Date de parution : octobre 2009




Des lendemains qui saignent est un recueil de dix chansons pacifistes et antimilitaristes directement attachées au souvenir de la Grande Guerre. Rassemblées pour la première fois dans un ouvrage richement illustré (Tardi) et fort bien documenté (Verney), elles se suivent dans un ordre qui s'appuie sur la chronologie du conflit de 14-18. Trois de ces chansons ont été composées récemment par la chanteuse Dominique Grange. Les autres, de factures plus anciennes, sont empruntées au répertoire des chansons engagées voire subversives, écrites tout au long du... (continuer)
Dans les champs d’herbe verte
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 8/7/2015 - 19:05
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Le Chemin des Dames

Le Chemin des Dames
LE CHEMIN DES DAMES
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 26/6/2015 - 10:36
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Le Chemin des Dames

Le Chemin des Dames
[2006]
Scritta da Renaud Detressan, in arte Gary Wicknam
Nell’album intitolato “Sales gosses”

“Chemin des Dames” è il nome di una località nel dipartimento dell’Aisne, nella regione settentrionale francese di Piccardia. Il luogo fu teatro fin dal 1914 di alcune tra le più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sanguinose ed inutili, visto che su quel fronte la guerra di trincea stallò fino al maggio 1918…

Si veda anche Le Chemin des Dames del gruppo corso Chjami Aghjalesi, con l'approfondita introduzione di Riccardo Venturi...
Garçon faut que j'm'en aille
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 25/6/2015 - 15:58
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Sogno di Natale

Sogno di Natale
Sulla linea del fronte è lontano il Natale
(continuer)
envoyé par dq82 23/6/2015 - 14:55
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Leggo da RV: "...dagli aerei, ora come allora, si sganciavano bombe che cadevano sulla testa di chi stava là sotto" e "...un aviatore che va gettando bombe per impulsi di gioia (leggasi: sadismo inconscio)"
Non era esattamente così, se non altro perchè durante la WW1 i velivoli furono, almeno fino all'ultimo anno di guerra, per lo più ricognitori e caccia e solo i tedeschi si fecero notare bombardando l'Inghilterra, ma con gli Zeppelin.
Lo stesso Kaiser si oppose peraltro (finchè potè) ai suoi generali essendo contrario al bombardamento terroristico sulle città; esisteva ancora, con tutte le virgolette del caso, una specie di atteggiamento "cavalleresco" dal sapore risorgimentale.
Dunque gli aviatori, compreso il nostro,erano una specie di "cavalieri dell'aria" che duellavano tra loro e infatti sono noti ad esempio i casi (italiani) di intendimenti a non usare i proiettili traccianti che... (continuer)
Francesco Brazzale 14/6/2015 - 22:08
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On les aura !

anonyme
On les aura !
[1917]
Versi di autore anonimo trovati su di una lettera spedita dal fronte e trattenuta per censura dalla commissione di controllo postale.
Non è dato sapere su quale aria fosse stata composta, probabilmente quella patriottica intitolata “Verdun!... On ne passe pas!” di René Mercier (1916).
Testo trovato nel progetto storico-musicale di Denis Le Vraux e Annic Pezé intitolato “Chansons pour une ville en guerre”, dedicato alla Grande Guerra come vissuta a Trélazé nella Loira.

“Courage, on les aura!” è la storica frase pronunciata dal generale Pétain il 10 aprile 1916 mentre a Verdun infuriava una delle battaglie più sanguinose di tutti i tempi. Di lì a dieci giorni Pétain, visto lo stallo della situazione, sarebbe stato sostituito dal generale Nivelle e la battaglia sarebbe proseguita fino al 19 dicembre (per 9 mesi, 3 settimane e 6 giorni!!!) causando più di 280.000 morti e 400.000 feriti... (continuer)
Dans toutes les villes, dans toutes les campagnes
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/6/2015 - 10:15

C'est les journaux qui nous l'ont dit !

anonyme
C'est les journaux qui nous l'ont dit !
[fine 1915, inizio 1916]
Canzone parodistica composta da anonimo “pioupiou” francese sprofondato nel fango di una trincea nei pressi di Tilloloy , Somme.
Sull’aria de “Le pendu (de Saint Germain)” di Maurice Mac-Nab, 1891.
Il brano è riportato nel progetto storico-musicale di Denis Le Vraux e Annic Pezé intitolato “Chansons pour une ville en guerre”, dedicato alla Grande Guerra come vissuta a Trélazé nella Loira.

Su cosa dicono e non dicono i giornali di regime quando soffiano i venti di guerra.
Ne sappiamo qualcosa anche noi, oggi che si combatte alle nostre frontiere assediate da orde di feroci pirati saraceni... E pensare che qualche cretino crede ancora alla balla che siano profughi in fuga da guerre e carestie cui i paesi occidentali, come il nostro, avrebbero pure dato un pesante contributo nel passato remoto e prossimo... bah!
Faut pas croire que vous faîtes la guerre
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 9/6/2015 - 23:00




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