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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
La versione "condensata" nell'adattamento ad opera della grande Maria Carta.
![Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]](img/upl/Vi_canto_una_storia_assai_vera.jpg)
Dal sito della Fondazione Maria Carta.
Dall'album del 1976 "Vi canto una storia assai vera"
Dall'album del 1976 "Vi canto una storia assai vera"
SU PATRIOTU SARDU A SOS FEUDATARIOS
(continuer)
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envoyé par Bartleby 13/5/2011 - 23:00
In questo librosi dovrebbero trovare le seguenti traduzioni:
in inglese da John Warre Tyndale nel 1849,
in francese da A. Boullier nel 1864
in tedesco da B. Granzer e B. Schütze nel 1979 con il titolo Die Tyrannei.
in inglese da John Warre Tyndale nel 1849,
in francese da A. Boullier nel 1864
in tedesco da B. Granzer e B. Schütze nel 1979 con il titolo Die Tyrannei.
DoNQuijote82 9/10/2011 - 00:07
Abbi pazienza caro DonQuijote
la vecchiaia incombe e i miei neuroni si suicidano
la vecchiaia incombe e i miei neuroni si suicidano
adriana 11/10/2011 - 10:14
La versione inglese di John Warre Tyndale, da The Island of Sardinia, 3 voll., London, Richard Bentley, 1849.
![Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]](img/upl/tyndale.jpg)
English version by John Warre Tyndale, from "The Island of Sardinia", 3 voll., London, Richard Bentley, 1849
John Warre Tyndale
John Warre Tyndale
Pubblicata a Londra nel 1849, l'opera "The Island of Sardinia" ebbe subito un grande successo sia in Inghilterra che in Irlanda. Il Tyndale è un londinese laureato ad Oxford in discipline umanistiche e giuridiche, che quasi per caso - per un viaggio di convalescenza - giunge in Sardegna nella primavera del 1843, dove scopre un mondo per lui nuovo e completamente sconosciuto al quale si sentirà da subito legato, alla terra così come alla sua storia: già nella prefazione egli dichiara di essersi dedicato in primo luogo alla conoscenza delle opere fondamentali della cultura sarda, sia antiche (Arquer, Cetti, Gemelli) sia contemporanee (Della Marmora, Tola, Manno, Angius) per colmare un vuoto e liberare l'isola dalle "scorie della leggenda". Su... (continuer)
John Warre Tyndale
John Warre Tyndale
Pubblicata a Londra nel 1849, l'opera "The Island of Sardinia" ebbe subito un grande successo sia in Inghilterra che in Irlanda. Il Tyndale è un londinese laureato ad Oxford in discipline umanistiche e giuridiche, che quasi per caso - per un viaggio di convalescenza - giunge in Sardegna nella primavera del 1843, dove scopre un mondo per lui nuovo e completamente sconosciuto al quale si sentirà da subito legato, alla terra così come alla sua storia: già nella prefazione egli dichiara di essersi dedicato in primo luogo alla conoscenza delle opere fondamentali della cultura sarda, sia antiche (Arquer, Cetti, Gemelli) sia contemporanee (Della Marmora, Tola, Manno, Angius) per colmare un vuoto e liberare l'isola dalle "scorie della leggenda". Su... (continuer)
[THE SARDINIAN PATRIOTE'S HYMN TO THE FEUDATORIES]
(continuer)
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envoyé par DonQuijote82 13/10/2011 - 15:08
![Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]](img/upl/iledesardaigne.jpg)
La version française d' Auguste Boullier, d'après Le dialecte et les chants populaires de la Sardaigne, 1864.
[HYMNE DES PATRIOTES SARDES AUX FEUDATAIRES]
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envoyé par DonQuijote82 13/10/2011 - 15:17
bisognerebbe mettere un po' d'ordine a questa pagina, eliminando le prima versione in inglese, integrando gli interpreti che ho aggiunto, magari spostando anche la nota su Ai Cuddos all'inizio
DonQuijote82 15/10/2011 - 15:46
Come a suo tempo suggerito da DQ82, la pagina è stata letteralmente rimodellata. Il titolo dell'inno è stato riportato alla sua dizione sarda corretta (Su patriottu Sardu a sos feudatarios), e la storica traduzione inglese di John Warre Tyndale è stata corretta dagli innumerevoli refusi (laddove è stato possibile farlo, per le condizioni orribili del testo digitalizzato). Aggiunta anche dell'iconografia. Le note invece sono state lasciate nell'ordine che avevano.
CCG/AWS Staff 23/4/2012 - 02:50
Ελληνική μετάφραση του Ρικάντου Βεντούρη (23 Απρίλη 2012 - 11 Ιούλιου 2012)
Una specie di follia. Mi sono messo in testa di tradurre il "Procurad'e moderare" sí in greco moderno, ma in quella specie di demotico settecentesco che proprio alla fine del XVIII secolo muoveva i primi, incerti passi. Sicuramente per rendere la cosiddetta "atmosfera dell'epoca", ma sicuramente anche per una sfida personale (inutile negarlo, perché sovente è una molla che muove chiunque). Il greco demotico di quell'epoca, del tutto bandito dall'uso ufficiale, era forzatamente un ibrido in cui convivevano forme autenticamente popolari e forme della lingua scritta, sostanzialmente conformi al greco classico. Un ibrido che dipendeva in gran parte dalla volontà e dalle conoscenze di chi lo scriveva. Aderendo a tutto ciò, mi sono sforzato di arcaizzare quanto più possibile le parti "colte", e di volgarizzare quanto più... (continuer)
Una specie di follia. Mi sono messo in testa di tradurre il "Procurad'e moderare" sí in greco moderno, ma in quella specie di demotico settecentesco che proprio alla fine del XVIII secolo muoveva i primi, incerti passi. Sicuramente per rendere la cosiddetta "atmosfera dell'epoca", ma sicuramente anche per una sfida personale (inutile negarlo, perché sovente è una molla che muove chiunque). Il greco demotico di quell'epoca, del tutto bandito dall'uso ufficiale, era forzatamente un ibrido in cui convivevano forme autenticamente popolari e forme della lingua scritta, sostanzialmente conformi al greco classico. Un ibrido che dipendeva in gran parte dalla volontà e dalle conoscenze di chi lo scriveva. Aderendo a tutto ciò, mi sono sforzato di arcaizzare quanto più possibile le parti "colte", e di volgarizzare quanto più... (continuer)
Ο ΣΑΡΔΟΣ ΠΑΤΡΙΩΤΗΣ ΕΙΣ ΤΟΥΣ ΦΕΟΥΔΑΡΧΟΥΣ
(continuer)
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Quasi tre mesi mi ci sono voluti per la traduzione integrale in greco tardo-settecentesco del "Procurade moderare"; qualche verso al giorno per quello che si prefigura come uno dei "tour de force" più laboriosi e inutili di questo sito. Puro otium. Alla fine, tutto è compiuto; e chissà che [gpt] non voglia dargli un'occhiata per qualche miglioria (nei prossimi anni, se Manitù vorrà concedermelo, non mancherò neppure io di farlo). Ma, del resto, l'otium è attualmente una delle più efficaci strategie rivoluzionarie; non donare tutto il proprio tempo al padrone, e riservarselo invece per le cose più improbabili. In quest'ottica va considerata questa cosa.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 11/7/2012 - 11:08
Ai fratelli di Italia
![Ai fratelli di Italia](img/upl/vauro_f_35.jpg)
Forse devo una spiegazione: letti i giornali, mi sono visto la signora Italia in crisi di rimbambimento, che esce di casa con l'elmo di Scipio in testa e va alla concessionaria a ordinare novanta cacciabombardieri F 35, indispensabili ai nostri terremotati.
(Gian Piero Testa)
(Gian Piero Testa)
Fratelli di Italia
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envoyé par Gian Piero Testa 11/7/2012 - 07:09
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
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God Save The Queen
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la canzone è fantastica, come i Sex Pistols.. Se poi pensiamo al contesto storico durante il quale è stata scritta è di facile comprensione la loro genialità e la loro "sana" anarchia. Anarchia,etimologicamente "senza-governo", non ha niente a che vedere con lo spirito di ribellione e "anti-conformismo" che hanno spesso tanti pseudo-anarchici. Anarchia è per me sinonimo di assoluta libertà,rispetto della libertà propria ma soprattutto della libertà degli altri; qualora vigesse il principio sacrosanto della libertà nostra e del nostro prossimo, non ci sarebbe più bisogno delle istituzioni, del governo. L'avevano teorizzato anche i grandi del pensiero: l'estinzione dello stato è la tappa finale della civilizzazione dell'uomo! Anarchico è dunque, per me, chiunque ama la Libertà, in ogni sua forma, e pone Essa come unico principio essenziale teso a "regolare" (permettetemi il vocabolo) la Vita di tutti gli Esseri.
nina 9/1/2011 - 17:53
Io concordo cn gabrieleasdasd. L'anarchia é libertá in ogni forma e ognuno ha il suo tipo di libertá, giusta o sbagliata.
