Bellissima sigla del programma Mille papaveri rossi di Rai Storia
DonQuijote82 17/4/2011 - 18:22
TEDESCO / GERMAN [3]
Versione tedesca di Christoph Gerhard
Deutsche Version von Christoph Gerhard
German version by Christoph Gerhard
Dopo tanto tempo (e dopo aver sentito e visto a Colonia la versione del complesso Il Parto) sono riuscito a finire la traduzione di questa canzone - una delle più belle canzoni contro la guerra - nel 2010. Il grande problema, traducendo (o meglio: trasponendo) in tedesco dall'italiano è che alla lingua tedesca occorre più materiale fonetico rispetto alla lingua italiana: mentre una sillaba italiana si compone di solito da un vocale e forse un consonante nel tedesco una sillaba consiste di solito di un vocale in mezzo e di due, tre o quattro consonanti intorno a questo vocale. Perciò non sono riuscito a mettere in un unico verso "la rosa" ed "il tulipano" e l'unica soluzione per me è stata di lasciare la prima strofa alla rosa e l'ultima strofa al tulipano.
Versione inglese di Druso English version by Druso
"Ho cercato di mantenere a grandi linee il ritmo del testo, anche se questa versione è ben lontana dall'essere cantabile. Il grano diventa "barley" (orzo, più adatto al ruolo nella simbologia anglosassone), insieme ad un altro paio di accorgimenti per mantenere l'immediatezza."
Fra un paio di giorni, Fabrizio de André sarà rimorto. Poi, come tutti gli anni, rinasce poco dopo la metà di febbraio. Oggi m'è preso di ricordarlo in un modo un po' così, ma estremamente "mio": ho tradotto "La guerra di Piero" in latino. Addirittura con qualche rima (o assonanza) qua e là e cercando di tenere un po' il ritmo. Naturalmente ne è venuta fuori una cosa piuttosto buffa, e di quella buffezza che riescono ad avere soltanto le cose più improbabili. Del resto, è pure improbabile che Fabrizio de André sia morto; per me sta nascosto nel Borneo assieme a Elvis Presley. [RV, 9/1/2012]
Cù a traduzzione in corsu (supranacciu, che qualchì volta lu chjamanu “Pomontincu”) di “A guerra di Pieru” di Fabrizziu De André cumincia à cullaburà cù u nostru situ un personaghju strampalatu (chì si definisce “à dimezu terraghjolu eremitu è à dimezu supertecnulogicu aitèccu”) chì vive “à u pede di u Monte Cintu”. Certu ùn stò à dìvvi cum'è chè ci sò entratu in cuntattu, ma noialtri di l'Isula d'Elba avemu un affettu naturale pè i corsi (è praticamente parlamu a listessa lingua e ci capimu senza chè ci vole l'interpetre). Pè sta prima traduzzione che ci hà mandatu, s'hè ricumandatu di dedicàla à Eio Ùn Stò Cù l'Oriana; è ubbidiscu. (RV)
Con la traduzione in corso (settentrionale, detto a volte, appunto, "Pomontinco") de "La guerra di Piero" inizia la collaborazione col nostro sito di un bizzarro personaggio (che si definisce "metà contadino eremita e metà... (continuer)
Volevo ringraziare Lorenzo per l'attenzione dedicata alle poesie di Miłosz e per aver annoverato la lingua polacca fra le lingue del primo listino.
Un salud a tutti i "fedayin"!
La traduzione è ripresa dal sito greco Ιταλικά Τραγούδια μεταφρασμένα στα ελληνικά ("Canzoni greche tradotte in italiano"), dove mi...sono peraltro ritrovato largamente in quanto dà molto spazio alla pagina di questo sito su Klama (Andramu pai) di Franco Corlianò. L'autore è indicato come "Vassilios/2013". La riporto integralmente avvertendo che si tratta di una traduzione letterale; così il traduttore la introduce in greco: [RV]
"Το συγκλονιστικό αυτό ποίημα και τραγούδι του μεγάλου Fabrizio de Andrè, γράφτηκε πριν περίπου σαράντα χρόνια.
