Perfetta per essere proposta sul palco di una celebrazione religiosa che celebra santi e madonne. La caterò domani sera ponendo l'accento su come non si realizzò allora il nostro sogno (non si è mai realizzato) né si realizzerà mai se non faremo nostre i versi della terza strofa. Perfetta. Qualche commento sopra ho letto ... resurrezione di un dio nuovo, lui ha preannunciato la venuta dell'oltreuomo, che Hitler ha identificato con la razza ariana.Purtroppo il commento è di anni addietro e sappiamo invece come bisognerà riscrivere la storia e riposizionare buoni e cattivi. Il piano della razza paneuropea fu di Kalergi e Hitler cercò di ostacolarla in ogni modo appena seppe dell'aiuto e dell'accordo con Francia ed Inghilterra. Nessun arianesimo se non inteso come protezione del genoma europeo contro la contaminazione e la soppressione delle razze nazionali (compresa l'italica). Durissimo da accettare ma i libri di storia sono scritti dai vincitori e da chi ha i mezzi. Grazie dell'ospitalità
Giorgio Carana 29/6/2015 - 23:41
Diciamo che 'sto sito a volte si fa notare per ospitare esemplari umani abbastanza curiosi. Come si suol dire: Dio è morto, Marx è morto e qualcuno non si sente molto bene...
Riccardo Venturi 1/7/2015 - 00:17
Bruno, nel 1964 la Repubblica popolare cinese aveva fatto esplodere la sua prima bomba atomica; la canzone si riferisce a quello (l’album di Guccini è del ’67, ma L’atomica cinese dovrebbe essere stata scritta un po’ prima). Erano gli anni delle tensioni tra URSS e Cina, tra l’altro.
L.L. 3/6/2015 - 09:55
Chanson italienne – L'atomica cinese – Francesco Guccini – 1967
LA BOMBE CHINOISE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/6/2015 - 20:05
Caro Krzysiek, e se tu traducessi in polacco anche questa canzone, che ne diresti?.... :-)
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 16:19
cantable
02.05.2014
Why not?
Vorrei dedicare questa mia traduzione al popolo ucraino nella sua lotta per indipendenza.
02.05.2014
Why not?
Vorrei dedicare questa mia traduzione al popolo ucraino nella sua lotta per indipendenza.
PRASKA WIOSNA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 2/5/2014 - 22:46
Vorrei dedicare questa mia traduzione al popolo ucraino nella sua lotta per indipendenza.
Krzysiek Wrona
Krzysiek Wrona
Krzysiek Wrona 2/5/2014 - 23:29
La stessa cosa per la mia versione di questo brano. È molto meglio adesso. Confermo imperterrito la mia dedica. La lotta dei ucraini, anche se dovrebbe durare più di cent'anni, come la guerra di "Cent'anni", ha le sue ben precise ragioni. Chi guida la Russia deve capire che non può scorrazzare in un paese libero per cavoli propri, come a suo tempo gli inglesi in Francia. E là, allora, la facenda era pur molto complessa, viste le parentele dei duchi regnanti, con tutti gli altri precedenti storici. Sono profondamente convinto che alla fine, sarà fra 100, 200....1000 anni, la cosa gioverà ai stessi russi, che sembrano ancora oggi non comprendere cos'è, la solo apparentemente "semplice" concezione della libertà.
(Krzysiek Wrona)
(Krzysiek Wrona)
Grazie Krzys, naturalmente abbiamo sostituito la tua traduzione
Salve a tutti,
la scorsa settimana sono stato in gita con la scuola e ho visitato il museo del comunismo di Praga: sono rimasto veramente incantato dal video che viene fatto vedere nella piccola saletta a metà percorso della primavera di Praga. Qualcuno di voi ci è mai stato? Se la risposta fosse si si ricorda del video (circa 10/15 minuti) che viene mostrato? Perché mi piacerebbe recuperare le canzoni che vengono riprodotte nel filmato e non so come recuperarle.
Grazie a tutti in anticipo
Giovanni
la scorsa settimana sono stato in gita con la scuola e ho visitato il museo del comunismo di Praga: sono rimasto veramente incantato dal video che viene fatto vedere nella piccola saletta a metà percorso della primavera di Praga. Qualcuno di voi ci è mai stato? Se la risposta fosse si si ricorda del video (circa 10/15 minuti) che viene mostrato? Perché mi piacerebbe recuperare le canzoni che vengono riprodotte nel filmato e non so come recuperarle.
Grazie a tutti in anticipo
Giovanni
Giovanni 30/3/2015 - 18:52
Libera nos Domine
ATTENZIONE / APPELLO
Ci sarebbe bisogno URGENTE di tradurre questa canzone in LINGUA ARABA. Chiunque ne fosse in grado, o conoscesse qualcuno che lo è, è pregato di contattarci. Grazie.