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Une seule nuit (Ditanyè)
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[1983?]
Parole e musica di Thomas Sankara
“Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità.” Thomas Sankara.
Questa canzone – nota anche con il titolo di “Hymne de la Victoire” – è l’inno nazionale del Burkina-Faso, adottato nel 1984 in sostituzione del precedente “Hymne Nationale Voltaïque”.
Fu scritta da Thomas Sankara, un burkinabé capitano dell’esercito ma comunista e rivoluzionario panafricano, a torto o a ragione considerato il “Che Guevara d’Africa”. Sankara divenne presidente nel 1984 sull’onda di una grande rivolta popolare e, dopo aver ridato all’Alto Volta l’antico nome di Burkina-Faso, si diede da fare per la cancellazione di quel paradosso assoluto che è il debito dei colonizzati nei confronti... (continuer)
Parole e musica di Thomas Sankara
“Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità.” Thomas Sankara.
Questa canzone – nota anche con il titolo di “Hymne de la Victoire” – è l’inno nazionale del Burkina-Faso, adottato nel 1984 in sostituzione del precedente “Hymne Nationale Voltaïque”.
Fu scritta da Thomas Sankara, un burkinabé capitano dell’esercito ma comunista e rivoluzionario panafricano, a torto o a ragione considerato il “Che Guevara d’Africa”. Sankara divenne presidente nel 1984 sull’onda di una grande rivolta popolare e, dopo aver ridato all’Alto Volta l’antico nome di Burkina-Faso, si diede da fare per la cancellazione di quel paradosso assoluto che è il debito dei colonizzati nei confronti... (continuer)
Contre la férule humiliante il y a déjà mille ans,
(continuer)
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envoyé par Bartleby 28/2/2012 - 14:45
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes, Thomas Sankara
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¡Viva la Anarquía!
anonyme
![¡Viva la Anarquía!](img/upl/11_bandera.jpg)
[Secondo, terzo decennio del 900]
Inno “sacrilego” degli anarchici argentini, sulle note dell’inno nazionale.
Inno “sacrilego” degli anarchici argentini, sulle note dell’inno nazionale.
Oíd mortales el grito sagrado
(continuer)
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envoyé par Bartleby 29/4/2011 - 10:51
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
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Se chanta
anonyme
![Se chanta](img/upl/sechanto.jpg)
[Ca. XII secolo]
[Ca. 12th Century]
[Ca. 12ème siècle]
Canzone tradizionale occitana
Traditional folkson from Occitania
Chanson traditionnelle occitane
Di questa canzone esistono due chiavi di lettura (probabilmente coesistenti):
- Inno d'amore , serenata di nostalgia per la donna amata: l'amore da lontano dei trovatori che nel XII secolo percorsero le corti d'Europa cantando i valori di Jovent-Gioventù/ Jòi-Gioia di vivere/ Paratge-Lealtà/ Pretz-Valore/ Larguessa-Generosità; periodo in cui la lingua d'oc ha goduto del maggiore splendore, e che può essere comparata nell'estensione del suo uso presso tutte le corti europee, all'inglese di oggi.
- Canzone cifrata usata dai catari-albigesi per farsi coraggio e inviarsi messaggi per resistere alla grande conquista di Simone IV di Montfort, la famosa "crociata contro gli albigesi" e per raggiungere l'elevazione spirituale: Nella notte... (continuer)
[Ca. 12th Century]
[Ca. 12ème siècle]
Canzone tradizionale occitana
Traditional folkson from Occitania
Chanson traditionnelle occitane
Di questa canzone esistono due chiavi di lettura (probabilmente coesistenti):
- Inno d'amore , serenata di nostalgia per la donna amata: l'amore da lontano dei trovatori che nel XII secolo percorsero le corti d'Europa cantando i valori di Jovent-Gioventù/ Jòi-Gioia di vivere/ Paratge-Lealtà/ Pretz-Valore/ Larguessa-Generosità; periodo in cui la lingua d'oc ha goduto del maggiore splendore, e che può essere comparata nell'estensione del suo uso presso tutte le corti europee, all'inglese di oggi.
- Canzone cifrata usata dai catari-albigesi per farsi coraggio e inviarsi messaggi per resistere alla grande conquista di Simone IV di Montfort, la famosa "crociata contro gli albigesi" e per raggiungere l'elevazione spirituale: Nella notte... (continuer)
Devant de ma fenèstra
(continuer)
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envoyé par DonQuijote82 8/1/2012 - 11:56
![Se chanta](img/upl/okitania.gif)
L'edizione inglese di Wikipedia riporta una pletora di versioni regionali occitane della canzone, delle quali è necessario tenere conto. Rimandiamo alla pagina relativa per la loro consultazione (per ogni versione è presente una traduzione inglese).
The English Wikipedia includes plenty of Occitan regional versions and variants of this song, all worth knowing and reading. We invite you to go to the relevant page for consultation (an English translation is provided for each version).
L' édition en anglais de Wikipédia contient de nombreuses versions et variantes de cette chanson, qu'il faudrait prendre en considération. Nous vous renvoyons à la page en question pour leur consultation (chaque version ou variante est accompagnée d'une traduction anglaise).
The English Wikipedia includes plenty of Occitan regional versions and variants of this song, all worth knowing and reading. We invite you to go to the relevant page for consultation (an English translation is provided for each version).
L' édition en anglais de Wikipédia contient de nombreuses versions et variantes de cette chanson, qu'il faudrait prendre en considération. Nous vous renvoyons à la page en question pour leur consultation (chaque version ou variante est accompagnée d'une traduction anglaise).
DQ82 + CCG/AWS Staff 8/1/2012 - 11:58
![Se chanta](img/upl/loudal.jpg)
The song as sung by Lou Dalfin.
La chanson comme elle est chantée par Lou Dalfin.
E' una versione standard del canto in "grafia mistraliana" (presente così anche sul sito del vecchio amico Maurizio Pistone). A tale riguardo ricordo che l'occitano moderno può essere scritto in due grafie distinte: una "tradizionale" o "etimologica", basata in gran parte sull'ortografia del provenzale classico ma corrispondente abbastanza male alla realtà fonetica attuale; e l'altra detta "mistraliana", dal grande poeta Mistral che ne fu inventore e fautore, che corrisponde assai meglio alla pronuncia attuale. La prima ha senz'altro il vantaggio di "riannodare i fili" col passato; la seconda ha quello di facilitare la lettura. E' una questione tuttora importante nell'occitano di oggi, che comunque predilige oramai decisamente la grafia tradizionale etimologica (anche nei cartelli stradali, ad esempio). Come... (continuer)
La chanson comme elle est chantée par Lou Dalfin.
E' una versione standard del canto in "grafia mistraliana" (presente così anche sul sito del vecchio amico Maurizio Pistone). A tale riguardo ricordo che l'occitano moderno può essere scritto in due grafie distinte: una "tradizionale" o "etimologica", basata in gran parte sull'ortografia del provenzale classico ma corrispondente abbastanza male alla realtà fonetica attuale; e l'altra detta "mistraliana", dal grande poeta Mistral che ne fu inventore e fautore, che corrisponde assai meglio alla pronuncia attuale. La prima ha senz'altro il vantaggio di "riannodare i fili" col passato; la seconda ha quello di facilitare la lettura. E' una questione tuttora importante nell'occitano di oggi, che comunque predilige oramai decisamente la grafia tradizionale etimologica (anche nei cartelli stradali, ad esempio). Come... (continuer)
SE CHANTO
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 9/1/2012 - 19:19
Il "Se chanto", vi apparirà strano, è considerato l'inno della popolazione occitana che vive in Piemonte sul territorio delle Valli Po-Bronda e Infernotto, Varaita, Maira, Grana, Stura, Gesso-Vermenagna-Pesio, Monregalesi, Tanaro-Mongia-Cevetta in provincia di Cuneo e, nel torinese, in Val Pellice, Valli Chisone e Germanasca, Alta Valle Susa. (L'Occitania è più di una minoranza: è il collante fra la gente di queste vallate del Piemonte, il cosidetto "Midi" francese e la Val d'Aran in Catalogna).
Abituati da sempre ai canti guerrieri quali inni alla "grande nazione" e al suo popolo "eroico", ci appare forse singolare che quello degli occitani sia un canto d'amore, di un poeta per l'amata. La nostalgia di un desiderio, un affetto perduto probabilmente per sempre.
E la presenza immanente della natura dei luoghi, di quelle loro montagne tanto alte, limite invalicabile, odiate dal troppo amore,... (continuer)
Abituati da sempre ai canti guerrieri quali inni alla "grande nazione" e al suo popolo "eroico", ci appare forse singolare che quello degli occitani sia un canto d'amore, di un poeta per l'amata. La nostalgia di un desiderio, un affetto perduto probabilmente per sempre.
E la presenza immanente della natura dei luoghi, di quelle loro montagne tanto alte, limite invalicabile, odiate dal troppo amore,... (continuer)
DonQuijote82 9/1/2012 - 19:20
Come i trovatori d'antan per le loro donne viste solo in ritratto, sono sempre stato innamorato di questa canzone, ascoltata forse una volta chissà quanti anni fa - credo grazie alla Sacca del Diavolo di Radio Popolare - e non più uscitami dalla testa. Sto vivendo un'emozione fortissima, ascoltandola. Era come un amore di terra lontana, e adesso lo incontro. Grazie e grazie, don Quijote82: è incredibile quello che sto provando. E questa lingua...,che per me ha un fascino che neppure il greco. Peccato che non l'abbia coltivata, e non so se ne avrò ancora il tempo.
Gian Piero Testa 10/1/2012 - 00:40
L'analisi di Tibaldo Pianta La Vigna, lo stesso dell'analisi de Lo boièr. Traduzione da BalliFolk:
Questa canzone d'amore è originaria di Béarn (Guascogna).
Una leggenda vuole che l'autore sia Gaston III, Conte di Foix e visconte di Béarn dal 1343, detto Gaston Febus (30/04/1331 - 01/08/1391).
Il soprannome di Febo (sole) gli fu dato per i suoi capelli biondi e per il suo desiderio di potere.
Era un uomo di stato potente ed indipendente. Era anche un uomo molto colto, un mecenate circondato da una brillante corte, appassionato di caccia e... di donne.
Si dice che è sicuramente per farsi scusare le sue numerose infedeltà che scrisse questo canto destinato alla sua sposa Agnese di Navarra quando lei si ritirò presso la sua famiglia in Spagna. Dunque dall'altro lato dei Pirenei, delle montagne.
Di sicuro il canto è anteriore al quindicesimo secolo. Difatti un universitario di... (continuer)
Questa canzone d'amore è originaria di Béarn (Guascogna).
Una leggenda vuole che l'autore sia Gaston III, Conte di Foix e visconte di Béarn dal 1343, detto Gaston Febus (30/04/1331 - 01/08/1391).
Il soprannome di Febo (sole) gli fu dato per i suoi capelli biondi e per il suo desiderio di potere.
Era un uomo di stato potente ed indipendente. Era anche un uomo molto colto, un mecenate circondato da una brillante corte, appassionato di caccia e... di donne.
Si dice che è sicuramente per farsi scusare le sue numerose infedeltà che scrisse questo canto destinato alla sua sposa Agnese di Navarra quando lei si ritirò presso la sua famiglia in Spagna. Dunque dall'altro lato dei Pirenei, delle montagne.
Di sicuro il canto è anteriore al quindicesimo secolo. Difatti un universitario di... (continuer)
Bartleby 10/1/2012 - 10:35
Prima di metter mano a questa pagina come è dovuto, mi sia permesso un po' di essere fiero (di voi): ora veramente sapete camminare con le vostre zampe, peccato solo che non vogliate diventare amministratori! "Tibaldo Pianta la Vigna" poi è stupendo :-PP Un'altra cosa: trovate da qualche parte (credo che ci sia) anche la versione cantata da Véronique Chalot: so di essere fissato con quella ragazza, ma ha una voce troppo bella per non esserlo. Per il resto...complimenti e basta, anche perché non sapevo affatto che pure "Se chanto" era...catara. A questo punto il percorso è d'obbligo.
Riccardo Venturi 10/1/2012 - 11:18
Per DQ82: Aspetta a mettere le numerose altre versioni, magari sarà necessario farne una scelta come ho fatto io con Lo boièr. Pagine del genere devono essere sí "corpose" ma non troppo pesanti, è un'esigenza generale.
Riccardo Venturi 10/1/2012 - 11:24
La "versione bilingue" di Véronique Chalot
Véronique Chalot's "bilingual version"
La "version bilingue" de Véronique Chalot
La "versione bilingue" cantata da Véronique Chalot in "Chansons de Provence" (1991, ried. 1995). In essa sono cantati solo i due ritornelli per due volte, in occitano e in francese.
Véronique Chalot's "bilingual version"
La "version bilingue" de Véronique Chalot
La "versione bilingue" cantata da Véronique Chalot in "Chansons de Provence" (1991, ried. 1995). In essa sono cantati solo i due ritornelli per due volte, in occitano e in francese.
Que canto que canto
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 10/1/2012 - 15:51
Ora che la pagina è stata un po' "rimessa", vorrei dire due parole su questa canzone.
Se mi è permessa un'ipotesi basata un po' sulla conoscenza di certe cose e dei meccanismi sia della genuina tradizione popolare, sia della cosiddetta "creazione della tradizione", questa canzone li rappresenta entrambi.
Non c'è alcun dubbio che si tratti di una canzone autenticamente popolare e parecchio antica; ma l'unica canzone per la quale esistono testimonianze dirette e coeve della sua diffusione presso i Catari e del suo "uso" come canzone cifrata, è Lo boièr. Non perché lo ha deciso Riccardo Venturi, ma perché c'è una documentazione ben precisa al riguardo.
Tale uso documentato, a mio parere, deve avere "trascinato" nel discorso della cifratura anche "Se chanta". A prescindere dal valore che poi ha assunto per tutta l'Occitania (è senz'altro anch'essa una "canzone identitaria"), in questo caso... (continuer)
Se mi è permessa un'ipotesi basata un po' sulla conoscenza di certe cose e dei meccanismi sia della genuina tradizione popolare, sia della cosiddetta "creazione della tradizione", questa canzone li rappresenta entrambi.
Non c'è alcun dubbio che si tratti di una canzone autenticamente popolare e parecchio antica; ma l'unica canzone per la quale esistono testimonianze dirette e coeve della sua diffusione presso i Catari e del suo "uso" come canzone cifrata, è Lo boièr. Non perché lo ha deciso Riccardo Venturi, ma perché c'è una documentazione ben precisa al riguardo.
Tale uso documentato, a mio parere, deve avere "trascinato" nel discorso della cifratura anche "Se chanta". A prescindere dal valore che poi ha assunto per tutta l'Occitania (è senz'altro anch'essa una "canzone identitaria"), in questo caso... (continuer)
Riccardo Venturi 10/1/2012 - 20:27
Credo che tu abbia ragione, Riccardo, anche il preciso Tibaldo Piantalavigna nella sua analisi non fa nessun riferimento ai catari o a simbolismi particolari e si limita a dire che, se proprio non fu composta da Gaston III de Foix-Béarn (nel secolo successivo allo sterminio degli albigesi), sarebbe anteriore al XV secolo e probabilmente originaria della Svevia e composta in un dialetto tedesco alemanno...
Però, anche se i catari non c'entrano, perchè non mettere come prima la versione più antica a noi nota, quella del 1349 attribuita a Gaston III dit Fébus?
SE CANTO
Al foun de la prado
Ay un auselou
Touto la ney canto,
Canto sa cansou
Se canto que canto,
Canto pas per you,
Canto per ma mio
Qu'ès alen de you.
Aqeros mountagnos
Que tan hautes soun,
M'empéchoun de beyre
Mas amours oun soun.
Se canto que canto,
Canto pas per you,
Canto per ma mio
Qu'ès alen de you.
Bassasbous,... (continuer)
Però, anche se i catari non c'entrano, perchè non mettere come prima la versione più antica a noi nota, quella del 1349 attribuita a Gaston III dit Fébus?
