Fra le canzoni dedicate a Matteotti è particolarmente ricco il filone delle “cante” alcune delle quali hanno assorbito la melodia de "Il maschio di Volterra" uno dei più noti canti di carcere della tradizione popolare italiana.
La “Canta di Matteotti” eseguita da Barabàn deriva da due diverse versioni raccolte da Ernesto De Martino, nei primi anni Cinquanta, nel Ravennate.
Il brano è stato registrato a Muggiò (MB), Cascina Faipò, il 10 giugno 2024 durante il concerto UN CANTO PER GIACOMO, nel Centenario del rapimento e dell'assassinio di Giacomo Matteotti, deputato del Partito Socialista Unitario, da parte di una squadra fascista al servizio di Benito Mussolini.
Il testo interpretato nel 1947 da Mikis Theodorakis (accompagnato da Marcello Pietropaoli) differisce soltanto lievemente dalla versione data da Gian Piero Testa (e di cui fa cenno nell’introduzione). Si può dire che la differenza consista nell’aggiunta di una strofa con eliminazione successiva del riferimento diretto alla P.E.E.A (sostituita da un’assai ellenica “bellissima Dea”). E’, in pratica, il testo che avevo cercato inutilmente nel 2006, costruendo una pagina contenente esclusivamente una traduzione italiana reperita da un sito ora non più esistente (ma per questo rimando meglio alla relativa sezione). Tale pagina è stata conseguentemente eliminata. Segnalo che, per il 25 aprile 2020 (25 aprile di lockdown…), tale versione, presentata come “inno della resistenza greca”, è stata utilizzata per un video... (continuer)
Η σκλαβιά (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 26/6/2024 - 20:50
Si tratta della traduzione italiana che, per diciott’anni, ha formato una pagina autonoma che è “convissuta” con questa pagina (e che è stata oggi eliminata). La traduzione si adatta perfettamente alla versione cantata nel 1947 da Theodorakis -accompagnato da un chitarrista e fischiatore italiano, Marcello Pietropaoli); l’autore è però, almeno per ora, sconosciuto. Nel 2006 avevo ripreso questa traduzione da “La Musica dell’Altra Italia” (sezione “Canzoniere Internazionale”), che è stata una fonte importante nei primissimi anni di questo sito; come già detto, il sito non è più esistente da anni. La traduzione è quindi trasmigrata qui -anche perché, con l’eliminazione della vecchia pagina e con la scomparsa della fonte, si tratta dell’unica testimonianza rimasta di questo testo. “La Musica dell’Altra Italia” avvertiva che il testo proveniva dai “Canti della Resistenza Europea 1933-1963”, senz’altra... (continuer)
Schiavitù (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 26/6/2024 - 21:42
A complemento di questa pagina “vecchionuova” (come la sinagoga di Praga…), ho pensato di riprodurre anche la traduzione offerta nel video Facebook per il 25 aprile 2020, cui si è già accennato. Avverto però che si tratta di una versione abbastanza sommaria, e priva di una delle sei strofe. [RV]
Schiavitù (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 26/6/2024 - 22:39
Le traversie di questa pagina sono raccontate nelle varie sezioni di cui si compone: ci sono voluti diciott'anni per ristrutturarla e, soprattutto, riunificarla. Segnalo che Gian Piero Testa aveva inserito questa canzone nel sito per un 25 aprile, quello del 2012. Mi piace ricordarlo. E il Testa ci dà da fare anche dal Vastissimo Nulla: Αθάνατος!
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 26/6/2024 - 22:51
4p. Bella ciao delle mondine e partigiana (Versione bilingue inglese e italiana degli Underground System)
4p. Riceweeders' and Partisans' Bella ciao (English-Italian bilingual version by Underground System)
Leggo con una certa sorpresa che qualcuno ha creduto di poter cantare «Figli dell'officina» sull'aria di «Figli di nessuno». Quest'ultima canzone, da qualsiasi parte si colgan le parole, si compone di un tema d'una quartina di endecasillabi, seguita dal ritornello di un'alternanza di quinari e settenari : uno schema metrico non banale, poco rappresentato nella letteratura della canzone popolare (a partire dalle mie conoscenze, potrei addirittura azzardare che si tratti del sincretismo di due canzoni diverse, cosa frequentissima nel canto popolare - pensiamo a "Bandiera rossa"; ma lasciamo perdere).