CCG/AWS Staff 9/1/2015 - 21:50
Српска превођење разноврстаног порекла
9.1.2015
9.1.2015
La traduzione è, in massima parte, l'adattamento linguistico serbo della versione croata di Monia Verardi, nella sua recente revisione. Soltanto il "libera nos Domine" è stato reso con la corrispondente formula serbo-ortodossa. [CCG/AWS Staff]
ГОСПОДЕ ИЗБАВИ НАС
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 10/1/2015 - 00:33
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
10.1.2015
Si dice a volte della morte pietosa. Poiché la morte, invece, pietosa non è mai perché non è affatto nata per esserlo, preferisco dire che, in date circostanze, sa risparmiare. Ad esempio, a Gian Piero Testa ha risparmiato di vedere il disastro di questi ultimi giorni (disastro che sarà meglio apprezzato nel prossimo futuro, quando in mezza Europa e in primis in Francia regneranno i fascismi razzisti ben preparati dai fratelli Kouachi e dai loro camerati in salsa "jihadista"). Gian Piero Testa era un uomo autenticamente laico, ma nel senso primario della parola: popolare (λαïκός). Dotato sì di una cultura profondissima e solida, ma ancorata alle radici più profonde della gente comune di ogni provenienza e pensiero. Gli dedico questa modestissima traduzione pressoché alla lettera di questa canzone che, in questi giorni, è divenuta assolutamente... (continuer)
10.1.2015
Si dice a volte della morte pietosa. Poiché la morte, invece, pietosa non è mai perché non è affatto nata per esserlo, preferisco dire che, in date circostanze, sa risparmiare. Ad esempio, a Gian Piero Testa ha risparmiato di vedere il disastro di questi ultimi giorni (disastro che sarà meglio apprezzato nel prossimo futuro, quando in mezza Europa e in primis in Francia regneranno i fascismi razzisti ben preparati dai fratelli Kouachi e dai loro camerati in salsa "jihadista"). Gian Piero Testa era un uomo autenticamente laico, ma nel senso primario della parola: popolare (λαïκός). Dotato sì di una cultura profondissima e solida, ma ancorata alle radici più profonde della gente comune di ogni provenienza e pensiero. Gli dedico questa modestissima traduzione pressoché alla lettera di questa canzone che, in questi giorni, è divenuta assolutamente... (continuer)
ΘΕΟΣ ΦΥΛΑΞΟΙ
(continuer)
(continuer)
controllata da Gustavo Sierra Fernández che mi ha detto che "está muy bien"... gracias
LIBERA NOS DOMINE
(continuer)
(continuer)
Tradução para português de Riccardo Venturi
17.1.2014
17.1.2014
A tradução é dedicada à memória de
JOSÉ SARAMAGO
escritor de fala portuguesa
Luz na Cegueira do obscurantismo religioso.
Obrigado.
JOSÉ SARAMAGO
escritor de fala portuguesa
Luz na Cegueira do obscurantismo religioso.
Obrigado.
LIVRE-NOS O SENHOR
(continuer)
(continuer)
JE NE SUIS PERSONNE
Poiché sono già passate diverse ore dai fatti di Tunisi è ancora non si è visto nessun cartello o tag "JE SUIS", né in francese e né in alcuna altra lingua, il sottoscritto provvede a fornire quantomeno un'utile base per chi volesse, putacaso, identificarsi con una ventina di disgraziati tra crocieristi della Costa e tunisini. Ma, poiché dubito che l'assalto al museo del Bardo susciterà nel mondo ondate di identificazione, sarà meglio dire le cose come stanno, e definitivamente: non "siamo" proprio niente e nessuno.
Non c'è la "libertà di espressione", ma dei banali turisti dentro un museo. Non c'è nessun insulto a profeti vari, sentimenti religiosi e dogmi rivelati, ma un normalissimo parcheggio nel quale erano entrati dei pullman. Non ci sono famosi vignettisti mezzi anarchici o chissà cosa, ma persone qualsiasi. In ultimo, non c'è neanche Parigi ville lumière, ma... (continuer)
Poiché sono già passate diverse ore dai fatti di Tunisi è ancora non si è visto nessun cartello o tag "JE SUIS", né in francese e né in alcuna altra lingua, il sottoscritto provvede a fornire quantomeno un'utile base per chi volesse, putacaso, identificarsi con una ventina di disgraziati tra crocieristi della Costa e tunisini. Ma, poiché dubito che l'assalto al museo del Bardo susciterà nel mondo ondate di identificazione, sarà meglio dire le cose come stanno, e definitivamente: non "siamo" proprio niente e nessuno.
Non c'è la "libertà di espressione", ma dei banali turisti dentro un museo. Non c'è nessun insulto a profeti vari, sentimenti religiosi e dogmi rivelati, ma un normalissimo parcheggio nel quale erano entrati dei pullman. Non ci sono famosi vignettisti mezzi anarchici o chissà cosa, ma persone qualsiasi. In ultimo, non c'è neanche Parigi ville lumière, ma... (continuer)
Riccardo Venturi 18/3/2015 - 21:11
La tua libertà
Canzone stupenda, una vera poesia; poi con uno sfondo del genere, quello della Riviera del Conero nel '71.
Una vera dimostrazione della musica italiana.
Una vera dimostrazione della musica italiana.
Anonimo 15/3/2015 - 11:31
Piazza Alimonda
la giudico una grande canzone... e l album molto bello
valter mariotti 3/3/2015 - 13:45
La Locomotiva
CATALANO / CATALAN - Silvia Comes
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
Versione catalana di Miquel Pujadó cantata da Silvia Comes
dallo spettacolo "Cançons d'amor i anarquia" dedicato a Salvador Puig Antich
Silvia Comes, cantautrice, musicista e compositrice di Barcellona, canta sia in castigliano che in catalano. Ancora molto giovane, ha accompagnato Lluis Llach nelle tournée Un núvol blanc e Un pont de mar blava. Il suo legame con la poesia è continuo e fertilissimo. A fine anni Novanta in duo con Lidia Pujol incide due dischi con poesie di Luis Cernuda, Jaime Gil de Biedma e i poeti beat statunitensi.