Είναι σίγουρο ότι αν είχε γραφτεί σε μια γλώσσα που μιλούν εκατοντάδες εκατομμύρια άνθρωποι και όχι στα ιταλικά που μιλιέται σχετικά από λίγους ανθρώπους, θα μπορούσε να είναι ένας παγκόσμιος ύμνος ενάντια στην απανθρωπιά του πολέμου.
Ας προσπαθήσουμε να μπούμε στο πνεύμα αυτού του ποιήματος.
Ζητώ ειλικρινά συγνώμη από όποιον κρίνει ότι η μετάφραση δεν είναι η ορθότερη. Ποιος όμως μπορεί εύκολα να μεταφράσει αυτόν τον μεγάλο ποιητή ;"
Ο ΠΟΛΕΜΟΣ ΤΟΥ ΠΙΕΡΟΥ (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/4/2015 - 03:44
POLACCO / POLISH [2] - Szymon Gruda
Versione polacca cantabile di Szymon Gruda segnalatami da Kaśka Janiak (very cool) [KW]
da questa pagina
Questa versione è in metro e con lo stesso schema di rima dell'originale (eccetto la seconda strofa, che in originale è ABBA anziché AABB). Ho cercato di preservare il più possibile il senso letterale dei singoli versi, ottenendo nonostante tutto qualcosa di relativamente cantabile, forse ad un tempo leggermente più lento dell'originale.
«Io della guerra ne ho parlato molto. Ne ho parlato attraverso La guerra di Piero e La ballata dell'eroe; soprattutto nella Guerra di Piero attraverso i racconti che mi faceva mio zio, fratello di mia mamma, che si fece tutta la campagna d'Albania. Ho parlato della guerra anche in episodi apparentemente marginali come in Fiume Sand Creek, uno dei tanti massacri perpetrati ad opera di un gruppo di alcolizzati americani guidati da un certo colonnello Chivington. Ho parlato di un anziano palestinese che piangeva il suo ragazzo macinato dai cingoli di un carro armato israeliano durante l'invasione a Sidone. Ho parlato di tutto questo e mi sono reso conto che può anche darsi che io sia riuscito a scuotere lievemente la coscienza di qualcuno, ma non è servito assolutamente a niente.»
Fabrizio De André intervistato durante la prima Guerra del Golfo (1991)
Da la collaboracion de l’ome embe la tèrra e embe las bèstias Diu fai nàisser la vita: lo blat. Ren content d’aquò, fai crèisser al metz di champs dal pan de deman l’amor d’encuei – lo pavòt escarlat – ente se miralha e s’enrichís nòstre rapòrt embe lo pan mesme: “Dins lors copas porporaas / bèurem lo mistèri des espigas”. “E da sa bontat avem tuchi recebut, gràcia sus gràcia”, ditz Sant Paul.
“… il testo richiama due importanti battaglie del passato: Samosierra, in Spagna, quando nel 1808 le truppe polacche comandate da Napoleone furono massacrate, ma riuscirono comunque a conquistare l’obiettivo, e Rokitno, teatro dei violenti attacchi da parte dei nazisti durante la conquista della Polonia nel 1939.