«Figli dell'officina» invece è infinitamente più semplice ed usuale : entrambi gli schemi delle due strofe ("figli d.officina"; "avanti siam ribelli") son tutti in settenari (uno dei due versi principali della lirica italiana, assieme all'endecasillabo).
Non c'è bisogno di essere raffinati cultori di metrica e prosodia, né musicisti esperti per rendersi conto che è impossibile far collimare le due melodie.
Perché mancano le fonti, o la bibliografia di riferimento? Non mi sembra serio...
9/5/2024 - 14:19
Le fonti sono citate.
Come tanti altri canti popolari, le origini sono incerte.
Se hai qualche informazione più "seria" in merito, non esitare a contribuire.
G. Novello, P. Monelli, La guerra è bella ma è scomoda, Garzanti, Milano 1951, pp. 100-101.
Canzoniere Coro Monte Cauriól, Sagep, Genova 1968, p. 156.
S. Baj, Canti di guerra e patriottici, La Tipografica, Milano 1933, p. 15.
A.V. Savona, M.L. Straniero, Canti della grande guerra, Garzanti, Milano 1981, p. 152.
Discografia:
I canti della naja, Coro Monte Cauriól, disco WIK KLVP 111.
Coro Alpi Cozie di Susa, disco Cetra LPP 134.
Mi ero scordato della Macchina del Tempo... Sarà possibile tornare indietro al IX secolo ? Mi piacerebbe ascoltare in diretta il Ritmo delle scolte modenesi....
Solo se quel monaco del IX sec. non si limitò a lasciare il "Ritmo" su una pergamena ma ebbe la pazienza di caricarlo su qualche dominio web gratuito...
Penso che nel IX secolo i domìni fossero tutti gratuiti, il Dominus tecum... :-) Ad ogni modo, vedo che ora abbiamo più bibliografie e dati su questo canto Alpino che sui poemi omerici. Benissimo, tutto questo arricchisce il sito e la nostra conoscenza.
Nota. Video reperito su YouTube ad opera di "StrudelMan". Interessante resa con musica (campionatura?) "ad hoc" e testo completo, ma senza interpolazioni.
Credevo fosse una canzone allegra, e credevo che il brigante che resta muto avesse qualcosa da nascondere, invece - poveretto - era solo triste. Peccato.
"Rod and Reel" implies fishing equipment. This is incorrect. She is selling her flax and spinning equipment: her roc (distaff), reel (skein winder), and spinning wheel. By doing this she has reduced herself to poverty and (in this version) is resorting to prostitution with her red petticoats, thus shaming her parents.
Lynn Carroll 1/5/2024 - 08:51
Some insight into the real history of this song: "Buttermilk" (and "Portland", in at least one version) are almost certainly a corruption (in my opinion) of Portumna in Galway, Ireland, site of the Wild Geese Heritage Museum*. Portumna Castle is surely on a hill, and the Wild Geese were Irish soldiers serving in various European countries in the 16th, 17th and 18th centuries, especially those who went to France in 1691. (*Flight of the Wild Geese, Wikipedia)
Il monologo del 25 aprile di Antonio Scurati ci rimanda all'assassinio di Giacomo Matteotti e a questa storica canzone
Vi ho trasmesso il brano rifiutato da Rai ma letto su La7 da Roberto Vecchioni
Come volevasi dimostrare queste tradizioni si son perse, mi ritrovo qui dopo studi in conservatorio a Reggio Calabria abbandonati. Dopo essermi trasferito nel Nord Italia, ho incominciato ad ascoltare questi canti, essendo appassionato di opera lirica. Consiglio questa versione del canto molto più orecchiabile: