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Parcour La Grande Guerre (1914-1918)

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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

anonyme
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
4 novembre, trionfo di retorica militaresca, millanteresca, fanfarona e infame. Noi cantiamo contro ogni guerra, contro ogni nazionalismo. Per un mondo di pace e di lavoro.

Rocco Rosignoli

4/11/2019 - 22:12
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Al milite ignoto

Al milite ignoto
Oggi, 98 anni fa toccò a questa madre di un disperso della prima guerra mondiale la macabra scelta, anche se provò vergogna!

Tanto tempo fa avevo degli amici che abitavanio a Gradisca d'Isonzo (Gorizia) e in una delle mie visite conobbi la storia.....vuole anche i diritti d'autore di questo capolavoro di canzone colonnello Giulio Douhet?

Maria Bergamas
Flavio Poltronieri 26/10/2019 - 11:43
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In Prison

In Prison
[1915]
Musica di James Frederick Keel (1871-1954), compositore e baritono inglese.
Su versi del poeta inglese William Morris (1834-1896), contenuti nella raccolta "The Defence of Guenevere, and Other Poems" (1858)

Frederick Keel compose questo brano quando, trovandosi in Germania allo scoppio della Prima guerra mondiale, venne rinchiuso, insieme a tanti altri civili provenienti dai paesi alleati, nel campo di concentramento di Ruhleben, ricavato all'interno di un ippodromo nei pressi di Berlino.
Wearily, drearily,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 24/7/2019 - 21:59
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Andrea

Andrea
In lingua ceca, il nome Andrea è un nome femminile. Siccome si tratta di una canzone contro la guerra con sfondo d´amore omosessuale, l´equivalente maschile si traduce "Ondřej".

V italštině je jméno "Andrea" mužského rodu. Jedná se tedy o píseň, která uctívá homosexuální lásku za období světové války.
ONDŘEJ
(continuer)
envoyé par Sofia Gazzi 21/7/2019 - 22:38
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Shoot

Shoot
1988
"Sportchestra! ‎– 101 Songs About Sport".
I heard that in the First World War
(continuer)
envoyé par Dq82 13/6/2019 - 22:16
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'O surdato 'nnammurato

'O surdato 'nnammurato
Strofa 1
E' finita la cuccagna,
gl'imboscati fan partenza,
vanno a fare conoscenza
con il fronte che li aspetta già.
Or non più privilegiati
non più figli di papà.
Rit:
Addio, cuccagna addio
addio sogni beati.
La veglia degli imboscati
tutti pe 'l fronte
li farà partir.

2- Chi faceva lo scrivano,
l'attendente o l'infermiere,
chi il fornaio, chi l'usciere
per restare a fianco di mammà.
Oh la vita di trincea
molto bene a lor farà:
Rit:
Addio, cuccagna addio
addio sogni beati.
La veglia degli imboscati
tutti pe 'l fronte
li farà partir.

3- Quando è pronta la tradotta
che trasporta gli imboscati,
tutti afflitti e desolati
nei vagoni stanno a sospirar.
Mentre chi è già stato al fronte
sorridendo canterà:
Rit:
Addio, cuccagna addio
addio sogni beati.
La veglia degli imboscati
tutti pe 'l fronte
li farà partir.
Monica Monduzzi - Ravenna 9/6/2019 - 11:50
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P.C.D.F.

P.C.D.F.
[2017]
Testo di Eva
Musica di Thomas
Nella demo autoprodotta "Démo 2017" di questa punk oi band parigina

Gli Squelette sono skinhead ma si rifanno a gruppi come i nostrani Nabat e al movimento SHARP (SkinHeads Against Racial Prejudice).
La politique de la terreur
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/5/2019 - 21:10

Il 24 maggio l'è un giorno disgraziato

anonyme
Il 24 maggio l'è un giorno disgraziato
Un “controcanto” per una memoria diversa.

Alle note retoriche della Leggenda del Piave di E.A.Mario, cantata nei teatri a fine guerra, dove il fiume “mormorava calmo e placido al passaggio / dei nostri fanti il 24 maggio...” fa da contraltare un canto inedito di soldati meridionali, mai raccolto nei canzonieri patriottici.

Dalla ricerca di Emilio Jona e Michele Straniero, compiuta nell'estate del 1962 al Sud (Calabria, Puglia, Sicilia), proviene un eccezionale documento cantato da un reduce, Domenico Scaramuzzina, manovale di Cosenza, classe 1896, che aveva combattuto sul Carso, poi vissuto la prigionia e l'incubo della fame, portando a casa la pelle e un bagaglio incredibile di memorie e di “controcanti” costruiti con singolare estro rapsodico. Così, ad apertura di microfono, senza esitazione, introduce e commenta la sua chanson de geste che ripercorre le vicende belliche da quel disgraziato... (continuer)
E il 24 maggio
(continuer)
24/5/2019 - 16:14
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Ò sentito sparà il cannone

anonyme
Ò sentito sparà il cannone
SENTO IL ROMBO DEL CANNONE

Sento il rombo del cannone è un canto di guerra assai significativo, tanto diffuso nella memoria popolare quanto poco diffuso nei canzonieri a stampa (non compare nemmeno nella pure ottima antologia di Savona-Straniero del 1981!) né nel repertorio dei cori alpini. Come mai?
Credo sia per la sua assoluta antieroicità, cioè totale assenza di retorica guerriera.

Quello del cannone è un rombo (ecco la “formula” testuale che abbiamo eletto a titolo del nostro libro, proprio per la sua emblematicità!) che incute terrore, che fa tremare la terra e gli uomini. I cannoni a lunga gittata, gli obici pesanti da 420, con il loro fragore annichiliscono la massa dei combattenti, ne incrinano il sistema nervoso, li fanno “uscir fuori di testa”. Il disegno di Morando messo in copertina (quel soldato raggomitolato su sé stesso, che si tappa le orecchie, sotto la vampa delle esplosioni)... (continuer)
SENTO IL ROMBO DEL CANNONE
(continuer)
7/5/2019 - 14:48
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Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
SECONDO RAPPORTO SUL SOLDATO IGNOTO SOTTO L’ARCO DI TRIONFO
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 7/5/2019 - 10:26
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Il general Cadorna

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Il general Cadorna
"La moglie di Cecco Beppe" cantata da Nanni Svampa

tratto dal CD "Nanni Svampa - Antologia della Canzone Milanese e Lombarda - Vol.4 -. In Filanda, in Risaia, a Soldà"

Come giustamente sottolineato a suo tempo da Gian Piero Testa queste strofette sono da cantare sulla stessa aria de "La moglie di Cecco Beppe" (la quale era proprio la famosa Sissi).
LA MOGLIE DI CECCO BEPPE
(continuer)
6/5/2019 - 23:48
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Der Beginn des Weltkrieges 1914 (unter Zuhilfenahme eines Tierstimmenimitators)

Der Beginn des Weltkrieges 1914 (unter Zuhilfenahme eines Tierstimmenimitators)
L’INIZIO DELLA GUERRA MONDIALE 1914 (CON LA PARTECIPAZIONE DI UN IMITATORE DI VERSI DEGLI ANIMALI)
(continuer)
envoyé par Francesco Mazzocchi 7/4/2019 - 14:54
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John Hill

John Hill
2014
Never Forget

John Hill married Sean's Great Grandmother Mary Jane in Sunderland in 1913. He died a year later with thousands of others in the opening months of the Great War and is buried in the little French town of Bailleul. Mary Jane eventually remarried and gave birth to another 11 children one of whom is Sean's Nana.
John Hill lies in Bailleul as I lie in bed
(continuer)
envoyé par Dq82 26/3/2019 - 09:20
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Klage

Klage
Après la version italienne de Riccardo Venturi, d’une
Chanson allemande – Klage – Erich Mühsam – 1916
Poème d’Erich Mühsam, in "Brennende Erde. Verse eines Kämpfers", publié à Munich en 1920
Musique de Christoph Holzhöfer


Dialogue Maïeutique

J’espère, je veux dire : je suis persuadé, Lucien l’âne mon ami, que tu te souviens de cette chanson que j’avais faite en 2011 ; ça fait déjà quelques années à propos d’Erich Mühsam.

Oui bien sûr, dit Lucien l’âne, elle s’intitulait : « Erich Mühsam, poète, anarchiste et assassiné ». Elle disait :

« D’accord, Mühsam était juif, poète et anarchiste
Rien que ça, pour nous, le condamnait par avance
D’accord, il était écrivain, artiste et journaliste
Entre nos mains, il n’avait aucune chance. »

C’est bien que tu t’en souviennes, dit Marco Valdo M.I., car ça nous évitera de raconter ici ce qui est dit là. Donc, Erich Mühsam, poète assassiné par des... (continuer)
MALHEUR !
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/3/2019 - 18:38
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Siam prigionieri

anonyme
Siam prigionieri
Buongiorno. Mio nonno, Trentino, prigioniero in Russia mi cantava tutte le sere questa canzone pinagendo.
Una strofa suonava così (le parole in russo le scrivo come mio nonno le pronunciava)

Russia fatale che altro di bello non hai
gleba cartoschi e ciai
gleba cartoschi e ciai
Russia fatale che altro di bello non hai
gleba cartoschi e ciai
e volschi nicuja


la traduzione che mio nonno faceva era

gleba = pane, cartoschi = patate, ciai = te

"e volschi nicuia" mio nonno non l'ha mai tradotto.
Un giorno incontrai una badante ucraina e colsi l'occasione per chiederle la traduzione. Lei si mise a ridere arrossendo ed alle mie insistenze tradusse, riproduco testualmente: "ed il resto un cazzo". Capii perché mio nonno non volle mai tradurre a me bambinetto quelle parole. Lo ammiro ancor di più se già non lo ammirassi al massimo
Cordiali saluti
Renzo
Renzo 11/3/2019 - 03:45
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Ai preât la biele stele

Ai preât la biele stele
nei miei libri trovo la canzone pubblicata:
la prima volta nella raccolta Canti di soldati, che Piero Jahier (Genova 1884 - Firenze 1966) riunisce riportando i canti dalla viva voce dei suoi soldati, facendone trascrivere le musiche dall’amico Vittorio Gui, e pubblica in diverse edizioni a partire dal 1918; nella terza edizione, casa musicale Sonzogno, Milano, 1919, a p. 28, nella sezione che riunisce le canzoni friulane, c’è il testo in ladino friulano, traduzione in italiano e musica, a tre voci nella tonalità di si bemolle maggiore.
poi in Canzoni della montagna - terza edizione completamente rifatta, Edizioni Tridentum, Trento, per i tipi dell’Istituto tipografico Mariani & Bossi - Milano - 1941; musica raccolta e trascritta da Guido Gabrielli; è a p. 50, con la sola indicazione “Canzone friulana” e la melodia a due voci in la bemolle magg.
poi in Ta-pum - canzoni in grigioverde,... (continuer)
Francesco Mazzocchi 31/1/2019 - 18:14




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