SE CANTO
Al foun de la prado
Ay un auselou
Touto la ney canto,
Canto sa cansou
Se canto que canto,
Canto pas per you,
Canto per ma mio
Qu'ès alen de you.
Aqeros mountagnos
Que tan hautes soun,
M'empéchoun de beyre
Mas amours oun soun.
Se canto que canto,
Canto pas per you,
Canto per ma mio
Qu'ès alen de you.
Bassasbous,... (continuer)
Bartleby 10/1/2012 - 22:32
Lì accanto, il paesino di Montségur è una meta turistica, in mezzo alle montagne; e ovunque si trova la puntuta croce occitana, rossa e gialla: perché l' Occitania, il paese d' Oc, è una nazione culturale che passa dal Piemonte alla Spagna, e Se chanto, l' inno occitano che traversa i tre paesi, è secondo alcuni il vero canto càtaro, pieno di riferimenti esoterici.
Articolo di "Repubblica"
Dal sito del comune di Condove
Articolo di "Repubblica"
Dal sito del comune di Condove
DonQuijote82 11/1/2012 - 09:56
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L'Internationale
![L'Internationale](img/thumb/c2003_130x140.jpeg?1338673231)
The Chinese lyrics of L'Internationale is a little confusing, and there may be some inaccurate information on this site. Since Chinese characters may not be showed correctly, I will send you a e-mail about this.
Xu Jiayu 31/10/2010 - 13:18
CINESE [3] / CHINESE [3]
L'autentica versione di Qu Qiubai (1923), segnalata da Xu Jiayu
The true version by Qu Qiubai (1923), contributed by Xu Jiayu
L'autentica versione di Qu Qiubai (1923), segnalata da Xu Jiayu
The true version by Qu Qiubai (1923), contributed by Xu Jiayu
"The version by Qu Qiubai, which is translated from the Russian version and came out in 1923. The Chinese(1) version, which is sung by most Chinese today, is not translated by Qu Qiubai, as showed on your site. In fact, it is very close to the Chinese(4) version, and was adapted and approved by the Communist Party of China in 1962, as a "official" version of the song." [XJ]
国际歌
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envoyé par Xu Jiayu 12/11/2010 - 12:17
CEREMISSO DI ALTURA [HILL MARI] / HILL MARI (CHEREMIS)
The Mari language (Mari: марий йылме, marii jylme, Russian: марийский язык), spoken by more than 600,000 people, belongs to the Finno-Ugric branch of the Uralic language family. It is spoken primarily in the Mari Republic (Mari: Марий Эл, Marii El, i.e., 'Mari land') of the Russian Federation as well as in the area along the Vyatka river basin and eastwards to the Urals. Mari speakers, known as the Mari are found also in the Tatarstan, Udmurtia, and Perm regions.
Mari today has a unified standard form with two variants (Hill vs. Meadow or Western and Eastern, with the Eastern variant prevailing in everyday usage), using a modified version of the Cyrillic alphabet, and is the titular and official language of its republic, alongside Russian. The use of two "variants," as opposed to two "languages," has been hotly debated: on the one hand,... (continuer)
The Mari language (Mari: марий йылме, marii jylme, Russian: марийский язык), spoken by more than 600,000 people, belongs to the Finno-Ugric branch of the Uralic language family. It is spoken primarily in the Mari Republic (Mari: Марий Эл, Marii El, i.e., 'Mari land') of the Russian Federation as well as in the area along the Vyatka river basin and eastwards to the Urals. Mari speakers, known as the Mari are found also in the Tatarstan, Udmurtia, and Perm regions.
Mari today has a unified standard form with two variants (Hill vs. Meadow or Western and Eastern, with the Eastern variant prevailing in everyday usage), using a modified version of the Cyrillic alphabet, and is the titular and official language of its republic, alongside Russian. The use of two "variants," as opposed to two "languages," has been hotly debated: on the one hand,... (continuer)
ИНТЕРНАЦИОНАЛЕШ
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envoyé par Arisztid 15/11/2010 - 00:13
Some further information:
The Chinese (5) version on your site is translated by 萧三(Xiao San)(1896-1983), a very famous poet, in 1923, when he is in Moscow. The translation is based mainly on the French version, but there are also many changes. The standard Chinese version (as (1) and (2) on your site) is from this one, and it is not related to Qu Qiubai.
You may refer to the website of News of the Communist Party of China this page.
By the way, please notice that my name is Xu Jiayu, not Xu Juayu.
The Chinese (5) version on your site is translated by 萧三(Xiao San)(1896-1983), a very famous poet, in 1923, when he is in Moscow. The translation is based mainly on the French version, but there are also many changes. The standard Chinese version (as (1) and (2) on your site) is from this one, and it is not related to Qu Qiubai.
You may refer to the website of News of the Communist Party of China this page.
By the way, please notice that my name is Xu Jiayu, not Xu Juayu.
Xu Jiayu 16/11/2010 - 10:25
Special thanks should be addressed to mr Xu Jiayu for his invaluable contributions to che Chinese and Min Nan parts of this page. We apologize with mr Xu Jiayu for our continuous mistakes with his name: this is only because we do not know the beautiful Chinese language. All corrections have been made according to mr Xu Jiayu's indications.
CCG/AWS Staff 22/11/2010 - 20:54
BASSO TEDESCO [2] / LOW GERMAN [2]
"A few days (OK, weeks) ago I recognized, that my version of the "Internationale" is lacking the anti-militaristic verse. So I sat down and wrote three new verses as third to fifth verse of the song. All six verses do not fit too well to the original. I cannot speak (or write) French and used the German, Dutch, Frisian versions and the Danish a little bit and (of course) the Grönnen one. In addition to the verses I wrote an introduction, based on the introductions of the languages mentioned above." (Hermann Thomsen)
De "Internationaale" wurr schreven as dächtnis an de Kommune vun Paris (03/1871 bet 05/1871), woneem de arbeiders de macht in de eegen hannen naamen harrn. Wiel un nah de "Drütte Bismarcksche Krieg" (1870 un 1871) geev dat in Frankriek - sünnerlig in Paris - bitter noot un de regeeren, do in Versailles, däi nix, dat to ännern (tominst nix,... (continuer)
"A few days (OK, weeks) ago I recognized, that my version of the "Internationale" is lacking the anti-militaristic verse. So I sat down and wrote three new verses as third to fifth verse of the song. All six verses do not fit too well to the original. I cannot speak (or write) French and used the German, Dutch, Frisian versions and the Danish a little bit and (of course) the Grönnen one. In addition to the verses I wrote an introduction, based on the introductions of the languages mentioned above." (Hermann Thomsen)
De "Internationaale" wurr schreven as dächtnis an de Kommune vun Paris (03/1871 bet 05/1871), woneem de arbeiders de macht in de eegen hannen naamen harrn. Wiel un nah de "Drütte Bismarcksche Krieg" (1870 un 1871) geev dat in Frankriek - sünnerlig in Paris - bitter noot un de regeeren, do in Versailles, däi nix, dat to ännern (tominst nix,... (continuer)
DE INTERNATIONAALE
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envoyé par Hermann Thomsen 26/11/2010 - 15:02
FRISONE OCCIDENTALE [2]/ WEST FRISIAN [2]
La versione di Lieuwe Hornstra, fattaci pervenire da Hermann Thomsen (che ringraziamo).
Alternative version by Lieuwe Hornstra, contributed by Hermann Thomsen (whom we thank heartily).
Lieuwe Hornstra (1908-1990) è stato un importante medico psicanalista e filosofo frisone. Nato a Rotterdam, è stato anche impegnato in politica su posizioni marxiste, e esponente del FNP (Fryske Nasjonale Partij, Partito Nazionale Frisone). Scrittore e poeta, è stato autore anche di componimenti nello stile degli "haiku" giapponesi. E' stato anche presidente della Società Psicanalitica Olandese.
La versione di Lieuwe Hornstra, fattaci pervenire da Hermann Thomsen (che ringraziamo).
Alternative version by Lieuwe Hornstra, contributed by Hermann Thomsen (whom we thank heartily).
For line out the anti-militaristic character of the song here is another Frisian version - from Lieuwe Hornstra. It is - again - west[-lauwers ;-)] frysk and it is out of the same article from the Leeuwarder Courant. (Northern Frisian is not dead yet - neither the mainland-dialects, nor the islandic forms! Don't worry - (High-) German administrations and media are working on it.)
