Altro testo davvero notevole è “Pescatori di perle”, senza dubbio una canzone destinata a diventare un classico della sua produzione. Anche in questo caso le note di presentazione aiutano a trovare la strada. Il vero proposito è il Risveglio. Per i funamboli, per i poeti, per i mistici. Ma dovrebbe esserlo per tutti. Un Risveglio del sentire, una nuova educazione sentimentale, si legge nelle note.
Non si può che concordare, ma c’è un altro richiamo importante. Non so quanto sia voluto, ma se anche non lo fosse (ma Benvegnù è autore attento e profondo, credo dunque che ci sia un chiaro rimando), è meraviglioso comunque constatare una seconda corrispondenza. Il pescatore di perle, infatti, è l’immagine con la quale si descrive Walter Benjamin, filosofo ebreo perseguitato che, con la sua opera discontinua, ha cercato di risvegliare le coscienze di un’Europa schiacciata dal peso della crudeltà.
E vive ancora il sentimento delle cose (continuer)
envoyé par adriana 19/5/2005 - 15:03
Il sentimento delle cose · Paolo Benvegnù · Giovanni Truppi
da Piccoli fragilissimi film - Reloaded
L'album è una riedizione del primo album del cantautore e celebra il ventennale della sua pubblicazione. Include l'intera tracklist reinterpretata con la partecipazione di vari ospiti, insieme a tre brani inediti.
Il tuo ultimo album è concepito come un hotel. Una delle sue stanze è occupata da Stefan Zweig. Come mai?
Il perché è “Novella degli scacchi”, grande affresco del Novecento e dell’esplorazione dell’uomo verso se stesso e verso l’altro. In più, cosa che mi piace molto, Stefan Zweig incarna nella sua biografia il vero Novecento, ovvero un uomo che lascia il suo Paese per via delle leggi razziali e decide di farla finita insieme a sua moglie a quindicimila chilometri di distanza perché non riesce a tollerare una diversità così ampia rispetto alla sua radice. Praticamente, la stessa cosa che fa il suo carnefice, la stessa cosa che fa Hitler. Quindi, al di là del discorso prettamente letterario, di ciò che ho letto e di ciò che ho sentito specialmente in “Novella degli scacchi”, ma anche in alcuni brani di “Notte fantastica”, è proprio questo paradosso a colpirmi: nella mostruosità... (continuer)
Chanson italienne – Stefan Zweig – Paolo Benvegnù – 2014
J'ai donné une version française (je me garderais bien, comme tu le sais, de parler de traduction, genre qui relève de techniques et de connaissances qui m'échappent ; ceci pour prévenir le lecteur innocent de ce qu'il peut allègrement tout ce qui lui passerait par la tête comme critiques et chicaner sur une chose ou l'autre – voilà pour la version française) de cette chanson italienne intitulée Stefan Zweig, qui eut la chance de naître « Viennois » aux moments où Vienne avait encore en ses murs la plus belle collection d'écrivains, de poètes, de penseurs, de philosophes, de musiciens, d’artistes et de médecins. Le revers de l'Histoire fut aussi que ce fut le moment où l'Autriche entrait en déliquescence et donnait le jour à un tambour de fer blanc qui allait trublionner le monde, chasser le Juif comme d'autres chassent le vivant... (continuer)
Album: È inutile parlare d’amore
Non si può che concordare, ma c’è un altro richiamo importante. Non so quanto sia voluto, ma se anche non lo fosse (ma Benvegnù è autore attento e profondo, credo dunque che ci sia un chiaro rimando), è meraviglioso comunque constatare una seconda corrispondenza. Il pescatore di perle, infatti, è l’immagine con la quale si descrive Walter Benjamin, filosofo ebreo perseguitato che, con la sua opera discontinua, ha cercato di risvegliare le coscienze di un’Europa schiacciata dal peso della crudeltà.
Paolo Benvegnù “È inutile parlare d’amore” - Rock Nation