Nel 2007, dopo un silenzio di sette anni, esce Faro, il suo primo disco solista. Nel 2013 vince il Premio BarnaSants con uno spettacolo dove mette in musica le poesie di Gloria Fuertes.
LA LOCOMOTORA
(continuer)
(continuer)
26/10/2014 - 21:14
Guccini e la sua “Locomotiva”: stasera si “lanciano” contro la Tav
da notav.info
da repubblica (si da repubblica!) - Il cantautore emiliano alle 21 ad Almese assieme a Marco Aime per raccogliere fondi a favore di un “Tribunale Permanente dei Popoli sulla repressione in Valsusa”. “Non sono informato sulle questioni tecniche, ma se qualcuno si oppone a chi vuole bucare una montagna mi sento dalla sua parte”, aveva dichiarato tempo fa
di JACOPO RICCA
Francesco Guccini sposa la battaglia No Tav. “Sembrava il treno anch’esso un mito di progresso”, recita la sua “Locomotiva”, la canzone che l’ha reso famoso e che chiudeva i suoi concerti, ma per il cantautore emiliano il Tav in Valsusa non c’entra nulla con il progresso e, insomma, non s’ha da fare. E allora non lancerà una locomotiva contro “un treno di lusso e pieno di signori”, come il ferroviere anarchico della sua ballata, ma ha scelto... (continuer)
da notav.info
da repubblica (si da repubblica!) - Il cantautore emiliano alle 21 ad Almese assieme a Marco Aime per raccogliere fondi a favore di un “Tribunale Permanente dei Popoli sulla repressione in Valsusa”. “Non sono informato sulle questioni tecniche, ma se qualcuno si oppone a chi vuole bucare una montagna mi sento dalla sua parte”, aveva dichiarato tempo fa
di JACOPO RICCA
Francesco Guccini sposa la battaglia No Tav. “Sembrava il treno anch’esso un mito di progresso”, recita la sua “Locomotiva”, la canzone che l’ha reso famoso e che chiudeva i suoi concerti, ma per il cantautore emiliano il Tav in Valsusa non c’entra nulla con il progresso e, insomma, non s’ha da fare. E allora non lancerà una locomotiva contro “un treno di lusso e pieno di signori”, come il ferroviere anarchico della sua ballata, ma ha scelto... (continuer)
daniela -k.d.- 18/2/2015 - 20:26
Francesco Guccini: Le ragazze della notte
Pienamente d'accordo con il commento di Riccardo Venturi, è una canzone splendida ma trascurata dal grande pubblico. Il testo è il racconto di una delle tematiche ricorrenti di Guccini, quella "bohéme confortevole" "quando tramonta il sole". Un affresco straordinario, in qualche accento forse oggi un po' demodé ma per certi versi invece attualissimo, espresso con frasi di un'eleganza unica.
Edoardo Scialis 5/3/2013 - 23:01
Quante volte mi ci sono trovato, in questa situazione. Quante volte mi sono chiesto chi cerchino, le ragazze della notte, per chi si imbellettano. Dove vanno a finire quando la notte è finita, se in qualche modo si trasformino oppure cessino di esistere fino a che la notte non ricomincerà ancora. Mi sono sentito un sacco di volte un "eroe delle occasioni perse", e tante altre volte mi sono sentito come un pesce fuor d'acqua, guardando quanti energumeni si atteggiano a qualcosa che non piace neanche a loro, e quante volte ho provato a farlo io. Come diceva De Niro in "Taxi Driver", tutte le peggiori figure dell'umanità vengono fuori la notte. Ma le ragazze della notte non sono brutte figure, anzi, tutt'altro; diventano brutte solo perché, solitamente, non dicono mai di sì, e ci lasciano con il rimpianto di non poterle amare.
Luca 'The River' 8/3/2013 - 03:26
Analisi spettacolare di una canzone che anch'io, nel mio piccolo, ho sempre considerato ingiustamente sottovalutata. P.S.: pagherei per vedere coi miei occhi quel barista pretesco con accento avellinese nell'atto della confessione...
Erlebnis72 18/12/2014 - 18:44
Caro, o cara, Erlebnis, ti sei preso/a davvero un bel nom de plume; "esperienza", "cosa vissuta". Mi hai riportato alla mente anni davvero lontani oramai, era l'estate del '95. Chi mi vedesse ora stenterebbe a crederlo, ma per qualche astruso motivo sono stati gli unici mesi della mia vita in cui mi sono tagliato la barba (che porto da quando ho 17 anni, ne ho 51) e non solo. All'età di anni 32 passai quell'estate a fare il gagà al "Select", la sera mi mettevo in giacca e cravatta e bevevo i cocktails più astrusi preparati dal barista avellinese (di Ariano Irpino per la precisione). Qua e là facevo ballare delle signore: all'epoca ero quasi filiforme, alto oltre 1,90 come sono. Che storia, a ripensarci. Poi successe persino che, una sera, mi decisi a andare al microfono a cantare una canzone. Cantai questa qua, che è una specie di fissazione per me. Ha anch'essa a che fare con la notte, ma quel che avevo in testa per davvero lo sa...solo il barista. Ti dedico questa canzone di anni remoti oramai.