Lieuwe Hornstra (1908-1990) è stato un importante medico psicanalista e filosofo frisone. Nato a Rotterdam, è stato anche impegnato in politica su posizioni marxiste, e esponente del FNP (Fryske Nasjonale Partij, Partito Nazionale Frisone). Scrittore e poeta, è stato autore anche di componimenti nello stile degli "haiku" giapponesi. E' stato anche presidente della Società Psicanalitica Olandese.
DE YNTERNASJONALE
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envoyé par Hermann Thomsen 26/11/2010 - 15:06
MALAYALAM [1] / MALAYALAM [1]
La traduzione in Malayalam eseguita dal poeta K. Satchidanandan. Il Malayalam (lingua dravidica, non indoeuropea a differenza delle lingue nordindiane) è lingua madre di 35 milioni di persone che vivono nello stato del Kerala, nell'India meridionale. Il Kerala ha eletto un governo comunista nel 1957. Il governo attuale è ugualmente di sinistra, guidato dal Partito Comunista Indiano (Marxista).
Malayalam translation done by poet K Satchidanandan. Malayalam is the language of 35 Million people lives in Kerala in the southern tip of India. Kerala elected a Communist government in 1957. The present government is also a left one lead by the communist Party of India (Marxist). [Rubin DCruz]
പാരിസ് കമ്മ്യൂണിലെ അംഗമായിരുന്ന യൂജിൻ പോഷ്യർ (1816-1887), 1871-ൽ ഫ്രഞ്ച് ഭാഷയിൽ രചിച്ചതാണ് സാർവ്വദേശീയഗാനം (ഇംഗ്ലീഷിൽ The Internationale). പിയറി ഡിഗെയ്റ്റർ (1848-1932) അതിന് 1888-ൽ സംഗീതം പകർന്നു[
Malayalam translation done by poet K Satchidanandan. Malayalam is the language of 35 Million people lives in Kerala in the southern tip of India. Kerala elected a Communist government in 1957. The present government is also a left one lead by the communist Party of India (Marxist). [Rubin DCruz]
പാരിസ് കമ്മ്യൂണിലെ അംഗമായിരുന്ന യൂജിൻ പോഷ്യർ (1816-1887), 1871-ൽ ഫ്രഞ്ച് ഭാഷയിൽ രചിച്ചതാണ് സാർവ്വദേശീയഗാനം (ഇംഗ്ലീഷിൽ The Internationale). പിയറി ഡിഗെയ്റ്റർ (1848-1932) അതിന് 1888-ൽ സംഗീതം പകർന്നു[
സാര്വദേശീയ ഗാനം. തര്ജമ സച്ചിദാനന്ദന്
(continuer)
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envoyé par Rubin DCruz 2/5/2011 - 19:28
UDMURTO (VOTIACO) / UDMURT (VOTYAK)
La versione in lingua udmurta (votiaca) ripresa da udm:wikipedia. È seguita da una traslitterazione di massima in caratteri latini.
Standard version in the Udmurt (Votyak) language, reproduced from udm:wikipedia and followed by a transliteration in Latin characters [CCG/AWS Staff]
Standard version in the Udmurt (Votyak) language, reproduced from udm:wikipedia and followed by a transliteration in Latin characters [CCG/AWS Staff]
ИНТЕРНАЦИОНАЛ [1]
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 5/5/2011 - 02:36
![L'Internationale](img/upl/potdeg.jpg)
Traduzione italiana della Prima versione originale
Italian translation of the First original version
Riccardo Venturi, 5-5-2011
Italian translation of the First original version
Riccardo Venturi, 5-5-2011
Mancava finora una versione integrale della "Prima versione originale". Crediamo che sia molto utile conoscerla nella sua interezza, dato anche il suo carattere ancor più fortemente antimilitarista della versione storica". [CCG/AWS Staff]
L'INTERNAZIONALE
(continuer)
(continuer)
![L'Internationale](img/upl/occitanie.gif)
OCCITANO (NIZZARDO) / OCCITAN (NIÇARD)
La versione occitana nizzarda ripresa da oc:wikipedia
An Occitan version reproduced from oc:wikipedia
La versione appare essere una traduzione letterale di tre strofe dell'originale francese di Pottier. Segue la cosiddetta "ortografia Mistraliana", dal suo creatore, il grande poeta Frédéric Mistral.
This version seems to be a word-for-word translation of three verses from Pottier's original French lyrics. It follows the so-called "Mistralian spelling", from the name of its author, the outstanding poet Frédéric Mistral
Ringraziamo l'impareggiabile Arisztíd per il suo contributo
Thanks to Arisztíd for his invaluable contribution (CCG/AWS Staff)
La versione occitana nizzarda ripresa da oc:wikipedia
An Occitan version reproduced from oc:wikipedia
La versione appare essere una traduzione letterale di tre strofe dell'originale francese di Pottier. Segue la cosiddetta "ortografia Mistraliana", dal suo creatore, il grande poeta Frédéric Mistral.
This version seems to be a word-for-word translation of three verses from Pottier's original French lyrics. It follows the so-called "Mistralian spelling", from the name of its author, the outstanding poet Frédéric Mistral
Ringraziamo l'impareggiabile Arisztíd per il suo contributo
Thanks to Arisztíd for his invaluable contribution (CCG/AWS Staff)
L'INTERNACIOUNALA
(continuer)
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envoyé par Arisztid 22/5/2011 - 21:53
![L'Internationale](img/upl/occitanie.gif)
OCCITANO (LANGUEDOCIANO) / OCCITAN (LENGADOCIAN)
La versione occitana in grafia standard (o "etimologica") ripresa da oc:wikipedia. Precedentemente etichettata su oc.wikipedia come "comunista" senz'altra specificazione, è stata in seguito ridenominata semplicemente come "lengadociana" (languedociana). L'autore non è specificato in nessuna fonte.
Occitan version in standard (or "etymologic") spelling, reproduced from oc:wikipedia.Though previously labeled by oc.wikipedia as "Communist" without further specification, the version is now simply defined "lengadociana". The translator's name is not given in any source. (CCG/AWS Staff)
"L'internacionala (en francés l'internationale), es un cant revolucionari compausat per lo cançonejaire francés Eugène Pottier amb una musica de Pierre De Geyter. La version originala en francés foguèt traduita dins fòrça lenga e venguèt l'imne del socialisme internacional e tanben aquel de l'Union sovietica entre 1922 e 1944."
La versione occitana in grafia standard (o "etimologica") ripresa da oc:wikipedia. Precedentemente etichettata su oc.wikipedia come "comunista" senz'altra specificazione, è stata in seguito ridenominata semplicemente come "lengadociana" (languedociana). L'autore non è specificato in nessuna fonte.
Occitan version in standard (or "etymologic") spelling, reproduced from oc:wikipedia.Though previously labeled by oc.wikipedia as "Communist" without further specification, the version is now simply defined "lengadociana". The translator's name is not given in any source. (CCG/AWS Staff)
"L'internacionala (en francés l'internationale), es un cant revolucionari compausat per lo cançonejaire francés Eugène Pottier amb una musica de Pierre De Geyter. La version originala en francés foguèt traduita dins fòrça lenga e venguèt l'imne del socialisme internacional e tanben aquel de l'Union sovietica entre 1922 e 1944."
L'INTERNACIONALA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 31/5/2011 - 00:44
"non mi sembra ci sia, e come al solito ignoro quale sia la lingua"
(http://sh.wikipedia.org/wiki/Internacionala_(himna))
(http://sh.wikipedia.org/wiki/Internacionala_(himna))
La lingua è il serbocroato e la abbiamo già da tempo, come l'altra in ungherese che avevi messo in approvazione e tutte le versioni riprese dalle "wikipedie". Ti consiglierei, Don Quijote, di non sfogliare più le pagine di Wikipedia per le versioni dell'Internazionale: lo facciamo già da parecchio tempo e, a meno di qualche nuova pagina (tipo quella in udmurto), ci sono davvero già tutte quante. Un tuo contributo originale, invece, potrebbe essere il seguente: no so di dove sei originario, ma sarebbe bello se tu traducessi o facessi tradurre il testo dell'Internazionale nel dialetto della tua zona (avrai sicuramente visto che in questa pagina sono presenti traduzioni in brianzolo, in chietino e in altri dialetti). Questa sarebbe davvero una cosa molto gradita e importante. Saluti! (RV)
DonQuijote82 1/6/2011 - 09:58
RIPUARIO / RIPUARIAN
The Ripuarian language (Ripoaresch) is a very unique minor language in the German language area spoken by the people of the Lower and parts of the Middle Rhine area. It is a part of the West Franconian dialect group. However, it is often not classified as an immediate dialect of the German language, because it descended from Middle High German and partially Middle Low German and has developed separately from the German language ever since. Most German speakers will not even understand Ripuarian, whether in written or spoken form, and in many regards the language/dialect is as different to German as German is to Dutch.
Lyrics translated by F. Bayer
La lingua Ripuaria (Ripoaresch) è un idioma minoritario assolutamente unico parlato nell'area linguistica tedesca, nella Renania inferiore ed in parti di quella mediana. Fa parte del gruppo dei dialetti Frànconi occidentali.... (continuer)
The Ripuarian language (Ripoaresch) is a very unique minor language in the German language area spoken by the people of the Lower and parts of the Middle Rhine area. It is a part of the West Franconian dialect group. However, it is often not classified as an immediate dialect of the German language, because it descended from Middle High German and partially Middle Low German and has developed separately from the German language ever since. Most German speakers will not even understand Ripuarian, whether in written or spoken form, and in many regards the language/dialect is as different to German as German is to Dutch.
Lyrics translated by F. Bayer
La lingua Ripuaria (Ripoaresch) è un idioma minoritario assolutamente unico parlato nell'area linguistica tedesca, nella Renania inferiore ed in parti di quella mediana. Fa parte del gruppo dei dialetti Frànconi occidentali.... (continuer)
D' INTERNATIONAAL
(continuer)
(continuer)
envoyé par Frederic Bayer 21/6/2011 - 11:59
ITALIANO / ITALIAN 4
Noi siamo i Proletari in Lotta!
Noi siamo i Proletari in Lotta! (We are the Struggling Proletarians!)
Franco Fortini - Luigi Manconi - Pino Masi, 1970
Noi siamo i Proletari in Lotta!
Noi siamo i Proletari in Lotta! (We are the Struggling Proletarians!)
Franco Fortini - Luigi Manconi - Pino Masi, 1970
Una delle tante – e molto simili fra loro - versioni della cosiddetta “Internazionale di Fortini” (forse una sua "protoversione"). Questa fu scritta da Franco Fortini, Luigi Manconi e Pino Masi mentre aspettavano un qualche treno alla stazione Cadorna di Milano nel 1970.Testo trovato su Pino Masi. Quarant’anni di canzoni. Dal Canzoniere Pisano al Tribal Karma Ensemble [Bartleby]
Noi siamo i Proletari in lotta!
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 31/8/2011 - 15:32
ZHUANG (Vahcuengh)
ZHUANG (Vahcuengh)
Versione in lingua zhuang
Zhuang (Vahcuengh) version
(Video contributed by Robin Nystrand)
Zhuang version of the Internationale (Fwen Lajbiengz)
Versione in lingua Zhuang dell'Internazionale
Music and text from here:
La musica e il testo sono ripresi dal seguente sito:
Fwen Lajbiengz
http://za.wikipedia.org/wiki/Fwen_Lajbiengz (za:wikipedia)
Zhuang language:
Zhuang language
Lyrics are given both in the Sawndip and Latin alphabet
Il testo è dato sia in scrittura Sawndip che in caratteri latini.
ZHUANG (Vahcuengh)
Versione in lingua zhuang
Zhuang (Vahcuengh) version
(Video contributed by Robin Nystrand)
Zhuang version of the Internationale (Fwen Lajbiengz)
Versione in lingua Zhuang dell'Internazionale
Music and text from here:
La musica e il testo sono ripresi dal seguente sito:
Fwen Lajbiengz
http://za.wikipedia.org/wiki/Fwen_Lajbiengz (za:wikipedia)
Zhuang language:
Zhuang language
Lyrics are given both in the Sawndip and Latin alphabet
Il testo è dato sia in scrittura Sawndip che in caratteri latini.
FWEN LAJBIENGZ
(continuer)
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envoyé par Arisztid 8/9/2011 - 16:36
![L'Internationale](img/upl/codexar.jpg)
GOTICO / GOTHIC
Tre versioni in lingua gotica
Three version in the Gothic language
Medley delle tre versioni in gotico
Medley of Gothic versions
Tre versioni in lingua gotica riprodotte da got:wikipedia.
Three versions in the old Gothic language as reproduced from got:wikipedia
Attenzione. Il testo nell'alfabeto gotico ulfiliano è dato in immagine .png per problemi di visualizzazione dei caratteri.
Warning. Due to font visualization problems, the lyrics in Ulfila's original Gothic characters are given as a png. image.
L'Internazionale nella lingua dei gahlaiba
Quella che vedete nella foto è una pagina del Codex Argenteus. Il Codex Argenteus, di fattura probabilmente altoitaliana ma conservato attualmente nella Biblioteca Reale di Uppsala, in Svezia, è uno dei codici più preziosi esistenti al mondo; non soltanto per la sua consistenza (fogli di pergamena porporina con lettere stilate... (continuer)
Tre versioni in lingua gotica
Three version in the Gothic language
Medley delle tre versioni in gotico
Medley of Gothic versions
Tre versioni in lingua gotica riprodotte da got:wikipedia.
Three versions in the old Gothic language as reproduced from got:wikipedia
Attenzione. Il testo nell'alfabeto gotico ulfiliano è dato in immagine .png per problemi di visualizzazione dei caratteri.
Warning. Due to font visualization problems, the lyrics in Ulfila's original Gothic characters are given as a png. image.
L'Internazionale nella lingua dei gahlaiba
Quella che vedete nella foto è una pagina del Codex Argenteus. Il Codex Argenteus, di fattura probabilmente altoitaliana ma conservato attualmente nella Biblioteca Reale di Uppsala, in Svezia, è uno dei codici più preziosi esistenti al mondo; non soltanto per la sua consistenza (fogli di pergamena porporina con lettere stilate... (continuer)
ÞATA INTAIRNATSJONALO
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envoyé par Riccardo Venturi 7/11/2011 - 00:40
![L'Internationale](img/upl/pontiaka.jpg)
GRECO PONTICO (PONTIAKA) [1] / PONTIC GREEK (PONTIAKA) [1]
La versione in Greco Pontico di I. K. Hiotis (1925).
The Pontic Greek version by I. K. Hiotis (1925)
È stata reperita casualmente da una pagina del blog Κανάλι dedicata specificamente alle traduzioni greche dell'Internazionale; l'accesso a tale pagina era stato effettuato per pura curiosità, dato che riportava la traduzione in greco antico che Riccardo Venturi ha effettuato per questo sito. La versione è accompagnata da una trascrizione di massima in caratteri latini semifonetici.
This translation has been found by pure chance in a page of the blog Κανάλι specially dedicated to the Greek translations of the Internationale; such page had been accessed out of mere curiosity, as it reproduces the Ancient Greek translation Riccardo Venturi prepared for this website. Version is followed by a rough, semi-phonetic transcription in Latin... (continuer)
La versione in Greco Pontico di I. K. Hiotis (1925).
The Pontic Greek version by I. K. Hiotis (1925)
È stata reperita casualmente da una pagina del blog Κανάλι dedicata specificamente alle traduzioni greche dell'Internazionale; l'accesso a tale pagina era stato effettuato per pura curiosità, dato che riportava la traduzione in greco antico che Riccardo Venturi ha effettuato per questo sito. La versione è accompagnata da una trascrizione di massima in caratteri latini semifonetici.
This translation has been found by pure chance in a page of the blog Κανάλι specially dedicated to the Greek translations of the Internationale; such page had been accessed out of mere curiosity, as it reproduces the Ancient Greek translation Riccardo Venturi prepared for this website. Version is followed by a rough, semi-phonetic transcription in Latin... (continuer)
Φ' ΕΝΤΕΡΝΑΣΙΟΝΑΛ [1]
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 12/11/2011 - 01:04
Strana sorte quella dei Pondii (i Greci che abitavano le rive del Mar Nero, il Ponto Euxino). Non ne so molto, ma dico quello che so. Come in generale gli altri Greci dell'Asia Minore, erano una comunità alacre, abbastanza colta e non miserevole: ma anche loro dovettero lasciare i loro antichissimi insediamenti, quando il nazionalismo turco si sostituì all'imperialismo ottomano. Giunti nella sconosciuta madrepatria, probabilmente perché parlavano una strana lingua greca e avevano abitudini un po' diverse da quelle dei residenti, furono considerati alla stregua di tonti e divennero - e lo sono ancora - i protagonisti di quel filone di barzellette che da noi si attribuiscono ai carabinieri. Quando frequentavo la Grecia più di quanto non faccia adesso, presso i rivenditori di giornali si trovava sempre qualche fascicolo di "Pondiakà anékdota", le barzellette dei Pondii. Cominciavano tutte così:... (continuer)
Gian Piero Testa 13/11/2011 - 22:44
Interessante davvero questa storia dei Pondii-carabinieri (o cuneesi; famose sono anche le storielle sugli abitanti di Cuneo, se non mi sbaglio, ma ogni regione ha i suoi sempliciotti presunti, qui in Toscana sono generalmente gli aretini). Certo che il trattamento riservato dai greci della Madrepatria ai poveri profughi del Ponto non è molto "panellenico", per così dire; ma sono, credo, cose che accadono comunemente. La solidarietà si prova sempre quando i suoi oggetti se ne stanno ben lontani. Mi ricordo quando ci fu nel 1989 la rivoluzione in Romania, tutti facevano a gara di solidarietà nei confronti dei "fratelli latini"...finché i rumeni non cominciarono ad arrivare in massa da queste parti.
Piuttosto, la pagina che ho trovato sull'Internazionale in greco continua a rivelarsi una miniera anche "indiretta" (e, a questo punto, sono particolarmente contento che abbia voluto riportare... (continuer)
Piuttosto, la pagina che ho trovato sull'Internazionale in greco continua a rivelarsi una miniera anche "indiretta" (e, a questo punto, sono particolarmente contento che abbia voluto riportare... (continuer)
Riccardo Venturi 14/11/2011 - 16:20
GRECO [2] / GREEK [2]
La versione greca di Yankos Kanonidis ufficiale nelle scuole greche dell'Unione Sovietica.
The Greek version by Yankos Kanonidis that had official status in the Greek schools of Soviet Union.
Ο Γιάγκος Κανονίδης ήταν ένας σημαντικός διανοούμενος του σοβιετικού ελληνισμού. Γεννημένος στον Πόντο, ήταν απ’ αυτούς που εξέφρασαν τις νέες ιδεολογικές αναζητήσεις και συγκρούστηκαν με την παραδοσιακή ελληνική διανόηση της Τραπεζούντας στις αρχές του 20 αιώνα. Με αφορμή τη συγγραφή ενός σκληρού άρθρου κατά του μητροπολίτη Χρύσανθου με τον τίτλο “Οι χουλιγκάνοι του Χλωμού Άστεως”, αναγκάστηκε να καταφύγει στη Ρωσία και να αναζητήσει δουλειά ως δάσκαλος στο κοινοτικό ελληνικό σχολείο της Ανάπα.
Ο Γιάγκος Κανονίδης, εντάχθηκε νωρίς στο ρωσικό κομμουνιστικό κίνημα και δραστηριοποιήθηκε πολιτικά εντός των ελληνικών κομματικών οργανώσεων. Ήταν αδελφός του Κώστα Τοπχαρά (Κανονίδη),... (continuer)
La versione greca di Yankos Kanonidis ufficiale nelle scuole greche dell'Unione Sovietica.
The Greek version by Yankos Kanonidis that had official status in the Greek schools of Soviet Union.
Ο Γιάγκος Κανονίδης ήταν ένας σημαντικός διανοούμενος του σοβιετικού ελληνισμού. Γεννημένος στον Πόντο, ήταν απ’ αυτούς που εξέφρασαν τις νέες ιδεολογικές αναζητήσεις και συγκρούστηκαν με την παραδοσιακή ελληνική διανόηση της Τραπεζούντας στις αρχές του 20 αιώνα. Με αφορμή τη συγγραφή ενός σκληρού άρθρου κατά του μητροπολίτη Χρύσανθου με τον τίτλο “Οι χουλιγκάνοι του Χλωμού Άστεως”, αναγκάστηκε να καταφύγει στη Ρωσία και να αναζητήσει δουλειά ως δάσκαλος στο κοινοτικό ελληνικό σχολείο της Ανάπα.
Ο Γιάγκος Κανονίδης, εντάχθηκε νωρίς στο ρωσικό κομμουνιστικό κίνημα και δραστηριοποιήθηκε πολιτικά εντός των ελληνικών κομματικών οργανώσεων. Ήταν αδελφός του Κώστα Τοπχαρά (Κανονίδη),... (continuer)
H INTERNAΣΙΟΝΑΛΕ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/11/2011 - 16:35
Per ora no, Riccardo, συγχώρα με. Ma starò attento, se mai dovesse capitarmi a tiro.
Gian Piero Testa 14/11/2011 - 21:13
Per ora ho trovato questa nota su Rigas Gòlfis .
Rigas Gòlfis (Ρήγας Γκόλφης) fu poeta, critico e collaboratore del periodico "O Numàs" e fu uno dei più combattivi sostenitori del suo tempo della lingua "dimotikì" pur senza consegnare la sua poesia alla retorica politica.
Dimitris Dimitriadìs, questo fu il suo vero nome , nacque nel 1866 a Missolungi, ma suo padre era originario di Karpenissi. Avendo compiuto studi giuridici ad Atene, diventò notaio come il padre. Nel 1908 pubblicò su "Numà" l'atto unico " Ο Γήταυρος / O Ghìtavros" (credo significhi il "Toro della Terra" -NdT) il quale aveva una forte caratterizzazione sociale e si ascrive alla produzione drammaturgica sociale. Si dedicò tuttavia soprattutto alla poesia e pubblicò le seguenti raccolte:
Τραγούδια του Απρίλη/ Canzoni d'Aprile (1909)
Ύμνοι/ Inni(1921)
Στο γύρισμα της ρίμας / Al ritorno dellarima (1924)
Λυρικά Χρώματα... (continuer)
Rigas Gòlfis (Ρήγας Γκόλφης) fu poeta, critico e collaboratore del periodico "O Numàs" e fu uno dei più combattivi sostenitori del suo tempo della lingua "dimotikì" pur senza consegnare la sua poesia alla retorica politica.
Dimitris Dimitriadìs, questo fu il suo vero nome , nacque nel 1866 a Missolungi, ma suo padre era originario di Karpenissi. Avendo compiuto studi giuridici ad Atene, diventò notaio come il padre. Nel 1908 pubblicò su "Numà" l'atto unico " Ο Γήταυρος / O Ghìtavros" (credo significhi il "Toro della Terra" -NdT) il quale aveva una forte caratterizzazione sociale e si ascrive alla produzione drammaturgica sociale. Si dedicò tuttavia soprattutto alla poesia e pubblicò le seguenti raccolte:
Τραγούδια του Απρίλη/ Canzoni d'Aprile (1909)
Ύμνοι/ Inni(1921)
Στο γύρισμα της ρίμας / Al ritorno dellarima (1924)
Λυρικά Χρώματα... (continuer)
Gian Piero Testa 14/11/2011 - 22:01
Grazie, Gian Piero; sulla pagina dell'Internazionale in greco ho messo qualche altra notizia su Rigas Golfis trovata qua e là (ad esempio che morì nel 1957 alla bella età di 91 anni). Sembra che anche la Διεθνής sia stata dedicata al socialista anarchico spagnolo Ferrer (non "Ferrero", come riportato nella Wikipedia greca; si vede che l'autore dell'articolo era reduce da una fetta di pane e Nutella...). Ho trovato anche un ritratto; per il resto, poche righe. Certo che qui siamo oramai specializzati nel (ri)trovare greci dimenticati...
Tanto che ci sono, colgo l'occasione per una cosa che non c'entra nulla, ma alla quale tengo particolarmente. Devono essere giorni di "trovaglie" per questa pagina; dopo il gotico e il greco pontico, dopo anni e anni sono riuscito a trovare il testo esatto dell'Internazionale in lingua tuvana. Per chi non la conoscesse, consiglio di ascoltarla: è un'Internazionale... (continuer)
Tanto che ci sono, colgo l'occasione per una cosa che non c'entra nulla, ma alla quale tengo particolarmente. Devono essere giorni di "trovaglie" per questa pagina; dopo il gotico e il greco pontico, dopo anni e anni sono riuscito a trovare il testo esatto dell'Internazionale in lingua tuvana. Per chi non la conoscesse, consiglio di ascoltarla: è un'Internazionale... (continuer)
Riccardo Venturi 14/11/2011 - 22:53
GRECO [3] / GREEK [3]
Caro Riccardo, cercando qualche testo di Kostas Vàrnalis che sia stato musicato, mi sono imbattuto in questo piccolo mistero: un'Internazionale che gli viene attribuita - e che ricalca quasi per intero la traduzione greca "classica" (non la tua, che è classica in un altro senso) di Rigas Golfis, pur discostandosene alla fine. La musica sarebbe del cantautore francese Jean-Jacques Goldman. E l'interpretazione della compianta Maria Dimitriadi. Ma nessun cenno alla data (o alle date), né al disco in cui la si possa trovare. Te la trascrivo, lasciando a te e a Yorgos - se ne avete voglia - il compito di risolvere la faccenda, essendo voi molto più bravi ichneuti di me. Io l'ho trovata in questa pagina. (gpt)
ΔΙΕΘΝΗΣ
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envoyé par Gian Piero Testa 17/11/2011 - 17:20
![L'Internationale](img/upl/aresti.jpg)
BASCO (EUSKARA) [2] / BASQUE (EUSKARA) [2]
La seguente versione pare essere quella autenticamente opera di Gabriel Aresti (da questa pagina). Ringraziamo Arisztíd per il contributo.
The following version seems to be that authentically written by Gabriel Aresti (from this page). Thanks to Arisztíd for his contribution. [CCG/AWS Staff]
Gabriel Aresti Segurola (October 14, 1933 – June 5, 1975) was one of the most important writers and poets in Basque language in the 20th century. He grew up in Bilbao, which was a Spanish speaking environment. Although his father talked to his parents in Basque language, the child Gabriel did not have Basque as mother language. He was a self-taught student of the language, at the age of 21 he collaborated in some magazines. His literary career began with a work influenced by the symbolism, Maldan Behera (Downhill). His most important works are, however, Harri... (continuer)
La seguente versione pare essere quella autenticamente opera di Gabriel Aresti (da questa pagina). Ringraziamo Arisztíd per il contributo.
The following version seems to be that authentically written by Gabriel Aresti (from this page). Thanks to Arisztíd for his contribution. [CCG/AWS Staff]
Gabriel Aresti Segurola (October 14, 1933 – June 5, 1975) was one of the most important writers and poets in Basque language in the 20th century. He grew up in Bilbao, which was a Spanish speaking environment. Although his father talked to his parents in Basque language, the child Gabriel did not have Basque as mother language. He was a self-taught student of the language, at the age of 21 he collaborated in some magazines. His literary career began with a work influenced by the symbolism, Maldan Behera (Downhill). His most important works are, however, Harri... (continuer)
INTERNAZIONALA
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envoyé par Arisztid 26/11/2011 - 12:35
SPAGNOLO / SPANISH 5
La versione cantata in Terra e Libertà di Ken Loach
The version sung in Land and Freedom by Ken Loach
1995
Versione spagnola da questa pagina, così come è cantata in Terra e Libertà (1995) di Ken Loach. Differisce leggermente da quella comunemente cantata.
Spanish version from this page, as sung in the motion picture Land and Freedom (1995) by Ken Loach. It slightly differs from the commonly sung version.
La versione cantata in Terra e Libertà di Ken Loach
The version sung in Land and Freedom by Ken Loach
1995
Versione spagnola da questa pagina, così come è cantata in Terra e Libertà (1995) di Ken Loach. Differisce leggermente da quella comunemente cantata.
Spanish version from this page, as sung in the motion picture Land and Freedom (1995) by Ken Loach. It slightly differs from the commonly sung version.
Arriba, parias de la Tierra.
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envoyé par DonQuijote82 22/12/2011 - 11:44
Se ritenete, su wikipedia c'è la traduzione in quasi tutte le lingue del mondo, ha senso trscriverle, o ci teniamo solo quella "muta" di Hendrix?
DonQuijote82 20/10/2011 - 20:43
Grazie, penso che ci terremo quella "muta". Chi è interessato vada su wikipedia...
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Lift Every Voice and Sing
![Lift Every Voice and Sing](img/upl/Lift_Every_Voice_and_Sing.jpg)
[1900]
Parole di James Weldon Johnson
Musica di John Rosamond Johnson
James Weldon Johnson è stata una delle figure centrali della cultura afro-americana negli anni a cavallo tra 800 e 900. Poeta, scrittore, avvocato, attivista per i diritti civili, presidente della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), primo nero ad insegnare alla New York University, James Weldon Johnson scrisse nel 1900 questa poesia che venne subito universalmente riconosciuta come “The Black National Anthem”, l’inno nazionale degli afro-americani negli USA.
Nel 1939 la scultrice Augusta Savage, esponente del movimento dell’Harlem Renaissance, dedicò alla canzone una delle sue opere più famose, un gruppo bronzeo alto 6 metri. Purtroppo la scultura non venne mai fusa ed il calco venne in seguito distrutto.
Ho attribuito il brano all’autore del testo – che peraltro fu anche... (continuer)
Parole di James Weldon Johnson
Musica di John Rosamond Johnson
James Weldon Johnson è stata una delle figure centrali della cultura afro-americana negli anni a cavallo tra 800 e 900. Poeta, scrittore, avvocato, attivista per i diritti civili, presidente della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), primo nero ad insegnare alla New York University, James Weldon Johnson scrisse nel 1900 questa poesia che venne subito universalmente riconosciuta come “The Black National Anthem”, l’inno nazionale degli afro-americani negli USA.
Nel 1939 la scultrice Augusta Savage, esponente del movimento dell’Harlem Renaissance, dedicò alla canzone una delle sue opere più famose, un gruppo bronzeo alto 6 metri. Purtroppo la scultura non venne mai fusa ed il calco venne in seguito distrutto.
Ho attribuito il brano all’autore del testo – che peraltro fu anche... (continuer)
Lift every voice and sing,
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envoyé par Bartleby 15/9/2011 - 10:32
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
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Fernande
![Fernande](img/thumb/c9028_130x140.jpeg?1328440550)
(G. Brassens / Adaptación: Agustín Gª Calvo)
CUANDO PIENSO ("Fernande")
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envoyé par Marco Valdo M.I. 12/9/2011 - 22:01
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Inno della Repubblica
![Inno della Repubblica](img/upl/14w6bz5.jpg)
[1967]
Album :“Il lamento dei mendicanti”
Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…
In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…
“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (continuer)
Album :“Il lamento dei mendicanti”
Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…
In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…
“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (continuer)
Fratelli tutti uniti, facciamo l’Italia nuova
(continuer)
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envoyé par Bartleby 13/7/2011 - 15:17
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
Inno nazionale
![Inno nazionale](img/upl/Cantacronache.jpg)
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Franco Fortini
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Parole di Franco Fortini
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Fratelli d’Italia,
(continuer)
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envoyé par Bartleby 27/6/2011 - 10:40
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
Inno dell'Unione Sovietica - Versione italiana
![Inno dell'Unione Sovietica - Versione italiana](img/upl/Flag_of_the_Soviet_Union.svg.png)
Carissimi, lascio a voi di decidere se questa sia, propriamente, una canzone contro la guerra, e se possa entrare a far parte dell'archivio. Probabilmente non lo è, e ho molto esitato prima di inviarla. Tuttavia, è certamente una chicca (almeno per chi ama questo genere di cose...) e, soprattutto, si tratta di una rarità bibliografica assoluta: ho infatti trascritto il testo da un esilissimo fascicolo di due sole pagine (che lo contiene insieme allo spartito), da me consultato presso una, forse l'unica biblioteca italiana che ne conserva copia, "omaggio dell'editore". L'originale si trova in pessime condizioni di conservazione: faccio affidamento sul suo valore documentario perché voi decidiate che vale almeno la pena di trasmetterlo ai posteri...
Fonte: Inno dell'Unione Sovietica, versione italiana di Alberto Cavaliere, Milano, Suvini Zerboni, 1947
Fonte: Inno dell'Unione Sovietica, versione italiana di Alberto Cavaliere, Milano, Suvini Zerboni, 1947
Non più d'oppressori catene stridenti:
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2/5/2011 - 23:45
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
Ringraziamo Leonardo per questo documento comunque interessante, e per prevenire le immancabili accuse a base dei conteggi dei morti precisiamo - se ce ne fosse bisogno - che non vogliamo con questa pagina certo esaltare l'aspro cammino verso cui ci guida Stalìn...
CCG/AWS Staff 3/5/2011 - 16:35
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