Della canzone esiste anche una versione rock, musicata dal gruppo Twierdza, in cui però non viene cantato il refrain, ma ben più famosa è la versione cantata da Adam Aston, interprete polacco anch’egli [come Feliks Konarski e Alfred Schütz, autori di “Czerwone maki na Monte Cassino”, ndr] arruolatosi nella guerra in Italia. Ad impreziosire ancora di più il brano è la splendida interpretazione del coro dell’armata russa…”
In effetti, come già commentava Beata, non si tratta di un canto partigiano ma di un canto di guerra del corpo d’armata polacco che nel maggio del 1944 piegò la forte resistenza tedesca a Montecassino al prezzo del quasi totale annientamento…
Caro, ecco il testo riveduto, corretto e ritradotto come richiesto. Manu ha una voce come oramai forse solo Servat in Bretagna. Gli altri grandi purtroppo non ci sono più. Lui è del 1949, i suoi dischi sono rari come lo è il suo talento. Il suono di questo primo registrato allo studio Iris di Milizac, nel Finistère nell'estate del 1976, rappresenta una eccezione nella sua carriera, conierei l'espressione breton-gotic-rock per l'occasione, semplicemente ammaliante, unico, in anticipo e senza seguito. Un folk progressivo con arrangiamenti sperimentali per l'epoca, come per esempio le campane da chiesa nell'intro di questo pezzo che abbiamo trattato. Mai più ristampato nè tantomeno in cd. Questo ne ha fatto anche un oggetto di culto e una rarità da collezione. Ma per l'arte di Manu il bello sarebbe venuto dopo.....una curiosità che probabilmente nessuno conosce, per finire: il relativo 45 giri... (continuer)
Caro Flavio, trugarez per l'ennesima volta. Ero naturalmente certo che da qualche parte avevi il testo...a questo punto mi prende il ragionevole dubbio che, in realtà, il Barzhaz Breizh lo abbia scritto tu, altro che il Villemarché! E magari anche che dietro quel ragazzino che promette tanto bene, come si chiama...ah, sì, Alan Stivell, ci sia la tua mano...
Naturalmente, il testo esatto di questa canzone e la traduzione riveduta (con tutti gli opportuni crediti) sono stati trasferiti negli appositi spazi e tolti di qui, lasciando solo il tuo commento. Ho pensato di inserire l'immagine del 45 giri, che avevo incrociato ieri in rete e che è presente. Spero che la cosa ti sarà gradita.
Nota: La traduzione italiana è stata ulteriormente ricorretta a partire dall'infinito "les enlever" ("aspettando che venisse il mattino... / a portarli via ai loro cari / balleranno...")
Concludo però con un altro ragionevole quesito:
Ma com'è che non avevi pensato prima di inserire autonomamente nel sito un brano del genere...?!?
Caro R, è bizzarro che proprio tu mi chieda una cosa del genere...immagino infatti che tu immagina bene quanti testi avrei da inserire in un sito come questo......................................................................................................................
e poi io per mia natura,sono pigro, tendo a stare nell'ombra e aspetto, preferisco contribuire....ad ogni modo attualmente sono in un ospedale e se faccio errorucci o omissioni come quelle di cui sono accusato, confido nel fatto che mi "corriggerai" tu.
Vicomte Hersart me lo diceva sempre che prima o poi l'inganno sarebbe stato scoperto, ma certo non poteva immaginare che sarebbe stato un prode toscano libertario! E adesso chi glielo dice.......
Prima di tutto perdonami per gli "appunti" che ti ho fatto prima, sebbene fossero più che altro divertenti e divertiti; non potevo immaginare che stavi in ospedale, e ti faccio tutti i miei più sperticati auguri.
Ad ogni modo, poiché oramai ti ho smascherato come reale autore del BB (non il Bernart Bartleby...il Barzhaz Breizh, dico!), quantomeno bisognerà che tu ci racconti tutto su come è davvero andata con il povero Gwenc'hlan...!
non ricordo molto bene gli accadimenti, ero giovane allora, però sono sicuro che fu anche per accontentare George Sand che ogni giorno continuava a ripetere ossessivamente che era un delitto privare il popolo di questi "diamanti"..........
Gasp...capisco, senz'altro, ma c'è qui una vocina che mi dice che dovrei tradurre tale "Kan bale Kadorvrec'her"...sebbene non sia propriamente una "canzone contro la guerra"...
Hey Flavio,
rimettiti presto. Ti voglio spedire 'sto disco di Renata Przemyk che canta Leonard Cohen ma mi occorre il tuo indirizzo. Chiedi a Richard il mio email e ci contatteremo direttamente.
In gamba.
Grazie K, ma è meglio lasciar perdere per stavolta perchè sono immobilizzato pesantemente e la cosa andrà ancora per le lunghe. Dipendo da altri e non sono libero. Comunque per il futuro saprò di poter contare anche su di te per le mie "esigenze polacche". E coraggio: "ci son parole, tempi e ritmi anche dentro un ospedale" come dicono i due poeti bolognesi
Purtroppo ne so qualcosa di essere immobilizzati dentro un ospedale, anche se la cosa fortunatamente non andò troppo per le lunghe. Nel rifarti ancora tutti gli auguri possibili e immaginabili, ti chiedo ancora scusa per quelle osservazioni dell'altra sera; anzi, che tu pensi a questo sito mentre sei nella tua situazione attuale, è straordinario...forza e coraggio Flav Kadorvrec'her...
...a proposito di Yann-Ber Piriou: oltre ai testi riportati nel sito con l'interpretazione di Servat ("Trugarekadenn") e Stivell ("Ne bado ket atao" e "Planedenn")anche Gweltaz ne ha proposti altri due ("Diaspora" e "Piw 'zo mestr?")nel disco "Bonedoù ruz!"...
Versione francese di Renaud
Dall'album Molly Malone - Balade Irlandaise (2009) French version by Renaud
From the album Molly Malone - Balade Irlandaise (2009)
WILLIE McBRIDE (continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 13/4/2011 - 19:01
Cover versions include:
Alaskan song writer 907Britt (2010), as "William McBride"[7]
Alex Beaton (1995), on the album The Water Is Wide
Angelic Upstarts (1986), on the album Power Of The Press
Asonance (2000), in a Czech version "Zelené francouzské pláně" ("The Green Fields of France"), on the album Alison Gross
Attila the Stockbroker (1987)
Chris A Butler (English Singer/Songwriter) as "The Green Fields of France"[8]
Bok, Muir & Trickett (1978)
Bob Dylan
Clare Bowditch, Tim Rogers and Gotye (2007)
Jake Burns, on his album Drinkin' Again
Celtic Tenors (2002), on the album So Strong
Celtic Thunder (2009), as "The Green Fields of France", on the album Take Me Home
The Chieftains
The Clancy Brothers
Liam Clancy
Cobbers (Australian folk band), (1979) live on the album "Bushland Dreaming"
The Corries
Damh the Bard (2009), as "The Green Fields of France", on the album Tales... (continuer)
Era stata reperita una traduzione portoghese della canzone su questa pagina di letras.br, ma era talmente scorretta (in alcune parti il testo inglese non era stato assolutamente capito) che è stato deciso di limitarsi a prenderla come "base" e a procedere per il resto autonomamente. [RV]
A Portuguese translation of the song is included in this letras.br page, but it is so uncorrect (some parts are totally misunderstood) that we decided to use it only as a "base" and to retranslate the rest of the lyrics. [RV]
La traduzione spagnola proveniente dal blog Paraíso sin descubrir. Curioso che il blogger si chiami "Panzer Kanone" e abbia come avatar un carro armato... [RV]
Here's the Spanish translation reproduced from the blog Paraíso sin descubrir ("The Undiscovered Paradise"). It's rather astounding that the blogger's name is "Panzer Kanone" and has a tank as his avatar... [RV]
Lo stesso Eric Bogle interviene a proposito della cover "edulcorata" di Joss Stone, un'operazione a cui purtroppo si è prestato anche il grande Jeff Beck.
Eric Bogle: I don't like Joss Stone's cover of No Man's Land, but I won't sue
The Guardian
Apparently Joss Stone’s version of my song No Man’s Land has polarised opinion. I’ve had quite a large number of emails from irate or upset fans asking me if I’d heard it and why I could allow such a travesty. It’s upset me too, mind you, and irritated me as well.
Here was I in Adelaide, bumbling along in comfortable, crisis-free obscurity at the other end of the world, when suddenly a bushfire flared up back in the increasingly Disunited Kingdom, illuminating a depth of feeling about my song I hadn’t known existed. I usually don’t comment publicly on other artists’ versions of my music, but so many people have been in touch that I felt I should... (continuer)
“Flowers of the Forest”, richiamata da Bogle nel ritornello, è un’antica – e una delle più famose – canzoni scozzesi. Il testo settecentesco di Jean Elliot riportato in uno dei contributi non è quello originale (sconosciuto) ma solo una delle tante versioni, tra le quali la prima nota è quella risalente alla prima metà del 600 presente nel “John Skene of Halyards Manuscript” con il titolo di "Flowres of the Forrest".
La canzone è un lamento composto in morte del re di Scozia James IV e di tutti i dignitari e combattenti scozzesi che furono massacrati dagli inglesi nella battaglia di Flodden Field, Northumberland, combattuta il 9 settembre 1513. Fu una vera disfatta tattica per gli scozzesi i quali, benchè più numerosi, ebbero perdite da 5 ad 8 volte superiori rispetto agli inglesi (7.000/13.000 morti contro 1.500 circa) e videro sterminati quasi integralmente i vertici del regno.
Oggi “Flowers... (continuer)
Da abbinare con la recente "premier" della traduzione ricardiana di "A ballade of the Scottysshe Kynge" (1513).
Il punto di vista degli sconfitti, per così dire.
Salud
Keep it Personal - Considerazioni in terra scozzese sulla guerra, la battaglia della Somme e il rapporto Chilcot, attraverso il ritmo di una predicazione e le parole di una canzone
Blood Sweet Lands and Seas of Red (il sangue dipinse terre e mari di rosso) è l'installazione attualmente in allestimento nel fossato della Torre di Londra dove in ricordo dei caduti della Grande Guerra si stanno piantando 888.246 papaveri rossi, realizzati a mano in ceramica da Paul Commis. Ogni papavero ricorda un caduto inglese dalla dichiarazione di guerra della Gran Bretagna alla Germania il 4 agosto 1914. L'allestimento sarà inaugurato il 5 agosto prossimo ma l'ultimo papavero sarà inserito il giorno 11 novembre, data dell'Armistizio che nel 1918 pose fine alla guerra. Quando si chiudera l'esposizione, i papaveri saranno poi venduti a beneficio di associazioni no profit a favore dei soldati caduti e delle loro familie.
Flanders Fields ha avuto una traduzione ufficiale francese in Canada (cfr. anche voce su Wikipedia) probabilmente perche' questo paese, anglofono e francofono, invio' un corpo di spedizione in Francia nel 1915.
In Canada la canzone e' ancora cantata nel giorno della Rimembranza (Poppy day,Veteran's day, 11 novembre.
Su youtube se ne trovano varie versioni.
La versione (letterale) spagnola ripresa dal blog Zapaterías rimadas. In un commento di oltre un anno fa, ci era stato chiesto se esistesse una versione spagnola della canzone, ed eccola qua; certo, è sempre un avvenimento degno di nota aggiungere una traduzione a una "CCG Fondamentale". L'autore della traduzione, ovvero il blogger, si fa chiamare Monsieur de Sans-Foy.
The (literal) Spanish translation as reproduced from the Zapaterías rimadas weblog. In a commentary of over 1 year ago, we were asked if there is any Spanish version of the song: here it is. Rather obviously, including a translation of a "Basic AWS" is always noteworthy. The author of the translation, i.e. the blogger, goes under the name of Monsieur de Sans-Foy [CCG/AWS Staff]