Riccardo Venturi 18/12/2014 - 22:25
Minkia, Riccardo! Questa poi!?! Incrèdibol bat trù!
Ma facevi solo il gagà per diletto o proprio il "gigolò"?
Te lo chiedo perchè la seconda ipotesi non farebbe altro che confermare la tua passione per le "lingue" (hi, hi, hi!)
E poi so bene quanto possono costare dizionari e grammatiche... (hu, hu, hu!)
Ischerzi a parte, sei davvero un uomo dalle mille storie e dalle mille risorse...
Saluti
PS. Ho fatto da poco una compilescion di Adamo per una mia cugina e indovina un po' con quale canzone si apre e si chiude?!?
Ma facevi solo il gagà per diletto o proprio il "gigolò"?
Te lo chiedo perchè la seconda ipotesi non farebbe altro che confermare la tua passione per le "lingue" (hi, hi, hi!)
E poi so bene quanto possono costare dizionari e grammatiche... (hu, hu, hu!)
Ischerzi a parte, sei davvero un uomo dalle mille storie e dalle mille risorse...
Saluti
PS. Ho fatto da poco una compilescion di Adamo per una mia cugina e indovina un po' con quale canzone si apre e si chiude?!?
Uno stupefatto (e ammirato) B.B. 18/12/2014 - 22:50
Assolutamente per diletto, e forse un po' anche per dimenticare, mettiamola così. Dimenticare un khävølo, ovviamente, ma qui si va nel campo dei segreti confessati al famoso barista avellinese. Però, per continuare la storia un po', un'altra cosa che pochi immaginerebbero è che ho fatto, in un passato ancor più remoto, anni di scuola di ballo, pensa tu. Esibendomi poi persino in tangacci a matrimoni altrui, e ballando un'indimenticabile notte sotto Castel Del Monte. Ti dico tutto questo per ricordo, sembra un altra epoca davvero...però devo dirti che, ogni tanto, mi ci butto ancora anche se in situazioni improbabili. Nell'estate del 2013, ad esempio, ho fatto ballare un bel valzer ad un anarchico volterrano con la bandana, in mezzo di strada, durante un concerto di Alessio Lega e Guido Baldoni sistemati a suonare su un furgone Volkswagen cassonato. Si era quasi leggiadri, oltre che briachi come tegoli...
Riccardo Venturi 18/12/2014 - 23:45
Bisanzio
Vorrei segnalare la menzione di questa pagina (compresa la parodia "campigiana"...) da parte di una grande e vecchia amica (NB "vecchia" nel senso di amica da parecchio tempo, sia chiaro!): Iside65, vale a dire Silvia Torelli, nel suo blog Little Precious Things. Come si evince da questo post, siamo pure riusciti a farcela andare, a Istanbul!
Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riprendendo in mano questa pagina e il suo contenuto, e rendendoci conto che questa canzone parla proprio della Rivolta di Nika e della strage dell'Ippodromo del gennaio 532, pur restando ferma la sua oniricità, si è deciso di toglierla dagli "Extra" e di attribuirle una pagina propria.
Riccardo Venturi 7/11/2014 - 20:06
2012
I luf cantano Guccini
"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continuer)
I luf cantano Guccini
"Il vecchio e il bambino" è uno dei maggiori classici gucciniani, un brano che si ascolta una volta e si fa fatica a scollarsi, pubblicato in "Radici", album del 1972, e scritta probabilmente qualche anno prima "Il vecchio e il bambino" risente positivamente del clima di riscoperta della fantascienza che animava gli anni '60. La fantascienza che traeva le sue origini in Robert Scheckley, Philip K. Dick, Richard Matheson o, guardando più indietro Ray Bradbury e Isaac Asimov. Quel bacino di fantasia stellare che fornirà i migliori semi per l'indimenticabile serie telvisiva "Ai confini della realtà". Guccini è culture di fantascienza e anche sceneggiatore delle "Storie dallo spazio profondo" disegnate da Bonvi e con lui concepite. Inoltre alle spalle c'è anche Bob Dylan e il suo canto sulla "dura pioggia che cadrà", inteso come fallout nucleare. Con tutti questi... (continuer)
donquijote82 20/5/2014 - 09:55
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
YIDDISH/YIDDISH/YIDDISH/JIDIŠ
La versione in Yiddish di Riccardo Venturi
Yiddish translation by Riccardo Venturi
Traduction en yiddish de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin jidiškielinen käännös
29/4/2013
Mi ci vogliono anni e anni di sedimentazione e di goccia-a-goccia prima che una data lingua "venga allo scoperto". Così per lo Yiddish: strati di canzoni, di Erri de Luca, di kletzmer, di Moni Ovadia, di alfabeti sbagliati, del libro "College Yiddish" dentro lo zaino nei treni più improbabili, di respingimento della tentazione di ricoprire il tedesco di una patina yiddish, di prove e riprove, di incazzature perché i siti scrivono maledette trascrizioni fatte da cane; poi, alla fine, un dato giorno tutto se la sente di emergere. Insomma, questa è la prima traduzione in Yiddish che faccio in assoluto, e ovviamente non può avere nessuna pretesa di sorta sebbene pensi che sia almeno non incomprensibile.... (continuer)
La versione in Yiddish di Riccardo Venturi
Yiddish translation by Riccardo Venturi
Traduction en yiddish de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin jidiškielinen käännös
29/4/2013
Mi ci vogliono anni e anni di sedimentazione e di goccia-a-goccia prima che una data lingua "venga allo scoperto". Così per lo Yiddish: strati di canzoni, di Erri de Luca, di kletzmer, di Moni Ovadia, di alfabeti sbagliati, del libro "College Yiddish" dentro lo zaino nei treni più improbabili, di respingimento della tentazione di ricoprire il tedesco di una patina yiddish, di prove e riprove, di incazzature perché i siti scrivono maledette trascrizioni fatte da cane; poi, alla fine, un dato giorno tutto se la sente di emergere. Insomma, questa è la prima traduzione in Yiddish che faccio in assoluto, e ovviamente non può avere nessuna pretesa di sorta sebbene pensi che sia almeno non incomprensibile.... (continuer)
אוישוויץ [1]
(continuer)
(continuer)
29/4/2013 - 12:49
ho scritto anch'io un piccolo libro, una storia vera di un deportato ancora in vita, ultimo di 22 figli.
gli ho anche dedicato un testo di una canzone che stiamo
mettendo in musica dal titolo (i suoi vent'anni)
ricorda quel gelido treno
che correva lungo la ferrovia
e intanto i suoi primi vent'anni
lui glieli stava portando via
quegli anni poi li ha lasciati la
dentro allo stalag di gorlitz viii-a
ricorda quel filo spinato
che tutto intorno cingeva il campo
il viso scarno dei suoi compagni
e il suo pigiama sporco di fango
odia ancora le notti, le grida
e rabbia che nel cuore s'annida
ricorda le fredde baracche
la faccia del kapo' e il suo nome
ricorda i soldati e gli appelli
... (continuer)
gli ho anche dedicato un testo di una canzone che stiamo
mettendo in musica dal titolo (i suoi vent'anni)
ricorda quel gelido treno
che correva lungo la ferrovia
e intanto i suoi primi vent'anni
lui glieli stava portando via
quegli anni poi li ha lasciati la
dentro allo stalag di gorlitz viii-a
ricorda quel filo spinato
che tutto intorno cingeva il campo
il viso scarno dei suoi compagni
e il suo pigiama sporco di fango
odia ancora le notti, le grida
e rabbia che nel cuore s'annida
ricorda le fredde baracche
la faccia del kapo' e il suo nome
ricorda i soldati e gli appelli
... (continuer)
VASCO GIORGIO DAL ZOTTO ( THIENE) Vi 36016 VIA Pò 44 30/3/2014 - 21:45
VENETO VICENTINO / VICENZA VENETIAN / VÉNITIEN DE VICENZA / VICENZAN VENETONKIELI
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014
Beppe Righi, 2013
Versione veneta (vicentino centrale) di Andrea Seraglio
A version into Venetian (Vicenza central dialect) by Andrea Seraglio
Version en vénitien (dialecte central de Vicenza) par Andrea Seraglio
Andrea Seraglion käännös Veneton kieleen (Vicenzan keskimurreeseen)
23-07-2014
Beppe Righi, 2013
AUSCHWITZ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Andrea Seraglio 23/7/2014 - 11:48
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
Caro DonQuijote82,
non è che voglio rompere la minkia come al mio solito... Io stesso ho contribuito diverse canzoni che hanno a che fare con la civiltà dell'auto (e la più rappresentativa credo sia L'ingorgo di Lucio Dalla che comunque compare come Extra)... Il fatto è che non mi pare proprio che il contenuto di "Canzone per un'amica" sia ascrivibile in alcun modo alle CCG. Con la tua introduzione ti arrampichi parecchi sui vetri, anzi, sui parabrezza perchè non c'è nulla in questa canzone che denunci l'auto come WMD, nè dal punto di vista dei morti ammazzati sulle strade, nè dei morti ammazzati in fabbrica, nè dei morti ammazzati dai veleni immessi nell'atmosfera... niente di tutto questo. E' una "Canzone per un'amica" tristemente perita in un incidente stradale: punto e basta.
Se passasse la tua impostazione, allora chiunque potrebbe dedicarsi a postare sulle CCG una qualunque delle molte canzoni che compaiono nella lista di en.wikipedia intitolata List of car crash songs
Saluti
non è che voglio rompere la minkia come al mio solito... Io stesso ho contribuito diverse canzoni che hanno a che fare con la civiltà dell'auto (e la più rappresentativa credo sia L'ingorgo di Lucio Dalla che comunque compare come Extra)... Il fatto è che non mi pare proprio che il contenuto di "Canzone per un'amica" sia ascrivibile in alcun modo alle CCG. Con la tua introduzione ti arrampichi parecchi sui vetri, anzi, sui parabrezza perchè non c'è nulla in questa canzone che denunci l'auto come WMD, nè dal punto di vista dei morti ammazzati sulle strade, nè dei morti ammazzati in fabbrica, nè dei morti ammazzati dai veleni immessi nell'atmosfera... niente di tutto questo. E' una "Canzone per un'amica" tristemente perita in un incidente stradale: punto e basta.
Se passasse la tua impostazione, allora chiunque potrebbe dedicarsi a postare sulle CCG una qualunque delle molte canzoni che compaiono nella lista di en.wikipedia intitolata List of car crash songs
Saluti
Bernart Bartleby 20/5/2014 - 18:17
la mia preferita nella lista delle car crash songs è "Last Kiss" nell'interpretazione dei Pearl Jam :)
Voto anch'io per spostarla negli extra...
Voto anch'io per spostarla negli extra...
Lorenzo 20/5/2014 - 19:55
CANZONE PER LA PLOG
di Riccardo Venturi.
Ebbene, stasera ho imparato che esistono persino le "Car crash songs"; mènghia. Così, profittando di questa pagina automobilistica e dell'inserimento della famosa canzone di Guccini sull'amica spiaccicata sull'autostrada, ho pensato di dedicare una canzone alla Plog. La Plog è la mia macchina, e poi vi spiego perché si chiama così: è una Mercedes W123 di classe 200 con impianto a GPL (a benzina farebbe 2 metri con un litro...), 2000 di cilindrata, quasi cinque metri di lunghezza, due tonnellate e rotte di peso, freno di stazionamento a pedale e sgancio a mano, spaventomila chilometri, adesivi dei Malasuerte FI*Sud e "Ateo a bordo", eccetera. E' un carro armato: già appartenente a una attivista NO TAV, a Firenze girano leggende sul fatto che si diverta a ridurre in poltiglia le Smart e altre macchinine modajole, che provenga dalla guerra civile libanese... (continuer)
di Riccardo Venturi.
Ebbene, stasera ho imparato che esistono persino le "Car crash songs"; mènghia. Così, profittando di questa pagina automobilistica e dell'inserimento della famosa canzone di Guccini sull'amica spiaccicata sull'autostrada, ho pensato di dedicare una canzone alla Plog. La Plog è la mia macchina, e poi vi spiego perché si chiama così: è una Mercedes W123 di classe 200 con impianto a GPL (a benzina farebbe 2 metri con un litro...), 2000 di cilindrata, quasi cinque metri di lunghezza, due tonnellate e rotte di peso, freno di stazionamento a pedale e sgancio a mano, spaventomila chilometri, adesivi dei Malasuerte FI*Sud e "Ateo a bordo", eccetera. E' un carro armato: già appartenente a una attivista NO TAV, a Firenze girano leggende sul fatto che si diverta a ridurre in poltiglia le Smart e altre macchinine modajole, che provenga dalla guerra civile libanese... (continuer)
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 04:23
LA PIU' FAMOSA CAR CRASH SONG ITALIANA: NON CORRERE PAPA'
Altro che "Canzone per un'amica"...! Dal film Il Pap'occhio di Renzo Arbore (1980). Un epico capolavoro interpretato dall'attore e cantante Dino Cassio, già componente dei Brutos.
Centoquaranta all'ora...vado via,
Il cielo si fa scuro nella sera,
Premo l'accelerator senza paura,
Non mi fermo nemmeno all'autogrill.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Centocinquanta all'ora nella notte,
Son partito da Roma alle ventuno,
Da casello a casello cinque ore,
Arrivo a casa prima delle tre.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Un camion col rimorchio, un furgoncino,
Sorpasso un'Alfasud metallizzata,
Oddio!... (continuer)
Altro che "Canzone per un'amica"...! Dal film Il Pap'occhio di Renzo Arbore (1980). Un epico capolavoro interpretato dall'attore e cantante Dino Cassio, già componente dei Brutos.
Centoquaranta all'ora...vado via,
Il cielo si fa scuro nella sera,
Premo l'accelerator senza paura,
Non mi fermo nemmeno all'autogrill.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Centocinquanta all'ora nella notte,
Son partito da Roma alle ventuno,
Da casello a casello cinque ore,
Arrivo a casa prima delle tre.
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà',
Non correre papà,
non correre papà,
la mamma è morta già sull'autostrà'
Un camion col rimorchio, un furgoncino,
Sorpasso un'Alfasud metallizzata,
Oddio!... (continuer)
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 05:20
Hi, streguzza, ma quella lì la Plog di Riccardo te la schiaccia come un insetto!
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 14:16
Che il Gauchito Gil ti perdoni .....come puoi pensare che la Plog possa far del male alla MITICA!! :-)
adriana 21/5/2014 - 14:32
Non me ne intendo di asc'tagghe e diavolerie del genere, però la Plog non stiaccerebbe mai la MITICA sorellina né le altre sorelline Errequattro! La Plog stiàccia solo Smart, Ford Ka, Mini, finte Fiat 500 e le costosissime macchinine Chatenet dei sedicenni ricchi! Che il mondo lo sappia!
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 16:23
Allora posso stare tranquillo... c'ho la Panda Young 2002 (rigorosamente Grrranata!).
B.B. 21/5/2014 - 16:29
Direi tranquillissimo, tra l'altro con una Panda Young dell'89 ci sono andato un'estate in Sardegna nel '91! A proposito di Grrrranata: ma che cavolo ha combinato Alessio Cerci...? Io l'altra sera tifavo Toro come tutto lo stadio di Firenze...
Riccardo Venturi 21/5/2014 - 16:36
"Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Certo che l'Europa League... porko kane!
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia..."
("La leva calcistica della classe '68", Francesco De Gregori, da "Titanic", 1982)
Certo che l'Europa League... porko kane!
Bernart Bartleby 21/5/2014 - 16:57
Francesco Guccini: La Genesi
Me so' scompisciato de' risate...e il mio lettino non è più candido come il tuo. È tutta colpa di Riccardo! Vi metto tutti in guardia, non leggete, non ascoltate, stacate collegamento internet...altrimenti farete la stessa fine!
krzyś 13/2/2014 - 20:54
Francamente preferisco
https://www.youtube.com/watch?v=4qc3-ZI0eqY
oppure questa
https://www.youtube.com/watch?v=ckvKmLhMsUw
https://www.youtube.com/watch?v=4qc3-ZI0eqY
oppure questa
https://www.youtube.com/watch?v=ckvKmLhMsUw
krzyś 14/2/2014 - 02:25
Chanson italienne – La Genesi – Francesco Guccini – 1973
Texte et musique de Francesco Guccini
Album: Opera Buffa
Letra y música de Francisco Gucini
Album: Opera Buffa
Composuit et harmonizavit Franciscus Guccini
E phonodisco "Opera Buffa" appellato traximus
Oh, .Lucien l'âne mon ami, voilà-t-il pas que Venturi se prend pour Ricardo, qui se prend pour Francisco, qui se prend pour Gucini, qui se prend pour Dieu... Le voilà, notre Riccardo, notre Ventu réécrivant la Genèse, la création du monde, paraphrasant, parodiant ainsi Saint Guccini... Et les voilà qui partent à toute allure vers les cieux avec le pape, le diable et son train. Tout un charivari, un tohu-bohu, un sabbath, un carnaval, un bastringue, un bazar, une bacchanale, une dyonisie, bref un fameux bordel, un boxon de première bourre... Dieu, Diable, anges, démons, père, terre, mer, mère et création... Un vrai foutoir universel.... (continuer)
Texte et musique de Francesco Guccini
Album: Opera Buffa
Letra y música de Francisco Gucini
Album: Opera Buffa
Composuit et harmonizavit Franciscus Guccini
E phonodisco "Opera Buffa" appellato traximus
Oh, .Lucien l'âne mon ami, voilà-t-il pas que Venturi se prend pour Ricardo, qui se prend pour Francisco, qui se prend pour Gucini, qui se prend pour Dieu... Le voilà, notre Riccardo, notre Ventu réécrivant la Genèse, la création du monde, paraphrasant, parodiant ainsi Saint Guccini... Et les voilà qui partent à toute allure vers les cieux avec le pape, le diable et son train. Tout un charivari, un tohu-bohu, un sabbath, un carnaval, un bastringue, un bazar, une bacchanale, une dyonisie, bref un fameux bordel, un boxon de première bourre... Dieu, Diable, anges, démons, père, terre, mer, mère et création... Un vrai foutoir universel.... (continuer)
LA GENÈSE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/2/2014 - 11:14
Vous m'étonnez, Marco Valdo et Lucien, chaque fois que vous vous mettez à traduire kekchos' que j'ai écrit dans mes langages tout à fait endophasiques. Je pense que vous vous êtes specialisés comme traducteurs du "Venturien", un idiome particulièrement bizarre que l'on parle sur la planète d'Isô Lotthô. En tout cas, j'aimerais vous faire seulement une petite remarque sur un mot très "isôlotthien" (ou Venturien) que vous n'avez peut-être pas bien compris: il s'agit d' "espippolar" ( = "spippolare").
En isôlotthien, un "pìppolo" est n'importe quelle (petite) chose qu'on peut toucher du doigt; par exemple, le bouton d'un interrupteur ("spingi/tira qui' pìppolo e accendi la luce"), ou la touche d'un clavier d'ordinateur: "ci so' troppi pìppoli su 'sta tastiera". D'où le verbe "spippolare" = taper sur les touches d'un clavier, et, plus particulièrement, "utiliser un ordinateur", "aller sur l'Internet".
Salut et merci !!!
En isôlotthien, un "pìppolo" est n'importe quelle (petite) chose qu'on peut toucher du doigt; par exemple, le bouton d'un interrupteur ("spingi/tira qui' pìppolo e accendi la luce"), ou la touche d'un clavier d'ordinateur: "ci so' troppi pìppoli su 'sta tastiera". D'où le verbe "spippolare" = taper sur les touches d'un clavier, et, plus particulièrement, "utiliser un ordinateur", "aller sur l'Internet".
Salut et merci !!!
Riccardo Venturi (il Ventu) 14/2/2014 - 11:55
Carissimo Ventu,
Merci des compliments.
Mais comment ferait-on dans les CCG, si on ne s'adaptait pas aux langues les plus étranges. Surtout moi, qui ne pratique que le français... Une rude école, certes... En ce qui concerne l'"isôlotthien" (ou Venturien), comme pour le reste, je ne le traduis pas, j'en fais une version... Un peu comme un peintre referait l'image qu'il a devant lui... ou comme un enfant s'efforce de reproduire le langage qui l'environne... Comment dire : je réécris ce que je vois en français... En somme, ce qu'on peut lire sous ma plume, c'est un « à peu près ça » ou l'histoire racontée par un autre conteur. Elle est donc forcément la même et une autre, en même temps.
Il suffit de lire ma « traduction » du texte de Guccini... C'est ça et ce n'est pas ça... Mais c'est ça quand même... Que dire de celles d'Ilse Weber, de Tucholsky, de Kästner ou de Neruda ou de Parra, etc...
Donc,... (continuer)
Merci des compliments.
Mais comment ferait-on dans les CCG, si on ne s'adaptait pas aux langues les plus étranges. Surtout moi, qui ne pratique que le français... Une rude école, certes... En ce qui concerne l'"isôlotthien" (ou Venturien), comme pour le reste, je ne le traduis pas, j'en fais une version... Un peu comme un peintre referait l'image qu'il a devant lui... ou comme un enfant s'efforce de reproduire le langage qui l'environne... Comment dire : je réécris ce que je vois en français... En somme, ce qu'on peut lire sous ma plume, c'est un « à peu près ça » ou l'histoire racontée par un autre conteur. Elle est donc forcément la même et une autre, en même temps.
Il suffit de lire ma « traduction » du texte de Guccini... C'est ça et ce n'est pas ça... Mais c'est ça quand même... Que dire de celles d'Ilse Weber, de Tucholsky, de Kästner ou de Neruda ou de Parra, etc...
Donc,... (continuer)
Marco Valdo M.I. 14/2/2014 - 12:42
Il matto
alla faccia del certo, noto ultimamente don Francesco ;)
Un Francesco come Guccini chi osserà di sostituirlo...ah, ah...cha, cha : D
Un Francesco come Guccini chi osserà di sostituirlo...ah, ah...cha, cha : D
krzyś 17/1/2014 - 00:50
Piccola storia ignobile
Si un nuevo aplazamiento no lo impide, previsiblemente el Consejo de Ministros aprobará su anteproyecto de ley del aborto, y España, en este asunto, volverá 30 años atrás de un plumazo. La norma, que llega con la firma del ministro de Justicia, Alberto Ruiz Gallardón, eliminará el sistema actual de plazos, en el que el aborto es un derecho de la mujer durante las primeras 14 semanas de embarazo, y retomará el anterior sistema de supuestos: el mismo que rigió entre 1985 y 2010; pero, previsiblemente, con supuestos más restringidos. Sería, así, la ley más dura en tres décadas.
PEQUEÑA HISTORIA INNOBLE
(continuer)
(continuer)
27/12/2013 - 12:09
Francesco Guccini: Cirano
Chanson italienne – Cirano – Francesco Guccini – 1996
CYRANO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 26/6/2013 - 00:02
The Last Songe of Syr Cyrano: La traduzione in inglese seicentesco di Riccardo Venturi (1997)
Visto che ci siamo, eccovi una tra le più classiche "venturate": poco dopo l'uscita dell'album e della canzone, sul newsgroup it.fan.musica.guccini mi produssi in questa resa seicentesca, che ora riprendo dal sito Via Paolo Fabbri 43 dove è stata "depositata".
Visto che ci siamo, eccovi una tra le più classiche "venturate": poco dopo l'uscita dell'album e della canzone, sul newsgroup it.fan.musica.guccini mi produssi in questa resa seicentesca, che ora riprendo dal sito Via Paolo Fabbri 43 dove è stata "depositata".
THE LAST SONGE OF SYR CYRANO
(continuer)
(continuer)
Traducción al castellano por José Antonio
Ancora da Via Paolo Fabbri 43; ma anche José Antonio frequentava il vecchio e glorioso IFMG. [RV]
CIRANO
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 26/6/2013 - 02:11
Il seguente autentico capolavoro di traduzione proviene sempre da Via Paolo Fabbri 43
CIRANO
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 26/6/2013 - 02:14
Su in collina
Il testo cantato dai Gang
Presenta qualche differenza con quello inciso da Guccini (ricordiamo che i Gang l'hanno incisa prima dell'autore!). Non sono molto sicuro dell'ultimo verso della prima strofa dove sembra che ripeta due volte "il Biondo".
Presenta qualche differenza con quello inciso da Guccini (ricordiamo che i Gang l'hanno incisa prima dell'autore!). Non sono molto sicuro dell'ultimo verso della prima strofa dove sembra che ripeta due volte "il Biondo".
SU IN COLLINA
(continuer)
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15/1/2013 - 23:36
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I luf cantano Guccini
Certo che si può sempre dire che "Dio è morto" non ha nessun bisogno di essere rifatta. E' perfetta così. Cristallizzata nella versione di Augusto Daolio e dei Nomadi di quasi 50 anni fa (47 per la precisione). Tanto che anche i rifacimenti dello stesso Guccini non hanno aggiunto niente. Ma provate ad ascoltarla."Dio è morto" non è che uno degli undici capitoli in cui si dipana questa "Guccineide", ma l'ho citato non a caso subito, perché è forse la canzone che ha subito la trasformazione più profonda e peraltro azzeccata. Se facciamo la tara delle parole, potrebbe anche trattarsi di una canzone del tutto nuova. Il plagio lo concedono solo con prove maggiori. La musica resta sospesa e in sottofondo, dando la sensazione di una tensione crescente, mentre Canossi salmodia il celebre testo, facendone una sorta di preghiera laica, sommessa e intensa. Più che un urlo... (continuer)